Lettera di Filippo Baldinucci, intorno al modo di dar proporzione alle

Transcript

Lettera di Filippo Baldinucci, intorno al modo di dar proporzione alle
IV-
t
-^SJi<U
m.
'*^
...^
**
.
.
-
—
^.-C.=M.^^^-.^
fi
>
:^.
•
•
)•.
. V
LETTERA
DI
FILIPPO BALDINUGGI
Intorno
al
modo
dar Proporzione
di
alle
Figure in Pittura e Scultura ec.
Ora per
la
prima
volta pubblicata.
LIVORNO
co' TIPI
BODONIANI
1802.
Presso
Tommaso Masi
e
Compagno»
AlV Illustrissimo Signore
RAFFAELLE MORGHEN
eccellente Incisore in
rame
Gaetano Poggiali
salute.
È
che
un dono che
vi
io
consacro alV amicizia V offerta
fo della presente Lettera del valente
scrit-
tore ed artefice Filippo Baldinucciy che ora per ope-
ra mia vede per la prima volta la luce^ mercè la
gentilezza
Bioreni y
dell' eruditiss.
sig.
Canonico
Domenico
che favorì somministrarmene V originale
Essa non
èy
delle altre
a mio
credere y nulla
,
meno pregevole
Opere di questo Scrittore^
le
quali sono
state rcplicatamente così ben ricevute dal Pubblico,
anzi mi sembra chcy non ostante la piccolezza della
sua molcy meriti d'esser riguardata come una delle
pili pregevoli y se si
argomento.
considera l'importanza del suo
2.
Io colgo questa favorevole
occasione per conte-
starvi pubblicamente la distinta stima e sincera ami-
cizia che vi professo, e che s cambievolmente ci
ga da lungo tempo. Voi
le-
certamente uno di
siete
quei pochi Amici del cuore, e che posson disporre
me
di
e delle
mio grande
cose mie con pieno arbitrio
affetto verso di voi è
voi
i
que' giovani
talenti di
muovere nell'Arte
e
,
adorno in fine
li ,
tutti
Foi pio e
.
benefico verso gl'infelici, voi pronto
stere
voi
ad
che prendete a pro-
delle pili applaudite virtù
buoni, e da
me
amato
E
da
da
e stimato
vicino
come
corpo apparisce più bella
,
la virtii
così
complesso
il
in
un
bel
la riunione delle
tante virtù vostre riceve splendore ed ornamento
quella
che
eccellenza
delVArte nobilissima
francamente
pili
dirsi
eccellenti
vi
distingue
deW Intaglio ,
de' tempi
da
tra' Professori
nella quale
che vi siete lasciati
Artefici
,
mora-
specialmente che per la stret-
ta confidenza conosco pili
di tanti vostri pregj.
_,
assi-
saggio padre di famiglia
siete in diritto di essere
i
il
carattere e modestissimo
dolce di
voi
ne
fondato sopra
altra base che quella della vostra virtù
religioso ,
:
decorsi
ptò
indietro
,
i
facendo
maravigliosa comparsa fra que' pochi che ora sin'
golarmente
si
distinguono
la quale sembra
omai
in questa professione
^
esser dal vostro sublime iu"
3
portata al più alto grado di perfezione.
gegno
voi
A
dunque j che avete .ripiena di stupore l'Europa,
tutta colle opere vostre maravigliose
viene
nome
il
,
ben
con-
si
destinatovi dalla Provvidenza^ me-
ritando in fatti di esser chiamato per eccellenza
il
Ra^aelle nelV Intaglio , come lo
è
il
avete con
binate nella Pittura. Voi
grande Ur-
raro esempio
saputo accoppiare nelle vostre produzioni tesattez"
za del disegno
j
e
ragionati ed eleganti
la
j,
maestria de' taglia, sempre
con
i
fezione tanti soggetti di vario
i
a per-
quali avete reso
stile ,
conservando
respettivi caratteri di quei Pittori da' quali le ave-
te tratte,
mostrando in fine di aver felicemente sor^
m,ontata ogni difficoltà dell'Arte. Che se da qualche severo Censore vien talvolta notato che in al-
cune vostre Opere non
desime perfezioni
vostra y
ma
si
ravvisano sempre
dell'Arte.,
eseguita
me-
le
per qualche parte non
da mano
straniera.^ che o
una
importuna sollecitudine^ o altre circostanze imperiose vi obbligarono di
chiamare in aiuto;
ella e
pure questa stessa una luminosa testimonianza che
vien resa alla
che per non
vostra eccellenza
stri
non
la cjuale è
tanta
scomparire sembra voglia esser sola,
e sdegni trovarsi
tallo che
_,
in lega con qual siasi altro
sia oro fino.
