Indagine sull`uso di alcol e di tabacco
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Indagine sull`uso di alcol e di tabacco
Conferenza stampa per la presentazione della Indagine sull’uso di alcol e di tabacco tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Brescia Partecipano: Dr. Carmelo Scarcella – Direttore Generale ASL di Brescia Prof. Francesco Donato – Responsabile del Servizio Epidemiologico Dr.ssa Fiorenza Comincini – Responsabile del Servizio di Educazione alla Salute e attività sperimentali Partecipa inoltre il Prof. Giuseppe Colosio, Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale. “Il consumo di alcol e l’abitudine al fumo – ricorda il Dr. Scarcella – rappresentano, nella nostra società, due tra le più comuni abitudini di vita molto nocive alla salute. In Italia, come in tutto il Mondo Occidentale, il fumo attivo è la principale causa di mortalità e morbosità. Le patologie maggiormente chiamate in causa sono il tumore polmonare, le broncopneumopatie croniche ostruttive e le malattie cardiovascolari. L’alcol ha invece un ruolo ben definito nella genesi di un elevato numero di malattie del fegato e di tumori maligni dell’apparato digerente, oltre ad essere un’importante causa di incidenti stradali, incidenti sul lavoro e domestici, ed essere responsabile di un numero considerevole di morti per cause violente”. La maggior parte degli individui acquisisce tali abitudini durante l’adolescenza, e in particolare nei primi anni delle scuole superiori, per mantenerle poi per molti anni o, in alcuni casi, per tutta la vita. Chiudere con queste abitudini è spesso difficile, trattandosi di vere e proprie dipendenze, fisiche e psichiche, e la prevenzione costituisce la principale modalità per contrastarne la diffusione, purché sia attuata quanto più precocemente possibile, prima o durante l’adolescenza. “La diffusione di alcool e fumo tra i giovani – ricorda ancora il Direttore Generale – è sempre più serio motivo di preoccupazione per i risvolti sociali che comporta. Anche il Ministro della Salute ha più volte ribadito l’importanza della acquisizione di corretti stili di vita già in età giovanile, al fine di un miglioramento dello stato di salute della popolazione italiana, e questi temi sono tra gli obiettivi primari degli ultimi Piani Sanitari Nazionali e Piani Sanitari della Prevenzione. Al fine di fornire un quadro attuale degli aspetti della realtà giovanile bresciana relativi a consumi, conoscenze e atteggiamenti nei confronti dell’alcol e del fumo di tabacco, è stata svolta, nei mesi di aprile e maggio 2008, un’indagine campionaria tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Brescia. L’indagine è stata progettata e coordinata dalla Sezione di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Brescia, in collaborazione con il Servizio di Educazione alla Salute e attività sperimentali dell’ASL, il Distretto Socio-Sanitario di Brescia e con il sostegno del Corso di Laurea in Assistenza Sanitaria. Ma la scuola e gli studenti non sono i soli destinatari dei nostri interventi”. Ricordiamo che, nell’ambito del Progetto Cuore, gli utenti dei servizi consultoriali e degli ambulatori di igiene, così come gli assistiti dei medici di medicina generale, ricevono dagli operatori sanitari messaggi di provata efficacia, con l’obiettivo di sensibilizzare, convincere ed aiutare i cittadini a praticare corretti stili di vita. Inoltre nel 2009 sono previsti interventi di prevenzione per il consumo e abuso di alcol rivolti a Medici Competenti, RSPP e RLS del comparto delle costruzioni e dei trasporti, per contrastare la tendenza degli ultimi anni che vede un aumento di infortuni sul lavoro per abuso di alcol. “La dimensione sempre crescente dell’abuso di alcol (i Servizi dell’ASL segnalano un aumento di oltre il 15% dei casi di alcoldipendenti presi in carico ogni anno) e le problematiche correlate – conclude il Dr. Scarcella – rappresentano oggi una nuova sfida per la società intera ed in particolare per chi si occupa di sanità. Considerando gli stili di consumo di sostanza nella popolazione giovanile emerge, e la ricerca che oggi presentiamo lo conferma, che negli ultimi anni l’utilizzo di alcol è presente in età assai precoce: non infrequenti sono gli episodi di intossicazione acuta concentrati in singole occasioni e rilevanti i danni conseguenti. Con il nuovo Piano di Organizzazione Aziendale, recentemente entrato in vigore, si è ritenuto, pertanto, di approntare una nuova strategia più coordinata