3 Munksjo Italia SpA

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3 Munksjo Italia SpA
Marzo
2016
DICHIARAZIONE AMBIENTALE
DICHIARAZIONE AMBIENTALE
secondo il Regolamento Comunitario
1221/2009 EMAS
Anno 2016
Munksjo Italia S.p.A.
Stabilimento di Mathi (TO)
Dati aggiornati a Marzo 2016
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA
REG. NO I-000397
Mathi, Marzo 2016
L’Amministratore Delegato
Daniele Borlatto
Indice
1
Introduzione .................................................................................................................. 3
2
La Politica Ambientale .................................................................................................. 4
3
Munksjo Italia S.p.A. ..................................................................................................... 5
4
3.1
L’Organizzazione .................................................................................................... 5
3.2
Il processo produttivo.............................................................................................. 8
Il Sistema di Gestione Ambientale .............................................................................. 11
4.1
Struttura del Sistema di Gestione Ambientale ...................................................... 11
4.2
Legislazione applicabile ........................................................................................ 13
4.3
Gli aspetti ambientali ............................................................................................ 15
4.3.1
Gli aspetti ambientali diretti ............................................................................ 16
4.3.2
Gli aspetti ambientali indiretti ......................................................................... 47
4.4 Obiettivi e Programma Ambientale ……………………………………………………48
RIFERIMENTI E CONTATTI.............................................................................................. 53
1 Introduzione
L’impiego di risorse naturali rinnovabili, la forte vocazione al riciclo e l’attenzione verso le
risorse idriche ed energetiche sono le basi da cui l’industria cartaria italiana ed europea si
muove verso una compiuta sostenibilità ambientale. Il miglioramento continuo delle
prestazioni ambientali è un obiettivo perseguito da un numero sempre maggiore di
aziende, nella consapevolezza che la tutela dell’ambiente può portare anche un
incremento di efficienza dei processi produttivi.
Il Gruppo Munksjo, di cui fa parte Munksjo Italia S.p.A., ha da tempo adottato i principi e gli
obiettivi di rispetto e sostenibilità ambientale.
Munksjo Italia S.p.A. ha fatto propri questi principi, attraverso la definizione della Politica
Ambientale, la decisione di realizzare e mantenere operativo un Sistema di Gestione
Ambientale certificato secondo la norma UNI EN ISO 14001:04 e, infine, attraverso
l’adesione volontaria al Regolamento EMAS.
Lo scopo della certificazione risulta la “progettazione, sviluppo e produzione di carta base
da siliconare, tramite spappolamento di fibre naturali, formazione su macchina continua,
super-calandratura”.
La portata della registrazione EMAS è “fabbricazione di carta e cartone”.
L’impegno dell’Organizzazione si manifesta nella definizione di importanti obiettivi di
miglioramento delle prestazioni ambientali, nella conseguente definizione di un
programma di attuazione, nonché di una costante attività di monitoraggio che valuti
l’andamento dell’intero Sistema di Gestione Ambientale. A ciò si affiancano il costante
impegno nella sensibilizzazione e formazione del personale e l’apertura al dialogo con
l’esterno.
Il presente documento costituisce l’edizione 2015/2016 della Dichiarazione Ambientale di
Munksjo Italia S.p.A.; in esso sono riportati tutti i dati aggiornati a marzo 2016 relativi alle
prestazioni ambientali dell’Organizzazione, per renderli disponibili al pubblico e permettere
di osservare il loro andamento nel tempo; sono fornite anche informazioni utili a
comprendere le ragioni alla base di tali tendenze. Sono messe in evidenza le innovazioni
impiantistiche e la crescita dell’Azienda.
Munksjo Italia si augura, con questo documento, di favorire un rapporto con le Autorità,
con il Pubblico e con i Clienti improntato alla trasparenza e al dialogo costruttivo.
3 di 3
2 La Politica Ambientale
La Politica Ambientale di Munksjo Italia S.p.A., integrata con la politica della Sicurezza, è
l’elemento fondante del sistema di gestione ambientale dell’Organizzazione: costituisce la
base sulla quale vengono definiti gli obiettivi e i traguardi ambientali, in modo da
conservare e potenzialmente migliorare le prestazioni ambientali dell’Organizzazione..
POLITICA DELLA SICUREZZA E DELL’ AMBIENTE
Munksjo Italia S.p.A. pone al vertice delle proprie priorità la sicurezza e la salute dei
dipendenti, della popolazione, dei soggetti coinvolti nell’attività e la protezione dell’ambiente.
Coerentemente a questa visione, la Direzione Aziendale ha elaborato la presente Politica di
Sicurezza e Ambiente, che rappresenta la dichiarazione ufficiale della volontà di ricercare il
miglioramento continuo della propria gestione della sicurezza e dell’ambiente e di garantire che
ogni potenziale rischio per l’uomo e per l’ambiente sia ridotto a livelli minimi, utilizzando tutte
le risorse tecniche disponibili ed economicamente sostenibili.
Considerando i vantaggi derivanti da un’efficiente gestione del sistema della sicurezza e
dell’ambiente, si definiscono ed adottano i seguenti obiettivi:
-
-
-
-
Mantenimento del pieno rispetto delle disposizioni normative e degli impegni sottoscritti
dall’Organizzazione in materia di sicurezza ed ambiente.
Controllo e tutela costanti dei fattori tecnici, gestionali e umani che influenzano la sicurezza
e l’ambiente.
Disponibilità di risorse tecniche, strumentali e gestionali per la prevenzione degli incidenti/
infortuni, per la prevenzione dell’inquinamento, per la riduzione dei rischi e delle possibili
conseguenze.
Costante sensibilizzazione, formazione e coinvolgimento dei dipendenti, dei fornitori e dei
consulenti e del personale che opera per conto dell’Organizzazione affinché collaborino ed
attuino sempre più efficaci strategie di sicurezza e protezione dei lavoratori e salvaguardia
dell’ambiente.
Riduzione dei rischi e miglioramento dei processi di lavorazione attraverso lo sviluppo di
procedure lavorative e di emergenza e per mezzo di strumenti di prevenzione, difesa ed
intervento tali da rendere minimi i rischi di accadimento di incidenti/quasi incidenti,
infortuni e malattie professionali o di ridurne gli impatti sull’uomo e sull’ambiente.
Consolidamento dei processi di comunicazione e collaborazione tra il Sistema di Gestione
della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL) ed i Sistemi di Gestione dell’Ambiente e della
Qualità, allo scopo di rendere sempre più efficiente ed efficace la gestione
dell’Organizzazione integrando al meglio le necessità dei diversi settori.
Il perseguimento degli obiettivi dichiarati viene seguito e verificato attraverso specifici
indicatori interni di prestazione, tra i quali si citano:
- Valutazione degli infortuni (n. infortuni/anno; indice di frequenza; indice di gravità) e
analisi statistica.
4 di 4
-
Valutazione dei Primi Soccorsi, e delle segnalazioni d’incidente non infortunio (INI) o
condizione di pericolo relativamente alla sicurezza e all’ambiente.
Valutazione delle prestazioni ambientali (es. scarichi idrici, emissioni, rifiuti, rumore,
consumi di risorse naturali, materie prime ed energia).
Numero verifiche ispettive interne ed esterne.
Ore dedicate all’addestramento e alla formazione del personale e degli addetti alle
emergenze.
L’Organizzazione si impegna inoltre a:
-
-
diffondere a tutti i livelli aziendali, al pubblico e a tutti i soggetti interessati la presente
Politica ed a verificare periodicamente la sua attuazione;
rendere disponibili i mezzi tecnici ed economici e le risorse umane per un continuo
miglioramento;
raccomandare ai propri Preposti impegno mirato e costante al rispetto della presente
Politica ed al perseguimento dei suoi obiettivi;
studiare e valutare preventivamente eventuali impatti ambientali di nuove materie prime,
processi o prodotti;
stabilire obiettivi volti al continuo miglioramento delle prestazioni ambientali,
riesaminandoli alla luce dei risultati ottenuti per assicurare la prevenzione
dell’inquinamento e la riduzione degli impatti ambientali;
applicare e rispettare i requisiti di salute e di sicurezza che si basano sulla Dichiarazione
dell’ILO e sui Principi e Diritti Fondamentali nel Lavoro (1998) come richiesto dagli
standard FSC e PEFC.
Mathi, 27 maggio 2013
L’Amministratore Delegato
Daniele Borlatto
3 Munksjo Italia S.p.A.
3.1 L’Organizzazione
Munksjo Italia S.p.A. nasce nel maggio 2013 dalla scissione societaria di Ahlstrom Turin
S.p.A. appartenente alla multinazionale finlandese Ahlstrom specializzata nello sviluppo,
produzione e vendita di materiali ad alte prestazioni, a seguito della decisione da parte del
Gruppo Ahlstrom e del Gruppo svedese Munksjo, operante nel settore delle carte speciali,
di unire, a livello mondiale, la Business Area “Label and Processing” del Gruppo Ahlstrom
con il Gruppo Munksjo per costituire una nuova società denominata Munksjo Oyj.
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In relazione a questa operazione Ahlstrom Turin S.p.A. ha perfezionato un atto di
scissione parziale, con efficacia dal 23 Maggio 2013, in forza del quale:
-
Ahlstrom Turin S.p.A. ha variato la propria ragione sociale in Munksjo Italia S.p.A.,
sotto il cui nome continua a svolgere la propria attività “Label and Processing”
(produzione di carte base da siliconare);
-
Ahlstrom Italy, società interamente posseduta da Ahlstrom Oyj, è subentrata nella
titolarità dei rami d’azienda di Ahlstrom Turin S.p.A. denominati “Filtration” e “Building
and Energy”; e
-
una società di nuova costituzione, denominata AM Real Estate S.r.l., ha assunto la
titolarità del ramo d’azienda immobiliare relativo ai beni di uso comune delle due
società industriali sopraindicate.
Il sito produttivo di MUNKSJO ITALIA S.p.A. si trova a Mathi, in Via Stura 98, a circa 30
km da Torino.
L’attività di produzione della carta nel sito di Mathi inizia già dalla metà dell’800 e negli
ultimi anni, sotto il controllo della società multinazionale Ahlstrom, è stata orientata verso
la produzione delle seguenti tipologie carte speciali:
-
media filtranti per il settore automotive ed altri settori industriali (Filtration),
-
carta base da siliconare per etichette autoadesive (Release).
La conformazione del sito industriale presenta inoltre due stabilimenti distinti (Stabilimento
Superiore e Stabilimento Inferiore), che sebbene rispondano allo stesso indirizzo, risultano
fisicamente separati, pur mantenendo connessioni strutturali e logistiche legate a servizi
fondamenti
quali
ad
esempio
la
gestione
della
risorsa
idrica,
dell’energia
e
dell’approvvigionamento/spedizione materiali.
L’attività produttiva della carta base da siliconare viene effettuata unicamente nello
stabilimento superiore, mentre l’attività della Ahlstrom Italy si svolge sia nello stabilimento
inferiore che in quello superiore.
A seguito degli accordi della scissione societaria di Ahlstrom Turin, Munksjo Italia S.p.A.
risulta proprietaria unicamente del fabbricato in cui è situata la linea produttiva della carta
base da siliconare, mentre i restanti edifici presenti nello stabilimento superiore, tra cui la
Centrale termoelettrica, gli impianti di trattamento delle acque, le officine di manutenzione,
i locali che ospitano le linee produttive della carta filtro, sono di proprietà della società AM
Real Estate.