Ben
si
'rallegrano
i
mevo-
amici che la vostra gloria non sia pia per sof-
frire questo qualunque siasi
appannamento y mercè
la savia determinazione in cui siete di
giammai
re
vostro
il
nome
non appor-
che sotto l'opere inte-
Ma
a fron-
ramente da
voi eseguite j e
te di quelle
poche ^ che incontrano qualche censura,
si
ammirino
te eseguite j
TìTi
le altre
le
degne di
voi.
molte Opere da voi egregiamen-
quali meritano di servire
come
d'otti-
esemplari agli Amatori ed agli Studiosi del vero
bello
gante
In fatti
(*).
e
pura di
e
chi
stile la
non vede quanto
vostra Giurisprudenza
bida e armoniosa /"Aurora^ robusto
telligenze
il
"Ritratto
,ca di perfezioni la
cata ? Questi
j,
e
il
Moncada
e
,
mor-
pieno d
in-
a Cavallo, e ric-
maravigliosa Cena teste pubbli-
soli capi
bero a stabilire
Artefice
di
sia ele-
d'opera
massimo
a fare ammutolire
deWArte
bastereb-
credito al più
i
grande
piìi severi Aristarchi.
Permettetemi in fine un' osservazione ^ ed
è la vo-
(*) Se l'Editore potesse lusingarsi di far cosa grata agli Aìnatori intelligenti delle pregevoli Stampe,
£ specialmente di quelle del nostro Incisore , non sa-^
rehhe lontano dal pubblicare il Catalogo ragionato
di tutte le Opere del medesimo 5 disposto per ordine di tempi , lusingandosi di poterlo dare esatto e
compiuto , atteso il possedere nella sua vasta Collezione di Stampe de migliori Incisori antichi e moderni, la più compita raccolta, che esista ovunque, delle
produzioni Morgheniane, e ricca di pezzi assai rari ,
e di prove eccellenti , e qualche volta uniche.
3tra
.
fama
modo
poter essere in alcuh
senti j né nei tempi
avvenire
offuscata ne nei pre;
d' Intaglio
solenni Professori
a
da non
avere ornai troppo estesi confini
voi solo riserhata
ha avuto
sue, ed aumentarne
ricercate le opere
la gloria^
vedere con tanta avidità
di
3
ninno de'pih
e che
il
prezzo
dismisura, non già dopo lungo tratto di tempo,
me
a,
co-*
di alcuni pochi e di pochissime loro opere è aV-
venuto
ma
3
nel nascere delle vostre produzioni
desime , specialmente della Cena
fortunato
le lettere
colui
che
,
me-
stimandosi ota
può averne una prova avanti
per sessanta zecchini
,
e
per circa venti
prime impressioni
il
qual
desiderio
non limitandosi a un piccol numero
d' in-
dividui,
ma
quelle colle lettere delle
verse e eulte
estendendosi a molti,
:
di tante di-
e
Nazioni, convien dire che non da sem-
plice entusiasmo
,
ma da un
la molta avidità con cui
vero
merito proceda
vengon desiderate ed ac-
colte le cose vostre.
Ma
voi e
oh qual nuovo dono non aspettano ora da
gli
Amatori, e l'Arte medesima delV Intaglio
nell'opera che siete in
celebre
punto d'intraprendere della
Trasfigurazione di Raffaelle
di maestrevoli tagli
!
