la sicilia 1.03.2012 pag.10
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LA SICILIA GIOVEDÌ 1 MARZO 2012 10. i FATTI COSTA ALLEGRA. Continua la lenta marcia d’avvicinamento della nave a Mahè. Previsto per l’alba di oggi l’arrivo nel porto CONCORDIA, I VERBALI Ma in 378 restano al sole delle Seychelles Più della metà dei passeggeri avrà vacanza pagata in hotel di lusso delle isole GIAMPAOLO GRASSI ROMA. La crociera della Allegra non è stata una tragedia, ma un mezzo disastro sì. Eppure, nonostante la paura per l’incendio in sala macchine, le notti all’aperto e i disagi per il buio e il caldo soffocante, la gran parte dei passeggeri a rinunciare alla vacanza non ci pensa neppure: 378 dei 627 ospiti della nave hanno accettato l’offerta di continuare la villeggiatura "a terra", alle Seychelles, a spese della Compagnia, in alberghi "di alta qualità". Terminata quella, la Costa si occuperà anche dei voli di rientro a casa. Mentre fra i passeggeri della Allegra c’è già chi organizza il dopo-crociera, i soccorritori stanno lavorando per far arrivare la nave nella capitale delle L’offerta. Successo della proposta dei funzionari della Compagnia I soccorsi. Il caldo è forte, ma un elicottero getta generi di prima necessità Seychelles, Mahè. Le condizioni del mare, però, non permettono di indicare con certezza l’orario dell’approdo. In mattinata il Comando generale delle Capitanerie di porto ipotizzava le 22.30 di ieri. Dopo qualche ora, la previsione è slittata (tornando all’orario indicato ieri) alle 5.30 di oggi (ora italiana). La Allegra si sta dirigendo verso Mahè alla velocità di 5 nodi. È trainata da un peschereccio oceanico francese, il Trevignon. È stato il comandante di questa nave a raccontare come i passeggeri della Costa stiano trascorrendo queste ore. «A bordo dell’Allegra le condizioni di vita sono difficili - ha detto - Non c’è elettricità e il caldo è soffocante, con 30 gradi all’esterno, ma all’interno deve essere ancora peggio. Sulla nave arriva un elicottero due o tre volte al giorno che getta scatoloni contenenti generi di prima necessità». La Compagnia ha comunque rassicurato: «La situazione a bordo è regolare. Viene fornita acqua minerale per le necessità di igiene personale». Sul rischio incursioni, il comandante della nave francese ha tranquillizzato: «Sappiamo che sono acque battute dai pirati ma i passeggeri sono sicuri perchè a bordo dell’Allegra sono imbarcati dei militari». Fra i familiari dei passeggeri cresce l’apprensione. Ebe e Paola Bottiroli, figlie della coppia di passeggeri di Alassio, Carlo e Maria, si sono lamentate per la mancanza di un ponte radio: «Sappiamo che i nostri genitori stanno bene, ma vorremmo saperlo direttamente da loro. Nostra madre ha qualche problema di salute, siamo un pò preoccupate». Sull’Allegra c’è anche Riccardo Viola, 31 anni, di Cairo Montenotte. «Costa ci ha fatto sapere che sta bene - ha detto il padre Giuseppe - Saremo sollevati quando lo sentiremo di persona». In previsione dell’arrivo a Mahè, la Costa ha prenotato 600 posti aerei per i rientri e oltre 400 camere d’albergo per chi debba o voglia continuare il soggiorno. Alcuni componenti del "Care Team" della Compagnia sono stati accompagnati sulla Allegra da una nave della Marina militare delle Seychelles per organizzare i rimpatri, per tentare di riparare il guasto che ha bloccato i motori della nave e per cercare di limitare i disagi, con un generatore d’emergenza. Tre ufficiali delle Capitanerie di Porto sono partiti per Mahè: avvieranno un’inchiesta amministrativa. Ma indaga da qualche giorno pure la procura di Genova. «Stavo