Le Bon psicologia folle
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Le Bon psicologia folle
CLASSE V – Tra Ottocento e Novecento una nuova disciplina: la Psicologia delle masse A) Gustave le Bon: da La psicologia delle folle, 1895 A1) L’ epoca attuale sembra costituire uno di quei momenti critici, durante i quali il pensiero umano si trasforma.. Due fattori vi concorrono. Il primo è la crisi delle credenze religiose, politiche e sociali tradizionali. Il secondo è la nascita di nuove condizioni di vita, che sono prodotte dalla scienza e dall’ industria moderna. Tale nuova società dovrà fare i conti con una nuova potenza, la più recente sovrana dell’ età moderna: la potenza delle masse. Non più di un secolo fa, la politica tradizionale degli Stati e le rivalità tra i principi costituivano i principali fattori degli avvenimenti. L’opinione delle masse, nella maggioranza dei casi, non contava affatto. Oggi, invece, le tradizioni politiche, le tendenze individuali dei sovrani e le rivalità esistenti tra questi ultimi hanno ben scarso peso. La voce delle masse è divenuta preponderante. Detta ordini ai re. È nell’anima delle masse, e non più nei consigli dei principi, che si preparano i destini delle nazioni. A2) Poco inclini al ragionamento, le masse si dimostrano, al contrario, adattissime all’azione. L’organizzazione attuale rende immensa la loro potenza. I dogmi che vediamo nascere acquisteranno ben presto la forza di quelli antichi, cioè la forza tirannica e sovrana che mette al riparo da ogni discussione. Ciò che più ci colpisce di una folla psicologica è che gli individui che la compongono — indipendentemente dal tipo di vita, dalle occupazioni, dal temperamento o dall’intelligenza — acquistano una sorta di anima collettiva per il solo fatto di appartenere alla folla. Tale anima li fa sentire, pensare ed agire in un modo diverso da come ciascuno di loro — isolatamente — sentirebbe, penserebbe ed agirebbe. La folla psicologica è una creatura provvisoria, composta di elementi eterogenei saldati assieme per un istante, esattamente come le cellule di un corpo vivente formano, riunendosi, un essere nuovo con caratteristiche ben diverse da quelle che ciascuna di queste cellule possiede. [...] nell’aggregato di una folla non vi è affatto somma o media di elementi, ma combinazione e creazione di elementi nuovi. La stessa cosa accade in chimica. A3) L’individuo immerso in una folla differisce dall’individuo isolato. La psicologia deve scoprire le cause di tale differenza. Per arrivare a intravederle, bisogna ricordare anzitutto una scoperta fatta di recente: che i fenomeni inconsci svolgono una parte preponderante non soltanto nella vita organica, ma anche nel funzionamento dell’intelligenza. I nostri atti coscienti derivano da un substrato inconscio formato soprattutto da influenze ereditarie1. Questo substrato racchiude gli innumerevoli residui ancestrali che costituiscono l’anima della razza. Nei nostri atti, dietro alle cause da noi confessate, ve ne sono di segrete da noi stessi ignorate. La massa è guidata quasi esclusivamente dall’inconscio. Le azioni da essa compiute non sono dirette dal cervello, ma dipendono in realtà dai moti casuali dell’eccitazione. La folla è dunque schiava degli impulsi ricevuti. L’individuo isolato può essere soggetto alle stesse eccitazioni, ma non cede ad esse, poiché la ragione lo trattiene. Si può fisiologicamente definire tale fenomeno dicendo che l’individuo isolato ha la possibilità di controllare i suoi riflessi, mentre la folla ne è sprovvista. I diversi impulsi ai quali le masse obbediscono, potranno essere, secondo le stimolazioni ricevute, generosi o crudeli, eroici o vili, ma saranno sempre tanto imperiosi che persino l’istinto di conservazione si annullerà davanti ad essi. A4) Le masse sono mutevoli poiché gli stimoli capaci di suggestionarle sono svariati, e le masse vi obbediscono immancabilmente. Le vediamo passare in un attimo dalla ferocia più sanguinaria alla generosità o all’eroismo più assoluti. La folla diventa facilmente carnefice, ma altrettanto facilmente martire. Da essa hanno zampillato i fiumi di sangue che sono stati necessari per il trionfo di ogni fede. Nelle masse, insomma, non c’è premeditazione. Possono percorrere successivamente la gamma dei più opposti sentimenti sotto l’influsso di momentanee eccitazioni. Lo studio di certe masse rivoluzionarie ci fornirà qualche esempio della mutevolezza dei loro sentimenti. Questa mutevolezza rende le masse molto difficilmente governabili, specie quando una parte dei poteri pubblici è finita nelle loro mani. Se le necessità della vita quotidiana non costituissero una sorta di regolatore invisibile degli eventi, le democrazie quasi non potrebbero sussistere. Ma le masse, che desiderano certe cose con frenesia, non le desiderano a lungo. Sono incapaci di volontà costante. 