Quale sfoggio
non impiegherete
voi in questf
Opera sublime, che sembra appunto destinata a far
mostra di ciò che
siete
capace d'operare, come già
6
prova a quale alto grado di perfezione fosse per'
venuto
il
il
celebratissimo suo Dipintore nelV eseguirla,
quale per essa principalmente meritò a ragione
di esser riguardato
te/*
come un vero miracolo
dell'Ar-
Questa medesima speranza ne vien particolare
mente confermata dalla savia
e
ne da voi presa di disprezzare
cominciato
j,
e
generosa risoluzio'
il
rame già da
un pezzo avanti condotto ,
voi
di questa
stessa Opera y per avervi scoperto alcuni difetti d'ar-
da ogni
te che
altro Professore sarebbero forse stati
riguardati con indifferenza ,
ma
che a voi è giudi-
ziosamente sembrato di non dover tollerare ,
minciandone da capo V incisione
te
nel che fare ave-
dimostrato e la finezza delle vostre cognizioni
nell'arte y e
€
:
rico--
il
quanto
stiavi
a cuore la vostra gloria ^
ben corrispondere all'aspettativa degli Amatori
intelligenti .
Ma
forse nell'incanto ch'io provo in ragionan-
do con
mo
ma
voij e della vostra eccellenza nell'arte, te-
di avere offeso alcun poco la vostra modestia;
io
non poteva
modo
tacere senza che in certo
che ora
appartengono
le
vostre
ha fatte sue proprie, non
si
lagnasse di me,
l'Arte^
ostante
cui
,
in
vista
alla
vostra
lodi
,
delicatezza
,
e
non
non
ho detto che poco di quel molto che avrei potuto
dire
a vostro riguardo.
Soffritelo
pertanto di buon
grado
3
e
j-icevete
attestato del
sarò sempre
il
con
lieto
7
animo questo piccolo
mio a^etto, accertandovi che sono
il
maggiore
e
de' vostri cordiali amici ^ e
più sincero de' vostri ammiratori.
LETTERA
SCRITTA
DA FILIPPO B.ALDINUCCI
A
MONSIGNORE
LORENZO SALVIATI
Figliuolo Secondogenito del Sìg.
DUCA SALVIATI
E
Cìierico
di
Nella quale dice
Camera
il
alle
modo
Santità
suo parere in ordine
instanze fattegli dal
intorno al
di sua
,
all'
medesimo Monsignore
di dar
Figure in Pittura
,
Proporzione
e Scultura.
9
Illustriss. e Reverendìss.Sì^. e
A
jLvrei
voluto, nell'obbedire ai riveritissimi cen-
VS.
ni di
intorno allo scrivere
illustriss.
poter prevenire la partenza di VS.
5
da questa Città
non
già
pronta
,
ma non mi
,
non
perch' io
5
ma
perchè
,
ma
chiamarmene
di
è stato possibile
avessi
la
illustriss.
satisfatto
materia
,
,
farne
il
5
che fatto
,
assai
pur-
al
ho voluto
Mae-
avendo trovato in esse con-
me
formità con quel poco che fu insegnato a
ardisco
trasmetterne
timento
puto gettare
Potrà
sa
5
e
a VS.
modo che
nel
la
la
sto caso
si
illustriss.
quasi
mia penna
alla
il
sensa-
.
di
troppo impedimento
occupazioni di VS.
illustriss.
In que-
degni Ella di leggere quel poco
appartiene alla sua principale intenzione
do
mio
il
prima ha
,
Scrittura forsi riuscire assai prolis-
conseguentemente
alle rilevanti
pri-«
,
un puntual
riscontro con Opere di rilievo dei migliori
stri
uma-
illustriss.
dovendo presentarla
gatissimo gusto di VS.
mio
il
Proporzioni del Corpo
concetto circa alle
no
Pad. mìo CoL
rimanente
deli' altre
Dico dunque
,
che
la
,
mie debolezze
,
che
lascian.
Simetria pratica
dei
IO
umani riceve
corpi
fondamentale proporzione
la
di tutte le sue parti dall' altezza della
ma
e
principalissima parte di tutto
Si
formano
maschi
to di
di
dieci
pri-
corpo.
il
figure di Pittura e Scultura,
e
,
e più
,
,
tan-
quanto di femine , di proporzione
,
sette, di otto
testa
La prima
nove
di
come
,
teste
si
et alcune
,
dirà appresso
membra
corpo e
di
e
,
volte
.
di sette teste è proporzione
mini imperfetti
di
d'uo-
rusticali
e goffe.
