Tra accoglienza ed integrazione - Settimanale della diocesi di

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Tra accoglienza ed integrazione - Settimanale della diocesi di
2
Periscopio
Mondo
Nepal: nove morti
il giorno delle elezioni
Nove persone hanno perso la vita in Nepal mentre il
popolo si sta recando alle urne. Cinque soldati e quattro maoisti sono rimasti uccisi in scontri tra esercito
e ribelli nella zona orientale del Paese. Pare siano anche stati rapiti 15 tra ufficiali di governo e personale
di sicurezza proprio in concomitanza con l’apertura
delle urne nella città di Dhankuta, nel Nepal orientale.
Giappone: non certa l’ipotesi
di un imperatore donna
All’indomani dell’annuncio sulla nuova gravidanza delle principessa Kiko, moglie del principe Akishino, secondogenito dell’imperatore Akihito, il primo ministro
giapponese Koizumi ha fatto marcia indietro sulla sua
proclamata volontà di far approvare entro l’estate una
revisione radicale delle legge di successione per aprire alle donne l’accesso al trono.
Dal 1965 non nasce nella famiglia imperiale giapponese
un erede maschio: aallarmato per una possibile crisi
dinastica, il governo di Koizumi aveva ipotizzato una
donna-imperatore con diritto di trasmettere il trono
alla sua discendenza, consigliando che l’erede al trono sia il primogenito, indipendentemente dal sesso.
Nuova tecnica laser
contro la prostata ingrossata
È arrivata in Italia una nuova tecnica laser per trattare in day hospital l’ipertrofia prostatica benigna (Ipb),
ossia la prostata ingrossata. L’intervento vaporizza il
tessuto ingrossato annullando il rischio di impotenza
e ha un costo più contenuto dell’operazione chirurgica ora in più impiegato. L’aumento di volume della prostata può arrivare a occludere le vie urinarie: una malattia che colpisce circa l’80% degli italiani sopra i 50
anni.
Doblò Fiat prodotto in Turchia
e assemblato in Russia
L’accordo tra Fiat Auto e la russa Severstal Auto si estende al Doblò: Le due società hanno firmato infatti
un accordo industriale per l’assemblaggio in Russia di
modelli Fiat Doblò a partire da componenti smontati
prodotti da Tofas in Turchia. L’assemblaggio inizierà
nel 2007 nello stabilimento di Naberejniye Chelni, nella regione del Volga.
Un dipinto di Gaugin
venduto per 17,9 milioni
"Due donne", capolavoro di Paul Gauguin, è stato venduto per 17,9 milioni di euro a un’asta battuta a Londra a Sotheby’s. Il quadro, il più importante Gauguin
messo in vendita negli ultimi 15 anni in Europa, è stato dipinto nel 1902, un anno prima della morte del maestro francese, e raffigura 2 giovani thaitiane.
Intossicazioni in casa:
metà sotto i dieci anni
I Farmaci, sostanze di uso domestico, saponi, disinfettanti, insetticidi per la casa, sono i principali responsabili delle intossicazioni. Il Centro Antiveleni di
Pavia afferma che la maggior parte degli incidenti che
si verificano in Italia, avviene in casa e nella metà
dei casi le intossicazioni interessano i bambini
sotto i 10 anni.
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg.
Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730)
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ABBONAMENTI 2006:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22
Sostenitore 80
FRAGILI COMPAGNI
Di fronte alla malattia psichica
propria di ogni essere umano. Anche nelle forme meno gravi le famiglie da sole
spesso non sono in grado di
assistere in maniera adeguata i loro cari in difficoltà.
Per continuare la missione di Gesù, Buon Samaritano
Da parte sua la comunità
cristiana sente il dovere di
dare il suo contributo, ossia
ti a pensare. E d’altra parte mento e di solitudine di mol- il servizio di una cura pastole strutture di cura e i servi- te persone e, in momenti par- rale, che è testimonianza delzi sono insufficienti e talvol- ticolarmente difficili della vi- l’amore e della sollecitudine
ta, in certe regioni del mon- ta, la loro incapacità di tro- di Gesù Cristo verso ogni
do, del tutto carenti. Circon- vare appoggio e sostegno.
persona bisognosa, e propodate da dimenticanza e talServizi di salute mentale
sta del valore che ogni dolovolta anche da pregiudizi le
È certo compito della so- re umano, nella misura in cui
stesse persone malate sono cietà civile e delle sue istitu- non può essere vinto, può acportate all’emarginazione e zioni offrire centri di assi- quisire, in rapporto alla Croall’autoesclusione.
stenza e di cura medica e so- ce del Signore.
“La crisi dei valori mora- ciale alle persone che sofIn questa luce, il Papa ci
li alimenta il disagio”
frono di disturbi psichici, nel esorta ad accrescere la noLa sofferenza psichica è rispetto della dignità che è stra comprensione e ad affigià in se stessa enare la nostra umaspressione e sena sensibilità nei
gno della fragilità
confronti di tanti nodella condizione ustri fratelli, spesso
mana. Anche quelfra i più emarginati,
n occasione della Giornata mondiale del e a prenderci cura
la che il papa Bemalato il vescovo Giuseppe presiede sa- di loro, ispirandoci
nedetto XVI, nel
suo Messaggio (8 bato 11 febbraio alle 15 una celebrazione eu- a principi e a ideali
dicembre 2005) caristica in Cattedrale a Vittorio Veneto. La evangelici e di upreparato per que- celebrazione verrà preceduta dalla recita del mana solidarietà.
sta Giornata, chia- rosario. Al termine la processione aux flamDon Mosè
ma “la crisi dei va- beaux. Grazie alla sottosezione vittoriese delFurlan
lori morali” può l’Unitalsi diversi ammalati potranno parteciAssistente reliaccrescere la con- pare alla celebrazione.
gioso dell’ospedale
dizione di smarricivile di Costa
Tra accoglienza
ed integrazione
S
abato 11 febbraio,
memoria liturgica
della Beata Vergine
di Lourdes, ricorre la XIV
Giornata mondiale del malato. Celebrata a livello locale in tutto il mondo cristiano,
essa riceve di anno in anno
un diverso punto di riferimento, in una diversa città
del mondo. Quest’anno il
cuore delle celebrazioni è in
Australia, ad Adelaide, dal 9
all’11 febbraio. Il tema che le
guida è “Salute mentale e dignità umana”.
Emergenza socio-sanitaria
Esso richiama la nostra
attenzione sulle difficoltà e
sui bisogni delle persone
che soffrono di malattie
mentali. Siamo qui di fronte
ad un problema di salute
pubblica di grande rilevanza
sociale. Infatti il disagio mentale ha una diffusione maggiore di quanto si sia porta-
SABATO 11 ALLE 15
MESSA COL VESCOVO
I
DELLA COLLETTA PRESENTA LA CARTA ETICA
nel loro operare, agli altri
per avere certezza e visibilità del diritto alla cura».
Dalla tua esperienza,
questa Carta può interessare e tornare
utile anche per le nostre comunità cristiane?
con una effettiva “presa in
«L’invito del Papa ai
carico” da parte del ser- credenti di avere attenvizio: non un rapporto a- zione e accoglienza verso
nonimo, ma assunzione di le persone che soffrono di
responsabilità individuale malattia mentale trova in
da parte degli operatori. I questo documento un’eco
percorsi terasingolare. Penpeutici e riabiso che possa
litativi devono
essere consiessere fondati
derato un dono
sulla “relazioofferto alla rine fra persone,
flessione delle
in quella specomunità. L’accifica modalità
cento
posto
che è la reladalla Carta etizione d’aiuca sul fatto che
to”».
al di là dei farSono anmaci, ogni percora affercorso riabilitamazioni e
tivo deve esseGiorgio Della Colletta re fondato sulprincipi
generali,
la “relazione
ma nella pratica?
fra persone”, che cioè “la
«Come nella Costitu- relazione” aiuta a far star
zione, alcune parti sono meglio o guarire le perstate realizzate, altre re- sone con disagio psichistano un obiettivo da per- co, come non può solleciseguire con impegno. Ma tare coloro che hanno al
non è di poco conto che cuore della propria fede
queste linee guida siano proprio una “Relazione” icondivise tra Direzione neffabile, cioè il Mistero
dell’Ulss, operatori del della Trinità?».
servizio psichiatrico e rapLa Carta etica è dispopresentanti dei familiari. nibile al sito internet
Serviranno agli uni per ri- www.salutementale.ulss7.
chiamarsi alla coerenza it.
La Carta costituzionale
per la psichiatria
N
on è un’opera
né una struttura, ma è sicuramente una delle più importanti realizzazioni
nella storia della psichiatria dell’Ulss 7. Si
tratta della Carta etica
messa a punto dopo
un intenso lavoro di
preparazione. Hanno
concorso alla sua elaborazione e definizione le
varie espressioni del Dipartimento di salute mentale: dagli operatori pubblici e delle cooperative
sociali alle associazioni
dei familiari dei malati.
Ce la presenta Giorgio
Della Colletta, per alcuni
anni coordinatore della
Consulta diocesana per i
sofferenti psichici.
Perché una Carta eQuesto settimanale
è iscritto alla FISC
Federazione Italiana
Settimanali Cattolici
“Un dono
alla comunità
per riflettere
sull’importanza
delle relazioni”
Socio del CONSIS
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nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.”
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 12 febbraio 2006
Chiuso in redazione
il 8.2.2006 alle ore 18.30
tica?
«È un documento di
grande valore, che potremmo definire la Carta
costituzionale per la psichiatria, che non solo segna il punto di quanto è
stato elaborato nel nostro
territorio in attuazione alla legge 180, ma delinea e
sancisce anche i punti essenziali del servizio pubblico nella cura e nel sostegno delle persone con
sofferenza psichica».
Quali sono i punti e
le
caratteristiche
principali?
«Sicuramente l’aver posto al centro dell’attenzione la persona portatrice
di disagio psichico: attenzione che deve cominciare fin dal primo momento
e
L’AZiON
Primo Piano
DI STRADA
Domenica 12 febbraio 2006
3
Disagio psichico - La situazione in Italia
(Fonte Censis)
Persone con disturbi mentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4% della popolazione
Persone con varie forme di disagio mentale . . . . . . . . . . . . . . 16% della popolazione
Famiglie con un componente affetto da malattie mentali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15%
Inchiesta sul benessere
dei ragazzi delle superiori del Veneto
(fonte: dipartimento di sociologia Università di Padova - Gennaio 2006)
Ragazzi che si dichiarano spesso depressi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8,4%
Ragazzi che si dichiarano a volte depressi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,4%
TALI CORONA, RESPONSABILE VENETA AITSAM
SPIEGA LE CAUSE DEL MALESSERE DELL’ANIMA
Mancano valori e certezze
C’
è una fragilità che
fa più paura delle
altre. È la sofferenza psichica. Perché per ascoltare la parola del malato e
condividere il suo dolore
dobbiamo imparare a riconoscere e a non far tacere le ferite che abitano
dentro di noi “sani”. Ma le
ferite dell’anima spesso sono ancor più laceranti di
quelle del fisico, e non è facile fare i conti con esse.
Ne abbiamo parlato con
Tali Corona, di Oderzo. La
signora Corona venne scaraventata quarant’anni fa
nella realtà della malattia
mentale per una vicenda
familiare. Da allora si è costantemente impegnata
nell’associazionismo e oggi è responsabile del coor-
dinamento veneto dell’Aitsam.
Signora Corona, sei italiani maggiorenni
su cento vanno dallo
psicologo. Cosa ci sta
succedendo?
«Succede che la società
non dà sicurezze e certezze, mancano modelli e figure di riferimento. Le conoscenze e i saperi trasmessi dalla famiglia sono
scarsamente utilizzabili
dai figli perché la società
cambia continuamente. Il
lavoro è instabile e precario. La comunicazione, tra
i giovani, ma non solo, è
superficiale. Gli stili di vita sono competitivi. Tutto
ciò crea spaesamento».
Il Papa nel suo messaggio sottolinea che
“all’origine di nuove
forme di malessere
mentale” vi è l’accentuarsi della crisi
di valori nella società.
Condivide?
«Condivido in pieno.
Faccio due esempi. Il prendersi cura dell’altro è sostituito dall’indifferenza; il
corpo non è più riconosciuto nella sua unitarietà
con l’anima ma è diventato un idolo da esaltare se
non una merce. Con la
conseguenza che se non
raggiungo il modello ideale di “corpo”, di realizzazione materiale, nell’animo
nasce un sentimento di fallimento e quindi di odio
per il corpo stesso».
Colpisce un dato: il
25 per cento di chi va
Tali Corona
dallo psicologo ci va
per affrontare un malessere generico.
«Molte persone avvertono una sensazione di
questo tipo: “Non sono adatto a questa vita”. L’ultimo saggio di Galimberti
propone una lettura interessante di questo malessere: “L’ospite inquietante
che ha preso prepotentemente dimora nella casa di
psiche chiede insistentemente il senso dell’esistenza”. Nell’età della tecnologia riemerge con vigore la domanda di senso,
di spiritualità. Siamo pieni
di cose ma abbiamo il cuore vuoto, ciò di cui abbiamo bisogno sono gli affetti e l’amore».
Un’indagine di questi
giorni rivela che in
Veneto l’8,4 per cento dei ragazzi delle superiori è spesso depresso e il 28,4 a volte. E il 5,9 assume
psicofarmaci.
«Fa paura sentire che
vengono dati psicofarmaci
ai ragazzi. Biologicamente
l’adolescenza è l’età degli
sbalzi di umore, della tristezza che segue l’euforia:
certo, bisogna accompagnare gli adolescenti ma
non con le medicine.
Sarei molto prudente
nella valutazione dei dati
sulla depressione poiché
c’è un abuso di questo termine. Parlerei di situazioni di difficoltà provocate
dall’impreparazione ad affrontare gli alti e bassi della vita. Nelle persone più
fragili e vulnerabili queste
difficoltà possono trasformarsi in disturbo se non vi
è un adeguato aiuto».
Se per la schizofrenia
e le grandi psicosi il
ser vizio pubblico è
suf ficientemente attrezzato, poche risposte ci sono per le
prime avvisaglie della malattia mentale.
«È vera la seconda affermazione, ma non è completamente vera la prima.
Le ulss hanno un 30-40 per
cento di operatori in meno
rispetto allo standard minimo: a Treviso gli operatori sono 190 contro i 270
previsti sulla carta. Le
strutture senza operatori
sono contenitori vuoti.
Per fare salute mentale
bisogna fare informazione
e prevenzione. Creare una
rete di sostegno, di appartenenza tra tutti i soggetti
coinvolti – scuola, ulss, agenzie dei giovani, associazioni di volontariato,
parrocchie – che significa
fare comunità, ovvero condividere sogni, bisogni,
progetti».
Federico Citron
FRATTA DI ODERZO, VITTORIO VENETO E GHIRANO: ESPERIENZE DI VOLONTARIATO
“I TIGLI” A ODERZO
“LA RONDINE” A VITTORIO
“IL SEGNO” A GHIRANO
Uno spazio libero
per esprimersi
Volontari e ospiti
assieme da amici
Cambiare e
condividere
A
Oderzo l’Aitsam
ha istituito il centro
sociale “I Tigli”. Collaborano alle attività 30 volontari di cui 13 costanti, una
psicologa part-time e tirocinanti. Le attività si esplicano principalmente nella
tutela dei diritti dei malati
mentali e delle loro famiglie in varie forme: partecipazione e costruzione di
una rete di sostegno, assistenza, formazione mirata
sia al superamento del
pregiudizio sia al miglioramento della qualità di vita.
Il centro sociale “I Tigli” nasce originariamente
come progetto di sostegno
alle famiglie che vivono in
condizioni di disagio, sofferenza ed emarginazione
per favorire l’incontro, lo
scambio di informazioni,
di esperienze, di solidarietà ma anche di momenti
ricreativi. Attualmente
l’impegno del centro sociale è indirizzato soprattutto alle persone con disturbi psichici, con l’of-
ferta di uno spazio libero
nel quale possono esprimere proposte, sviluppare
relazioni e modalità di comunicazione libere e personali, costruire percorsi
per una forte integrazione
nel tessuto sociale, acquisire autonomia e autodeterminazione. Si contano
40 presenze per le attività
quotidiane, 80 per i due
gruppi di auto-mutuo-aiuto (uno degli utenti e uno
dei familiari), e molte di
più per la formazione.
La relazione è lo strumento e insieme l’obiettivo del centro sociale. Tutte le attività che si organizzano sono finalizzate a
creare relazioni significative per superare la paura
dei rapporti sociali, per ritrovare fiducia in sé e negli altri.
La sede è aperta tutti i
giorni dalle 8.30 alle 12.30
e dalle 14.30 alle 18.30 (periodo invernale) e dalle 15
alle 19 (periodo estivo),
dal lunedì al venerdì e la
domenica pomeriggio.
S
ono 23, di cui 16 costanti, i frequentatori de “La Rondine”, in
via Fogazzaro 32 in centro a Vittorio Veneto. Si
tratta del centro di integrazione sociale gestito
dal gruppo di Vittorio Veneto dell’Aitsam, associazione italiana per la tutela della salute mentale,
guidato da Marcello Polizzi.
L’associazione è sorta
nel 1983 col nome di Arap Sinistra Piave; nel
1994 assieme ad altre 14
associazioni venete ha
generato Aitsam. I cui
scopi statutari sono migliorare la legislazione e
l’assistenza sanitaria per
i malati mentali, ma anche farli uscire dall’isolamento, in cui le famiglie
intere sono trascinate, e
dalle barriere erette dagli altrui pregiudizi.
È anzitutto al centro
La Rondine, aperto da
febbraio 1999, che si sostanzia l’impegno dell’associazione a favore
dei sofferenti psichici. Lo
realizzano 22 animatori
volontari, di cui 18 costanti e 4 saltuari, che organizzano anche nel
2006 attività in cui animatori e frequentatori
stanno insieme, da amici, in gruppo. Come i sabati pomeriggio da trascorrere insieme per attività sportive, ricreative,
culturali; i laboratori di
manualità; il gruppo di
canti popolari; il corso di
ballo latino americano; il
gruppo di riflessione sul
Vangelo, con don Adriano Dall’Asta; il gruppo di
psicodinamica; le gite nei
giorni di festa, compresa
un’ambiziosa tre giorni
in Toscana da realizzare
in primavera. Inoltre La
Rondine ospita anche gli
incontri del gruppo di auto aiuto per genitori dei
sofferenti psichici e la indispensabile costante
formazione dei volontari.
Informazioni:
[email protected], 0438553371. (TB)
È
attiva dal 1999 a
Ghirano l’associazione di volontariato Il Segno onlus, fondata da alcuni volontari e genitori
dell’associazione La Ginestra. Con il motto ghandiano “Devi diventare il
cambiamento che desideri vedere nel mondo”, Il Segno, agendo in stretta collaborazione con l’impresa
sociale onlus Il Ponte, persegue il fine di rompere l’isolamento delle famiglie
dei disabili offrendo ad esse un sostegno pratico e individuare le situazioni di
sofferenza e di emarginazione sociale. Sono numerose, pertanto, le iniziative
avviate dai volontari: uscite domenicali e gite, attività creative (mosaico, creta, decoupage, stencil, pittura su vetro, letture), laboratori settimanali di arterapia, soggiorni estivi,
serate sul disagio mentale
in collaborazione con la
commissione sofferenza
psichica della Caritas diocesana di Concordia-Por-
denone. Dal 1999, inoltre,
Il Segno è federato al Movi, approfondendo il ruolo
del volontariato moderno
con lo sviluppo di serate
informative sulle leggi 328
(piani di zona) e 266 (volontariato) e sulla Carta dei
valori del volontariato. «All’interno dell’attività di soccorso sociale mettiamo a
disposizione due posti letto» ha aggiunto il volontario Maurizio Buosi. «In tre
anni abbiamo accolto otto
persone, dando loro il tempo necessario per trovare
un lavoro e un alloggio».
Lo spirito di aggregazione
sociale è sviluppato anche
con l’iniziativa “Aggiungi
un socio a cena”, con la
quale vengono incentivati
i rapporti informali dei soci dell’associazione, tra i
quali gli ospiti della casa-famiglia Il Ponte. La sede de
Il Segno si trova in località
Tremeacque (via Tremeacque 70) a Ghirano.
Per informazioni: telefono
e fax 0434-626870, e-mail
[email protected].
4
Domenica 12 febbraio 2006
e
L’AZiON
Attualità
L’ERBA DEL FRIULI È PIÙ
Tra vantaggi e qualità della vita
L’invidia veneta
del vicino Friuli
L’
irresistibile at- scrivania...), ha cominciato ni è stata ricostituita la
trazione dei Co- a muoversi a tutto campo Commissione regionale
muni di confine per evitare una progressiva per il nuovo Statuto: tra i teverso le regioni autonome scissione di tutto il Bellu- mi all’ordine del giorno il riTrentino e Friuli Venezia nese verso il Trentino. Met- conoscimento della “speGiulia – riemersa prepo- tendo da parte la (sterile) cialità” della Provincia di
tentemente dopo che La- richiesta di abolizione del- Belluno.
mon (Bl) si è espresso in la “specialità” di Trentino e
Sul fronte friulano il gomodo schiacciante (2.377 Friuli Venezia Giulia (im- vernatore veneto sta spinvoti, pari al 57,2% degli a- praticabile per ragioni co- gendo per ridare fiato al
venti diritto) a favore del stituzionali), ha fatto redi- progetto politico dell’Europassaggio dal Veneto al gere una proposta di legge, regione Alpe Adria, proTrentino – sta creando da presentare al Parlamen- mossa a suo tempo da Carscompiglio in tutta la Re- to nazionale, in cui si rico- lo Bernini per creare un
gione. Cortina, Asiago e gli nosca al Veneto autonomia coordinamento tra Veneto,
altri Comuni dell’AlFriuli Venezia Giulia, Catopiano hanno anrinzia e Istria. È nota l’intenunciato di voler sesa di Galan con Illy su molguire la strada del
ti temi politici, basti pensapaese dei fagioli, a
re alle aggregazioni tra muSan Michele al Tanicipalizzate o ai nodi della
gliamento si è riacceviabilità. Ma finora questa
so il partito filo-friuunità d’intenti ha trovato polano (da poco battuto
che concretizzazioni.
Ma è solo questione di solin un analogo refedi?
rendum), e anche nei
L’attrazione per le ReComuni di confine della no- fiscale. In sostanza Galan
stra diocesi c’è voglia di chiede allo Stato di lasciare gioni autonome è sopratFriuli Venezia Giulia. Non in Veneto una fetta più co- tutto una questione di vanche Cordignano, Orsago, spicua, rispetto all’attuale, taggi fiscali e di contributi.
Gaiarine & C. vogliano pas- delle tasse pagate dai veneti Ma non è solo una questiosare sotto Trieste, piuttosto stessi. Sulla stessa linea il ne di soldi. Lo ha spiegato
chiedono una equiparazio- presidente della Lombardia bene il sociologo Ilvo Diane delle risorse a disposi- Formigoni. Il progetto ha manti in un recente studio.
zione. Richiesta più che le- ottenuto il consenso anche “L’ottimismo economico,
gittima. Se guardiamo ai da- del presidente del Trentino nel Friuli Venezia Giulia, si
ti sui trasferimenti statali e Dellai. In sostanza Galan ri- associa a una minore insulle imposte a carico dei lancia il federalismo fiscale quietudine sociale. A diffecittadini (vedi tabelle a cor- che né il centrosinistra, né renza del Veneto. Dove si
redo dell’articolo) troviamo il centrodestra nazionali intreccia con l’insicurezza
sociale (e, in particolare,
una enorme disparità tra hanno voluto attuare.
Trentino e Veneto, molto
Nel contempo la Regio- con la paura della criminameno tra Friuli Venezia ne Veneto ha lanciato un se- lità comune)”. A dimostraGiulia e Veneto. Facendo il gnale concreto alla turbo- zione Diamanti porta le riconto della serva si ottiene lenta provincia di Belluno: cerche sul benessere nelle
che in Trentino arrivano, nei giorni scorsi il consiglio province italiane: in testa, a
per ciascun residente, 5.714 regionale ha approvato il livello nazionale, figurano
euro procapite contro i trasferimento alla Provincia Trieste, Gorizia, Trento,
3.995 versati in tasse. In della gestione e delle risor- Bolzano, Belluno. Le altre
Friuli Venezia Giulia e Ve- se dei canoni per l’utilizzo venete sono decisamente
neto, invece, succede il con- dell’acqua prelevata dai ba- più in basso. “Il Nordest si
trario: solo che per il Friuli cini bellunesi (si tratta di spacca in due – commenta
Venezia Giulia la differenza circa 6 milioni di euro l’an- Diamanti –. Si divide in due.
è di -1.713 euro pro capite no). Sempre in questi gior- Fra un’area dove ricchezza
e sviluppo generano
annui, mentre in VeE un’alneto è di -2.960 euCOSTO DELLA BENZINA insicurezza.
tra, dove l’andamento
ro. Quindi una parte
VERDE (EURO/LITRO)
economico, meno radei soldi delle tasse
pido e intenso, contivenete finiscono a
Pordenone . . . . . . . . . . . . . . . . . 1,288
nua a garantire un
Roma e da qui pren. . . . . . . . . . . . (sconto 0,152 euro/lt)
buon livello di qualità
dono la strada di
Veneto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1,263
della vita”. Insomma si
Trento e Bolzano.
..............................
stanno delineando
Dopo Lamon, codue profili, e chi sta
munque, le cose
COSTO DEL GASOLIO
sul confine guarda
non sono più le stescon maggiore attense di prima. Il presi(EURO/LITRO)
zione al Nordest dove
dente del Veneto,
si vive meglio, anche
Giancarlo Galan Pordenone . . . . . . . . . . . . . . . . 1,183
. . . . . . . . . . . . . (sconto 0,79 euro/lt)
se si guadagna di me(che tiene sempre
no.
un sacchetto di fa- Veneto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1,166
Federico Citron
gioli sulla propria
Ma i dati
dei trasferimenti
non rivelano
grandi differenze
Confronto tra i trasferimenti statali e le imposte
versate allo Stato dalle Regioni italiane (anno 2002)
Regione
Trentino Alto Adige
Friuli Venezia Giulia
Veneto
(fonte Cgia Mestre)
Trasferimenti
Imposte versate
dallo Stato
allo Stato
pro capite (euro)
pro capite (euro)
5.714
2.054
955
3.995
3.767
3.915
Differenza
(euro)
+1719
-1.713
-2.960
Come sono cambiate le entrate tributarie dei Comuni
tra il 1998 e il 2002 dato pro capite in euro
(Fonte: Min. Interni)
Veneto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Da 369 . . . . . . a 438 . . . (+69)
Friuli Venezia Giulia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Da 332 . . . . . . a 335 . . . . (+3)
Trentino Alto Adige . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Da 337 . . . . . . a 243 . . . . (-94)
Come sono cambiati i trasferimenti dallo Stato ai Comuni
tra il 1998 e il 2002 dato pro capite in euro
(Fonte: Min. Interni)
Veneto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Da 412 . . . . . . a 165 . . (-247)
Friuli Venezia Giulia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Da 476 . . . . . . a 421 . . . (-55)
Trentino Alto Adige . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Da 499 . . . . . . a 690 . . (+191)
CLAUDIO PIZZINAT NON CAPISCE LA VOGLIA
DI FRIULI:“NON È PIÙ COME UNA VOLTA”
“Serve più autonomia”
«P
rima di parlare di
veneti che vogliono diventare friulani, va fatta una premessa: le due regioni sono completamente
diverse, per dimensione, popolazione, collocazione geografica, storia. Se è stata fatta quella divisione, e se è stato concesso lo Statuto speciale, un motivo c’era».
Claudio Pizzinat è stato
sindaco per sette anni a Cordignano a cavallo degli anni
Ottanta e Novanta, e poi altri sette anni assessore a Sacile, fino al 2003; vive a Sacile, ha lo studio a Cordignano e per professione (è
ingegnere) si confronta da
sempre con le burocrazie
delle due regioni confinanti.
E quindi si è fatto un’idea
precisa su questa rincorsa
alle Regioni a Statuto speciale.
Ma è vero che i friulani hanno tutti questi
aiuti?
«Oggi è molto diverso da
dieci anni fa. L’intervento
della Comunità europea ha
livellato la situazione. Non
ci sono più i sovvenzionamenti di allora. Ed è tutto da
dimostrare se sia un bene o
un male. In Veneto c’è stata
più sussidiarietà, di là c’erano trasferimenti. Ma alla fine, all’arrivo del libero mercato, chi è stato abituato ad
attendere i finanziamenti si
trova peggio, mentre chi si
è sempre arrangiato senza
attendere aiuti avrà maturato preziosa esperienza».
L’economia friulana ha
però goduto di qualche
vantaggio...
«Ma al contempo in Friuli Venezia Giulia gli aiuti per
la terza età sono circa metà
che qui nel Veneto. D’altro
canto in Friuli le giovani coppie godono di facilitazioni (di
contributi a fondo perduto,
tassi vantaggiosi dei mutui):
pro e contro, comunque dettati da scelte della Regione».
Quindi scelte che il
Friuli ha fatto e il Veneto non ha fatto?
«No, scelte possibili per il
Friuli, perché è regione a
Statuto speciale, con autonomia di competenza: in pratica, a parità di trasferimenti dallo Stato, il Friuli dal
1993 ha autonomamente deciso la redistribuzione, mentre in Veneto ci si rifà sempre alle vecchie formule che
penalizzano i Comuni che
vent’anni fa spendevano di
meno, e favoriscono quelli
che invece facevano più debiti. Quel che serve al Veneto è maggior autonomia
di competenza, che tuttavia
ha i suoi rischi, perché c’è
un allentamento dei controlli. In Friuli è emerso il
problema a livello urbanistico, e si porrà anche in Veneto, perché con la nuova
legge urbanistica i Comuni
dovranno gestire bene la situazione, ma ne saranno in
grado?».
Quindi capisce i Comuni che vogliono passare al Friuli?
«Per assurdo, un cittadino può decidere di sposarsi
di qua, andare in pensione di
là, lavorare di qua o di là...
ma un Comune deve guardare più in là. Quella del
passaggio
al Friuli è
una falsa
chimera
legata all’attenzione che i
Comuni
hanno all’immediato,
alla
Claudio Pizzinat
questione
del momento. Ma questa non è vera amministrazione. Siamo
in Europa, bisogna crescere».
Per gli amministratori
locali c’è differenza?
«Questo sì: in Friuli in
un’ora sei a colloquio con un
assessore regionale, in Veneto se non hai canali giusti
ci impieghi un mese. Ma dipende anche dalla dimensione della Regione».
La gente sente molto la
questione del costo
della benzina.
«C’è un risparmio, ma le
cifre parlano chiaro. Due esempi: in Friuli un litro di gasolio costa 1,183 euro, ed ho
uno sconto (essendo residente lì) di 7,9 centesimi, un
litro di verde 1,288 ed uno
sconto di 15,2 centesimi.
Qui in Veneto, prendendo
tre distributori in fila il gasolio costa 1,152, poi 1,174,
e
L’AZiON
Attualità
PER L’INDUSTRIALE FIORE PIOVESANA
Ù VERDE?
DON MATTIUZ:“ALLE
PARROCCHIE CONVIENE”
Q
uale percezione ha la gente di
confine delle prerogative di una
regione a statuto autonomo? «Non di rado si sentono accenni alle agevolazioni
sul carburante che portano taluni a chiedersi: perché qui no e 100 metri più in
là c’è lo sconto?», osserva il parroco di
Brugnera don Celestino Mattiuz. «In
realtà mi sono accorto che in Friuli lo
sviluppo occupazionale è più marcato.
Non si sta più bene come ieri, ma quan- don Celestino Mattiuz
to basta per garantirsi il benessere. In
Veneto, al contrario, ho l’impressione che la crisi si sia
sentita maggiormente. C’è, per la verità, un vantaggio
sul piano pratico per le parrocchie del Friuli Venezia
Giulia. La Regione, infatti, ci dà la possibilità con facilità di attingere a finanziamenti regionali. Mi riferisco,
in particolare, alle prerogative statutarie attraverso le
quali gli amministratori friulani possono permettersi di
aiutare finanziariamente le parrocchie tramite le condizioni favorevoli che leggi regionali prevedono a beneficio degli oratori e delle altre strutture parrocchiali. È così possibile procedere alle ristrutturazioni di edifici parrocchiali a tassi agevolati». (GB)
poi 1,180; la verde 1,248,
1,279 e 1,257. È chiaro che
se un veneto va a fare benzina in Friuli aga più che qui.
E comunque il discorso è
proporzionale alla distanza
da Trieste, dove il risparmio
è maggiore, a danno della
Slovenia».
E poi c’è la viabilità. A
prescindere dalla dimensione del Friuli, attraversarlo è facile.
«Questa è stata una delle
scelte: in Friuli Venezia Giulia si è investito lì. Per esempio la A28 è stata fatta, e
si è deciso di lasciarla libera, assumendo dei costi imponenti per collegarla alla
viabilità ordinaria (si pensi
a quanti collegamenti ci sono da Pordenone a Sacile).
In Veneto non si può pretendere di avere a costo zero l’autostrada e anche le vie
di collegamento. Bisogna avere coraggio di fare le scelte».
Alessandro Toffoli
“Meno burocrazia
e più agevolazioni”
Q
uali vantaggi e
quali svantaggi incontra un industriale nell’operare in Veneto oppure in Friuli Venezia Giulia? Lo abbiamo chiesto
ad un imprenditore navigato come Fiore Piovesana, attivo in una fascia di
cerniera come l’Alto Livenza.
«Investire in Friuli Venezia Giulia comporta una celerità maggiore nell’espletamento burocratico, il che rappresenta un
dato fondamentale per orientare la scelta di un imprenditore al momento di
insediare un’attività produttiva» rileva Piovesana.
«Il secondo aspetto
che balza subito agli occhi è che il Friuli Venezia
Giulia promuove una
quantità maggiore di interventi in favore delle a-
una maggiore attenzione e competenza nello stabilire quali sono
gli effettivi bisogni delle aziende.
Mi riferisco, ad esempio, agli interventi in favore delle aziende che esportano: quando le
realtà produttive prendono parte a fiere di livello
la Regione Friuli Venezia
Giulia eroga regolari finanziamenti alle aziende
piccole e medie. In sostanza trovo che di là stiano più attenti ai bisogni
reali e alle esigenze quotidiane e immediate delle
aziende che, del resto, necessitano di azioni concrete più che di missioni
promozionali all’estero.
In Veneto, invece, si ten-
In Friuli
c’è più attenzione
per i bisogni
delle aziende
ziende medio-piccole,
probabilmente perché in
quella regione (e penso
specialmente al settore
della sedia) molte aziende di dimensioni mediopiccole effettuano pressioni sulla Regione affinché l’ente le sostenga».
In che cosa le due
Regioni si dif ferenziano nelle politiche
a sostegno dell’imprenditoria?
«Mi sembra di vedere
nel Friuli Venezia Giulia
5
de a guardare più alle aziende medio-grandi. A
lungo andare può darsi
che questo atteggiamento contribuisca a ricreare
il sostrato industriale veneto, ma oggi le necessità
sono altre».
Come trova le rispettive reti viarie?
«Nel Veneto la rete
stradale è ancora più penalizzante per l’imprenditore locale. Faccio un esempio personale, nel riferirmi al disagio di raggiungere Treviso partendo da Orsago a fronte della costante necessità di
trovarsi nel capoluogo oppure al bisogno di incontrare dei fornitori nella
Destra Piave. A volte, poi,
si arriva al paradosso. Per
recarsi a Cerea, nel Veronese, conviene prendere l’autostrada fino a Rovigo, quindi, una volta usciti, risalire verso Verona perché attraverso la
normale rete viaria diventerebbe complicato
raggiungere la meta. Sotto questo profilo la viabilità ordinaria in Friuli Venezia Giulia è meno appesantita».
Giacinto Bevilacqua
LORIS SONEGO (GAIARINE):“PRIVILEGI MENEGHETTI (CORDIGNANO)
PER TUTTI O PER NESSUNO”
“IO ANDREI COL FRIULI”
«S
ono io che ringrazio lei», dice
il sindaco di Gaiarine Loris Sonego al termine dell’intervista.
Sobbalziamo all’inconsueta cortesia prima di capirne l’origine: Sonego è
punto sul vivo dal tema
delle disuguaglianze tra il
Veneto e il Friuli Venezia
Giulia, che per lui si traduce ad esempio nelle disparità tra Francenigo, frazione della sua Gaiarine,
e San Giovanni di Livenza, frazione di Sacile, divise da un ponte e una manciata di metri.
E Sonego ci ringrazia
per lo spazio che gli concediamo per ribadire il
suo messaggio: «O eliminiamo i privilegi a tutti, o
li diamo a tutti!».
Messaggio che lo porta
Zuffa per le vacanze
«M
Domenica 12 febbraio 2006
a allora, ’ste vacanze,
dove si fanno? Ad Auronzo o a Levico, a Jesolo o Bibione?». I nonni veneti sono preoccupati: dove li manderanno in soggiorno climatico i rispettivi Comuni? Veneto o non Veneto? Non
dev’essere questione da poco, ad
assistere alla zuffa mediatica tra il
Governatore della Regione Veneto e il suo Vice, responsabile del
Turismo. Quest’ultimo invita i Comuni veneti a scegliere località della regione per incentivare il turismo locale, il primo lo smentisce
a tre volte
dissentire
dal sindaco di Cordignano.
