linee guida - Confindustria Padova
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Linee guida per la CONTABILITÀ AMBIENTALE allegata indagine sui c o s ti ambientali d e lle imprese in provincia di Padova negli anni 2003-2004-2005 Indice Francesco Peghin – Presidente di Unindustria Padova Gianfranco Chiesa – Presidente della Camera di Commercio di Padova 3 4 Presentazione del Progetto 5 Le linee guida per la contabilità ambientale nelle imprese Contabilità ambientale nelle imprese, una questione di metodo; Il metodo di lavoro; Definizione delle politiche, delle aree di rendicontazione e dei costi ambientali; Preparare un piano dei conti ambientale; Criteri di rilevazione e valutazione; Integrazione nel sistema di contabilità aziendale; Reporting. 7 7 9 15 18 20 24 25 ALLEGATO 1 – Indagine sulle spese ambientali delle imprese in provincia di Padova 31 ALLEGATO 2 - La normativa in materia di contabilità ambientale 46 ALLEGATO 3 – Fonti bibliografiche 56 RINGRAZIAMENTI 59 2 Francesco Peghin – Presidente di Unindustria Padova Sviluppo sostenibile e responsabilità sociale sono concetti con cui i nostri imprenditori si confrontano ormai quotidianamente. Il cambiamento culturale è evidente: l’attenzione all’ambiente non è più considerata come un complesso di vincoli penalizzante per la crescita bensì quale fonte di opportunità e vantaggi competitivi.Dal trasporto e smaltimento dei rifiuti agli scarichi idrici, dalle emissioni in atmosfera alla formazione del personale: fare impresa, in qualunque settore, oggi non può prescindere dalla priorità della tutela del territorio e dell’equilibrio ambientale.Le imprese padovane hanno intrapreso un percorso virtuoso. Nel triennio 2003-2005 hanno impiegato mediamente il 5 per cento del reddito operativo lordo (Rol) in spese ambientali di gestione ordinaria, con una crescita del 27,7 per cento. La percentuale sale al 15,7 per cento del Rol per le aziende che hanno realizzato investimenti ambientali a medio termine. Si può stimare che solo nel 2005 la spesa complessiva per l’ambiente delle imprese manifatturiere padovane abbia superato i 300 milioni di euro. Un impegno particolarmente intenso per i bilanci aziendali, che si è tradotto in politiche di risparmio energetico, sviluppo dei sistemi di gestione ambientale, adeguamento di impianti per l’abbattimento e la riduzione delle emissioni, formazione e aggiornamento dei collaboratori.Gli strumenti di contabilità tradizionale, tuttavia, non sono adeguati a gestire questa tipologia di spesa, con il risultato che gli investimenti ambientali delle aziende sono registrati sotto una molteplicità di voci, finendo sovente per sfuggire alle statistiche ufficiali. Di conseguenza lo sforzo per isolarli e quantificarli è estremamente laborioso. Così come è laborioso per le imprese identificare le criticità gestionali e valutare con immediatezza la possibilità di accedere ad agevolazioni fiscali o finanziarie. Questa pubblicazione, realizzata da Unindustria Padova nell’ambito del progetto finanziato dalla Camera di Commercio di Padova, si prefigge di indicare le linee guida per la redazione di una contabilità ambientale. Essa è nata dalla disponibilità e dalla collaborazione con le aziende associate a Unindustria Padova, alle quali va il mio ringraziamento. L’obiettivo è proporre strumenti concreti per formalizzare il bilancio ambientale: un punto di partenza indispensabile per trasformare parte degli oneri in un’occasione di innovazione e di sviluppo compatibile. 3 Gianfranco Chiesa – Presidente della Camera di Commercio di Padova Produrre nel rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali è un obiettivo dal quale ormai non si può prescindere e che le aziende padovane perseguono ed hanno fatto proprio. Tuttavia è evidente che il rispetto dell’ambiente non è privo di conseguenze sul profitto aziendale: adempimenti legislativi, controllo di emissioni e scarichi, smaltimento dei rifiuti, sono tutti costi che vanno a gravare sulle rendite dell’attività produttiva. Sono spese la cui necessità ed importanza è riconosciuta da tutte le parti sociali: dal consumatore, sempre più attento alla qualità dei beni che acquista, all’imprenditore, sempre più sensibile alla tematica. Questi aspetti necessitano di adeguati strumenti di gestione. La Camera di Commercio di Padova promuove da anni iniziative a favore di uno sviluppo economico sostenibile. Alla luce di questa strategia la Camera di Commercio di Padova ha contribuito a realizzare, assieme ad Unindustria Padova, il progetto “Contabilità ambientale” per fornire alle imprese nuovi modelli di gestione che permettano uno sviluppo economico in armonia con l’ambiente. 4 PRESENTAZIONE DEL PROGETTO La discussione sul concreto significato di sostenibilità dello sviluppo è al centro del dibattito scientifico ed economico fin dal 1992, anno in cui le nazioni del mondo hanno sottoscritto la Dichiarazione di Rio e promosso l’Agenda 21 come strumento per attuare questi principi. Integrare tutela dell’ambiente e sviluppo economico per le imprese significa rendere più efficiente l’uso delle risorse naturali, specie quelle non rinnovabili, e prevenire l’inquinamento. Perché questi obiettivi siano realistici e non compromettano lo sviluppo economico è necessario fornire alle aziende strumenti per la gestione delle spese legate all’ambiente, cioè un sistema di gestione della “contabilità ambientale”. Solo così l’impresa può avere sotto controllo questi processi e pianificare obiettivi realizzabili di miglioramento. Una base di conoscenza e strumenti adeguati di gestione delle informazioni ambientali ed economiche delle imprese è una base di partenza fondamentale per prendere le giuste