Lettera di Filippo Baldinucci, intorno al modo di dar proporzione alle
Transcript
Lettera di Filippo Baldinucci, intorno al modo di dar proporzione alle
IV- t -^SJi<U m. '*^ ...^ ** . . - — ^.-C.=M.^^^-.^ fi > :^. • • )•. . V LETTERA DI FILIPPO BALDINUGGI Intorno al modo dar Proporzione di alle Figure in Pittura e Scultura ec. Ora per la prima volta pubblicata. LIVORNO co' TIPI BODONIANI 1802. Presso Tommaso Masi e Compagno» AlV Illustrissimo Signore RAFFAELLE MORGHEN eccellente Incisore in rame Gaetano Poggiali salute. È che un dono che vi io consacro alV amicizia V offerta fo della presente Lettera del valente scrit- tore ed artefice Filippo Baldinucciy che ora per ope- ra mia vede per la prima volta la luce^ mercè la gentilezza Bioreni y dell' eruditiss. sig. Canonico Domenico che favorì somministrarmene V originale Essa non èy delle altre a mio credere y nulla , meno pregevole Opere di questo Scrittore^ le quali sono state rcplicatamente così ben ricevute dal Pubblico, anzi mi sembra chcy non ostante la piccolezza della sua molcy meriti d'esser riguardata come una delle pili pregevoli y se si argomento. considera l'importanza del suo 2. Io colgo questa favorevole occasione per conte- starvi pubblicamente la distinta stima e sincera ami- cizia che vi professo, e che s cambievolmente ci ga da lungo tempo. Voi le- certamente uno di siete quei pochi Amici del cuore, e che posson disporre me di e delle mio grande cose mie con pieno arbitrio affetto verso di voi è voi i que' giovani talenti di muovere nell'Arte e , adorno in fine li , tutti Foi pio e . benefico verso gl'infelici, voi pronto stere voi ad che prendete a pro- delle pili applaudite virtù buoni, e da me amato E da da e stimato vicino come corpo apparisce più bella , la virtii così complesso il in un bel la riunione delle tante virtù vostre riceve splendore ed ornamento quella che eccellenza delVArte nobilissima francamente pili dirsi eccellenti vi distingue deW Intaglio , de' tempi da tra' Professori nella quale che vi siete lasciati Artefici , mora- specialmente che per la stret- ta confidenza conosco pili di tanti vostri pregj. _, assi- saggio padre di famiglia siete in diritto di essere i il carattere e modestissimo dolce di voi ne fondato sopra altra base che quella della vostra virtù religioso , : decorsi ptò indietro , i facendo maravigliosa comparsa fra que' pochi che ora sin' golarmente si distinguono la quale sembra omai in questa professione ^ esser dal vostro sublime iu" 3 portata al più alto grado di perfezione. gegno voi A dunque j che avete .ripiena di stupore l'Europa, tutta colle opere vostre maravigliose viene nome il , ben con- si destinatovi dalla Provvidenza^ me- ritando in fatti di esser chiamato per eccellenza il Ra^aelle nelV Intaglio , come lo è il avete con binate nella Pittura. Voi grande Ur- raro esempio saputo accoppiare nelle vostre produzioni tesattez" za del disegno j e ragionati ed eleganti la j, maestria de' taglia, sempre con i fezione tanti soggetti di vario i a per- quali avete reso stile , conservando respettivi caratteri di quei Pittori da' quali le ave- te tratte, mostrando in fine di aver felicemente sor^ m,ontata ogni difficoltà dell'Arte. Che se da qualche severo Censore vien talvolta notato che in al- cune vostre Opere non desime perfezioni vostra y ma si ravvisano sempre dell'Arte., eseguita me- le per qualche parte non da mano straniera.