Primo,
lo statuto.
Se Meneghetti era
in prima
Loris Sonego
fila a chiedere
qualche benefit extra per
le zone venete vicine al
Friuli Venezia Giulia, Sonego ribatte: «Non credo
a queste politiche. Perché
se privilegiamo Gaiarine
poi verrà a chiedere privilegi, ad esempio, Codognè
che confina con Gaiarine,
e così via all’infinito».
Secondo, il referendum. Per il quale Meneghetti si era detto disposto a spendersi. «Non so-
pubblicamente affidando ad un’agenzia
di stampa un “la sua era una battuta” che sa di rimprovero, proprio all’indomani della pace fatta tra Galan e Dellai (presidente della provincia autonoma di
Trento), dopo la vicenda di Lamon
che se ne vuole andare con i suoi
fagioli.
È di questo turismo che ha bisogno il Veneto per rilanciarsi? Ovvero, perché non si chiariscono,
prima di affidare alla stampa le loro dichiarazioni? «Sai che ti dico –
sorride amaro il nonno – con la misera pensione che mi ritrovo, quest’anno sto a casa».
no favorevole al passaggio
al Friuli Venezia Giulia.
Sono veneto e trevisano e
orgoglioso di esserlo».
Terzo, la devolution.
«Può sicuramente migliorare la situazione. Io credo nel federalismo, nel dare più autonomia economica agli enti locali; che è
di fatto quello che accade
in Friuli Venezia Giulia.
Fatto 100 l’Irpef che i cittadini di Gaiarine pagano,
a noi ritorna solo 7. Vorrei
invece che fosse 20 o 30».
Al pari di Cordignano,
anche Gaiarine soffre di
delocalizzazione di fabbriche verso l’altra regione.
«Però i vantaggi per gli imprenditori oggi sono molto diminuiti, le condizioni
sono quasi pari». Anche se
il Distretto del mobile, che
con Gaiarine comprende
anche Brugnera e Prata,
è percepito come unico,
consta a rigor di carte di
due realtà, una veneta e una friulana, un lacciuolo in
più.
Più di Cordignano, inoltre, Gaiarine s’è vista
scippare da quelli dell’altra sponda del Livenza anche abitanti, passati in particolare da Francenigo a
San Giovanni «anche se
l’uno – dice il sindaco – è
un paese, con i suoi servizi, l’altro solo un insieme
di condomìni».
Ma sull’esodo contano,
oltre alle agevolazioni che
Trieste concede, anche i
due prg, più cementificante a Cordignano, più
parco di licenze a Gaiarine.
Tommaso Bisagno
“M
i sento veneto e trevigiano, ma se ci fosse una
campagna referendaria per passare
con il Friuli Venezia Giulia sarei in
prima fila”.
Mario Meneghetti, sindaco (uscente e contento di esserlo) di Cordignano, non è un autonomista, non
è un oltranzista, non è uno scalmanato.
Mario Meneghetti
Eppure anche lui ha voglia di Friuli Venezia Giulia. Guarda i suoi vicini di Caneva e constata: «È una realtà enormemente diversa. Con una serie di agevolazioni che è assai
difficile spiegare ai miei concittadini».
Che possono chiedersi perché, ad esempio, «per
l’alluvione del 5 maggio 2002 a Caneva la Regione
Friuli Venezia Giulia ha rimborsato tutti i danni subiti entro 30 giorni in maniera splendida, mentre per
Cordignano, dove i danni erano stati assai maggiori, il contributo è appena arrivato e riguarda solo i
danni alle abitazioni?».
Oppure perché «il Veneto ha stanziato 375 mila
euro per l’intervento, il primo dopo decenni, del Genio civile sul Meschio e sui 6 torrenti che abbiamo
nel nostro Comune, mentre a Caneva, a quanto mi
risulta, ci sono milioni di euro disponibili per l’unico corso d’acqua presente?».
E se ancora qualcuno non crede che in Friuli Venezia Giulia sono privilegiati, «la prova provata è il
fatto che una serie di imprese hanno delocalizzato
da Cordignano al Friuli Venezia Giulia». Non così
hanno fatto gli abitanti, cresciuti del 20% in un decennio anche grazie alle villette spuntate in abbondanza.
«E un mio assessore – continua Meneghetti – che
lavora come tecnico in un comune friulano, mi ripete costantemente che hanno a disposizione risorse
enormi».
Non è un problema di rivalità campanilistiche –
«i rapporti con Caneva sono splendidi» – ma di vil
denaro. «Non voglio togliere al Friuli Venezia Giulia, ma chiedo che anche in Veneto si abbiano gli
stessi vantaggi».
In questo la devolution sarà una panacea? «No, è
un pateracchio – attacca –. Perché i poteri si possono gestire solo con i denari. Avere le competenze senza denari è avere nulla». Sottintendendo che la devolution dispensa le prime ma è tirchia nei secondi.
Tommaso Bisagno
6
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 12 febbraio 2006
Approvata a fine gennaio la legge sull’affido condiviso
Padre e madre restano
genitori dei loro figli
C
he sia una legge
di importanza
particolare, nel
senso di “non comune”, lo
dimostra anche solo il fatto che la modifica al codice civile (l’articolo 155) è
avvenuta dopo due anni di
scontri e confronti, con la
nuova norma votata dalla
maggioranza, dalla Margherita, con l’astensione
dei Ds (un solo senatore
contrario) e dei verdi.
Il disegno di legge
3537, approvato a fine gennaio, che tramuta in regola l’affidamento congiunto (ora detto affido condiviso) stabilisce il principio
che ogni figlio ha due genitori: padre e madre possono lasciarsi, separarsi,
risposarsi, ma restano comunque per sempre genitori dei loro figli, con gli
stessi diritti e doveri. Il
termine coniato per spiegare il concetto è “bigenitorialità”, già introdotto da
tempo dalle Convenzioni
internazionali.
La scelta di affidamento ad entrambi i genitori
diventa dunque prioritaria, e la potestà genitoriale deve essere esercitata
congiuntamente, con l’intervento del giudice in caso di disaccordo. Viene
salvaguardato anche il diritto del figlio di conservare rapporti significativi
con le famiglie dei due genitori.
Affido a mamma e
papà
Il giudice cercherà di
affidare il figlio minore ad
entrambi i genitori, e lo affiderà ad un solo genitore
se ritiene di favorire così
l’interesse del minore; ogni genitore può chiedere l’affido esclusivo, motivandolo. Il giudice può
concederlo.
Potestà e spese ad entrambi
La potestà viene affidata ad entrambi i genitori,
che dovranno quindi decidere assieme su istruzione, educazione e salute del figlio. In caso di disaccordo interviene il giu-
dice, che decide anche i
tempi di permanenza
presso ogni genitore. Ciascun genitore concorre alle spese del figlio proporzionalmente al proprio
reddito, ma il giudice può
decidere la corresponsione di un assegno periodico per garantire al figlio il
tenore di vita precedente.
Se un genitore non dà abbastanza informazioni per
stabilire la proporzione
del contributo economico,
il giudice può disporre un
accertamento della polizia
tributaria. L’assegno verrà
automaticamente adeguato agli indici Istat. Ogni
genitore può chiedere in
ogni momento la revisione delle disposizioni in
merito all’affido.
La casa
L’utilizzo della casa familiare terrà conto prioritariamente delle esigenze
dei figli. Il diritto alla casa
decade se l’assegnatario
non vi viva costantemente, o conviva more uxorio
o si risposi. Se uno dei coniugi cambia domicilio si
possono rivedere gli accordi.
Figli maggiorenni
Il giudice può disporre
il versamento di un assegno periodico al figlio
maggiorenne non indipendente economicamente (da versarsi al diretto
interessato). Ai figli maggiorenni portatori di handicap gravi vengono applicate le disposizioni previste per i minori.
Poteri del giudice e
audizione del minore
Prima di emanare ogni
provvedimento il giudice
può assumere mezzi di
prova; può altresì sentire
direttamente il figlio, se
ha più di 12 anni o anche
meno se è in grado di capire. Può anche rinviare
l’adozione di provvedimenti e tentare la via dell’accordo, avvalendosi di
esperti.
Sanzioni
In caso di non osservanza delle disposizioni, o
di gravi atti nei confronti
dei figli, è previsto il risarcimento dei danni e la
condanna a pagare una
multa da 75 a 5000 euro
da versarsi alla “cassa delle ammende”. (AT)
NEL 2003 L’84% DEI FIGLI
ERA AFFIDATO ALLE MADRI
F
ino al 2003, quando l’Istat ha fatto l’ultima indagine in proposito, l’84% dei figli di separati o divorziati veniva affidato alle madri. Tuttavia emergeva un cambiamento di rotta: sempre meno affidamenti ad un solo genitore, a favore dell’affido
congiunto o alternato, che salivano dall’1,2% del
1994 all’11,9% del 2003 in caso di separazioni, e dallo 0,8% al 9,8% in caso di divorzi. Se il procedimento era consensuale, saliva al 13% il numero di affidamenti congiunti. La casa familiare era affidata al
genitore affidatario nel 61,8% dei casi se era il padre, nel 72,8% se era la madre. L’importo medio dell’assegno di mantenimento era di 460 euro nelle separazioni e di 396 euro nei divorzi, con un ammontare medio che va dai 382 euro per un figlio ai 700
euro per tre figli. Ora la nuova legge cambia termini, regole e numeri. (AT)
FRANCESCO GALLO ESPERTO DI MEDIAZIONE FAMILIARE
IN REGIONE COMMENTA POSITIVAMENTE LA LEGGE
“Andrà meglio per i figli”
L
e nuove norme che
modificano l’articolo 155 del Codice civile applicano il principio della “bigenitorialità”. Ed è proprio
sul piano dell’applicazione
pratica che si misurerà la
credibilità della nuova disciplina. Sul punto abbiamo sentito il dottor Francesco Gallo, esperto di mediazione familiare, prima
all’Ulss 7 ora in Regione.
Dottor Gallo, a chi
giova la nuova normativa?
«Dovrebbe portare miglioramenti sia per i figli
che per i genitori. È un bene che entrambi i genitori
suddividano l’onere educativo del figlio. L’affidamento a uno solo fa sì che
il non affidatario tenda, anche inconsciamente, a delegare gli oneri dell’educazione. Quindi l’affidamento
congiunto va visto con favore, con la precisazione
che dietro ad ogni separazione ci sono tensioni e
probabilmente non sempre
Francesco Gallo
si raggiungerà la conciliazione che la legge propone».
Dal punto di vista psicologico, ci saranno
benefici per i genitori
e per i figli?
«Adesso i genitori avranno la stessa dose di responsabilità. Questo scenario potrebbe far diminuire la conflittualità fra genitore affidatario – spesso
la madre – e non affidatario. A livello psicologico, le
persone coinvolte saranno
più impegnate e ci sarà meno conflittualità nel dopo
separazione. Se i genitori
faticheranno a mettersi
d’accordo, dovrà essere il
giudice a dirimere il conflitto. Sarebbe importante
dotare giudici e genitori di
qualche forma di mediazione, come i consultori o
strutture simili».
E crede che ci saranno dei benefici per il
figlio?
«Credo di sì, perché
spesso la conflittualità è
contro l’altro coniuge non
verso i figli. È chiaro che
ognuno tirerà acqua al proprio mulino, l’importante
sarà mettere al primo posto il bene del figlio. Questo sarà possibile perché la
posizione di genitore affidatario adesso non è più in
discussione. Sarà fondamentale non dividere il figlio, ma organizzarsi avendo sempre come obiettivo
quello che nel momento
contingente sarà il bene
della prole».
È possibile che nella
nuova tipologia di affidamento si verifichino forme di baratto, ad esempio sotto il
profilo del mantenimento economico?
«Ci può essere questo
pericolo. Qui entrerà in gioco il buon senso e l’atteggiamento che terranno giudici e avvocati. Come dicevo, saranno utili forme di
mediazioni. Deve cambiare la visione sociogiuridica
della separazione, è un mutamento prodotto da questa legge».
Il ruolo del giudice,
come disegnato dalla
nuova disciplina, allungherà i tempi delle decisioni?
«Il ruolo del giudice dovrebbe espletarsi in termi-
ni meno frettolosi rispetto
ad ora. Spero che ci sia una maggiore riflessione.
Questo dipenderà da giudice a giudice, poiché molti sono presi da pratiche arretrate; anche qui ritorna il
discorso che si dovrà cambiare visione verso la separazione».
Come giudica la previsione che la disciplina sia applicabile
anche alle separazioni già definite?
«In molte situazioni sarà
positivo. Per esperienza
professionale ho visto casi
in cui il non affidatario non
poteva praticamente mai
vedere il figlio. Certo, modificare questo punto significherà riaprire la procedura, riattivando vecchie
tensioni. Però è positivo:
non sarebbe stato giusto
penalizzare i figli di chi si è
già separato».
Alberto Rosa
entro la fine del mese successivo a
quello di nascita o
adozione. Accluso
alla comunicazione vi sarà un modello
per l’autocertificazione del reddito.
MILLE EURO PER I NUOVI NATI.
LA GAFFE CON GLI STRANIERI
P
rime istruzioni del ministero del
Lavoro su requisiti e modalità di
riscossione del bonus bebè di mille euro. L’erogazione è disposta a favore di ogni figlio nato o adottato nel 2005 o di ogni secondo (o ulteriore) figlio nato o adottato nel 2006. Per beneficiare dell’assegno è necessario esercitare la potestà
sui figli, essere cittadino italiano o comunitario, risiedere in Italia, appartenere a un nucleo familiare con un reddito
complessivo non superiore a 50 mila euro (per i nati nel 2005 il reddito di riferimento è quello del 2004, per i nati nel
2006 è quello del 2005).
Per il bonus 2005 sarà il ministero dell’Economia a far pervenire direttamente
agli interessati una comunicazione con
l’indicazione dell’ufficio postale in cui è
possibile riscuotere l’assegno. Mentre
per il bonus 2006 la stessa verrà inviata
Ma il bonus non è per tutti
A tutte le famiglie che hanno un neonato stanno arrivando lettere firmate dal
Presidente del Consiglio con l’annuncio
del bonus. Ma le lettere – denuncia la Cisl Veneto – arrivano a tutti i nuovi nati,
anche a quelli con genitori non comunitari che poi non potranno rititare il contributo promesso nella lettera perché
stranieri. A parte l’indelicatezza delle forme, la Cisl contesta la sostanza della scelta del Governo di non aiutare anche i figli di immigrati: “I bambini stranieri oramai sono più del 20% delle nuove nascite nel Veneto. Speriamo che questo
pessimo episodio serva a riflettere sulle
politiche per la famiglia e sulle discriminazioni che si perpetrano verso i cittadini stranieri”.
e
L’AZiON
Attualità
VIA AL CENTRO TRASFUSIONALE UNICO
PER LE TRE ULSS DELLA PROVINCIA
Il sangue... ordinato
È
realtà il centro
trasfusionale
provinciale unico, con un’unica sede di
trattamento dei dati, uno
stesso sistema informatico e un unico database
centralizzato dei donatori
per le tre aziende socio-sanitarie della Marca. Le
informazioni relative a donatori e pazienti saranno
dunque disponibili in tutta
la provincia: ogni donatore sarà riconoscibile in
qualsiasi centro si rechi e,
se idoneo, sarà tale ovunque e con criteri condivisi.
Unico sarà il sistema di validazione del sangue e il
protocollo operativo, che
consentirà la tracciabilità,
la sicurezza e la gestione
del sangue disponibile.
Il prossimo obiettivo
sarà quindi l’emoteca vir-
tuale per poter governare
al meglio la domanda e l’offerta di sangue nei diversi
ospedali della provincia,
rendendo omogenea la disponibilità dei prodotti ematici in tutto il territorio
e in qualsiasi momento
dell’anno. La riorganizzazione dei centri trasfusionali non interessa solo le
Ulss trevigiane, ma quelle
di tutto il Veneto: la creazione di sette dipartimenti interaziendali di medicina trasfusionale, uno per
provincia, è infatti prevista
nel 4º Piano sangue regionale (marzo 2004).
«L’unificazione a livello
provinciale del sistema di
raccolta del sangue – spiega l’assessore regionale alle Politiche sanitarie Flavio Tosi – garantirà la raccolta e la distribuzione del
SABATO 11 E LUNEDÌ 13
COLLETTA DEI MEDICINALI
D
e, nel corso del 2006, ridistribuiti tramite gli enti associati a persone che
vivono sotto la soglia di
povertà. L’iniziativa, che
a livello nazionale compie il suo sesto anno di
vita, si svolge con l’alto
patronato della Presidenza della Repubblica.
In diocesi, chi vorrà
partecipare alla “Colletta dei medicinali” potrà
farlo recandosi alle seguenti farmacie: Sartori
Alfonso di Mel, in via
Roma; dottor Luca Zerbio di Trichiana, in via
Roma; Bechi Alberto a
Sacile, in piazza del Popolo; Al Redentore di
Caorle, in Rio Terra; farmacia Dolcetti dottor
Lamberto di San Donà di
Piave, in via Calnova.
Ginevra Lamberti
I
politico. L’isola non ha mai
goduto di un’amministrazione decente, e del resto
l’indipendenza è stata in
gran parte fittizia, condizionata dal potente vicino americano. Nel secolo scorso, dopo una lunga occupazione degli Stati Uniti, si sono susseguiti governi autoritari e sanguinari, culminati nella dittatura dei Duvalier, padre e figlio, bruscamente chiusasi nel 1986. La
rivolta dei contadini contro
un regime corrotto e incapace, aveva fatto sperare in
una rinascita democratica.
A loro capo c’era un prete
cattolico, Jean Bertrand Aristide, popolarissimo tra le
masse di diseredati che costituiscono tutt’oggi oltre
l’80% della popolazione. Alle
prime elezioni libere del
opo il successo
della
settima
“Colletta alimentare”,
sbarca, per la prima volta nella provincia di Pordenone, la “Colletta dei
medicinali”. Nelle giornate di sabato 11 e lunedì
13 febbraio sarà infatti
possibile trovare la locandina del Banco farmaceutico fuori da 25 farmacie della provincia. In
queste, 160 volontari coadiuvati dagli stessi farmacisti, spiegheranno ai
clienti come sostenere la
raccolta. Verranno dunque indicati i farmaci potenzialmente acquistabili (quelli da banco, per i
quali non è necessaria la
ricetta) nonché quelli di
cui c’è maggiore bisogno.
Questi saranno in seguito custoditi dai farmacisti
n questi giorni di esasperata attenzione
a quanto accade nel mondo arabo e in Medio Oriente, c’è un piccolo paese disperato a cui è forse
opportuno dare un po’ di
spazio. Un paese singolare: la prima nazione indipendente dell’America latina; l’unica del continente
americano a maggioranza
nera e l’unica nata da una
ribellione di schiavi.
Ad Haiti il 7 febbraio,
dopo un’attesa di tre anni
dalla caduta e la fuga dell’ex presidente Jean Bertrand Aristide, si vota per
le elezioni politiche e per
il primo turno delle presidenziali.
I duecento anni di indipendenza di Haiti non sono stati un gran successo
sangue in modo più efficiente e razionale, aumenterà il grado di sicurezza
del sangue e degli emocomponenti ed emoderivati usati per i pazienti,
permettendo di fronteggiare nel modo migliore le
disomogeneità dei flussi.
Consentirà inoltre alle
Ulss trevigiane economie
di scala».
Il dipartimento interaziendale è stato attivato dal
1º gennaio scorso ed è di-
retto dal dottor Giovanni
Battista Gajo, già direttore del centro trasfusionale
di Treviso. Il nuovo dipartimento tratterà dalle 40 alle 50 mila sacche di sangue all’anno, rendendo
possibile l’autosufficienza
provinciale e contribuendo a quella regionale e nazionale. La riorganizzazione permetterà ai tre centri
trasfusionali di specializzarsi: a Castelfranco Veneto si effettuerà la ricerca nel sangue dei virus in
biologia molecolare (Nat);
il centro di Conegliano si
specializzerà in sierologia
virale mentre il trattamento per l’inattivazione dei virus del plasma sarà effettuato a Treviso.
Francesca Nicastro
Domenica 12 febbraio 2006
7
SUSEGANA: giovedì 16
c’è il presidente del Movi
D
i fronte alla sempre maggior complessità che
coinvolge il mondo del volontariato, aperto ora
anche alla gestione di servizi, il Movimento del volontariato italiano (Movi), su invito dell’associazione Lotta contro i tumori Renzo e Pia Fiorot, si riunisce giovedì 16 alle 20.30 al centro sociale Messina di Susegana, per rilanciare i valori veri del dono del proprio tempo e della propria opera agli altri. Un incontro a livello
provinciale con i rappresentanti del Movi, tra cui il presidente nazionale Emanuele Alecci, i membri di altre
realtà associative, docenti ed esperti. «In seguito all’approvazione nel 2001 della Carta dei valori, dopo un
periodo di transizione per tutto il volontariato, anche il
Movi riflette sulla necessità di una sua rimotivazione –
spiega il presidente provinciale del Movi, Giovanni Busnello –. Una necessità che nasce dal fatto che gli enti
pubblici stanno scegliendo ormai sempre più la “privatizzazione” per i propri servizi, che significa affidare a
privati la gestione degli stessi, dando la preferenza a cooperative sociali e associazioni di volontariato». (GDN)
I CONTRIBUTI 2005 ALLE ASSOCIAZIONI LOCALI
DEL CENTRO DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO
A
mmonta a 512 mila 950 euro la cifra destinata dal
Centro di servizio (Cds) per il volontariato della
provincia di Treviso alle associazioni della Marca che hanno presentato, nel 2005, progetti a rilevanza territoriale
locale, da realizzarsi cioè all’interno della provincia, preferibilmente in collaborazione tra più realtà associative.
Associazione
titolo progetto
A.I.T.SA.M. Sinistra Piave
Suicidio: perché ?
Complessivamente sono 74 i progetti finanziati. Di questi, 13 sono nel territorio della diocesi per un totale di 111
mila 170 euro stanziati dal Cds.
Rispetto al 2004 si è registrato un incremento sia di progetti presentati, sia di risorse impiegate, segno questo di
vitalità e capacità progettuale delle associazioni.
contenuti
costo finanziam.
progetto deliberato
sensibilizzazione, informazione,
prevenzione
22.120 15.420
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ANFFAS Sinistra Piave
Progetto Gruppi AMA 2006
Gruppo di auto mutuo aiuto
5.750
4.000
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Coord. Ass.Vol. Sinistra Piave la medi@età
valorizzazione dei cittadini
tra 60 e 70 anni e loro
coinvolgimento nel volontariato
e nell'economia sociale
22.500 15.500
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Gruppo Volontariato Fregona L'impegno associativo crea
Incontri, mostra,
aggregazione, garantisce solidarietà ecomaratona, laboratori.
35.000
8.200
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ass.Lotta Contro i Tumori
Conferenze di prevenzione…
Incontri di sensibilizzazione
Renzo e Pia Fiorot
Corso di formazione
e corso formazione per volontari 7.888
5.500
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ass. Lucia Schiavinato
sala polifunzionale
realizzazione sala polifunzionale
per gli ospiti del Piccolo Rifugio
e le Associazioni del Territorio
22.074 15.500
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Protezione civile Vittorio V.to Campo addestramento
Campo addestramento per giovani 2.300
1.000
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ass. Sergio Piccin
Progettazione educativa con disabili corso di formazione
1.000
600
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ass. Fabrizio Viezzer
uno spazio per il tempo
sala multifunzione per Comunità
Alloggio e per il territorio
23.900 15.500
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ass. Pensionati e volontariato lifelong learning
indagine conoscitiva
S. Fior (Anteas)
e invecchiamento attivo
e apprendimento partecipativo
8.750
6.100
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ANFFAS Sinistra Piave
la maschera della pace
laboratorio teatrale
con volontari e disabili
12.817
4.000
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ass. Famigliari Alzheimer
corso di formazione
formazione familiari e volontari
Conegliano/Oderzo
per familiari e volontari
e sostegno alla domiciliarità
13.000
8.050
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ceis Belluno - Vittorio Veneto Formazione volontari di comunità sensibilizzazione e formazione
16.900 11.800
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------totale
193.999 111.170
DOPO ANNI DI CAOS
Ad Haiti si vota
nella miseria
paese, nel 1990, Aristide vince con una maggioranza
schiacciante. Eletto a maggio 1990, il nuovo governo
sarà spodestato nel settembre 1991, Aristide va in esilio negli Stati Uniti e il paese in mano ad un pugno di
giovani militari golpisti sostenuti dalla Cia. Nel 1994
Clinton riporta al potere Aristide che poi continua, a
mandato scaduto, a condizionare la politica nazionale
con il suo movimento Lavalas, ma scende a pesanti
compromessi con l’elite corrotta e corruttrice; migliaia
di haitiani fuggono in condizioni disumane verso la
Repubblica Dominicana e
gli Stati Uniti. Nel 2000, nuove votazioni e rielezione di
Aristide. Ma stavolta vota ap-
pena il 5% della popolazione,
tra contestazioni e assassini. Il secondo mandato di Aristide è un crescendo di violenze, disordini e corruzione, tanto che il presidente,
ormai l’ombra dell’eroe popolare che era stato negli anni Ottanta, viene deposto da
una rivolta di gruppi armati
che era stato lui stesso ad
armare e fugge in esilio in Africa: il paese ripiomba nel
più totale disordine.
Ritornano quindi gli americani, poi soppiantati,
nel quadro di una missione
Onu, da contingenti sudamericani sotto comando brasiliano. A reggere il paese
viene posto Gérard laTortue, un ex funzionario Onu,
con il mandato di organizzare nuove elezioni generali. Il compito è portato a ter-
mine, ma con difficoltà.
Nelle elezioni di questi
giorni si fronteggiano 33
candidati. Il secondo turno si terrà il 19 marzo tra
i due candidati più votati.
Sicuramente ci sarà René
Preval, successore di Aristide negli anni Novanta,
ma critico verso di lui negli ultimi tempi. Contro di
lui, il candidato dell’élite:
Charles Baker. La situazione economica, sociale
e di sicurezza del paese è
talmente disastrata che
delle elezioni democratiche da sole non basteranno a rimetterlo in piedi.
Ma il ritorno della partecipazione politica popolare che si registra in queste ore potrebbe essere
un buon segnale.
Paolo De Stefani
8
e
L’AZiON
Economia
Domenica 12 febbraio 2006
LA RICHIESTA PER L’AIA
CALDAIE A GRANO E BIOCARBURANTI
L’energia che serve può Cassa integrazione
estesa a tutti
arrivare dall’agricoltura?
L
a questione del risparmio energetico e delle cosiddette fonti alternative è di
scottante attualità: se inizialmente sembrava fosse
una questione di puro rispetto ambientale, da qualche tempo è diventata una
possibile alternativa economica ad un’agricoltura che soffre la concorrenza dell’est, ed ora
siamo ai livelli dell’emergenza, da quando i
rubinetti del gas russo
si stanno chiudendo.
Se le soluzioni degli
impianti a biomasse
guardano ai grandi numeri, esistono anche interessanti novità di dimensioni ridotte. Coldiretti ha annunciato l’esistenza di una nuova caldaia alimentata con il granoturco, in grado di riscaldare tranquillamente
un appartamento di medie
dimensioni, contribuendo
al contempo a generare
“un circolo virtuoso che
concilia il rispetto dell’uso
corretto e non intensivo
delle risorse ambientali
con l’esigenza di ridurre
l’inquinamento atmosferico come previsto dal protocollo di Kyoto”.
Per riscaldare un appartamento di cento metri
quadri occorre rifornire la
speciale caldaia con circa
trenta chili di chicchi di
granoturco al giorno: un
ettaro di terreno produce
tra i 7500 e i 10000 chili di
granoturco. Il costo del
particolare “carburante naturale” si aggira sui 13-15
centesimi al chilo e, nonostante la necessità di integrarlo con pellet (trucioli
di legno) soprattutto nella
fase di accensione, consente secondo i tecnici un
risparmio del 50-60% ri-
La proposta
di Coldiretti
nel momento
dell’emergenza
spetto al gasolio o al metano, contribuendo peraltro a ridurre l’emissione di
gas ad effetto serra. Le tipologie più comuni di caldaie presentano potenze utili che vanno da 18000 a
25000 kcalorie/ora, un’altezza di 160 centimetri e
sono dotate di un contenitore affiancato che permette di introdurre il granoturco in modo del tutto
automatico; i residui della
combustione non vanno
sprecati perché possono
rappresentare un ottimo
concime naturale per orti
e giardini.
Si parla sempre di più
anche dei biocarburanti,
ottenuti dalle coltivazioni
agricole e che rappresentano nel mondo la vera alternativa all’utilizzo dei
combustibili fossili nel ri-
scaldamento e nell’autotrazione: l’assessore all’economia della regione Veneto Fabio Gava lo tiene in
considerazione nella redazione del Piano energetico
regionale, anche e soprattutto come potenziale “valvola di sfogo” per le colture in difficoltà: «Anche se
evidentemente – ha detto
Gava ad un convegno sull’energia a Padova – finché
non ci saranno programmi
chiari, nessun agricoltore
si butterà mai a coltivare
soia per fare biodiesel».
«Potenziando le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti
(biodiesel e bioetanolo),
attraverso l’utilizzazione di
residui agricoli, forestali e
dell’allevamento e con l’installazione di pannelli solari nella aziende agricole
è possibile - sottolineano
alla Coldiretti - arrivare a
coprire entro il 2010 fino
al 13% del fabbisogno energetico nazionale, risparmiare oltre 12 milioni
di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni di anidride carbonica di origine fossile di
30 milioni di tonnellate».
La Coldiretti ha messo
a punto una proposta di
legge di iniziativa popolare per produrre un milione di tonnellate di biodiesel che possono assicurare a circa 10 milioni di auto l’autonomia per un intero anno con 20 mila km di
percorrenza. (AT)
A
nzitutto
di vista produttigarantivo che occupare la cassa intezionale”.
grazione in deroDel resto soga: che per tutti i
lo opera di perlavoratori, anche
suasione e presquelli con consione politica
tratto temporapossono fare le
neo, siano gaparti: Cgil, Cisl
rantiti gli ame Uil e i sindaci
mortizzatori sodi Cimadolmo,
Il sindaco Maurizio Bonotto Codognè, Coneciali.
È questo il prigliano, Fontamo obiettivo di fronte alla nelle, Gaiarine, Godega,
crisi dell’Aia a Vazzola se- Mareno, Oderzo, San Pocondo i sindacati di setto- lo, Santa Lucia (Bonotto are e i sindaci dei Comuni veva invitato tutti i sindadella zona, che si sono riu- ci dei Comuni con almeniti lunedì 6 a Vazzola, su no 5 lavoratori all’Aia; tra
iniziativa del primo citta- gli assenti Vittorio Venedino Maurizio Bonotto.
to e Pieve di Soligo).
Ed hanno siglato un orSe il primo obiettivo è
dine del giorno in cui e- rendere men dura la cassprimono il loro impegno sa integrazione, «il vero
a “fare pressione a tutti i problema è il rischio di
livelli affinché il ministro chiusura», come riconodel Lavoro attivi la cassa sce il sindaco Bonotto. Per
integrazione in deroga, scongiurarlo ha contattato
prevista dall’accordo con anche il sottosegretario al
la Regione Veneto”. Ac- Welfare Maurizio Sacconi
cordo che per tramutarsi e quello all’Agricoltura
in denaro ai lavoratori ne- Gianpaolo Dozzo. Del recessita di passaggi forma- sto gli stessi vertici Aia
li non ancora compiuti.
hanno ipotizzato una chiuLe restanti righe del- sura nel 2007 per Vazzola.
l’ordine del giorno sprizOrizzonti cupissimi
zano buon senso e buone quindi per i 51 vazzolesi,
intenzioni: “urgente ed in- di cui almeno 30 stranieri,
differibile porre l’atten- per i 40 di Conegliano, per
zione da parte di tutte le i- gli oltre 10 operai provestituzioni sul rischio di nienti da Cimadolmo, Coperdere un settore strate- dognè, Mareno, Santa Lugico per l’economia”, “ci cia, e in generale per i 300
impegniamo ad attivarci dell’Aia di Vazzola, ma anaffinché la realtà produt- che per gli altrettanti che
tiva di Vazzola venga sal- lavorano nell’indotto.
vaguardata sia dal punto
Tommaso Bisagno
DAL 17 FEBBRAIO TORNA
IL COCORADICCHIO
Il periodo di astensione facoltativa ha una durata di 6 mesi per ciascun
nato e può essere goduto in modo continuativo o frazionato entro l’ottavo anno del bambino. In questo caso la lavoratrice ha diritto a una
indennità pari al 30% della normale retribuzione se la facoltativa viene richiesta e goduta entro i 3 anni del bambino,
altrimenti viene retribuita solo se il reddito è inferiore a 2,5 volte l’importo del
trattamento minimo di pensione Inps
(Istituto nazionale previdenza sociale).
Dato che il trattamento minimo di
pensione è di circa 5 mila 600 euro (dato annuale presunto per il 2006) il reddito dovrà essere inferiore ai 14 mila
euro (trattamento minimo di pensione
euro 5.600 per due volte e mezzo).
La lavoratrice per poter usufruire di
questi periodi di assenza dovrà presentare sia all’Inps sia al datore di lavoro il Mod. Mat in caso di maternità
obbligatoria e il Mod.Ast.Fac. per la richiesta della maternità facoltativa.
Dimenticavo... i modelli possono essere scaricati dal sito www.inps.it, sezione “Modelli”.
Perché stare in coda all’Inps?
Alessandro Testa
LA MATERNITÀ OBBLIGATORIA
E LA MATERNITÀ FACOLTATIVA
I
n caso di maternità la lavoratrice ha
diritto a due periodi di astensione
dal lavoro, un primo periodo chiamato astensione obbligatoria e un secondo
chiamato astensione facoltativa.
Il primo periodo ha una durata di cinque mesi e ha inizio normalmente due
mesi prima della data del parto e termina tre mesi dopo la data effettiva o presunta del parto. Consideriamo ad esempio una maternità la cui data presunta sia il 15 maggio e la data effettiva
il 10 maggio, la lavoratrice dovrà assentarsi dal lavoro dal 16 marzo al 15 agosto.
La dipendente potrà tuttavia scegliere di spostare la fruizione della maternità
obbligatoria a un mese prima e quattro
dopo il parto, a condizione che non vi
sia pericolo per la salute sua e del bambino (presentando un certificato medico rilasciato dall’Ulss e dal medico aziendale, quando presente).
Durante la maternità obbligatoria
verrà erogata alla lavoratrice una indennità pari all’80% della normale retribuzione spettante.
S
i narra che tanti anni fa una graziosa dama di Castelfranco Veneto, in occasione di una “prima” alla Scala di Milano, abbia deciso di abbellire l’abito da
sera con un bellissimo cuore di radicchio che tutti ammirarono e scambiarono per uno splendido “fiore esotico”. Quanto sia vera la leggenda è difficile a dirsi, ma
è certo comunque che il Radicchio Variegato di Castelfranco, con le sue foglie screziate e variopinte, a ragione può meritare il nome di “Rosa di Castelfranco”, mentre il Radicchio Rosso di Treviso si conquista a diritto il
titolo di “re delle tavole invernali”. A essi dunque è dedicata la ricca kermesse trevigiana enogastronomica,
Cocoradicchio, che ritorna quest’anno tra febbraio e
marzo, grazie alla collaborazione tra la Provincia di Treviso e il Consorzio di tutela del radicchio. Il piatto speciale dell’edizione 2006 vedrà il Radicchio Rosso di Treviso Igp ed il Variegato di Castelfranco Igp interpretati
in un modernissimo connubio dolce/amaro con fiori e
frutta di stagione... di tutto il mondo! Dalla tradizione
della campagna trevigiana alle espressioni della cultura mediterranea fino alle fragranze più lontane ed esotiche, le due famose cicorie trevigiane avranno gustosi
compagni d’avventura. Le sperimentazioni continueranno nel 2007 con essenze, marmellate, elisir, salse e
idee gastronomiche tutte dedicate ai radicchi di casa
nostra.
Ecco il calendario 2006 delle serate Cocoradicchio:
Miron di Nervesa (17 febbraio), Barbesin di Castelfranco (24 febbraio), Gigetto di Miane (1 marzo), Alla
Torre di San Zenone degli Ezzelini (3 marzo), alle Terme di Vittorio Veneto (4 marzo) e da Celeste di Venegazzù (7 marzo). Per informazioni: Carry On 0438-24007.
Paola Fantin
PREZZI
Cereali (alla tonn. + Iva)
Frumento tenero nazionale
Fino da 132,00 a 134,00
Buono mercantile
da 129,00 a 131,00
Granoturco in granella nazionale (umidità 14%)
Ibrido giallo Veneto
da 120,00 a 121,00
Ibrido giallo Friuli 118,00 a 119,00
Estero giallo tenero
Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.)
da 130,00 a 132,00
Semi oleosi
Seme di soia nazionale (um. 14% - imp.
