Magazine di approfondimento Aletti Certificate – 16 settembre 2013
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Magazine di approfondimento Aletti Certificate – 16 settembre 2013 PERFORMANCE DEGLI INDICI (Valori al 13 settembre 2013 - Variazioni dal 6 settembre 2013 al 13 settembre 2013) EURO STOXX EURO STOXX EURO STOXX 50 BANKS OIL&GAS FTSE MIB DAX30 17.547,91 8.509,42 2.867,11 186,29 327,57 2,94% 2,82% 2,27% 2,39% 0,00% EURO STOXX TELECOM EURO STOXX UTILITIES NASDAQ100 S&P500 NIKKEI225* Valore 268,33 272,04 3.178,28 1.687,99 14.404,67 Var % sett 1,94% 3,12% 1,43% 1,98% 3,92% Valore Var % sett (* Valori al 16 settembre 2013 - Variazioni dal 9 settembre 2013 al 16 settembre 2013) IN EVIDENZA SUI MERCATI AZIONARI Settimana positiva per i mercati azionari americani dopo che si sono allentate le preoccupazioni per un intervento armato in Siria. I mercati hanno ricevuto inoltre il sostegno di alcuni dati macroeconomici: l’indice relativo alla fiducia delle piccole imprese Nfib ad agosto è rimasto praticamente invariato, ma la componente legata al mercato del lavoro è aumentata al 16% dal precedente 9% e quella dei ricavi al 15% dal precedente 7%; le richieste iniziali di sussidi per la disoccupazione sono diminuite al di sotto delle 300k, anche se sulla rilevazione ha influito la settimana corta per il Labor Day e alcuni problemi tecnici nella rilevazione dei dati; deboli infine le vendite retail per il mese di agosto, anche se i dati del mese precedente sono stati rivisti tutti al rialzo. Il Dow Jones ha così archiviato la settimana con un progresso del +3%, S&P500 +2% e Nasdaq +1,7%. Tra i settori i maggiori rialzi sono stati registrati dai costruttori edili +6,5%, investment banks +4,3% con Morgan Stanley +4,9% e Goldman Sachs +4,7%. Bene anche il settore dell’aerospazio e difesa +4,1% e i media +3,9%. In calo invece il comparto dei computers -6% penalizzato dal -6,7% di Apple dopo la presentazione dei nuovi prodotti accolta negativamente da molti brokers. Settimana complessivamente positiva per il comparto dei finanziari con le banche in positivo dell’1,7%, indice più ampio Kbw +0,8% e indice delle banche regionali +0,4%. Petroliferi in rialzo del +1,6% con con il greggio Wti in calo del -2,1% a $108,2 al barile dai $110,5 della settimana precedente con Exxon +1,3% e Chevron +2,4%. Settimana positiva per i mercati azionari europei sulla scia dell’allentamento delle preoccupazioni per un eventuale intervento militare in Siria e sostenuti dalla comunicazione di alcuni dati macroeconomici cinesi come la produzione industriale e gli investimenti. Lo Stoxx600 ha così archiviato la settimana con un rialzo del +1,8%, EuroStoxx +2,3%, EuroStoxx50 +2,3%. Tra i singoli paesi il Dax ha guadagnato il +2,8%, il Ftse100 +0,6%, Cac +1,6% e Smi svizzero +1,1%. L’Ibex spagnolo ha registrato nella settimana un rialzo del +3,3%. Per quanto riguarda i mercati degli altri paesi periferici: Portogallo +1,4%, Grecia +5,6% e Irlanda -0,4%. Tra i settori dello Stoxx600 i maggiori rialzi sono stati registrati dal settore delle auto +4,5%, tecnologia +3,6% e utilities +3,1%. Tutti i settori hanno archiviato la settimana in positivo e hanno limitato i guadagni i petroliferi +0,01%. Deboli anche i comparti difensivi dei farma +0,2% e degli alimentari +1%. Il Ftsemib ha chiuso la settimana con un rialzo del +2,9% nonostante le incertezze che ancora gravano sulla tenuta dell’attuale governo. Azionario in rialzo nonostante il rendimento del Btp a 10yr sia passato al 4,58% dal 4,50% della settimana scorsa. Tra i singoli titoli i maggiori rialzi sono stati registrati da Mediaset +10,4%, BPMilano +9,8% e Fondiaria-Sai +9,5%. IN EVIDENZA SUL MERCATO DEI CAMBI EUR/USD EUR/CHF EUR/GBP EUR/JPY EUR/HKD Valore 1,3294 1,2360 0,8374 132,10 10,3081 Var % sett 0,88% 0,00% -0,68% 1,13% 0,85% (Valori al 13 settembre 2013 - Variazioni dal 6 settembre 2013 al 13 settembre 2013) Nella scorsa settimana, il cross eurodollaro ha registrato