ZAINET DICEMBRE:Layout 1

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ZAINET DICEMBRE:Layout 1
LookSmart
Anche la moda ha cervello
Protagonista il trucco di Capodanno
IL GIOCO DEL DOPPIO
A CIASCUNO IL SUO
STILE PER LE FESTE
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VUOI DIVENTARE ANCHE TU UNO DEI VOLTI DELLA NOSTRA CAMPAGNA?
CONTATTACI E OLTRE ALLA FOTO MANDACI ALCUNE RIGHE
NELLE QUALI TI DESCRIVI
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SOMMARIO
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A ciascuna il suo stile, ma perché non giocare ai trasformismi per le feste?
Ecco gli outfit per brillare o per brindare con gli amici a casa, nei locali o
nelle piazze. Sarete irresistibili.
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Per tutte quelle che amano il look american bon ton abbiamo intervistato la
giovane stilista romana Sara Carlini, appassionata di vintage anni Cinquanta, che ci svela i retroscena della professione.
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Come mi trucco a Capodanno? La nostra esperta di make-up arriva in
soccorso con due soluzioni per non sfigurare: seguitela step by step. Non
ve ne pentirete.
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Se avete in programma una gita e volete vedere da vicino duecento meravigliosi abiti dei più grandi stilisti, non mancate la Mostra di Torino: cominciate
a sognare con il nostro servizio speciale sui 150 anni di Moda Italiana.
Gaia Ravazzi, 17 anni
Cristina Altomare, 16 anni
Giorgia Nobile
Gianni La Rocca
Yoshi
IL GIOCO DELLE METAMORFOSI
C
hi di noi non ha mai sognato di avere un doppio tutto diverso, una personalità più esuberante o, semplicemente, un aspetto completamente
opposto al suo? Duplicare se stessi, osservare la propria vita da un
altro punto di vista è un sogno ricorrente e perenne dell'uomo e ce lo
raccontano benissimo cinema e letteratura. La moda, poi, è davvero il
sogno fatto realtà di diventare tante se stesse indossando, ad esempio, abiti da sirena per una sera o tacchi altissimi come le attrici di Hollywood.
Looksmart, seguendo questo filo conduttore, vi propone diversi outfit per trasformarvi
in chi volete voi la sera di Capodanno quando, si sa, è lecito impazzire… Un unico
consiglio: non acquistate gli ultimi giorni il modello più gettonato delle grandi catene
di moda pronta perché vi potreste ritrovare nell’imbarazzante situazione di vederlo
addosso alla più carina del liceo. Meglio giocare d’anticipo o frugare negli armadi
di casa, almeno per gli accessori. Idem si dica per le scarpe. Le nuovissime tacco
dodici vogliono dire vesciche sicure e balli a piedi nudi a meno che non si abbia
l’accortezza di rodarle in casa.
Per il trucco, la nostra ineffabile esperta giapponese vi insegnerà come non
sembrare dei mascheroni valorizzandovi. E, se avete in programma una gita a
Torino e siete fashion addicted, non perdetevi la mostra più stylish dell’anno in
una Reggia che ha il sapore dei fasti del passato.
Siete pronte? La festa è vostra.
Lavinia Colantoni
Martina Leveroni
Ciao, siamo Gaia e Cristina, frequentiamo il liceo classico “Dante Alighieri” a Roma.
Amiche da una vita, ci siamo "inventate" questo nuovo lavoro coinvolgendo altre
ragazze della nostra età. Facmultum e facrestum ci autodefiniamo: foto, testi,
vestiti, location sono farina del nostro sacco.
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IL GIOCO DEL
DOPPIO
“Per quanto io fossi preda di un
profondo dualismo, le due nature
in me coesistevano in perfetta
buona fede.”
(Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde
di Robert L. Stevenson)
L
e vacanze di Natale si
avvicinano, e con loro
una serie di feste, cenoni
e tante occasioni per sfoggiare gli abiti da sera.