La seconda
porzione
La
nove
ma non
5
terza
teste
,
La
teste
,
i
al
più beilo
che forma
la
figura
,
quando
le
un' altezza molto grande
soverchio
,
siano
5
tura
5
dell'
occhio
,
così
,
in
son sottoposte
sono serviti
principalmente
mediante
,
,
la
perdendosi
quale la
tutto
il
della sua in-
.
siccome tutte queste proPittura
,
o siano
al giudizio
et
devono adoprarsi
antecedente consiglio
di
devano vedersi ad
figure
misura
ben vero che
porzioni
(
resta ella con tutto ciò
tera proporzione e
d' altezza
e alcuna volta di più
bene spesso deve usarsi
)
si
.
eccellenti Artefici
figura fa tanto scorto che
È
quale
della
più
proporzione di dieci
in Scultura
miglior pro-
arriva
è quella
,
per ordinario
è alquanto
di otto
dell' istesso
,
alla
in Scul-
censura
sempre con
non ostante ogni
II
più ferma regola
stato questo
vedendosi chiaramente
,
costume di
il
tutti
i
bisogni al Maestro aver
occhi
seste negli
le
che
,
più intelligenti
memorabile dei
confermato da quel detto tanto
gran Buonarruoto
essere
Fermandoci dunque sopra
la
detta misura e
proporzione di altezza di nove teste , per esser la
più perfetta
diremo così
,
Primieramente
testa
•della
mento
le
dice
si
dà regola
si
al
perchè torni
5
porzione
modo
una
misura
testa
,
fron-
della
con questa misu-
e
,
il
qua-
più misijrabile con detta pro-
della testa
,
scompartisce in questo
si
.
alla fontanella
tutto
tezza di
la
la
rimanente del corpo
Si lascia fuori tutta
re
sommità
e termina fino alla
,
che
incomincia dalla parte più bassa del
questa
te, e
ra
da notarsi
è
fino
il
,
altezza
1'
e da questa
della gola
,
segnando T
tre teste dalla detta fontanella
virili
altre
;
fino
seguita a misura-
si
rimanente del corpo
alle parti
,
al-
della go-
due teste da dette
parti fino alla patella del ginocchio , che è la parte
media
e più alta di esso
,
parte più alta del piede
si
dice
teste
po
.
le
5
fino
,
;
e da questa fino alla
o
,
come volgarmente
alla fontanella del
piede
altre
,
due
Rimangono per fine della misura del corparti
j
che restano non misurate
s
cioè dal-
12
la fontanella della gola fino
fondo del mento
al
e dal fondo del piede fino alla fontanella del
desimo piede
no appunto
to sono le
5
me-
e queste fra tutte due constituisco-
l'altezza
testa
dell'altra
nove dette
che in tut^
,
di sopra.
Serve anco questa regola universale della
sta per la
do
larghezza del corpo
dalla fontanella della
ra di ciaschedun
di
braccio
.,
così
e
te-
piglian-
,
gola fino all'appiccatu-
deve essere
,
quanto è alta una testa
,
spazio
lo
onde ne segue
sarà in tutto la larghezza della
so quanto sono alte due teste
sommità
che
,
del tor-
.
Ciaschedun braccio dall'appiccatura del torso
fino a quella parte di esso, che
la
mano
mezzo
5
deve essere
,
e così
,
Ciascheduna
due
fra tutte
no lunghe cinque
teste
mano
,
e così
5
deve essere
,
le
braccia saran-
pigliando dall' appiccatu-
,
all'
misura
alla
estremità del dito
d'
un
constituendo di queste parti
vede che
cia e le
,
uomo
allargando V
mani rettamente,
corpo suo per appunto
col-
due teste e
.
ra di essa col braccio fino
medio
congiunge
si
spazio di
lo
,
tutte
altra
un
due
testa,
tutto
le
,
si
brac-
sarà la larghezza
del
quanto è T altezza del
medesimo
E
questo è quanto pare
ticamente intorno
corpo
.
alla
,
che possa
dirsi pra-
misura in universale di uà
i3
Kestano adesso
cipali di esso,
che
proporzioni di più parti prin-
le
si
considerano nell'appresso modo.