un apprezzamento dello 0,95%, che ha portato al 2,5% il progresso della moneta unica dall’inizio dell’anno. Il guadagno dell’Euro è stato costruito praticamente per intero nella giornata di lunedì, quando un considerevole aumento dell’indice Sentix, uno dei tanti termometri del clima di fiducia nell’Unione Monetaria, ha confermato il progressivo consolidamento del quadro macroeconomico di Eurozona, appena fuoriuscita dalla recessione. L’andamento successivo è stato invece tendenzialmente laterale, con movimenti in stretto range intorno alla soglia di 1,33, certamente anche per l’impatto di dati meno incoraggianti dal fronte macroeconomico, soprattutto dal versante industriale, con l’inattesa caduta della produzione in luglio per un punto e mezzo percentuale, frutto di flessioni avvenute in tutte le maggiori economie dell’area. L’andamento a passo lento della settimana, che precedeva l’importante tornata elettorale in Baviera poi conclusasi con il successo del partito della Merkel, non è stato scalfito neppure dai dati macroeconomici di venerdì, che sul versante europeo avevano mostrato un rallentamento della caduta dell’occupazione e negli Stati Uniti una crescita delle vendite al dettaglio nel mese di agosto inferiore alle aspettative. A tale dinamica, nelle prime ore della nuova settimana ha fatto seguito un repentino picco di volatilità sui mercati valutari, con uno stato di fibrillazione della divisa americana dopo l’annuncio ufficiale del ritiro di Summers dalla corsa per la presidenza della Fed; si trattava del candidato considerato più forte alla successione di Bernanke, il cui mandato scadrà il prossimo 31 gennaio. La decisione, che di fatto spiana la strada alla Yellen, è stata accettata dal presidente Obama. Summers era considerato meno incline rispetto a Janet Yellen verso la politica di allentamento quantitativo praticata dalla banca centrale; i mercati hanno quindi tradotto la mossa, di fatto, nell’aspettativa di una politica monetaria più a lungo espansiva. Il cross eurodollaro, dopo una brevissima flessione verso 1,32, è balzato con decisione oltre 1,335, realizzando anche massimi in 1,3384, picco delle ultime due settimane. Su queste quote più elevate si è quindi aperta la nuova settimana. Euro-Sterlina Euro-Yen Euro-Dollaro -1,0% 0,0% 1,0% 2,0% IN EVIDENZA SUI MERCATI OBBLIGAZIONARI TITOLO 2 ANNI 5 ANNI 10 ANNI 30 ANNI REND. (%) VAR BP REND. (%) VAR BP REND. (%) VAR BP REND. (%) VAR BP Btp 2,07 3 3,42 5 4,58 8 5,27 7 Bund 0,22 -5 0,99 -3 1,98 3 2,72 1 T-Bond 0,43 -2 1,69 -6 2,88 -5 3,83 -3 Gilt 0,48 -2 1,70 -4 2,91 -2 3,68 0 JGB* 0,12 0 0,27 -1 0,73 -6 1,81 -2 (Valori al 13 settembre 2013 - Variazioni dal 6 settembre 2013 al 13 settembre 2013) Nel commento della scorsa settimana segnalavamo, quale evento centrale, il raggiungimento di nuovi livelli massimi dei rendimenti obbligazionari su una vasta scala geografica, secondo un movimento trainato da aspettative di inversione di rotta della politica monetaria da parte della Federal Reserve e dal progressivo consolidamento dei fondamentali macroeconomici. La settimana appena terminata, per contro, è stata contrassegnata da un movimento in controtendenza che ha portato alla flessione dei tassi sulla carta governativa su un fronte geografico quasi altrettanto vasto, nonostante l’affievolimento della prospettiva di un intervento armato alleato dopo la proposta russa di mettere sotto controllo gli arsenali chimici di Assad abbia assicurato il rientro, almeno parziale, delle tensioni relative al fronte siriano. La curva americana ha quindi manifestato una traslazione al ribasso di intensità moderata. Il benchmark a 10 anni ha offerto un rendimento del 2,88%, ben 12 punti base in meno rispetto al picco della settimana precedente. Nel Regno Unito, il tasso decennale è sceso di 2,4 punti ed insieme ad esso sono diminuiti quello a due anni (-2bps) e quello a 5 (3,6bps); in Germania, la discesa ha riguardato la parte a breve termine della