ZAINET DICEMBRE:Layout 1
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LookSmart Anche la moda ha cervello Protagonista il trucco di Capodanno IL GIOCO DEL DOPPIO A CIASCUNO IL SUO STILE PER LE FESTE LookSmart 14 VUOI DIVENTARE ANCHE TU UNO DEI VOLTI DELLA NOSTRA CAMPAGNA? CONTATTACI E OLTRE ALLA FOTO MANDACI ALCUNE RIGHE NELLE QUALI TI DESCRIVI LookSmart 15 SOMMARIO 16 A ciascuna il suo stile, ma perché non giocare ai trasformismi per le feste? Ecco gli outfit per brillare o per brindare con gli amici a casa, nei locali o nelle piazze. Sarete irresistibili. 18 Per tutte quelle che amano il look american bon ton abbiamo intervistato la giovane stilista romana Sara Carlini, appassionata di vintage anni Cinquanta, che ci svela i retroscena della professione. 19 Come mi trucco a Capodanno? La nostra esperta di make-up arriva in soccorso con due soluzioni per non sfigurare: seguitela step by step. Non ve ne pentirete. 19 Se avete in programma una gita e volete vedere da vicino duecento meravigliosi abiti dei più grandi stilisti, non mancate la Mostra di Torino: cominciate a sognare con il nostro servizio speciale sui 150 anni di Moda Italiana. Gaia Ravazzi, 17 anni Cristina Altomare, 16 anni Giorgia Nobile Gianni La Rocca Yoshi IL GIOCO DELLE METAMORFOSI C hi di noi non ha mai sognato di avere un doppio tutto diverso, una personalità più esuberante o, semplicemente, un aspetto completamente opposto al suo? Duplicare se stessi, osservare la propria vita da un altro punto di vista è un sogno ricorrente e perenne dell'uomo e ce lo raccontano benissimo cinema e letteratura. La moda, poi, è davvero il sogno fatto realtà di diventare tante se stesse indossando, ad esempio, abiti da sirena per una sera o tacchi altissimi come le attrici di Hollywood. Looksmart, seguendo questo filo conduttore, vi propone diversi outfit per trasformarvi in chi volete voi la sera di Capodanno quando, si sa, è lecito impazzire… Un unico consiglio: non acquistate gli ultimi giorni il modello più gettonato delle grandi catene di moda pronta perché vi potreste ritrovare nell’imbarazzante situazione di vederlo addosso alla più carina del liceo. Meglio giocare d’anticipo o frugare negli armadi di casa, almeno per gli accessori. Idem si dica per le scarpe. Le nuovissime tacco dodici vogliono dire vesciche sicure e balli a piedi nudi a meno che non si abbia l’accortezza di rodarle in casa. Per il trucco, la nostra ineffabile esperta giapponese vi insegnerà come non sembrare dei mascheroni valorizzandovi. E, se avete in programma una gita a Torino e siete fashion addicted, non perdetevi la mostra più stylish dell’anno in una Reggia che ha il sapore dei fasti del passato. Siete pronte? La festa è vostra. Lavinia Colantoni Martina Leveroni Ciao, siamo Gaia e Cristina, frequentiamo il liceo classico “Dante Alighieri” a Roma. Amiche da una vita, ci siamo "inventate" questo nuovo lavoro coinvolgendo altre ragazze della nostra età. Facmultum e facrestum ci autodefiniamo: foto, testi, vestiti, location sono farina del nostro sacco. LookSmart 16 IL GIOCO DEL DOPPIO “Per quanto io fossi preda di un profondo dualismo, le due nature in me coesistevano in perfetta buona fede.” (Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde di Robert L. Stevenson) L e vacanze di Natale si avvicinano, e con loro una serie di feste, cenoni e tante occasioni per sfoggiare gli abiti da sera. Qual è l’outfit più cool per le feste? Quali sono i colori di maggior tendenza? Per non parlare delle scarpe da coordinare, un accessorio davvero fondamentale a tal punto da poter stravolgere, positivamente o negativamente, qualunque mise. Nelle pagine di Looksmart trovate tanti abitini più o meno eleganti e tendenzialmente low cost, con idee e consigli per abbinarli a seconda della personalità. Le nostre due modelle: una bruna aggressiva ed una bionda delicata ribaltano gli stereotipi. Chi l’ha detto che l’azzurro è per le bionde e il rosso è per le brune, ad esempio? Per quanto riguarda i trend non possiamo non segnalarvi le trasparenze, audaci ma raffinate al tempo stesso, che hanno contagiato gli abiti di molte griffe. Tra i più gettonati il bellissimo abito Stella MacCartney che ha fatto impazzire star e non, tanto da essere stato replicato da Zara e Mango; ma il rischio è quello di ritrovarsi ad una festa con tante gemelline intorno (pensate che incubo se fossero più belle!). Quindi, evitamolo come la peste e puntiamo sull’originalità. I colori? Le feste saranno all’insegna del rosso, del blu, del verde ma anche del fucsia. Chi proprio non può