2%) da 212,00 a 216,00
Prodotti d. macinaz.
Prodotti del grano tenero
a) farine con caratteristiche di legge:
tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7)
da 305,00 a 315,00
tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9)
da 300,00 a 310,00
b) farine da pasticc. da 470,00 a 480,00
Prodotti del granoturco
(franco partenza - imballato)
farina bianca granita
da 365,00 a 370,00
farina gialla nostrana (nazionale)
da 260,00 a 265,00
spezzato di granoturco degerminato tenero da 180,00 a 185,00
Vini (alla produzione, lire
per ettogrado)
Comune da tavola gr. 10-11
da 2,50 a 2,70
Merlot del Veneto gr. 10-12
da 2,70 a 3,00
Cabernet del Veneto gr. 11-13
da 2,70 a 4,00
Raboso rosso del Veneto gr. 9-11
da 2,80 a 3,20
Verduzzo del Veneto gr. 10/12
da 3,50 a 3,80
Pinot bianco del Veneto gr. 9,5-12,5
da 4,30 a 4,70
Pinot grigio del Veneto gr. 9,5/12,5
da 5,80 a 6,50
Chardonnay del Veneto gr. 9,5/10,5
da 3,80 a 4,20
Prosecco del Veneto gr. 10/11
da 4,80 a 5,20
Prodotti avicoli - conigli - pollame
Uova fresche di gallina (100 pezzi)
cat. L grammi 63/73 a 7,90
cat. M grammi 53/63 a 7,60
Pulcini da carne maschi (cadauno) da 0,41
a 0,43
Pulcini femmine per uova (cadauno) da
0,60 a 0,62
(prezzi al chilogrammo)
Polli allevamento intensivo a terra a pigmentazione gialla
- leggeri da 0,66 a 0,68
- pesanti da 0,68 a 0,70
Galline allevamento intens. a terra
- medie da 0,20 a 0,22
- pesanti da 0,32 a 0,37
Galline allevamento intens. in batteria
- medie da 0,20 a 0,22
Anatre mute femmine da 1,52 a 1,57
Faraone all. tradizionale intensivo da 1,34
a 1,38
Tacchini pesanti
- femmine da 0,72 a 0,74
- maschi da 0,80 a 0,82
Galletti
- polli a collo nudo da 1,15 a 1,19
- galletti livornesi da 1,76 a 1,80
Conigli
- oltre kg. 2,5 da 1,49 a 1,55
Bestiame suino (prezzi al chilogrammo)
Grassi da kg. 90-115 fino a 1,38
Grassi da kg. 145-160 fino a 1,29
Oltre 180 kg. fino a 1,25
Magroni da kg. 40 fino a 1,75
Magroni da kg. 50 fino a 1,55
Magroni da kg. 65 fino a 1,41
Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,37
Lattonzoli da kg. 30 fino a 2,12
Prezzi aggiornati a mercoledì
8 febbraio 2006
e
L’AZiON
Curiosando
Schegge di Storia
NATALIA DI SERBIA VI SOGGIORNÒ NEL 1893
Fasti da mille e una notte
per la regina a Oderzo
P
erfino una regina
è giunta, nei secoli passati, a far visita a Colfrancui. Si tratta
della regina Natalia di Serbia, che vi giunse nel 1893.
La regina era ospite del
barone Galvagna, proprietario della splendida villa
che sorge sulla riva del fiume Lia, circondata da un
magnifico parco. La regina
intratteneva rapporti con la
famiglia Galvagna perché
all’epoca il barone Galva-
gna era ministro plenipotenziario a Belgrado. Moglie del barone era la principessa russa Tatiana Galiztine, andata in sposa a 29
anni, mentre il marito ne aveva 44. Per l’arrivo della
Regina di Serbia l’allora municipalità di Oderzo fece le
cose davvero in grande. Negli Annali Opitergini si racconta che il parco pubblico
la notte venisse illuminato
a giorno, che vi furono intrattenimenti danzanti, cor-
se di cavalli (già allora Oderzo aveva l’ippodromo),
spettacoli e manifestazioni
varie, il tutto per la sbalorditiva cifra di circa 400mila
lire. Per i tempi una somma
enorme che, rapportata ai
tempi attuali si aggirerebbe attorno ai due milioni di
euro. Non si badò davvero
a spese, in stridente contrasto con le condizioni di
vita della gente nelle campagne, dove i contadini nulla avevano, neppure le scar-
pe, ed erano costretti a calzare sempre gli zoccoli di
legno. Una diceria, che nessuno è stato in grado di sfatare, dice che i villici non
potevano passeggiare sotto
i portici di Oderzo, perché
i loro zoccoli facevano troppo baccano. Ma tant’è, allora il contrasto fra povertà e
ricchezza era molto più accentuato rispetto all’epoca
moderna. Tornando a Villa
Galvagna, dopo un lungo
periodo di decadenza, è tornata a risplendere. Intorno
al 1920 essa venne acquistata da Giovanni Giol, un
giovane friulano che aveva
fatto fortuna in Argentina
con la coltivazione della vite. Un lungo restauro l’ha
riportata al suo splendore,
il suo parco è fiabesco, fra i
La regina Natalia di Serbia che venne ospitata a Colfrancui nel 1893.
più bei giardini romantici
presenti in Veneto. La barchessa sovente viene affittata alle giovani coppie che
vi organizzano il ricevi-
L’atlante
dei sapori
I consigli del medico
a cura della dottoressa Caterina Bisol
DURA 8 GIORNI
Occhio ai sintomi
dell’influenza
S
iamo ormai nella
stagione invernale inoltrata e ancora non si è
vista la grande epidemia
influenzale che tutti si aspettavano. Ci sono stati e
ci sono solo pochi casi isolati e non di particolare
gravità. Al solito i sintomi
sono principalmente febbre e dolori muscolari che
evolvono in forme catarrali
delle alte vie respiratorie.
Un altro esordio è caratterizzato da nausea, vomito,
cefalea e dolore epigastrico. La durata della malattia
è di circa otto, dieci giorni
e le complicanze sono rare. I più colpiti sono i bambini che dopo alcuni giorni di febbre presentano
tosse secca ed una profonda rinorrea con il rischio di
manifestare successivamente o una bronchite catarrale oppure l’otite.
Il favorevole andamento di quest’anno potrebbe
essere dipeso dall’eccezionale freddo e dalla bassa umidità che abbiamo avuto finora. È proprio con
il clima umido, infatti, che
meglio si diffondono le
malattie infettive. Potrebbe esserci una maggiore
copertura data dai vaccini
ma mi piace pensare che
un buon effetto abbiano avuto le nostre difese naturali : il virus di quest’anno
è lo stesso della passata
stagione ma i suoi effetti,
almeno per il momento,
sono molto meno importanti. Non bisogna comunque abbassare la
guardia. Febbraio è sempre stato un mese critico,
così come difficile è il periodo in cui il freddo cede
il passo a temperature più
miti. Importante è allora
contrastare gli sbalzi termici con abbigliamento adatto. Sono sempre da evitare i luoghi chiusi e sovraffollati dove più facile è
il contagio. La dieta migliore è quella ricca di frutta e verdura per l’apporto
di vitamina C e flavonoidi
che aiutano le nostre difese a contrastare le malattie
virali.
LE CONFEZIONI INTELLIGENTI
DELLA SACILESE FRANCESCA NADAL
U
na gonna a balze
colorate, creata
con un campionario di
tessuti per divani. Una
spilla a fiore, sbocciata
grazie a ritagli di stoffa e
fili di stagno. Pezzi semplici ed unici, confezionati dalla sacilese Francesca
Nadal. Il figlio Leonardo,
4 anni, è vispo autore dei
dinosauri e delle barche
stampati sulle etichette
numerate di ogni articolo.
«L’idea di riciclare le cose mi è venuta dal papà,
che metteva via tutto. Da
piccola mi ero costruita
delle ciabatte con la plastica trasparente che si usava per ricoprire i libri».
Quando è nato il tuo
primo capo di vestiario?
«Prima dipingevo, ma
dopo il trasloco non c’era
più lo spazio per poterlo
Francesca Nadal ed il figlio Leonardo
fare. Mia mamma mi ha
prestato una macchina da
cucire portatile e così, una sera, mi sono messa a
cucire delle applicazioni
su un pezzo di tulle,
creando una sopragonna.
All’inizio facevo per me,
poi le amiche hanno cominciato a chiedermi di
fare delle cose anche per
loro. Adesso sto presentando i miei articoli in negozi di Sacile ed Oderzo».
Quando ha capito
che poteva proporre
i suoi capi al pubblico?
«Mi ha sempre dato
grande piacere poter da-
mento del loro matrimonio.
E qui, la giovane sposa, si
sente anch’essa regina, sia
pure per un giorno.
Annalisa Fregonese
re nuova vita e funzione a
materiali ed oggetti, ma è
lo scorso dicembre ho capito che era arrivato il momento giusto per far conoscere i miei articoli. A
Natale, poi, mio marito
(Tomas Barazza) mi ha
regalato un blog, che è diventato una specie di vetrina.
L’indirizzo
è
www.806cose.com».
Da dove viene il nome: 806COSE?
«806d è il codice del
colore fucsia, che io amo
molto e che si trova anche sulle etichette dei
miei articoli. “Cose” perché all’inizio non so ancora cosa diventeranno.
Ci costringono a guardare il mondo da un unico
punto di vista, mentre a
me piace riscoprirne la
bellezza, reinventarla».
Maria Pia Arpioni
I SEGRETI DI BRUNO
Il mus “ecologico”
alla cacciatora
L
a carne di
“mus” (asino, asinella) un
tempo lontano, ma
anche nel secondo
dopoguerra, era in
particolare la carne di chi non poteBruno, l’imbattibile cuoco del “mus” alla cacciatora
va concedersi il lusso del manzo, anche nei tagli più economi- litro di vino rosso forte e in
ci. Dopo un certo oblio, compagnia di alloro, aglio,
quasi fosse il marchio di u- rosmarino, cipolla, carote,
na povertà ancora da vin- bacche di ginepro e “brocere, e il periodo di abbon- che” di garofano. Quindi si
danza della bistecca, è però scola, e si “spadella”, meritornato prepotentemente scolando quasi di continuo,
in tavola (e per giunta sta- per 20 minuti - ½ ora, involta su quelle ricche!), somma fino a quando non
quale animale ecologico, e c’è più sangue. «Dopo di
quindi dalle carni certa- che si fa marinare di nuomente sicure. Sebastiano vo-spiega Bruno “el treviParussolo, malgaro di san” – in ½ litro d’aceto
Malga Mont in Comune di bianco e 1 litro d’acqua per
Miane, la sua piccola man- 2 buone ore, e ciò per cadria d’asini la tiene almeno vare tutti i residui di selvasei mesi in montagna, e tico».Si scola di nuovo e di
questi suoi animali sono nuovo si “spadella” per apiuttosto ricercati dalle va- sciugare, quindi si riporta
rie compagnie della “Cena in cottura con 2 cipolle, 3
del Mus” ed altrettanto dal- carote, 4 coste di sedano
la “Sagra de Sant’Antoni” tritate fini e 1 bicchiere d’odi Vergoman di Miane, che lio d’oliva, rosolando a fuolo serve con grande soddi- co alto. «Fatto ciò, si absfazione da quattro anni a bassa il fuoco, e si continuaquesta parte in collabora- aggiunge ancora il Bruno –
zione con la Pro Loco di per un paio d’ore, manteMiane. Che ci fosse anche nendo la giusta morbidezl’asino “alla cacciatora” lo za dello spezzatino con del
abbiamo scoperto sabato vino bianco, ma che sia ben
scorso, 4 febbraio, alla Sa- secco». A ½ cottura si agla polivalente di Miane per giusta di sale e di pepe, agmano di Bruno “el trevi- giungendo una manciata di
san” di Dosson, che ci rac- rosmarino e 2 spicchi d’aconta questo suo gustoso glio tagliati fini, servendo
piatto. Contando d’essere infine con polenta calda, o
solo in quattro, serve al- purè, ma anche semplicemeno 1 kg di polpa buona, mente con un paio di patache va marinata, già a spez- te lesse, che “puliscono”
zatino, per almeno una ben bene la bocca.
Mario Sanson
giornata in un ¼ d’acqua,1
e
L’AZiON
HA TERMINATO IL SERVIZIO
Angelo Gugel
lascia il Vaticano
INTERVENTO DI MONS. PAOLO RABITTI
Alle origini
della laicità
L
a terza Settimana
sociale della diocesi è iniziata lunedì scorso nell’aula magna del Seminario di Vittorio Veneto con una buona partecipazione. Il tema
era di attualità, si è parlato
di laicità, questione che negli ultimi tempi è ritornata
a infiammare i dibattiti.
Laicità nel senso di una
giusta distinzione tra le cose che riguardano la fede
e quelle che riguardano la
nostra vita quotidiana dentro i rapporti sociali. Un tema che tocca, da una parte e dall’altra, nella Chiesa
e nello Stato, aspetti vitali
e irrinunciabili. Un tema
sul quale gravano anche
ambiguità e confusioni.
Nella prima serata si è
affrontato il tema dal punto di vista della fede. È stato invitato a parlare l’arcivescovo di Ferrara, monsignor Paolo Rabitti, che è
anche presidente della
Commissione della Cei
per il laicato.
Il Vescovo ha fatto innanzitutto un’opera di pulizia del linguaggio, cercando di focalizzare bene
i termini in questione:
mondo, chiesa, laico. Poi
ha sviluppato il suo discorso dandogli un taglio
storico con una lunga galoppata dalla nascita della
prima comunità cristiana,
fino al Concilio Vaticano
secondo. All’inizio, sotto la
forza viva del vangelo non
c’erano fratture, né all’interno della Chiesa, né tra
le comunità cristiane e le
Mons. Paolo Rabitti interviene alla terza Settimana sociale
strutture civili. Il primo divorzio – come il Vescovo
lo ha chiamato – avvenne
con la pace di Costantino
che, pressato dalle circostanze storiche, investì i
presbiteri della Chiesa di
compiti e dignità mondane, separandoli così dai
battezzati e facendo gravitare su di essi il senso della Chiesa. I cristiani comuni non erano, ovviamente, fuori della Chiesa,
infatti diceva loro la gerar-
A
monsignor Paolo Rabitti, che nel suo intervento aveva insistito sulla
necessità di un impegno più
marcato dei laici, abbiamo
chiesto perché i vescovi in questo tempo sembrano parlare
con più insistenza nel campo
civile, quasi oscurando i laici. Ecco la sua risposta.
«Il concilio ha detto chiaramente quale sia l’ambito
del laico: ma il concilio è un
germe che si svilupperà nel
tempo. Nella recente lettera
dei vescovi italiani al laicato,
riprendiamo proprio questo
chia: “Anche voi siete
Chiesa”, ma quell’“anche”,
faceva notare monsignor
Rabitti, era significativo
perché suonava come una
concessione. Questa separazione all’interno della
Chiesa provocò anche l’altra tra l’ambito della gerarchia ecclesiastica e i poteri politici con le conseguenti lotte per la supremazia dell’uno sull’altro
che si protrassero per tutto il Medioevo.
punto: i laici ci
dicono che si
sono sentiti un
po’ trascurati e
noi vescovi diciamo che sentiamo la loro latitanza. Ma qualunque sia la
diagnosi, adesso è ora di mettersi al lavoro.
Ai laici diciamo: andate
nel mondo, muovetevi, intervenite con più forza. Fate
in modo che noi vescovi possiamo dedicarci maggiormente al nostro più genuino
L’altro grande e più
drammatico divorzio si ebbe con l’avvento dell’età
moderna nella quale tutta
la dimensione della vita,
che era chiamata profana
o semplicemente umana,
rivendicò la completa autonomia rispetto all’ambito religioso. Un’autonomia
che monsignor Rabitti ha
qualificato come rifiuto radicale della presenza e dell’influsso della Chiesa negli ambiti della vita umana. È proprio in seguito a
questa separazione che il
termine “laico” acquistò il
significato odierno di estraneo ad ogni riferimento religioso. La Chiesa non
poté accettare questa rottura e si oppose con tutte
le sue forze. Così si determinò quel conflitto che
contrappose i due ambiti e
che ebbe momenti di estrema violenza soprattutto durante la Rivoluzione
francese.
Il superamento di questo contrasto costò molta
fatica, fino a giungere, anche grazie al contributo di
alcuni laici (nel senso ecclesiale) come J. Maritain,
al Concilio Vaticano II, dove si ritrovò, da parte della Chiesa quel senso giusto di laicità, cioè di autonomia del terreno e mondano, che fa parte della visione originaria del vangelo.
mestiere che
INTERVISTA è quello di essere addetti alla preghiera e
all’annuncio
del vangelo, e
non mandateci sempre in
trincea. Ma
voi laici potete
ribattere: vescovi, fidatevi di
più di noi, dateci più fiducia,
allora potremmo riprendere
il nostro ruolo.
Ricordo però che non ci
sono poltrone comode. Il cristiano sa che impegnandosi
Laici,
intervenite
con più forza!
A
ngelo Gugel – aiu- maggiordomo. Lo ha setante di camera di guito in ogni momento
Giovanni Paolo I, Giovan- della sua vita, soprattutto
ni Paolo II e, per qualche gli è stato vicino negli ulmese, di Benedetto XVI – timi, faticosi, anni.
ha passato le consegne a
Angelo e Maria Luisa
Paolo Gabriele, già da di- hanno quattro figli (tre
versi anni incaricato femmine e un maschio).
dell’“anticamera segreta” L’ultima arrivata porta il
nell’appartamento ufficia- nome di Carla in onore di
le del Papa.
papa GioGugel –
vanni Paolo
che è origiII. Tra i ranario
di
gazzi Gugel
Miane coe Wojtyla vi
me la moera un rapglie Maria
porto
di
Luisa Dalgrande afl’Arche – ha
fetto.
70 anni, da
Al moqualche
mento della
tempo è in
sua eleziopensione e
ne papa BeAngelo Gugel con papa Benedetto XVI nedetto ha
lo scorso anno ha ricechiesto ad
vuto una speciale perga- Angelo di continuare il
mena per i 50 anni di ser- proprio servizio accomvizio a favore della Santa pagnando, contemporaSede. La pergamena fu u- neamente, colui che l’ano degli ultimi documen- vrebbe sostituito.
ti, se non l’ultimo, firmati
Nelle prossime settidi proprio pugno da Gio- mane la famiglia Gugel lavanni Paolo II.
scerà il palazzo apostoliNell’Annuario Pontifi- co e si trasferirà in una cacio Gugel figura come u- sa di proprietà a Castelno dei due componenti gandolfo.
della “famiglia pontificia”.
A fianco di papa RatChiamato all’ufficio di zinger vi sono ora, oltre al
aiutante di camera da pa- nuovo aiutante di camera,
pa Luciani, Gugel venne i segretari Georg Gaenconfermato da Wojtyla. swein
e
Mietek
Con il papa polacco aveva Makrzycki e quattro laiun rapporto molto stret- che
dell’associazione
to. Era molto di più di un “Memores Domini”. (FC)
non mira a una poltrona ma
va alla crocifissione, perché
devo contrastare tutta una
storia millenaria di scontri e
incomprensioni. Non lo fa
brandendo il crocifisso, ma
tentando di far vedere la vita
nuova anche nell’ambito terreno e sociale.
Quindi per chi è un politico, l’impegno primo è di studiare molto perché la proposta che fa al mondo non sia
letta come pedissequo clericalismo, ma come saggezza
vissuta in prima persona e
donata alla società intera».
A Oderzo
conclusione
con Dalla Torre
V
enerdì 10 febbraio
alle 20.30 al collegio Brandolini di Oderzo
Giuseppe Dalla Torre,
rettore della Lumsa, tiene l’ultimo incontro della terza Settimana sociale promossa dalla diocesi. Tema della sua riflessione: “Questione cattolica e laicità dello Stato”.
CONTINUA DALLA PRIMA
N
on siamo più al tempo del colonialismo, quando gli europei facevano da padroni assoluti, senza domandare permesso a nessuno. Certamente ci sarà un congruo pagamento per
il prelievo, ma questi soldi difficilmente
si trasformeranno in provvedimenti a beneficio del popolo del Ciad. Saranno intascati dalla fazione che ha in mano il potere. Il presidente Déby, un militare che
ha raggiunto con la forza il potere negli
anni Novanta, per mantenerlo ha bisogno
di crearsi una sua corte, resa fedelissima
da abbondanti favori. E poi ci sono le armi. Proprio nei giorni della nostra permanenza, si è saputo che erano state mandate le truppe del Ciad ai confini con il Su-
dan con l’intento di dichiarargli guerra
per via della protezione ai guerriglieri nemici del governo. Così verranno impiegate le risorse.
La situazione del Ciad esemplifica bene quella di molti paesi della povertà. Altrove, dove mancano anche risorse interne da sfruttare, può essere ancora peggiore. Allora si capisce come sia stonata
la conclusione: si diano da fare! Perché
scatti la volontà generale di un popolo per
scrollarsi di dosso questa miseria e incamminarsi sulla via dello sviluppo sono
necessarie alcune condizioni: un governo
della cosa pubblica tutta orientata a questo fine, un freno al prosperare di questi
interessi esterni, un sistema di educazio-
ne orientato a ricuperare la propria dignità,
l’impianto di una cultura che partendo dalle proprie capacità native innesti progressivamente tecnologie nuove. Tutto questo
manca.
In questo difficile cammino anche la
Chiesa ha un importante ruolo da svolgere. La Chiesa non è un’agenzia di sviluppo economico. Con la sua missione che
non conosce confini, porta l’annuncio di
Dio che si china compassionevole sull’uomo e questo annuncio può far nascere nelle persone la volontà di rimettersi in
piedi anche dal punto di vista umano. Dice il Papa nel messaggio per la prossima
Quaresima: “Per questo il primo contributo che la Chiesa offre allo sviluppo non
si sostanzia in mezzi materiali o in soluzioni tecniche, ma nell’annuncio della verità di Cristo che educa le coscienze e insegna l’autentica dignità della persona e
del lavoro”. Ma affinché questo annuncio
risvegli le coscienze deve essere fatto immergendosi in queste situazioni disumane, riconoscendo le nostre responsabilità
di popoli del benessere, unendo con umiltà ma con generosità i nostri sforzi a
quelli che stanno sorgendo qua e là nel
desolante scenario della povertà. Nella
Chiesa di Sarh in Ciad questi germogli ci
sono, li abbiamo constatati. La collaborazione con questa Chiesa vuole procedere in questa direzione. Con l’impegno di
tutti. (GpM)
e
L’AZiON
Chiesa
INTERVISTA AL VESCOVO DI SARH
Grazie Vittorio
per l’aiuto
I
nostri due preti che
lavorano a Sarh in
Ciad, don Carlo e
don Egidio, sono inseriti
in una Chiesa che ha un
suo pastore e un cammino
tracciato. Il vescovo Edmond Djitangar, 52 anni, è
nativo di Sarh e proviene
da una famiglia che non era cristiana. Fu battezzato a 8 anni, grazie al fratello maggiore che era diventato cristiano e che si
era preso cura della sua
formazione spirituale. La
mamma fu battezzata alla
vigilia della sua ordinazione sacerdotale, mentre
il papà ricevette il sacramento poco prima di morire. Dunque, una Chiesa
giovanissima, dove il cristianesimo ha appena
piantato le radici.
La comunità
Le sfide che la giovane
Chiesa deve affrontare,
sono tante. «La prima – af-
ferma monsignor Djitangar – è di formare comunità cristiane, come è ovvio, ma con questa ulteriore preoccupazione: che
diventino in un certo senso suppletive della comunità civile che sta andando in dissoluzione, a causa del colonialismo prima,
e poi, raggiunta l’indipendenza, per la mancanza di
leader capaci di dare un’identità nazionale, impegnati solamente a rafforzare il loro potere. La nostra Chiesa sta vivendo un
momento delicato e importante. Le richieste del
battesimo sono in aumento, paradossalmente favorite dalla pressione degli
arabi musulmani del nord
sempre più presenti nella
regione. Di fronte ad essi
la gente sente il bisogno
di avere una sua identità,
di appartenere a una comunità e la trova nella
RIFLESSIONE DI DON MENON
Si sono incontrate
due Chiese povere
I vescovi di Vittorio Veneto e di Sarh sottoscrivono la convenzione che conferma la
collaborazione tra le due Chiese
Chiesa. Ma questo esige
da parte nostra un grande lavoro di formazione in
modo che la scelta sia fatta con tutta convinzione».
Lo sviluppo
La seconda sfida è data dal mancato sviluppo
del paese. «Un recente
studio – assicura il vescovo Edmond – dice che il
Ciad è il paese più povero
dell’Africa e certamente
dall’estero. Condizionamento che diventa poi
preoccupazione di fronte
alla difficile gestione degli aiuti ricevuti: il Vescovo locale, presentandoci
le installazioni della radio
diocesana e del Centro di
“I
l Signore mi ha
detto: Ti basta la
mia grazia. La mia potenza si mostra pienamente nella debolezza.
Mi vanterò, quindi, ben
volentieri delle mie debolezze, affinché dimori in me la potenza di
Cristo” (2 Cor 12, 9).
Queste parole di Paolo
sono risuonate in me
mentre accompagnavo
con gli occhi il piccolo
aereo che si alzava tra la
polvere di Sarh per riportare Vescovo e compagni a N’Djamena, prima tappa del ritorno a
Vittorio Veneto. Stava
terminando la prima “visita pastorale” del vescovo Giuseppe a questa Chiesa-Sorella, si
concludevano i dieci
giorni di convivenza
semplice e fraterna con
noi e con i nostri confratelli tchadiani.
Da parte mia li ho vissuti come dieci giorni di
grazia: dono del Padre
che si è fatto rappresentare da un Pastore sempre disponibile sia all’ascolto che al cambiamento improvviso di
programmi; dono di
quel Dio della Vita che
non ha fatto pesare ec-
Il vescovo Giuseppe con i bambini ciadiani
cessivamente sulla sua salute il caldo in costante
aumento (anzi, pare che
qui la sua salute abbia trovato l’ambiente più adatto!); dono di un Dio comunità d’amore che ha
guidato con il suo spirito
di saggezza e comprensione ogni nostro incontro.
In modo speciale, però,
ho vissuto questi dieci
giorni come incontro di
due povertà. Da una parte, questa Chiesa di Sarh,
ancora giovanissima, senza personale sufficiente e
senza mezzi per rispondere a tutte le necessità
di questo popolo così povero e impoverito, e quindi condizionata dalla sua
quasi totale dipendenza
anche il più corrotto». E
spiega che in realtà non
mancano le risorse, ci sono terra e acqua, ma non
esiste un piano di sviluppo agricolo cosicché la comunità cristiana deve diventare stimolo perché la
gente migliori le condizioni di vita. Non ci sono
per ora grandi proprietari.
Nei villaggi la terra è ancora proprietà comune e
comunicazioni, ha parlato chiaramente di “corazza di Saul”, cioè mezzi potenti e in sé ottimi, ma che
diventano un peso per il
piccolo “Davide”!
Dall’altra parte, la
Chiesa più che millenaria
di Vittorio Veneto, ancorata così fortemente alle
sue tradizioni umane e pastorali da rendere difficile la percezione del “nuovo” al quale lo Spirito ci
chiama. Una Chiesa che
deve fare i conti con la
crescente povertà numerica di sacerdoti, per cui
una continuazione dei
suoi impegni pastorali e
missionari diventa sempre più problematica. Una
Chiesa, e una società, in
cui diventa sempre più
ogni famiglia ne coltiva un
pezzo d’accordo con il capo villaggio. Ma la situazione sta mutando velocemente, soprattutto per
l’arrivo delle tribù del
nord dedite all’allevamento, che stanno invadendo le terre del sud con
le loro mandrie, diventandone padroni.
Domenica 12 febbraio 2006
11
culturale. «In Ciad – afferma monsignor Djitangar – ci sono molte etnie
e lingue. I francesi hanno
imposto la loro lingua, che
è ora la lingua ufficiale del
paese. Ma gli arabi hanno
ottenuto che anche l’arabo diventasse lingua nazionale, con l’obbligo di
insegnarlo nelle scuole
pubbliche. La gente del
sud resiste a questa imposizione culturale. Succede che gli insegnanti di
arabo non abbiano alunni,
perché le famiglie non vogliono che i loro figli imparino questa lingua per
loro estranea più che il
francese. La nostra Chiesa fa ogni sforzo perché la
fede cristiana si incarni
nella vita, salvando e sviluppando il patrimonio
buono della nostra cultura. Da noi le differenti
tribù sono convissute pacificamente anche per via
della tradizione che gli uomini dovevano sposare una donna di tribù diversa.
Così le donne sono diventate un ponte tra le varie tribù assicurando la pace. In diocesi abbiamo i-
questo pericolo – riconosce il Vescovo –. Soprattutto nei primi momenti
della nostra evangelizzazione la fede cristiana veniva trasmessa in una veste troppo occidentale. I
missionari si sforzavano
di far crescere personale
locale, ma dando loro una
formazione europea. Ora
abbiamo imboccato una
strada diversa e sono benvenuti coloro che accettano di camminare con noi.
Il fatto che ci siano persone straniere che lavorano
con noi diventa una
straordinaria
testimonianza. Tutti ci ammirano
e si chiedono: come possono andare d’accordo
pur essendo così diversi?
Noi diciamo: è la fede che
ci fa diventare fratelli. In
questo modo la Chiesa appare veramente cattolica».
Quindi il vescovo Edmond non ha dubbi sulla
continuazione di questa
collaborazione (confermata dalla sottoscrizione
di una convenzione), anzi
desidererebbe che diventasse reciproca con l’invio
di qualche sacerdote cia-
stituito un ufficio linguistico che prepara i testi liturgici e catechistici nelle cinque lingue locali, anche di quelle che ancora
non hanno una scrittura
definita. Anche i canti sono composti sulla base
della musica tradizionale.
Questo ricupero della tradizione non intende bloccare la nostra gente nel
passato impedendo lo sviluppo, anzi, sono convinto
che lo sviluppo autentico
deve partire da ciò che noi
possediamo di positivo».
diano a Vittorio Veneto. E
aggiunge: «La collaborazione tra la diocesi di Sarh
e quella di Vittorio Veneto è unica in Ciad. In nessuna altra parte c’è stata la
continuità e la fedeltà che
si è stabilita tra le nostre
due Chiese. Molto utile è
stata la presenza di gruppi di operai italiani che
hanno aiutato a costruire
il foyer e la chiesa di
Bandà. I sacerdoti vittoriesi si sono bene inseriti
con i nostri. Don Tarcisio,
ad esempio, era chiamato
l’“anziano” dagli altri preti e questo è un riconoscimento straordinario nella
nostra cultura». Parole lusinghiere che ci impegnano a continuare anche
a costo di qualche sacrificio. (GpM)
La cultura
La terza sfida è quella
difficile trovare laici che
si impegnino per tempi
significativi nel volontariato.
Ma quando le povertà si incontrano e si
lasciano guidare dallo
Spirito, diventano ricchezza. E io ho vissuto
questi dieci giorni lodando il Signore per
tante sue “ricchezze”
che mi ha fatto sperimentare: coscienti delle
reciproche povertà, abbiamo vissuto in umiltà
l’accettazione e il dialogo con il “diverso”; abbiamo accettato i tempi
lunghi e molte volte incerti di possibili realizzazioni materiali o pastorali; ci siamo aperti
allo scambio; ci siamo
lasciati guidare dalla
speranza... quella speranza sempre ricordataci dal sorriso-provocazione di tanti bambini
che, dalla porta delle loro capanne, ad ogni nostro passaggio nei quartieri della parrocchia,
gridavano il loro saluto.
Grazie, Signore, per
questo incontro di povertà. Continua a fare
“cose grandi”, nel tuo
stile: a partire dal nostro niente. E trasforma
anche le mie personali
povertà: falle diventare
ricchezza della tua vita
per queste due Chiese
che tu hai fatto incontrare e che mi inviti a
servire.
Don Egidio Menon
Sarh (Ciad)
La collaborazione
A questo punto sorge
spontanea la domanda se
la presenza di personale
straniero nella pastorale
non ponga ostacoli a questa crescita dal di dentro
della Chiesa di Sarh. «C’è
Scene di vita quotidiana in Ciad: (sopra) il vescovo Giuseppe mentre predica nella
cattedrale di Sarh
12
CORSO DEL CENTRO STUDI BIBLICI
Chi era Gesù di Nazareth?
Lo scopriamo a Sacile
I
l prossimo ciclo di
incontri di aggiornamento biblicoculturale (9º anno) proposto dal Centro di studi
biblici di Sacile inizia il 23
febbraio e ha come filo
conduttore il titolo “Gesù
di Nazareth. Voi, chi dite
che io sia? (Mt 16, 15)”.
Da alcuni anni, infatti, si
registra un rinnovato interesse sulla figura di Cristo, segno del bisogno di
conoscere o di riscoprire
la sua persona e di riconsiderare quell’interrogativo da lui posto ai suoi discepoli. Partendo proprio
da questa domanda, saranno proposti alla riflessione alcuni aspetti inerenti a Gesù di Nazareth.
Attraverso l’analisi di alcuni passi biblici, saranno
ripresi i fondamentali dati storici. Sarà quindi considerato il rapporto di Gesù con le donne e la peculiarità dell’identità cristiana al femminile. Il discorso teologico e morale
si snoderà in due inter-
Centro di studi biblici (912), telefono 0434-71158,
e-mail [email protected]. (AM)
Programma:
venti che tratteranno l’aspetto centrale della fede
cristiana e le condizioni,
anche difficili, dell’essere
e del diventare cristiani
nel contesto attuale. Saranno poi indagati l’interpretazione che di Gesù
danno gli Ebrei e il punto
di vista dell’Islam. Infine,
uno sguardo sull’immensa produzione letteraria,
con la voce di un noto
scrittore, che dopo una
lunga carriera di letterato
ha voluto scrivere una
“storia di Gesù”. Gli incontri sono aperti a tutti e
si svolgeranno alle 20.30
nella sede del Centro, a
palazzo Ovio-Gobbi di Sacile. Per informazioni e iscrizioni: segreteria del
- giovedì 23 febbraio “Ebreo, figlio di un falegname - Aspetti storici”, Giuseppe Barbaglio, biblista;
- giovedì 2 marzo “Gesù e le donne - Una lettura al femminile” Marinella Perroni, biblista;
- giovedì 9 marzo “Crocifisso e risorto - Lo scandalo della croce” Chino
Biscontin, teologo;
- giovedì 16 marzo “Una persona da incontrare
- Fascino e difficoltà della
sequela” Chino Biscontin,
teologo;
- giovedì 23 marzo “Un
sovversivo e un profeta - Il
pensiero degli Ebrei e dell’Islam” Valentino Cottini,
biblista;
- giovedì 30 marzo
“Hanno scritto di lui - La
figura di Gesù nella letteratura” Rodolfo Doni,
scrittore
B
enedetto XVI ha
concesso l’indulgenza plenaria in occasione della Giornata Mondiale del Malato, che si celebrerà l’11 febbraio, memoria liturgica della Vergine
di Lourdes. Il documento
concede l’indulgenza ai
battezzati che, “alle solite
condizioni (Confessione
sacramentale, Comunione
eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) e con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, l’11 febbraio prossimo parteciperanno devo-
DEL
Da martedì 14 a venerdì 17 febbraio a Pieve
Fernanda Baron, monaca diocesana
di Soligo, nella cappellina
dell’Eucaristia (a fianco
del duomo), si svolgeranno gli Esercizi del quotidiano guidati da Fernanda
Baron, monaca diocesana.
Tema: “Dalla cecità alla luce - Un cammino con il
Vangelo di Marco”. Orari:
nelle quattro sere previste
dalle 20.15 alle 22.30.
VITTORIO: GIORNATA DEL
MALATO
In occasione della Giornata mondiale del malato
il vescovo Giuseppe presiede sabato 11 febbraio
alle 15 una celebrazione
eucaristica in Cattedrale a
Vittorio Veneto. La celebrazione verrà preceduta
dalla recita del rosario. Al
termine la processione
aux flambeaux. Grazie alla sottosezione vittoriese
dell’Unitalsi diversi ammalati potranno partecipare alla celebrazione.
CIMETTA: LEZIONI PER
CORI
È dedicata al repertorio
corale del tempo pasquale
la nuova serie di incontri di
formazione per i gruppi
corali parrocchiali. Sede
delle lezioni, tenute dalla
professoressa Daniela
Miele, sarà la canonica
della parrocchia di Cimetta. Due incontri si sono già
tenuti il 2 e il 7 febbraio.
Restano due lezioni giovedì 16 e giovedì 23 febbraio alle 20.30. Per informazioni rivolgersi allo
0438-970607. Organizza la
Scuola diocesana di musica per la liturgia “Venanzio Fortunato”.
