lettera per salvare terrazzamenti Mori
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lettera per salvare terrazzamenti Mori
PERCHE SALVARE I TERRAZZAMENTI DI MORI DAL VALLO TOMO Pochi giorni fà sono stato sui terrazzamenti, o fratte, che sovrastano ad ovest l’antico abitato di Mori, per portare la solidarietà della Sezione trentina di Italia Nostra a chi fisicamente si oppone alla devastazione che Amministratori Comunali e Provinciali e Tecnici Provinciali intendono perpetrare sulla campagna terrazzata col famoso brutale, vallo tomo. E’ questo un territorio di grande valore storico, tradizionale, affettivo, e di straordinaria importanza paesaggistica ed ambientale. Un insieme agricolo di piccole aree coltivate principalmente a vigneto, ma con la presenza di alberi da frutto e di ortaggi, tutte collegate all’abitato con sentieri e scale di pietra. Proprietà indivise, aperte, non recintate. Si respira un’aria di sapienza secolare, specie per la presenza di murature realizzate a secco con massi di dimensioni ciclopiche, ci si inerpica in microambienti che trasudano della fatica di generazioni, stupiti per la varietà delle coltivazioni, la pulizia, la cura, la fiducia reciproca, la presenza di dispositivi intelligenti per la captazione dell’acqua meteorica, di attrezzature per il riposo, l’incontro o la contemplazione. Fino da tempi antichi queste campagne sono state coltivate, sofferte ed amate dai cittadini di Mori, fanno parte dell’ambiente fisico e sociale del paesaggio di Mori. Le visuali verso e dalla valle sono sempre aperte ed immediate, l’ambiente delle fratte si scopre invece lentamente percorrendo curiosi i piccoli pianori, i sentieri e le scale, scoprendo i paesaggi ed i collegamenti in un Sali scendi di grande interesse. Ho potuto incontrare cittadini di Mori, giovani e anziani, in particolare Rosanna che coraggiosamente ha piantato la tenda di presidio, persone preoccupate, ma serene e determinate nella loro battaglia di salvaguardia. Mi sono reso conto ancor più del valore irrinunciabile di questo ambiente e non comprendo come possano esserci amministratori così poco attenti alla custodia del proprio territorio e tecnici di così scarsa sensibilità. 1 Tanto più - che la pericolosità della parete rocciosa soprastante è tutta da dimostrare, in quanto la storia recente annota pochi crolli e di modesta entità ed i recenti controlli sono stati finora negativi - che il famoso diedro di sospetta stabilità si può bloccare con una potente rete d’acciaio, di costo contenuto. - che, se proprio si è invaghiti dal vallo tomo, questo si potrebbe realizzare sopra i terrazzamenti, nell’ampia fascia a bosco, con successivo rimboschimento del lato frontale del vallo e quindi con modesto impatto paesaggistico. Infine un appello contro il silenzio: Perché tace il Servizio Provinciale Urbanistica e Tutela del Paesaggio, la Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio (STEP), la SAT di Mori, la SAT centrale ? ing. Paolo Mayr della Direzione della Sezione Trentina di Italia Nostra 2 Il vecchio abitato, i terrazzamenti, il bosco le rocce 3 Particolari di manufatti e di coltivazioni Rosanna Bazzanella coraggiosa resistente 4