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La logica dell’ottimizzazione nella gestione delle risorse e la volontà di conservare le
sinergie già presenti in Ahlstrom Turin ha portato alla sottoscrizione nel Maggio 2013 di un
accordo definito “Long Term Service Agreement” attraverso il quale le società Munksjo ed
Ahlstrom hanno suddiviso le proprie responsabilità e risorse per la gestione di alcuni
servizi comuni. In particolare Munksjo Italia ha assunto la gestione, a favore anche di
Ahlstrom Italy, della centrale termoelettrica, degli impianti di trattamento acque, degli
Acquisti, della Logistica e dei Magazzini.
Il Gruppo Munksjo, a seguito dell’acquisizione della Business Area Label and Processing
del Gruppo Ahlstrom, conta circa ora 2900 dipendenti, 15 siti produttivi ed un fatturato di
1.130,7 milioni di Euro nel 2015.
La produzione è articolata su quattro Business Area:
-
Release Liner, in cui è confluita la produzione di carta base da siliconare del sito di
Mathi della Munksjo Italia;
-
Decor, dedicata alla produzione di carte per l’applicazione su superfici di varia
natura, principalmente nel campo dell’arredamento e dell’edilizia a fini decorativi,
-
Graphic and Packaging, dedicate alla produzione di imballaggi flessibili, carta
metallizzata e carte grafiche ed industriali,
-
Industrial Applications, dedicata alla produzione di carte con particolari applicazioni
in campo industriale quali carte abrasive e carte elettrotecniche.
La cartiera di Mathi fu fondata nel 1841 per la produzione di energia e pasta da straccio.
Nel 1877 fu ceduta a Don Giovanni Bosco che la ampliò e la dotò di una macchina per la
produzione di carta da stampa, di una tipografia e di una legatoria.
Nel primo dopoguerra i due stabilimenti, superiore ed inferiore, vennero acquistati dal
Senatore Giacomo Bosso per la produzione di carta da imballo e per uso industriale. Nel
1963 la società finlandese Ahlstrom acquistò il pacchetto di maggioranza della Cartiera e
ne completò l’acquisizione nel 1966. A partire dagli anni ‘70 le linee di produzione furono
potenziate e parallelamente vennero realizzate importanti opere per il controllo
dell’inquinamento.
La carta base da siliconare prodotta da Munksjo Italia costituisce il supporto cartaceo di
nastri ed etichette autoadesive.
L’attività di Munksjo Italia è classificata secondo il codice NACE 17.12 (fabbricazione della
carta); le attività autorizzate secondo la Direttiva IPPC, come modificata dalla Direttiva
IED, ricadono nei codici 6.1 (b) (impianti industriali destinati alla fabbricazione di carta e
7 di 7
cartoni con capacità di produzione superiore a 20 tonnellate al giorno), 1.1 (impianti di
combustione con una potenza termica di combustione di oltre 50 MW).
Alle dipendenze di Munksjo Italia operano circa 300 dipendenti. Il fatturato relativo alla
produzione di carta base da siliconare nel 2015 è stato di 160.500.000 Euro mentre la
produzione lorda è stata di 131.922 tonnellate.
Il ciclo produttivo si svolge nell’arco delle 24 ore e comprende anche il fine settimana con
suddivisione del personale in 3 turni.
2013
Produzione lorda
Carta base da siliconare
(t/anno)
131.066
2014
130.487
2015
131.922
Marzo 2016
33.711
Anno
Figura 3.1-1
3.2 Il processo produttivo
La produzione della carta comprende numerose operazioni, che si possono suddividere
schematicamente in tre fasi principali:
Preparazione dell’impasto
Formazione del nastro continuo di carta
Finitura ed allestimento.
Nella prima fase del ciclo produttivo la cellulosa viene lavorata in grandi mixer in
modo da ottenere una miscela di acqua e cellulosa. L’impasto così ottenuto, prima di
giungere in macchina, viene lavorato meccanicamente, additivato con prodotti chimici,
depurato ed ulteriormente diluito.
Nella seconda fase, la sospensione fibrosa così ottenuta viene stesa in velocità sulla
tela di formazione della macchina continua per produrre il foglio di carta. La tela di
formazione, una larga cinghia chiusa ad anello, ha la funzione di far drenare una
buona parte dell’acqua contenuta nell’impasto, favorendo nello stesso tempo l’unione
fra le fibre di cellulosa.
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Al termine di tale percorso, il foglio di carta assume una consistenza tale da poter
passare dalla tela alla sezione presse (coppie di cilindri contrapposti che hanno la
funzione di schiacciare, ad elevata pressione, il foglio di carta) per permettere
l’eliminazione di un’ulteriore parte di acqua. Successivamente sulla superficie del
foglio di carta vengono applicati speciali trattamenti in grado di conferire al prodotto
finale le proprietà desiderate. La carta, in uscita da un’ulteriore fase di asciugatura,
viene avvolta su un’anima metallica creando una bobina.
La carta così prodotta sulla macchina continua viene avviata alla calandratura, processo
che consiste nel passaggio della carta attraverso una serie di cilindri in pressione e
riscaldati
per
poter
ottenere
il
consolidamento
del
trattamento
superficiale
precedentemente applicato in superficie.
La fase finale del processo produttivo termina con la fase di allestimento in cui la carta
viene tagliata nei formati richiesti dal cliente ed imballata.
La linea produttiva di Munksjo Italia SpA è costituita da una macchina continua, due
supercalandre, tre bobinatrici, una stazione di imballaggio ed un magazzino carta pronta,
per lo stoccaggio, in attesa di spedizione, del prodotto finito.
Nella figura successiva è riportato lo schema di flusso del processo produttivo.
Preparazione
impasto
Cellulosa
Energia
(elettricità,
metano,
vapore)
MACCHINA
CONTINUA
CALANDRATURA
Acqua
Prodotti per
trattamenti
superficiali
Preparazione trattamenti
superficiali
A
L
L
E
S
T
I
M
E
N
T
O
MAGAZZINO
CARTA
PRONTA
Figura 3.2-1 – Diagramma di flusso delle attività produttive
Per permettere il completamento del processo produttivo illustrato nel diagramma
precedente
è
necessaria
una
serie
di
attività
ausiliarie,
atte
a
garantire
l’approvvigionamento di acqua e di energia, la depurazione degli scarichi idrici, il controllo
e la gestione del processo produttivo. Le principali sono:
9 di 9
- Laboratori;
- Manutenzione;
- Trattamento acque in ingresso;
- Centrale termoelettrica;
- Centrale idroelettrica;
- Trattamento depurazione acque;
- Area rifiuti;
- Uffici e servizi;
- Servizio mensa.
Trattamento
acque in
ingresso
Manutenzione
Laboratori
Centrale termoelettrica
Mensa
Trattamento
emissioni
Uffici tecnici e
amministrativi
Gestione rifiuti
Trattamento scarichi
Figura 3.2-2 – Attività ausiliarie
Nell’ambito delle attività ausiliarie, va riferito che all’interno dello stabilimento di Mathi è
presente anche una piccola centrale idroelettrica, ora di proprietà della società AM Real
Estate: l’opera di presa e di adduzione sono integrate ed ubicate sul canale NoleVillanova, all’interno dello Stabilimento. Il canale in arrivo all’impianto è provvisto di un
ciglio sfioratore atto a reimmettere nel canale a valle della centrale le eventuali portate in
eccesso (fermi macchina, manutenzione). L’acqua derivata è direttamente convogliata alle
10 di 10
turbine installate in centrale; la portata massima derivabile dal canale Nole-Villanova è
fissata in 5200 l/s, con un salto utile di 5,6 m.
Alcune attività di servizio sono assegnate ad imprese esterne, sulle quali l’Organizzazione
esercita un controllo a diversi livelli, come sarà spiegato in dettaglio nel paragrafo dedicato
agli aspetti ambientali indiretti. Altre attività invece sono gestite direttamente da Munksjo
Italia anche per conto di Ahlstrom Italy come, ad esempio, la produzione di energia
elettrica e di vapore, l’approvvigionamento idrico e di materie prime.
4 Il Sistema di Gestione Ambientale
4.1 Struttura del Sistema di Gestione Ambientale
Munksjo Italia S.p.A., nuova ragione sociale di Ahlstrom Turin S.p.A., è subentrata nella
titolarità delle certificazioni e delle registrazioni conseguite da quest’ultima.
Ahlstrom Turin aveva ottenuto la certificazione secondo la norma UNI EN ISO 14001 nel
Gennaio 2000; l’ultimo rinnovo della certificazione è stato conseguito a marzo 2014.
La Politica di sostenibilità ambientale e la sensibilità verso la comunità locale e le
pubbliche autorità avevano portato Ahlstrom Turin ad aderire al Regolamento EMAS,
impegnandosi pubblicamente nel miglioramento delle prestazioni ambientali. La
registrazione EMAS è stata ottenuta nel dicembre 2005 e rinnovata nel luglio 2014.
Nel mese di marzo 2012 Ahlstrom Turin aveva ottenuto il rilascio della certificazione
secondo la norma OHSAS 18001 attualmente volturato a Munksjo Italia.
Il Sistema di Gestione Ambientale (SGA) preesistente è stato rimodellato sulla base della
nuova organizzazione societaria cercando di mantenere, per quanto possibile, inalterate le
procedure ed i processi consolidati nella precedente gestione per agevolare il personale
nell’acquisizione nelle nuove modalità operative derivanti dal cambiamento societario e
per garantire una base procedurale comune e già nota per la gestione di quelle attività in
cui Munksjo Italia e Ahlstrom Italy si avvalgono di personale condiviso.
Il Sistema di Gestione Ambientale è fondato sul processo dinamico e ciclico del
miglioramento continuo che si realizza nelle fasi di pianificazione, attuazione, controllo e
riesame. Il suo funzionamento può essere schematizzato nel diagramma seguente:
11 di 11
Avvio del
SGA
Riesame della
Direzione
Controllo e
azioni correttive
♦ Monitoraggio e Misurazioni
♦ Non conformità, Azioni
Correttive e Preventive
♦ Registrazioni
♦ Audits di Sistema
Politica
Ambientale
Miglioramento
Continuo!
Pianificazione
♦
♦
♦
♦
Aspetti ambientali
Requisiti legislativi
Obiettivi e Traguardi
Programma ambientale
Attuazione
e funzionamento
♦Struttura e responsabilità
♦Formazione e consapevolezza
♦Comunicazione
♦Redazione e Controllo
♦Controllo operativo
♦Preparazione alle emergenze
Figura 4.1-1: Miglioramento continuo del SGA
In particolare il SGA si basa:
- su un’Analisi Ambientale Iniziale delle attività dell’Organizzazione, finalizzata
all’identificazione degli aspetti ambientali più significativi;
- sull’adozione di una Politica Ambientale, ora integrata con la Politica della Sicurezza, e
sulla sua diffusione a tutti i soggetti interessati, sia interni che esterni;
- sull’identificazione, l’aggiornamento e il rispetto delle normative applicabili in materia
ambientale;
- sull’elaborazione di un sistema di procedure e istruzioni operative interne che regolano
sia gli aspetti gestionali che le responsabilità e le modalità operative delle attività legate
agli aspetti ambientali significativi;
- sull’attribuzione di compiti e responsabilità specifici, tra cui la nomina di un
Responsabile della Direzione per il SGA cui è delegata la coordinazione delle attività
del sistema e la vigilanza sull’efficacia e l’adeguatezza del sistema;
12 di 12
- sulla definizione di un Programma Ambientale documentato in cui sono specificati
obiettivi di miglioramento e traguardi da raggiungere;
- sul monitoraggio dei parametri ambientali per il controllo delle prestazioni ambientali e
dello stato di avanzamento dei programmi;
- sulla formazione specialistica del personale allo scopo di accrescere la conoscenza dei
possibili effetti sull’ambiente delle attività svolte;
- sul coinvolgimento del personale interno e di enti esterni nella gestione degli aspetti
ambientali;
- su un programma di audit interni per determinare la conformità delle attività nei
confronti delle procedure, della normativa di riferimento e dei principi della Politica
Ambientale;
- su un riesame periodico del SGA e delle sue prestazioni, condotto dall’Alta Direzione,
con lo scopo di verificare l’adeguatezza del sistema e l’eventualità dell’adozione di
nuove strategie di miglioramento.