L' altezza della testa
detto
5
La prima
al principio
La seconda
.
la fronte
a quel segno
essere
Bella
.
Ma
mate
la
dove
ella
che
,
e
;
fino
la
membra
perchè di quante
,
volto di
dice pittorescamente
si
natura in mi corpo
abbia preteso
terza
medesimo
aria del
l'
abbia for-
alcuna non ve n'ha,
,
che quasi in proprio
non
risieda la bellezza, quanto la testa,
no
ali*
dal princi-
E mancando un
.
mai potrà
,
e
all'estremità del naso, cioè
fino al piano della cassa dell'occhio
simili proporzioni
fino
mento, eia bocca
il
delle narici
pio delle narici fino
rimane per
si
divide in tre parti egua-
si
contiene
come
,
mento
dalla parte più bassa del
estremo della fronte,
li.
cominciando
,
tro-
vi
ha
dubbio alcuno che questa non ricerchi più che
ogn' altra parte
in
eccellente
modo
prie proporzioni e misure, senza
ria o
men
bella
queste devano
,
o deforme
essere
,
L' occhio senza dubbio
te di questo tutto
le
,
,
è quello
che è
,
quali ella sa-
però vediamo quali
:
da che
e
le
si
formino
la più bella par-
dalla misura del qua-
ricevono la proporzione loro tutte
dei volti
mo
Deve dunque
.
per testa
lunghezza
,
,
cioè
il
quello
volto
sue pro-
le
,
che vogliamo dire
,
che noi
esser di
,
membra
le
quanto
piglia-
altezza
sette
,
o
voi-
H
te in circa la larghezza delF occhio
do a misurare
mento
del
dal che
si
vede
che sarà
della
estremità del
o
,
della
imo
di
metà
mento
lagrimatoio
chio
,
dello
spazio
delle
dall'
proporzioni
tre
dall'
dell'
estremità del
si
che volgarmente
si
uniscono
le
due
pal-
dice la coda dell'oc-
.
l'
altr'
un lacrimatoio
fino
occhio
all'
,
cioè dal termine
altro,
deve essere
spazio per appunto della detta misura
za
che è
,
Questa misura
.
nioiia
si
dove
Fra r uno e
di
,
termine della parte opposta
al
cioè fino al punto
pebre
estremità
larghezza deirocchio
la
altra
occhio
fin
dall'
,
più alta della fronte
dette di sopra
e r altro
incomincian-
fino al principio delle nari-
qualsisia
testa
detto
è
si
alla parte
un terzo più
ci
come
,
fino
,
d'
un occhio
medesima larghezza
la
d'
pianta
più o
La medesima
meno
larghezza
labbra
parte di esse che
,
,
,
narici della
dovendo queste
lor pianta andare
stamente ingrossando secondo
rà rappresentare
delle
un occhio
poi nel sollevarsi dalla
delle
d'
l'effigie
,
della
che
modesi
vor-
risentita.
un occhio serve per
intendendo però di quella
tanto di sopra quanto di sotto,
arrovescia fuori del taglio della bocca
Il taglio
e larghez-
.
Sarà similmente
misura
,
lo
.
bocca sarà più largo d'un oc-
Io
medesimo
della larghezza del
chio due terzi
oc-
chio.
mento
Il
mità
dalla parte inferiore fino
cioè fin dove termina sotto
,
spazio
che è fra esso , et
,
vrà essere
dell' istessa
quel poco di
labbro di sotto , do-
misura della larghezza d'un
avanzerà dalla sommità
che
occhio, e lo spazio
il
som-
alla
termine del mento fino all'estremità del naso,
o pianta delle narici
to
e
sopra
di
,
,
per
e
resterà per
il
taglio
quale appunto verrà situato nel
il
labbro di sot-
della
bocca
mezzo
,
il
di questo
spazio
L' orecchio dovrà esser alto dal fondo
mità opposta
La
la
larghezza di due occhi
parte superiore
giunge colla gota
punto dove
dal
,
si
chio
un
dell'
orecchio , dove
si
con-
sarà appiccata tanto distante
uniscono
gliamo dire dalla coda
volte e
all'estre-
dell'
Le
palpebre
,
o vo-
occhio, quanto è due
terzo la larghezza del
medesimo oc-
.