e meglio articolata, per affrontare il tema delle patologie alcolcorrelate in un approccio globale, che vuole privilegiare le azioni preventive, ma anche rafforzare la struttura preposta alla cura e riabilitazione dei soggetti alcol dipendenti. Per questo motivo è stata prevista nel Dipartimento delle Dipendenze, l’istituzione di una nuova articolazione aziendale, il Servizio Alcologia, che attuerà interventi rivolti esclusivamente a persone con problematiche alcolcorrelate promuovendo anche azioni preventive dirette a specifici gruppi sociali o alla collettività”. Sintesi dei risultati della ricerca. La popolazione oggetto di studio era costituita dagli studenti delle prime e delle quinte classi delle scuole secondarie di secondo grado di Brescia; le scuole partecipanti sono state scelte fra tutti gli istituti scolastici pubblici e privati parificati della città, grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Sono stati così campionati, tramite un campionamento casuale semplice, n. 949 studenti appartenenti a 38 classi prime e n. 721 frequentanti 36 classi quinte, per un totale di 1.670 studenti. Per la raccolta delle informazioni è stato utilizzato un questionario compilato in modo anonimo dagli studenti presenti in classe durante un’ora di lezione, alla presenza di un insegnante e di un assistente sanitario del Distretto o del Servizio di Educazione alla Salute dell’ASL. Il questionario si compone di varie sezioni, con domande generali sull’intervistato (età, genere, residenza, persone che coabitano, condizioni lavorative e livello di istruzione del padre e della madre, rendimento scolastico dello studente) e domande specifiche sui consumi di bevande alcoliche e sulle abitudine fumatorie degli studenti, dei familiari e degli amici oltre a domande su conoscenze e atteggiamenti degli studenti concernenti i danni alla salute provocati da alcol e fumo. L’analisi è stata effettuata su n. 1.495 questionari (851 delle prime classi e 644 delle quinte) pari al 98% di quelli compilati e all’89,5% del campione selezionato. La distribuzione degli studenti del campione per genere e classe frequentata appare uniforme nelle classi quinte, mentre nelle prime i maschi sono più numerosi. Numero e percentuale di studenti secondo il genere, la classe frequentata e totale Classi prime Classi quinte Totale GENERE N % N % N % Maschi 494 58,1 321 49,8 815 54,5 Femmine 357 41,9 323 50,2 680 45,5 Totale 851 56,9 644 43,1 1.495 100,0 Alcol Per studiare l’ambito di vita dei giovani, sono stati indagati i consumi di alcolici nell’ambito familiare e nel gruppo degli amici. La situazione riscontrata più comunemente è la presenza di almeno un genitore e di un fratello/sorella che consuma abitualmente alcolici, sia nelle prime sia nelle quinte classi. Considerando insieme tutti i familiari, si rileva che il 58,9% degli studenti delle prime classi e il 63,2% di quelli delle quinte hanno almeno un genitore e un fratello o sorella che consumano abitualmente alcolici. I maschi di prima e quinta hanno dichiarato che i loro amici bevono birra, vino o liquori rispettivamente nel 57,5% e nell’89,1%; le femmine nel 54,1% e nel 74,9%. I maschi delle prime classi dichiarano che il loro migliore amico beve vino o birra in percentuale maggiore rispetto a quanto affermato dalle ragazze, con differenza significativa solo per la birra. Tra gli studenti delle quinte, si rilevano percentuali di consumo significativamente maggiori tra i maschi rispetto alle femmine, per tutte le bevande alcoliche Le percentuali di studenti che hanno provato almeno una volta a bere alcolici sono risultate molto elevate già nelle prime classi, sia tra i maschi sia tra le femmine; solo il 4,3% dei maschi e il 6,4% delle femmine delle prime classi e lo 0,9% dei maschi e delle femmine delle quinte classi non hanno mai assaggiato una bevanda alcolica. Sono stati considerati consumatori abituali i ragazzi che hanno dichiarato di bere alcolici qualche volta a settimana o tutti i giorni. Tra gli studenti delle prime il 39,7% dei maschi e il 30,3% delle femmine consumano abitualmente alcolici, mentre tra le quinte si osserva una più alta percentuale di bevitori tra i maschi (51,4%) rispetto alle femmine (23,8%) Percentuali di studenti consumatori abituali di bevande alcoliche per genere e classe frequentata 60 51,4 Maschi 50 Femmine 39,7 40 30,3 30 23,8 20 10 0 classi prime classi quinte L’età media del primo approccio al vino è di 13,1 anni per i maschi e 13,6 anni per le femmine; l’approccio