3 Munksjo Italia SpA
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Marzo 2016 DICHIARAZIONE AMBIENTALE DICHIARAZIONE AMBIENTALE secondo il Regolamento Comunitario 1221/2009 EMAS Anno 2016 Munksjo Italia S.p.A. Stabilimento di Mathi (TO) Dati aggiornati a Marzo 2016 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA REG. NO I-000397 Mathi, Marzo 2016 L’Amministratore Delegato Daniele Borlatto Indice 1 Introduzione .................................................................................................................. 3 2 La Politica Ambientale .................................................................................................. 4 3 Munksjo Italia S.p.A. ..................................................................................................... 5 4 3.1 L’Organizzazione .................................................................................................... 5 3.2 Il processo produttivo.............................................................................................. 8 Il Sistema di Gestione Ambientale .............................................................................. 11 4.1 Struttura del Sistema di Gestione Ambientale ...................................................... 11 4.2 Legislazione applicabile ........................................................................................ 13 4.3 Gli aspetti ambientali ............................................................................................ 15 4.3.1 Gli aspetti ambientali diretti ............................................................................ 16 4.3.2 Gli aspetti ambientali indiretti ......................................................................... 47 4.4 Obiettivi e Programma Ambientale ……………………………………………………48 RIFERIMENTI E CONTATTI.............................................................................................. 53 1 Introduzione L’impiego di risorse naturali rinnovabili, la forte vocazione al riciclo e l’attenzione verso le risorse idriche ed energetiche sono le basi da cui l’industria cartaria italiana ed europea si muove verso una compiuta sostenibilità ambientale. Il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali è un obiettivo perseguito da un numero sempre maggiore di aziende, nella consapevolezza che la tutela dell’ambiente può portare anche un incremento di efficienza dei processi produttivi. Il Gruppo Munksjo, di cui fa parte Munksjo Italia S.p.A., ha da tempo adottato i principi e gli obiettivi di rispetto e sostenibilità ambientale. Munksjo Italia S.p.A. ha fatto propri questi principi, attraverso la definizione della Politica Ambientale, la decisione di realizzare e mantenere operativo un Sistema di Gestione Ambientale certificato secondo la norma UNI EN ISO 14001:04 e, infine, attraverso l’adesione volontaria al Regolamento EMAS. Lo scopo della certificazione risulta la “progettazione, sviluppo e produzione di carta base da siliconare, tramite spappolamento di fibre naturali, formazione su macchina continua, super-calandratura”. La portata della registrazione EMAS è “fabbricazione di carta e cartone”. L’impegno dell’Organizzazione si manifesta nella definizione di importanti obiettivi di miglioramento delle prestazioni ambientali, nella conseguente definizione di un programma di attuazione, nonché di una costante attività di monitoraggio che valuti l’andamento dell’intero Sistema di Gestione Ambientale. A ciò si affiancano il costante impegno nella sensibilizzazione e formazione del personale e l’apertura al dialogo con l’esterno. Il presente documento costituisce l’edizione 2015/2016 della Dichiarazione Ambientale di Munksjo Italia S.p.A.; in esso sono riportati tutti i dati aggiornati a marzo 2016 relativi alle prestazioni ambientali dell’Organizzazione, per renderli disponibili al pubblico e permettere di osservare il loro andamento nel tempo; sono fornite anche informazioni utili a comprendere le ragioni alla base di tali tendenze. Sono messe in evidenza le innovazioni impiantistiche e la crescita dell’Azienda. Munksjo Italia si augura, con questo documento, di favorire un rapporto con le Autorità, con il Pubblico e con i Clienti improntato alla trasparenza e al dialogo costruttivo. 