farne a meno o ha qualche chilo di troppo, punti sul nero, sempre elegante. Un consiglio da amiche? Cercate negli armadi di mamme e nonne: non sia mai che troviate l’abito per la festa di Capodanno 2011! BRUNA AGGRESSIVA O BIONDA ANGELICATA? LookSmart 17 Azzurro o bianco e nero? Chi l’ha detto che l’azzurro è solo per bionde? Nella pagina accanto Martina indossa un miniabito color cielo che valorizza l’incarnato, mentre Lavinia un originale black and white che la rende più aggressiva. Ottime scelte per una serata in un locale o a una festa di fine anno. “Ragioniere cresceva molto algebrico poeta aveva lo sguardo assente” (Parabola, Roberto Vecchioni, 1971) Nuova vita all’abito nero Un abito nero (o addirittura una bella sottoveste nera aderente) può sembrare una soluzione banale; qui invece si sdrammatizza con un effetto di maglia che scivola morbida: è la scelta di Martina. Lavinia opta invece per un abito con il collo alla coreana arricchito da un semplice ciondolo. Due outfit non troppo impegnativi adatti a una cena a casa di amici. CULTURAL PIE E visto che ci è piaciuto il tema del doppio, eccovi un piccolo excursus letterario… giacché duplicare se stessi e osservare la propria vita da un diverso punto di vista è un sogno ricorrente e perenne dell'uomo. Uno degli esempi di doppio più famosi è senz’altro quello di Stevenson, con Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde, ma anche Oscar Wilde affronta l’argomento ne Il ritratto di Dorian Gray. Perfino Shakespeare impernia un’intera tragedia sul tema dell’identificazione con l’altro in Macbeth, mentre Mary Shelley esplora anche lei le frontiere del confronto con l’altro se stesso in Frankenstein... Sono tutti diversi aspetti della medesima espressione, l’identificazione con l’altro, e la proiezione di se stessi verso un oggetto o un soggetto esterno. La doppia personalità per il tenebroso Mr. Hyde, un inquietante ritratto per Dorian Gray, un complice e antagonista per Lady MacBeth e la generazione di una creatura a propria immagine e somiglianza, se pur distorta, per Frankenstein. Anche il cinema non è rimasto indifferente al tema del doppio, dallo sdoppiamento della persona e dell’identità a quello, a volte meno inquietante, dello scambio dei ruoli fra persone. Eventi e personaggi, come in uno specchio, si raddoppiano e si intersecano in una realtà dove ritrovare la propria identità è impresa piuttosto ardua. LookSmart 18 TALENT’S CORNER BENVENUTI NELL’ANGOLO DI SARA SARA CARLINI È UNA GIOVANE STILISTA ROMANA CHE CI HA COLPITO PER IL SUO TRATTO ELEGANTE E SENZA TEMPO. ATTUALMENTE LAVORA PER BRANDY & MELVILLE, OCCUPANDOSI DEL SETTORE DEGLI ABITI DA SERA SU MISURA. LE SUE CREAZIONI SONO RIVOLTE ALLE GIOVANISSIME, RAGAZZE A CUI PIACE SOGNARE. OLTRE ALLA MODA, CHE RESTA LA SUA PIÙ GRANDE PASSIONE, ADORA LEGGERE E PROGETTARE VIAGGI. APPASSIONATA DEL VINTAGE ANNI ‘50 HA BEN POCO TEMPO LIBERO, CHE DEDICA ALLA FAMIGLIA E ALLE AMICIZIE. IN QUESTA INTERVISTA SI RACCONTA AI NOSTRI LETTORI Quando è nata la tua passione per la moda? Si può dire che l'ho sempre avuta: fin da bambina mi piaceva tantissimo creare abiti per le bambole, ricamare e disegnare nuove idee; ma penso di averne preso coscienza solo quando dovevo scegliere gli studi da seguire dopo le superiori. Allora ho capito che nella vita avrei potuto fare qualsiasi cosa, ma nulla mi avrebbe dato la stessa emozione. Da dove sei partita? Come hai iniziato la tua collaborazione con Brandy&Melville? L'incontro con Brandy & Melville è avvenuto per caso... anzi, per fortuna! Un annuncio pubblicato sulla bacheca universitaria, letto in un giorno in cui in facoltà neanche dovevo andare. Già dai tempi dell'università lavoravo, come stilista free lance, ma con Brandy ho fatto decisamente un salto di qualità. Come definiresti lo stile delle tue creazioni? È uno stile moderno ed elegante, che punta alla semplicità e alla raffinatezza. Le ragazze che indossano i miei abiti vogliono essere speciali, rispettando i canoni di eleganza ma trasmettendo allo stesso tempo freschezza e spensieratezza. Hai un capo o un accessorio da cui non ti potresti mai separare? Il mio armadio è pieno di cose da cui non riesco a separarmi! Ogni tanto le modifico un po', cambio qualche dettaglio per adattarle a nuove esigenze pratiche ed estetiche, ma non riesco a buttarle via! Quale pensi sia il tuo abito più riuscito in questa ultima stagione o uno che ti piace maggiormente? La camicia annodata in vita: la scorsa estate gli anni '50 sono andati alla grande. D'altra parte è risaputo che la moda si evolve di