e più efficienti decisioni. Unindustria Padova ha realizzato, con il contributo della Camera di Commercio di Padova, un progetto finalizzato al supporto delle imprese padovane a quantificare e gestire le spese legate direttamente ed indirettamente alla gestione ambientale. Il progetto, i cui risultati sono riportati nel presente volume, ha previsto un’indagine sulle spese legate all’ambiente effettuate dalle aziende padovane, e la stesura di linee guida sulla contabilità ambientale. Lo scopo delle linee guida è di mettere a disposizione delle imprese uno strumento per poter quantificare i propri costi ambientali, effettuare una classificazione degli stessi sulla base degli obiettivi di gestione ambientale e realizzare opportune iniziative di comunicazione all’esterno. La finalità ultima è quella di fornire strumenti operativi ed indicatori di confronto per una gestione efficiente dell’ambiente e per incentivare il sistema produttivo padovano ad intervenire sui fattori che possono comportare un risparmio di risorse ambientali e naturali. 5 Perché la contabilità per l’ambiente? La crescente sensibilità sociale ed ambientale rende necessaria una rapida integrazione degli strumenti tradizionali di contabilità per consentire di contabilizzare anche l’efficienza degli interventi ambientali. Esperienze già realizzate sia in Italia che in altri paesi europei hanno dimostrato che accurate rilevazioni delle spese sociali ed ambientali contribuiscono al miglioramento delle prestazioni dell’azienda nell’utilizzo delle risorse. Un nuovo prodotto per garantire maggiore informazione e migliori decisioni…. Per le imprese il fatto di non conoscere con esattezza l’incidenza delle spese ambientali nel bilancio rende problematico comunicare con esattezza ai consumatori ed alle parti sociali interessate le dimensioni dell’impegno sul tema. La formalizzazione del bilancio ambientale consente di individuare un modello di rappresentazione esterno degli interventi per la tutela dell’ecosistema e delle risorse, oltre a favorire la corretta pianificazione degli interventi. Per aumentare il valore dell’impresa…. Un sistema di rilevazione contabile delle spese per l’ambiente che metta in evidenza dati immediatamente fruibili ha come risultato il miglioramento dell’efficienza gestionale, la possibilità di accedere ad eventuali agevolazioni fiscali e di pianificare strategie di comunicazione per migliorare l’immagine sociale dell’impresa. Inoltre riduce notevolmente il rischio di cause legali per danni o mancati adempimenti legislativi. Per migliorare il funzionamento dei sistemi di gestione…. Il sistema di contabilità per l’ambiente può essere inoltre associato ad un sistema di gestione in atto, in particolare ai sistemi di gestione ambientale (ISO 14001, EMAS). In questo modo si possono collegare gli obiettivi e le azioni di miglioramento continuo con le prestazioni economiche e finanziarie dell’impresa. 6 LE LINEE GUIDA PER LA CONTABILITÀ AMBIENTALE NELLE IMPRESE Contabilità ambientale nelle imprese, una questione di metodo Allo stato attuale non esiste un sistema codificato univoco di rilevazione delle spese ambientali delle imprese (definiremo questi concetti all’interno della terminologia “contabilità ambientale”), ma sono disponibili linee guida, alcune fonti normative europee ed una serie di studi e ricerche che ci permettono di definire l’ambito della ricerca svolta in questo lavoro. Semplificando al massimo il concetto della contabilità ambientale, si può dire che essa mira all’identificazione di nuove grandezze associate alle unità fisiche delle risorse naturali che entrano ed escono da un determinato processo economico, e di nuove voci di costo da inserire nelle normali operazioni di bilancio, connesse dall’utilizzo di tali unità. La contabilità ambientale in tutte le sue applicazioni si mostra come una disciplina, un metodo ed uno strumento per la rilevazione, archiviazione, organizzazione, produzione e rappresentazione di dati e informazioni ambientali di tipo fisico (parametri atti a misurare gli inquinanti immessi nell’ecosistema e la qualità delle risorse naturali) e/o monetario (spese e investimenti per la protezione dell’ambiente ed effetti patrimoniali indotti dalla gestione ambientale). La contabilità ambientale d’impresa non mira a stravolgere i tradizionali sistemi di registrazione e rilevazione dei costi (quali, ad esempio, vendite, acquisti, pagamenti, incassi, retribuzioni, costi diversi etc.) ma, al contrario, utilizza pressoché la stessa impostazione pur con rilevanti differenze inerenti l’oggetto della contabilità (che cosa si osserva) ed il metodo contabile (le modalità e le procedure di registrazione dei fatti della gestione). Nell’ambito delle politiche di impresa l’utilizzo della contabilità ambientale risponde sia ad esigenze di conoscenza "interna" - relative alla riorganizzazione del processo produttivo ed all’elaborazione di indici sintetici di performance per il raggiungimento di determinati obiettivi - sia ad esigenze "esterne" - relative alla volontà di 7 comunicare ai portatori di interessi informazioni sul peso degli oneri ambientali e sulla politica aziendale. La volontà di comunicare all’esterno un’immagine positiva dell’impresa interessa la collettività tutta, compresi i consumatori, nella crescente sensibilità che mostrano verso le tematiche ambientali. Una precisazione merita la definizione di spese (o di costi) ambientali. Le spese ambientali sono quei costi “degli interventi intrapresi da un’impresa , direttamente o attraverso terzi, al fine di prevenire, ridurre o riparare danni all’ambiente derivanti dalle sue unità operative (…)” inclusi “lo smaltimento dei rifiuti e