AMICI DI DON VENDRAME: INCONTRO SULLA
LAICITÀ
Sabato 18 febbraio alle
16.15 in Seminario a Vittorio Veneto Arduino Salatin, docente e vicepreside della Scuola superiore
internazionale Salesiana
di Venezia, propone una riflessione su “Essere cristiani nella società: fedeltà
al Vangelo e responsabilità civile”. Organizzano gli
Amici di don Giancarlo
OFFERTE CARITAS - DICEMBRE 2005 E GENNAIO 2006
Per i terremotati in Pakistan: Parrocchia di Bagnolo
250,00; Scuola materna ed asilo nido “M. Goretti” di Bagnolo 250,00;
Parrocchia di Farra di Soligo 200,00;
Parrocchia di Meschio 1.215,00; Parrocchia di Valmareno di Follina
120,00; NN. Campomolino 50,00; NN.
1.120,00; Parrocchia di Orsago
320,00; Parrocchia di Revine 50,00;
Parrocchia di Corbanese 80,00; Casarotto Lucio, Motta di Livenza 39,00;
Parrocchia S. Nicolò di Sacile 648,95;
Comunità di Vistorta 130,00; Caritas
parrocchiale S. Martino di Colle Um-
berto 250,00; Parrocchia di Susegana 825,00; Parrocchia di Lentiai
325,00; Parrocchia di Revine 99,16.
Pro maremotati Oceano
Indiano: Parrocchia di Meschio,
Vittorio Veneto 450,00; Parrocchia di
Salsa,Vittorio Veneto 200,00; Parrocchia di Farra di Soligo 200,00.
Per la Caritas diocesana:
NN.Vittorio Veneto 50,00; Piero Bernardin, Treviso 160,00; Parrocchia di
Meschio 150,00; NN. Gaiarine 20,00;
NN. Vittorio Veneto 32,65; Comunità
cattolica albanese 25,41; NN. Vittorio Veneto 102,00; NN.Vittorio Vene-
to 27,80.
Per la “Casa Provvidenza”: NN.Vittorio Veneto 250,00; NN.
Vittorio Veneto 32,65; Comune di Conegliano 675,00; NN. Vittorio Veneto
200,00; NN. Vittorio Veneto 160,00.
Per la “Casa Accoglienza
Caritas” a Motta di Livenza: NN. Motta di Livenza
1.455,00.
Per la “Casa Speranza”:
Suore di Maria Bambina,Vittorio Veneto da mercatino di solidarietà
1000,00.
Per la fame nel mondo: Ros
PAPA
Indulgenza
plenaria
per la Giornata
del malato
tamente, nella cattedrale di
Adelaide o in qualsiasi altro luogo stabilito dall’autorità ecclesiastica, a qualche sacra cerimonia celebrata per impetrare da Dio
le finalità della Giornata
mondiale del malato”.
TURCHIA:
Ucciso un sacerdote italiano
D
on Andrea Santoro, sacerdote romano di 60 anni, missionario della congregazione
di Charles de Foucauld, è
stato ucciso a colpi di pistola nel pomeriggio del 5
febbraio a Trebisonda, una città turca che dà sul
mar Nero.
L’assassino è un ragazzo di 16 anni che, nel confessare il gesto, ha detto
di essere rimasto sconvolto dalle caricature del
profeta Maometto pubblicate su diversi giornali europei.
Don Andrea è stato ucciso a colpi di pistola al-
Potranno ottenere l’indulgenza plenaria anche i
fedeli “che per malattia,
per età avanzata o per altra
simile ragione sono impediti dal prendere parte alla
cerimonia sopra indicata”,
“purché, (...) in quel giorno, unitamente al Santo Padre, partecipino spiritualmente con il desiderio alla
suddetta celebrazione, preghino devotamente per tutti gli ammalati e offrano a
Dio, attraverso la Vergine
Maria, ‘Salute degli infermi’, le loro sofferenze fisiche e spirituali”.
PORDENONE:
Incontro
con Bobba
L
l’interno di una chiesa. Secondo un testimone, assistente di don Andrea, l’omicida avrebbe urlato “Allah o Akbar” (Dio è grande) prima di sparare. Il sacerdote era in ginocchio e
di spalle intento a pregare;
dopo poco avrebbe dovuto celebrare l’Eucaristia.
unedì 20 febbraio alle 20.30 all’Auditorium della Regione a Pordenone, in via Roma, incontro-dibattito con Luigi
Bobba – presidente nazionale
delle
Acli –
sul tema
“La vita,
questione
sociale”. Organizza la Consulta delle aggregazioni
laicali della diocesi di Pordenone.
DOMENICA 19 TRASLAZIONE
DELLA SALMA DI SUOR LUCIA
APPUNTAMENTI DIOCESANI
PIEVE: ESERCIZI
QUOTIDIANO
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 12 febbraio 2006
I
Don Giancarlo Vendrame
Vendrame, la Scuola di formazione teologica e l’Azione cattolica. Alle 18 è
prevista una celebrazione
eucaristica nel 13º anniversario della morte di
don Giancarlo.
resti mortali di suor Lucia, testimone delle apparizioni della Vergine a Fatima, verranno traslati
domenica 19 febbraio dal Carmelo di Coimbra, dove è
morta il 13 febbraio scorso a 97 anni, al santuario di
Fatima.
I resti della religiosa riposeranno accanto a quelli dei suoi due
cugini che videro insieme a lei la Madonna, i beati Francesco e
Giacinta Marto, la cui
memoria liturgica si
celebrerà il 20 febbraio, anniversario della morte di Giacinta.
SCUOLA DI PREGHIERA
PER GIOVANI
Venerdì 10 dalle 20.30
alle 22.15 in Seminario a
Vittorio Veneto sosta davanti all’Eucaristia per discernere la volontà di Dio.
Iniziativa del Centro diocesano vocazioni rivolta ai
giovani.
don Giovanni 50,00; NN. 500,00; Mapelli Teresa 120,00; Un sacerdote
50,00; Tonon Pietro e Rita, Castello
Roganzuolo 50,00; NN. Oderzo 25,00;
Un sacerdote,Vittorio Veneto 100,00;
Un sacerdote 50,00; NN. 500,00; NN.
Ponte della Priula 750,00.
Casa di accoglienza bambini salvati nel Benin: Cresimati di Moriago e Mosnigo 250,00;
NN. Sarano 350,00; Germani Marina,
Muggia (Ts) 450,00.
Progetto scuola e pozzo nello Zaire:
Caritas parrocchiale di Colle Umberto da mercatino di solidarietà
625,00; NN. San Fior di Sotto 70,00.
Progetto scuola elemen-
Morto don Dino Foglio
fondatore del RnS in Italia
L
o scorso 28 gennaio alle soglie degli 84 anni
è scomparso monsignor Dino Foglio, padre
fondatore del Rinnovamento nello Spirito Santo
(RnS) in Italia.
tare nel Benin: Parrocchia di
Gaiarine 400,00.
Adozioni in Bulgaria: Sbardella Denis,Villa di Villa 300,00; Caritas parrocchiale S. Martino di Colle Umberto 70,00; Ragazzi catechismo parrocchia S. Fior di Sotto
300,00.
Adozioni in Costa d’Avorio: Michelon Luigi, Corbanese
600,00; Pasqualotto Tania 50,00; Cooperativa Insieme si può, Treviso
1800,00; Casagrande Andrea,Vittorio
Veneto 300,00.
Adozioni bambini salvati
nel Benin: Saccon Antonio e Marilisa, San Vendemiano 310,00; Bet
Marcellina, San Vendemiano 310,00;
Germani Marina, Muggia (Ts) 300,00;
Libertas Tonon, Vittorio Veneto
300,00;Valeria e Abramo Ziliotto,Vittorio Veneto 300,00.
Adozioni a vicinanza: Parrocchia di Portobuffolè 180,00.
Adozioni Tamil Nadu: Collodet Elia e Rebecca, a suffragio dei
nonni De Vecchi e Zamai, Pieve di
Soligo 500,00.
Per emergenze: Studio di progettazione Rebuli 150,00.
Per i malati di lebbra: Parrocchia Immacolata di Lourdes
50,00; Parrocchia di Revine 40,00,
Parrocchia di Lago di Revine 40,00.
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 12 febbraio 2006
OGGI Domenica
Agenda
del Vescovo
IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO
Domenica 12 febbraio: All’auditorium
Toniolo di Conegliano guida l’incontro del Percorso formativo familiare
e celebra la Messa (ore 15). In vescovado incontra le Vergini consacrate della diocesi (ore 20.30).
Lunedì 13: Partecipa in Seminario al Corso di formazione permanente per il
clero (ore 9.30). A Gaiarine incontra
cresimati con genitori, padrini e madrine delle parrocchie di Francenigo
e Gaiarine (ore 20.30).
Martedì 14: In vescovado incontra i responsabili degli uffici pastorali (ore
10).
Mercoledì 15: Nel patronato parrocchiale di Motta di Livenza incontra gli
amministratori pubblici (ore 20.30).
Giovedì 16: In seminario partecipa al ritiro del presbiterio (ore 9). In curia
partecipa alla riunione della commissione per l’arte sacra (ore 18).
Venerdì 17: In curia partecipa alla riunione del Consiglio per gli affari economici (ore 9). Nella casa di spiritualità San Martino di Tours a Vittorio Veneto incontra i giornalisti (ore
19.30).
Sabato 18: A Codognè benedice una nuova casa di accoglienza della Caritas
(ore 10.30). A Villanova di Prata celebra la Messa (ore 18).
Domenica 19: Celebra Messa e Cresime a
San Martino di Colle Umberto (ore
11). In seminario a Vittorio Veneto
guida il Percorso formativo familiare
e celebra la Messa (ore 15).
Fate tutto
per la gloria di Dio!
Domenica 12 febbraio - sesta del tempo ordinario - anno
B
Lv 13, 1-2. 45-46; Sal 31;
1Cor 10, 31-11, 1; Mc 1, 4045
Seconda settimana del Salterio
L’
evangelista Marco non
esita a evidenziare i contatti di Gesù con la gente bisognosa. Di qualsiasi genere.
Gesù, infatti, che stava rivelando
una identità singolare e una missione speciale, non si comportava
come gli scribi e i farisei, estremamente attenti a non venire in
contatto con alcune categorie di
persone, specialmente se peccatori pubblici o lebbrosi.
Gesù invece osa sfidare persino
quel minimo di precauzioni che era imposto dal vivere civile, in forza di una legge mosaica, come evidenzia la lettura della pagina del
Levitico: “Il lebbroso se ne starà
solo, abiterà fuori dell’accampamento”. Anche se il lebbroso doveva stare rintanato lontano dalla
convivenza civile, per evitare contaminazioni, Gesù non teme di accogliere il grido di aiuto di uno di
essi. Con un gesto che rivela tutta la sua carica di umanità e prelude alla forza che imprimerà nei
gesti sacramentali della sua Chiesa, “stese la mano e lo toccò”. È il
tocco salvifico, accompagnato dalle parole esplicative: “Lo voglio,
guarisci”.
Nulla di magico dunque in quel
gesto, ma solo un atto di salvezza
compiuto come espressione di
partecipazione intima alla sofferenza di quel lebbroso: “Gesù,
mosso a compassione”. La compassione di Gesù! Il termine greco sta a indicare lo sconvolgimento del suo animo di fronte a quella situazione, fino a lasciarsene
coinvolgere in profondità e assumersene il peso. Il che ci fa pensare a Gesù come ad una persona
che ad altro non mira se non immergersi nell’umanità dei bisognosi per servirli in modo sublime, divino. Come nessun altro prima di Lui.
Fortunatamente, al suo seguito
altri si faranno carico delle miserie e delle debolezze umane. A cominciare da quelle di carattere religioso, culturale, sociale.
È il caso di Paolo che, senza ostentazione, può definirsi “imitatore di Cristo”. In tutto e per tutto, dopo essersi lasciato “afferrare” e conquistare da Lui.
Nella serie delle complesse problematiche affrontate da lui nella
prima lettera ai Corinti, un posto
di rilievo è riservato al comportamento da tenere nei confronti dei
cristiani ancora alquanto deboli,
dalla coscienza scrupolosa, poco
maturi, verrebbe da dire a noi oggi. Cristiani che un nonnulla mette in crisi. Di fronte a tali fratelli
nella fede Paolo dà un principio
morale di alto profilo: evitare tutto ciò che può scandalizzare tale
fratello, evitando persino ciò che
è lecito, se quel fratello non riesce
a capirlo. Il principio morale vissuto da Paolo non è quello ricorrente anche nel nostro tempo: “In
fondo, che male c’è?”. Per lui vale
il principio: non solo ciò che è le-
cito, ma ciò che edifica!
Per questo, presentandosi come imitatore di Cristo, dirà di se
stesso: “mi sforzo di piacere in tutto a tutti, senza cercare l’utile mio,
ma quello di molti, perché giungano alla salvezza”. Di conseguenza, rivolgendosi ai credenti in
Cristo da lui generati alla fede, dirà
con coraggio: “Fate tutto per la
gloria di Dio”. La gloria di Dio, la
sua maggior gloria è pertanto il
criterio dell’agire del cristiano. Sapendo di andar contro corrente.
Di qui almeno due suggerimenti per le nostre comunità cristiane e per le nostre famiglie.
Anzitutto, quanto sul piano formativo si sta facendo per creare
sensibilità di fronte alle varie forme di “lebbra” del nostro tempo e
quanto le celebrazioni dell’Eucaristia domenicale ci ricaricano della “compassione” di Cristo per i bisogni del nostro tempo?
E in secondo luogo: quali sono
i criteri del nostro agire morale
che vengono evangelizzati nelle
nostre famiglie e nelle nostre comunità cristiane? Sono criteri tipici del mondo, imperniati sostanzialmente sulla amoralità e sul tornaconto, o sono, almeno tendenzialmente, evangelici, che mirano
a ciò che è gradito a Dio, sforzandosi di piacere a tutti in tutto e perciò a ciò che edifica il Regno di
Dio, perché Dio sia glorificato in
tutte le nostre azioni?
Sono domande che provocano
uno stile di vita di alta qualità, cioè
uno stile di vita secondo il Vangelo, come imitatori di Paolo. Anzi,
di Cristo stesso!
Giuseppe, vescovo
I giovani ci sorprendono!
T
arcisio e Susanna
Rebellato sono il
perno della casa famiglia
dell’associazione Comunità
Papa Giovanni XXIII di Soligo. Nella casa vivono: i
quattro loro figli, due ragazzi disabili in affido, due
bambini immigrati in affido, una madre con due
bambini piccoli, Monica, una volontaria dell’associazione.
Per le scorse feste natalizie Tarcisio e Susanna hanno lanciato un’iniziativa,
diffusa in altre zone del Veneto: la Pastorella. Si va di
casa in casa per portare gli
auguri di Natale in canto.
Un bel gruppo di ragazzi di
Soligo, Miane, Falzé e Refrontolo hanno raccolto l’invito. Al termine di questa esperienza i due sposi han-
no sentito il bisogno di condividere questa riflessione.
Sugli adolescenti c’è ormai un “mercato” di opinioni e informazioni, spesso
un’infinità di pregiudizi. Noi
adulti fatichiamo a capirli,
siamo disarmati dinnanzi alle difficoltà di entrare in “comunicazione” con loro, non
riusciamo ad accettare la loro voglia di essere “innovativi” e ci accorgiamo di loro
solo quando diventano difficili, maleducati, intrattabili. Ma dietro l’apparenza disordinata e trasgressiva, i
ragazzi aspettano che noi adulti li guardiamo con considerazione vera, con rispetto. Attendono da noi, come in una staffetta, il testimone della fiducia e dell’amore.
13
Ne abbiamo avuto una
riprova con la Pastorella di
Natale. Senza grandi pretese abbiamo proposto a
un gruppo di giovani della
zona del Solighese di dare
un po’ del loro tempo per
annunciare Gesù che viene. Per alcune serate di Avvento siamo usciti per le
vie fredde e buie a cantare,
di casa in casa, i tradizionali canti natalizi.
Abbiamo avuto una risposta inattesa. Diversi ragazzi lontani dalla Chiesa
hanno accettato l’invito. Dimostrando, così, di essere
alla ricerca di una qualche
modalità per vivere la fede
e di avere una gran voglia
di “essere” e non solo di
“avere”. E per “essere”
sentono il bisogno di camminare al fianco di Gesù, il
RIATTIVATO IL SITO
INTERNET DELLA DIOCESI
È
stato riattivato il sito della diocesi, all’indirizzo
www.diocesi.vittorio-veneto.tv.it. È stato rinnovato sia nella veste grafica che nei contenuti. Al momento
è on-line quanto già pubblicato nella passata versione:
presentazione della diocesi e del vescovo, degli uffici di
Curia e dei servizi pastorali con i relativi responsabili e
addetti, elenco delle parrocchie con breve profilo storico. Sono state aggiunte le sezioni dedicate al calendario
e alle notizie e iniziano ad essere inserite le informazioni dei diversi servizi pastorali.
Nelle prossime settimane, oltre a recuperare le informazioni sul presbiterio, i curatori del sito integreranno
le schede dedicate alle foranie, alle parrocchie e alle unità pastorali, e riporteranno gli estremi delle associazioni e degli organismi presenti in diocesi.
IL VESCOVO GIUSEPPE
INCONTRA I GIORNALISTI
cui linguaggio sa incontrare qualsiasi uomo, anche
quello perduto nella più
profonda solitudine.
Pensiamoci prima di
giudicare i giovani. Quanto
noi, per primi, siamo veramente felici di questa vita
che è dono di Dio? Manteniamo una società che tarpa le ali ad ogni possibile
slancio verso i valori veri
della vita e ci induce a credere che bastiamo a noi
stessi.
Forse dovremmo imparare dai ragazzi il coraggio
di uscire dagli schemi per
restare coerenti ai propri valori.
Susanna e Tarcisio Rebellato Comunità Papa
Giovanni XXIII di Soligo
V
enerdì 17 febbraio, alle 19.30, il vescovo Giuseppe incontra in castello i giornalisti residenti nella diocesi. Si tratta dell’appuntamento annuale promosso dall’Ufficio comunicazioni sociali in occasione della
festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.
AGGIORNAMENTO DEL CLERO:
D. Brambilla sul convegno di Verona
L
unedì 13 febbraio dalle 9.30 alle 11.30 in Seminario vescovile a Vittorio Veneto ultimo appuntamento del corso di aggiornamento per il clero. Don Franco Brambilla, della Facoltà teologica di Milano, presenta il prossimo Convegno della Chiesa italiana.
USMI:
Ritiro spirituale
S
abato 11 febbraio ci sarà il ritiro spirituale zonale al
santuario Madonna dei miracoli a Motta di Livenza,
dalle suore di Maria Bambina di via Cal Santa 44 a Pieve di
Soligo, dalle suore del Santo Volto di via M. Pia Mastena 1
a San Fior di Sopra, dalle suore di Maria Bambina di via San
Tiziano 17 a Vittorio Veneto. L’inizio è previsto per le 8.30.
14
e
L’AZiON
Domenica 12 febbraio 2006
C’È GRILLO AL PALAVERDE
L
Sala gremita al teatro Careni di Pieve di Soligo
Edith Stein invita
alla riflessione
L
a sala del Careni è
gremita come per
le occasioni speciali. Nel pubblico c’è attesa.
Quando le luci si spengono
sulla platea, si accendono sul
palcoscenico la musica, il
canto, le recitazioni. All’indomani della Giornata della
memoria, a Pieve di Soligo,
si dà il tempo al ricordo di una delle donne più importanti del Novecento. Il suo
nome – i suoi nomi – rappresentano non solo la sua
vita, ma interpretano gli elementi cruciali che costituirono il farsi e il disfarsi del
secolo appena passato, insieme alle sue contraddizioni e alle sue tragedie. Edith
Stein-suor Teresa Benedetta
della Croce appartiene al popolo ebraico e contemporaneamente alla Chiesa cattolica. Nasce nel 1891, nel giorno dello Yom Kippur, la celebrazione più grande della
religione giudaica, la festa
dell’Espiazione, in una famiglia di ebrei osservanti della Breslavia; muore nel 1942,
dopo e nonostante la sua
conversione al cattolicesimo
e l’entrata nell’ordine dei
Carmelitani, nel campo di
sterminio di Auschwitz. «Ci
inchiniamo profondamente
di fronte alla testimonianza
della sua vita e della sua morte; lei illustre figlia di Israele e allo stesso tempo figlia
del Carmelo! – così disse papa Giovanni Paolo II in oc-
casione della beatificazione avvenuta a Colonia nel 1987 –. Una personalità che porta una
sintesi drammatica del
nostro secolo, una sintesi ricca di ferite che
ancora sanguinano; la
sintesi di una verità piena, al di sopra dell’uomo, in un cuore che rimase così a lungo inquieto e inappagato fino a quando finalmente
trovò pace in Dio».
Nella Germania cristiana
che straziava la propria identità storica nella “Notte
dei cristalli”, bruciava le sinagoghe e decideva la soluzione finale, Edith aveva
compiuto i suoi studi filosofici, diventando una raffinata e attenta intellettuale, cercata e apprezzata da filosofi
quali Husserl e Scheler. «Lo
studio della filosofia è un
continuo camminare sull’orlo dell’abisso», affermò; ma
in lei, che si era dapprima di-
chiarata atea, forse non era
mai venuto meno il bisogno
religioso e spirituale; forse
fu proprio questa passione
per la filosofia, che la affascinò fin da adolescente, a
scaraventarla dentro il mondo della fede. Quando all’alba di una nottata insonne
passata nella lettura della vita di santa Teresa d’Avila
confessò a se stessa “questa
è la Verità”, in lei si dischiuse un mondo nuovo. Nel dichiarare alla madre sgomenta la propria conversio-
ne al cattolicesimo e rispondendo al suo richiamo dissuasivo: “Anche rimanendo
ebrei si può essere religiosi”, Edith chiuse dicendo:
“Certo. Se non si è conosciuto altro!”. A piedi scalzi
entrò così nell’universo silenzioso della contemplazione e della preghiera; a piedi scalzi entrò nella camera
a gas, certa e orgogliosa della duplice appartenenza al
popolo eletto, per la quale veniva irrevocabilmente condannata, e alla chiesa del Dio
cristiano, per la quale aveva
abbandonato tutto. La voce
recitante di Laura Aguzzoni
e quella cantante di Daniela
Piccari, le note strumentali e
la poesia corale – quasi una
salmodia – e la stessa partecipazione concentrata degli
spettatori, provenienti da diverse zone del Veneto, hanno dato assonanza alla sua
biografia e alle sue scelte definitive, riconsegnandone
pregnanza, tormento e motivazioni. «Chissà come mai
siete qui presenti così in tanti?», si è chiesto al termine
dello spettacolo il vescovo
Giuseppe, che così ha risposto: «Avrete ricevuto una
sorta di voce interiore, quella di Edith Stein che dal cielo vi ha chiamati così numerosi. Vorrei dire grazie a nome vostro, per questa serata, grazie di cuore, è stato un
regalo, un grande regalo».
Elvira Fantin
OLTRE DUEMILA I CARMELITANI IN ITALIA
L
lo spettacolo su Edith Stein è stato promosso dal Movimento ecclesiale carmelitano. Il movimento è presente in diocesi con la comunità di Conegliano, di cui è responsabile Paolo
Tardivo. Sono una dozzina le famiglie,
residenti nel Coneglianese e nel Vittoriese, che vi aderiscono attivamente. Il
prossimo appuntamento con le iniziative dei carmelitani laici è l’itinerario quaresimale fissato al monastero cister-
Mostre
VITTORIO
VENETO Chiude domenica 12 la mostra delle opere su carta e su
tela realizzate da Alessandro Verdi. Orario al pubblico: venerdì e sabato dalle 17 alle 19, domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.
GAIARINE Fino al 24 febbraio a villa Altan a
Campomolino è aperta la mostra fotografica “Il fiume Livenza. Natura e civiltà da riscoprire”. Orario:
lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 14.30 alle
18.30.
ODERZO Fino al 26 febbraio a Ca’ Lozzio a Piavon è possibile visitare la mostra di Paolo Favaro.
Orario: dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 24, escluso
lunedì e martedì).
Concerti e danza
VITTORIO VENETO Venerdì 10 alle 21.20 al
Bar Duomo concerto dal vivo dei Vanilla Sky (progressive rock cover). L’ingresso è libero.
CONEGLIANO Al Teatro Accademia domenica 12
e lunedì 13 è in programma il musical “Il fantasma
dell’opera” con Giorgio Carli, Alexandra Alisè, Simone
cense di San Giacomo di Veglia, nel corso del quale si proseguirà l’approfondimento della conoscenza della vita dei
santi (in scaletta anche la sudamericana santa Teresa di Los Andes e il romeno Vladimir Ghika). In Italia sono almeno duemila gli aderenti al movimento che ha la sede centrale a Brescia,
mentre in Veneto si segnalano le comunità di Treviso (presso il convento
dei carmelitani), Venezia e Verona.
Sibillano, Concetta Ascrizzi, Gianluca Paganelli e
Adonai Mamo.
Regia e coreografie di Andrè de La Roche.
PORDENONE. Domenica 12 alle 11 presso l’auditorium del Centro culturale Casa Zanussi concerto
aperitivo con il duo composto da Franco Venturini al
pianoforte e Massimiliano Martinelli al violoncello.
TREVISO Martedì 14 alle 20.45 al Teatro Eden
di Treviso concerto jazz di Javier Girotto e Aires Tango Jazz.
Altri appuntamenti
VITTORIO VENETO Venerdì 10 alle 18.30 alla biblioteca civica nella ricorrenza della giornata dell’esule il Ciroclo vittoriese di ricerche storiche organizza una conferenza con proiezione sul tema “1921.
L’esodo ignorato”. Interverrà Giovanni Tomasi.
GODEGA DI SANT’URBANO Sabato 11 alle 21 al Palaingresso dell’area fiera verrà proposto
lo spettacolo di musica e poesia dei Barbapedana
“Oy, dona dona... ovvero... La donna nella canzone
popolare: tra musica e racconto”. L’organizzazione è
a cura del Comune. L’ingresso è libero.
LUNEDÌ 13:
Concerti
per Mozart
L
unedì 13 c’è un doppio appuntamento
per i cultori di Mozart. Alle 20.45 al teatro Comunale di Treviso l’Orchestra
da Camera di Mantova –
Alessandro Lonquich solista e direttore – eseguirà
la Sinfonia n. 25 in sol minore K183 e i concerti per
pianoforte e orchestra n.
20 in re minore K466 e n.
21 in do maggiore per pianoforte e orchestra KV
467. Alla stessa ora al teatro Da Ponte di Vittorio
Veneto l’orchestra I solisti
in villa diretta da Walter
Themel con Francesco
Manara violino solista eseguirà il Divertimento n.
3 K138 e il concerto per
violino e orchestra n. 5
K219 di Mozart, e brani da
Britten e Schubert.
o sapete che ogni anno muoiono migliaia di persone
per aver assunto farmaci di cui non avevano bisogno?
O che Tronchetti Provera ha molti più debiti di Tanzi e un
impero finanziario più ramificato di Berlusconi? Sono alcune scottanti verità che si possono ascoltare allo spettacolo di
Beppe Grillo che da oltre un anno gira lo Stivale. Sabato e
domenica alle 21 farà tappa al Palaverde
di Villorba, dove si prevede il tutto esaurito, tante risate e frecciate a destra, a sinistra e anche alla famiglia padrona di casa.
Il sito del comico genovese è il più visitato in Europa, con centomila accessi
giornalieri e un bacino di utenza pari a
quello di un quotidiano nazionale. (AP)
VENERDÌ CON TRAVAGLIO
V
enerdì 10 alle 21, a palazzo Sarcinelli di Conegliano, è prevista la presentazione di “Inciucio”, ultimo
saggio dei giornalisti Marco Travaglio e Peter Gomez.
L’incontro, a cura dell’Associazione famiglie rurali Sinistra Piave e del Comune, andrà in diretta radiofonica sulle frequenze di ErreCi Radio Conegliano e sul sito internet www.radioconegliano.it. Travaglio, che collabora, fra gli altri, con “La Repubblica” e “L’Espresso”, e Gomez parleranno di come la sinistra ha salvato
Berlusconi, la grande abbuffata Rai
e le nuove censure di regime, l’attacco all’Unità e l’assalto al Corriere
della sera.
GIOVEDÌ AL DA PONTE:
Degli Esposti per “Quel mitico ’900”
G
iovedì 16 febbraio, alle 20.45 al teatro Da Ponte
di Vittorio Veneto, Piera Degli Esposti è la protagonista di “Un’indimenticabile serata” da Achille Campanile per la regia di Antonio Calenda, prodotto dal teatro Stabile del Friuli. Biglietti: da 8 a 18 euro. Nell’ambito della rassegna teatrale “Quel mitico ’900” promossa da Fondazione Cassamarca, Comune di Vittorio, Amici del Castrum e ArteVen.
CONEGLIANO E PIEVE DI SOLIGO:
Due incontri sulla Kriegskarte
D
ue opportunità per meglio conoscere la Kriegskarte (Carta militare austriaca) del Veneto e del Friuli risalente al 1798-1805, data alle stampe di recente dalla Fondazione Benetton Studi e Ricerche. La prima è venerdì 17 febbraio alle 18 a Palazzo Sarcinelli in Conegliano, la seconda venerdì 24
febbraio alle 20.30 all’auditorium “Battistella-Moccia”
di Pieve di Soligo. In entrambe le serate sarà il curatore scientifico dell’edizione Massimo Rossi a presentare l’opera.
ALLA FAZIOLI CONCERT HALL:
Attesa per il Trio Cajkovskij
T
utto esaurito per il concerto del Trio Cajkovskij alla Fazioli Concert Hall di Sacile mercoledì 15 alle
20.45. Pavel Vernikov al violino, Anatole Liebermann al violoncello e Kostantin Bogino al pianoforte eseguiranno brani di Cajkovskij e di Šostakovicj. L’intesa che deriva dagli
oltre vent’anni di attività nell’ambito di festival internazionali, rendono le interpretazioni del Trio uniche. Introdurrà,
alle 20, Roberto Calabretto, che parlerà di “Echi occidentali e fascino del popolare nella musica russa”. (MPA)
RASSEGNA ITINERANTE:
Film sull’inutilità delle guerre
“D
alle guerre di liberazione alla liberazione delle
guerre - Percorsi e testimonianze dai conflitti di
ieri e di oggi” è il titolo di un ciclo di film sull’inutilità della
guerra. Inizio proiezioni in tutte le sedi (Treviso, Montebelluna, Mogliano e Conegliano) alle 21. Nella città del Cima le
proiezioni si terranno al cinema Meliès (ingresso 3 euro)
mercoledì 22 febbraio “About Baghdad”; giovedì 2 marzo
“Private”; giovedì 9 marzo “Benvenuti a Sarajevo”; giovedì 16
marzo “Garage Olimpo”. La giornata d’apertura, mercoledì
15 febbraio, al cinema Aurora di Treviso dopo la proiezione
di “Partigiani” è previsto un dibattito con Umberto Lorenzoni
(presidente provinciale Anpi), Agostino Pavan (Associazione volontari della libertà) ed Ernesto Brunetta (storico).
e
L’AZiON
Nostri
Libri
GLI ESULI RACCONTATI DA
CESCHIN SUL CORSERA
H
a destato perfino il
prestigioso interesse del Corriere della
Sera (con un articolo firmato da Sergio
Luzzatto) la ricerca eseguita da
Daniele Ceschin.
Il trentacinquenne di Pieve di Soligo, ricercatore
presso l’Università di Venezia,
dove ha conse-
guito il dottorato in Storia
sociale europea dal medioevo all’età contemporanea, ha dato alle stampe
per Laterza il
volume “Gli
esuli di Caporetto.
I
profughi in Italia durante
la Grande
Guerra”. Ceschin ha già
dedicato sag-
TERZO VOLUME DI ROBERTO GUERRA
Repubblica di Venezia
poi, era dedicata al controllo militare della via
d’acqua, la difesa del
suolo, la bonifica delle
terre incolte, le difese
fluviali e la creazione di
canali navigabili. Queste
condizioni crearono anche delle opportunità di
progresso e di floridezza. La situazione cambiò
radicalmente tra la fine
del 1800 e i primi del
1900. Nuove strade carrozzabili e la creazione
delle linee ferroviarie,
mezzi nuovissimi di comunicazione rapidi, veloci e sicuri, portarono
alla lenta ma definitiva
morte dell’utilizzo delle
vie d’acqua. Attualmente
una riscoperta delle vie
d’acqua è quanto mai
auspicabile: il turismo
diportistico e quello fluviale si configurano come fenomeni in costante crescita».
Giacinto Bevilacqua
La cosiddetta
profondità degli scrittori
non è altro, cinquanta volte
su cento, che oscurità.
Aristide Gabelli
Viaggio storico lungo
il corso della Livenza
È
appena uscito il
terzo volume
della
monumentale ricerca dedicata
al fiume Livenza dallo
studioso e tipografo di
San Stino di Livenza Roberto Guerra. Dopo “Il
fiume Livenza e i suoi
principali affluenti” e “Il
fiume Livenza. Contributo alla salvaguardia
del territorio”, Guerra
ha dato alle stampe “Liquentia. Un fiume nella
X Regio augustea Venetia et Histria”. Il fiume è
stato citato più volte dagli autori greci e latini fin
dal I secolo a. C., in modo significativo da Plinio
e da Strabone. Celebre
è la Tabula Peutingeriana, documento cartografico dipinto del IV secolo d.C., nella quale,
sebbene con grossolana
approssimazione, è de-
scritto il corso della Livenza dalla
sorgente alla
foce.
In
quanto confine naturale il
corso d’acqua venne adottato come
antica linea
di confine fra
le diocesi di
Ceneda e di Concordia.
Risalgono al 794, ad esempio, i due placiti che
stabiliscono i rispettivi
confini territoriali alla
destra e alla sinistra del
fiume. Molto citato è il
diploma dell’imperatore
Berengario del 5 agosto
908 nel quale si cedeva a
Ricpaldus, vescovo di
Ceneda, il porto sulla Livenza detto di Settimo.
Un cenno a parte meritano le vicende delle for-
tificazioni
comparse
lungo la Livenza presso
località oggi
ricadenti in
territorio
diocesano:
da nord a
sud Caneva,
Sacile, Topaligo, Cavolano, Brugnera e la già citata Portobuffolè. «La Livenza fin
dall’antichità ha offerto
la più semplice e naturale via di comunicazione per il collegamento e
gli scambi fra le popolazioni rivierasche e quelle interne dell’area» ha
spiegato Guerra. «Così
sorsero i primi nuclei abitativi che con il tempo
furono fortificati. Molta
attenzione da parte dei
vari Signori prima, della
LA PLURIDECENNALE STORIA
DEL CLUB ALPINO ODERZO
poso. Nel 1985 il balzo: il
sodalizio decide di affrontare l’acquisto di una
sede propria, individuata
nell’ex asilo. Lo stabile adattato a suon di lavori e
di tante ore di volontariato, continua tuttora ad ospitare il Cai. Nel libro
ampio spazio viene riservato ai rifugi: Bottari e
Pramperet, al Coro Alpes,
ai diversi gruppi: sci, speleologico, roccia, escursionistico, naturalistico,
rifugi, alpinismo giovanile. Il tutto raccontato con
un linguaggio semplice e
schietto, venato qua e là
di garbato humour, pro-
C’
era una volta il
Club Alpino di Oderzo. In un agile volume,
ricco di tante belle foto,
anche inedite e curiose, i
soci del Cai opitergino
hanno deciso di raccontare, con entusiasmo la
storia, le curiosità, le tappe fondamentali dello sviluppo del sodalizio, i personaggi che l’hanno reso
forte e la successiva formazione dei gruppi. Il volume è stato dato alle
stampe in occasione del
25° anniversario di “promozione” dei Cai da sottosezione di Conegliano
a sezione autonoma, avvenuta l’11 dicembre del
1985. In realtà tracce del
Cai in Oderzo si ritrovano
sin dal 1928. “Nel 1950 - si
racconta nel volume - un
gruppo di noi disse: ma
perché non ci raduniamo
tutti e fondiamo una sezione del Cai anche ad Oderzo, visto che alcuni sono già soci con Treviso e
Conegliano?”. Nel libro si
ripercorrono momenti salienti e personaggi che
hanno segnato la storia
dell’associazione. Ad iniziare dai presidenti: il primo fu Mariano Todesco;
seguì Toni Segato negli
anni Sessanta, vulcanico
e imprevedibile, organizzatore ad oltranza, sempre entusiasta. Quindi
Paolo Parpinelli, Gianni
Gattel, Giancarlo Camilotto. Presidente attuale è
Roberto Paneghel. Un capitolo è dedicato alla sede
sociale. Fin dal 1985 una
delle battaglie più grosse
del Cai opitergino fu quella per il reperimento di una sede sociale. La prima
sede ufficiale sono due
stanzette in via Spinè; da
qui il Cai è costretto ad
andarsene quando vengono costruiti i nuovi condomini. Si trasferisce allora nella grande casa colonica di via Altinate, di
proprietà della Casa di ri-
ROBER TO GUERRA, Liquentia. Un fiume nella X Regio augustea Venetia et Histria, Tipolitografia Rubino 2005,38 euro.
prio quel che ci vuole per
conoscere meglio questi
appassionati della montagna.
Annalisa Fregonese
RICETTARIO DI BULGARINI :
Il quaderno speciale dei golosi
N
on vuole essere un libro,
non vuole essere un
ricettario con pretese
di esaustività.