La struttura della documentazione del Sistema di Gestione Ambientale (SGA)
dell’Organizzazione è rappresentata nella figura seguente.
Descrive gli elementi del Sistema di
Gestione Ambientale
Manuale
Procedure
Istruzioni Operative
Modelli di documenti collegati
Descrivono le attività necessarie per dare
attuazione a specifici elementi del SGA, le
responsabilità e le modalità operative
Consentono la raccolta dei dati e
l’applicazione dei criteri operativi descritti
nelle procedure
Figura 4.1-2: Struttura della documentazione del Sistema di Gestione Ambientale
4.2 Legislazione applicabile
Al fine di garantire il rispetto della normativa in materia ambientale, l’Organizzazione valuta
costantemente la propria conformità legislativa, così come specificato nella Politica
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Ambientale. Il Servizio HSE (Sicurezza&Ambiente), attraverso un’apposita procedura,
garantisce la gestione, la registrazione ed il continuo aggiornamento delle disposizioni
normative in campo ambientale a livello comunitario, nazionale e locale.
A ciò si aggiunge la valutazione preliminare delle prescrizioni legislative e autorizzative nel
caso vengano introdotte nuove attività e/o processi all’interno dell’Organizzazione. In
allegato alla Dichiarazione sono riportate le principali normative di interesse.
Autorizzazioni
L’Organizzazione ha ottenuto la volturazione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale
rilasciata ad Ahlstrom Turin S.p.A. per lo svolgimento delle attività individuate dalla
Direttiva IPPC sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento (Direttiva IPPC,
come modificata dalla Direttiva IED (2010/75/UE), recepita nell’ordinamento italiano dal D.
Lgs. 46/2014).
Le attività autorizzate sono la fabbricazione di carta e cartone con produzione superiore a
20 t/giorno (cod. 6.1 b), la produzione di energia e calore per impianti di combustione di
potenza termica di combustione maggiore di 50 MW (cod. 1.1).
A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea delle
“Conclusione sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per la produzione di pasta per carta,
carta e cartone ai sensi della Direttiva IPPC” nel mese di settembre 2014, tutte le
autorizzazioni dovranno essere riesaminate entro 4 anni da tale data. La città
Metropolitana di Torino, l’autorità competente ai fini del rilascio dell’Autorizzazione
Integrata Ambientale, ha disposto l’avvio del procedimento di riesame del provvedimento
autorizzativo richiedendo la presentazione della documentazione necessaria per il riesame
entro il 30 settembre 2016.
L’Autorizzazione Integrata Ambientale sostituisce ogni altra autorizzazione ambientale
(emissioni in atmosfera, scarichi idrici, rifiuti, ecc.) e ogni altro visto o nulla osta previsto
dalla legislazione vigente, fatta salva la normativa in materia di controllo dei pericoli di
incidenti rilevanti (D.Lgs. n. 334/99 s.m.i.).
A questo proposito si precisa che Munksjo Italia non è soggetta alle prescrizioni della
normativa Seveso. Infatti le attività svolte presso lo stabilimento inferiore (impregnazione
carta filtro con resine a base di metanolo) per cui Ahlstrom Turin ricadeva in tale
normativa, sono ora di competenza di Ahlstrom Italy.
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4.3 Gli aspetti ambientali
Munksjo Italia, nell’ambito della revisione del proprio Sistema di Gestione Ambientale, ha
rielaborato un’Analisi Ambientale svolgendo un accurato esame delle proprie attività e dei
propri processi al fine di identificare gli aspetti ambientali significativi ed i relativi impatti.
Il procedimento di identificazione, che consiste nel considerare tutte le attività, prodotti e
servizi su cui l’Organizzazione può esercitare un controllo diretto o indiretto, è mantenuto
aggiornato nell’ambito del miglioramento continuo del Sistema di Gestione Ambientale.
Il Regolamento EMAS richiede che tra gli aspetti ambientali considerati nel SGA
dell’Organizzazione vengano compresi anche quelli non soggetti al controllo diretto da
parte dell’Organizzazione, i cosiddetti aspetti ambientali indiretti.
A seguito dell’identificazione degli aspetti ambientali, diretti ed indiretti, è stata eseguita
una valutazione di significatività, che consiste nell’attribuire ad ogni aspetto un punteggio,
sulla base di criteri formalizzati in una apposita procedura. Il risultato della valutazione
consente di stabilire quali aspetti devono essere considerati prioritari nel definire obiettivi e
traguardi ambientali.
Nella tabella seguente vengono evidenziate le correlazioni esistenti tra i criteri di
significatività adottati dall’Organizzazione e gli elementi richiamati dal Regolamento
EMAS.
EMAS
Potenzialità di produrre danni
ambientali
SGA
Valutazione in base all’implementazione
impiantistica e gestionale (procedure,
formazione del personale, ecc.)
Fragilità dell’ambiente locale, regionale Valutazione sulla base della sensibilità della
fonte di prelievo o del corpo recettore
o globale
Entità, quantità, frequenza e
reversibilità degli aspetti o degli impatti
Valutazione sulla base di dati
quali/quantitativi correlati agli aspetti
ambientali
Esistenza di una legislazione
ambientale e relativi obblighi previsti
Valutazione in base a :
- Rispetto di leggi e regolamenti
- Entità di eventuali non conformità
legislative
Importanza per le parti interessate e
per il personale dell’Organizzazione
Valutazione in base alle segnalazioni interne
ed esterne
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4.3.1 Gli aspetti ambientali diretti
Gli aspetti ambientali diretti sono quegli aspetti associati alle attività, ai prodotti a ai servizi
di un’organizzazione sui quali l’organizzazione può esercitare un controllo di gestione
diretto.
Con riferimento al Regolamento EMAS, gli aspetti ambientali che Munksjo Italia ha
considerato riguardano gli elementi delle proprie attività, prodotti e servizi.
La tabella seguente riporta una sintesi dei risultati dell’applicazione della procedura di
identificazione e di valutazione della significatività degli aspetti ambientali:
Emissioni in atmosfera
Aspetto
ambientale
applicabile
Scarichi nelle acque
applicabile
sì
Produzione, riciclaggio, riutilizzo, trasporto e
smaltimento di rifiuti, in particolare di quelli
pericolosi
applicabile
sì
Uso e contaminazione del suolo
applicabile
no
Uso di risorse naturali e di materie prime
(compresa l’energia)
applicabile
sì
Uso di additivi e di coadiuvanti nonché di
semilavorati
applicabile
sì
Rumore
applicabile
sì
Vibrazioni
non
applicabile
no
Odori
applicabile
no
Polveri
applicabile
no
Impatto visivo
applicabile
no
Amianto
applicabile
no
PCB
non
applicabile
no
applicabile
no
applicabile
no
applicabile
no
Elemento delle attività, prodotti e servizi
Questioni
locali
Sostanze lesive dello strato di
ozono e gas fluorurati ad effetto
serra
Radiazioni ionizzanti
Radiazioni non ionizzanti
Significatività
sì
16 di 16
Aspetti legati ai trasporti (sia per beni che per
servizi)
applicabile
no
Rischi di incidenti ambientali che derivano o
possono derivare a seguito di incidenti e
possibili situazioni di emergenza
applicabile
sì
Effetti sulla biodiversità
applicabile
no
L’elemento “Obblighi normativi e limiti previsti dalle autorizzazioni” è stato preso in
considerazione come criterio per la valutazione della significatività degli altri aspetti
ambientali riportati in tabella.
Tutti gli aspetti ambientali significativi sono gestiti in modo pianificato per mezzo di
specifiche procedure operative che riportano il rinvio a specifiche istruzioni per elemento
dell’attività (impianto, macchina).
Le procedure:
·
contengono le corrette modalità operative da adottare per prevenire situazioni di
difformità rispetto a quanto pianificato;
·
specificano le modalità di controllo da svolgere e le attività di manutenzione;
·
indicano le responsabilità dello svolgimento dell’attività e del controllo;
·
forniscono le modalità di gestione anche per gli elementi, di solito di tipo
amministrativo, che, pur non originando effetti sull’ambiente, sono connessi a
responsabilità aziendali (quali autorizzazioni, registrazioni, ecc.).
Il monitoraggio degli aspetti ambientali significativi è garantito da una procedura di
sistema, che definisce le attività di pianificazione, programmazione, effettuazione,
registrazione su cui è basata la sorveglianza all’interno dell’Organizzazione.
Nei paragrafi seguenti è riportata una breve descrizione degli aspetti ambientali risultati
significativi ed una spiegazione della natura degli impatti ad essi connessi.
In conformità ai requisiti del Regolamento EMAS III ((Reg. (CE) 1221/2009) entrato in
vigore a gennaio 2010, sono inoltre stati riportati i cosiddetti “indicatori chiave”, ovvero
degli indicatori di prestazioni ambientali che consentono una valutazione nel tempo delle
performance dell’Organizzazione in relazione ai propri obiettivi e traguardi ambientali.
Ciascun “indicatore chiave” si compone di:
− un dato A che indica il consumo/impatto totale annuo in un campo definito,
− un dato B che indica la produzione totale lorda annua di carta,
− un dato R che rappresenta il rapporto A/B.
17 di 17
Occorre precisare che, dal momento che Munksjo Italia è nata soltanto nel mese si
maggio del 2013, l’Organizzazione non dispone di dati storici per tutti gli indicatori
ambientali richiesti dal Regolamento EMAS. Ove disponibili soltanto dati aggregati,
corrispondenti alle prestazioni globali della Ahlstrom Turin, il contributo della Munksjo Italia
è stato stimato sulla base di ripartizioni o dati parziali utilizzati per le contabilizzazioni di
carattere economico fra le due società.
OBBLIGHI NORMATIVI E LIMITI PREVISTI DALLE AUTORIZZAZIONI
Al fine di garantire il rispetto degli obblighi normativi in materia ambientale, è stata definita
un’apposita procedura per l’identificazione e l’aggiornamento delle prescrizioni normative
applicabili alle attività, ai prodotti e ai servizi dell’Organizzazione e per la relativa
valutazione di conformità. La procedura prevede inoltre la valutazione preliminare delle
prescrizioni legislative e autorizzative nel caso vengano introdotte nuove attività e/o
processi all’interno dell’Organizzazione.
Data la complessità delle normativa ambientale ed il numero crescente delle prescrizioni
da osservare, per la verifica della conformità legislativa l’Organizzazione si avvale di un
software dedicato che funge sia da registro delle prescrizioni normative applicabile che da
scadenziario legislativo, con la creazione di appositivi piani azione per ogni adempimento
normativo previsto.