le misure intese a prevenirne la formazione, la protezione del suolo e delle acque superficiali e sotterranee, la protezione dell’aria e del clima dall’inquinamento, la riduzione dell’inquinamento acustico e la tutela della biodiversità e del paesaggio” ed escluse “le spese che possono influire positivamente sull’ambiente ma il cui scopo principale consiste nel soddisfare altre esigenze quali, ad esempio, una maggiore redditività, la sicurezza e la salubrità dei luoghi di lavoro, la sicurezza nell’utilizzo dei prodotti o l’efficienza produttiva di un’impresa” (Raccomandazione 2001/453/CE). In questa definizione rientrano quindi tutti quei costi che derivano dall’uso delle risorse naturali e che abbiano il carattere dell’addizionalità rispetto ad altri costi. Addizionali significa che non devono essere considerati costi ambientali quelli che hanno anche un’altra causa, che derivano da altra gestione rispetto a quella ambientale. Ad esempio, molti interventi sugli impianti hanno una duplice natura: tecnologica e ambientale. Vanno riconosciuti come ambientali solo i costi che sono riconducibili univocamente alla casistica ambientale, mentre i costi sostenuti con motivazione di miglioramento tecnologico non possono essere, neppure in parte, ricondotti alla sfera dei costi ambientali.1 In sostanza per poter definire una spesa ambientale è necessario che: 1. esista la possibilità di collegare la decisione di spesa ad un indirizzo esplicito di politica ambientale dell’impresa e ad una specifica area di competenza ambientale (area di rendicontazione); 1 C. Mio, Il budget ambientale, Milano, Egea, 2001, pp 43-46 8 2. siano identificati con chiarezza, sia possibile una loro misurazione e siano attivati i processi amministrativo-contabili per la loro rilevazione in modo separato da altre voci di spesa non ambientale. Il metodo di lavoro La contabilità ambientale nelle imprese è quindi un processo che parte dall’identificazione delle politiche ambientali da parte della Direzione (gli impegni a favore dell’ambiente), a cui segue una fase di rilevazione e misurazione, di controllo degli esiti delle scelte effettuate (attraverso opportuni indicatori), fino alla fase finale di rendicontazione (redazione e diffusione di uno strumento rivolto sia all’interno che all’esterno dell’azienda). Chiameremo quest’ultima fase Bilancio Ambientale, anche se nella sua realizzazione pratica potrebbe assumere forme diverse (dagli strumenti tradizionali di bilancio aziendale con l’integrazione delle informazioni ambientali, fino a strumenti più strutturati quali il Rapporto di sostenibilità). Figura 1: il metodo di lavoro per la contabilità ambientale nelle imprese Politiche ambientali e aree di rendicontazione PIANO DEI CONTI Indicatori Criteri di rilevazione e valutazione dei costi Bilancio ambientale Integrazione nel sistema contabile 9 Le fasi del metodo sono quindi le seguenti: 1. Definizione delle politiche, delle aree di rendicontazione e dei costi ambientali; 2. preparazione di un piano di conti; 3. definizione dei criteri di rilevazione e valutazione dei conti; 4. integrazione nel sistema di contabilità aziendale; 5. bilancio ambientale. 1.1. Definizione delle politiche, delle aeree di rendicontazione e dei costi ambientali Ogni impresa definisce le proprie politiche ambientali sulla base di strumenti di analisi o sulla percezione delle proprie interrelazioni con l’ambiente. Gli indirizzi di politica ambientale trovano concreta attuazione in strumenti che possono essere più o meno formalizzati, come ad esempio un programma ambientale, che esplicita gli obiettivi, i traguardi intermedi, le azioni previste, i tempi, le risorse e le responsabilità. Come supporto a definire questa prima fase, si riportano le definizioni di politica e programma ambientale della norma standard UNI EN ISO 14001, che possono essere un buon punto di riferimento. Politica ambientale Intenzioni e direttive complessive di un’organizzazione relative alla propria prestazione ambientale come espresso formalmente dall'alta direzione. Programma ambientale Per ogni obiettivo ambientale viene elaborato un programma necessario a raggiungere l’obiettivo stabilito e dove sono precisate: le azioni necessarie al raggiungimento; una stima delle risorse umane e finanziarie necessarie; le scadenze temporali di ciascun punto del programma; le responsabilità relative alla realizzazione e al controllo di avanzamento (meglio se il responsabile del controllo è diverso dal responsabile dell’attuazione). A partire dalla politica ambientale definita dalla Direzione verranno definite le aree di rendicontazione, cioè le tematiche ambientali 10 oggetto degli interventi da parte dell’azienda e che comportano costi ambientali. Figura 2: definizione delle politiche, delle aree di rendicontazione e dei costi ambientali DIREZIONE POLITICHE AMBIENTALI Gruppo lavoro con responsabile ambientale, produzione, amministrativo - Prevenzione inquinamento - Riduzione impatto ambientale - Eco-efficienza gestione risorse - Conformità legislativa ...................................... AREE DI RENDICONTAZIONE - emissioni - scarichi - rifiuti - contamin. suolo ............................. Attività di gestione ambientale - autorizz. emissioni - depurazione acque - depostito rifiuti - serbatoi interrati ............................. Programma ambientale - Riduzione inquinam. aria - Riduzione inquinam. acque - Aumento recupero rifiuti - Prevenzione inquinamento suolo ...................................... Costi ambientali - costo analisi aria - costo depurazione - costo area deposito - costo verifica serbatoi ............................. Nel seguito si presentano le aree di rendicontazione per un’impresa proposte in queste linee guida. Per l’applicazione e la personalizzazione del metodo si tenga presente che è possibile individuare delle sottoaree di rendicontazione (per ogni area si riportano degli esempi), che dipenderanno dalle specificità dell’attività aziendale. Ogni azienda prenderà in considerazione le aree di rendicontazione che sono connesse alle proprie politiche, escludendo quindi le altre. 