L’ultima creatura
del vittoriese editore
Kellermann non vuol
essere altro che quel
che è: “Il quaderno dei
peccati di gola”.
Ossia una raccolta,
che sembra scritta nel
bel corsivo della nonna
su un quaderno a righe
vecchio stile, di picco-
gi alla condizione dei
civili durante la Prima
guerra mondiale ed è
attualmente impegnato in ricerche di approfondimento sugli
internati politici (socialisti, cattolici, anarchici) in Italia nel 19151918. Ne “Gli esuli di
Caporetto” documenta
attraverso fonti inedite
la fuga di seicentomila
civili da Udine, Venezia
e Treviso in seguito alla disfatta dell’ottobre
1917 e all’avanzata dell’esercito austroungarico fi-
no alla linea naturale rappresentata dal fiume Piave.
RICORDI SU SAN POLO
Quella casa
di Paolo Gardin...
È
fresco
di
stampa, per i tipi delle Grafiche De Bastiani di Godega
Sant’Urbano, il
nuovo libro di
Paolo Gardin,
nato nel 1937 a
San Polo di Piave. Dopo gli
studi universitari ha vissuto a
Roma fino al
1991 quando è si è stabilito a
Venezia per dirigere varie aziende e dove l’associazione
Settenari gli ha conferito il riconoscimento di “Veneziano
dell’anno 2002” per il lavoro
compiuto nell’ambito di un
programma di manutenzione
urbana della città lagunare.
Ha fondato nel 1999 la rivista
“Insula Quaderni” che ha diretto fino al 2004. Nel 2003 è
stato anche coordinatore generale della Biennale di Venezia e nello stesso anno ha
pubblicato un primo libro autobiografico intitolato “Fuga
dall’Est”. Le cronache e i ricordi personali raccontati dall’autore de “L’antica casa di
fronte al castello” prendono
spunto dai ritrovati versi di un
prozio ottocentesco, Antonio
Aliprandi, già sindaco di Conegliano e autore dell’opera
sul Cima insieme a don Vincenzo Botteon, cresciuto anch’egli nell’antica casa natale
con la facciata dipinta da affreschi del Cinquecento che
la grande guerra ha fortunatamente risparmiato. La casa
sorge di fronte al grande castello neo-gotico PapadopoliGiol che domina la piazza di
San Polo di Piave, testimo-
nianza dell’alternarsi delle
dinastie economiche e dei
cambiamenti
sociali. Il desiderio di riscoprire le proprie
origini e il ricordo di un’infanzia vissuta
serenamente,
malgrado la
guerra, è il connubio tra pagine di sentimentalismo bucolico legato a momenti di una
vita provinciale scandita dallo scorrere delle stagioni e
pagine di più fredda ricostruzione storica, cronologica
e genealogica, fra le quali ricordiamo le famiglie Aliprandi di San Polo di Piave e poi
di Oderzo e Conegliano, Schileo di Ceneda, Gardin di Castello Roganzuolo, Celotti di
San Fior e Cian di San Biagio
di Callalta, e tante altre. È un
connubio dominato dalla curiosità di riscoprire quelle radici che oggi la mobilità, la
frenesia e la rapida trasformazione della società odierna
tendono a farci ignorare, impedendoci così di comprendere meglio anche noi stessi.
Il libro è arricchito da un apparato fotografico d’epoca e
l’autore alla fine ha inserito
alcune schede genealogiche
delle varie famiglie per aiutare il lettore. “L’antica casa di
fronte al castello” sarà prossimamente presentato a San
Polo di Piave e a San Fior con
la presenza dell’autore e degli studiosi che hanno dato
un contributo storico alla sua
ricerca.
Vinicio Cesana
le ricette di delizie da
offrire a un’ospite o con
cui viziarsi.
Dallo zabajone alla
ganache di cioccolato,
dal salame di cioccolato bianco ai tar tufi al
peperoncino e pistacchi, Francesca Bulgarini raccoglie e Roberto Da Re Giustiniani illustra una rassegna di
dolci peccati, con una
netta prevalenza di
Sua Maestà il cioccolato, cui rende omaggio anche la tinta
...fondente della copertina.
Il quader no dei
peccati di gola, Kellermann editore, pagine 48, 6 euro.
e
L’AZiON
SAN STINO DI LIVENZA Venerdì 10, alle 21 al teatro Pascutto, Moni Ovadia interpreta il monologo “La bottiglia vuota”.
PORDENONE Venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 Carlo Giuffrè interpreta al teatro Verdi “Il medico dei pazzi”, di Eduardo Scarpetta.
VITTORIO VENETO Giovedì
16, alle 20.45, debutta al teatro
Lorenzo Da Ponte la rassegna “Quel
mitico ’900” con “Un’indimenticabile serata”, interpretata da Piera
degli Esposti. Ingresso da 8 a 18
euro.
Teatro per bambini
SAN FIOR Domenica 12, per la
rassegna “Burattini e marionette”,
la compagnia “La casa degli gnomi” calca il palco della sala polifunzionale con “Hansel e Gretel”.
Ingresso gratuito.
VITTORIO VENETO Sabato
11, alle 20.30, la rassegna “I borghi a teatro” propone alla centrale elettrica Nove di San Floriano lo
spettacolo “Quando al paese mezogiorno sona”, con la Compagnia
Vittoriese Teatro Veneto. Ingresso libero.
TREVISO Domenica 12 febbraio,
alle 16 al teatro Sant’Anna, la rassegna “Una fetta di teatro” propone “Alla tavola del cappellaio matto”. Ingresso 4 euro, ridotto 3,20
euro.
PRATA DI PORDENONE
Sabato 11, alle 20.45 al teatro Pileo, la compagnia “Punto e... a capo” di Pordenone rappresenta la
commedia “Le donne d’intelletto”
di Moliere.
VITTORIO VENETO Venerdì
10, alle 20.45, approda in biblioteca civica “Bronte. Cronaca di un
massacro che i libri di storia non
hanno raccontato”, il film di Florestano Vancini per la rassegna “InVisibili 2006”. Ingresso 2 euro.
CONEGLIANO Sabato 11, alle
21, Alessandro Fullin calca il teatro Accademia con “Gengis Khan ovvero il problema del tartaro”, nell’ambito della rassegna “Conegliano sotto le stelle del cabaret”.
PIEVE DI SOLIGO Sabato 11,
alle 21, è di scena al teatro Careni “Pensaci, Giacomino!” di Luigi
Pirandello, con la Nuova Compagnia
Teatrale.
MOTTA DI LIVENZA Sabato
11 alle 20.30 e domenica 12 alle
15 in patronato Don Bosco si terrà
uno spettacolo con la compagnia
del patronato “Atori par scherso”.
CONEGLIANO Sabato 11 alle
21 e domenica 12 alle 16 la compagnia Treviso Teatro presenta “La
fortuna si diverte” all’auditorium
Dina Orsi.
PORDENONE Domenica 12, alle 16, “I Commedianti per scherzo” debuttano all’auditorium Concordia con la commedia in tre atti “Amor in paruca”, “La serva astuta” e “In pretura”.
ODERZO Mercoledì 15 la Compagnia Italiana Operette presenta
al teatro Cristallo “La vedova allegra” di Franz Lehàr, con Umberto
Scida ed Elena D’Angelo.
PIEVE DI SOLIGO Mercoledì
15, alle 20.45, la compagnia Botega calca il palco del teatro Careni con “Sircus”, diretto da Enzo
Celli.
Cineforum
PIEVE DI SOLIGO Venerdì 10,
alle 21, la rassegna “Altro cinema.
La donna sullo schermo” proietta
al cinema Careni il film di Jane
Campion “Lezioni di piano”. Ingresso 4 euro.
ODERZO Venerdì 10, alle 21, il
circolo Pietro Dal Monaco proietta
il film danese “Festen” di Thomas
Vinterberg.
CODOGNÈ Sabato 11, alle
20.30, le ex scuole Ancilotto ospitano la proiezione del film di Brad
Silberling “Una serie di sfortunati
eventi”, nell’ambito della rassegna
“Cinema d’inverno”.
ANZANO Martedì 14, alle 20.30,
al circolo Arci è la volta di “Una
vita difficile”, interpretato da Alberto Sordi e accompagnato a rigatoni al ragù, nell’ambito di “Arcinema, la commedia italiana a cena”, rassegna organizzata da Foodstock Entertainment e associazione culturale Radar. Ingresso 3 euro solo film, 6 euro film e pasta.
ODERZO Martedì 14 e giovedì
16 alle 20 al Cristallo di Oderzo
sarà proiettato “La rosa bianca”.
Ingresso intero 4,5 euro, ridotto
3,5.
CONEGLIANO Martedì 14, alle 20.45, la rassegna “No borders
movies, quando il cinema va oltre
i confini” propone a palazzo Sarcinelli il film di Becker “Good bye
Lenin!”. Ingresso libero.
Ecco i Califfo De Luxe
E
così anche per i
Califfo De Luxe,
l’ormai celebre
“veneto ska cabernet orchestra” di Ceggia, è giunto il debutto discografico
dopo quasi cinque anni di
gavetta. Sono passati solo
tre anni da quando, semisconosciuti, suonarono alla festa diocesana dei giovani a Motta di Livenza: oggi possono contare partecipazioni ad importanti rassegne musicali in Italia e
all’estero. Hanno inoltre
fatto da spalla a gruppi come Shandon, Meganoidi,
Roy Paci e Aretuska, Bluebeaters. Il Comune di Ceggia martedì 7 ha concesso
la sala comunale per presentare l’album, “Fino all’alba”, registrato dall’ex Pitura Freska Cristiano Verardo. Racconta Marco, il
chitarrista: «Era presente
parecchia stampa, e anche
rappresentanti dei comuni
di Torre di Mosto e San
Donà di Piave. Abbiamo
mostrato il nostro video
con un videoproiettore; il
sindaco non era proprio
d’accordo ma poi ha capi-
to il motivo del gesto: rifare in sala, attraverso le immagini, l’atmosfera che si
crea durante le nostre esibizioni». Si tratta del video
di “Baby baciami”, pezzo
già inserito nel loro precedente demo che è stato re-
O
fflaga Disco Pax, Collettivo Neo
Sensibilista Contrario Alla Democrazia Nei Sentimenti. Si tratta di nome e
personalissima presentazione della band
reggiana di Cavriago, che ha calcato il palco del New Age Club lo scorso venerdì 3
febbraio. Alluvionati di premi della critica a
fine 2005 per il loro album d’esordio “Socialismo tascabile”, gli Offlaga Disco Pax sono Enrico Fontanelli (basso), Daniele Carretti (chitarra e basso) e Max Collini (voce
e testi). Difficile inquadrarli in un genere
preciso, a partire dal ruolo di Collini, non
propriamente cantante, ma piuttosto voce
narrante del gruppo. «Nasciamo all’inizio
A
pproda sul piccolo schermo Matrix Reloaded, con Keanu Reeves nei panni di Neo che deve sconfiggere il programma che ci tiene prigionieri (Italia 1, lunedì, 21). Julia Roberts
è un’insegnante in un college femminile in Mona Lisa Smile di Mike Newell
S
empre nutrito il programma notturno. I non nottambuli possono usare i videoregistratori. Segnalo
un fantascientifico Robert Altman del
1979, Quintet, con Paul Newman e Vittorio Gassman (Canale 5, sabato, 2.20),
il thriller Il mistero dell’acqua di
Kathryn Bigelow (Raiuno, sabato,
del 2003 – spiega Max –. Daniele ed Enrico
volevano lavorare con pezzi in italiano, così
hanno deciso di usare i miei racconti». Questi sono in buona parte ambientati negli anni Ottanta e narrano un’adolescenza all’insegna della militanza politica nel Pci. Come
vi spiegate l’ottimo riscontro di pubblico in
una regione, il Veneto, politicamente così distante dalla vostra? «Perché siamo passati
su Radio Deejay», rispondono ironici. Per
poi spiegare che «in fondo è proprio nelle
regioni in cui la sinistra è sempre stata relegata a margine, che questa si è radicata in
modo più forte, seppur per una minoranza».
Ginevra Lamberti
TV
(Raiuno, mercoledì, 21). Meritano di essere visti o rivisti la commedia molto cinica Non per soldi… ma per denaro di Billy Wilder con Jack Lemmon e
Walter Matthau (La7, venerdì, 14.05) e
il giallo Marlowe indaga con Robert
Mitchum (La7, domenica, 18).
2.40), il thriller Angel Heart di Alan
Parker con Robert De Niro, (Italia 1,
sabato, 2.05), il dramma Another
Country di Marek Kanievska con Rupert Everett e Colin Firth (La7, domenica, 0.50) e il biografico Un angelo alla mia tavola che rivelò il talento di Jane Campion (Raitre, venerdì, 1.25).
R
sci nordico si disputa di mattina, mentre le serate sono state lasciate alle esibizioni delle coppie (sabato, 19, lunedì 19 e 21) e dei pattinatori (martedì e giovedì 19). Martedì alle 12 c’è
la discesa libera maschile e mercoledì quella femminile. Lo slalom per
ora è parte della combinata.
È
meriggio prosegue con i documentari
di Cose dell’altro Geo alle 17 e Geo
& Geo alle 17.50. Anche Italia 1 dedica spazio ai più piccoli, ma alterna i
cartoni a telefilm per i più grandi: dopo pranzo ci sono i cartoni Le avventure di Lupin III alle 13.40, Dragon
Ball alle 14.05 e I Simpson alle 14.30.
I
vedì, 21), La squadra del Commissariato Sant’Andrea di Napoli che se
la vede anche con la camorra (Raitre,
mercoledì, 21). Per chi ama le indagini
all’inglese il paragone è con L’ispettore Barnaby (La7, venerdì, 21.30),
e il modello da superare rimane C.S.I.
New York (Italia 1, giovedì, 21).
aidue è la rete dedicata alla XX
edizione delle Olimpiadi invernali di Torino. I notiziari “Tg Olimpico” seguono di regola il Tg2. Sono 185 i nostri atleti che si cimentano nelle varie specialità. Nella prima
settimana i piatti forti saranno lo sci
di fondo e il pattinaggio artistico. Lo
sempre Raitre la rete che dedica costantemente una parte
della propria programmazione solo ai
ragazzi. Ogni giorno si incomincia alle 15.10 con i cartoni di Freddi seguiti
da un telefilm della serie Geni per caso alle 15.45, dal GT Ragazzi alle 16.15,
e dalla Melevisione alle 16.25. Il pondagano tutti nei telefilm italiani: la polizia del reparto indagini
scientifiche speciali in R.I.S. - Delitti imperfetti con Lorenzo Flaherty
in “Ossessione” e “La mano del diavolo” (Canale 5, lunedì, 21), il parroco Don Matteo in “Legittima difesa”
e “La forza del sorriso” (Raiuno, gio-
SU RPC IL CARDINAL TONINI
I
mixato; il video è incluso
nel cd. Venerdì 10 al New
Age di Roncade ci sarà il
debutto dal vivo del nuovo
disco, che si potrà trovare
ben presto nei negozi specializzati.
Andrea Pizzinat
GLI OFFLAGA DISCO PAX A RONCADE
SCELTI PER VOI da GdR
FILM
SACILE Venerdì 10, alle 21, è di
scena al teatro Zancanaro “Arsenico e vecchi merletti” di Joseph Kesserling.
NOTTE
Teatro
OLIMPIADI
T eatro
RAGAZZI
inema &
TELEFILM
C
IL LANCIO DELL’ALBUM “FINO ALL’ALBA”
AVVIENE VENERDÌ SERA AL NEW AGE
l cardinale Ersilio Tonini sarà ospite della rubrica “Settimana
Rpc” di Francesco Dal Mas e Giulia Riva, in onda sabato alle 10.30 e
domenica alle 9.30 a Radio Palazzo
Carli.
Tonini, insieme a
Matteo Colaninno,
e ad altri industriali, inter verrà sui temi dell’etica in azienda.
VARIETÀ?
Mediaset alla riscossa
grazie ai reality show.
Si distinguono
Zelig Circus e Gialappa’s
G
li ultimi mesi del 2005
hanno visto una netta
prevalenza di ascolti per la Rai,
ma il nuovo anno vede una rimonta di Mediaset grazie ad alcuni ritorni. Su Canale 5, intanto, sono ritornati i reality show,
“Grande Fratello” con il gruppo
di giovani che chiacchierano
dalla mattina a notte fonda nella casa di Cinecittà, pungolati
nella serata del giovedì da Alessia Marcuzzi, mentre zia Barbara D’Urso quest’anno è andata alla “Fattoria”, che ha mandato in Marocco una schiera di
ex famosi. Ci sono anche gli “Amici” di Maria De Filippi. Per
fortuna a dare le istruzioni per
l’uso ci pensa la Gialappa’s su Italia 1 con “Mai dire G” domenica sera alle 19 e “Mai dire
Grande Fratello e figli” il lunedì
alle 23.40. Poi è tornato “Zelig
Circus”, uno dei pochi varietà
veramente divertenti e il suo segreto sta tutto nella breve durata dei vari numeri, anche se
l’attore non vi piace il suo sketch dura poco, poi si cambia. Siamo mille miglia lontano dai tradizionali varietà del sabato sera
che devono far fruttare i soldi investiti negli ospiti e li tengono
per mezze ore
per lo più impegnati in interminabili chiacchiere con i
presentatori.
dai
Nostri Paesi
Vittorio V.
“SU DROGA, ALCOL E CRIMINALITÀ, A VITTORIO
DATI CONFORTANTI CHE SPERIAMO DI MANTENERE”
Sicurezza, Saltini soddisfatta
I
vittoriesi e la sicurezza: dai comportamenti sulla strada sono stati resi noti i dati sulle sanzioni amministrative
del 2005- a quelli nella vita
quotidiana -.con Flaming e
Taverna che continuano a
generare discussioni.
Ne parliamo con l’assessore di reparto, Barbara Saltini.
Assessore Saltini, leggendo i dati riportati,
sorge una domanda: i
vittoriesi sono diventati più indisciplinati o
l’azione repressiva è
maggiore?
«Non sono diventati più
indisciplinati. Né siamo più
repressivi. Nelle casse comunali non sono arrivati più
soldi perché sguinzagliamo
i vigili tutti i giorni a tutte le
ore per beccare chi sfora di
dieci minuti il limite massimo del disco orario o del
parchimetro. Ma semplicemente perché la Polizia Locale ha adottato altre strategie».
Quali?
«Ce ne possiamo rendere conto guardando alla tipologia delle sanzioni. Meno multe per divieto di sosta
(anche se il monitoraggio
per le zone sensibili e la sosta sui marciapiedi rimane
intenso) e più per la sicurezza. Che significa meno
sconti per i limiti di velocità,
dove ormai il 90 per cento di
rilevazione è fatto con telelaser e pattuglia. E pugno di
ferro per il mancato uso di
cinture e passaggio con il
rosso ai semafori, dove a rotazione è operativa una macchinetta per cinque posta-
Le infrazioni al codice della
strada riscontrate nel 2005
A
umentano
nel
2005 le sanzioni
amministrative del codice della strada. In totale
5.201 contro le 5.030 del
2004 che permetteranno
al comune di incassare
380 mila euro. Raddoppiate pure le sanzioni non
relative alla condotta stradale: 46 nel 2004 contro le
93 dell’anno scorso. Più
che triplicato il loro importo: da 1.586 a 5.372 euro. Tra le infrazioni più rilevanti il passaggio con la
zioni»
Però sono stati rilevati anche più incidenti
rispetto all’anno scorso. Questo significa
che il Piano del Traffico non funziona come
dovrebbe?
«No, al contrario.Il Put
ha portato una diminuzione
degli incidenti. Che ne siano stati rilevati di più è perché in molti casi siamo stati chiamati dalle forze dell’ordine a dare rinforzo.
Se guardiamo al numero
totale degli incidenti possiamo notare che sono diminuiti».
Parliamo di sicurezza.
Su che fronti si muove l’amministrazione?
«Attivando controlli puntuali sulla microcriminalità
che in questi anni è stata acuita dalla presenza di immigrati.
Dove c’è immigrazione
c’è anche il fenomeno collaterale di piccoli o grandi rea-
luce rossa ai semafori
con 531 infrazioni accertate l’anno scorso. Per
non parlare del superamento del limite di velocità tra i 10 e i 40 Km /h
(3259 pari al 6,25 %). Segue il mancato uso di cinture al conducente (79
casi pari al 1,52 per cento). E aumentano pure gli
incidenti. 96 rilevati contro gli 83 del 94. Dei 96
quasi il 20 cento sono opera di extracomunitari.
Trenta le patenti ritirate
ti e di disturbo all’ordine
pubblico».
Vittorio è il quarto comune della provincia per
numero di abitanti e il secondo per estensione geografica. Nonostante questo,
riusciamo a contenere la criminalità generale. Speriamo
di mantenerci su questa posizione».
Però i dati resi noti dai
carabinieri parlano di
un notevole aumento
del sequestro di droga. E un allarme tra i
giovani.
«Non abbiamo riscontrato una diffusione allarmante fra i giovani. La droga e il
consumo di alcol sono triste
realtà anche da noi, anche
se non evidente come in altri comuni. L’intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine e piani
strategici mirati hanno fatto
aumentare i sequestri di sostanze stupefacenti rispetto
alla normale routine di con-
trollo ordinario.La città ha
un valore di sicurezza molto elevato. Vittorio Veneto è
al 2,5 per cento della totalità
dei crimini commessi nella
provincia contro il 3,7 per
cento della popolazione che
rappresentiamo. È un dato
confortante rispetto a quello sconfortante generale».
Di concreto cosa fa
l’amministrazione per la
sicurezza dei cittadini?«Sarà riproposto il “Progetto Sicurezza”. Ha un costo di 160 mila euro e fruisce di un finanziamento regionale per il 50 per cento.
Partirà a marzo e durerà un
anno. É un progetto a 360
gradi e si avvarrà di più moduli. Sarà rivolto ad anziani,
giovani con corsi nelle scuole e partecipazione attiva.
Conterà un progetto operativo di pattugliamenti notturni. Sarà potenziato il controllo tramite videosorveglianza su siti sensibili del
comune e un quello da parte di un istituto di vigilanza
sulle attività commerciali
che lo richiedano, grazie alla collaborazione con l’Ascom.
In più ci sarà l’istituzione
di un numero verde in via
sperimentale che garantirà
l’anonimato e che ci permetterà di venire a conoscenza di particolari situazioni di disagio o pericolosità suggerite dai cittadini.»
L’applicazione delle telecamere a che risultati ha portato?
«È andata molte bene.
Siamo potuti intervenire in
tempo reale. La videocamera registra per 92 ore. Se dovessero essere commessi
frontolo per una escursione tra i vigneti del
Marzemino.
Si conclude oggi alla Galleria La Torre di
via Virgilio la mostra di Alessandro
Verdi.
VENERDÌ 10
Alle 18.30 presso la biblioteca il Circolo vittoriese di ricerche storiche organizza la conferenza con proiezione di Giovanni Tomasi “1921- L’esodo ignorato”.
Alle 20.30 al monastero cistercense di San
Giacomo incontro di preghiera per famiglie in difficoltà.
Alle 20.30 in seminario “Scuola di preghiera per i giovani”.
Alle 20.30 alla biblioteca civica per la rassegna cinematografica Invisibili 2006
proiezione di “Bronte - cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno mai
raccontato”.
Per i “Venerdì sera con tutta un’altra musica”, alle 21.30 al bar Duomo concerto rock
progressivo con i Vanilla Sky. Info: 347
2281692
SABATO 11
Giornata del malato. Alle 15 nella Cattedrale
di Ceneda celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Giuseppe. Al termine la processione “aux flambeaux”.
Alle 20.30 alla centrale idroelettrica di Nove, per la rassegna di teatro amatoriale “I
borghi a teatro” la Compagnia vittoriese del
teatro veneto propone Quando al
paese mezogiorno sona.Ingresso
libero
DOMENICA 12
Alle 9.30 in piazza del Popolo parte la 5°
Maratonina Vittoria Alata. Vedi
pagina Sport..
Per il ciclo di passeggiate con il professor
Guido Tonon Anziani al passo con
tempi, ritrovo alle 14.30 in piazza a Re-
LUNEDÌ 13
Alle 20.45 al teatro Da Ponte in occasione
del 250° della nascita di Mozart concerto
dei “Solisti in villa”. Con la partecipazione
di Francesco Manara,
GIOVEDÌ 16
Alle 20.45 al teatro Da Ponte per la rassegna Quel mitico ’900” va in scena
“Un’indimenticabile serata” da
Achille Campanile, con Piera degli Espositi,
Stefano Galante. Regia di Antonio Calenda.
FARMACIA DI TURNO: Farmacia comunale N° 2, piazza Fiume, San Giacomo telefono
0438 - 500351
atti vandalici o altri problemi siamo in grado di risalire all’autore. A breve saranno installate altre quattro telecamere fisse in altre zone
critiche della città. Saranno
piazza Medaglie d’Oro, Piazzale XXII Novembre, la rotatoria di via Celante. Sul
quarto sito dobbiamo ancora decidere».
C’è un quartiere che
la preoccupa di più?
«Non ci sono picchi fra
un quartiere e l’altro. Quello che potrebbe preoccuparmi di più è il quartiere
della Val Lapisina. È popolato da anziani.
Convivono con
extracomunitari.
E dista 10 km dal
centro città».
Veniamo al
caso
Flaming…
Scoppierà di
nuovo la polemica?
«Mi auguro
che nessuno lo
faccia più scoppiare. L’augurio è che un po’ tutti ritornino al buon senso. Il 14
febbraio sarò con il sindaco
in udienza dal Gip (vedi altro articolo). Vediamo come
L’assessore alla sicurezza Barbara Saltini
andrà. Io dico che il problema è stato arginato in modo
notevole con la chiusura anticipata. Non può un’ amministrazione comunale fungere da
mamma o papà .
Non si può tollerare che venga istituito un comitato
delle mamme a favore di un’apertura
di un locale pubblico fino alle 2 perché a qualcuno fa
comodo che i figli
alzino il gomito sotto casa piuttosto che altrove.
Un genitore deve sapere cosa fa o dov’è suo figlio. E non
pretendere che siano le Istituzioni a farlo».
Francesca Gallo
“A marzo
partirà il
nuovo
Progetto
Sicurezza”
E I DISAGI CONTINUANO
Flaming e Taverna,
giunta a processo
S
cottà e Saltini davanti al
giudice, i responsabili di Flaming e
Taverna condannati a 2.025 euro di
ammenda.
Martedì 14 febbraio il sindaco e
l’assessore all’ordine pubblico saranno di fronte al giudice per le indagini
preliminari del tribunale di Treviso. Sono indagati di omissione di atti d’ufficio, cioè di non aver fatto quanto in
loro potere per tutelare i loro concittadini dal danno prodotto da avventori che schiamazzano, che urinano, che
vomitano nelle vicinanze dei due bar.
Risale invece a ottobre la condanna emessa dal gip
Gianluigi Zulian nei confronti degli esercenti di Flaming
e Taverna: 2025 euro di ammenda perché giudicati colpevoli non solo di aver disturbato la quiete pubblica ma
anche di aver dato alcolici a persone palesemente ubriache. I quattro hanno presentato opposizione e torneranno quindi in tribunale.
Restano invece, almeno in parte, a piede libero, i principali responsabili: i clienti sregolati. Senza di loro, anche
le (eventuali) omissioni di Scottà e Saltini e le (eventuali) somministrazioni illegali di alcolici dei gestori di Flaming e Taverna sarebbero rimaste prive di conseguenze.
A piede libero, e senza aver imparato la lezione. Tanto è vero che anche due fine settimane fa i Carabinieri sono stati chiamati dai residenti dei dintorni ad intervenire. E tanto è vero che Nicola Todeschini, avvocato di circa duecento residenti, ha scritto un email a Scottà sostenendo, a suon di 40 eloquentissime foto( ne vedete una), che i disagi continuano. Incolpando il sindaco di carente gestione dell’ordine pubblico. Chiedendo ulteriori
limitazioni all’orario di chiusura ( bagno di sangue per i
portafogli dei gestori), divieto di parcheggio nel cortile
per i non residenti, più vigilanza.
Tommaso Bisagno
22
Domenica 12 febbraio 2006
L’ORGOGLIO DI MONSIGNOR MAGAGNIN
Cerficazione Iso 9001
per il Collegio Dante
O
biettivo raggiunto. Il collegio vescovile “Dante Alighieri”
di Vittorio Veneto è il primo istituto scolastico cattolico del Veneto ad aver
conseguito la prestigiosa
certificazione Uni en iso
9001:2000.
Per il “Dante”, comprendente la scuola primaria, la scuola secondaria di primo grado, l’istituto tecnico commerciale e l’istituto tecnico
per geometri per un totale
di circa 320 studenti, dopo
l’ottenimento della medaglia d’oro e del diploma di
prima classe del presidente della Repubblica per meriti scolastici, è il secondo
grande riconoscimento nel
giro di un mese. Qualche
ragione per gioire, insomma, ce l’ha monsignor Massimo Magagnin, direttore
e dirigente scolastico del
collegio Dante da oltre 18
anni, unitamente a tutto il
e
L’AZiON
Vittorio Veneto
corpo docente e in modo
particolare i professori Pasquale Tonon e Michele
Marcon che del progetto
sono stati i primi coordinatori.
«L’obiettivo della nostra
scuola - spiega mons. Magagnin- è di continuare ad
essere un punto di riferimento delle famiglie del
territorio e di soddisfare
pienamente le esigenze e
le aspettative di studenti,
genitori, docenti e di tutte
le figure professionali presenti in istituto. È per questi motivi che abbiamo lavorato intelligentemente
per tre anni per raggiungere la certificazione di
qualità che ci permetterà di
ribadire i nostri temi educativi attuando dei sistemi
migliorativi affinché la
scuola si adatti efficacemente alle richieste didattico - educative della società
attuale».
In cosa consiste la certificazione di qualità? «Innanzitutto il rispetto di regole definite per il miglioramento continuo attraverso il raggiungimento di obiettivi prefissati, quali la
realizzazione e il mantenimento di un sistema di gestione della qualità coeren-
MA IL PROCURATORE ANNUNCIA: RICORREREMO
Palestra vicino al monastero,
la Regione è d’accordo
U
n (grosso) punto per l’amministrazione Scottà
e per il suo progetto di palestra vicino al monastero,
a San Giacomo. Aumentano le possibilità che in un
tempo ragionevole San
Giacomo possa dotarsi di
una sua struttura sportiva
coperta, e che questa venga realizzata nella sede
che l’amministrazione,
scegliendo tra varie possibilità, ha designato.
Nella seduta del 31 gennaio, infatti, con delibera
n° 184, la giunta regionale del Veneto ha approvato all’unanimità la variante
al piano regolatore generale del comune di Vittorio Veneto relativa al terreno tra via Monte Piana
ed il monastero.
Ha invece fatto proprie
le ragioni del comitato tecnico, che lo scorso 9 novembre aveva espresso, in
base a complesse motivazioni giuridiche che vi e ci
risparmiamo, il proprio parere così: “l’eventuale presenza di vincoli non preclude l’approvazione della
variante”.
Tanto il procuratore generale del Monastero Alberico Sonego quanto il
comitato di cittadini capeggiato da Luigi Villanova, nelle osservazioni alla
variante depositate in regione, avevano invece sostenuto che c’erano motivi tecnici che dovevano far
dire no alla variante, e che
inoltre la sua approvazione avrebbe compromesso
sia la conservazione che la
valorizzazione del monastero. Sia da un punto di
vista artistico (per le due
pregiate barchesse) che
da quello religioso, perché
za di accordi informali presi con la badessa del monastero, e che sussistono
tutte le condizioni per una
pacifica convivenza tra
suore e palestra.
Accordi invece smentiti da Sonego.
Cosa succederà ora?
Il sindaco Giancarlo Scottà
Il procuratore generale del monastero di
San Giacomo Alberico Sonego
lederebbe il silenzio e l’isolamento di cui si nutre
la vita claustrale, e ostacolerebbe i non remoti propositi di ampliamento del
complesso intitolato ai santi Gervasio e Protasio.
si delle suore, se ne dedurrebbe, a rigor di logica, che il voto della commissione regionale contrario a quanto Sonego auspicava è una brutta notizia per le suore sangiacomesi.
Non così ovviamente la
pensano i sostenitori del
progetto palestra; il sindaco anzi ribadisce l’esisten-
È una brutta notizia
per le suore?
Dato che il procuratore,
a rigor di legge, è il rappresentante degli interes-
Dopo il sì giunto dalla
Regione, quali saranno i
passi successivi?
Da parte della giunta, la
presentazione del progetto (approvato a Venezia) alla Sovrintendenza. Progetto di cui entrerebbe a
far parte anche una nuova
sede per la scuola elementare Sauro. Il vecchio
ha infatti i suoi annetti e le
sue carenze- non c’è palestra, anzitutto.
Da parte del procuratore del Monastero, Alberico Sonego, dopo il fallimento dell’ultima ipotesi
LIBRO DEL PROF VITTORIESE
In forma per lo sci
con Paolo Artico
N
on c’è solo calcio
tra le competenze
di Paolo Artico, vittoriese
purosangue, preparatore
atletico delle squadre dell’allenatore di Sarmede
Gianni De Biasi, e attualmente quindi con lui ad inseguire la serie A con il Torino.
Non c’è solo il calcio:
del resto Artico è anche
tecnico specialista di atletica leggera e consulente
di comitati regionali dediti agli sport invernali.
Non c’è solo il calcio e
lo dimostra il suo ultimo libro “Nuove strategie per
una moderna preparazione nello sci alpino”. Un
manuale in tre parti, edito
da Calzetti e Mariucci e in
vendita a 18 euro, in cui Artico fornisce indicazioni a
tutti i livelli: dalla ginnastica presciistica, alla promozione dello sci nelle
scuole, all’ ipotesi di protocollo organizzativo per
Federazioni, Comitati e
Scuole Sci finalizzato ai migliori risultati agonistici.
Come quelli ottenuti da Al-
Paolo Artico
berto Tomba e Gustav
Thoeni, che - poche parole ciascuno- assieme al tecnico Giorgio D’Urbano firmano la prefazione ad Artico.
Il preparatore vittoriese, a lungo professore di
educazione fisica al collegio Dante, proprio qui
verrà a presentare la sua
creatura venerdì 17 alle 21.
te con i requisiti della
norma de Ministero
dell’istruzione, l’organizzazione e il coordinamento dei processi
di servizio didattico
secondo una pianificazione temporale
che monitori periodicamente i risultati, la
misurazione del grado di applicazione del
sistema di gestione
per la qualità, il coordinamento degli interventi di valutazione delle attività didatIl rettore del Colegio Dante mons. Massimo
tiche e disciplinari per
Magagnin
definire gli standard
d’istituto e predisporre con organicità piani di in- tutti coloro che svolgono
tervento a riduzione degli un qualsiasi compito alinsuccessi scolastici. Tutto l’interno dell’istituto».
Giacinto Bevilacqua
ciò con la collaborazione di
e varianti
sconfina
talora nell’avversità
personale.
Scottà e
Sonego si
parlano solo a mezzo
stampa, e
quasi mai
in
tono
conciliante. Da parLa cappella funeraria del monastero cistercense te di Sonego tuttavia
di accordo, si preannuncia era stata anche presentata
una guerra giuridica senza una proposta di scambio di
quartiere. «È meglio che terreni monastero-comupensino a fare la palestra ne che a suo dire avrebbe
da un’altra parte, se pro- permesso la coesistenza di
prio vogliono completarla», dice rivolto alla giunta Scottà. E preannuncia
ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale
contro la variante e, se
sarà necessario, anche al
Consiglio di Stato, il successivo e ultimo grado di
giudizio. O in alternativa
sceglierà il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.
Quando cadrà il muro di San Giacomo?
Approvata la
variante al prg
relativa al
progetto caro
al sindaco
Scottà
Il “muro di San Giacomo” che oppone le due
parti in causa appare sempre più alto. La disputa nel
merito urbanistico di prg
monastero e palestra. Questa proposta però è stata
respinta dal comune che
la giudica impraticabile.
Tommaso Bisagno
La serata s’intitolerà “La
preparazione atletica nello sci alpino: esperienze in
palestra, a scuola, nell’agonismo”. Interverranno,
oltre al sindaco di Vittorio
Veneto Scottà ed ai suoi assessori Faraon e Caldart,
alcuni tecnici del settore
che punteggeranno il dibattito: il presidente del comitato veneto della Fisi Roberto Bortoluzzi, il responsabile dell’ufficio educazione fisica della Provincia di Treviso Giandomenico Probati, il direttore tecnico della palestra
vittoriese Bobadilla Renzo
Turbian, l’allenatore dello
Sci Club Nottoli Vittorio
Veneto Carlo Ceccato. Moderatore della serata il professore di educazione fisica dell’Itis Roberto Toffol.