curva, mentre il tasso decennale ha persino registrato un modesto incremento (+2,6 punti base). Al movimento descritto ha corrisposto una crescita dei tassi nella periferia di Eurozona, segno di un aumento delle tensioni (però contenuto), con il tasso sul decennale italiano in aumento di 7,5 punti base e quello portoghese di altrettanti; è invece calato il rendimento del Bonos spagnolo. La flessione dei tassi sui titoli statali ha natura fisiologicamente correttiva e va inquadrata sullo sfondo della precedente tendenza rialzista. Lo scenario macroeconomico rimane impostato pressoché ovunque secondo una tendenza -6 di aumento del tenore congiunturale; in particolare, l’intonazione dei parametri macroeconomici negli Stati Uniti rimane largamente favorevole alla prospettiva di riduzione dello stimolo monetario da parte della Fed. 10 anni T-BOND 2 anni 10 anni BUND 2 anni -3 0 3 MACROECONOMIA Negli Stati Uniti gli Initial Jobless Claims per la settimana terminata il 7 settembre sono scesi a 292K, molto al di sotto delle attese di consensus, in calo da 323K della settimana precedente. Il Dipartimento del Lavoro ha attribuito il calo a ritardi correlati all’elaborazione dei dati in due stati. Inoltre, questi dati coprono la settimana che comprende il Labour Day, rendendo quindi difficile l’aggiustamento stagionale dei dati. Di conseguenza settimana prossima ci sarà probabilmente una revisione al rialzo, con i Claims che dovrebbero tornare intorno a 330K. Contemporaneamente, i Continuing per la settimana terminata il 31 agosto sono scesi di 73K da 2944k a 2871K, registrando il minimo dalla settimana del 29 febbraio 2007. Probabilmente il forte calo riflette il fatto che molte persone hanno esaurito la propria assicurazione piuttosto che trovato un nuovo posto di lavoro, in quanto i dati dei Payrolls non sono migliorati in modo sostanziale da Q2 2013. Venerdì il Census Bureau ha pubblicato le vendite al dettaglio degli Stati Uniti, salite dello 0,2% mom nel mese di agosto, al di sotto delle attese di consenso. Le vendite al dettaglio di luglio sono state riviste al rialzo a 0,4% da 0,2% mom precedentemente rilevato. Escludendo le vendite di auto, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,1% mom. Anche questo è stato al di sotto della previsione di consenso per un aumento dello 0,3% mom, ma il dato di luglio è stato rivisto al rialzo a 0,6% da 0,5% riportato in precedenza. Il Control Group dà un quadro più chiaro della tendenza di fondo delle vendite al dettaglio. Tale aggregato è aumentato dello 0,2% mom. La componente Auto ha registrato un aumento nel mese di agosto, in linea con quanto registrato dalle vendite di auto nel mese, salite al massimo degli ultimi sei anni ad agosto a 16,0 milioni da 15,7 mln di unità nel mese di luglio. Pesano invece sulle vendite i Building Materials, scesi dello 0,9% mom nel mese di agosto. Questo calo potrebbe essere una conseguenza del calo delle Distressed Sales osservato recentemente, in quanto questa categoria comprende i materiali per i lavori di ristrutturazione. Anche il Construction Spending per miglioramenti ha rallentato. Da segnalare un rialzo delle vendite di materiali da costruzione. A causa della recente volatilità del mercato immobiliare è stato incoraggiante vedere come le componenti di Arredamento ed Elettronica siano comunque aumentate, dello 0,9% e dello 0,8% mom rispettivamente nel mese di agosto, dopo i dati deboli di luglio. La spesa discrezionale è stata invece deludente. Infatti, Abbigliamento, articoli sportivi e General Merchandise hanno tutti registrato delle correzioni nel mese di agosto, in calo dello 0,8%, 0,5% e 0,2% mom rispettivamente. Invece, nel mese di agosto le vendite nei Ristoranti sono aumentate dello 0,3% mom. Complessivamente, il report è stato piuttosto deludente, nonostante la revisione al rialzo per luglio. Alla luce di questo dato ci attendiamo un dato di Personal Spending nominale ad agosto in rialzo dello 