11 ESEMPI DI AREE DI RENDICONTAZIONE 1. Emissioni in atmosfera emissioni convogliate di determinati inquinanti (SOV, NOx, polveri, ecc..) controllo integrato delle emissioni in atmosfera emissioni diffuse …………………. 2. Scarichi dell’acqua scarichi dal processo produttivo scarichi assimilati ai civili scarichi acque di prima pioggia …………………. 3. Gestione dei rifiuti gestione raccolta e deposito rifiuti gestione riusi interni dei rifiuti gestione impianti recupero e/o trattamento rifiuti …………………. 4. Uso e contaminazione del suolo e sottosuolo gestione serbatoi interrati gestione movimentazione sostanze gestione bonifiche inquinamento gestione aree verdi ………………… 5. Gestione delle risorse idriche approvvigionamento da acquedotto approvvigionamento da pozzo gestione riusi interni di acque …………………. 6. Gestione dell’energia gestione energia elettrica gestione combustibili gestione calore controllo impianti termici ………………….. 7. Rumore rilevazione rumore esterno rilevazione rumore interno gestione prevenzione inquinamento rumore …………………. 8. Sostanze pericolose gestione acquisti sostanze pericolose gestione deposito/stoccaggio sostanze pericolose gestione tipologie particolari sostanze pericolose ………………….. 12 9. Natura e biodiversità tutela aree naturali tutela fauna e flora gestione acquisti materie prime da risorse naturali non rinnovabili …………………... 10. Altri impegni ambientali educazione e sensibilizzazione formazione ambientale coinvolgimento comunità locale accordi volontari con parti interessate ……………………. Per ogni area di rendicontazione verranno individuate le attività di gestione ambientale ad esse connesse e quindi i costi ambientali. I costi possono essere classificati in due tipologie: - - interni, quindi sostenuti dall’azienda per rendere più efficiente l’utilizzo delle risorse naturali, per la riduzione e prevenzione dell’inquinamento o per ripristinare situazioni di inquinamento pregresse; esterni, quindi costi che possono essere sostenuti per riparare danni ambientali causati dall’azienda verso l’esterno. In questa fase andranno anche identificati: a) le voci contenute nello stato patrimoniale dell’impresa che possono essere collegate o conseguenti al costo ambientale; Alcuni esempi - - - - interventi per la realizzazione o sostituzione di un impianto tecnologico, che comportano l’identificazione delle voci legate alle immobilizzazioni materiali; acquisto di brevetti, licenze, permessi di inquinamento e diritti di emissione, che possono far sorgere voci legate alle immobilizzazioni immateriali; accantonamenti passati o futuri per far fonte alle passività ambientali (ad esempio costi per bonificare un inquinamento generato dall’azienda); perdita di valore delle immobilizzazioni finanziarie derivanti da un danno ambientale causato dall’azienda, svalutazione delle 13 rimanenze di magazzino per sostanze che non soddisfano più i requisiti di sicurezza o di mercato, svalutazione dei crediti per risarcimenti danni ambientali, ecc… b) eventuali voci di ricavo ambientale desumibili dal conto economico. Alcuni esempi - ricavi per vendita prodotti ecologici ricavi per vendita servizi ambientali ricavi da vendita scarti ricavi per trattamento rifiuti c/terzi ricavi per canoni, concessioni, brevetti legati alla protezione ambientale contributi in conto esercizio per la gestione ambientale COSTI AMBIENTALI COSTI INTERNI sostenuti dall’impresa per le attività finalizzate Esempi: gestione rifiuti risarcimenti a terzi costi per autorizzazioni R&S ambientale costi manutenzione ambientali polizze assicurative ambientali certificazioni ambientali costi per risorse naturali e materie prime accantonamenti per rischi futuri sicurezza dipendenti percezione pubblico e clientela al minor utilizzo di risorse naturali alla riduzione/prevenzione delle emissioni inquinanti al ripristino ambientale COSTI ESTERNI connessi a Esempi: riduzione qualità risorse naturali rumore e impatto visivo esterno emissioni, scarichi, rifiuti effetti sulla salute e qualità della vita danno ambientale (riduzione e/o distruzione delle risorse, degli ecosistemi, effetti sulla salute dell’uomo) 14 Suggerimenti operativi La Direzione deve definire una politica ambientale, con gli impegni per la tutela ambientale Va creato un gruppo di lavoro composto da rappresentanti della Direzione, responsabile ambientale, responsabile della produzione e responsabile amministrativo, per realizzare il raccordo tra politica ed eventuali programmi ambientali, scelta delle aree di rendicontazione, attività di gestione e costi ambientali. 