Nei paragrafi seguenti dedicati alla descrizione degli aspetti ambientali, vengono riportati
in grafico, ove applicabili, le prestazioni ambientali rispetto ai limiti autorizzativi.
EMISSIONI IN ATMOSFERA
Le emissioni in atmosfera derivanti dalle attività dell’Organizzazione sono dovute
principalmente alle seguenti tipologie di impianti e processi:
- centrale termoelettrica (combustione metano),
- essiccamento della carta,
- trattamenti superficiali della carta,
- bobinatura della carta,
- spappolamento cellulosa,
- calandratura.
18 di 18
Sono quindi presenti numerosi punti di emissione, ognuno dei quali è autorizzato
dall’Autorizzazione Integrata Ambientale: nel dettaglio si contano 47 camini di cui soltanto
20 soggetti ad autocontrolli.
Nella presente Dichiarazione vengono riportati unicamente i dati relativi alle emissioni in
atmosfera delle centrale termoelettrica in quanto questi impianti sono dotati, come
richiesto dall’autorizzazione integrata ambientale, del monitoraggio in continuo degli ossidi
azoto (NOx) e monossido di carbonio (CO). Per i restanti camini sono invece richiesti degli
autocontrolli con frequenza triennale. I parametri controllati in questo caso sono NOx,
COV e Polveri. Gli ultimi autocontrolli, eseguiti nel 2014 da parte di un laboratorio esterno
certificato, hanno evidenziato una situazione di conformità ai limiti di emissione autorizzati.
Nei grafici seguenti sono riportate le medie mensili dei parametri sottoposti al monitoraggio
in continuo, espressi in termini di concentrazione (mg/Nm3) al fine di consentire un
confronto con i limiti dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Vengono illustrati soltanto i
grafici delle emissioni della caldaie Idrotermici e Neoterm e non quelli delle caldaie di
back-up in quanto queste ultime vengono accese per un numero limitato di ore all’anno. Le
emissioni risultanti sono comunque conformi ai limiti autorizzativi.
Emissioni Caldaia Idrotermici - Concentrazione mensile NOx
60
50
30
20
10
2013
2014
2015
Mar_16
br
e
e
di
ce
m
br
no
ve
m
br
e
ot
to
e
tte
m
br
se
ag
os
to
io
lu
gl
gi
ug
no
m
ag
gi
o
e
ap
ri l
m
ar
zo
fe
b
br
a
io
o
0
ge
nn
ai
mg/Nm3
40
limite
Figura 4.3-1
19 di 19
Emissioni Caldaia Idrotermici - Concentrazione mensile di CO
60
50
30
20
10
2013
2014
2015
Mar_2016
br
e
di
ce
no
ve
m
m
br
e
br
e
ot
to
e
tte
m
br
se
ag
os
to
io
lu
gl
gi
ug
no
m
ag
gi
o
e
ap
ri l
m
ar
zo
io
br
a
fe
b
ge
nn
ai
o
0
limite
Figura 4.3-2
Emissioni Caldaia Neoterm - Concentrazione mensile NOx
200
150
100
50
2013
2014
2015
Mar_2016
br
e
e
di
ce
m
br
no
ve
m
br
e
ot
to
e
tte
m
br
se
ag
os
to
io
lu
gl
gi
ug
no
m
ag
gi
o
e
ap
ri l
m
ar
zo
fe
b
br
a
io
o
0
ge
nn
ai
mg/Nm3
mg/Nm3
40
limite
Figura 4.3-3
20 di 20
Emissioni Caldaia Neoterm - Concentrazione mensile di CO
120
mg/Nm3
100
80
60
40
20
2013
2014
2015
Mar_2016
br
e
e
di
ce
m
br
no
ve
m
br
e
ot
to
e
tte
m
br
se
ag
os
to
io
lu
gl
gi
ug
no
m
ag
gi
o
e
ap
ri l
m
ar
zo
io
br
a
fe
b
ge
nn
ai
o
0
limite
Figura 4.3-4
Le tabelle seguenti invece riportano gli stessi parametri espressi in termini di “indicatori
chiave”; non si evidenziano sostanziali variazioni nel corso degli anni nell’emissione
specifica degli inquinanti riportati nelle tabelle.
A
B
R
A
B
R
kg totali di NOx
t lorde di carta
prodotta
kg NOx /t carta
kg totali di CO
t lorde di carta
prodotta
kg CO/t carta
2013
2014
2015
Marzo
2016
Target
2016
45.802
40.018
44.506
12.637
/
131.066
130.487
131.922
33.711
/
0,35
0,31
0,34
0,37
/
2013
2014
2015
12.179
19.776
20.176
Marzo
2016
6.913
Target
2016
/
131.066
130.487
131.922
33.711
/
0,09
0,15
0,15
0,21
/
In merito alle emissioni di gas serra, Munksjo Italia ha ottenuto la volturazione
dell’autorizzazione N.13 ai sensi della Direttiva Emission Trading (Direttiva 2003/87/CE e
s.m.i.) di cui era titolare Ahlstrom Turin, relativamente alle attività di produzione di carta
base da siliconare e di produzione di energia.
21 di 21
A marzo 2014 Munksjo Italia ha trasmesso all’autorità competente la comunicazione
convalidata delle emissioni di gas serra emesse nell’anno precedente, comprendenti
anche le emissioni delle attività attualmente gestite da Ahlstrom Italy.
A partire dal 2015 Munksjo Italia e Ahlstrom Italy hanno presentato due comunicazioni per
le emissioni di gas serra distinte rendicontando, ciascuna, le emissioni dei processi per cui
hanno ottenuto le nuove autorizzazioni.
Nella tabella seguente le emissioni di gas serra per l’anno 2013 e quelle dei primi tre mesi
del 2016 sono stimate mentre quelle degli anni 2014 e 2015 corrispondono a quelle
convalidate.
2013
2014
2015
Marzo
2016
A
t CO2 equivalenti
109.187
(stima)
108.699
113.101
30.843
B
t lorde di carta
prodotta
131.066
130.487
131.922
33.711
R
(A/B)
t CO2/t carta
0,833
0,834
0,857
0,915
Emissione di CO2
1,2
160
0,915
0,857
0,834
0,9
120
80
0,6
113
109
109
0,3
40
t CO2/t carta
t/anno x 1000
0,833
31
0
0
2013
2014
2015
CO2 emessa
Mar_2016
emissione specifica
Figura 4.3-5
L’emissione di CO2 è direttamente proporzionale al consumo di metano utilizzato
principalmente, come meglio illustrato nel paragrafo dedicato ai consumi energetici, come
22 di 22
combustibile per l’autoproduzione di energia elettrica e di vapore per il fabbisogno
energetico dell’intero stabilimento. L’andamento delle emissioni di CO2 si spiegano
pertanto seguendo i consumi specifici di metano.
SCARICHI NELLE ACQUE
Gli scarichi idrici sono disciplinati dall’Autorizzazione Integrata Ambientale.
Munksjo Italia ha assunto la gestione degli impianti di depurazione e ha ottenuto
l’autorizzazione al trattamento di tutti i reflui generati nel sito di Mathi sia nello stabilimento
superiore che in quello inferiore, ovvero anche di quelli derivanti dall’attività di Ahlstrom
Italy. Ciò significa che a livello impiantistico ed operativo all’attività di trattamento delle
acque di scarico non sono state apportate modifiche rispetto alla gestione Ahlstrom Turin.
Le acque reflue provenienti dai cicli di lavorazione contengono essenzialmente materiale
fibroso e sostanze derivanti dai prodotti chimici utilizzati nei processi di fabbricazione;
pertanto, prima di essere restituite al torrente Stura dal quale vengono prelevate, sono
sottoposte ad un trattamento di depurazione.
L’organizzazione gestisce i seguenti impianti:
- due impianti di trattamento di tipo chimico/fisico situati presso lo Stabilimento
Superiore;
- un impianto biologico a fanghi attivi situato presso lo Stabilimento Superiore.
A seconda dell’origine del refluo e del suo carico inquinante esso viene avviato all’impianto
di trattamento più idoneo: in generale i reflui caratterizzati da un maggior carico di tipo
organico vengono trattati dall’impianto biologico, mentre quelli a maggior contenuto fibroso
sono inviati ai sedimentatori.
Gli scarichi idrici sono monitorati mediante strumentazione on-line presente sugli impianti
di depurazione o attraverso analisi eseguite dal Laboratorio chimico interno.
Nei grafici che seguono è illustrato l’andamento degli inquinanti più caratteristici del
processo produttivo rilasciati nelle acque di scarico, sia in termini di concentrazione con
riferimento ai valori limite di emissione in acque superficiali secondo il D. Lgs. 152/06 e
s.m.i. che di emissione specifica. I dati dell’emissione specifica, anche per i periodi
antecedenti alla scissione di Ahlstrom Turin, sono stati ricalcolati in funzione della
produzione lorda della sola carta base da siliconare, corrispondente alla produzione di
Munksjo Italia.
23 di 23
I parametri rappresentati sono soggetti a controlli giornalieri, come richiesto dal Piano di
monitoraggio degli scarichi idrici riportato nell’Autorizzazione Integrata Ambientale.
Come
richiesto
dall’autorizzazione,
annualmente
viene
inoltre
effettuato
un
campionamento del punto di scarico ufficiale da parte di un laboratorio esterno qualificato.
Le analisi eseguite sul prelievo del 2015 hanno confermato la conformità ai parametri
riportati nella tabella 3, allegato 5 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i..
Volume di acqua
scaricata
2013
2014
2015
Marzo 2016
(m3)
7.233.198
7.745.850
7.967.597
1.844.597
m3
Volumi di acqua scaricata
10.000.000
8.000.000
7.233.198
7.745.850
7.967.597
6.000.000
4.000.000
1.844.597
2.000.000
0
2013
2014
2015
Mar_2016
Alluminio
L’alluminio viene utilizzato nella produzione di carta base da siliconare sotto forma di
solfato di alluminio per le sue proprietà coagulanti e di fissaggio sulle fibre di cellulosa di
altri ausiliari di produzione.
Nel grafico sono riportati la concentrazione media di alluminio presente nelle acque di
scarico e il limite previsto dalla legge per questo parametro. Il valore del parametro è
ampiamente al di sotto del limite di legge.
24 di 24
mg/l
Concentrazione media di Alluminio
1,2
0,8
0,4
0,288
0,195
0,198
0,175
2014
2015
Mar_2016
0,0
2013
Al
limite di legge
Figura 4.3-6
A
B
R
kg di Al nelle
acque di
scarico
t lorde di carta
prodotta
g Al/t carta
Marzo
2016
2013
2014
2015
2.089
1.509
1.581
323
131.066
130.487
131.922
33.711
15,9
11,6
12,0
9,6
Emissione specifica di Alluminio
g/t
20
15,9
16
12
11,6
12
9,6
8
4
0
2013
2014
2015
Mar_2016
Figura 4.3 - 9
25 di 25
COD
Il COD (domanda chimica di ossigeno) rappresenta la quantità di ossigeno necessaria ad
ossidare chimicamente le sostanze presenti nell’acqua e fornisce un indice delle sostanze
rilasciate nelle acque di processo per la produzione della carta. I valori medi annuali delle
concentrazioni si posizionano abbondantemente al di sotto del limite di legge come
dimostra il grafico. In termini di emissione specifica nel 2015 si è registrato un incremento
rispetto agli anni precedenti. L’aumento è da ricercare nell’incremento del carico
inquinante dei reflui scaricati con conseguente aumento della concentrazione allo scarico
dopo trattamento.
mg/l
Concentrazione media di COD
200
160
120
80
54,4
48,52
2013
2014
60,9
66,4
2015
Mar_2016
40
0
COD
limite di legge
Figura 4.3-10
Marzo
2016
Target 2016
485.389
122.330
/
130.487
131.922
33.711
/
2,88
3,68
3,63
3,65
2013
2014
A
kg di COD
nelle acque di
scarico
394.378
376.389
B
t lorde di carta
prodotta
131.066
R
kg COD/t
carta
3,01
2015
26 di 26
Emissione specifica di COD
kg/t
5
4
3,01
2,88
2013
2014
3
3,68
3,63
2015
Mar_2016
2
1
0
Emissione specifica
Target 2016
Figura 4.3 - 11
Solidi sospesi totali
I solidi sospesi totali rappresentano la frazione di fibre rilasciate nelle acque di processo.