0.1% mom. STATI UNITI Dopo essere salita in modo modesto per due mesi Nella mattinata di venerdì industriale il Consumer Spending franceseieriper consecutivi, la produzione italiana è diminuita maggio ha registrato un risultato migliore delle attese, dell’1,1% mom nel mese di luglio. La lettura di giugno è salendo stata dello 0,5% mom dopo che il dato di aprile è stato rivisto inoltre rivista al ribasso a 0,2% mom vs 0,3% riportato in al ribasso a -0,5% da -0,3% mom. Il rimbalzo è stato precedenza. Con questo dato la produzione industriale di principalmente dalla rispetto componente da luglio è in calotrainato dello 0,9% a Q2 Food 2013(+1,4% (quandomom si era 3,4% mom di aprile), dalla forza della spesa per auto (+0,9% contratta dell’1,0% qoq). Su base annua la produzione mom da 2,0% di aprile) per altri veicoli aè motore (0,8% mom industriale corretta per ei giorni lavorativi scesa del 4,3%. da 0,4% mom). Dall’altra parte, si registra una contrazione Con riferimento al dettaglio, la debolezza è risultata diffusa nella in spesa prodotti energeticidi(-0,3% mom da 1,8% mom). Si tutti i per settori con l’eccezione quello dell’energia, in aumento tratta dellasuprima correzione dopoil precedente quattro rialzi congiunturali dell’1,7% base mensile (contro -0,1% mom). consecutivi portata dalle temperature inferiori alle medie In particolare, la produzione di beni di investimento ha stagionali. la media dei dati consumi di di beni registrato Inunquesto calo modo, significativo (-3l1% momdi vs +0,9% manufatti per aprile e maggio risulta in rialzo di quasi lo 0,5% giugno), mentre la produzione di beni intermedi è diminuita rispetto alla su media Q1, indicando quindi unaa probabile dell’1,1% basedi mensile (+1,6% mom giugno). buona La performance da parte dei consumi privati nel secondo trimestre. Produzione dei beni di consumo è diminuita dello 0,3% mom Questo risultamom in contrasto con quanto emerge dalla Consumer (vs -1,2% a giugno), soprattutto a causa di un Confidence dell’INSEE, pubblicata anch’essa settimana scorsa con moderato aumento della produzione di beni non durevoli, riferimento al mese di giugno ha registrato un mom nuovocontro minimo mentre i beni durevoli sono che diminuiti del 5,2% storico. In particolare, le famiglie ritengono che si tratti di un +1,3% mom nel mese di giugno. cattivo momento per effettuare grandi acquisti, mentre In conclusione, il dato di luglio ha sicuramente sorpreso al le prospettive per con risparmi sono peggiorate in zona modo ribasso, in linea quantofuturi osservato in altri Paesi della significativo, in linea con quanto emerge sul reddito disponibile euro a luglio. In particolare, la lettura dei dati di produzione delle famiglie francesi, sotto pressione. industriale di luglio sembrache essereresta in contrasto con le Complessivamente, quindi, non ci aspettiamo una crescita indicazioni provenienti dalle indagini del settore manifatturiero particolarmente forte dai consumi francesi in Q2 e ci aspettiamo che puntano ad un buon recupero dei nuovi ordini industriali. una correzione nel dato dello giugno. Pertanto, ci aspettiamo unSpending rimbalzodi negli altri due mesi dell’anno. Da notare infine come i dati di produzione Laindustriale survey Tankan ha essere visto un generalizzato miglioramento possano particolarmente volatili durantedel sentiment fra le imprese, in linea con le aspettative, beneficiando l’estate a causa del diverso timing delle chiusure estive delle della ripresa ciclica nella produzione industriale fabbriche. Anche a livello aggregato di Eurozonae ladel deprezzamento dello Yen,ècon il relativo miglioramento dei profitti produzione industriale stata più debole del previsto nel per le imprese. Infatti, l’indice di diffusione per le grandi imprese mese di luglio, con una contrazione dell’1.5% mom. Questa manifatturiere salito a 4 èda -8 Q1, mentre quello relativo alle performance ènegativa il di risultato di un movimento imprese non manifatturiere è