1.2. Preparazione di un piano di conti ambientale Il piano dei conti è la prima fase per la costruzione del sistema di contabilità ambientale. Punti di partenza per la costruzione del piano dei conti ambientale sono: il piano dei conti aziendale; i centri di responsabilità; le attività e la loro codificazione interna; la struttura dei costi dei prodotti. Le fonti informative sono le voci che compongono lo stato patrimoniale ed il conto economico dell’azienda, suddividendo i conti connessi agli investimenti da quelli relativi ai valori di esercizio. Figura 3: Preparare un piano dei conti ambientale AMMINISTRAZIONE Piano dei conti aziendale RESPONSABILE DELLA GESTIONE AMBIENTALE Attività di gestione ambientale Centri di costo aziendali Registro/inventario dei beni ammortizzabili DIREZIONE PIANO DEI CONTI AMBIENTALE verifica 15 - autorizz. emissioni - depurazione acque - depostito rifiuti - serbatoi interrati ............................. AREE DI RENDICONTAZIONE - voci di stato patrimoniale - voci di conto economico La fase successiva è finalizzata alla costruzione di un sistema di voci interessate ai fenomeni ambientali dell’azienda. Tale sistema è il piano dei conti ambientale, ovvero poste di bilancio associate alle aree di rendicontazione definite nella fase precedente. Le fasi operative per la sua realizzazione sono le seguenti: - definizione delle voci del piano dei conti; - raccolta dati; - verifica del piano dei conti e dei dati. Le fonti di informazione necessarie per costruire il piano dei conti sono: - il piano dei conti aziendale e la loro codificazione interna; - i centri di responsabilità; - l’inventario/registro dei beni ammortizzabili (cespiti). I passi necessari per costruire il piano dei conti ambientale sono: 1. verificare il piano dei conti aziendale e selezionare le voci che possono riportare informazioni su manifestazioni patrimoniali ed economiche aventi rilevanza ambientale; questa fase viene realizzata combinando la lettura delle aree di rendicontazione già definite e le voci di costo identificate; 2. verificare i diversi centri di responsabilità interna che sono associati a quella data voce di conto, in modo tale da poter ricostruire con facilità chi può decidere se quella posta va classificata come ambientale oppure no (il responsabile di una data voce); 3. analizzare i cespiti presenti in azienda, per poter individuare con precisione gli investimenti ambientali. 16 CLASSIFICAZIONE DEGLI INVESTIMENTI (CESPITI) Investimento ambientale in senso stretto (es impianto per il trattamento di un rifiuto, acquisto di una tecnologia più pulita, ecc..) Investimento ambientale misto (es soluzione tecnologica per incrementare l’efficienza produttiva di una linea di produzione, anche attraverso un recupero del rifiuto o dell’acqua di processo); in questo caso va evidenziata la quota dedicata all’ambiente. Investimento legato al rispetto della conformità legislativa in materia ambientale (es un impianto di trattamento degli inquinanti in atmosfera necessario per rispettare i limiti di legge e che precedentemente non esisteva) Sulla base della definizione di costo ambientale, il processo di rilevazione delle singole voci può essere organizzato nel modo seguente (l’elenco è indicativo): STATO PATRIMONIALE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Investimenti ambientali (immobilizzazioni materiali); Immobilizzazioni immateriali (es marchi e brevetti); Contributi ambientali in conto capitale; Debiti per investimenti ambientali; Fondo rischi ambientali; Fondo accantonamento per interventi straordinari; Conti d’ordine legati all’ambiente. CONTO ECONOMICO 8. Acquisti di materie prime ecologiche; 9. Imballaggi ecologici; 10. Servizi esterni ambientali; 11. Noleggio e leasing ambientali; 12. Assicurazione sui rischi da inquinamento; 13. Costi di protezione ambientale; 14. Costi per il controllo e monitoraggio ambientale; 15. Costi di ripristino ambientale; 16. Costi di pulizia del sito; 17. Costi di gestione dei rifiuti; 18. Costi di formazione ambientale; 19. Imposte e tasse ambientali; 17 20. Consulenze ambientali; 21. Costi del personale dedicato all’ambiente; 22. Multe per infrazioni legate alla normativa ambientale; 23. Risarcimento terzi per danni ambientali; 24. Spese commerciali e promozionali per l’ambiente; 25. Costi per ricerca e sviluppo ambientale; 26. Ammortamenti investimenti ambientali; 27. Accantonamento fondo rischi ambientali; 28. Ricavi per vendita prodotti ecologici; 29. Ricavi per vendita servizi ambientali; 30. Ricavi da vendita scarti; 31. Ricavi per trattamento rifiuti c/terzi; 32. Ricavi per canoni, concessioni, brevetti legati alla protezione ambientale; 33. Contributi in conto esercizio per la gestione ambientale. Raccolta dati La raccolta dei dati permette di associare un valore monetario alle diverse voci del piano dei conti. Il lavoro va fatto attingendo alle informazioni contenute nel sistema informativo contabile dell’azienda (schede mastro della contabilità, centri di costo, ecc). Questa fase permette anche di evidenziare da dove provengono le informazioni e i responsabili del trattamento dei dati. Per facilitare la raccolta dati è bene predisporre delle schede per ogni voce del piano dei conti. Verifica del piano dei conti e dei dati Il piano dei conti, in quanto sistema di controllo sugli effetti delle politiche, prima di essere integrato nel sistema interno dell’azienda, deve essere verificato da coloro che hanno espresso le politiche ambientali (Direzione), oltre che dal responsabile della contabilità. La Direzione dovrà accertare la correttezza e la coerenza generale del sistema contabile rispetto alle politiche che lo hanno espresso. Dovrà inoltre verificare che le informazioni inserite nel piano dei conti ambientale siano davvero utili e significative ai fini dell’assunzione della politica ambientale dell’azienda. 18 Suggerimenti operativi Può essere utile, ove possibile, collegare il piano dei conti ambientali a quello aziendale, mediante la creazione di sottoconti ambientali al piano dei conti aziendale Per la definizione degli investimenti ambientali vanno coinvolti attivamente il responsabile della produzione e il responsabile ambientale, che hanno ben chiari gli interventi effettuati nel ciclo produttivo dell’azienda AMMINISTRAZIONE RESPONSABILE DELLA GESTIONE AMBIENTALE PIANO DEI CONTI AMBIENTALE Attività di gestione ambientale Criteri di rilevazione - Raccomandazione 2001/453/CE - Documento CECA/CNDC 5 giugno 2002 - Altri documenti e fonti ufficiali e non Criteri di valutazione SCHEDE INFORMATIVE 19 - autorizz. emissioni - depurazione acque - depostito rifiuti - serbatoi interrati ............................. 