Qual è l’outfit più cool per le
feste? Quali sono i colori di
maggior tendenza? Per non
parlare delle scarpe da coordinare, un accessorio davvero fondamentale a tal punto
da poter stravolgere, positivamente o negativamente, qualunque mise.
Nelle pagine di Looksmart trovate tanti abitini più o meno
eleganti e tendenzialmente
low cost, con idee e consigli
per abbinarli a seconda della
personalità.
Le nostre due modelle: una
bruna aggressiva ed una
bionda delicata ribaltano gli stereotipi. Chi l’ha detto che l’azzurro è per le bionde e il rosso è
per le brune, ad esempio?
Per quanto riguarda i trend non
possiamo non segnalarvi le
trasparenze, audaci ma raffinate al tempo stesso, che
hanno contagiato gli abiti di
molte griffe. Tra i più gettonati il
bellissimo abito Stella MacCartney che ha fatto impazzire star e non, tanto da essere
stato replicato da Zara e
Mango; ma il rischio è quello
di ritrovarsi ad una festa con
tante gemelline intorno (pensate che incubo se fossero più
belle!). Quindi, evitamolo come
la peste e puntiamo sull’originalità.
I colori? Le feste saranno all’insegna del rosso, del blu,
del verde ma anche del fucsia.
Chi proprio non può farne a
meno o ha qualche chilo di
troppo, punti sul nero, sempre
elegante.
Un consiglio da amiche? Cercate negli armadi di mamme
e nonne: non sia mai che troviate l’abito per la festa di
Capodanno 2011!
BRUNA AGGRESSIVA
O BIONDA ANGELICATA?
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Azzurro o bianco e nero?
Chi l’ha detto che l’azzurro è solo per bionde?
Nella pagina accanto Martina indossa un miniabito color cielo che valorizza l’incarnato, mentre
Lavinia un originale black and white che la rende
più aggressiva. Ottime scelte per una serata in un
locale o a una festa di fine anno.
“Ragioniere cresceva molto algebrico poeta aveva lo
sguardo assente”
(Parabola, Roberto Vecchioni, 1971)
Nuova vita all’abito nero
Un abito nero (o addirittura una bella sottoveste nera
aderente) può sembrare una soluzione banale; qui invece si sdrammatizza con un effetto di maglia che scivola morbida: è la scelta di Martina. Lavinia opta
invece per un abito con il collo alla coreana arricchito
da un semplice ciondolo. Due outfit non troppo impegnativi adatti a una cena a casa di amici.
CULTURAL PIE
E
visto che ci è piaciuto il tema del doppio, eccovi un piccolo excursus
letterario… giacché duplicare se stessi e osservare la propria vita da
un diverso punto di vista è un sogno ricorrente e perenne dell'uomo.
Uno degli esempi di doppio più famosi è senz’altro quello di Stevenson,
con Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde, ma anche Oscar Wilde affronta l’argomento ne Il ritratto di Dorian Gray. Perfino Shakespeare impernia un’intera tragedia sul tema dell’identificazione con l’altro in
Macbeth, mentre Mary Shelley esplora anche lei le frontiere del confronto
con l’altro se stesso in Frankenstein... Sono tutti diversi aspetti della medesima espressione, l’identificazione con l’altro, e la proiezione di se stessi
verso un oggetto o un soggetto esterno. La doppia personalità per il tenebroso Mr. Hyde, un inquietante ritratto per Dorian Gray, un complice e
antagonista per Lady MacBeth e la generazione di una creatura a propria
immagine e somiglianza, se pur distorta, per Frankenstein.
Anche il cinema non è rimasto indifferente al tema del doppio, dallo sdoppiamento della persona e dell’identità a quello, a volte meno inquietante,
dello scambio dei ruoli fra persone. Eventi e personaggi, come in uno
specchio, si raddoppiano e si intersecano in una realtà dove ritrovare la
propria identità è impresa piuttosto ardua.