(TB)
L’addio
al calzolaio
Giovanni Peccolo
S
i sono svolti martedì
pomeriggio
nel
Duomo di Santa Maria Nova i funerali
di Giovanni
Peccolo, 88
anni, il calzolaio di Serravalle, che
per decenni
ha lavorato
nella
sua
bottega prima in piazza
Flaminio e poi in via Martiri, dove è stato prima affiancato e poi sostituito dal
figlio Damiano e negli ultimi tempi anche dal nipote Simone. Lascia, oltre a
Damiano, la moglie Caterina e le figlie Maria Pia e
Carla.
e
L’AZiON
eneto
Vittoriese / Vittorio V
COLLE UMBERTO / Il 2 aprile inaugurazione dei lavori
Casa della Dottrina
rimessa a nuovo
P
er i suoi cinquant’anni di vita
la Casa della Dottrina di Colle Umberto si
rifà il look e cambia nome.
Risale infatti al 1955 la costruzione e l’inaugurazione
dell’edificio voluto dalla comunità cristiana per ospitare le attività pastorali e ricreative della parrocchia.
Proprio in concomitanza
con questo significativo anniversario, l’oratorio è stato oggetto di molteplici interventi di sistemazione e
ristrutturazione, recentemente conclusisi.
«I consigli parrocchiali,
economico e pastorale, – afferma il parroco don Angelo Granziera –, insieme a
noi sacerdoti, hanno avvertito la necessità di provvedere al restauro della Casa
della Dottrina, urgenza peraltro avvertita da tutte
quelle persone che la frequentano. Questo edificio
è un bene certamente prezioso da conservare e per
questo era urgente renderlo oggi più confortevole per
rispondere adeguatamente
alle molteplici attività e al
rispetto delle normative vigenti per l’uso pubblico.
Dal tempo della sua inaugurazione nel 1955 tutto era rimasto uguale».
centro propulsore di attività
culturali e ricreative, nonché di servizio, come vocazione alla carità e al volontariato».
Nuovo nome per l’oratorio
La Casa della Dottina a Colle Umberto
Per una spesa complessiva di 100 mila euro si è così provveduto a sostituire i
serramenti, rifare il tetto, adeguare gli impianti di riscaldamento
ed elettrico, mettere in
opera la controsoffittatura al fine di insonorizzare gli ambienti, sostituire la parete divisoria della grande sala
al piano terra, ridipingere tutti i locali interni e le pareti esterne,
adeguare l’edificio alle
norme di sicurezza.
In tutti questi anni la Casa della Dottrina ha accolto le attività parrocchiali
quali catechismo, incontri
di Azione cattolica, pesche
di beneficenza, riunioni e
conferenze. Per diverso
tempo è stata usata anche
come sede provvisoria del-
Un concorso
aperto ai
giovani per dare
un nuovo nome
all’edificio
Ponte della Muda,
sagra e carnevale
on l’apertura presso le ex scuole elementari del chiosco enogastronomico alle 18 e
la gara di briscola alle
20.30 prendono il via sabato 11 a Ponte della Muda i festeggiamenti 2006
per il patrono San Valentino organizzati dalla Pro
Ponte presieduta da Giacomo Ardengo. Festeg-
compito educativo proprio
della parrocchia, in collaborazione stretta con le famiglie; il suo specifico è
quello di evangelizzare, educare all’originalità cristiana particolarmente i ragazzi e i giovani con la vita
di gruppo. È inoltre luogo
di formazione alla fede e
lendario richiede, si mescolano col carnevale. Ecco allora domenica 12 alle 14.30 la grande sfilata
di carri mascherati con la
banda e le majorettes di
Prata, mentre domenica
19 alle 14.30 ci sarà la
quinta edizione dello spetgiamenti che, come ca- tacolo “Mascherine a carnevale” con saltimbanchi, mangiafuoco e prestigiatori.
Martedì 14, ricorrenza liturgica di San Valentino, alle 10.30 si
celebra la messa
nella chiesa di
I volontari della Pro Ponte, con sulla destra il presidente Ardengo Ponte.
Sabato 18 alle
20.30 in chiesa a Ponte
concerto con la corale
Santo Stefano di Pinidello, il coro Primo Vere di
Rorai Piccolo (Pn) e la corale San Salvatore di Susegana. Tutto il ricavato
verrà devoluto a favore
dei bambini disabili accolti all’Hogar del niño minusvalido gestito dal missionario vittoriese padre
Gianluigi Lazzaro in Guatemala. Per tutte le notizie è possibile anche consultare l’aggiornatissimo
sito ufficiale della parrocchia:
http://web.tiscali.it/PonteDellaMuda curato da
IN FESTA PER S.VALENTINO
C
la scuola media statale.
«L’oratorio – continua
don Angelo – assume il
Una volta conclusi i lavori il Consiglio pastorale
ha ritenuto opportuno lanciare un concorso per trovare una nuova denominazione all’oratorio.
All’iniziativa possono
prendere parte i gruppi Acr e del catechismo con
proposte collettive, e singolarmente i giovani dai 15
ai 30 anni. Oltre al nome
scelto deve essere indicata
la motivazione. Un’apposita
commissione esaminatrice,
formata da rappresentanti
dei catechisti, dell’Acr, dell’Acg, del settore adulti e
dal presidente dell’Ac parrocchiale, sceglierà tra i nomi pervenuti una terna da
sottoporre all’esame del
Consiglio pastorale parrocchiale che avrà l’ultima parola.
La festa per l’inaugurazione dei restauri e per il
“battesimo” con la nuova
denominazione avrà luogo
il 2 aprile, con la partecipazione del vescovo Giuseppe.
Gerda De Nardi
Domenica 12 febbraio 2006
A
dottate un
bambino a distanza. L’appello viene
dalle suore
della scuola
materna San
Pio X di
Sant’Andrea
a Vittorio. Il
progetto è partito l’anno
scorso dopo la visita a una
delle missioni dell’Ordine
del Sacro Costato presente
in Ecuador. L’appello non è
caduto nel vuoto e ha dato
i suoi frutti.
«Un buon numero di genitori della nostra scuola
materna ha già adottato un
bambino ecuadoriano – fa
sapere la responsabile della scuola suor Giampaola
Monaco –. E in questi giorni sono arrivate adesioni di
altre persone». Da pochi
mesi è rientrata dall’Ecuador anche suor Cosima Pichierri che racconta: «Ho
23
visitato i bambini che vengono istruiti
nella scuola
della nostra
missione. Sono stata nei
villaggi e devo dire che
sono rimasta
impressionata. C’è una povertà che traspare in tutto. I bambini sono orfani, abbandonati in
strada, malati, denutriti.
L’adozione a distanza è l’unico mezzo che può salvarli, dargli un istruzione,
un lavoro e una vita dignitosa. Sono un’infinità i bambini in Ecuador che aspettano con fiducia un’adozione. Diamogli un’opportunità e un po’ di futuro». Avviare un’adozione a distanza non è complicato. Basta
contattare le suore della
scuola materna San Pio X
di Sant’Andrea.
Francesca Gallo
S.ANDREA
“Adottate un
bambino in
Ecuador!”
CANSIGLIO:
“Malgabianca” di sci di fondo
S
i svolge domenica 12 in Cansiglio la quattordicesima edizione della Malgabianca. La kermesse di
sci di fondo ha due facce: la competitiva Fisi, che parte
alle 9 da Le Rotte con percorso di 15 km, e la non competitiva aperta a tutti, lunga uguale, con partenza un’ora dopo dalla stessa sede.Ci si può iscrivere fino alle 19
di sabato 11 da Sport 2000 a Vittorio Due a Vittorio Veneto, oppure il giorno stesso, con sovrapprezzo. Per dettagli, e per iscrizioni a distanza, chiamare 0438-550689.
COLLE: Ulderico Bernardi riflette
su “La comunità e i luoghi”
G
iovedì 16 febbraio, alle 20.30 al centro sociale di via Capitanio,
si terrà l’incontro “La comunità e i suoi luoghi”, con il sociologo Ulderico Bernardi. Interventi di Giustino Cherubin, Giuseppe Donadel, Gino Savioli. Moderatore Roberto Zava. Organizza l’associazione collumbertese Vivere i colli.
24
Domenica 12 febbraio 2006
e
L’AZiON
Bellunese / Vallata
RINNOVATO PRESIDENTE E CONSIGLIO COLMAGGIORE: RECUPERATA
Carve Viva, potente
macchina organizzativa
E
ra la fine del
2001 quando a
Carve chiudeva
l’unico bar rimasto in servizio nel paese, l’osteria
da Bortolo. Fu per il successivo interessamento
dell’allora capo frazione Ivano Da Canal, che iniziò
una trattativa con l’Amministrazione comunale e
con i proprietari del locale per far sì che la frazione potesse avere un punto di ritrovo e aggregazione, necessità sentita da
gran parte dei frazionisti.
Dopo breve tempo, grazie
alla disponibilità dei proprietari dell’ex osteria,
nacque l’associazione
“Car ve Viva”. L’associazione, che ha come obiettivo quello di dar vita alla
frazione, ha rinnovato nei
giorni scorsi il proprio
consiglio. Nuovo presidente è Alberto Feltrin e
i membri del direttivo sono: Angelo Isotton, Ovidio Da Canal, Cesare Feltrin, Ado Comiotto, Ennio
Comel, Ivano Da Canal,
Alessandro Da Canal,
Vincenzo Feltrin, Remo
Comiotto e Luca Conti.
Molte sono le iniziative promosse da Carve Viva in questo arco di tempo. Si è iniziato con una
mostra di artigianato locale che, su richiesta del
comitato “Mele a Mel”,
viene da tre anni proposta all’interno della importante manifestazione
zumellese. Carve Viva ha
poi riproposto un’antica
tradizione; quella di “far
su el porzèl”, documentando le varie fasi della lavorazione del maiale con
video e foto. È stata inoltre organizzata la tradizionale “gara de la soprèsa”, dove concorrono numerosi paesani con i loro
migliori insaccati. Una
FOLLINA: Finanziamento
per sistemare la strada di Sach
L’
amministrazione comunale di
Follina e la Comunità
Montana delle Prealpi
Trevigiane hanno stanziato 12 mila euro per
la
manutenzione
straordinaria di alcuni
particolare attenzione è
stata rivolta anche agli anziani con l’organizzazione
del pranzo con “i doveni
de na olta”. Nella scorsa estate è stata organizzata
la prima edizione del concorso canoro “Castrocarve”. Sono state promosse
anche una gita a Roma e
suggestive escursioni nei
dintorni di Carve; a malga Salvedela, in Campagnola e il giro delle Porebbe.
Nella sede sono stati
organizzati, inoltre: una
serata con le fotografie di
montagna di Remo un
corso di costruzione di cesti in vimini, un corso di
bonsai e uno di decoupage.
Sergio Cugnach
tratti della strada di Sach, che parte dalla frazione di Valmareno e
arriva fino al Pian delle Mule congiungendosi ad una mulattiera
che porta a Praderadego.
UNA VECCHIA FONTANA
U
na vecchia fontana
che viene recuperata è un pezzo di storia locale salvata. Mossi da questa convinzione i componenti del Comitato Va’ dee
Femene hanno preso a
cuore il recupero della fontana di Colmaggiore. Dal
dicembre 2003 hanno dedicato molte domeniche
mattina al recupero del
manufatto, terminando il
lavoro all’incirca due mesi
fa. Il materiale utilizzato
proviene dalla zona. Completano l’opera un bel ciottolato e una piera del larin
che funge da panchina.
Il Comitato Va’ dee Femene, nato per recuperare
MIANE: Concerto di flauti
ed estrazione lotteria
P
er motivi di forza
maggiore è stata
rinviata a questa domenica, 12 febbraio, l’estrazio-
ne della lotteria di Miane
inizialmente programmata per lo scorso 29 gennaio. L’estrazione ha luo-
TARZO: Compie
100 anni e quattro
giorni dopo muore
e attrezzare un’area verde
lungo il lago di Santa Maria, ha già in programma
di continuare sulla strada
intrapresa recuperando altre due fontane a Colmaggiore di Sopra.
Chi vuol conoscere programmi e attività del Comitato può consultare il sito www.vadeefemene.tk.
go alle 15.30 nel centro polifunzionale della Pro loco
e verrà preceduta da un
concerto del gruppo strumentale di flauto dolce della scuola media di Miane
(alle 14.30).
FARRÒ: NOZZE D’ORO
L
unedì 6 febbraio è
mancata Graziosa
Frare vedova Bernardi.
Qualche giorno prima, il 2
febbraio, aveva festeggiato
i 100 anni. Graziosa era nata nel 1906 a Revine, nel
’29 si era trasferita a Trieste col
marito,
rimasta
vedova
rientrò
nel ’73 a
Tarzo.
Da 15 anni era ospite della casa di riposo Villa Bianca. Aveva una figlia e diversi nipoti.
Aldo Boschetto e Maria Stella sposati il 31 dicembre 1955
D
omenica 12 febbraio Aldo Boschetto e Maria
Stella festeggeranno il loro 50º anniversario di
matrimonio con una Messa celebrata nella chiesa di
Farrò.
Saranno circondati dall’affetto dei loro amatissimi nipoti Matteo, Martina ed Eleonora, dei figli, genero, nuora e dei tanti amici.
e
L’AZiON
Quartier del Piave
IMPIANTO A BIOMASSE,DISCUSSIONE APERTA
Per il consenso
serve chiarezza
C
hi non conosce
la storia recente
del Quartier del
Piave forse fa difficoltà a
capire le perplessità sollevate intorno all’idea dell’Ascopiave di realizzare
un impianto a biomassa
nella zona. Pochi anni fa
due Comuni dell’area, Farra e Sernaglia, vissero confronti molto aspri per questioni ambientali: a Falzè
si volevano realizzare delle discariche e a Farra un
impianto di trattamento di
sostanze esauste (caso Ita). Entrambi i progetti
vennero bloccati a seguito
della mobilitazione della
popolazione. A Sernaglia è
ancora in corso la battaglia
del Comune contro una
ditta che vuole stoccare amianto in una cava. Insomma, i nervi da queste
parti sono tesi e basta un
niente a provocare tensione e contrapposizione. Per
questo non si comprende
Wwf contrario, Legambiente, Cgil, Ds e Margherita possibilisti
perché i politici abbiano
gestito in così malo modo
la comunicazione in merito alla proposta di costruire un impianto che produce energia rinnovabile
bruciando biomassa cioè
scarti di origine vegetale
(detto più semplicemente:
legno). Davvero la vicenda dell’Alta Velocità (la cosiddetta Tav) della Val di
Susa non ha insegnato
niente! L’informazione ai
cittadini non è arrivata da
incontri o da bollettini
informativi, ma da mezze
parole dette ai giornali
RICHIESTO UN CTP
I sindaci chiedono
corsi per immigrati
C
on una lettera al direttore dell’Ufficio
scolastico regionale e all’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione della Regione Veneto, i
sindaci del Quartier del
Piave hanno chiesto ufficialmente l’istituzione di un
nuovo Centro territoriale
permanente (Ctp) a Pieve
di Soligo. «Abbiamo già la
disponibilità dei locali all’Istituto comprensivo – spiega l’assessore alla Scuola
di Pieve di Soligo, Silvia
Mazzocco – e la dirigente
scolastica ha dato la sua disponibilità ad assumere anche la guida del Ctp. Questo ci consentirà di avere
un nuovo, importante servizio per i cittadini del
Quartier del Piave, facilmente fruibile. Non solo
corsi di alfabetizzazione
per stranieri e corsi di istruzione per il conseguimento del diploma di scuola media inferiore (150 o-
(perché le notizie c’erano
e qualcuno le ha pur messe in giro) e da questi rilanciate.
Mancando
un’informazione chiara, ognuno ha capito quello che
ha voluto. Ed ora non sarà
facile rimuovere idee e
convinzioni che si sono diffuse tra la popolazione.
Le reazioni dei sindaci
Gli unici ad essere stati
informati ufficialmente sul
progetto sono i sindaci dell’area. Nessuno, a quanto
pare di capire, è pregiudizialmente contrario all’im-
re), ma anche corsi di informatica di base, di Cad, di
lingue straniere, impartiti
da personale qualificato a
costi accessibili. Per quanto riguarda l’istruzione dei
cittadini stranieri, non va
sottovalutato l’aspetto sociale che il nuovo Centro
territoriale permanente potrà assumere sul fronte dell’integrazione e della conoscenza delle regole».
A sottoscrivere la lettera i sindaci di Pieve Giustino Moro, di Refrontolo Maria Grazia Morgan, di Follina Marcello Tomasi, di
Cison Cristina Pin, di Miane Claudio Mellere, di Farra Domenico Citron, di
Sernaglia Giovanni Balliana e di Moriago Pergentino Breda.
T
D
l’auto. Pare che Claudia sia
morta immediatamente,
mentre Carlo sia deceduto
a seguito dell’investimento
da parte di un’auto.
Mentre andiamo in
stampa i funerali dei due
giovani, previsti nel duomo di Pieve, non sono stati ancora fissati.
Finora c’è stato un solo
“no” secco all’idea dell’Asco, quello del Wwf. Motivazione: le parole “impianto a biomasse” maschererebbero progetti
che dovrebbero servire a
bruciare rifiuti tossici come gli scarti dei mobilifici,
pieni di colle, plastiche e
vernici o le potature dei vigneti trattate con prodotti
chimici.
Favorevoli a determinate condizioni, invece, Cgil, Ds e Margherita. Queste le condizioni: dimensione dell’impianto limitata e compatibile con l’ambiente (Cgil); esclusione
di scarti industriali, come
a qualche mese anche il Comune di
Farra di Soligo ha un proprio sito internet consultabile all’indirizzo www.comune.farradisoligo.tv.it e anche
www.farra.it.
Attraverso il
sito i cittadini
possono consultare direttamente da casa
gli orari degli
uffici, i numeri
di telefono, gli
indirizzi e-mail
e i servizi offerti dai vari uffici comunali. Il
sito viene aggiornato in tempo reale sugli avvisi, le ordi-
legnami con colle e vernici (Margherita); trattamento a parte dei tralci
delle viti (Ds). Articolata
la posizione di Legambiente Sernaglia. «Non basteranno certo i tralci delle viti dei nostri vigneti né
i resti di lavorazione del legno delle industrie locali a
far funzionare un impianto
di questo tipo – sottolinea
la presidente Mara Vedova
–. I resti di lavorazione del
legno, inoltre, trovano già
un riutilizzo pressoché totale negli impianti di riscaldamento delle varie aziende e nella produzione
di eco-pannelli di truciolare». Domanda sottintesa:
con cosa si farà funzionare l’impianto se il materiale locale non sarà sufficiente? Inoltre Legambiente chiede se lo scopo
dell’impianto sia la produzione di energia elettrica o
il teleriscaldamento. «In
questa seconda ipotesi
non si capisce perché le aziende, che hanno già speso milioni di euro per adeguare i propri impianti alla normativa vigente, dovrebbero ricorrere a questa nuova opportunità».
Ascopiave si è impegnata ad approfondire tutti gli interrogativi sollevati dai sindaci. Non resta
che attendere lo studio.
Federico Citron
REFRONTOLO: RESTAURATO
IL CAPITELLO DI CASALE
È
nanze, le comunicazioni alla
cittadinanza e contiene il calendario delle manifestazioni culturali e turistiche promosse nel territorio comunale. Infine c’è la possibilità
di scaricare direttamente da
casa tutta una
serie di moduli necessari
per presentare domande di
vario genere
agli uffici comunali,
risparmiando
così tempo e anche denaro.
Il sito è stato progettato e
realizzato da StranoWeb.
25
FORANIA
Inizia
il percorso
verso le unità
pastorali
È
la costituzione delle
unità pastorali il principale obiettivo su cui lavorerà, nei prossimi cinque anni, il neo-eletto consiglio pastorale foraniale del Quartier
del Piave. Nella prima riunione, svoltasi martedì 31 gennaio a Pieve di Soligo, il vicario foraneo monsignor Giuseppe Nadal ha illustrato le
quattro unità pastorali in cui
verrà diviso il Quartier del Piave: “i Colli” (Soligo, Farra, Col
San Martino), “le Grazie” (Vidor, Colbertaldo, Moriago e
Mosnigo), “la Piana” (Sernaglia, Falzè, Fontigo), e “la Pieve” (Barbisano, Pieve, Solighetto, Refrontolo).
Di unità pastorali si parlerà
il pomeriggio di domenica 5
marzo al teatro parrocchiale
di Solighetto, nel corso di un
incontro cui sono invitati tutti
i membri dei consigli pastorali parrocchiali della forania.
Nel corso della prima riunione del consiglio foraniale
sono anche state presentate
le attività delle commissioni
famiglia, catechesi, missioni,
caritas e giovani.
PIEVE:
100 anni
di Maria Zamai
L
stato restaurato a Refrontolo
il capitello in località
Casale. Sono state risanate le fondamenta,
tinteggiate le pareti, riparato il tetto. Costruito subito dopo la
seconda guerra mondiale, il capitello conserva affreschi, ora riportati agli originali colori, di Giocondo Protti. La chiesetta si trova
all’incrocio tra quattro
strade: una porta a Conegliano, una a Pieve,
una a Refrontolo e la
quarta a Boschi.
IL COMUNE DI FARRA
HA UN SITO INTERNET
DUE FIDANZATI MORTI
IN INCIDENTE STRADALE
riste risveglio sabato mattina, 4 febbraio, per Pieve di Soligo.
In breve tempo in paese si
è diffusa la notizia della tragica scomparsa di Claudia
Donadel, 33 anni, figlia di
Angelo e di Maria Meneghello e sorella di Giovanni, Luciana e Patrizia.
Claudia è deceduta insieme al fidanzato Carlo
Cuccato di Roncade. I due
giovani hanno perso la vita dopo che la loro macchina ha urtato il guardrail centrale dell’A27 prima
dell’uscita di Conegliano.
Dal colpo i due fidanzati sono stati sbalzati fuori dal-
pianto. Tutti, però, chiedono ferree garanzie sulla
gestione, sui fumi e sulle
ceneri prodotte, sul materiale che verrà bruciato,
sui filtri. Per non parlare
del traffico: quanti camion
in più circoleranno per alimentare l’impianto? Infine
il capitolo teleriscaldamento: se la struttura servirà a questo, dovranno
chiudere i vari camini delle aziende.
Va detto che l’impianto
sarà un affare per il Comune che lo ospiterà, poiché sarà adeguatamente
indennizzato.
Domenica 12 febbraio 2006
o scorso 5 gennaio
Maria Zamai ha festeggiato i 100 anni. La signora Maria è nata a Susegana ed è vissuta a lungo a
Pieve di Soligo insieme al
compianto marito Primo
Brustolin e ai sette figli, tre
dei quali – Vanda, Iseo e
Lindo – sono viventi.
SERNAGLIA: Festa grande
per San Valentino
G
randi festeggiamenti sabato 11 e domenica 12 a Sernaglia in occasione di San Valentino. Ricco il programma allestito dalla Pro loco presieduta da Carlo Balliana (in foto): gli eventi più attesi
sono la 58ª sfilata dei carri allegorici e il 14º concorso interprovinciale “Trofeo Barba Zhucon”. La festa si concluderà domenica 19.
PIEVE DI SOLIGO: Il 19 al Careni
spettacolo per bambini “Fate”
D
omenica 19 febbraio, alle 16 al teatro Careni di
Pieve di Soligo, la compagnia Teatro Prova presenta lo spettacolo per bambini “Fate”, regia di Silvia
Barbieri. Biglietti: intero 5 euro; ridotto (riservato ai
bambini di età inferiore a 12 anni) 2 euro. Organizzano
Fondazione Cassamarca e Comune di Pieve di Soligo.
26
nità. La compagnia di Conegliano ha compiti di controllo fiscale, di polizia economica e finanziaria, di
controllo sanitario, repressioni delle contraffazioni,
ma anche di ordine pubblico al fianco delle altre istituzioni. Presenti alla cerimonia di sabato anche il
vescovo Giuseppe e il comandante generale delle
Fiamme Gialle Roberto
Speciale, oltre al sindaco
Floriano Zambon e alle altre autorità cittadine.
La Conegliano Servizi,
la municipalizzata che ha
realizzato il park San Marco per conto dell’Amministrazione comunale e dell’Ulss 7, non ha voluto attendere l’inaugurazione ufficiale della struttura per
attivare il parcheggio, entrato in funzione da lunedì
6 febbraio. Il nuovo parcheggio, un’opera molto attesa in città, sofferente per
la carenza di posteggi, conta 250 posti auto di cui 130
assegnati per convenzione
all’azienda socio-sanitaria
di Pieve di Soligo. Doveva
essere aperto ancora a novembre, ma i tempi sono
slittati in avanti «perché
non avevamo il collaudo
statico dei Vigili del fuoco
e quello generale della Regione, dato che non erano
ancora state completate le
rifiniture» come spiega il
presidente della Conegliano Servizi Carlo Manfrenuzzi. Il park sotto l’ex caserma San Marco ha avuto un costo notevole: circa
4,5 milioni di euro, di cui il
50% messi dalla Regione
Veneto e l’altro 50% dal Comune e dall’Ulss 7. Se si
renderanno disponibili
nuovi finanziamenti, il parcheggio potrà essere ampliato fino a 342 posti auto.
Francesca Nicastro
serma coneglianese):
“Unitamente ad un
compagno impediva
con prontezza ed energia la distruzione
di un ponte militare
importante. Brazzano 23 maggio 1915”.
Discordante è invece
il dispaccio dell’Agenzia Stefani: “All’allarme
dato alle 2.30 (del mattino del
24 maggio 1915, ndr) sparò
la prima fucilata la guardia di
finanza Dall’Acqua contro un
austriaco avvicinatosi cautamente al ponte sull’Iudrio per
incendiare una mina”.
A fare da madrina, il giorno dell’inaugurazione, è stata la nipote del militare, Irene Dall’Acqua. Presente alla
cerimonia anche il figlio Giovanni.
DAL 24 FEBBRAIO IL PARK INTERRATO
Guardia di finanza
nuova caserma
R
affica di inaugurazioni all’ex caserma San Marco. Sabato 4 febbraio c’è
stata la cerimonia del taglio
del nastro per la nuova caserma della compagnia di
Conegliano della Guardia
di finanza, mentre il 24 febbraio è prevista l’inaugurazione del nuovo parcheggio interrato sotto l’ex
piazza D’Armi. Ma non è
finita qui. Entro l’estate inizierà l’intervento di ristrutturazione del corpo di
fabbrica che dà su via Brigata Bisagno, destinato a
ospitare gli uffici e gli ambulatori del distretto sociosanitario sud, pronto a traslocare dalla sede di via
Maset non appena la palazzina nell’ex complesso
militare sarà agibile.
La nuova caserma, intitolata al finanziere medaglia di bronzo Pietro Dall’Acqua, è stata ricavata
La nuova caserma della compagnia di Conegliano della Guardia di Finanza
grazie alla ristrutturazione
dell’immobile comunale
che dà su viale Spellanzon.
I lavori sono stati eseguiti
dal corpo militare ma il costo verrà scomputato dal
canone di affitto che esso
paga al Comune di Conegliano. Con la nuova caserma, già operativa dall’estate del 2001, l’organico della Guardia di finanza
in città potrà essere portato dalle attuali 35 a 50 u-
CHI ERA PIETRO DALL’ACQUA?
L
a nuova caserma della Guardia di finanza è
intitolata al finanziere Medaglia di Bronzo al Valor Militare, Pietro Dall’Acqua, classe 1895. Una “fiamma gialla”
passata alla storia in quanto
autore della prima fucilata
della Grande Guerra del
1915-18, ma con due versioni
discordanti su giorno e ora.
“La tradizione vuole che il primo colpo di fucile della Grande Guerra – leggiamo nel bel
volume ‘Dallo Judrio a Vittorio Veneto. I finanzieri nella
prima guerra mondiale’ – sia
stato sparato alle 22.40 dello
stesso giorno (23 maggio
1915, ndr) dal finanziere Pietro Dall’Acqua, di guardia con
il collega Costantino Carta al
ponte confinario di Brazzano,
sullo Judrio, contro una pattuglia di genieri nemici, costretti così a desistere dal tentativo di far saltare l’opera”. Il
gesto gli valse la Medaglia di
Bronzo al Valor Militare, con
la seguente motivazione (riportata pure su una grande
lapide posta nell’atrio della ca-
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 12 febbraio 2006
OASI S.
CHIARA:
Interventi di
ristrutturazione
L
a Fondazione Dina
Orsi-Oasi
Santa
Chiara di Conegliano opera da quasi cinquant’anni
per la promozione dei valori umani e cristiani attraverso incontri di spiritualità, convegni, ritiri ed
esercizi spirituali, per adulti, anziani, bambini, ragazzi, operatori sociali appartenenti a parrocchie,
gruppi e movimenti ecclesiali.
Negli ultimi anni la fondazione ha provveduto ad
adeguare la struttura alle
norme di sicurezza, sostenendo ingenti spese, con
l’aiuto di benefattori sensibili e generosi, fra cui
anche la Banca delle Prealpi di Tarzo, sensibile alle
attività di promozione dei
valori.
SCOMIGO / I CONIUGI PESSOT
Uniti nella vita,
uniti nella morte
Giovanni Pessot e Gioconda Barazza
Q
ualcuno le chiama
“storie minori”.
Ma non lo sono affatto e
meriterebbero molto più
spazio sui giornali e in televisione.
Giovanni Pessot e Gioconda Barazza si sposano
nel 1943. Fin dai primi anni di matrimonio sono
sempre l’uno accanto l’altro. Per Giovanni la vita
non è facile, la guerra gli
lascia delle sofferenze fisiche. Hanno due figli. Iniziano gli anni del tramonto, affrontato con serenità e, naturalmente, in
coppia. Venerdì 3 febbraio
il Signore chiama a sé, alla bella età di 90 anni, Giovanni. Forse per la prima
volta dopo 63 anni di matrimonio i due sposi si devono separare. Ma Gioconda non può vivere senza il marito, davvero erano
diventati una cosa sola.
Dopo due giorni, domenica 5 febbraio, anche lei si
addormenta serenamente
per entrare nella vita eterna. Aveva 89 anni. E così i due sposi si sono ri-
congiunti in cielo. Le epigrafi che annunciavano la
morte di Giovanni vengono sostituite con quelle
che rendono nota alla gente di Scomigo la scomparsa di entrambi gli sposi.
Lunedì pomeriggio sono stati accolti per l’ultima
volta nella chiesa di Scomigo. Come 43 anni fa,
quando si giurarono amore e fedeltà eterne, anche
lunedì scorso erano uno
accanto all’altro.
Il parroco don Roberto
Battistin ha pensato la liturgia funebre come un
nuovo matrimonio perché
– racconta – «Giovanni e
Gioconda hanno iniziato e
concluso insieme la vita
matrimoniale davanti al Signore». La loro – ha sottolineato il parroco nell’omelia – è stata una vita affidata continuamente alle
mani di Dio; nessuno dei
due è vissuto per se stesso ma si sono donati l’uno
all’altro: e il donarsi è la
cosa più grande che può
fare l’uomo.
Federico Citron
COLLEGIO IMMACOLATA:
Incontro con don Bruno Ferrero
li ex allievi del collegio Immacolata di Conegliano hanno invitato don
Bruno Ferrero, scrittore e direttore della casa editrice LDC, a tenere
un incontro all’auditorium del collegio domenica 19 febbraio, dalle 9.30
alle 12, sul tema dell’educazione in famiglia.
G
PARÈ: CINEMA E INCONTRI
PER “GENITORI IN CRESCITA”
C
omune di Conegliano e parrocchia di
Parè insieme in un progetto ambizioso che continua
dal 2003: sostenere i genitori nel percorso di crescita dei propri figli, aiutandoli a leggere e comprendere
i loro bisogni. Nelle precedenti due edizioni, il percorso “Genitori in crescita”
aveva coinvolto circa sessanta genitori, che hanno espresso il bisogno e l’interesse a proseguire l’attività
approfondendo alcune tematiche.
E così si è deciso di proseguire il percorso formativo utilizzando nuovi linguaggi, in particolare quello del cinema.
Il programma prevede
quattro proiezioni cinematografiche incentrate sul tema del rapporto tra genito-
ri e figli, alternate a quattro
serate di confronto sui temi emersi dalla visione dei
film, coordinate da Maria
Luisa Barbazza, psicologa
indicata dal gruppo dei genitori. Per facilitare la lettura del film e far emergere le tematiche principali
saranno consegnate ai partecipanti delle schede-guida.
Il primo appuntamento
è per lunedì 13 febbraio con
la proiezione di “L’amore è
eterno finché dura” di Carlo Verdone. Seguirà lunedì
20 febbraio l’incontro serale con la dottoressa Barbazza. Le famiglie possono
usufruire di uno spazio assistito per i propri figli. La
partecipazione è libera e
gratuita. Tutti gli incontri e
le proiezioni si terranno nella sala parrocchiale di Parè.
e
L’AZiON
ese
Conegliano / Coneglian
MARENO / MANCANO SOLO LE RIFINITURE
Grazie agli Alpini
ampliato il centro della NF
C
onclusi nei giorni scorsi i lavori
per la ristrutturazione e l’ampliamento
del centro occupazionale
della Nostra Famiglia di
Mareno di Piave, iniziati
con la posa della prima pietra nel dicembre del 2004.
Mancano solo le opere di
rifinitura interne ed esterne, mentre è già stato posizionato il palo per l’alzabandiera nel parcheggio e
il masso, ai suoi piedi, su
cui sarà incastonata la targa commemorativa di quest’ennesima fatica
alpina. Le
Penne Nere della sezione
di
Conegliano, artefici
di una parte dell’intervento,
potrebbero ora godersi un
po’ di riposo, in attesa dell’inaugurazione della nuova struttura, fissata per
metà marzo. Ma siamo
certi che non lo faranno,
perché chi fa del bene sa
che c’è sempre qualcos’altro da fare. E poi con il centro di Mareno gli alpini
ORSAGO
I ragazzi
dell’Ac
si allenano
alla pace
S
Il Centro di lavoro guidato della Nostra Famiglia di Boccadistrada
hanno un rapporto più che
ventennale, non solo basato sull’offerta di manodopera per i grandi e piccoli
lavori di manutenzione,
ma anche sul legame affettivo con
i ragazzi
disabili ospiti. «Ogni settimana, ci
sono almeno dieci alpini che
fanno volontariato
al centro» ricorda Francesco Tuan, coordinatore del
gruppo di soci Ana che ha
portato avanti l’intervento.
«Il nostro compito era
quello di risistemare la parte vecchia dell’edificio realizzata 20 anni fa, con il rifacimento dei bagni e degli
impianti elettrico, idrauli-
Ogni settimana
dieci penne nere
vi fanno
volontariato
co, termico - spiega Tuan
-. Poi abbiamo coperto i costi per l’abbattimento del
vecchi immobile che fungeva da centrale termica e
da forno per la cottura della ceramica per ricostruirne uno nuovo, a norma di
legge. Infine ci siamo occupati dell’opera di delimitazione della proprietà,
che stiamo per completare
in questi giorni: si tratta di
340 metri di recinzione
tutt’attorno al centro occupazionale». Ma il vero
suggello dell’operazione
sarà il Bosco Alpino: «Piantumeremo 30 alberi, simbolo dei trenta gruppi alpini che formano la sezione di Conegliano - anticipa
Tuan - Daremo quindi vita,
all’interno della proprietà,
ad un percorso percorribile anche dalle carrozzelle».
Francesca Nicastro
i terrà domenica 12
febbraio ad Orsago la
festa della Pace organizzata
dall’Azione Cattolica a livello foraniale. Alle 9.30 è previsto l’arrivo dei partecipanti presso l’oratorio Pace, seguiranno l’accoglienza, il saluto e la presentazione delle
parrocchie. Ci sarà poi il trasferimento in chiesa dove alla 10.30 si terrà la messa concelebrata dal parroco don
Domenico Salvador e da don
Alessio Magoga. Al termine
della celebrazione eucaristica la festa proseguirà all’oratorio Pace con l’inno della
giornata, la scenetta e il gioco “Allenarsi negli atteggiamenti di pace”. Dopo pranzo, alle 13, è previsto un breve intervento per illustrare
la figura di beata Maria Pia
Mastena di San Fior di Sopra. Sarà una testimonianza
che vorrà richiamare l’impegno della religiosa nel
proporsi agli altri nell’amore
e nella pace in qualsiasi momento delle sue giornate.
A partire dalle 13.15, tre
saranno le attività proposte
agli acierrini, ai 14enni e
15enni, mentre i genitori e
gli adulti si riuniranno condividendo insieme un momento di gruppo.(GDN)
DAL PERÙ GLI ARREDI
PONTE DELLA PRIULA:TRE
INCONTRI SUL BENE COMUNE DELLE COOPERATIVE D. BOSCO
I
l Gruppo Famiglia di Ponte della Priula organizza tre incontri su “Il bene comune”. «La ricerca del bene comune - sottolineano gli organizzatori - è un processo dinamico, che orienta la società a stabilire delle regole dinamiche di
convivenza civile. Al centro di questa dinamica c’è la persona
e la sua piena realizzazione».
Gli incontri si svolgeranno all’oratorio di Ponte della Priula, alle 20.30. Il primo incontro, lunedì 13 febbraio, avrà come
tema “Il bene comune richiede cittadini adulti” e come relatore il prof. Lorenzo Biagi. Il secondo appuntamento è per il
20 febbraio con il prof. Giuliano Giorio e affronterà “Quale politica per il bene comune”. Nel terzo e ultimo incontro, il 27
febbraio, si parlerà infine di “Crisi delle ideologie e idea del
bene comune” con il prof. Giuseppe Goisis. Ingresso libero.