salito a 12 da 6. In particolare, altamente sincronizzato fra i principali Paesi della zona euro: il miglioramento del secondo è riconducibile ai consumi e agli Germania, Francia, Italia, Spagna e Paesi Bassi hanno infatti investimenti residenziali più forti delle attese, insieme all’avvio tutti registrato un calo della produzione (al netto del di nuovi lavoricostruzioni). pubblici in linea con report il budget supplementare 2012. comparto Questo apre il terzo trimestre in modo più debole del previsto, tuttavia non risulta ancora preoccupante a nostro avviso. Infatti, si tratta probabilmente di una correzione temporanea dopo la forza dei mesi passati. Manteniamo quindi le nostre attese di rallentamento del GDP in Q3 dopo lo 0,3% qoq registrato in Q2, ma il quadro fondamentale continua a migliorare gradualmente, con attese di accelerazione più consistente nel 2014. EUROPA GIAPPONE 16-set 16-set 16-set 16-set 16-set 17-set 17-set 17-set 17-set 17-set 17-set 17-set 17-set 17-set 17-set 18-set 18-set 18-set 18-set 11:00 11:00 11:00 14:30 15:15 10:30 10:30 11:00 11:00 14:30 14:30 14:30 14:30 15:00 15:00 14:30 14:30 20:00 20:00 EC EC EC US US UK UK GE GE US US US US US US US US US US 18-set 20:00 US 18-set 19-set 19-set 19-set 19-set 19-set 19-set 20:00 10:30 10:30 10:30 10:30 12:00 12:00 US UK UK UK UK UK UK 19-set 14:30 US 19-set 19-set 19-set 19-set 14:30 16:00 16:00 16:00 US US US US Indice dei Prezzi al Consumo m/m Indice dei Prezzi al Consumo Core a/a Indice dei Prezzi al Consumo Core a/a Empire Manufacturing Produzione Industriale m/m Indice dei Prezzi al Consumo m/m Indice dei Prezzi al Consumo a/a ZEW Survey Condizioni Correnti ZEW Survey Condizioni Aspettative Indice dei Prezzi al Consumo m/m Indice dei Prezzi al Consumo Core m/m Indice dei Prezzi al Consumo Core a/a Indice dei Prezzi al Consumo Core a/a Total Net TIC Flows Net Long-term TIC Flows Avvio di Nuovi Cantieri Licenze Edilizie FOMC Rate Decision Nuovi Previsioni dei membri del FOMC Ritmo di acquisti mensili di MBS da parte della Fed Ritmo di acquisti mensili di Treasuries da parte della Fed Vendite al dettaglio Ex auto m/m Vendite al dettaglio Ex auto a/a Vendite al dettaglio incluse auto m/m Vendite al dettaglio incluse auto a/a CBI Survey, Trends negli Ordini totali CBI Survey, Trends nei prezzi di vendita Richieste settimanali di sussidi di disoccupazione Richieste continuate di sussidi di disoccupazione Vendite di case esistenti Vendite di case esistentim/m Leading Indicators Aug Aug F Aug F Sep Aug Aug Aug Sep Sep Aug Aug Aug Aug Jul Jul Aug Aug Sep 18 Sep 0.1% 1.3% 1.1% 9.00 0.4% 0.5% 2.7% 20.0 45.0 0.2% 0.1% 1.6% 1.8% --923K 950K 0.25% -- -0,50% 1,60% 1.1% 8.24 0.0% 0.0% 2.8% 18.3 42.0 0.2% 0.2% 2.0% 1.7% -$19.0B -$66.9B 896K 954K 0.25% -- Sep $40 $40 Sep Aug Aug Aug Aug Sep Sep $35 0.0% 3.2% 0.5% 3.4% 2 -- $45 1.1% 3.1% 1.1% 3.0% 0 0 Sep 13 -- 292K Sep 6 Aug Aug Aug -5.25M -2.6% 0.6% 2871K 5.39M 6.5% 0.6% La presente pubblicazione è predisposta da Banca Aletti & C. 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Pertanto, Banca Alettisono nondiassume responsabilità per le informazioni nella pubblicazione e per ogni e la o raccomandazione Le informazioni riportate pubblicoalcuna dominio e sono considerate attendibili macontenute Banca Aletti nonpresente è in grado di assicurarne l’esattezza eventuale danno derivante dal loro utilizzo. Chiunque intenda effettuare operazioni d’investimento dovrà, in via preliminare, acquisire tutte le informazioni e i dati necessari per completezza né l’aggiornamento. Tutte le informazioni riportate sono date in buona fede, sulla base dei dati disponibili, e sono suscettibili di variazioni, anche senza preavviso, in valutare in modo corretto il rischio relativo e l’adeguatezza in relazione ai propri obiettivi d’investimento, alla propensione al rischio, all’esperienza in materia d’investimenti e qualunque momento dopo la pubblicazione. 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