1 1 In questa osservazione si esprime la cultura tardo-positivistica del periodo, in cui le tematiche evoluzionistiche sull’ ereditarietà e sull’ influenza dei fattori ambientali vengono interpretate in chiave irrazionalistica A5) Nell’ irritabilità ed irrazionalità delle masse, come in tutti gli altri sentimenti popolari, intervengono sempre i caratteri fondamentali della razza. Le folle sono irritabili ed impulsive, ma con notevoli differenze di intensità. La differenza tra una folla latina ed una anglosassone, ad esempio, è lampante. I fatti recenti lo dimostrano; nel 1870, la pubblicazione di un semplice telegramma bastò per generare in Francia un furore popolare tale che sfociò in una guerra terribile. Lo stesso sovrano, a quel punto, non ha la possibilità di recedere, ma è costretto dalla forza stessa delle masse ad accontentarle, sia quel che sia, cosa che Luigi Bonaparte ben sapeva.2 Le masse sono, dunque, femminili, ma più di tutte lo sono quelle latine: chi si appoggia ad esse e sa cavalcarne gli umori può salire in alto e in fretta, ma sfiorando sempre l’ orlo dell’ abisso. B) Sigmund Freud: Psicologia delle masse e analisi dell’ io (1920) B1) La psicologia delle masse considera l’ uomo singolo in quanto membro di una stirpe, popolo, casta, classe sociale, o in quanto membro di un raggruppamento umano che ad un certo punto si è autoorganizzato come massa. E’ facile scorgere nei fenomeni che si manifestano in tali condizioni specifiche l’ espressione di una pulsione specifica e irriducibile: la pulsione sociale. (….) Ma noi riteniamo che sia artificioso separare cosi’ individuo e massa, e che perciò la pulsione sociale si possa già osservare nel suo costituirsi nella realtà ‘normale’ dell ‘individuo, per esempio nella famiglia. Già in tale ambito infatti si manifesta la forza di coesione universale, che altrove abbiamo chiamato Eros ed il cui aspetto prettamente psichico abbiamo chiamato Libido. B2) All’ interno di una massa e per influsso di questa, un individuo subisce una profonda modificazione della propria attività psichica. La sua affettività viene straordinariamente esaltata, la sua capacità intellettuale si riduce in proporzione, ed entrambi i processi tendono ad eguagliarlo, a livellarlo assieme agli altri individui della massa. Questo risultato si ottiene tramite l’ annullamento provvisorio delle inibizioni pulsionali peculiari ad ognuno, ciò che volgarmente si dice “autocontrollo”, ed attraverso la rinuncia (anch’ essa provvisoria e spesso inconsapevole) dell’individuo agli specifici modi d’ essere. Si è detto che tali effetti, spesso indesiderati, possono essere indirizzati o limitati da una superiore “organizzazione” delle masse; ciò tuttavia non contraddice ma semmai conferma la nostra teoria, e cioè che la psicologia delle masse differisce da quella dell’individuo per i due caratteri suddetti: la esaltazione dell’ affettività sulla razionalità, e la sospensione temporanea delle inibizioni pulsionali. Le Bon vi aggiunge il carisma, percui le masse si sottomettono spontaneamente ed irrazionalmente a colui col quale riescono a identificarsi. Attivita’ preliminari: 1) Dai un titolo ad ogni sequenza del testo (A1, A2 etc.); 2) Spiega il nesso causale tra i segg. fenomeni: a) società di massa; b) allargamento del suffragio; c) progresso tecnologico, industriale, dei consumi; d) massificazione ed omogeneizzazione dell’ individuo. Attivita’ sul testo di Le Bon: 1) Spiega la differenza tra politica del passato e di oggi; 2) Spiega il paragone con la chimica; 3) Individua ed esplicita i seguenti elementi sottesi all’ argomentazione dell’ autore: a) darwinismo e teoria dell’ ereditarieta’; b) esaltazione delle forze irrazionali; c) possibili sviluppi politicamente autoritari delle tesi dell’ autore (cfr. Mussolini, ammiratore di Le Bon). 4) Spiega l’ espressione conclusiva “…ma sfiorando sempre l’ orlo dell’ abisso.” Attivita’ sul testo di Freud: 1) Che cosa ‘tiene insieme’ la massa e rende possibile la sua autoorganizzazione? 2) In che modo l’ individuo viene trasformato dalla massa? 3) Individua gli elementi di somiglianza tra le argomentazioni freudiane e quelle di Le Bon. 4) quali conseguenze politiche pare trarre Freud? Lessico: Spiega il significato delle seguenti espressioni: 1) anima collettiva; 2) substrato inconscio; 3) riflessi; 4) suggestione; 5) masse ‘femminili’; 6) livellamento; 7) inibizioni pulsionali; 8) carisma; 2 2 Si tratta del notorio del ‘dispaccio di Elms’, con cui Bismarck indusse Napoleone III alla guerra franco-prussiana.