1.3. Definizione dei criteri di rilevazione e valutazione dei conti ambientali In questa fase per ogni voce del piano dei conti si definisce lo specifico criterio di rilevazione e valutazione. Questa fase è strettamente legata alla fase precedente, in quanto la fase di raccolta dati permette di testare i criteri di imputazione da utilizzare nella raccolta dati e di utilizzare opportuni criteri di valutazione, che saranno sottoposti alla verifica del responsabile amministrativo e della Direzione. Si ricorda che questo sistema viene utilizzato: - - la prima volta per la redazione del bilancio ambientale consuntivo, quindi per poter mettere in evidenza cosa è successo nei fenomeni finanziari ed economici aziendali connessi all’ambiente una volta che i fatti si sono già manifestati; nei periodi successivi i criteri possono essere utilizzati per redigere bilanci preventivi (budget). Al fine di rendere omogenei i criteri di rilevazione e valutazione, si rinvia per gli approfondimenti a due documenti ufficiali che possono essere utilizzati dalle imprese per realizzare questa fase. FONTI INFORMATIVE PER LA RILEVAZIONE E VALUTAZIONE VOCI DEL BILANCIO AMBIENTALE D’IMPRESA Raccomandazione del 30 maggio 2001 n.2001/453/CE relativa alla rilevazione, alla valutazione e alla divulgazione di informazioni ambientali nei conti annuali e nelle relazioni sulla gestione delle società (in GUCE L 13 giugno 2001, n. 156) Aspetti ambientali e principi contabili nazionali, documento a cura della Commisione Economia e Contabilità Ambientale (CECA) istituita presso il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti (CNDC) del 5 giugno 2002. E’ possibile inoltre utilizzare altre fonti informative, che potrebbero derivare dall’applicazione dei principi contabili in diversi settori aziendali o da esperienze internazionali. 20 Suggerimenti per la rilevazione delle spese di investimento ambientale Vanno dapprima identificati con precisione le strutture e gli impianti che hanno una loro rilevanza con le azioni di tutela ambientale intraprese, sia che esse derivino da interventi “end of pipe”, sia da soluzioni tecnologiche che permettono una minimizzazione del fattore ambientale considerato: in sostanza gli investimenti che contribuiscono in modo diretto o indiretto al raggiungimento degli obiettivi ambientali del sito. Ad esempio l’impiantistica ambientale potrà essere costituita da (l’elenco non è ovviamente esaustivo): - impianti di abbattimento emissioni in atmosfera (convogliate e diffuse); - strutture di contenimento del rumore all’esterno del sito produttivo; - impianti di depurazione o trattamento reflui; - impianti per lo stoccaggio o il primo trattamento dei rifiuti; - impianti o strutture che favoriscono il riutilizzo di risorse naturali (ad esempio l’acqua), di rifiuti all’interno dello stabilimento; - impianti o miglioramenti di tecnologie per il recupero dello zolfo oppure per il recupero dei distillati. Tra gli investimenti andranno inoltre considerate le spese per: - l’acquisizione netta di terreni su cui vengono realizzate unità isolabili e specificatamente volte al raggiungimento di un obiettivo ambientale; - le acquisizioni nette delle attività immateriali necessarie allo svolgimento delle attività di tutela ambientale (ad esempio i brevetti). E’ quindi sufficiente che ai fini della identificazione della spesa di investimento, la finalità principale dell’attività sia individuata in una data area di rendicontazione e nel perseguimento di un obiettivo ambientale. Se l’azienda ha in essere un proprio sistema di gestione ambientale è utile riferire le diverse voci agli aspetti ambientali identificati dal sistema. 21 Suggerimenti per la rilevazione dei costi di esercizio per la tutela ambientale Dovranno essere identificate tutte le spese che sono sostenute per realizzare l’azione di tutela ambientale connessa ad una data area di rendicontazione e al raggiungimento di quel dato obiettivo ambientale. In questo senso le spese di gestione ambientale comprendono: gli acquisti di materie prime o di ausiliari necessari per lo svolgimento delle azioni di protezione ambientale; i costi del lavoro, diretto o indiretto, utilizzato per lo svolgimento delle azioni di protezione ambientale; i costi industriali ambientali, cioè l’acquisto di beni o servizi per lo svolgimento delle azioni di protezione ambientale (ad esempio i costi per lo smaltimento dei rifiuti, i costi delle analisi per il monitoraggio ambientale, i costi di ricerca e sviluppo finalizzati ad introdurre miglioramenti ambientali), comprese le eventuali passività ambientali nascoste; spese generali, amministrative e commerciali ambientali, che possono essere connesse ad azioni di protezione ambientale (ad esempio i costo per il consulente che redige il MUD o il documento amministrativo per le autorizzazioni, il costo per la partecipazione ad esposizioni o fiere avente come tema il problema dell’ambiente o dell’inquinamento); il costo d’uso del capitale ambientale, cioè gli ammortamenti degli investimenti ambientali. Suggerimenti per la valutazione delle spese ambientali Dato che la scelta aziendale sarà quella di procedere alla quantificazione delle spese ambientali, sarà necessario standardizzare un criterio di valutazione delle voci di spesa precedentemente descritte, che dovrà essere esplicitato in una apposita procedura. Come già detto, l’oggetto della valutazione sono tutte