La
parte estrema , o fondo dell' orecchio
,
sa-
ad una distanza di larghezza pure
rà
appiccata
di
due occhi e un terzo dalla pianta laterale del-
la narice
,
e così verrà la situazione di esso nella
parte superiore
nuca
5
e
Sarà
l'
la
graziosamente inclinata verso
inferiore
risguardante
all'
la
insù.
sua appiccatura tanto bassa, che,
ti-
i6
una
randosi
linea
retta dall'estremità dell* orec-
chio, et una parallela a questa dalla sommità
istesso
mezzo
lo
appunto per
questa verrà a passare per
,
crimatoio
dell'occhio
ferendo direttamente
,
e quella ferirà
5
il
dell'
mezzo
il
la-
del labbro di
sopra
La
larghezza del volto sarà due delle tre pro-
porzioni della testa
tà del
mento
dell'occhio
naso
fronte
occhio
sommità
fino alla
che è quanto dire
e pianta delle
5
occhi
,
cioè quanto è dall' estremi-
,
e così vedesi che
;
e
,
datoli
lor
il
dalH due termini di
terzi
,
ii
estremità del
sommità
due
in profilo
cioè quella misura
e
li
avanzerà
,
.
,
senza
l'
due termini
,
di
ingrossar de' capelè
lunga
la
faccia
,
che pigliamo per una testa
questa
proporzione
saranno
per una parte la sommità
dell" accigliatura
gliamo dire quello spazio
che è fra
,
l'
uno
,
o vo-
e l'al-
ciglio fino a quella parte più lontana del ca«
tro
pò
dei
un occhio e
di
quale spazio andrà dolcemente de-
sarà per appunto quanto
,
gli
giusta proporzione della grossezza del ca-
po veduto
li
d'un
fino all'appiccatura
clinando in giro fino al suo termine
La
della
che siano
medio spazio
essi
e cassa
,
e due terzi
situati
,
capelli la larghezza fra tutti
due
dall'
narici fino alla
cioè quattro larghezze
,
del naso
5
che
i
Latini chiamano occiput
.
17
E
3tate
queste sono
,
quando
istessa
natura
non va
,
che quella che
h£|i
os-
tenuta
lontani da ogn' altra legge
,
solamente a quella
,
che contiene in
presentare
,
Ritratti
riuscendo veramente più riguar-
,
devoli quelli che
proporzione
perchè per altro è notissimo,
;
regola
altra
servata
r
Maestri nelle Figure
trattasse di
si
che io trovo essere
,
osservate da' migliori
fatte d' invenzione
che
regole
le
se l'oggetto
si
che
,
o
,
conformano
essi
,
devono rap-
.
Alcuni hanno scritto assai lungamente di simili
Proporzioni, estendendosi a particolari minutissi-
mi
di ciascheduna parte
parere
per
io
me
son di
anche ho visto per esperienza essere
et
,
ma
^
le lunghissime lor fatiche per lo più poco viste
meno
lette
,
e niente osservate
benché in tutto ignorante
che
dir quello
che
il
dell' arte del
ne sento
io
e se io potessi
^
volere nel proporzionare
i
,
assolutamente
direi
,
Disegno
corpi discende-
re a più individuali minuzie dell' accennato di so-
pra
all'
ingrosso
obbligare
re ad
il
,
fusse
buon Artefice a formar
un modo
,
lasciando
nella più mirabil parte
che è
un voler dichiaratamente
la varietà. Io
cose sensibili cosa
,
ga a noi dimostrata
per
,
d'
che
tutte le figu-
imitare
si
me non
la
natura
scorga in essa
,
so vedere fra le
con che più vivamente venl'
infinità dell'
Eterno Arte-
i8
V
che T infinità degli aspetti, e
fice
,
gli
uomini
che
tanto che possa dirsi senza iperbole
,
se fusse possibile
,
to di tutti
dell' effigie de-
volti
i
che saranno in
il
un minuto confron-
fare
che sono
,
tutti
stati
secoli
i
,
,
che sono
to
fus-
Cresce tanto più questo mio argumen-
.