S
abato 11 febbraio, alle ore 17, alla presenza del sindaco Floriano Zambon, dei coniugi Nunzia e Arturo Trami che da 30 anni operano in America Latina, e
del Coro Conegliano, viene
inaugurata la mostra di arredi e sculture peruviane in
piazzale Fratelli Zoppas allo
Shopping Center (Biscione).
Le opere in esposizione sono realizzate dai ragazzi delle cooperative Artesanal
Don Bosco in Perù, che imparano il lavoro di falegnameria, l’intaglio artistico del
legno e la lavorazione del
marmo e della pietra in varie
scuole aperte da padre Ugo
sulla cordigliera andina. In
queste scuole gli orfani e i
più poveri ricevono gratuitamente istruzione, formazione professionale, vitto e alloggio. Dopo 5 anni di scuola, i ragazzi hanno la possibilità di entrare nelle coope-
PONTEBBANA: PARTITI
I LAVORI DELLE ROTATORIE
A
vviati due grossi interventi per il miglioramento della sicurezza
sulla statale “Pontebbana” in comune di Susegana. Si tratta
della realizzazione di due rotatorie alle intersezioni con la S.P. 34
“Sinistra Piave” a Ponte della Priula e con la S.P. 138 “Della Barca”
nei pressi della “curva Collalto” finanziati per la maggior parte
dall’Anas. La prossima settimana, nella stessa zona, aprirà un terzo
cantiere: lo svincolo di via Stradonelli.
Sui tempi e i modi di realizzazione degli interventi è intervenuto
criticamente il “Gruppo indipendenti” che ha denunciato la mancata
predisposizione di un’adeguata rete viaria alternativa, lo scarso
spirito collaborativo dell’Anas, la passività dell’amministrazione
suseganese.
VENERDÌ 10
Alle 21, a palazzo Sarcinelli, Peter
Gomez e Marco Travaglio presentano il
libro “Inciucio Come la Sinistra ha
salvato Berlusconi”.
Moderatrice Angela
Pederiva. Ingresso libero. L’incontro sarà
trasmesso da Radio
Conegliano.
SABATO 11
Alle 21, al teatro Accademia, terzo
appuntamento della rassegna “Conegliano sotto le stelle del cabaret
2006” con Alessandro Fullin
(nella foto) in “Gengis Kahn ovve-
ro il problema del tartaro”. Ingresso: 17 euro galleria e platea, 12 euro loggia, oltre ai diritti di preventita.
Sempre alle 21. all’ auditorium Dina Orsi, la
compagnia Treviso Teatro presente l’opera La
fortuna si diverte, in replica anche
domenica alle 16. Ingresso: 7 euro interi, 5 euro ridotti.
DOMENICA 12
Alle 9, all’Informagiovani, tradizionale appuntamento con la mostra/scambio di collezionismo
numismatico e filatelico.
Domenica 12 febbraio 2006
27
OPERA IN COSTA D’AVORIO
Suor Crocifissa
ospite a Conegliano
“U
n bicchiere d’acqua dato a chi ha
bisogno sarà ricompensato
con il centuplo”. È con queste parole di Gesù che suor
Crocifissa Morittu ringrazia
tutti coloro che il 10 novembre scorso hanno contribuito a organizzare il concerto di beneficenza dell’Orchestra Filarmonica Veneta al Teatro Accademia e
tutti gli spettatori che, comprando quel biglietto, hanno voluto contribuire alla
sua battaglia di speranza in
Costa d’Avorio. La serata
musicale, che ha visto protagonisti i
due giovani talenti
coneglianesi Michele Bolla
(pianista) e
Roberto
Fantinel
(direttore
d’orchestra), era
stata organizzata dalla neonata
associazione coneglianese “Soffio d’Africa” per aiutare la comunità di Guiglo in Costa d’Avorio delle suore di Maria
Consolatrice, diretta ap-
punto da suor Crocifissa. La
solidarietà coneglianese, anche in quell’occasione, non
ha deluso gli organizzatori,
che hanno raccolto a favore
delle religiose missionarie
ben 6.120 euro. «Questo vostro gesto di solidarietà e generosità - spiega ai coneglianesi suor Crocifissa sarà impiegato nella ristrutturazione dei piccoli ambulatori presenti nei villaggi distrutti in questo periodo di
guerra. La Costa d’Avorio
sta vivendo, da quasi quattro
anni, una guerra civile della quale non si vede la fine
e che sta ulteriormente aggravando la situazione di
povertà e
miseria dei
numerosi
campi profughi. Qualsiasi aiuto
in questo
tragico momento assume
un’immensa importanza». Suor Crocifissa, da circa un mese ospite delle consorelle del De
Gironcoli, tornerà presto
nella “sua” Africa. (FN)
rative Artesanal e di guadagnarsi da vivere senza lasciare la Sierra, dove sono
nati. L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 26 febbraio, potrà essere visitata da
lunedì a giovedì dalle 15 alle
20, il venerdì dalle 9 alle 13
e dalle 15 alle 20, il sabato e
la domenica dalle 9 alle 13 e
dalle 15 alle 22. Organizzano il gruppo Scout San Pio X
di Conegliano e l’Operazione
Mato Grosso dell’ass. don
Bosco 3A, con il patrocinio
della Provincia di Treviso e
del Comune di Conegliano.
L’ingresso è gratuito. (FN)
Ingresso libero.
Alle 14.30, presso la sede degli Alpini in via Calpena, festa in maschera con il ballo di Carnevale. Musica dal vivo e tipici dolci del
periodo carnevalesco. Ingresso libero.
Alle 16, al teatro Accademia, per la
stagione 2005/06 viene messo in
scena Il fantasma dell’Opera musical adattato al teatro
dal romanzo di Gorge Leroux, per
la regia di Andrè De la Roche. Replica lunedì alle 21. Ingresso: platea e I galleria 22 euro interi, 16
euro ridotti; numerati loggia 16 euro interi, 10 euro ridotti. Continua
la promozione con la riduzione per
famiglie con almeno tre persone.
Alle 16.30, al ridotto del teatro Accademia, per la rassegna Pomeriggi musicali, concerto originale del quartetto di ottoni e percussioni Rimm Four Brass. Informa-
zioni all’Istituto musicale Benvenuti.
LUNEDÌ 13
Alle 20.30 alla sala parrocchiale di
Parè, primo incontro del progetto “I
genitori imparano a riconquistare i propri figli con il linguaggio del cinema”. Ingresso libero.
MARTEDÌ 14
Alle 20.45, a palazzo Sarcinelli, continua la rassegna cinematografica
“No borders movies - quando il cinema va oltre i confini”, che
si propone di stimolare il confronto con culture diverse attraverso i
film proposti. Quello di questa sera è “Goodbye Lenin!” di Wolfang
Becker. Ingresso libero. Informazioni sulla serata all’Informagiovani,
telefono 0438-413319; sul progetto nel sito internet del Progetto Venetoeurope www.venetoeurope.it.
28
IN COLLABORAZIONE CON LA PROVINCIA
Pista ciclabile tra il centro
di Codogné e Vazzola
L
a sicurezza di chi
si sposta a piedi o
in bicicletta corre,
a Codogné, lungo le piste
ciclopedonali. Attraverso
un consistente intervento
previsto dal piano delle opere pubbliche del 2006
verrà completato il tratto di
percorso lungo la strada
che collega il centro del comune a Vazzola. «È prevista - spiega il sindaco Lorena Andreetta - grazie anche
ad un consistente contributo della Provincia di Treviso, la realizzazione dell’ultimo tratto di pista ciclabile lungo via Cavour. Attualmente partendo da Vazzola e dirigendosi verso Codogné ciclisti e pedoni usufruiscono della pista fino
alla rotonda sulla Cadoremare. Sono poi in dirittura
di arrivo i lavori riguardanti la pista ciclabile dal municipio di Codogné, lungo
via XXX Ottobre, fino a
Campocervaro. Con la realizzazione dell’ultimo tratto
da Campocervaro alla Cadoremare sarà possibile
percorrere la distanza tra
Vazzola e il centro di Codogné in completa sicurezza».
SAN FIOR:
Muore a 33 anni
È
morto improvvisamente, a soli 33 anni, gettando nel dolore la
famiglia e quanti gli erano
vicini, Massimiliano Bontempo di San Fior di Sotto.
Il giovane si è accasciato al
suolo privo di vita sabato 4
febbraio dopo essere rientrato in anticipo dal lavoro
a causa di uno stato di malessere. Visto l’accaduto,
subito sono scattati i soccorsi ma a nulla è valso l’arrivo tempestivo dell’ambulanza proveniente dall’ospedale di Conegliano e
dell’elicottero del Suem.
Sul luogo sono intervenuti anche i carabinieri del
comando di Conegliano.
Come tantissime altre
volte Massimiliano era partito al mattino per recarsi
sul posto di lavoro, ma verso le dieci aveva deciso di
far ritorno alla propria abitazione in via Palù Ponte
Camillotta, dove risiedeva
con i genitori. Sembra infatti che non si sentisse
molto bene e che quindi
fosse intenzionato a riposare un po’.
Massimiliano prima di
stabilirsi a San Fior di Sotto, dove da alcuni anni si erano trasferiti i suoi genitori, aveva vissuto per diverso tempo a San Vendemiano insieme alla moglie
da cui, da circa un anno, era separato.
Lorena Andreetta, sindaco di Codognè
Con la Provincia di Treviso ci sono già buoni intendimenti e l’erogazione
del contributo dovrebbe essere formalizzata proprio in
questi giorni. L’iter prevede che entro la fine dell’anno in corso vengano espletate le fasi di progettazione
per passare poi all’appalto
dei 900 metri circa di nuova pista ciclopedonale.
Conseguentemente ai
lavori di via XXX Ottobre è
sorta la necessità di intervenire anche in altre strade
limitrofe, tra cui via Volta,
in quanto utilizzata come
deviazione e quindi percorsa da molti veicoli. Per
questo verranno concretizzate quanto prima, secondo il programma delle ope-
SAN FIOR:
Spettacolo
di burattini
D
omenica 12 febbraio alle 16.30
nella sala polifunzionale
di San Fior la compagnia
la Casa degli Gnomi propone lo spettacolo di burattini
“Hansel
e Gretel”. Ingresso
gratuito. Organizzano il Comune di
San Fior e l’associazione
Il Piccolo Principe.
re pubbliche del 2005, le sistemazioni di strade e marciapiedi delle vie Volta, Farmacia e Ancillotto. Il centro
del comune sarà da parte
sua oggetto, a breve, di lavori per nuovi allacciamenti della fognatura. «Tutto
questo - continua il sindaco
- viene svolto con cautela e
stando attenti a non aprire
contemporaneamente i diversi cantieri per un evitare problemi di traffico».
Tornando infine alle opere previste per l’anno in
corso, l’Amministrazione
comunale ha stanziato 200
mila euro per la realizzazione della piazzola ecologica che troverà posto nella nuova zona industriale.
«L’attuale piazzola - conclude Andreetta - è insufficiente ed è impossibile prevedere per essa un ampliamento. La maggior sensibilità dimostrata da parte
dei cittadini riguardo alla
separazione dei rifiuti ha
portato ad un aumento della tipologia delle richieste.
Da qui l’esigenza di creare
una struttura maggiormente attrezzata».
Gerda De Nardi
GODEGA:
Serata con
i Barbapedana
S
abato 11 febbraio, alle 21 al
Palaingresso dell’area
fiera, verrà proposto lo
spettacolo dei Barbapedana “Oy, Dona Dona…
ovvero… La donna nella canzone popolare: tra
musica e racconto”.
L’iniziativa è promossa da Comune di
Godega, assessorato alla Cultura e Biblioteca
comunale.
L’ingresso è libero.
SAN FIOR: NOZZE D’ORO
Gli sposi Rina Pillon e Bernardino Bet
B
e
L’AZiON
Coneglianese
Domenica 12 febbraio 2006
ernardino Bet e Rina Pillon, di San Fior, il 5
febbraio scorso hanno festeggiato il loro 50º
anniversario di matrimonio, in compagnia delle figlie, dei generi, dei nipoti e del pronipote Lorenzo.
CODOGNÈ: NUOVA CASA
DI ACCOGLIENZA CARITAS
L
a rete dell’accoglienza ha un nodo
in più. Si inaugura infatti sabato
18 alle 10.30 alla presenza del Vescovo la
“Casa Speranza - Fratelli Busiol” di Codognè (nella foto). Voluta dalla Caritas,
e resa possibile dalla donazione di una casa fatta da don Carlo Busiol, la struttura,
al servizio dell’intera diocesi, darà accoglienza temporanea a donne con bambini in situazione di particolare difficoltà.
In altra parte dello stabile troverà anche
nuova sede il Centro di ascolto Caritas
della forania Pontebbana.(TB)
L’11 AL SUPERMERCATO
PER LA BIELORUSSIA
L’
acquisti.
Tutto il materiale e gli alimentari raccolti saranno
con cura preparati e invitati con un tir in Bielorussia. Un convoglio umanitario, al quale prenderanno parte anche alcuni
membri dell’associazione
sanvendemianese, porterà
il materiale alle famiglie e
alle religiose di Madre Teresa di Calcutta dei villaggi di Dragunsk, Prilepovka
e Blyuev.
L’associazione invita
quanti fossero
scettici circa
la destinazione del materiale a unirsi al
L
ZOPPÈ
associazione Help
for Children (Comitato Cernobyl) di San
Vendemiano, da sempre
impegnata nel proporre iniziative a favore dei bambini e delle famiglie della
Bielorussia, organizza per
sabato 11 febbraio una raccolta di generi alimentari e
di prima necessità presso
tre supermercati della zona.
Per l’intera giornata chi
si recherà a fare la spesa al
MioMarket di Mareno di
Piave, alla Cadoro di Conegliano e da Scottà a San
Vendemiano troverà i volontari del gruppo che spigheranno l’iniziativa e raccoglieranno quanto i clienti vorranno offrire dei loro
a comunità parrocchiale di Zoppè ha
festeggiato lo scorso 29
gennaio i 60 anni di matrimonio di Battista Tonon e
Gilda Cettolin. La loro è una bella testimonianza di
vita condivisa nel nome del
Signore. Gilda è particolarmente impegnata in
parrocchia. Da tantissimi
anni è componente della
corale e fa parte del Clami, l’associazione laicale
che vive secondo lo spirito delle Figlie di Maria Vergine Immacolata di Savona
(presenti in parrocchia
con una comunità). Entrambi sono sempre stati
La parrocchia
festeggia
i 60 anni
di Battista e Gilda
gruppo e a partecipare, a
spese proprie come avviene per tutti i volontari, alla spedizione in Bielorussia che avrà luogo tra fine
aprile e l’inizio di maggio.
I membri di Help of
Childen ringraziano fin
d’ora quanti contribuiranno con i loro acquisti all’iniziativa e quanti hanno
dato la loro disponibilità a
collaborare. Per informazioni contattare l’associazione al numero telefonico 3357085422.
Gerda De Nardi
vicini ai sacerdoti che si sono succeduti a Zoppè.
Sposi come Battista e
Gilda sono la dimostrazione di quanto vero sia il pensiero espresso da papa Benedetto nella sua prima
Enciclica: l’amore - se è vero - mira all’eternità.
Gli sposi di “diamante” Battista Tonon e Gilda Cettolin di Zoppè
e
L’AZiON
Opitergino
Domenica 12 febbraio 2006
Dalle Vedove:“Strumento per coinvolgere tutti”
Opitergini, volete
i consigli di frazione?
C
onsigli di frazione a Oderzo?
La proposta
arriva dall’Unione, che ne
farà certo uno dei cavalli di
battaglia della prossima
campagna elettorale. L’idea
è tutto sommato semplice:
mutuare, sull’esempio dei
consigli di quartiere esistenti nelle città di oltre 50
mila abitanti, tale organismo ritagliandolo sulle singole frazioni opitergine.
«È una proposta – dice
Sandro Martin, attuale capogruppo consiliare dell’Ulivo – che nasce dalla dignità che vogliamo riconoscere alle frazioni opitergine. Dignità che viene sottolineata anche dal nuovo
statuto comunale adottato
nel 2005».
Infatti lo statuto identifica le frazioni una per una.
All’articolo 7 si legge: “Il territorio del Comune comprende le frazioni di: Camino, Colfrancui, Faè, Fratta,
Piavon, Rustignè e le località di Magera e San Vincenzo, oltre a quartieri, bor-
gate e colmelli di antica e
nuova formazione”.
L’idea dei consigli di frazione sarà sul piatto anche
alla prossima consultazione popolare per la scelta del
candidato a sindaco dell’U-
Colfranculana, storica società sportiva di Colfrancui.
«Ritengo che debba essere
uno organismo molto agile, niente di burocratico –
prosegue –. Penso alla nostra frazione, a quanto si è
“La Fontana”: futura sede del consiglio di frazione di Rustignè?
nione, prevista per l’ultima
domenica di febbraio o la
prima di marzo.
Le reazioni
«Direi che si tratta di una proposta interessante.
Certo bisogna vedere in
quali forme attuarla». A parlare è Angelo Dalle Vedove, maestro elementare
nonché volontario della
sviluppata negli ultimi anni, con tante famiglie nuove
che non si conoscono tra loro. Ecco, un consiglio di frazione potrebbe essere uno
strumento per coinvolgerle. Premetto: qualsiasi possibilità data alle persone di
interagire e parlarsi fra loro va sempre guardata in
positivo. Senza contare che
Vigilanza notturna,
Oderzo continua
l progetto della vigilanza
notturna ha dato buon esito nei primi sei mesi di sperimentazione. Tanto che il Comune ha deciso di continuare l’esperienza, stavolta con un appalto vero e proprio. «Dai dati statistici raccolti e trasmessi alla Prefettura – dice il sindaco Elio
Pujatti – risulta una diminuzione
di circa il 50%, rispetto all’anno
SABATO 11
Alle 20.30, al palazzo della Borsa in Foro Boario, cena di
San Valentino
con ballo. Serata allietata dalle musiche
di Diego e la sua chitarra. Quota di partecipazione 18 euro:
è gradita la prenotazione (rivolgersi alla
Cartolibreria Marin,
0422-712250). Organizza la Pro loco Oderzo.
DOMENICA 12
Mercatino dell’antiquariato a Por-
precedente, dei reati contro il patrimonio commessi nel nostro
territorio».
Le guardie giurate impiegate
per il servizio dovranno essere
due, compiere tre ispezioni ogni
notte, nella fascia oraria compresa fra l’1 e le 5. Nei giri di sorveglianza degli immobili comunali le guardie avranno l’incarico di svolgere anche un servizio
tobuffolè.
Alle 15, allo Stadio Opitergium, per la 21ª
giornata del campionato di Eccellenza di
calcio girone B l’Opitergina sfida il
San Donà 1922.
LUNEDÌ 13
Ore
20.30-22.30:
quattordicesimo incontro della Scuola di
formazione sociale Area economica al
centro parrocchiale
del Duomo di Oderzo. Tema di stasera
“Responsabilità sociale del-
le imprese: ricomposizione
tra economia ed
etica o moda passeggera?”, con il professor Arduino Salatin.
MERCOLEDÌ 15
Oggi e domani, al cinema Cristallo, alle
20: terzo appuntamento con la rassegna di film d’autore
con la proiezione di
“La rosa bianca” di
Marc
Rothemund. Biglietto:
4,5 euro intero, 3,5
euro ridotto.
Alle 21, quinto appuntamento con la
stagione teatrale al
Cristallo con La ve-
di pattuglia e controllo notturno,
con il compito di segnalare alle
forze dell’ordine qualsiasi circostanza sospetta. Forse è anche
per questo motivo che giungono
segnali di attività dei malviventi
nelle ore diurne o nella prima serata, quand’ancora la sorveglianza non è attiva. Com’è accaduto venerdì scorso nel cantiere di un’impresa edile opitergina. Ma i ladri non hanno fatto
i conti con il fatto che ormai molti cittadini sono smaliziati e danno l’allarme quando s’accorgono
di qualcosa di sospetto. Com’è
accaduto nel cantiere di quest’azienda, con i Carabinieri subito
intervenuti e il ladro acciuffato.
(AF)
dova allegra di
Franz Lehàr, interpretata dalla Compagnia Italiana Operette con Umberto Scida e Elena D’Angelo.
GIOVEDÌ 16
Alle 20.30, al centro
infanzia “Il Piccolo
Principe” di Colfrancui, secondo incontrodibattito di Per
saperne di più
sul mio bimbo,
ciclo per genitori di
bimbi da 0 a 3 anni. Tema di stasera
“Dire no per amare”
con la dottoressa Lorena Mazzariol. L’incontro è gratuito e
aperto a tutti, ma
con previa comunicazione telefonica al
numero
815348.
sti consigli come una cosa
in più. A questo punto perché non creare i consigli comunali nelle frazioni? La
mia è una battuta per mettere in rilievo il ruolo che
hanno invece i consiglieri all’interno del
consiglio comunale cittadino. Vengo dall’esperienza del
piano regolatore e ho
visto che
proprio dalle frazioni sono giunte proposte concrete, originali, di
grande interesse. Quando
c’erano dei problemi le frazioni si sono sempre fatte
sentire. Ritorno a ciò che
ho detto prima, cioè all’importanza delle associazioni.
Penso ai patronati parrocchiali, ai comitati che organizzano le sagre. Sono referenti importanti. Infine,
da non sottovalutare, è la ricerca di persone disponibili. Lo vedo in Pro loco. Ci si
ritrova in diversi ma alla fine a lavorare, a mettere a
disposizione il proprio tempo sono sempre gli stessi.
Sono dell’idea che i consigli
di frazione siano più per le
città grandi, dove i problemi sono diversi rispetto ai
nostri, dove il rapporto con
le frazioni è meno intenso
rispetto alla nostra realtà».
Annalisa Fregonese
Daniele
Brugnera:
ogni 6 mesi la
giunta visiti le
frazioni
Alessio
Bianco: meglio
valorizzare le
associazioni
CALO DEL 50% DEI REATI
I
un consiglio di frazione potrebbe poi svilupparsi in
modo orizzontale, collegandosi alla parrocchia, alle società sportive. Rapportandosi periodicamente con
il consiglio comunale, facendo conoscere ad esso
problemi e proposte».
In linea di principio è
d’accordo anche Daniele
Brugnera,
consigliere
comunale della Lega Nord,
che ha l’incarico di seguire la frazione
di Faè. «In via
generale dico
che coinvolgere le persone
non è mai sbagliato. Anche
perché – osserva – in tal
modo vengono a conoscenza di quali sono i problemi e, quindi, anche delle difficoltà che ci sono a
volte per risolverli. Tuttavia
la nostra è una città piccolina, quasi tutte le frazioni sono rappresentate in consiglio comunale. Sia nella
maggioranza che nella minoranza. Abbiamo consiglieri di Camino, di Colfrancui, di Piavon, di Faè.
Ve n’era uno di Rustignè ma
ha dato le dimissioni. Ecco,
ritengo che molti aspetti delle
frazioni possano
essere dibattuti
tramite questi
consiglieri. A loro spetta il compito di rapportarsi con i residenti nelle frazioni. Più che
dei consigli di
frazione, penso
ad un impegno fisso dell’amministrazione comunale di far visita alle frazioni un
paio di volte l’anno. Bisognerebbe
proprio stilare un calendario, con le
riunioni a cadenza semestrale. Sarà una proposta
che farò per il
prossimo
programma
elettorale».
«Nelle nostre frazioni –
osserva Alessio Bianco,
presidente della Pro loco,
che abita a Camino – ci sono già numerose associazioni. Mi sembra più logico
intervenire attraverso di esse, rapportandosi con queste realtà piuttosto che
creare un altro organismo.
Ad essere sinceri vedo que-
29
FONTANELLE: laboratorio teatrale per
giovani guidato da Simone Carnielli
S
tanno per partire le proposte culturali e artistiche 2006 dell’Informagiovani di Fontanelle. A partire dal Laboratorio
teatrale, dieci incontri il mercoledì sera guidati da Simone Carnielli
del Collettivo di ricerca teatrale di Vittorio Veneto: iscrizioni entro il 20 febbraio. Previsti altri otto incontri facoltativi con messa
in scena di una rappresentazione teatrale. Entro il 15 aprile ci si
può iscrivere inoltre ad un corso di fotografia di secondo livello
dal titolo “Il ritratto, il paesaggio, aspetti creativi della fotografia”;
previste uscite all’aperto. Fino al 24 febbraio sono aperte le iscrizioni a corsi di informatica di base, informatica di secondo livello, Autocad 2D e 3D, inglese. I corsi avranno la durata di 20-30 ore e si svolgeranno di sera, in giorni da definire con i partecipanti. Le adesioni si ricevono in biblioteca comunale (telefono 0422809291) dal lunedì al venerdì ore 14.30-17.30, o al Centro giovani
il martedì e il giovedì dalle 10 alle 12 (telefono 0422-809229, e-mail
[email protected]). (AP)
0422-
VENERDÌ 17
Alle 20.30, nella chiesa parrocchiale San
Vincenzo, terzo dei
quattro incontri
di
preghiera
foraniali per
giovani previsti
quest’anno.
Alle 21, al cinema
Turroni, prosegue la
retrospettiva sul nuovo cinema danese con “L’eredità” di Per Fly
(2003).
Farmacia
di
turno: Trevisan,
piazza
Grande
18,
0422-717644.
È
di
scena in questi
giorni la sagra di San
Valentino a
Fratta di Oderzo presso l’ex chiesa parrocchiale. I festeggiamenti aprono venerdì 10 alle 17 con la grigliata gigante con la famosa “salciccia di Fratta”, la
pesca di beneficenza e la
vendita di dolci casalinghi,
il cui ricavato andrà all’associazione che si occupa
dell’accoglienza dei “bambini di Chernobyl”; alle 21
Festa della birra. Sabato 11
e domenica 12 la pesca e lo
stand gastronomico aprono rispettivamente alle 15 e
alle 10. Domenica 12 la fe-
sta continua alle 14 con i “giochi di San Valentino” organizzati
dal
Gruppo Oratorio per bambini
e ragazzi dai 5
ai 14 anni; alla fine ci saranno le
premiazioni e
patatine per tutti: si raccomanda ai ragazzi di venire
in maschera. Lunedì 13 la
sagra apre alle 17: alle 20 è
prevista la gara di tresette.
La sagra chiude il 14 febbraio: i festeggiamenti aprono alle 15 e lo stand gastronomico alle 18. Alle 19
ci sarà la Messa di San Valentino e alle 21.30 l’estrazione della tombola paesana. Organizza l’associazione “Fratta Unita”.
Andrea Pizzinat
FRATTA
Salsiccia
protagonista
della sagra di
San Valentino
30
NUOVA STRUTTURA RIABILITATIVA
INAUGURATA ALL’OSPEDALE DI MOTTA
Una piscina necessaria
I
naugurata sabato 4
a Motta la nuova piscina riabilitativa
presso l’ospedale. Una
struttura attesa da tempo
e che sarà utile per il recupero e la riabilitazione
dei pazienti. L’opera è stata conclusa, come sottolineato dai dirigenti ospedalieri durante l’incontro,
a tempo di record: iniziata
il 23 agosto, è stata portata a termine a metà gennaio. «La nuova piscina –
hanno sottolineato i dirigenti dell’ospedale mottense – già da tempo si caratterizza come struttura
riabilitativa di riferimento,
rappresentando anche una precisa garanzia di continuità nell’assistenza sanitaria per la popolazione
del distretto mottense e
dell’intera Ulss 9, ma anche di tutto il Veneto. La
struttura rientra nel quadro di sperimentazione gestionale in atto a Motta di
Livenza, e si integra nella
rete dell’offerta riabilitativa dell’Ulss 9 di Treviso e
delle altre ulss venete».
Due le vasche: una più
grande per coloro che soffrono di patologie neurologiche o colpiti da traumi,
con una profondità tra 70
e 120 cm. Una seconda più
piccola per disabilità più
gravi. Accanto vi è una palestra per il riscaldamento
dei pazienti prima della terapia in piscina. La struttura sarà utilizzata da pazienti sia dell’ospedale che
esterni.
Presenti durante la cerimonia di inaugurazione
diverse autorità, tra cui
l’assessore regionale alla
Sanità Flavio Tosi, l’assessore provinciale Paolo
Speranzon e con il sindaco
di Motta Graziano Panighel diversi sindaci del
comprensorio. A fare gli onori di casa il dirigente generale dell’ospedale Alberto Prandin e il presi-
È
SABATO 11
Alle 20.30, in patronato Don
Bosco, spettacolo teatrale “Teatro fatto in casa” con la compagnia del patronato Atori
par Scherso. L’appuntamento si ripete domenica 12
alle 15.
DOMENICA 12
Alle 9.30, in duomo, messa con
barellieri, sorelle, ammalati, pellegrini e devoti di Lourdes.
Alle 11 l’Azione cattoli-
genti ha poi chiarito la necessità della nuova piscina: «La maggior parte delle malattie che colpiscono
la popolazione comporta
conseguenze che possono
essere combattute con interventi riabilitativi oltre
alle abituali terapie medico-chirurgiche. Le malattie muscolo-scheletriche,
altre malattie quali i disturbi vascolari, le gravi
cerebrolesioni o quelle del
midollo spinale che comportano paralisi degli arti
possono richiedere una
riabilitazione attraverso un
progetto di cura personalizzato. Si stima che nel
Veneto almeno 1 persona
su 20 sia affetta da una disabilità permanente e che
un numero almeno doppio
di persone ne presenti una
transitoria».
Gianandrea Rorato
La nuova piscina dell’ospedale. A lato la benedizione
del parroco di Motta mons. Rino Bruseghin
dente Domenico Stellini.
Durante la cerimonia di
inaugurazione snocciolati
alcuni numeri della struttura: per la piscina sono
stati utilizzati 5 km di tubi,
oltre 100 corpi illuminanti
e ben 18 mila 500 piastrelle.
La relazione dei diri-
Intervento di Stenio Odonti
N
ella pagina delle Lettere ed Interventi, pubblichiamo l’intervento del consigliere di opposizione Stenio Odonti, nel quale si lamenta perché all’inaugurazione della piscina riabilitativa non è stato ricordato il dottor Mario Po’ primo ideatore dell’opera.
SANTA MARIA DI CAMPAGNA: un mese di festa:
teatro, pattinaggio, maratonina, lucciolata...
tempo di sagra a
Santa Maria di
Campagna. Per la precisione, della ventiduesima Festa di San Valentino, che parrocchia e Comitato festeggiamenti
propongono presso il
teatro tenda di via Gonelle per un mese e un
giorno, dall’11 febbraio
al 12 marzo.
In questo primo fine
settimana, serate danzanti con Gianni Dego il
sabato e con Luca Milani il giorno successivo.
e
L’AZiON
o
Mottense / Opitergin
Domenica 12 febbraio 2006
Che vedrà anche alle
8.30 la partenza della
Maratonina di San Valentino, e alle 18 lo spettacolo di un prestigiatore per la serata dei bam-
bini. Martedì 14, festa
del patrono San Valentino, messa con benedizione del pane.
Nel programma del
mese, che ricorderemo
nell’Agenda Motta di settimana in settimana,
spiccano venerdì 24 la
Lucciolata pro Via di Natale, sabato 4 marzo l’esibizione del “Pattinaggio artistico Chiarano”,
domenica 5 marzo la
commedia dialettale “Na
peagra unica ma i debiti
vien pagai”. (TB)
ca ragazzi delle foranie di
Motta e Torre di Mosto si ritrova insieme per celebrare la
messa nell’ambito della Festa
della pace.
2 marzo al 25 maggio, dal 28
settembre al 16 novembre. Partenza da Motta, piazza S. Rocco, alle 15.15, ritorno alle 19.
Quota di iscrizione 120 euro;
spese di viaggio a carico del Comune. Le domande di partecipazione al corso potranno essere ritirate ai servizi sociali del
Comune.
LUNEDÌ 13
A Motta aprono le iscrizioni per
il corso di ginnastica antalgica per persone con età
superiore ai 60 anni, che si svolge alle Terme di Bibione, con
lezioni di giovedì pomeriggio,
con il seguente calendario: dal
Farmacie di turno:
Trevisan, piazza Grande 18, Oderzo, telefono
0422-717644;
Brotto, piazza Umberto I 9-10, Meduna
di Livenza, telefono
0422-767285.
INDAGATO IL TERRITORIO
Chiarano vuole un
ambiente certificato
T
erminata la verifica
sullo stato dell’ambiente di Chiarano, ora il
sindaco Gianpaolo Vallardi
assicura che per il suo Comune arriverà presto il
qualificante bollino blu della certificazione Iso che, in
Italia, solo 40 comuni su oltre ottomila possono vantare.
«Entro l’estate – precisa
Vallardi – le ditte che operano in questo comune potranno esibire la certificazione che attesta la qualità
di quanto è da loro prodotto, con una notevole ricaduta positiva, soprattutto nel settore dell’agricoltura. Il bollino blu certifica
anche la qualità della vita
per gli abitanti di Chiarano».
Secondo lo studio sullo
stato del territorio, che ha
compreso anche Motta e
di Gorgo, presentato dai
tecnici della Ceeg di Casale sul Sile, quasi tutti i problemi per Chiarano arrivano da fuori. «Il territorio
di questo comune è sottovento rispetto alla zona industriale di Motta da dove
arrivano inquinanti – hanno spiegato i tecnici della
Ceeg –. L’acqua del canale Piavon, che arriva da Oderzo, non è proprio pulita: la situazione va miglio-
rata e pianificata. Poi c’è il
problema delle fognature,
perché a Chiarano la depurazione era stata calibrata per 2800 abitanti e invece ora siamo a 3200».
Il resto, secondo l’analisi svolta, funziona. A partire dal sistema di raccolta
dei rifiuti: «Da togliersi il
cappello, funziona in modo ottimo, e oltre il 70% dei
rifiuto viene differenziato.
È quasi pronta anche la
piazzola ecologica. Non
presentano particolari problemi le emissioni di polveri in atmosfera, e le rotatorie in costruzione snelliranno il volume di traffico. I campi elettromagnetici sono al di sotto della
soglia critica».
Intanto il Consorzio di
bonifica Basso Piave ha iniziato i lavori di scavo nell’alveo del Piavon, da Cessalto a Chiarano. «Erano
venti anni che questo lavoro non si faceva – ha sottolineato il sindaco Vallardi –. La manutenzione dei
canali si estenderà anche
al Magnadola». I risultati
di questo studio, con bellissime immagini del territorio, sono stati raccolti
in un cd che verrà donato
a tutti i ragazzi delle scuole di Chiarano.
Giuseppina Piovesana
GENNAIO IN ORATORIO
CON IL “NOI” DI LUTRANO
S
i è conclusa positivamente “E… stiamo
insieme in oratorio”, serie
di quattro appuntamenti
per i ragazzi e le loro famiglie svoltasi all’oratorio
Don Bosco di Lutrano nei
primi due fine settimana di
gennaio.
Nella foto alcuni dei protagonisti e fruitori dell’iniziativa.
L’oratorio Noi di Lutrano desidera
ringraziare l’Amministrazione comunale di Fontanelle per il sostegno dato nel-
Il Vescovo
incontra gli
amministratori
del Mottense
M
ercoledì 15, alle 20.30 al patronato Don Bosco di
Motta, il vescovo Giuseppe incontra gli amministratori pubblici
della forania Mottense.
Il tema è quello scelto
da monsignor Zenti per
il ciclo 2005/2006 di incontri con i politici diocesani: “Alla ricerca del
dna della laicità”.
l’organizzazione dell’evento e tutti coloro che hanno contribuito in qualsiasi
modo alla buona riuscita dello stesso.
Andrea Pizzinat
CARNEVALE DI MOTTA:
sabato 25 Cavalchina e galà
E
cco gli appuntamenti del 59º Carnevale mottense. Si inizia
domenica 19 alle 14 con la
sfilata dei carri allegorici
con gruppi danzanti e chioschi, che sarà ripetuta martedì 28. Giovedì 23 alle
14.30 decima edizione della Festa di Carnevale in patronato Don Bosco. Sabato 25 dalle 20.30 tradizionale Cavalchina con serata di gala, cena e musica al palazzetto dello sport. Informazioni: 0422-761510 (ingresso 35 euro). Domenica 26,
con ingresso gratuito, seconda Fiera del divertimento e
Carnevale dei bambini dalle 14 in piazza Luzzatti. (GR)
e
L’AZiON
Friuli / Veneziano
Sarone, cittadini contro un’azienda agricola
“Inquinatrice e
maleodorante”
“L’
azienda agricola Castello provoca danni all’ambiente e
alla salute dei cittadini di
Sarone. Il pericolo è rappresentato dall’emissione
di polveri ed altre sostanze, oltre che dai percolati
di liquami nel suolo e sottosuolo, più che dall’odore comunque insopportabile proveniente dell’impianto. Che, peraltro, è
stato avviato in una struttura dismessa, priva delle
concessioni edilizie e di
ogni requisito di idoneità
coerente con la normativa. In un impianto che dovrebbe ospitare non più
di 40 mila capi, se ne trovano invece fino a 150 mila. La situazione è vergognosa e tanto più grave in
quanto vede la mancata
presa di posizione attiva
e non meramente burocratico - formale a difesa
dei cittadini e del territorio da parte dell’Amministrazione comunale”.