quelle spese che siano direttamente o indirettamente connesse allo svolgimento di azioni legate al raggiungimento di un obiettivo ambientale prefissato dall’azienda (azioni di tutela ambientale). Sulla base di questo primo criterio l’imputazione della spesa e la sua valutazione avviene indipendentemente dal fatto che lo scopo sia dato dalla necessità di adempiere a norme di legge o invece a decisioni discrezionali dell’impresa. La seconda questione è legata al fatto che l’azione di tutela ambientale sia acquistata all’esterno. In questo caso il suo costo è sicuramente tutto da quantificare come ambientale (ad esempio il costo dello smaltimento dei rifiuti affidato a ditte esterne). Nel secondo caso l’azione può essere svolta da specifiche unità interne all’impresa isolate dal resto del processo produttivo (e quindi i costi sono allocabili direttamente a questa unità e all’attività relativa, come ad 22 esempio un impianto di depurazione) oppure sono collegate ad unità che effettuano sia azioni ambientali sia quelle legate alla produzione caratteristica del sito. In quest’ultimo caso si procede come segue: La spesa viene valutata come differenza tra il costo sostenuto per l’acquisizione, la trasformazione oppure il funzionamento dei beni, servizi o apparecchiature produttive che incorporano l’azione ambientale ed il costo ipotetico che si dovrebbe sostenere per l’acquisizione, la trasformazione o il funzionamento di beni, servizi o apparecchiature similari, ma privi dei dispositivi connessi all’azione ambientale. Nel caso che il bene, il servizio o l’impianto di riferimento sia difficile da identificare per valutare il costo aggiuntivo, potranno essere considerati mezzi o tecniche equivalenti, anche dotati di dispositivi antinquinamento obsoleti, disponibili sul mercato nazionale. E’ comunque utile che, in collaborazione con i responsabili tecnici degli impianti e della produzione, si metta a punto una check list di questi beni, servizi o impianti di riferimento. Se la differenza fornisce come risultato un valore negativo, cioè i dispositivi connessi all’azione ambientale comportano dei costi inferiori a quelli corrispondenti a impianti similari, la spesa non è considerabile ambientale in quanto la motivazione economica che spinge ad effettuare l’acquisto è rilevante. Se non esistono beni, servizi o impianti di riferimento, la soluzione è quella di procedere ad una stima coinvolgendo tecnici esperti capaci di valutare in via approssimativa la spesa ambientale, oppure, se possibile, determinare il relativo valore facendo riferimento ad indicatori validi per tutte le imprese di quel tipo. 23 1.4. Integrazione nel sistema di contabilità aziendale L’integrazione del sistema di contabilità ambientale con quello utilizzato dall’impresa per gestire la propria contabilità economica e patrimoniale si realizza con la redazione di schede, che riportano le informazioni di cui alla tabella seguente per ogni voce di conto. Per ogni voce del piano dei conti ambientale l’azienda predispone una scheda che conterrà le seguenti informazioni: la descrizione del conto; la metodologia di rilevazione; il criterio di valutazione; l’integrazione con il sistema di contabilità in atto nell’azienda. Titolo del conto Area di rendicontazione Descrizione Indicare il collegamento con le politiche e i programmi aziendali, il raccordo con le attività di gestione ambientale e le specifiche della voce di conto. Si specifica in questa sezione anche il collegamento con gli indicatori ambientali (conti fisici) dell’azienda. Modalità di rilevazione e valutazione Vengono descritte le modalità di rilevazione (quali attività, beni, servizi vengono comprese nella voce di conto) e di valutazione (come si definisce il suo valore monetario) Procedura di integrazione con il sistema di contabilità aziendale Si indica: - chi è il responsabile della rilevazione e valutazione; - le modalità di trasmissione delle informazioni alla contabilità; - il codice di conto o sottoconto per l’imputazione al sistema informativo interno; - le eventuali ulteriori codificazioni per le rappresentazioni verso l’interno e l’esterno. La scheda consente di evidenziare il rispetto del principio operativo secondo cui le voci del bilancio ambientale devono essere riscontrate e chiaramente identificabili nella contabilità dell’azienda. Attraverso le informazioni contenute nella scheda, infatti, la voce di conto potrà essere identificata nei documenti contabili dell’azienda per risalire al centro di responsabilità cui la stessa afferisce; allo stesso tempo, i riferimenti di contabilità ambientale consentono di collegare la stessa voce al piano dei conti e, attraverso quest’ultimo, agli indirizzi e agli obiettivi di politica ambientale di cui la voce è espressione. 24 Suggerimenti operativi Realizzare una attività formativa e informativa rivolta ai responsabili della contabilità sui principi contabili Verificare il sistema contabile interno e creare dei collegamenti automatici con le informazioni della scheda 1.5. Bilancio ambientale (Reporting) La redazione del bilancio ambientale deve rispondere a due necessità, una interna e una esterna. Quella interna permetterà la rappresentazione delle spese ambientali in funzione del sistema di gestione attuato dall’impresa. Il reporting esterno proporrà un modello di divulgazione delle informazioni sulla base delle relazioni tra l’attività di impresa e gli aspetti ambientali. Figura 4. Reporting DIREZIONE POLITICHE AMBIENTALI CONTI FISICI BILANCIO AMBIENTALE CONTI MONETARI Informazione interna Reporting esterno 25 L’obiettivo di questa fase è quella di redigere dei quadri informativi che siano utili sia all’interno che all’esterno