^ che o una importuna sollecitudine^ o altre circostanze imperiose vi obbligarono di chiamare in aiuto; ella e pure questa stessa una luminosa testimonianza che vien resa alla che per non vostra eccellenza stri non la cjuale è tanta scomparire sembra voglia esser sola, e sdegni trovarsi tallo che _, in lega con qual siasi altro sia oro fino. Ben si 'rallegrano i mevo- amici che la vostra gloria non sia pia per sof- frire questo qualunque siasi appannamento y mercè la savia determinazione in cui siete di giammai re vostro il nome non appor- che sotto l'opere inte- Ma a fron- ramente da voi eseguite j e te di quelle poche ^ che incontrano qualche censura, si ammirino te eseguite j TìTi le altre le degne di voi. molte Opere da voi egregiamen- quali meritano di servire come d'otti- esemplari agli Amatori ed agli Studiosi del vero bello gante In fatti (*). e pura di e chi stile la non vede quanto vostra Giurisprudenza bida e armoniosa /"Aurora^ robusto telligenze il "Ritratto ,ca di perfezioni la cata ? Questi j, e il Moncada e , mor- pieno d in- a Cavallo, e ric- maravigliosa Cena teste pubbli- soli capi bero a stabilire Artefice di sia ele- d'opera massimo a fare ammutolire deWArte bastereb- credito al più i grande piìi severi Aristarchi. Permettetemi in fine un' osservazione ^ ed è la vo- (*) Se l'Editore potesse lusingarsi di far cosa grata agli Aìnatori intelligenti delle pregevoli Stampe, £ specialmente di quelle del nostro Incisore , non sa-^ rehhe lontano dal pubblicare il Catalogo ragionato di tutte le Opere del medesimo 5 disposto per ordine di tempi , lusingandosi di poterlo dare esatto e compiuto , atteso il possedere nella sua vasta Collezione di Stampe de migliori Incisori antichi e moderni, la più compita raccolta, che esista ovunque, delle produzioni Morgheniane, e ricca di pezzi assai rari , e di prove eccellenti , e qualche volta uniche. 3tra . fama modo poter essere in alcuh senti j né nei tempi avvenire offuscata ne nei pre; d' Intaglio solenni Professori a da non avere ornai troppo estesi confini voi solo riserhata ha avuto sue, ed aumentarne ricercate le opere la gloria^ vedere con tanta avidità di 3 ninno de'pih e che il prezzo dismisura, non già dopo lungo tratto di tempo, me a, co-* di alcuni pochi e di pochissime loro opere è aV- venuto ma 3 nel nascere delle vostre produzioni desime , specialmente della Cena fortunato le lettere colui che , me- stimandosi ota può averne una prova avanti per sessanta zecchini , e per circa venti prime impressioni il qual desiderio non limitandosi a un piccol numero d' in- dividui, ma quelle colle lettere delle verse e eulte estendendosi a molti, : di tante di- e Nazioni, convien dire che non da sem- plice entusiasmo , ma da un la molta avidità con cui vero merito proceda vengon desiderate ed ac- colte le cose vostre. Ma voi e oh qual nuovo dono non aspettano ora da gli Amatori, e l'Arte medesima delV Intaglio nell'opera che siete in celebre punto d'intraprendere della Trasfigurazione di Raffaelle di maestrevoli tagli ! Quale sfoggio non impiegherete voi in questf Opera sublime, che sembra appunto destinata a far mostra di ciò che siete capace d'operare, come già 6 prova a quale alto grado di perfezione fosse per' venuto il il celebratissimo suo Dipintore nelV eseguirla, quale per essa principalmente meritò a ragione di esser riguardato te/* come un vero miracolo dell'Ar- Questa medesima speranza ne vien particolare mente confermata dalla savia e ne da voi presa di disprezzare cominciato j, e generosa risoluzio' il rame già da un pezzo avanti condotto , voi di questa stessa Opera y per avervi scoperto alcuni difetti d'ar- da ogni te che altro Professore sarebbero forse stati riguardati con indifferenza , ma che a voi è giudi- ziosamente sembrato di non dover tollerare , minciandone da capo V incisione te nel che fare ave- dimostrato e la finezza delle vostre cognizioni nell'arte y e € : rico-- il quanto stiavi a cuore la vostra gloria ^ ben corrispondere all'aspettativa degli Amatori intelligenti . Ma forse nell'incanto ch'io provo in ragionan- do con mo ma voij e della vostra eccellenza nell'arte, te- di avere offeso alcun poco la vostra modestia; io non poteva modo tacere senza che in