Documenti e normativa alla mano, non ha dubbi Sergio Bomben, consulente ambientale di professione e rappresentante del “Comitato di Salvaguardia Dietro Castello”,
nato nell’aprile del 2003
per la valorizzazione e la
salvaguardia del territorio e costituitosi da poco
parte civile presso il Tribunale di Pordenone contro l’allevamento di polli
da carne “Michele Piccoli & C.”, sito in via Dietro
Castello a Sarone. E aggiunge: «ad oggi non risulta siano state effettua-
Vista dall’alto della sede dell’azienda agricola Castello
te idonee analisi di laboratorio sulla carica batterica presente nei liquidi e
nelle polveri emesse all’esterno, in linea con la
normativa vigente. L’“emergenza aviaria” rappresenta, in questo senso, un ulteriore motivo di
preoccupazione, dal momento che le direttive impartite dal Ministero della Sanità, per come sono
strutturati i capannoni, risultano inapplicabili».
Mentre gli abitanti delle zone circostanti i capannoni continuano a lamentare difficoltà respiratorie, sinusiti e un disagio generale dovuto al terribile puzzo proveniente
dall’impianto, la controparte - ossia la Castellonon rilascia dichiarazioni
in merito, facendo sapere, per bocca dell’ avvocato, Luigi Maschio del
foro di Treviso, di essersi dichiarata estranea ad
ogni responsabilità nel
corso dell’udienza penale
tenutasi il 27 gennaio a
Pordenone davanti al giudice Chiaradia. Ma agli atti risulta però che la stes-
sa controparte abbia invece patteggiato la pena
per i reati ambientali contestati. Duemila cinquecento euro di ammenda
per ciascuno dei sei soci,
tutti veneti, residenti a
Godega ed Orsago.
La vicenda è lontana
dal concludersi. Nei pros-
SABATO 11
Alle 12 presso la concessionaria
Volkswagen - Skoda Muzzatti srl
a Porcia avverrà la presentazione ufficiale del Gruppo
sportivo Concrete San
Marco Caneva. Seguirà il
pranzo presso la stessa concessionaria.
DOMENICA 12
A San Giovanni dal Tempio dalle 7 è in programma
l’11° Trofeo Fratelli Rossetto di
enduro organizzato dal Motoclub
Albatros
Calcio. Il Sarone gioca in casa contro l’Azzanese. La Sacilese
(serie D) gioca in trasferta contro Montecchio Maggiore. Il Prata, primo in Seconda Categoria,
gioca in casa contro il Visinale.
Per la Prima Categoria, il Cane-
simi giorni è previsto un
ulteriore incontro tecnico
fra la Direzione regionale
ambiente ed il Comitato.
Che ha inoltre consegnato un’informativa al dott.
Dario Simeone, capo della Segreteria particolare
del Ministro della salute
Francesco Storace, affinché quest’ultimo venga a
conoscenza del caso. E
sta valutando la possibilità di far per venire all’Alto commissario per la
lotta alla corruzione nella
pubblica amministrazione, una richiesta di valutazione della vicenda nel
suo complesso, affinché
verifichi se vi possano essere state irregolarità o
altre tipologie di infrazioni.
Maria Pia Arpioni
IL BILANCIO DI CAPPUZZO
31
MORTI A GHIRANO NEL 1951
Restaurate la tomba
degli annegati!
S
ono trascorsi 55 anni ma il ricordo a
Ghirano è ancora forte. Era l’8 febbraio 1951 quando
il paese perse sette giovani
in pochi attimi. Il Livenza
aveva regalato la sua ennesima “montana”, occasione
ghiotta per compiere un’eccitante gita in barca nella
golena trasformatasi in placido lago. Verso le 15, quindi, Delia Dal Zin, Bruna De
Marchi, Angelo Maluta,
Sergio Polesello, i fratelli
Antonio e Teresa Restiotto
e Paolo Santarossa, di età
compresa fra i 21 e i 14 anni, decisero di salire su una piccola imbarcazione usata per la pesca. La spensierata comitiva aveva percorso appena poche decine di metri quando il crudele destino, materializzatosi sottoforma della punta
sommersa di un salice, si
pose di mezzo. La barca, urtata violentemente, ebbe
un improvviso scossone. Il
primo a cadere in acqua fu
il più giovane, Paolo. Gli altri sei amici, nel tentativo
di recuperarlo a bordo, si
disposero sullo stesso lato
della barca, provocandone
il rovesciamento. Le acque
gelate del Livenza ebbero
ragione della resistenza dei
giovani nel giro di pochi minuti. Si salvò soltanto il proprietario della barca, un tale Toffolo, residente a Mansuè. I funerali furono imponenti: migliaia di persone accorsero a piangere
per la terribile sventura, a
tal punto che le sette bare
bianche vennero accompagnate da un corteo lunghissimo che occupava
non solo la strada ma anche il parallelo argine del
Meduna. Dopo 55 anni i
sette annegati sono ricordati dalla tomba monumentale, alquanto bisognosa di restauro, e dal cippo eretto nel luogo del disastro con il concorso popolare.
Giacinto Bevilacqua
SACILE: Bepi Pillon parla di sport,
famiglia ed educazione
Più tasse L’
e più investimenti “
“N
oi aumenteremo
le tasse”. Qui lo
dico e qui non lo nego. È l’annuncio controcorrente di Intesa Democratica, cioè il centrosinistra che governa Sacile. E che nel bilancio comunale di prossima votazione aumenterà dal 4 al 5 per
mille l’Ici, imposta comunale
sugli immobili, una delle poche entrate su cui il Comune
può decidere, e una delle tasse meno amate dai cittadini.
L’impopolare scelta nasce
va gioca in casa contro il Varmo,
la Liventina contro il Pertegada.
VENERDÌ 10
Alle 18.30 alla Casa famiglia di
Ghirano il Comune di Prata e la
Protezione civile regionale presentano alla cittadinanza i lavori di rafforzamento dell’argine e
di pulizia delle sponde del
Meduna.
A Sacile, al Teatro Zancanaro, Arsenico e vecchi merletti di J. Kesserling, prodotto da
Teatro Vittoria. Regia di Attilio
Corsini, con Miranda Martino, Viviana Toniolo. Inizio spettacolo alle ore 21.
Lo Sci Club Sacile organizza sulle nevi del Piancavallo i
Campionati Italiani Master. Per
informazioni: www.sciclubsacile.it.
Vedi articolo nella pag. Sport.
L’accusa: qui
è impossibile
applicare
le direttive
ministeriali
anti-aviaria
Domenica 12 febbraio 2006
MERCOLEDÌ 15
A Ronche di Sacile, presso la Fazioli Concert Hall, alle ore 20.45, concerto del Trio Cajkovskij: Pavel Vernikov al violino, Anatole Liebermann al violoncello
e Kostantin Bogino al pianforte
suoneranno l’Op. 50 in la minore di Cajkovskij e il Trio in mi
minore Op. 67 di Šostakovicj. Introduce, alle ore 20, il prof. Roberto Calabretto, che parlerà di
“Echi occidentali e fascino del
popolare nella musica russa”.
Farmacie di turno
Prata: Bisatti, via C.
Battisti 49, 0434620006.
Sacile: Bechi, Piazza del
Popolo 31, 043471380.
dall’esigenza di pareggiare il
bilancio. Le cui uscite sono
notevolmente cresciute a seguito degli investimenti che
la giunta comunale ha deciso di fare nell’intento di “rilanciare Sacile”; abbondanti
fino al punto di superare - violandolo consapevolmente- il
limite del patto di stabilità.
Con queste maggiori spese,
o si tagliavano altre uscite o
si aumentavano le entrate. Si
sono scelte entrambe le vie,
ma molto più la seconda che
la prima: l’aumento del 25%
(dal 4 al 5 per mille) dell’Ici
dovrebbe portare 400 mila
euro nelle casse di piazza del
Popolo. Critiche sia sul merito che sul metodo della
scelta che l’amministrazione
Cappuzzo si accinge a compiere sono giunte sia da
Rifondazione che da Forza Italia. Di fatto concordi nel
rammaricarsi di una decisione che a loro appare calata
dall’alto: se Rifondazione, per
bocca di Franco Spagnol, lamenta lo scarso coinvolgimento del consiglio comunale nelle scelte di bilancio,
Forza Italia, con il capogruppo Roberto Ceraolo, attacca
Cappuzzo per la scelta di presentare pubblicamente alcune linee guida del bilancio
prima di convocare la commissione consiliare competente, presieduta dallo stesso
Ceraolo, la cui prima riunione si è svolta solo giovedì 11.
Tommaso Bisagno
educazione è
di rigore, per
un patto educativo fra famiglia e società”. Attorno a questo
tema si dipanerà lunedì
13 alle 20.30 al Ruffo il
convegno organizzato
da Banca della Marca,
Comune di Sacile e Cavolano Calcio in collaborazione con Sacilese
Calcio, Liventina e S. L’allenatore del Chievo Bepi Pillon
Odorico. Ospiti d’onore saranno Bepi Pillon, di Preganziol, allenatore del Chievo, e Fabio Rossitto, sacilese, ex
calciatore di serie A, oggi nella Sacilese. La relazione tecnica sarà della psicologa dello sport
Marcella Bounous.
A far da corona e discutere sul binomio
spor t-educazione anche il sindaco di Sacile
Roberto Cappuzzo, il vicepresidente della Sacilese Antonio Sartori di Borgoricco, il presidente del Cavolano Giancarlo Angelella, Giampiero Michelin presidente di Banca della Marca, e Alvise Faotto, amministratore delegato
di Fadalti. Coordinatori della serata saranno
Tiziano Graziottin, responsabile della redazione di Belluno del Gazzettino, e Mirko Villanova, giornalista di Radio Conegliano. (TB)
CARNEVALE DI CEGGIA: domenica
19 la “notturna” del Carnevale
I
niziano domenica
19 febbraio le sfilate dei carri allegorici
del carnevale ciliense,
con la cosiddetta “notturna”, dalle 18. Le altre occasioni per ammirare le gigantesche
creazioni in cartapesta
saranno domenica 26 e
martedì 28 febbraio
dalle 14.30.
32
L’AVIS DI CEGGIA PREPARA
I FESTEGGIAMENTI 2007
Verso i 40 anni
S
i è svolta domenica 5 a Ceggia, in
biblioteca, la trentanovesima assemblea annuale dell’Avis comunale,
conclusasi con l’approvazione del bilancio consuntivo 2005 e l’elezione dei
delegati all’assemblea provinciale in programma per
il 18 marzo a San Michele
al Tagliamento.
«A fronte di una leggera diminuzione delle donazioni rispetto agli anni
precedenti – ha detto il
presidente dell’Avis ciliense Gianni Borlina nella sua
relazione – abbiamo avuto
ben diciotto nuovi donatori, in buona parte giovani:
un segnale incoraggiante!».
Il sindaco Massimo Be-
raldo, presente all’assemblea, ha inoltre assicurato
«il pieno sostegno dell’Amministrazione comunale alle attività proposte
dall’Avis e in particolare
quelle legate ai festeggiamenti per il quarantennale della sezione, in programma per il prossimo
anno».
All’assemblea è seguito
il pranzo sociale, durante il
quale si sono svolte le premiazioni dei donatori benemeriti. Tra i premiati anche i signori Giorgio Giro,
Sergio Nadalon e Renzo
Zoia, che hanno raggiunto
il traguardo delle cento donazioni. A consegnare le
benemerenze Antonio Agostinetto, per 30 anni presidente dell’Avis di Ceggia.
SAN DONÀ: musiche e balli
dal mondo
V
enerdì 10 febbraio, alle 20.30 all’oratorio Don
Bosco di San Donà, spettacolo di “Suoni, musica, costumi e danze popolari da Romania, Senegal,
Bangladesh e Nigeria”, serata di solidarietà con le associazioni sandonatesi degli immigrati e gran finale
della manifestazione “Popoli e culture”.
ZOPPÈ
Il vostro ricordo vive
immutato nei nostri cuori
BRUNO DE STEFANI
m. 14.2.1994
ZENO DE STEFANI
m. 14.2.1994
CEGGIA
Letture
teatrali per
adolescenti
MARCELLO DALLA BETTA
l ricordo dell’imprenditore Marcello Dalla
Betta vive nel cuore di
quanti lo hanno conosciuto e amato.
Nel terzo anniversario
della sua scomparsa, i familiari ringraziano coloro
che vorranno unirsi in preghiera nella messa che si
terrà il 17 febbraio, alle
18.30, nel duomo di Pieve
di Soligo.
Non si spegne nel tempo la memoria di un uomo
che, dal nulla, ha creato una grande realtà industriale e lavorativa.
PIANZANO / NON SMETTEREMO MAI DI
PENSARE A TE E A QUANTO CI HAI DONATO
C
V
enerdì 10 febbraio, dalle 15 alle 16.30 all’auditorium di
Ceggia, la compagnia
Teatro del vento, per la
rassegna “L’ora del te in
biblioteca - letture teatrali per adolescenti”
proporrà “Parola di Gollum”.
Successivo appuntamento venerdì 17: stessa ora e stesso luogo, ma
anche stessa compagnia
teatrale; lo spettacolo
sarà stavolta incentrato
su “Letture in padella”.
La partecipazione è
gratuita. Per comunicare la propria adesione,
telefonare in biblioteca
(0421-322452)
dalle
14.30 alle 18.30, escluso
il lunedì e il sabato.
SAN DONÀ
Visite guidate
gratuite
al Museo
della bonifica
FABRIZIO MODOLO
n. 31.5.1966 - m. 17.2.1990
ome può il cuore di
una madre, di un padre, dimenticare…
Certo il tempo che passa si appoggia come una fitta neve sulla memoria, ma
questo non è sufficiente per
scordarsi di te.
Ogni istante trascorso,
ogni minuto assieme, ogni
carezza sfiorata nei bei momenti come in quelli più difficili, rimbalzano dentro noi
e ci rendono forti della tua
volontà e del tuo coraggio.
Caro Fabrizio, non esi-
COLLE UMBERTO / IL TUO
RICORDO RESTA VIVO
l Gruppo archeologico Heraclia propone visite gratuite alla
sezione archeologica del
Museo della bonifica di
San Donà.
I partecipanti saranno
tenuti al solo pagamento
del biglietto di ingresso
al museo (6-15 anni: 0,50
euro; 16-18 e oltre 60
anni: 1,00 euro; 19-60 anni: 2,00 euro).
Per partecipare è necessario iscriversi contattando il Museo: 042142047, dal martedì al sabato dalle 15 alle 18.
Le visite guidate si
svolgeranno: sabato 11
febbraio alle 16, domenica 12 febbraio alle
10.30, sabato 11 marzo
alle 16, domenica 12
marzo alle 10.30.
L’ingegno e la forza
di volontà lo hanno sorretto contro le avversità
e una grande dignità lo
ha accompagnato negli
ultimi anni della vita
contro un male più grande delle forze terrene.
Sono passati tre anni,
ma la nostalgia per un
tale uomo è davvero tanta.
I parenti, gli amici e i
collaboratori si uniscono al dolore della famiglia con commosso
rimpianto.
Fam. Dalla Betta
ste e non esisterà giorno in
cui smetteremo di pensare
a te e a tutto quanto hai saputo donarci… anzi ogni
giorno lo riviviamo nelle
piccole cose che ci aiutano
ad essere migliori e a vedere il riflesso del tuo sorriso ovunque…
Con immutato amore,
mamma, papà, fratelli, sorella e parenti tutti.
Una Messa in suffragio
avrà luogo venerdì 17 febbraio, alle 17.30, nella chiesa di Pianzano.
SALSA DI VITTORIO
“C
hi dava a voi tanta giocondità è
per tutto. E non turba mai
la gioia de’ suoi figli, se non
per prepararne loro una più
certa e più grande” (A.
Manzoni).Il tempo passa,
vent’anni sono trascorsi,
ma vivo resta il ricordo di te
e della tua grande voglia di
capire e scoprire la vita in
ESPEDITO FADELLI
ogni sua forma e grande è
n. 25.10.1910 - m. 14.2.1986 l’esempio di fede, bontà e
dedizione alla famiglia che
con amore ci hai trasmesso.
I tuoi figli insieme a tutti i tuoi cari.
I
PIEVE DI SOLIGO / PER NON DIMENTICARE
MARCELLO DALLA BETTA
I
e
L’AZiON
Veneziano / Memorie
Domenica 12 febbraio 2006
MDG-CONEGLIANO /
CON NOI IL VOSTRO AMORE
ANGELO LUCCHETTA
n. 14.11.1940
m. 16.2.2000
REGINA SARTORI
n. 22.3.1911
m. 6.6.1997
MARCELLO LUCCHETTA
n. 17.3.1908
m. 8.3.1991
“L
’amore è forte come la morte” (Cant. 8, 6).
Chi rimane sulla terra ha ancora il cuore
dell’altro e chi è oltre la morte ha in sé l’amore di chi
continua a vivere sulla terra.
I vostri cari
CAMILLO BATTEL
n. 18.3.1917 - m. 10.2.1983
Sei sempre con noi, nei nostri
cuori, da sempre e per sempre.
I tuoi cari
SERNAGLIA
MARCELLO ZANNONI
n. 26.4.1928 - m. 14.2.1997
Hai sempre un posto speciale
nei nostri cuori, guida da lassù il nostro cammino. Con affetto: moglie, figli, nipoti e parenti tutti.
PIEVE DI SOLIGO
ODERZO
S. PIO X-CONEGLIANO
SERGIO GIACUZZO
n. 18.9.1934 - m. 14.2.2005
Ti portiamo sempre nel cuore,
grati per tutto il bene che ci hai
voluto. Ora presentiamo la tua
immagine ad amici e conoscenti perché ti ricordino. Dal
cielo prega per tutti noi.
I tuoi cari
ELIO PILLON
n. 11.12.1927 - m. 16.2.1997
Sono passati nove anni, ma il
suo ricordo è sempre vivo nella moglie, nelle figlie e in quanti l’hanno conosciuto.
LIA MASET
Ad un anno dalla sua scomparsa, la ricorderemo nella
Messa delle 18 in San Pio X di
Conegliano domenica 12 febbraio.
IL FISIOTERAPISTA SPORTIVO ANTONIO POSER
FA PARTE DELLO STAFF MEDICO DELLE OLIMPIADI INVERNALI
CON LO SCI CLUB SACILE
Week-end
tricolore
Da Conegliano a Torino 2006
C
ome in ogni
spettacolo, anche alle Olimpiadi invernali di Torino
c’è chi sta dietro le quinte per garantire che il pubblico si diverta e che gli atleti siano sicuri. Fra questi volontari anche Antonio Poser, responsabile
del Servizio di fisioterapia
del Centro di medicina di
Conegliano oltre che docente nel master di terapia manuale e riabilitativa
dei disturbi muscoloscheletrici dell’Università
di Padova. Poser è stato
destinato al Presidio sanitario di Bardonecchia.
«Sono tre i villaggi olimpici dei Giochi: Torino, Sestriere e Bardonecchia. Io
seguirò gli atleti impegnati nelle gare di snowboard e biathlon», spiega
il fisioterapista di San Giacomo di Veglia.
In cosa consisterà il
suo lavoro?
«Il presidio sanitario
supporterà le squadre che
non hanno uno staff sanitario proprio. Lo staff dell’organizzazione olimpica,
inoltre, mette a disposizione apparecchiature sanitarie che normalmente
nessuna squadra porta
con sé».
Questa non è la sua
prima esperienza in
una grande competizione, giusto?
«Sono stato per tre anni fisioterapista della nazionale italiana di canoa/kayak e ho seguito la
preparazione e le gare dei
Mondiali 2002/2003 e dell’Olimpiade di Atene
2004».
Il ruolo di un fisioterapista cambia a
seconda che sia svolto all’interno di una
squadra o come supporto per più squadre?
«Sicuramente. Il fisioterapista di una squadra,
oltre a svolgere il proprio
lavoro, è anche un ammortizzatore delle tensio-
ni naturali che ci sono fra
allenatore ed atleta e deve lavorare anche su questi rapporti».
Quali sono gli infortuni più frequenti
durante le Olimpiadi?
«Piccoli traumatismi,
come distorsioni o lesioni
muscolari Un problema
maggiore obbliga l’atleta
a ritirarsi».
E nello sci, in particolare?
«Gli stress meccanici
dello sci fanno sì che basti un primo accenno di
stanchezza o un piccolo
affossamento nella neve
per mettere in pericolo le
ginocchia. Nella discesa è
assolutamente d’obbligo
la preparazione presciistica e un’ottima condizione
fisica. Nel fondo, invece, i
problemi sono dati da sovraccarichi muscolari, per
lo sforzo eccessivo, come
nella maratona».
Qual è il rapporto fra
sport ed età?
IL CAI CONEGLIANO IN GITA A SASSO DI SESTO
N
uova puntata di scalate mozzafiato, di
vette innevate e di serate a
tema montano, di corsi per
esperti e non, e di uscite per
tutti i gusti e le preparazioni.
Si inizia alla grande con
la sottosezione Cai di San
Polo di Piave e la sua due
giorni a casera Copada
(1856 metri), la baita situata sotto le pendici meridionali dello Spiz de S. Piero
(2084), nel gruppo del Bosconero. La meta è facilmente raggiungibile dal passo Cibiana (1530). Si parte
sabato alle 13 per affrontare un dislivello massimo di
330 metri. Il trofeo di questa
settimana di sezione Cai più
attiva nel panorama locale
va a Conegliano. Domenica la sezione organizza una
gita a Sasso di Sesto, nel
Gruppo Dolomiti di Sesto,
una cima modesta, ma che
riserva un favoloso panorama verso le Tre cime di Lavaredo. Il dislivello è di 1079
metri. La sezione sci escursionismo, invece, si concede
la proiezione del filmato “Leni Riefenstahl” mercoledì 15
alle 21 alla sede Cai di Conegliano. Sempre in tema di
filmati, proseguono le proiezioni “La montagna da vicino” alla sede sociale Cai di
Conegliano. Martedì 14 alle 21 è la volta di “Ande bo-
liviane - Cordigliera Real”,
presentata da Adriano Dal
Cin. Sabato torna puntuale
il corso di discesa e fondo
per ragazzi in Cansiglio. La
partenza è dal piazzale del
palazzetto dello sport di Conegliano. Ancora corsi con
le lezioni di sci alpinismo
della scuola Messer. Domenica si provano sul campo i rudimenti acquisiti di
condotta in salita e in discesa, ricerca con Arva, barella di emergenza e tecnica di
bivacco. Giovedì 16, invece,
è la volta della lezione di primo soccorso e cenni di alimentazione alla sede Cai di
Pieve di Soligo.
Angela Deganis
A
«L’importante è praticare un’attività sportiva
che diverta. Il corpo inizia
ad invecchiare a 40 anni.
Quindi già da questa età
bisogna praticare regolarmente sport per l’apparato cardiorespiratorio,
oltre che scheletrico muscolare. Rispetto a 15 anni fa, comunque, c’è maggiore consapevolezza verso la propria salute, e l’età
media di frequentazione
degli impianti sportivi si
è alzata».
Alberto Rosa
pochi giorni dal
passaggio della
fiamma olimpica, Sacile si
prepara ad ospitare un
nuovo appuntamento dedicato agli sport invernali di alto livello, che rappresenta una sfida organizzativa e un’opportunità
di rilancio per il territorio. Si tratta del Campionato italiano master
di sci alpino
in programma in Piancavallo da
venerdì a
domenica.
«Questo evento – afferma Franco Fontana, presidente
regionale della Fisi – è solamente la tappa d’avvio
di un lungo cammino, che
culminerà il prossimo anno con l’organizzazione di
una gara di combinata
nordica e di una prova
della Coppa del mondo di
sci alpino femminile». I
Tricolori avranno uffi-
cialmente inizio alle 9 di
venerdì con il super-gigante categoria master AB-C, mentre sabato e domenica, sempre a partire
dalle 9, le varie categorie
si alterneranno in prove
di gigante (pista Sauc) e
di speciale (pista Sauc 2).
Ai Tricolori sono previsti
più di 500 sciatori con preparatori e famiglie al seguito,
il comitato organizzatore ha
pensato
di
creare una zona d’arrivo comune per permettere al pubblico di seguire
al meglio la manifestazione. Il motore
della macchina organizzativa è lo Sci club Sacile
dell’attivissimo Franco
Pessot, dotato di ingranaggi già rodati grazie alle numerose gare del calendario federale e zonale gestite ogni stagione.
Organizzazione dunque,
ma anche passione.
SCI CL. ORSAGO:
Pinocchio
sugli sci
WINTER
TRIATHLON:
Bonazzi seconda
DOMENICA:
5ª maratonina
“Vittoria Alata”
È
l’ora del Trofeo
“Pinocchio sugli
sci 2006”. La fase interprovinciale riservata alle categorie giovanili avrà luogo l’11 e il 12 febbraio a Pecol di Zoldo
Alto (Belluno). Il programma prevede per
sabato la disputa dello
slalom gigante per le
categorie Ragazzi e Allievi in notturna (partenza alle 18), domenica lo slalom gigante per
Baby e Cuccioli (partenza alle 10). L’organizzazione è affidata allo Sci club Orsago.
S
tefania Bonazzi è
d’argento. L’atleta
della Silca Ultralite, reduce da un serio infortunio
al ginocchio, ha conquistato il secondo posto al
campionato italiano di
winter triathlon. Dopo tre
titoli consecutivi, Bonazzi
si è dovuta inchinare alla
padrona di casa Giuliana
Lamastra, sua rivale di
sempre. I Tricolori della
disciplina sportiva che abbina corsa a piedi (7,5 chilometri), mountain bike
(15 km) e sci di fondo (9
km) si sono disputati a
Flassin in Valle d’Aosta.
S
i corre domenica la
5ª edizione della
mezza maratona “Vittoria
Alata” di Vittorio Veneto.
La competizione, organizzata da Atletica Becher, Atletica Industriali Conegliano, Atletica Silca Ogliano e Silca Ultralite
Triathlon, in collaborazione con il 1º Comando Forze di difesa, è al debutto nel
calendario internazionale
della Fidal e valida quale
seconda prova del circuito
“Aspettando Treviso Marathon”. Al via sono attesi
oltre mille atleti. A margine si svolgerà una marcia
non competitiva.
34
Domenica 12 febbraio 2006
Lettere
& interventi
FECONDAZIONE ARTIFICIALE
Una nuova tecnica
non crea embrioni in più
C
aro direttore,
sull’interessante servizio da
voi pubblicato sull’ultimo
numero de L’Azione, relativo ai problemi di infertilità che affliggono i due
sposi che hanno scritto al
giornale, mi permetto di ricordare che esiste una più
nuova e già apprezzata tecnica di fecondazione artificiale che ha il merito di non
comportare necessariamente la creazione di embrioni soprannumerari destinati a non nascere mai,
cioè, in pratica, all’eliminazione o alla riduzione a “cosa” di altre vite umane come accade con le tecniche
menzionate nel servizio de
L’Azione.
Si tratta della fecondazione di ovociti (e non di
embrioni)
precedentemente congelati (se ne
scongela, per la fecondazione, uno per volta), tecnica messa a punto dalla
professoressa Eleonora
Porcu di Bologna.
Allieva del professor
Flamigni, la professoressa
Porcu è oggi considerata la
massima esperta mondiale
di questo procedimento di
fecondazione artificiale (è
stata chiamata recentemente negli Usa per una
“lectio magistralis” sul tema). Secondo dati forniti
dalla professoressa Porcu,
con questa tecnica, se correttamente applicata, si ottengono percentuali di nascita confrontabili con
quelle delle tecniche “tradizionali”. Da parte di molti colleghi della professoressa Porcu, la sua metodica è definita ancora “sperimentale”: tuttavia, essa
viene regolarmente e legalmente applicata nel nostro paese nei centri di fecondazione pubblici iscritti riconosciuti dal ministero della Salute.
Dato che i vostri servizi
definiscono “ben informata la coppia” che scrive,
penso che quest’ultima
sarà senz’altro a conoscenza anche del metodo
Porcu: personalmente credo che esso sia più rispettoso della vita umana e
quindi anche più accettabile dal punto di vista dell’etica della Chiesa. Ma su
questo punto, vorrei sentire il parere di un esperto.
Mi sorprende invece
quanto scrive il biologo da
voi intervistato quando afferma, come se si trattasse
di una verità incontrovertibile, che il pre-embrione è
una vita potenziale mentre
l’embrione è una vera vita
solo dopo che si è impiantato nell’utero. Chi mai ha
scientificamente dimostrato che c’è questa differen-
za?
Quando il biologo afferma che “se fosse embrione a ciascun impianto dovrebbe corrispondere
una nascita” non capisco cosa voglia dire:
quante innumerevoli
volte un embrione, che
pure si era impiantato
perfettamente nell’utero, viene poi spontaneamente abortito per
cause naturali? È (o dovrebbe essere) invece
noto che nella famosa Relazione della Commissione
Warnock (Gran Bretagna,
1990) si parla per la prima
volta di pre-embrione specificando che, distinguendolo dall’embrione, si fa una distinzione basata su
motivi “convenzionali” e
non scientifici. Occorre fare questa differenza, dice
la relazione, per poter permettere le sperimentazioni sul campo senza suscitare troppi allarmi di natura “etica”.
Mi auguro che queste
informazioni siano utili;
specie a chi, come i due
sposi che hanno scritto, sono in attesa di una bella notizia che auguro loro con
tutto il cuore di poter ricevere al più presto.
Gabriella Sartori
Sacile
sto un parere al dottor Gian
Antonio Dei Tos, medico
bioeticista, il quale ci ha detto: «Il metodo di feconda-
Procedimento
sperimentale
della dottoressa
Eleonora Porcu
Sul metodo della dottoressa Porcu abbiamo chie-
zione artificiale proposto
dalla dottoressa Porcu, ginecologa e ricercatrice del
policlinico Sant’Orsola di
Bologna, si basa sulla scelta di congelare gli ovociti e
non gli embrioni. Con tale
metodica non vi è produzione di embrioni soprannumerari e si evita di esporre l’embrione ai rischi
connessi al congelamento.
Anche nelle migliori casistiche, infatti, il rischio di
danneggiare l’embrione nel
processo di congelamento
permane tuttora elevato. La
permanenza inoltre di embrioni congelati solleva complesse e delicate questioni
morali sul loro futuro destino. Tale metodo è però ancora oggetto di critica. Da
più parti infatti si sostiene
la complessità e la non facile
applicabilità della metodica rispetto alla tradizionale Fivet (è più difficile congelare gli ovociti che non gli
embrioni). La dottoressa
Porcu ha documentato però
che la percentuale di successo della sua metodica è
sostanzialmente sovrapponibile all’uso di embrioni
congelati; su tali dati non
vi è però accordo nella comunità scientifica. Ciò non
toglie che tale metodica chieda di essere legittimamente
approfondita e, ove possibile, applicata, proprio perché
nasce con l’intento di consentire un maggior rispetto
della vita dell’embrione».
Per quanto riguarda l’intervista al biologo del Centro di fisioterapia della riproduzione dell’Ulss 7 l’intento era di informare, come è dovere di un organo di
stampa, su quanto avviene
in questi centri che sono una realtà regolata dalla legge 40 del 2004. Dovrebbe essere fuori discussione che
informare sulle pratiche di
questi centri non significa
avallare tutto quello che è
fatto in essi, anche se rigorosamente conforme alla
legge. Del resto nell’introdurre l’intervista era stato
ricordato al lettore, per evitare ogni ambiguità, la posizione della morale cattolica sulla procreazione assistita che non ammette la fecondazione in vitro perché
contraria alla natura dell’atto procreativo umano
che ha come obiettivo l’esistenza di una nuova persona. Era stata anche richiamata la posizione riguardante la natura dell’embrione, considerato sempre
dalla morale cattolica vita
umana in ogni suo stadio,
perché non esistono dati
scientifici che possano attestare il contrario.
Questa tutela non è un attentato alla famiglia con i
suoi valori, ma solo rispetto
per chi, per convinzione o
per necessità fa scelte diverse dal matrimonio.
Per questo personalmente non condivido certe posizioni del cardinal Ruini e della Cei. Strumentalizzate dal centrodestra
che si fa paladino dei valori della famiglia
(...).
Luigi Zancanaro
Mosnigo
NE PARLA LA COSTITUZIONE
Matrimonio: non solo
valore cristiano
P
remessa. Sono cattolico praticante,
sposato da 46 anni, ho 4 figli e 9 nipoti. Le mie osservazioni non vengono da
sponda laicista, ma da un laico cristiano.
So benissimo che per un credente l’unico matrimonio valido è quello sacramentale indissolubile. Ma so anche che
un cristiano ha l’obbligo dell’assoluto rispetto per chi fa scelte diverse. Ciò non significa condivisione della scelta, ma tolleranza fondata anche sul vangelo. Penso
che uno stato democratico non confessionale debba tutelare i diritti di tutti e non
possa legiferare in materia civile in base
a principi solo confessionali.
Le cosiddette coppie di fatto sono una
realtà che non si può ignorare. In Italia, secondo i dati Istat sono 555 mila, più di un
milione di persone, e poi ci sono i figli.
Si tratta di situazioni molto delicate e diverse, a volte drammatiche, spesso necessitate dalla vita, che nessuno ha diritto di giudicare. Dare una tutela o una regolamentazione giuridica a queste persone, senza equiparare e confondere la loro
situazione con il matrimonio, come ha espresso l’onorevole Prodi, mi sembra giusto. I valori cristiani, che vanno testimoniati nella carità, non possono essere imposti.
e
L’AZiON
Due osservazioni. 1. Il matrimonio che
sta alla base della famiglia non è solamente un “valore cristiano”, ma, innanzitutto,
una istituzione umana, riconosciuta dalla
nostra Costituzione come fondamento della famiglia. Tutelarlo, distinguendolo da
altre forme di convivenza, non è un’operazione confessionale ma civile, di rispetto del
patto costituzionale su cui si basa la nostra
convivenza.
2. Chi fa una scelta diversa deve essere
rispettato, ma deve anche assumersi la responsabilità della situazione che mette in atto. Si può discutere se alcune tutele non debbano essere in ogni caso garantite, sempre
però, come anche lo scrivente ammette, “senza equiparare e confondere la loro situazione con il matrimonio”. E qui sta il punto delicato. Può sorgere il dubbio che in certe campagne e proposte lo scopo non sia tanto la tutela di diritti umani, quanto lo scardinamento e l’eliminazione pratica dell’istituto matrimoniale. In questo senso le riserve dei vescovi sono più che giustificate.
interventi
NON RICORDATO MARIO PO’
Dimenticanza
volontaria?
S
abato scorso Motta di Livenza ha visto realizzarsi un altro tassello della riconversione dell’ospedale in struttura riabilitativa (con l’inaugurazione della nuova piscina che vediamo nella foto). È
stato un momento importante e tutti possono vedere
che l’ospedale sta diventando la struttura di eccellenza che i cittadini di Motta di Livenza si aspettavano.
Alla presenza dell’assessore regionale Tosi dei vertici Ulss 9 e della Casa di cura di Abano Terme, la delusione è stata forte ascoltando l’intervento del sindaco
di Motta di Livenza Panighel. Nel ringraziare tutti gli
attori di questa straordinaria riconversione si è “dimenticato” – forse non a caso – di citare l’artefice primo di questa importante opera. Questa persona è Mario Po’. È stato il dottor Po’, con la supervisione del
dottor Stellini, al quale va tutta la nostra riconoscenza per quanto ha fatto e sta facendo per la nostra città,
che ha costruito e gestito il progetto di riconversione
nel momento più delicato, e cioè della costituzione
della società
pubblico-privato che avrebbe
dato successivamente i frutti
che stiamo vedendo attualmente. Ora, che
il sindaco Panighel non citi chi
si è speso per
questo progetto
sin dal lontano 1992, quando lo studio denominato
“Soges”, voluto fortemente anche questo dal dottor
Po’, individuava il salvataggio dell’ospedale mottense
nella riconversione in struttura riabilitativa, è, politicamente parlando, non onesto.
Va anche detto, a onor del vero, che è merito delle “pressioni” dei consiglieri comunali Marcon, Odonti, Tolotto, Orlando se il Comune di Motta di Livenza è entrato nel Consiglio di amministrazione dell’ospedale. Ricordiamo che l’amministrazione attuale
retta da Panighel riteneva la cosa di poca importanza
visto l’esiguo peso decisionale che Motta avrebbe avuto nel Cda. Inoltre vanno fatte notare tutte le azioni intraprese da “Motta nuova” in sede politica quando sembrava che il progetto originario stesse per essere stravolto. Purtroppo si comprendere che questa
amministrazione non conosce la storia di Motta di Livenza, cosa rappresenta e ha rappresentato l’ospedale. Ancor più grave è la difficoltà a capire il valore non
solo simbolico che ha per Motta di Livenza di sedere
nel Cda della struttura ospedaliera.
Stenio Odonti
Consigliere comunale Motta di Livenza
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