dando l’allarme ma Schettino mi bloccò» LA FRANCIA RIVELA: NEL MAR ROSSO FUOCO A BORDO ANCHE SULLA VOYAGER Le brutte notizie per Costa Crociera non arrivano solo dall’Oceano Indiano. Per il settimanale francese L’Express, il rogo scoppiato sulla Allegra non sarebbe il primo per la compagnia. Secondo quanto ha raccontato alla rivista un passeggero francese, nella notte tra il 6 e il 7 febbraio - poche settimane dopo il naufragio della Concordia - nel Mar Rosso, su un’altra nave Costa, la Voyager, sarebbero divampate le fiamme. Il testimone descrive «un messaggio di allerta» che ripeteva «pericolo a bordo» e scene di panico nei corridoi. L’incendio sarebbe scoppiato sul ponte numero 3, forse per un mozzicone di sigaretta, e sarebbe stato rapidamente domato. Pochi i danni. La crociera ha proseguito senza problemi. Fonti della Costa, però, smentiscono: si sarebbe trattato di un episodio minimo che ha fatto scattare i sensori di allarme. Crociere, in Sicilia prenotazioni in calo Ma a Siracusa c’è anche una coppia di naufraghi della Concordia che tornerà in mare LUCA CILIBERTI CATANIA. L’immagine dell’enorme nave italiana trainata dal piccolo peschereccio sta facendo il giro del mondo danneggiando sempre di più la reputazione della Costa crociere, già provata dopo la tragedia del Giglio. Gli ultimi dati nazionali parlano di un calo della richiesta tra il 15% e il 22% con i rilevamenti di gennaio, «ma l’impatto dell’incendio in alto mare a bordo dell’Allegra avrà ripercussioni sul medio periodo» come confermano i report dell’Astoi, organizzazione confindustriale dei tour operator. Prenotazioni in calo generalizzato in tutta Italia, perché con la Costa va giù tutto il mercato della crocieristica internazionale. La crisi è confermata anche da Mario Bevacqua, catanese e presidente dell’Uftaa, la Federazione mondiale delle associazioni delle agenzie di viaggi che rappresenta oltre 70 mila punti vendita nei cinque continenti, associati a 80 federazioni nazionali. «L’ultimo incidente sulla Costa Allegra è stato un colpo terribile e servirà del tempo per risollevarsi - spiega - Il comparto crociere, nel contesto generalizzato della crisi del settore turistico, era l’unico che aveva retto. Queste bellissime navi, sempre più all’avanguardia, hanno intercettato il gusto delle famiglie proponendosi come una 2,9 MILIARDI il fatturato del 2010 della Costa 2,15 MILIONI i passeggeri nel 2010 14 NAVI in servizio con una capienza di circa 37.000 ospiti. Sono: Voyager, Classica, Allegra, NeoRomantica (nella foto, in partenza oggi), Victoria, Atlantica, Mediterranea, Fortuna, Magica, Serena, Luminosa, Pacifica, Deliziosa, Favolosa. Da maggio arriva Fascinosa, entro il 2014 ne sarà pronta un’altra 15-22% CALO PRENOTAZIONI dopo il disastro della Concordia valida e abbordabile alternativa al villaggio turistico». Ma per parlare con i freddi numeri, «le prenotazioni sono calate del 50% per quanto riguarda Costa, del 10% per le altre compagnie in vista dell’estate 2012». Inoltre dopo il secondo incidente, quello alle Seychelles, sono cominciate ad arrivare le prime richieste di cancellazione. «Non c’è domanda, i nostri clienti si orientano su prodotti alternativi in attesa di vedere cosa succede». Ma Bevacqua è fiducioso. «La Carnival è un colosso di settore e saprà porre rimedio a questa emorragia temporanea. Basterà cambiare il colore del comignolo delle navi da giallo a verde, un po’ di marketing e nel giro di pochi mesi i fatturati torneranno quelli di un tempo». Intanto Costa attende di rendere noti entro marzo i suoi dati di bilancio 2011. Quelli 2010, precedenti