certo che ora appartengono le vostre ha fatte sue proprie, non si lagnasse di me, l'Arte^ ostante cui , in vista alla vostra lodi , delicatezza , e non non ho detto che poco di quel molto che avrei potuto dire a vostro riguardo. Soffritelo pertanto di buon grado 3 e j-icevete attestato del sarò sempre il con lieto 7 animo questo piccolo mio a^etto, accertandovi che sono il maggiore e de' vostri cordiali amici ^ e più sincero de' vostri ammiratori. LETTERA SCRITTA DA FILIPPO B.ALDINUCCI A MONSIGNORE LORENZO SALVIATI Figliuolo Secondogenito del Sìg. DUCA SALVIATI E Cìierico di Nella quale dice Camera il alle modo Santità suo parere in ordine instanze fattegli dal intorno al di sua , all' medesimo Monsignore di dar Figure in Pittura , Proporzione e Scultura. 9 Illustriss. e Reverendìss.Sì^. e A jLvrei voluto, nell'obbedire ai riveritissimi cen- VS. ni di intorno allo scrivere illustriss. poter prevenire la partenza di VS. 5 da questa Città non già pronta , ma non mi , non perch' io 5 ma perchè , ma chiamarmene di è stato possibile avessi la illustriss. satisfatto materia , , farne il 5 che fatto , assai pur- al ho voluto Mae- avendo trovato in esse con- me formità con quel poco che fu insegnato a ardisco trasmetterne timento puto gettare Potrà sa 5 e a VS. modo che nel la la sto caso si illustriss. quasi mia penna alla il sensa- . di troppo impedimento occupazioni di VS. illustriss. In que- degni Ella di leggere quel poco appartiene alla sua principale intenzione do mio il prima ha , Scrittura forsi riuscire assai prolis- conseguentemente alle rilevanti pri-« , un puntual riscontro con Opere di rilievo dei migliori stri uma- illustriss. dovendo presentarla gatissimo gusto di VS. mio il Proporzioni del Corpo concetto circa alle no Pad. mìo CoL rimanente deli' altre Dico dunque , che la , mie debolezze , che lascian. Simetria pratica dei IO umani riceve corpi fondamentale proporzione la di tutte le sue parti dall' altezza della ma e principalissima parte di tutto Si formano maschi to di di dieci pri- corpo. il figure di Pittura e Scultura, e , e più , , tan- quanto di femine , di proporzione , sette, di otto testa La prima nove di come , teste si et alcune , dirà appresso membra corpo e di e , volte . di sette teste è proporzione mini imperfetti di d'uo- rusticali e goffe. La seconda porzione La nove ma non 5 terza teste , La teste , i al più beilo che forma la figura , quando le un' altezza molto grande soverchio , siano 5 tura 5 dell' occhio , così , in son sottoposte sono serviti principalmente mediante , , la perdendosi quale la tutto il della sua in- . siccome tutte queste proPittura , o siano al giudizio et devono adoprarsi antecedente consiglio di devano vedersi ad figure misura ben vero che porzioni ( resta ella con tutto ciò tera proporzione e d' altezza e alcuna volta di più bene spesso deve usarsi ) si . eccellenti Artefici figura fa tanto scorto che È quale della più proporzione di dieci in Scultura miglior pro- arriva è quella , per ordinario è alquanto di otto dell' istesso , alla in Scul- censura sempre con non ostante ogni II più ferma regola stato questo vedendosi chiaramente , costume di il tutti i bisogni al Maestro aver occhi seste negli le che , più intelligenti memorabile dei confermato da quel detto tanto gran Buonarruoto essere Fermandoci dunque sopra la detta misura e proporzione di altezza di nove teste , per esser la più perfetta diremo così , Primieramente testa •della mento le dice si dà regola si al perchè torni 5 porzione modo una misura testa , fron- della con questa misu- e , il qua- più misijrabile con detta pro- della testa , scompartisce in questo si . alla fontanella tutto tezza di la la rimanente del corpo Si lascia fuori tutta re sommità e termina fino alla , che incomincia dalla parte più bassa del questa