Nel grafico seguente è illustrato l’andamento della concentrazione media di solidi sospesi
presenti nelle acque di scarico, ampiamente inferiore al limite di legge. Anche nel caso di
questo parametro negli ultimi anni l’emissione specifica ha subito un leggero aumento,
dovuto al maggiore apporto di fibra da trattare negli impianti di depurazione.
mg/l
Concentrazione media di TSS
100
80
60
40
20
9,3
11,7
14,8
15,8
2013
2014
2015
Mar_2016
0
SS
limite di legge
Figura 4.3-12
27 di 27
A
B
R
kg di TSS
nelle acque di
scarico
t lorde di carta
prodotta
Marzo
2016
Target
2016
117.723
29.057
/
130.487
131.922
33.711
/
0,69
0,89
0,86
0,89
2013
2014
67.241
90.656
131.066
0,51
kg TSS/t carta
2015
Emissione specifica di solidi sospesi
kg/t
1,2
0,9
0,6
0,89
0,86
2015
Mar_2016
0,69
0,51
0,3
0
2013
2014
Emissione specifica
Target 2016
Figura 4.3 - 13
Acidità (pH)
Generalmente le acque reflue che derivano dalla produzione della carta filtro presentano
un pH prossimo alla neutralità, mentre i reflui della produzione di carta da siliconare
risultano più acidi a causa dell’utilizzo del solfato di alluminio. A livello dei sedimentatori
chimico/fisici il pH viene controllato in continuo e regolato mediante l’aggiunta di acido
solforico o di soda al fine di scaricare un refluo con caratteristiche neutre.
Nella figura seguente è riportato l’andamento medio annuale del pH, i cui valori si sono
sempre mantenuti all’interno dei limiti di legge.
28 di 28
Media annuale pH
11
7
6,82
6,72
6,72
6,6
3
2013
2014
limite inf.
2015
limite sup.
Mar_2016
pH
Figura 4.3-14
Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea di settembre 2014 è stata pubblicata la
Decisione 2014/687/UE che stabilisce le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili
(BAT) per la produzione di pasta per carta, carta e cartone, ai sensi della direttiva
2010/75/UE (Direttiva IED).
Di seguito vengono riportate le prestazioni ambientali di Munksjo Italia in riferimento ai
livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AELs) per lo scarico di acque reflue provenienti
da un impianto di produzione non integrata di carte speciali, quali si configurano la carte
prodotte da Munksjo. Si sottolinea che, non potendo separare i flussi di acque da trattare
di Munksjo Italia da quelli di Ahlstrom Italy, il calcolo dell’emissione è stato eseguito
tenendo conto della sola produzione di Munksjo Italia mentre il carico inquinante
comprende anche l’emissione di Ahlstrom Italy.
Parametro
BAT-AELs
media annua (kg/t)
Munksjo Italia
media 2014 (kg/t)
COD
0,3 - 5
3,68
TSS
0,10 - 1
0,89
Azoto totale
0,015 – 0,4
0,115
Fosforo totale
0,002 – 0,04
0,046
Acque meteoriche
Le acque meteoriche (acque di dilavamento dei piazzali e dei tetti) sono raccolte da
canalizzazioni che confluiscono nel canale consortile e, per alcune aree, negli impianti di
trattamento.
29 di 29
In adempimento al Regolamento Regionale 20 febbraio 2006 n. 1/R sulle acque
meteoriche, Ahlstrom Turin aveva presentato alla Provincia di Torino, ad ottobre 2006, il
Piano di tutela delle acque meteoriche, sulla base di uno studio realizzato nel corso del
2006 con la collaborazione del Politecnico di Torino; nell’ambito dello studio della rete
delle acque meteoriche della cartiera, erano stati individuati alcuni punti di campionamento
delle acque meteoriche ed erano stati prelevati i campioni nei volumi relativi ai primi 5 mm
di pioggia, cioè durante la fase più significativa di trascinamento degli inquinanti. Dalle
analisi emerse che l’impatto derivante dai flussi meteorici è scarso. I valori più significativi
sono dovuti agli idrocarburi totali e ai solidi sospesi, in particolare nel punto di
campionamento rappresentativo dell’area di transito dei veicoli: l’apporto di tali inquinanti
non è differente da quello proveniente da strade e parcheggi.
Nel 2008 Ahlstrom Turin aveva presentato alla Provincia di Torino un aggiornamento del
Piano di Tutela nel quale si impegnava ad operare alcune migliorie nella gestione delle
acque meteoriche, fra cui, per lo stabilimento superiore, attualmente di competenza di
Munksjo Italia, la realizzazione di nuove baie di scarico dell’acido cloridrico e dell’acido
solforico e la modifica del punto di scarico della soda.
A seguito della scissione societaria sono state mantenute le stesse procedure di
emergenza in caso di sversamenti di prodotti o di altri eventi incidentali con impatto sulle
acque meteoriche. In particolare sul sito è sempre presente la stessa squadra di
emergenza, composta da personale misto Munksjo ed Ahlstrom, addestrata per
intervenire in qualsiasi area del sito.
RIFIUTI
La produzione della carta comporta la produzione delle seguenti principali tipologie di
rifiuti:
-
rifili e scarti di lavorazione;
-
fanghi che si generano negli impianti di trattamento dalla sedimentazione dei reflui, che
vengono riutilizzati da altre aziende del settore cartario;
-
fanghi derivanti dall’impianto biologico, che vengono inviati al compostaggio;
-
gli imballaggi provenienti dal confezionamento delle materie prime e degli ausiliari.
L’Organizzazione produce, inoltre, rifiuti da attività di manutenzione impianti e pulizia.
L’Organizzazione opera in regime di deposito temporaneo per i rifiuti pericolosi e non
pericolosi, secondo quanto previsto dall’art. 183, comma 1, lettera m) del D.Lgs n.
152/2006.
30 di 30
L’organizzazione è inoltre regolarmente iscritta a SISTRI per la gestione dei rifiuti
pericolosi ed ha presentato il MUD nell’anno 2015 nei termini e secondo le modalità
previste dalla normativa vigente.
A seguito della scissione societaria presso lo stabilimento superiore, in cui coesistono
attività gestite da Munksjo Italia e da Ahlstrom Italy, sono state create nuove aree
destinate alla gestione die rifiuti in modo che ciascuna delle due società abbia a
disposizione spazi e strutture definite e delimitate per lo stoccaggio dei propri rifiuti.
In particolare sono previste le seguenti modalità di deposito:
area interamente pavimentata, in calcestruzzo o in asfalto;
box in muratura dotati di sistema di raccolta di eventuali perdite di materiale liquido;
cassoni per la raccolta di imballaggi, carta da macero, rottami ferrosi, legno, ecc;
deposito di cisternette e altri tipi di imballaggi in apposite aree.
Per ridurre al minimo il periodo di permanenza di rifiuti in stabilimento, si organizzano
frequenti conferimenti verso le ditte che si occupano del loro smaltimento.
Nella tabella seguente sono elencati i codici CER dei principali rifiuti prodotti
dall’Organizzazione.
Dal momento che durante la gestione Ahlstrom Turin i rifiuti derivanti dalle attività della
linea produttiva della carta base da siliconare e quelli derivanti dalla produzione di carta
filtro risultavano prodotti da un unico soggetto, attualmente è disponibile soltanto per
alcune categorie di rifiuti, univocamente riconducibili all’attuale attività della Munksjo Italia,
il quantitativo esatto di rifiuti da essa prodotti negli anni precedenti la scissione. Per l’anno
2013 quindi il quantitativo dei rifiuti evidenziati in tabella in corsivo è stato stimato sulla
base di contabilizzazioni interne elaborate per la ripartizione dei costi fra le due business
area.
Nello specifico la prima categoria di rifiuti è costituita principalmente dagli scarti legati alla
produzione della carta base da siliconare, dai rifiuti derivanti dal trattamento delle acque
reflue (fanghi), dai rifiuti della centrale termoelettrica e dai rifiuti originati da alcune attività
di manutenzione. Nella seconda categoria ricadono invece principalmente gli imballaggi, le
materie prime di scarto e i rifiuti derivanti da attività di pulizia o di manutenzione.
I codici seguiti da * identificano i rifiuti pericolosi.