è ritardato di alcuni mesi per la birra (13,5 e 14,3, rispettivamente per maschi e femmine) e di oltre un anno per i superalcolici (15 e 15,6 anni rispettivamente per i maschi e per le femmine). I maschi hanno avuto quindi un primo approccio all’alcol in età mediamente inferiore rispetto alle femmine, per tutte le bevande alcoliche e le differenze risultano statisticamente significative per gli studenti delle quinte per tutte le bevande alcoliche. E’ stato chiesto ai ragazzi se si fossero ubriacati (ebbrezza alcolica) nei 30 giorni antecedenti l’intervista e, se sì, quante volte, stimando una frequenza mensile di ubriacature. Nel grafico si evidenzia come nelle prime classi non vi siano differenze sostanziali tra maschi e femmine: il 6,9% dei ragazzi e l’8,8% delle ragazze hanno dichiarato di essersi ubriacati almeno una volta nel periodo considerato; passando alle classi quinte le percentuali aumentano, in misura maggiore nei maschi (20,7%) rispetto alle femmine (13,3%). Percentuali di studenti che hanno dichiarato di essersi ubriacati almeno una volta nei 30 giorni precedenti l’intervista, per genere e classe frequentata. 25 Maschi 20,6 Fem m ine 20 15 13,3 8,7 10 6,9 5 0 classi prime classi quinte Il 66,2% degli studenti intervistati ha dichiarato che le bevande alcoliche sono abbastanza pericolose e il 26,6% le ritiene molto pericolose; solo il 4,2% le ritiene innocue. Circa la metà degli studenti delle prime (43,1% dei maschi e 53,2% delle femmine) e più del 70% di quelli delle quinte (maschi 71,3%, femmine 79,9%) sanno che l’alcol causa malattie epatiche, compresi i tumori del fegato; meno del 30% degli studenti di ciascuna classe conosce gli effetti dell’alcol sul sistema nervoso, come causa di dipendenza e alcolismo e di tumori di altri organi e tessuti. Alla domanda relativa ai principali fattori responsabili delle cosiddette “stragi del sabato sera” gli studenti delle prime classi mettono al primo posto le droghe (53,2% dei maschi e 49,3% delle femmine) seguite dall’alcol (34,2% dei maschi e 38,7% delle femmine); anche i maschi delle ultime classi mettono al primo posto le droghe (41,1%) e al secondo l’alcol (38,3%), mentre le ragazze considerano come principale causa l’alcol (44,3%), seguito dalle droghe (26,3%). Il 9,9% dei maschi e il 2,2% delle femmine delle prime classi hanno dichiarato di aver guidato un’auto o un motociclo con la consapevolezza di aver bevuto troppo almeno una volta nel mese precedente l’intervista. Le proporzioni crescono in modo evidente e significativo tra gli studenti di quinta, con una significativa differenza tra i due sessi (26,5% dei maschi e 10,5% delle ragazze). Il consumo di alcolici dei coetanei (miglior amico e/o partner) costituisce il fattore maggiormente associato al consumo globale di alcolici degli studenti intervistati. L’influenza degli amici è evidente, e statisticamente significativa, all’interno di tutti i gruppi, indipendentemente dall’età e dal sesso: la probabilità di consumare alcolici aumenta quando sia il migliore amico sia il partner bevono, sia nelle prime classi sia nelle quinte. La percentuale di studenti bevitori è inoltre più alta fra coloro che hanno familiari che consumano bevande alcoliche. Si osserva la tendenza a un aumento della percentuale di studenti bevitori in presenza di uno, e soprattutto di due genitori bevitori, che risulta statisticamente significativo nei maschi che frequentano la prima classe e nelle femmine di quinta. L’influenza del consumo di alcolici di fratelli/sorelle sembra essere più limitata, ed è presente solo nei maschi delle prime classi. Fumo di tabacco La diffusione dell’abitudine al fumo é maggiore tra gli studenti delle ultime classi rispetto a quelli delle prime. Si osserva inoltre una maggior diffusione dell’abitudine al fumo di sigaretta nelle femmine rispetto ai maschi, in entrambe le classi, pur non essendoci significative differenze. 