te, e ra da notarsi è fino il , altezza 1' e da questa della gola , segnando T tre teste dalla detta fontanella virili altre ; fino seguita a misura- si rimanente del corpo alle parti , al- della go- due teste da dette parti fino alla patella del ginocchio , che è la parte media e più alta di esso , parte più alta del piede si dice teste po . le 5 fino , ; e da questa fino alla o , come volgarmente alla fontanella del piede altre , due Rimangono per fine della misura del corparti j che restano non misurate s cioè dal- 12 la fontanella della gola fino fondo del mento al e dal fondo del piede fino alla fontanella del desimo piede no appunto to sono le 5 me- e queste fra tutte due constituisco- l'altezza testa dell'altra nove dette che in tut^ , di sopra. Serve anco questa regola universale della sta per la do larghezza del corpo dalla fontanella della ra di ciaschedun di braccio ., così e te- piglian- , gola fino all'appiccatu- deve essere , quanto è alta una testa , spazio lo onde ne segue sarà in tutto la larghezza della so quanto sono alte due teste sommità che , del tor- . Ciaschedun braccio dall'appiccatura del torso fino a quella parte di esso, che la mano mezzo 5 deve essere , e così , Ciascheduna due fra tutte no lunghe cinque teste mano , e così 5 deve essere , le braccia saran- pigliando dall' appiccatu- , all' misura alla estremità del dito d' un constituendo di queste parti vede che cia e le , uomo allargando V mani rettamente, corpo suo per appunto col- due teste e . ra di essa col braccio fino medio congiunge si spazio di lo , tutte altra un due testa, tutto le , si brac- sarà la larghezza del quanto è T altezza del medesimo E questo è quanto pare ticamente intorno corpo . alla , che possa dirsi pra- misura in universale di uà i3 Kestano adesso cipali di esso, che proporzioni di più parti prin- le si considerano nell'appresso modo. L' altezza della testa detto 5 La prima al principio La seconda . la fronte a quel segno essere Bella . Ma mate la dove ella che , e ; fino la membra perchè di quante , volto di dice pittorescamente si natura in mi corpo abbia preteso terza medesimo aria del l' abbia for- alcuna non ve n'ha, , che quasi in proprio non risieda la bellezza, quanto la testa, no ali* dal princi- E mancando un . mai potrà , e all'estremità del naso, cioè fino al piano della cassa dell'occhio simili proporzioni fino mento, eia bocca il delle narici pio delle narici fino rimane per si divide in tre parti egua- si contiene come , mento dalla parte più bassa del estremo della fronte, li. cominciando , tro- vi ha dubbio alcuno che questa non ricerchi più che ogn' altra parte in eccellente modo prie proporzioni e misure, senza ria o men bella queste devano , o deforme essere , L' occhio senza dubbio te di questo tutto le , , è quello che è , quali ella sa- però vediamo quali : da che e le si formino la più bella par- dalla misura del qua- ricevono la proporzione loro tutte dei volti mo Deve dunque . per testa lunghezza , , cioè il quello volto sue pro- le , che vogliamo dire , che noi esser di , membra le quanto piglia- altezza sette , o voi- H te in circa la larghezza delF occhio do a misurare mento del dal che si vede che sarà della estremità del o , della imo di metà mento lagrimatoio chio , dello spazio delle dall' proporzioni tre dall' dell' estremità del si che volgarmente si uniscono le due pal- dice la coda dell'oc- . l' altr' un lacrimatoio fino occhio all' , cioè dal termine altro, deve essere spazio per appunto della detta misura za che è , Questa misura . nioiia si dove Fra r uno e di , termine della parte opposta al cioè fino al punto pebre estremità larghezza deirocchio la altra occhio fin dall' , più alta della fronte dette di sopra e r altro incomincian- fino al principio delle nari- qualsisia testa detto è si