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TALENT’S
CORNER
BENVENUTI
NELL’ANGOLO DI SARA
SARA CARLINI È UNA GIOVANE STILISTA ROMANA CHE CI HA COLPITO
PER IL SUO TRATTO ELEGANTE E SENZA TEMPO. ATTUALMENTE LAVORA
PER BRANDY & MELVILLE, OCCUPANDOSI DEL SETTORE DEGLI ABITI DA
SERA SU MISURA. LE SUE CREAZIONI SONO RIVOLTE ALLE GIOVANISSIME, RAGAZZE A CUI PIACE SOGNARE. OLTRE ALLA MODA, CHE
RESTA LA SUA PIÙ GRANDE PASSIONE, ADORA LEGGERE E PROGETTARE
VIAGGI. APPASSIONATA DEL VINTAGE ANNI ‘50 HA BEN POCO
TEMPO LIBERO, CHE DEDICA ALLA FAMIGLIA E ALLE AMICIZIE. IN
QUESTA INTERVISTA SI RACCONTA AI NOSTRI LETTORI
Quando è nata la tua passione per la moda?
Si può dire che l'ho sempre
avuta: fin da bambina mi piaceva tantissimo creare abiti per
le bambole, ricamare e disegnare nuove idee; ma penso di
averne preso coscienza solo
quando dovevo scegliere gli
studi da seguire dopo le superiori. Allora ho capito che nella
vita avrei potuto fare qualsiasi
cosa, ma nulla mi avrebbe dato
la stessa emozione.
Da dove sei partita?
Come hai iniziato la tua
collaborazione
con
Brandy&Melville?
L'incontro con Brandy & Melville è avvenuto per caso...
anzi, per fortuna! Un annuncio
pubblicato sulla bacheca universitaria, letto in un giorno in
cui in facoltà neanche dovevo
andare. Già dai tempi dell'università lavoravo, come stilista
free lance, ma con Brandy ho
fatto decisamente un salto di
qualità.
Come definiresti lo stile
delle tue creazioni?
È uno stile moderno ed elegante,
che punta alla semplicità e alla
raffinatezza. Le ragazze che indossano i miei abiti vogliono essere speciali, rispettando i
canoni di eleganza ma trasmettendo allo stesso tempo freschezza e spensieratezza.
Hai un capo o un accessorio da cui non ti potresti
mai separare?
Il mio armadio è pieno di cose
da cui non riesco a separarmi!
Ogni tanto le modifico un po',
cambio qualche dettaglio per
adattarle a nuove esigenze pratiche ed estetiche, ma non riesco
a buttarle via!
Quale pensi sia il tuo abito
più riuscito in questa ultima stagione o uno che ti
piace maggiormente?
La camicia annodata in vita: la
scorsa estate gli anni '50 sono
andati alla grande. D'altra
parte è risaputo che la moda si
evolve di continuo, ma inevitabilmente torna sempre sui suoi
passi, ad epoche più o meno
lontane... e noi ogni volta scopriamo che quegli assurdi capi
di abbigliamento ci appartengono più di quanto avremmo
immaginato.
Cosa pensi renda i tuoi outifit così unici e particolari
e cosa pensi sia indispensabile?
L'unicità è data dal fatto che
ogni capo nasce per caso, cogliendo un dettaglio, una parola, un colore... (la cosiddetta
ispirazione) che fa scattare
l'idea. Quello che è indispensabile è un'accurata ricerca: bisogna sapere con esattezza chi
indosserà quell'abito, in quale
contesto e per quale motivo.
A chi pensi siano destinati
i tuoi capi?
Il mio lavoro è rivolto alle giovanissime: ragazze a cui piace sognare,
divertirsi,
apparire,
innamorarsi, complicarsi la vita...
Qual è la tua massima
aspirazione?