dell’impresa. In queste linee guida si suggerisce di procedere alla redazione di un documento semplificato di Bilancio Ambientale, dove sono riassunti tutti i dati ambientali dell’azienda. Le fasi sono le seguenti: - raccolta e presentazione dei dati fisici ambientali dell’azienda attraverso indicatori ambientali; - presentazione dei dati monetari rilevati dal sistema di conti ambientali e dalle relative schede; - stesura del bilancio ambientale; - classificazione dei dati monetari in relazione alle specifiche esigenze di comunicazione interna e/o esterna; - calcolo di indicatori che mettano in relazione gli importi monetari delle attività di gestione con gli indicatori di tipo fisico. Contenuti del Bilancio Ambientale 1. Politiche e programmi ambientali dell’azienda 2. Aspetti metodologici (raccolta dati, indicatori, piano dei conti) 3. Indicatori ambientali (conti fisici) 4. Conti monetari ambientali (voci di stato patrimoniale e conto economico) 5. Quadri contabili finali 6. Previsioni e impegni per il periodo successivo Il punto 1 e 2 descrivono gli impegni che la Direzione ha assunto in materia ambientale e la descrizione delle metodologie utilizzare per la elaborazione dei dati. Il punto 3 descrive gli indicatori ambientali. Nel caso di aziende con un sistema di gestione ambientale si riporteranno i dati rilevati dal sistema informativo ambientale interno connesso anche agli obiettivi di miglioramento. Gli indicatori saranno classificati in relazione alle diverse aree di rendicontazione. Il punto 4 elenca le voci di bilancio che riguardano le attività ambientali, suddivise per voci di patrimonio e di conto economico e la loro imputazione alle diverse aree di rendicontazione. Questa parte sarà collegata al punto 2 per quanto riguarda l’esplicitazione dei criteri di rilevazione e valutazione. 26 Il punto 5 permette di classificare le voci di conto in funzione di specifici criteri, che tengono conto delle esigenze di informazione interna ed esterna. Nel seguito si presentano le possibili classificazioni. In questa sezione possono essere anche rappresentate le relazioni tra i dati ambientali fisici e quelli monetari. Il punto 6 descrive gli impegni per il futuro dell’azienda, le nuove priorità e politiche ambientali, gli eventuali nuovi obiettivi ambientali e gli investimenti ad essi correlati. Criteri per la redazione dei quadri contabili CLASSIFICAZIONE IN FUNZIONE DELLE AZIONI DI GESTIONE AMBIENTALE Vanno indicati e commentati i valori totali delle voci monetarie ambientali rilevate dall’azienda per le azioni connesse al raggiungimento degli obiettivi ambientali. Le categorie di azioni sono distinguibili in quattro tipologie: 1. misurazione e controllo, alle quali vanno allocate le voci di bilancio per il controllo, il monitoraggio e le analisi di laboratorio; 2. prevenzione dell’inquinamento, cioè quelle voci di bilancio connesse ad attività volte a ridurre od eliminare i livelli di emissione a parità di prodotti utilizzati (tecnologie più pulite) oppure ad utilizzare prodotti meno inquinanti (prodotti puliti); 3. trattamento o riduzione delle sostanze inquinanti, cioè le voci di biancio connesse alle misure di depurazione a valle del processo produttivo; 4. conservazione del patrimonio naturale, cioè tutte quelle voci di bilancio che sono connesse alla riduzione dei livelli di inquinamento, di degrado o che permette la ricostituzione del patrimonio naturale. Dato che la finalità della rilevazione è quella di mettere in luce le voci di bilancio finalizzare alla prevenzione e riduzione dell’inquinamento, in questo quadro contabile andranno inoltre separate i costi sostenuti per la conformità normativa dalle altre spese. 27 CLASSIFICAZIONE PER AREA DI RENDICONTAZIONE Questa metodologia può permettere una rappresentazione delle voci di bilancio ambientale secondo le aree di rendicontazione, che rappresentano le attività caratteristiche dell’impresa in funzione della tematica ambientale che viene affrontata. Le aree di rendicontazione sono quelle descritte nel capitolo 2.2. Si tratta di una classificazione che mette in evidenza i servizi ambientali che l’azienda produce. Inoltre permette di comprendere la dimensione economica degli interventi ambientali per area e di metterli in relazione all’andamento degli indicatori fisici. ESEMPIO DI QUADRO CONTABILE DEI COSTI RIPARTITI PER AZIONI DI GESTIONE AMBIENTALE Azione di gestione ambientale Conformità Misurazione legislativa e controllo Tipo di spesa COSTI DI ESERCIZIO Acquisti mat. prime ecologiche Ammortam. invest. ambientali Assicurazione rischi da inquinamento Consulenze ambientali Costi del personale dedicato all'ambiente Costi di formazione 28 Prevenzio Trattamento ne o riduzione inquiname delle nto sostanze inquinanti Conservazio ne del patrimonio naturale ambientale Costi di gestione dei rifiuti Costi di manutenzione impianti e attrezzature ambientali Costi di protezione ambientale Costi per il controllo e monitoraggio ambientale Imposte, tasse e contributi ambientali Noleggi e leasing ambientali Servizi esterni ambientali Spese commerciali e promozionali per l'ambiente …………………… ….. INVESTIMENTI AMBIENTALI Investimenti ambientali ………………… TOTALE SPESE AMBIENTALI 29 QUADRO CONTABILE DELLE SPESE AMBIENTALI RIPARTITE PER AREE DI RENDICONTAZIONE Aree di rendicontazione Costi di investimento Costi di esercizio 1. Emissioni in atmosfera 2. Scarichi dell’acqua 3. Gestione dei rifiuti 4. Uso e contaminazione del suolo e sottosuolo 5. Gestione delle risorse idriche 6. Gestione dell’energia 7. Rumore 8. Sostanze pericolose 9. Natura e biodiversità 10. Altri impegni ambientali TOTALI 30 Eventuali Indicatori entrate o ambientali ricavi ambientali