alla parte un terzo più ci come , fino , d' un occhio medesima larghezza la d' pianta più o La medesima meno larghezza labbra parte di esse che , , , narici della dovendo queste lor pianta andare stamente ingrossando secondo rà rappresentare delle un occhio poi nel sollevarsi dalla delle d' l'effigie , della che modesi vor- risentita. un occhio serve per intendendo però di quella tanto di sopra quanto di sotto, arrovescia fuori del taglio della bocca Il taglio e larghez- . Sarà similmente misura , lo . bocca sarà più largo d'un oc- Io medesimo della larghezza del chio due terzi oc- chio. mento Il mità dalla parte inferiore fino cioè fin dove termina sotto , spazio che è fra esso , et , vrà essere dell' istessa quel poco di labbro di sotto , do- misura della larghezza d'un avanzerà dalla sommità che occhio, e lo spazio il som- alla termine del mento fino all'estremità del naso, o pianta delle narici to e sopra di , , per e resterà per il taglio quale appunto verrà situato nel il labbro di sot- della bocca mezzo , il di questo spazio L' orecchio dovrà esser alto dal fondo mità opposta La la larghezza di due occhi parte superiore giunge colla gota punto dove dal , si chio un dell' orecchio , dove si con- sarà appiccata tanto distante uniscono gliamo dire dalla coda volte e all'estre- dell' Le palpebre , o vo- occhio, quanto è due terzo la larghezza del medesimo oc- . La parte estrema , o fondo dell' orecchio , sa- ad una distanza di larghezza pure rà appiccata di due occhi e un terzo dalla pianta laterale del- la narice , e così verrà la situazione di esso nella parte superiore nuca 5 e Sarà l' la graziosamente inclinata verso inferiore risguardante all' la insù. sua appiccatura tanto bassa, che, ti- i6 una randosi linea retta dall'estremità dell* orec- chio, et una parallela a questa dalla sommità istesso mezzo lo appunto per questa verrà a passare per , crimatoio dell'occhio ferendo direttamente , e quella ferirà 5 il dell' mezzo il la- del labbro di sopra La larghezza del volto sarà due delle tre pro- porzioni della testa tà del mento dell'occhio naso fronte occhio sommità fino alla che è quanto dire e pianta delle 5 occhi , cioè quanto è dall' estremi- , e così vedesi che ; e , datoli lor il dalH due termini di terzi , ii estremità del sommità due in profilo cioè quella misura e li avanzerà , . , senza l' due termini , di ingrossar de' capelè lunga la faccia , che pigliamo per una testa questa proporzione saranno per una parte la sommità dell" accigliatura gliamo dire quello spazio che è fra , l' uno , o vo- e l'al- ciglio fino a quella parte più lontana del ca« tro pò dei un occhio e di quale spazio andrà dolcemente de- sarà per appunto quanto , gli giusta proporzione della grossezza del ca- po veduto li d'un fino all'appiccatura clinando in giro fino al suo termine La della che siano medio spazio essi e cassa , e due terzi situati , capelli la larghezza fra tutti due dall' narici fino alla cioè quattro larghezze , del naso 5 che i Latini chiamano occiput . 17 E 3tate queste sono , quando istessa natura non va , che quella che h£|i os- tenuta lontani da ogn' altra legge , solamente a quella , che contiene in presentare , Ritratti riuscendo veramente più riguar- , devoli quelli che proporzione perchè per altro è notissimo, ; regola altra servata r Maestri nelle Figure trattasse di si che io trovo essere , osservate da' migliori fatte d' invenzione che regole le se l'oggetto si che , o , conformano essi , devono rap- . Alcuni hanno scritto assai lungamente di simili Proporzioni, estendendosi a particolari minutissi- mi di ciascheduna parte parere per io me son di anche ho visto per esperienza essere et , ma ^ le lunghissime lor fatiche per lo più poco viste meno lette , e niente osservate benché in tutto ignorante che dir quello che il