La mia massima aspirazione,
come quella di molti altri che
fanno il mio lavoro, è sicuramente quella di creare un mio
marchio, attraverso cui esprimere pienamente il mio stile e
la mia personalità. Solo allora
potrò dire di aver vinto la mia
grande scommessa: in un
mondo che ti dice tutti i giorni
che non puoi farcela, raggiungere un tale traguardo sarebbe
una vera soddisfazione. Ed è
per questo che mi sento di fare
un invito a tutti: non vi arrendete mai (non mi riferisco solo
alla sfera professionale, ma ad
ogni scelta che vi presenta la
vita), non perdete la speranza
e inseguite i vostri sogni perchè
si può stare bene in tanti modi,
ma la felicità è una sola.
Gaia Ravazzi, 17 anni
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YOSHI’S TIPS
TRUCCO DI CAPODANNO?
DUE PROPOSTE PER TUTTE
• “Star Powder eye
shadow” di Makeup Forever: autentica polvere di
stelle per brillare nell’ultima
notte dell’anno.
• Bianco nell’angolo interno
dell’occhio per entrambe, illumina ed
apre lo sguardo, facendo sembrare gli
occhi piu’ grandi.
• Dal bianco ad un bronzo satinato,
• Lo smokey appena accennato diventa
d’oro sulla palpebra superiore. Un accostamento che sta particolarmente bene a chi
ha colori scuri.
che sfumato incontra il verde
brillante dell’angolo esterno.
• Diorshow iconic,
• Per un incarnato perfetto: correttore,
fondotinta ad hoc e, come tocco finale, un velo di cipria.
maxi applicatore perfetto: incurva ed allunga tutte le ciglia,
ma non lascia
grumi! (€18 c.a.)
• Labbra al naturale, magari
con solo un po’ di gloss!
DOVE LA MODA È
SOGNO
È
proprio la moda il filo
conduttore della bellissima mostra "Moda in
Italia - 150 anni di
eleganza
18612011", allestita alla Reggia
di Venaria (Torino), dal 17 set-
tembre e prorogata fino al 29
gennaio 2012, da non perdere assolutamente per chi è
appassionato di stile. L’allestimento è prezioso e di grande
impatto: tra effetti speciali,
specchi e pannelli ricchi di foto
d'epoca e i video che proiettano spezzoni di film, si viene
catapultati in un’atmosfera
d’altri tempi. Sarà un viaggio
indimenticabile nella storia
dello stile italiano dal 1861 ai
giorni nostri con attenzione
alle donne del Risorgimento,
agli artisti del Futurismo e alle
divine del cinema muto.
Sono ben duecento gli abiti
esposti che raccontano la
"moda italiana". Il percorso
della mostra, messo in scena
dal premio Oscar Gabriella
Pescucci, inizia con il meraviglioso abito bianco da ballo di
Angelica ne Il Gattopardo, film di Luchino Visconti (1962-63). L'attrice
Claudia Cardinale, protagonista del film, indossava
l'abito fatto di organdis e taffetas di seta. Tra le creazioni
esposte, un abito scuro, indossato dall'attrice Alida Valli nel
film Senso di Luchino Visconti
del 1954.
Poi si prosegue con la moda
del decennio 1880 e si passa
alla Belle Epoque, l'Europa del
"fin de síecle": la gonna si
semplifica nella forma ma non
nella foggia. L'Italia della Belle
Epoque è un'epoca di transizione dove compaiono i primi
tailleur e i volant.
Negli anni Trenta si affermano
lo stile gerarchico e le attrici indossano sfarzosi abiti da sera,
oggi attualissimi.
Infine una sezione dove si possono riconoscere alcuni degli
abiti che hanno fatto la storia
della moda dagli anni Ottanta
ai giorni nostri: l'avvolgente
cappotto di Max Mara, piuttosto che la moda concettuale di
Prada, la sensualità di Pucci,
l'ironia di Moschino. Per non
parlare dell'abito nero di Ver-
sace con tagli strategici e spille
da balia dècor dorate che Liz
Hurley indossò alla première
di "Quattro matrimoni e un funerale", che la rese la donna
più fotografata della serata.
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BACKSTAGE
SUL SET PER UN GIORNO
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