continuo, ma inevitabilmente torna sempre sui suoi passi, ad epoche più o meno lontane... e noi ogni volta scopriamo che quegli assurdi capi di abbigliamento ci appartengono più di quanto avremmo immaginato. Cosa pensi renda i tuoi outifit così unici e particolari e cosa pensi sia indispensabile? L'unicità è data dal fatto che ogni capo nasce per caso, cogliendo un dettaglio, una parola, un colore... (la cosiddetta ispirazione) che fa scattare l'idea. Quello che è indispensabile è un'accurata ricerca: bisogna sapere con esattezza chi indosserà quell'abito, in quale contesto e per quale motivo. A chi pensi siano destinati i tuoi capi? Il mio lavoro è rivolto alle giovanissime: ragazze a cui piace sognare, divertirsi, apparire, innamorarsi, complicarsi la vita... Qual è la tua massima aspirazione? La mia massima aspirazione, come quella di molti altri che fanno il mio lavoro, è sicuramente quella di creare un mio marchio, attraverso cui esprimere pienamente il mio stile e la mia personalità. Solo allora potrò dire di aver vinto la mia grande scommessa: in un mondo che ti dice tutti i giorni che non puoi farcela, raggiungere un tale traguardo sarebbe una vera soddisfazione. Ed è per questo che mi sento di fare un invito a tutti: non vi arrendete mai (non mi riferisco solo alla sfera professionale, ma ad ogni scelta che vi presenta la vita), non perdete la speranza e inseguite i vostri sogni perchè si può stare bene in tanti modi, ma la felicità è una sola. Gaia Ravazzi, 17 anni LookSmart 19 YOSHI’S TIPS TRUCCO DI CAPODANNO? DUE PROPOSTE PER TUTTE • “Star Powder eye shadow” di Makeup Forever: autentica polvere di stelle per brillare nell’ultima notte dell’anno. • Bianco nell’angolo interno dell’occhio per entrambe, illumina ed apre lo sguardo, facendo sembrare gli occhi piu’ grandi. • Dal bianco ad un bronzo satinato, • Lo smokey appena accennato diventa d’oro sulla palpebra superiore. Un accostamento che sta particolarmente bene a chi ha colori scuri. che sfumato incontra il verde brillante dell’angolo esterno. • Diorshow iconic, • Per un incarnato perfetto: correttore, fondotinta ad hoc e, come tocco finale, un velo di cipria. maxi applicatore perfetto: incurva ed allunga tutte le ciglia, ma non lascia grumi! (€18 c.a.) • Labbra al naturale, magari con solo un po’ di gloss! DOVE LA MODA È SOGNO È proprio la moda il filo conduttore della bellissima mostra "Moda in Italia - 150 anni di eleganza 18612011", allestita alla Reggia di Venaria (Torino), dal 17 set- tembre e prorogata fino al 29 gennaio 2012, da non perdere assolutamente per chi è appassionato di stile. L’allestimento è prezioso e di grande impatto: tra effetti speciali, specchi e pannelli ricchi di foto d'epoca e i video che proiettano spezzoni di film, si viene catapultati in un’atmosfera d’altri tempi. Sarà un viaggio indimenticabile nella storia dello stile italiano dal 1861 ai giorni nostri con attenzione alle donne del Risorgimento, agli artisti del Futurismo e alle divine del cinema muto. Sono ben duecento gli abiti esposti che raccontano la "moda italiana". Il percorso della mostra, messo in scena dal premio Oscar Gabriella Pescucci, inizia con il meraviglioso abito bianco da ballo di Angelica ne Il Gattopardo, film di Luchino Visconti (1962-63). L'attrice Claudia Cardinale, protagonista del film, indossava l'abito fatto di organdis e taffetas di seta. Tra le creazioni esposte, un abito scuro, indossato dall'attrice Alida Valli nel film Senso di Luchino Visconti del 1954. Poi si prosegue con la moda del decennio 1880 e si passa alla Belle Epoque, l'Europa del "fin de síecle": la gonna si semplifica nella forma ma non nella foggia. L'Italia della Belle Epoque è un'epoca di transizione dove compaiono i primi tailleur e i volant. Negli anni Trenta si affermano lo stile gerarchico e le attrici indossano sfarzosi abiti da sera, oggi attualissimi. Infine una sezione dove si possono riconoscere alcuni degli abiti che hanno fatto la storia della moda dagli anni Ottanta ai giorni nostri: l'avvolgente cappotto di Max Mara, piuttosto che la moda concettuale di Prada, la sensualità di Pucci, l'ironia di Moschino. Per non parlare dell'abito nero di Ver- sace con tagli strategici e spille da balia dècor dorate che Liz Hurley indossò alla première di "Quattro matrimoni e un funerale", che la rese la donna più fotografata della serata. LookSmart 20 BACKSTAGE SUL SET PER UN GIORNO DIVENTA ANCHE TU UNO DEI NOSTRI VOLTI! Iscriviti alla pagina fan Looksmart. Anche la moda ha cervello su Facebook o scrivi all’indirizzo e-mail [email protected]