31 di 31
2013
(kg)
2014
(kg)
10.629.020
12.422.530
0
470
0
0
060106 * Altri acidi
1.900
15.500
5.480
0
060204 * Idrossido di sodio e di potassio
2.800
190
0
0
2.860
0
0
0
120
85
100
0
7.660
950
3.210
0
411
0
240
295
6.100
0
12
0
0
300
0
0
0
8.410
10.705
1.060
890
0
0
0
50
85
0
0
22.239
23.690
20.445
900
0
320
0
0
0
1.250
0
0
CER
030310
Denominazione
Scarti di fibre e fanghi contenenti fibre
060101 * Acido solforico e acido solforoso
Sali e loro soluzioni, contenenti metalli
pesanti
Pitture e vernici di scarto, contenenti
080111 * solventi organici o altre sostanze
pericolose
Scarti di inchiostro, diversi da quelli di
080313
cui alla voce 08 03 12
Toner per stampa esauriti, diversi da
080318
quelli di cui alla voce 08 03 17
adesivi e sigillanti di scarto, contenenti
080409 solventi organici o altre sostanze
pericolose
Adesivi e sigillanti di scarto, diversi da
080410
quelli di cui alla voce 08 04 09
Rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi
080415* e sigillanti, contenenti solventi organici o
altre sostanze pericolose
Rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi
080416 e sigillanti, diversi da quelli di cui alla
voce 08 04 15
060313 *
120112 * Cere e grassi esauriti
Scarti di olio minerale per motori,
ingranaggi e lubrificazione, non clorurati
Fanghi di prodotti di separazione
130502*
olio/acqua
130205 *
140603* Altri solventi e miscele di solventi
2015
(kg)
Mar_2016
(kg)
13.217.160 2.879.760
150101
Imballaggi in carta e cartone
686.864
874.680
944.000
267.500
150102
Imballaggi in plastica
26.312
17.560
20.740
5.020
150103
Imballaggi in legno
88.940
11.780
16.380
0
150104
Imballaggi metallici
4.940
3.250
0
0
150106
Imballaggi in materiali misti
133.236
161.930
156.080
24.760
150110*
Imballaggi contenenti residui di sostanze
pericolose o contaminati da tali sostanze
0
21.020
42.410
15.560
2.535
3.895
4.279
2.210
1.050
0
0
0
Assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri
dell'olio non specificati altrimenti), stracci
150202 *
e indumenti protettivi, contaminati da
sostanze pericolose
160114 *
Liquidi antigelo contenenti sostanze
pericolose
32 di 32
Apparecchiature fuori uso, contenenti
160213 * componenti pericolosi diversi da quelli di
cui alle voci 16 02 09 e 16 02 122
160215 *
Componenti rimossi da apparecchiature
fuori uso
160303 *
Rifiuti inorganici contenenti sostanze
pericolose
160304
160305 *
160306
Rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui
alla voce 16 03 03
Rifiuti organici contenenti sostanze
pericolose
Rifiuti organici, diversi da quelli di cui
alla voce 16 03 05
Sostanze chimiche di laboratorio
contenenti o costituite da sostanze
160506 *
pericolose, comprese le miscele di
sostanze chimiche di laboratorio
0
7.720
0
0
5.540
0
0
0
280
2.475
120
0
0
700
8.580
4.820
900
12.410
38
0
39.410
23.055
24.775
6.900
75
60
107
0
79
68
52
7
160604
Batterie alcaline
161002
Soluzioni acquose di scarto, diverse da
quelle di cui alla voce 16 10 01
44.970
5.730
0
0
170107
Miscugli o scorie di cemento, mattoni,
mattonelle e ceramiche, diverse da
quelle di cui alla voce 17 01 06
44.440
15.960
12.000
0
170302
Miscele bituminose diverse da quelle di
cui alla voce 17 03 01
69.700
0
0
0
140402
Alluminio
0
0
1.740
0
170405
Ferro e acciaio
698.880
517.460
699.020
115.360
170411
Cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17
04 10
2.440
620
480
0
170604
Materiali isolanti diversi da quelli di cui
alle voci 17 06 01 e 17 06 03
5.140
490
0
0
5
2
0
0
1.962.380
2.098.060
2.458.880
425.800
1.720
3.680
4.230
0
240
310
80
0
0
0
6.280
0
Rifiuti che devono essere raccolti e
180103 * smaltiti applicando precauzioni
particolari per evitare infezioni
190812
Fanghi prodotti dal trattamento biologico
delle acque reflue industriali, diversi da
quelli di cui alla voce 19 08 11
190904
Carbone attivo esaurito
200121 *
Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti
mercurio
200201
Rifiuti biodegradabili
200301
Rifiuti urbani non differenziati
22.480
7.960
6.480
0
200304
Fanghi delle fosse settiche
301.660
296.800
104.800
36.360
Rifiuti Totali (kg)
Rifiuti pericolosi (kg)
14.812.166 16.561.455 17.801.063 3.789.982
40.594
97.892
88.396
19.730
33 di 33
Nella tabella e nel grafico seguenti è rappresentata la produzione totale e specifica dei
rifiuti attribuita a Munksjo Italia.
rifiuti totali (t)
rifiuti pericolosi (t)
(percentuale
totale)
sul
carta prodotta (t)
t rifiuti
carta
totali/t
2013
2014
2015
Marzo 2016
14.812
16.561
17.801
3.790
41
(0,3%)
98
(0,6%)
88,4
(0,5%)
19,7
(0,5%)
131.066
130.487
131.922
33.711
0,113
0,127
0,135
0,112
Produzione di rifiuti
20000
0,2
17.801
16.561
14.812
10000
0,15
0,127
0,135
0,113
0,112
3.790
5000
0
0,1
t rifiuti/t carta
t rifiuti
15000
0,05
0
2013
2014
Munksjo Italia
2015
Mar_2016
Specifico Munksjo Italia
Figura 4.3-15
Come si evidenzia dalla tabella precedente, i rifiuti prodotti in quantità maggiore sono
costituiti principalmente dai fanghi che si originano dal trattamento delle acque reflue (CER
030310 e 190812) e dagli scarti di carta del processo produttivo (rappresentati dalla quasi
totalità del CER 150101). L’andamento della produzione specifica nel periodo considerato
dipende quindi significativamente da queste due diverse tipologie di rifiuti.
L’aumento nella produzione specifica di rifiuti è dovuto alla maggiore produzione di fanghi
dagli impianti di trattamento acque e alla maggiore produzione di scarti di processo. Nel
34 di 34
primo caso, tuttavia, i quantitativi di fanghi prodotti dipendono anche dalle prestazioni di
Ahlstrom Italy.
Va tuttavia ricordato che sia i fanghi che gli scarti di carta, che costituiscono la principale
fonte di rifiuti, sono avviati al recupero presso altre cartiere in grado di utilizzare questi
materiali nel loro ciclo produttivo.
I rifiuti pericolosi nel periodo considerato sono stati inferiori allo 0,5 % dei rifiuti totali.
USO E CONTAMINAZIONE DEL SUOLO
L’utilizzo di suolo non rappresenta, per la tipologia di attività svolta dall’Organizzazione, un
aspetto ambientale significativo.
La contaminazione del suolo è stata presa in considerazione nella valutazione delle
emergenze ambientali e non è risultata significativa per la presenza di superfici
pavimentate, bacini e vasche di contenimento, sistemi di intercettazione delle perdite,
presenza di procedure di emergenza.
USO DI RISORSE NATURALI
Consumi idrici
L’acqua necessaria alla fabbricazione della carta viene prelevata principalmente dal
torrente Stura, che scorre in prossimità dello stabilimento, attraverso il Canale Consortile
Riva Sinistra di Stura. Munksjo Italia ha ottenuto la volturazione della concessione di
derivazione delle acque dal canale consortile originariamente rilasciata ad Ahlstrom Turin
S.p.A. per gestire l’approvvigionamento idrico a favore di tutto il sito di Mathi.
Le acque per i servizi igienici sono fornite dall’acquedotto.
Le acque in ingresso alla cartiera possono essere classificate a seconda della loro
destinazione d’uso in:
acque di processo per la formazione della carta, per il lavaggio delle macchine e
utilizzate nei circuiti di raffreddamento;
acque asservite ai servizi generali, impiegate prevalentemente nell’alimentazione e nel
raffreddamento della centrale termica.
Le acque di processo, dopo aver subito un opportuno trattamento di depurazione,
vengono restituite al Canale Consortile da cui sono state prelevate.
35 di 35
L’Organizzazione, proseguendo nella direzione della gestione Ahlstrom, riconosce il valore
della risorsa idrica quale bene collettivo e quale materia prima strategica per la produzione
della carta e si impegna ad operare ponendosi come obiettivo una costante riduzione dei
consumi, soprattutto attraverso il riutilizzo ed il riciclaggio delle acque di processo.
Nella tabella seguente vengono riportati sia i quantitativi di acqua prelevata dal canale
consortile per il fabbisogno complessivo del sito di Mathi, ovvero per l’utilizzo sia da parte
di Munksjo Italia che di Ahlstrom Italy, sia il consumo idrico relativo al processo produttivo
della sola Munksjo Italia.
2013
2014
2015
Marzo 2016
Target
2016
A1
Acque di processo prelevate
dal Canale Consortile (m3)
7.377.749
7.708.306
7.626.200
1.814.590
/
A2
Acque per utenze civili (m3)
38.521
25.364
37.221
10.364
/
A3
Acque di processo utilizzate
da Munksjo Italia
2.822.823
2.718.627
2.927.271
694.443
/
A
Consumo idrico totale (m3)
(A1 + A2)
7.416.270
7.733.670
7.663.421
1.824.954
/
B
carta prodotta (t)
131.066
130.487
131.922
33.711
/
R
Prelievo idrico specifico
totale (m3/t) (A/B)
56,3
59,3
58,1
54,1
/
R2
Consumo specifico acque di
processo Munksjo Italia
(m3/t) (A3/B)
21,5
20,8
22,2
20,6
20,5
36 di 36
Prelievo idrico
10000
70
59,3
56,6
60
58,1
54,1
8000
6000
40
30
21,5
22,2
20,8
20,6
4000
m3 x 1000
m3/t
50
20
2000
10
0
0
2013
2014
2015
Prelievo spec. Munksjo
Mar_2016
Prelievo spec. totale
Prelievo totale
Figura 4.3-17
Il prelievo idrico totale è naturalmente condizionato oltre che dal consumo della macchina
ottava di Munksjo Italia, anche dai consumi delle macchine continue di Ahlstrom Italy,
caratterizzate per la tipologia di prodotto e caratteristiche delle macchine stesse da
consumi specifici notevolmente superiori a quelli della macchina ottava.
Tuttavia, come riportato nella tabella precedente, Munksjo Italia utilizza circa il 40% delle
acque complessivamente prelevate.
L’aumento dei consumi idrici nel 2015 è dovuto in parte alle temperature particolarmente
elevate dei mesi estivi ed in parte alla necessità di aprire maggiormente i cicli delle acque
per esigenze qualitative.
Consumi energetici
Nel sito di Mathi sono presenti una centrale termoelettrica di tipo cogenerativo per la
produzione del vapore necessario al processo e l’autoproduzione di energia elettrica ed
una piccola centrale idroelettrica.
La centrale termoelettrica, alimentata a metano, è costituita da:
− una turbina a gas per la produzione di energia elettrica,
− una caldaia a recupero in cui vengono recuperati i fumi di combustione della turbina a
gas,
− una caldaia a fuoco diretto,
− due caldaie a fuoco diretto di back-up,
37 di 37
− una turbina a vapore per la produzione di energia elettrica.
L’Organizzazione ha nominato un Energy manager per la per la conservazione e l’uso
razionale dell’energia ai sensi della Legge 10/91.
A seguito degli accordi della scissione societaria la centrale termoelettrica e quella
idroelettrica sono gestite da Munksjo Italia per la produzione di energia a favore di tutto il
sito produttivo di Mathi, ovvero anche a favore di Ahlstrom Italy.
Nella figura seguente è schematizzato il principio di funzionamento della centrale
termoelettrica e le diverse fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica e vapore.
Centrale
idroelettrica
Turbogas
Processo
Caldaia a
recupero
Turbina a
vapore
Caldaia a fuoco
diretto
Caldaie di
back-up
____
____
…….
____
……
____
Metano
Vapore
Energia elettrica autoprodotta
Energia elettrica acquistata
Fumi di combustione
Acqua
Figura 4.3 - 18
38 di 38
La centrale termoelettrica copre circa il 70% del fabbisogno di energia elettrica di tutto il
sito produttivo. La quota restante è integrata dall’energia prelevata dalla rete nazionale e
da quella prodotta dalla centrale idroelettrica.
2013
2014
2015
Mar_2016
A
Metano
consumato (GJ)
B
carta prodotta
(t)
131.066
130.487
131.922
33.711
R
Consumo
specifico di
metano (GJ/t)
14,8
14,8
15,2
16,2
1.944.517 1.932.063 2.006.798
547.331
2013
2014
2015
Mar_2016
Target
2016
A
Energia elettrica
consumata (GJ)
350.35
9
338.506
350.131
87.827
/
B
carta prodotta (t)
131.06
6
130.487
131.922
33.711
/
R
Consumo specifico
di energia elettrica
(GJ/t)
2,67
2,59
2,65
2,61
2,635
GJ x 1000
GJ/t
Consumo di metano
3000
20
16,2
2500
14,8
14,8
15,2
2000
1500
17,5
15
1945
1932
2007
12,5
1000
10
500
7,5
547
0
5
2013
2014
2015
Totale
Mar_2016
Specifico
Figura 4.3-19
39 di 39
Consumi di energia elettrica
GJ
GJ/t
3,0
450.000
2,67
2,59
2,65
2,61
350.000
2,5
350.359
338.506
350.131
250.000
2,0
150.000
87.827
50.000
1,5
2013
2014
Totali
2015
mar_2016
Specifici
Figura 4.3-20
Come nel caso del prelievo idrico, va sottolineato che l’andamento del consumo di metano
non dipende soltanto dai consumi energetici di Munksjo Italia ma anche dal fabbisogno
energetico di Ahlstrom Italy. Il grafico riportante i consumi di energia elettrica si riferisce
invece unicamente alle prestazioni di Munksjo Italia che, come evidenziato, hanno subito
nel 2015 un leggero incremento rispetto all’anno precedente.