50 44,6 MASCHI 45 FEMMINE 40 41,5 41,1 35,8 35 30 25 20 15 10 5 0 classe prima classe quinta Considerando il numero medio giornaliero di sigarette fumate dagli studenti che ne fanno un uso quotidiano, si nota, sia nelle classi prime sia nelle quinte, un maggior consumo da parte dei maschi rispetto alle femmine della stessa classe: nelle prime classi i maschi fumano mediamente 8,5 sigarette al giorno contro le 6,4 delle femmine della stessa classe, mentre nelle quinte i maschi fumano in media 10,1 sigarette e le femmine 8,2. Percentuale di studenti fumatori quotidiani per numero di sigarette fumate e numero medio di sigarette, per classe frequentata e genere SIGARETTE AL GIORNO CLASSI PRIME M F 1-5 6-10 10-20 20+ N 47 24 15 6 % 9,5 4,9 3,0 1,2 N 45 22 7 1 % 12,6 6,2 1,9 0,3 Media (DS) 8,5 (± 8,4) 6,4 (± 5,0) N 20 41 28 2 10,1 CLASSI QUINTE M F % N % 41 6,2 12,7 36 12,8 11,2 21 8,7 6,5 2 0,6 0,6 (± 5,9) 8,2 (± 5,1) Per gli studenti delle quinte classi il primo approccio al fumo di sigaretta avviene a un’età variabile, senza differenze tra maschi e femmine: in media la prima sigaretta viene fumata a 13,7 anni d’età per entrambi i sessi. In complesso, il 51,5% dei maschi e il 42,5% delle femmine delle quinte classi ha avuto il primo approccio alla sigaretta entro i 13 anni di età. Nonostante le percentuali dei fumatori siano molto alte, gli intervistati conoscono la pericolosità del fumo di sigaretta, infatti solo l’1,6% degli studenti lo considerano innocuo; il 32,7% lo considerano abbastanza pericoloso e il 63,6% molto pericoloso. Le conoscenze degli studenti in merito ai possibili danni provocati dal fumo sono state indagate con una domanda a risposta aperta. Gli studenti hanno indicato correttamente i disturbi e i tumori dell’apparato respiratorio come la prima patologia associata al fumo, seguiti dai tumori in generale e dai disturbi all’apparato cardiovascolare. La diffusione dell’abitudine al fumo tra gli adolescenti è apparsa associata in maniera statisticamente significativa alle abitudini dei familiari e degli amici. Nelle prime classi la percentuale dei fumatori maschi è del 42,5% tra studenti con familiari fumatori (genitori e fratelli/sorelle) e del 21% negli studenti con familiari non fumatori; nelle femmine della stessa classe l’associazione con le abitudini fumatorie dei familiari segue lo stesso significativo trend. Anche gli studenti delle ultime classi subiscono l’influenza delle abitudini dei familiari. Un ruolo fondamentale è sicuramente quello del cosiddetto gruppo dei pari. Infatti la percentuale di fumatori è maggiore se il miglior amico e/o il partner fumano: il 67% e il 78,2% dei maschi e delle femmine delle prime classi e il 68,4% e il 76,6% dei maschi e delle femmine delle quinte classi fumano quando sia il partner sia il migliore amico sono, a loro volta, fumatori. In tutte le categorie di studenti l’associazione statistica tra l’abitudine al fumo propria e del migliore amico/partner è molto significativa. Il fumo di sigaretta e il consumo di alcolici sono spesso due abitudini strettamente correlate negli adulti, e quindi si è valutata questa associazione anche tra gli studenti intervistati. Sono stati considerati fumatori i ragazzi che hanno dichiarato di fumare qualche volta alla settimana o tutti i giorni e bevitori di alcolici i ragazzi che hanno dichiarato di bere qualche volta a settimana o tutti i giorni. Le due abitudini sono risultate fortemente associate tra di loro: la percentuale di studenti che consumano abitualmente alcolici è significativamente maggiore, dal doppio al triplo, tra i fumatori abituali rispetto ai non fumatori. Percentuale di studenti che bevono alcolici in relazione all’abitudine fumatoria, alla classe frequentata e al genere Classi prime Non fuma Fuma M (%) 31,2 59,3 Classi quinte F (%) 22,8 44,2 M (%) 44,2 62,7 F (%) 14,6 36,0 Conclusioni In conclusione, l’indagine mostra come una quota rilevante di studenti delle prime e soprattutto delle quinte classi delle scuole medie superiori di Brescia consuma abitualmente bevande alcoliche, ha provato uno o più episodi di ebbrezza alcolica nell’arco di un mese e si è messo alla guida di un moto o autoveicolo dopo aver bevuto quantità eccessive di alcolici. I giovani sembrano sottostimare gli effetti acuti e cronici dell’alcol pur dicendosi genericamente consapevoli della pericolosità dell’alcol per la salute. Per quanto riguarda il fumo di sigaretta, uno studente su tre nelle prime classi e il 40% di quelli delle quinte fuma regolarmente, tutti i giorni o qualche volta alla settimana. Circa la metà dei ragazzi di quinta ha provato a fumare la prima sigaretta entro i 13 anni di età. Mentre i ragazzi dichiarano di consumare alcolici in percentuale maggiore rispetto alle ragazze, queste ultime fumano in proporzione maggiore dei coetanei maschi, sia nelle prime che nelle quinte. Le abitudini di vita dei familiari, ma ancora di più quelle dei coetanei sono fortemente associate ai comportamenti dei giovani: pochi studenti bevono alcolici o fumano sigarette se i loro amici e partner non bevono e non fumano.