dell' arte del ne sento io e se io potessi ^ volere nel proporzionare i , assolutamente direi , Disegno corpi discende- re a più individuali minuzie dell' accennato di so- pra all' ingrosso obbligare re ad il , fusse buon Artefice a formar un modo , lasciando nella più mirabil parte che è un voler dichiaratamente la varietà. Io cose sensibili cosa , ga a noi dimostrata per , d' che tutte le figu- imitare si me non la natura scorga in essa , so vedere fra le con che più vivamente venl' infinità dell' Eterno Arte- i8 V che T infinità degli aspetti, e fice , gli uomini che tanto che possa dirsi senza iperbole , se fusse possibile , to di tutti dell' effigie de- volti i che saranno in il un minuto confron- fare che sono , tutti stati secoli i , , che sono to fus- Cresce tanto più questo mio argumen- . quanto che , e senza dubbio non ve ne sarebbon due, che in tutt'e per tutto sero simili , si vede per esperienza che con , essersi questo gran Fabbricatore del tutto obbli- gato, a nostro modo un faccia intendere, di dare ad ogni d' solo aspetto, cioè umano , e poche mem- bra, e queste a ciascheduno della medesima for- ma ti , e con le , medesime con tutto ciò mente belli , si vedono forza è il tutto fra dire che , , faeultà , e , , altri de- e tutti nel loro genere in di loro dissimili tal varietà e . Dunque dissimiglianza, che non solo distingue generalmente Y uno numero tro in te bello altro da non quasi infinito, infiniti altri derivi sta , di parti nei a mio credere che deva imitare tefice , uno sommamen- sommamente stro corto intelletto, che da bile variazione ma dall'al- belli ec. per quanto può conoscere , , , mo- somma- infiniti volti in eccesso venerabili altri testabilmente deformi tutto e per abilità una al tutto medesimi volti è la più necessaria per quanto può, il il da no- insensi, e que- qualità buono Ar- ne potrà mai assolutamente farlo quando 19 si andrà obbligando a misure nute o regole pia mi- . Posso in pratica indurre alcuni assai veri- io dici testimonii di di sia l'operare be , Andrea del sia vero Sarto. Questo L' uno . non eb- nota nel dipinger suo, per altro eccellen- altra tissimo, che scerato quanto questo che un amore troppo o fusse per , svi- scrivono portasse alla sua consorte, o fusse per difetto di naturale, o per qual' altra che se ne fusse la cagione , non porzione o aria nelle sue teste medesima sua donna uomini fanciulli e mi vecchi za, , quanta che quella della vedonsi ogni età , vede altra pro- dipinti da lui e fino ai medesi- che tengono tanto di quella somiglianse ne può comportare che rappresentano 5 non d' e , , si ma faccia conoscere nel soggetto però non tanto poca, che un abito troppo invecchiato in questa parte nel pennello di tal Pittore. Per r opposto siano T Opere di Paolo Veronese. Questo ebbe un cosi bel genio accompagnato da tanta facilità nel variar T effigie e l'arie delle sue teste , che ne fu ammirato da tutti , e uomini o di lui che, dal veder più piazza, eleggeva quell'arie che più gli no all'Opere, e quelle, non sopra si donne dice nella commodava- altra tela che della propria imaginativa, conducendo a casa, adattava al suo bisogno , cosa che quantunque paia aver ' , 20 troppo del singolare , vien però molto provata dall' una così effetto , col vedersi in ogni sua Pittura bella varietà di teste. Per queste ragioni credo stare, per che solo possa ba- io una pratica cognizione dei Corpi, il delle proporzioni rimanendo detto di sopra, sempre prontissimo, e desiderosissimo a VS. illastriss. in ogni secondo che permetterà il altra Illustriss. e Firenze il dì però maniera migliore, tenue capitale della mia sufKcienza , mentre per fine Di VS. io di servire mi dedico per sempre Reverendiss. i. Dicembre 1669. VmìLiss. et Obbligatiss. Servit. Filippo Baidinucci /«r /• È mj* • V. .#] vS^ # 4ì -r^.^V _^>r