La quota di energia proveniente da fonti rinnovabili è costituita dall’energia prodotta dalla
centrale idroelettrica che sfrutta un salto sul Canale di Nole-Villanova. Nel 2015
l’autoproduzione di energia elettrica è stata inferiore rispetto agli anni precedenti a causa
dell’interruzione del funzionamento della centrale idroelettrica per alcuni mesi per
consentire lo svolgimento di lavori di manutenzione straordinaria sul canale. Nel 2016
invece l’ulteriore diminuzione è legata alla scarsità di acqua che alimenta il canale.
40 di 40
Energia
idroelettrica
autoprodotta (GJ)
Energia elettrica
consumata (GJ)
% energia elettrica
da fonti rinnovabili
2013
2014
2015
Marzo 2016
4.081
4.955
3.047
538
350.359
338.506
350.131
87.827
1,16
1,46
0,87
0,61
Materie prime, additivi e coadiuvanti
La materia prima di gran lunga più importante per la produzione della carta è la cellulosa.
La cellulosa utilizzata proviene principalmente dalla Scandinavia e dal continente
americano. Le cellulose acquistate sono sbiancate dai produttori con processi TCF/ECF
(Total/Elementar Chlorine Free), cioè sono state sottoposte a dei trattamenti a basso
impatto ambientale, che non prevedono l’utilizzo di cloro molecolare.
Nel 2008 Ahlstrom Turin aveva conseguito la certificazione della catena di custodia
secondo gli schemi PEFC e FSC per la carta base da siliconare; tali certificazioni sono
state mantenute anche da Munksjo Italia.
Questo argomento verrà sviluppato più in dettaglio nel paragrafo dedicato alla biodiversità.
A
B
R
t cellulosa
t lorde di carta
prodotta
t cellulosa/t carta
2013
2014
2015
Marzo 2016
123.312
123.119
123.881
32.108
131.066
130.487
131.922
33.711
0,94
0,94
0,94
0,95
41 di 41
t x 1000
Consumi di cellulosa
t/t carta
300
200
1,2
0,94
123
0,95
0,94
0,94
0,8
124
123
100
0,4
32
0
0,0
2013
2014
2015
Totali
Mar_2016
Specifici
Figura 4.3-21
Nella composizione della carta base di siliconare rientrano, oltre alla cellulosa, anche vari
prodotti chimici utilizzati per conferire al prodotto finale caratteristiche chimico/fisiche
specifiche (coloranti, agenti di collatura, prodotti per il trattamento superficiale applicato
sulla carta).
Altri prodotti chimici utilizzati, come prodotti ausiliari, sono:
−
i prodotti per il trattamento delle acque in ingresso (bentonite, flocculanti, coagulanti e
biocidi), in uscita (soda e acido solforico per il controllo del pH, acido fosforico e
ammoniaca per il nutrimento dei fanghi biologici) e per il trattamento dell’acqua
utilizzata dalla centrale termoelettrica (acidi cloridrico e soda per la rigenerazione delle
resine a scambio ionico, agenti anticorrosione);
−
i prodotti utilizzati durante i lavaggi degli impianti produttivi (soda, prodotti
schiumogeni).
Nella selezione dei prodotti chimici l’Organizzazione si propone di utilizzare, ove
tecnicamente possibile, sostanze e preparati caratterizzati dalla minore pericolosità
possibile nei confronti dell’ambiente e del personale adibito alla loro manipolazione.
A
Prodotti chimici (t)
B
carta prodotta (t)
R
t prodotti chimici/t carta
2013
2014
2015
8.683
8.905
8.759
131.066
130.487
131.922
0,066
0,068
0,066
42 di 42
QUESTIONI LOCALI
Rumore
Nel corso del 2013 sono stati realizzati alcuni interventi sul fabbricato della macchina
ottava e delle aree adiacenti per la riduzione del rumore esterno. I rilievi fonometrici per la
valutazione dell’abbattimento del rumore stati effettuati nei primi mesi del 2014 e hanno
confermato il rispetto dei limiti della zonizzazione acustica.
Odori
Lo scarico di alcune materie prime e l’impianto di trattamento biologico delle acque di
scarico possono essere le fonti di odori che potrebbero essere percepiti anche all’esterno
dello stabilimento. L’essiccamento dei fanghi e l’area di deposito rifiuti possono essere
considerate sorgenti minori. Altre attività con potenziale emissione di sostanze odorose
(come ad es. la preparazione dei trattamenti superficiali) sono svolte in aree interne e
sotto aspirazione. Non ci sono state segnalazioni o lamentele, provenienti dai dipendenti o
dall’esterno, in merito a questo aspetto ambientale.
Polveri
Come riportato nel paragrafo dedicato alle emissioni in atmosfera le polveri derivano
principalmente dalla fase di bobinatura della carta. Dalla valutazione effettuata l’emissione
di polveri non risulta un aspetto significativo in quanto i limiti di emissioni risultano
ampiamente rispettati e sui principali impianti sono stati installati dei sistemi di
abbattimento.
Impatto visivo
L’impatto visivo è dovuto principalmente ai fari necessari ad illuminare i piazzali durante la
notte per ragioni di sicurezza. A questo si può aggiungere la presenza di serbatoi di
stoccaggio delle materie prime a sviluppo verticale.
Nella realizzazione delle nuove strutture viene posta particolare attenzione all’adozione di
soluzioni volte ad integrare le nuove costruzioni nel contesto urbanistico preesistente.
Nello stabilimento superiore ad esempio, i nuovi capannoni sorti alla fine degli anni ottanta
per ospitare la macchina ottava e l’officina per la rettifica dei cilindri sono caratterizzati da
coperture in lamiera azzurra e da muri perimetrali in mattoni di colori diversi.
43 di 43
Amianto
A partire da 1999 sono stati effettuati diversi interventi di bonifica delle coperture in eternit
e di rimozione di manufatti in amianto (es. cilindri delle calandre). Annualmente viene
eseguita, da parte di tecnici esterni qualificati, una valutazione dello stato di conservazione
delle
coperture
in
fibro-cemento
ancora
presenti nello
Stabilimento
Superiore.
L’Organizzazione ha predisposto un piano per la rimozione progressiva di tutte le strutture
in amianto, come si evince anche dal programma di miglioramento ambientale.
PCB, sostanze lesive dello strato di ozono e gas fluorurati ad effetto serra
Nel novembre 2008 è stato decontaminato l’ultimo trasformatore ancora contenente PCB.
Non sono presenti, invece, apparecchiature contenenti Halon; la dismissione di tali
apparecchiature è stata completata nel dicembre 1998, secondo quanto previsto dalla
legislazione vigente. Gli impianti di condizionamento sono stati rinnovati negli ultimi anni e
sono soggetti a controllo e manutenzione periodica da parte di una ditta specializzata.
Radiazioni ionizzanti
Munksjo Italia S.p.A. ha richiesto l’autorizzazione alla detenzione e all’impiego di otto
sorgenti radioattive installate su impianti e strumentazione acquisite a seguito della
scissione societaria.
Le sorgenti ionizzanti sono presenti principalmente nei misuratori di grammatura installati
sulla macchina continua e sulle calandre o in strumentazione di laboratorio.
L’intensità della radiazione è trascurabile; i misuratori di grammatura vengono comunque
monitorati annualmente ed il personale deputato alla loro manutenzione è adeguatamente
formato, dotato di dosimetri personali e sottoposto annualmente a visita medica.
Radiazioni non ionizzanti
All’interno dello stabilimento di Mathi Canavese sono presenti due sorgenti di potenziale
inquinamento elettromagnetico:
elettrodotto Enel da 380 kV che attraversa l’area dello stabilimento nella zona
stoccaggio carta;
ponte radio con frequenza di emissione pari a 160 MHz, composto da 4 stazioni mobili.
A novembre 2013 sono state eseguiti dei rilievi di induzione magnetica e campo elettrico
finalizzati alla valutazione dell’esposizione umana: i risultati ottenuti risultano in accordo
con le prescrizioni riportate del D.Lgs. 81/08.
44 di 44
TRASPORTI
A partire dal 1999 Ahlstrom Turin aveva predisposto un piano per il conteggio degli
automezzi che giungono in stabilimento per l’approvvigionamento delle materie prime, per il
trasporto dei prodotti finiti e per la fornitura di altri servizi. Attualmente non sono disponibili
dati relativi ai trasporti che interessano unicamente Munksjo Italia. Vengono quindi illustrati
dati aggregati riguardanti l’intero insediamento produttivo.
In media, negli ultimi anno, mensilmente vengono effettuate circa 780 spedizioni di carta
finita verso una clientela dislocata in tutto il mondo, mentre circa 580 automezzi hanno
rifornito la cartiera delle materie prime e dei prodotti ausiliari indispensabili per il ciclo
produttivo.
Automezzi in transito
n° automezzi
30.000
20.000
10.000
0
2013
2014
2015
Mar_2016
materie prime
6706
6717
7032
1809
prodotti finiti
9329
9436
9593
2320
corrieri
3072
4016
4425
998
Totale
19107
20169
23.065
5.127
Figura 4.3-22
Circa il 90% della produzione è destinato all’esportazione e la modalità di trasporto più
ricorrente del prodotto finito è quella stradale su gomma, seguita dall’overseas (trasporto
misto
stradale/marittimo)
e
dal
trasporto
intermodale
(stradale/ferroviario),
economicamente più favorevole ed ecologicamente preferibile, ma più vincolante dal
punto di vista logistico.
L’Organizzazione riceve alcune materie prime necessarie per il ciclo produttivo ed
occasionalmente invia a smaltimento talune tipologie di rifiuti sottoposti alla normativa per
il trasporto delle merci pericolose (ADR). L’Azienda ha nominato il Consulente per il
Trasporto Merci Pericolose che provvede alla formazione del personale, al supporto nella
redazione delle procedure di carico/scarico merci e alla redazione della relazione annuale.
45 di 45
Non si sono verificati eventi accidentali legati ai trasporti né durante la gestione Ahlstrom
Turin, né recentemente.
RISCHI DI INCIDENTI AMBIENTALI
I rischi di incidenti ambientali sono stati valutati durante l’elaborazione dell’analisi
ambientale iniziale in base ad uno specifico procedimento in cui sono stati presi in
considerazione i seguenti aspetti:
-
possibili deviazioni delle attività lavorative e relative conseguenze sull’ambiente
-
misure di prevenzione e di mitigazione eventualmente presenti,
-
modalità di intervento degli operatori
-
presenza di sistemi di allarme
-
accadimento in passato di situazioni di rischio/emergenza/incidente.
I principali rischi individuati e risultati maggiormente significativi riguardano gli sversamenti
accidentali, il rischio di incendio ed i potenziali rilasci nelle acque.
L’Organizzazione ha predisposto un Piano di Emergenza Ambientale in cui sono illustrate
le procedure di intervento per ogni situazione di emergenza identificata.