quanto che
,
e
senza dubbio non
ve ne sarebbon due, che in tutt'e per tutto
sero simili
,
si
vede per esperienza
che con
,
essersi questo
gran Fabbricatore del tutto obbli-
gato, a nostro
modo
un
faccia
intendere, di dare ad ogni
d'
solo aspetto, cioè
umano
,
e
poche mem-
bra, e queste a ciascheduno della medesima for-
ma
ti
,
e con le
,
medesime
con tutto ciò
mente
belli
,
si
vedono
forza è
il
tutto fra
dire
che
,
,
faeultà
,
e
,
,
altri de-
e tutti nel loro genere in
di
loro dissimili
tal varietà e
.
Dunque
dissimiglianza,
che non solo distingue generalmente Y uno
numero
tro in
te bello
altro
da
non
quasi infinito,
infiniti altri
derivi
sta
,
di parti nei
a mio credere
che deva imitare
tefice
,
uno sommamen-
sommamente
stro corto intelletto, che da
bile variazione
ma
dall'al-
belli ec.
per quanto può conoscere
,
,
,
mo-
somma-
infiniti volti
in eccesso venerabili
altri
testabilmente deformi
tutto e per
abilità
una
al tutto
medesimi
volti
è la più necessaria
per quanto può,
il
il
da
no-
insensi,
e que-
qualità
buono Ar-
ne potrà mai assolutamente farlo
quando
19
si
andrà obbligando a misure
nute
o regole pia mi-
.
Posso
in pratica indurre alcuni assai veri-
io
dici testimonii di
di
sia l'operare
be
,
Andrea del
sia
vero
Sarto. Questo
L' uno
.
non
eb-
nota nel dipinger suo, per altro eccellen-
altra
tissimo, che
scerato
quanto questo
che
un amore troppo
o fusse per
,
svi-
scrivono portasse alla sua consorte,
o fusse per difetto di naturale, o per qual' altra
che
se
ne fusse
la
cagione
,
non
porzione o aria nelle sue teste
medesima sua donna
uomini
fanciulli e
mi vecchi
za,
,
quanta
che quella della
vedonsi
ogni età
,
vede altra pro-
dipinti da lui
e fino ai medesi-
che tengono tanto di quella somiglianse
ne può comportare
che rappresentano 5
non
d'
e
,
,
si
ma
faccia conoscere
nel
soggetto
però non tanto poca, che
un
abito troppo invecchiato
in questa parte nel pennello di tal Pittore.
Per r opposto siano T Opere di Paolo Veronese.
Questo ebbe un cosi bel genio accompagnato
da tanta
facilità nel variar
T effigie e
l'arie delle
sue teste , che ne fu ammirato da tutti , e
uomini o
di lui che, dal veder più
piazza, eleggeva quell'arie che più gli
no
all'Opere, e quelle,
non sopra
si
donne
dice
nella
commodava-
altra tela
che della
propria imaginativa, conducendo a casa, adattava
al suo bisogno
,
cosa che
quantunque paia aver
'
,
20
troppo del singolare , vien però molto provata
dall'
una
così
effetto
,
col vedersi in ogni sua Pittura
bella varietà di teste.
Per queste ragioni credo
stare, per
che solo possa ba-
io
una pratica cognizione
dei Corpi,
il
delle proporzioni
rimanendo
detto di sopra,
sempre prontissimo, e desiderosissimo
a VS.
illastriss.
in
ogni
secondo che permetterà
il
altra
Illustriss. e
Firenze
il
dì
però
maniera migliore,
tenue capitale della mia
sufKcienza , mentre per fine
Di VS.
io
di servire
mi dedico per sempre
Reverendiss.
i.
Dicembre 1669.
VmìLiss. et Obbligatiss. Servit.
Filippo Baidinucci
/«r
/•
È
mj*
•
V.
.#]
vS^
# 4ì
-r^.^V
_^>r