dunque agli incidenti di Concordia e Allegra, erano eccellenti: 2,15 milioni di passeggeri in un solo anno, per entrate pari a 2,9 miliardi di euro, 14 navi in servizio permanente effettivo (contando anche Allegra ma senza la Concordia). Ora, dopo un perio- do di restyling di alcuni mesi ai Cantieri san Giorgio di Genova, arriva NeoRomantica, l’ex nave Romantica ridisegnata con due nuovi semiponti e 111 nuove cabine. Il 6 maggio, poi, è previsto sempre a Savona il battesimo di Costa Fascinosa. «Oggi chi vuole comprare una crociera, a parità di itinerario, sceglie la compagnia che propone l’offerta più economica» assicura Mariella Zuccalà di Siracusa. La sua agenzia di viaggi è specialista di settore e nel 2011 è stata la seconda in Italia per numero di fatturato con la Costa Crociere. «Telefonano per monitorare la situazione - rivela - Noi registriamo un calo nelle prenotazioni del 25/30%, ma crediamo che sia fisiologico, determinato dalla crisi e dagli ultimi due incidenti». Ed esamina le due le tipologie di clienti: «Da una parte i crocieristi esperti, che tendono comunque a confermare la propria fiducia in questo tipo di vacanza, gli altri sono quelli alla loro prima esperienza, che aspettano per vedere l’evolversi della situazione cercando di trovare qualche offerta vantaggiosa. Proprio in questi giorni, una coppia di naufraghi della Concordia ha prenotato un’altra crociera Costa con partenza a giugno e delle oltre 600 pratiche già vendute solo 3-4 clienti si sono avvalsi dell’annullamento gratuito». FIRENZE. L’ufficiale di coperta Andrea Bongiovanni, dopo l’incidente della Costa Concordia, aveva il «dito pronto sul pulsante», per dare l’allarme di emergenza generale. Ma il comandante Francesco Schettino dispose «di attendere». È lo stesso Bongiovanni, anche lui indagato, a dirlo nell’interrogatorio davanti agli inquirenti reso due giorni dopo il naufragio. L’ok di Schettino a schiacciare il pulsante arrivò, ricorda l’ufficiale, solo dopo circa mezz’ora dal suo arrivo in plancia dopo la collisione. In una prima fase, ha ricostruito Bongiovanni, «dal comportamento che il comandante teneva deducevo che lui pensasse che la situazione fosse sotto controllo, anche perché il comandante Schettino non voleva dare il segnale di emergenza generale come noi ufficiali ritenevamo il caso. Io personalmente - ha aggiunto - ho esclamato a voce alta “diamo il segnale di emergenza generale?” ed ero con il dito pronto sul pulsante, il comandante ha disposto di attendere», aggiunge Bongiovanni riferendo che a quel punto la nave «aveva già assunto un notevole sbandamento sulla dritta superiore ai 5 gradi. Successivamente il comandante Schettino ha disposto l’emergenza generale e personalmente ho schiacciato il pulsante». Poi Schettino, racconta ancora Bongiovanni, «mi ha guardato dicendomi “La mia carriera è finita”». Frase di fronte alla quale l’ufficiale disse al comandante di non preoccuparsi della carriera. «Lo supportavo - ha raccontato agli inquirenti perché avevo visto che il comandante Schettino aveva perso la cognizione dell’emergenza nel senso che ha lasciato stare per qualche attimo la situazione pensando più a quello che mi aveva appena detto». «Io non avevo neanche il giubbotto di salvataggio, perchèé non era mia intenzione abbandonare la nave, possiamo chiederlo a tutti », ha detto Schettino durante l’interrogatorio davanti al gip del 17 gennaio. «Tutti quanti avevano indossato i giubbotti, per me... aggiunge ancora Schettino - la mia vita in quel momento era distrutta, cioè a me non interessava più il giubbotto, basta...cioè per me era finita».