Inoltre l’Organizzazione ha predisposto un Piano di Emergenza Interno al fine di stabilire
responsabilità e procedure di intervento in caso di incendio o sversamento accidentale di
materie prime pericolose. È stata addestrata la squadra antincendio, così come sono state
fornite informazioni a tutto il personale riguardo al comportamento da tenere in caso di
incendio e di evacuazione.
Lo stabilimento superiore è classificato a rischio di incendio medio; l’Organizzazione ha
ottenuto a Luglio 2013 la volturazione del Certificato di Prevenzione Incendi rilasciato alla
Ahlstrom Turin per lo Stabilimento Superiore nell’agosto 2011.
EFFETTI SULLA BIODIVERSITÀ
La biodiversità rappresenta la varietà delle forme di vita vegetali e animali presenti negli
ecosistemi del pianeta. Il termine viene anche usato per indicare la variabilità genetica
all'interno di una specie. La sopravvivenza di ogni specie dipende dalla varietà di
popolazioni che la compongono: minor variabilità significa minori possibilità di
sopravvivere.
Per quanto riguarda l’aspetto della biodiversità, a livello globale, l’effetto maggiore è dato
dall’approvvigionamento della cellulosa. Una parte rilevante della cellulosa acquistata
46 di 46
dall’Organizzazione proviene da foreste e piantagioni gestite secondo sistemi di
certificazione forestale riconosciuti, fra cui il Forest Stewardship Council (FSC) e il
Programme for Endorsement of Forest Certification (PEFC). I sistemi di certificazione
forestale esistenti, pur variando a seconda dei paesi nei quali sono stati sviluppati (USA,
Canada, Scandinavia, Brasile, ecc), si ispirano a principi comuni di tutela del patrimonio
forestale e riconoscono nella tutela della biodiversità uno dei criteri fondamentali della
protezione delle foreste e dello sviluppo sostenibile.
A partire dal 2008, come già menzionato, Ahlstrom Turin aveva ottenuto la certificazione
della catena di custodia secondo gli schemi PEFC e FSC per la carta base da siliconare e
Munksjo Italia ha provveduto ad aggiornare tali certificazioni a seguito delle modifiche
apportate dalla scissione societaria.
A livello locale invece l’impatto dovuto alla presenza della centrale idroelettrica è stato
considerato poco significativo, così come l’utilizzo di terreno per l’edificazione in quanto
Munksjo Italia risulta proprietaria unicamente del fabbricato in cui sono situati gli impianti
produttivi della linea ottava.
In relazione alla superficie edificata la situazione è rimasta invariata rispetto alla
precedente Dichiarazione.
4.3.2 Gli aspetti ambientali indiretti
Per
aspetti
ambientali
indiretti
si
intendono
quegli
aspetti
ambientali
su
cui
l’Organizzazione può non esercitare un controllo gestionale totale. Gli aspetti indiretti si
originano dall’interazione dell’Organizzazione con soggetti terzi, come i clienti, fornitori e
subfornitori. In genere su questi soggetti l’Organizzazione non è in grado di intervenire in
maniera diretta ma in molti casi può comunque esercitare una certa influenza
nell’orientarne i comportamenti ambientali.
A seconda del grado di controllo che l’Organizzazione può esercitare, gli aspetti indiretti
sono stati ulteriormente suddivisi in:
-
aspetti di primo livello, se l’organizzazione è comunque in grado di sorvegliare
l’aspetto in maniera significativa (come ad esempio nel controllo delle attività delle
imprese esterne che operano nel sito);
-
aspetti di secondo livello, se gli aspetti ambientali sono sotto il completo controllo dei
soggetti terzi e l’Organizzazione può soltanto tentare di influenzarne l’andamento
(come ad esempio nelle questioni legate ai trasporti).
47 di 47
Con riferimento agli elementi richiamati dal Regolamento EMAS, gli aspetti ambientali
indiretti presi in considerazione sono riportati nella seguente tabella:
Elemento
Aspetto
ambientale
Livello
Significatività
1°
Progettazione e
sviluppo
2°
Trasporti
non
applicabile
/
no
/
Nuovi mercati
sì
/
no
/
Scelta e composizione dei servizi
(ad es. trasporto o servizi di
ristorazione)
sì
2°
Trasporti
Decisioni amministrative e di
programmazione
sì
1°
no
Aspetti legati al ciclo di vita del
prodotto (progettazione sviluppo,
imballaggio, trasporto,
recupero/smaltimento rifiuti)
Investimenti di capitale,
concessione di prestiti e servizi
assicurativi
Bilancio e comportamenti
ambientali degli appaltatori,
subappaltatori e fornitori
sì
1°
sì
2°
4.4
Impatti
Consumi energetici
Consumi energetici
Emissioni in atmosfera
Consumi energetici
Emissioni in atmosfera
/
Acquisto di
prodotti chimici
Materie prime
Imprese esterne
che operano nel
sito
Rifiuti
Trasportatori di
rifiuti
Consumi energetici
Obiettivi e Programma Ambientale
Al fine di perseguire il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, all’interno del
Sistema di Gestione Ambientale è stata stabilita una procedura per la definizione, la
registrazione, la verifica e l’aggiornamento degli obiettivi e traguardi ambientali.
A partire dal 2016 è stato deciso di formulare il programma ambientale su base annuale
anziché triennale in quanto nel corso degli anni si è spesso verificato che gli obiettivi a
lunga scadenza fossero soggetti a modifiche, posticipi o sospensioni per ragioni non
prevedibili al momento della definizione dell’obiettivo (modifiche organizzative/ strutturali,
necessità di dirottare il budget verso altro investimento più urgente/strategico, ecc.). La
tempistica annuale nella definizione degli obiettivi deriva anche dal recepimento degli
48 di 48
obiettivi ambientali definiti dalla Corporate che, con cadenza annuale, comunica ai vari
impianti i target da raggiungere.
Il dettaglio dei traguardi ambientali conseguiti nel 2015 e fissati per il 2016 è riportato nella
tabella seguente.
49 di 49
Programma Ambientale 2015 - 2016
Aspetto
Ambientale
Traguardo da raggiungere
Scadenza
del
traguardo
Azione programmata
Stato di raggiungimento alla scadenza
Energia elettrica: 2,65 GJ/t
Riduzione dei consumi
energetici della linea 8:
Energia elettrica:
2,60 GJ/t
Traguardo non raggiunto
Dicembre
2015
Ottimizzazione gestione/controllo
processo
Calore di processo:
6,73 GJ/t
Il mancato raggiungimento del target relativo ai consumi elettrici è dovuto al
maggiore apporto di energia per la raffinazione della cellulosa a seguito di
variazioni nel mix di impasti.
Calore di processo: 6,67 GJ/t
Traguardo raggiunto
Consumi
energetici
Riduzione dei consumi
energetici della linea 8:
Energia elettrica 2015:
2,635 GJ/t (0,732 MWh/t)
Dicembre
2016
Ottimizzazione gestione/controllo
processo
In corso
Modifica sistema raffreddamento
Turbogas
Da implementare
Calore di processo 2015:
1,85 MWh/t (6,66 GJ/t)
Modifica raffreddamento
aria comburente Turbogas
Dicembre
2016
50 di 50
Aspetto
Ambientale
Traguardo da raggiungere
Scadenza
del
traguardo
Azione programmata
Stato di raggiungimento alla scadenza
3
22,2 m /t
Riduzione consumi idrici
(acque di processo
Linea 8):
3
20,5 m /t
Dicembre
2015
Traguardo non raggiunto
Ottimizzazione gestione processo
Riduzione consumi idrici
(acque di processo
3
Linea 8): 21,5 m /t
Dicembre
2016
Ottimizzazione gestione processo
Consumi
idrici
Come evidenziato anche nei grafici precedenti il consumo idrico nel 2015 è stato
maggiore rispetto agli anni precedenti. In parte tale incremento è dovuto alle
temperature dei mesi estivi del 2015 particolarmente alte ed in parte alla
necessità di aprire maggiormente i cicli delle acque per esigenze qualitative.
In corso
Al: 11,98 g/t
Traguardo raggiunto
COD: 3,68 kg/t
Ottimizzazione trattamenti
acque di processo
Scarichi
idrici
Al: 13 g/t
COD: 3,0 kg/t
TSS: 0,70 kg/t
Ottimizzazione trattamenti
acque di processo
COD: 3,65 kg/t
TSS: 0,89 kg/t
TSS: 0,89 kg/t
Dicembre
2015
Ottimizzazione gestione impianti
acque
Traguardi non raggiunti
Nonostante i valori dei parametri monitorati siano abbondantemente al di sotto
dei limiti di legge, in termine di emissione specifica i target per i parametri COD e
Solidi Sospesi Totali (TSS) non sono stati raggiunti.
Nel primo caso l’aumento è dovuto all’incremento del carico di COD in ingresso
agli impianti di trattamento con conseguente aumento della concentrazione in
uscita. Lo stesso andamento è riscontrabile per il parametro TSS a seguito
dell’apporto di fibra all’impianto di depurazione, rilevabile anche nell’aumento dei
fanghi prodotti.
Dicembre
2016
Ottimizzazione gestione impianti
acque
In corso
51 di 51
Aspetto
Ambientale
Traguardo da raggiungere
Scadenza
del
traguardo
Azione programmata
Riduzione rifiuti CER
150106 (Indifferenziato):
1,12 kg/t
Dicembre
2015
Aumento raccolta differenziata
tramite sensibilizzazione operatori
Riduzione rifiuti CER
150106 (Indifferenziato):
1,18 kg/t
Dicembre
2016
Aumento raccolta differenziata
tramite sensibilizzazione operatori
Ripristino parti danneggiate
copertura Cabina elettrica
130.000 V
Dicembre
2015
Ripristino parti danneggiate
Stato di raggiungimento alla scadenza
1,18 kg/t
Traguardo non raggiunto
Rifiuti
Amianto
Protezione
suolo e acque
meteoriche
Realizzazione nuova baia
scarico prodotti chimici in
autocisterna
Marzo 2016
Realizzazione nuova baia scarico
Realizzazione nuove
coperture per stoccaggio
cellulosa
Giugno 2016
In corso
Posticipata a Dicembre 2016
La nuova baia di scarico è stata realizzata ed è funzionante
Traguardo raggiunto
Realizzazione coperture
In corso
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RIFERIMENTI e CONTATTI
La presente dichiarazione ambientale è stata redatta in conformità al Regolamento
Comunitario n. 1221/2009 (EMAS III).
Munksjo Italia S.p.A. dichiara che i dati e le informazioni riportati nella presente
Dichiarazione Ambientale sono attendibili, veritieri ed esatti coerentemente con quanto
previsto dal Regolamento CE 1221//2009 EMAS.
Il prossimo aggiornamento dell’informazione ambientale sarà emesso entro Marzo 2017.
Munksjo Italia S.p.A si impegna a rendere tale documento disponibile al pubblico e a
qualunque altro soggetto che fosse interessato alle informazioni in esso contenute.
La persona di riferimento per Munksjo Italia S.p.A. (www.munksjo.com) è l’Ing. Tamara
Quatrano in qualità di Gestore Ambientale.
Tel. 011 92 60 200
Fax 011 92 69 617
Email: [email protected]
Dati aggiornati a Marzo 2016.
Il presente documento è stato verificato dal verificatore ambientale accreditato:
SGS Italia S.p.A.,
Via Caldera, 21 - 20153 Milano (MI),
numero di accreditamento IT-V-0007.
Data di convalida: 08/07/2016
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