3 di 3 2 La Politica Ambientale La Politica Ambientale di Munksjo Italia S.p.A., integrata con la politica della Sicurezza, è l’elemento fondante del sistema di gestione ambientale dell’Organizzazione: costituisce la base sulla quale vengono definiti gli obiettivi e i traguardi ambientali, in modo da conservare e potenzialmente migliorare le prestazioni ambientali dell’Organizzazione.. POLITICA DELLA SICUREZZA E DELL’ AMBIENTE Munksjo Italia S.p.A. pone al vertice delle proprie priorità la sicurezza e la salute dei dipendenti, della popolazione, dei soggetti coinvolti nell’attività e la protezione dell’ambiente. Coerentemente a questa visione, la Direzione Aziendale ha elaborato la presente Politica di Sicurezza e Ambiente, che rappresenta la dichiarazione ufficiale della volontà di ricercare il miglioramento continuo della propria gestione della sicurezza e dell’ambiente e di garantire che ogni potenziale rischio per l’uomo e per l’ambiente sia ridotto a livelli minimi, utilizzando tutte le risorse tecniche disponibili ed economicamente sostenibili. Considerando i vantaggi derivanti da un’efficiente gestione del sistema della sicurezza e dell’ambiente, si definiscono ed adottano i seguenti obiettivi: - - - - Mantenimento del pieno rispetto delle disposizioni normative e degli impegni sottoscritti dall’Organizzazione in materia di sicurezza ed ambiente. Controllo e tutela costanti dei fattori tecnici, gestionali e umani che influenzano la sicurezza e l’ambiente. Disponibilità di risorse tecniche, strumentali e gestionali per la prevenzione degli incidenti/ infortuni, per la prevenzione dell’inquinamento, per la riduzione dei rischi e delle possibili conseguenze. Costante sensibilizzazione, formazione e coinvolgimento dei dipendenti, dei fornitori e dei consulenti e del personale che opera per conto dell’Organizzazione affinché collaborino ed attuino sempre più efficaci strategie di sicurezza e protezione dei lavoratori e salvaguardia dell’ambiente. Riduzione dei rischi e miglioramento dei processi di lavorazione attraverso lo sviluppo di procedure lavorative e di emergenza e per mezzo di strumenti di prevenzione, difesa ed intervento tali da rendere minimi i rischi di accadimento di incidenti/quasi incidenti, infortuni e malattie professionali o di ridurne gli impatti sull’uomo e sull’ambiente. Consolidamento dei processi di comunicazione e collaborazione tra il Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL) ed i Sistemi di Gestione dell’Ambiente e della Qualità, allo scopo di rendere sempre più efficiente ed efficace la gestione dell’Organizzazione integrando al meglio le necessità dei diversi settori. Il perseguimento degli obiettivi dichiarati viene seguito e verificato attraverso specifici indicatori interni di prestazione, tra i quali si citano: - Valutazione degli infortuni (n. infortuni/anno; indice di frequenza; indice di gravità) e analisi statistica. 4 di 4 - Valutazione dei Primi Soccorsi, e delle segnalazioni d’incidente non infortunio (INI) o condizione di pericolo relativamente alla sicurezza e all’ambiente. Valutazione delle prestazioni ambientali (es. scarichi idrici, emissioni, rifiuti, rumore, consumi di risorse naturali, materie prime ed energia). Numero verifiche ispettive interne ed esterne. Ore dedicate all’addestramento e alla formazione del personale e degli addetti alle emergenze. L’Organizzazione si impegna inoltre a: - - diffondere a tutti i livelli aziendali, al pubblico e a tutti i soggetti interessati la presente Politica ed a verificare periodicamente la sua attuazione; rendere disponibili i mezzi tecnici ed economici e le risorse umane per un continuo miglioramento; raccomandare ai propri Preposti impegno mirato e costante al rispetto della presente Politica ed al perseguimento dei suoi obiettivi; studiare e valutare preventivamente eventuali impatti ambientali di nuove materie prime, processi o prodotti; stabilire obiettivi volti al continuo miglioramento delle prestazioni ambientali, riesaminandoli alla luce dei risultati ottenuti per assicurare la prevenzione dell’inquinamento e la riduzione degli impatti ambientali; applicare e rispettare i requisiti di salute e di sicurezza che si basano sulla Dichiarazione dell’ILO e sui Principi e Diritti Fondamentali nel Lavoro (1998) come richiesto dagli standard FSC e PEFC. Mathi, 27 maggio 2013 L’Amministratore Delegato Daniele Borlatto 3 Munksjo Italia S.p.A. 3.1 L’Organizzazione Munksjo Italia S.p.A. nasce nel maggio 2013 dalla scissione societaria di Ahlstrom Turin S.p.A. appartenente alla multinazionale finlandese Ahlstrom specializzata nello sviluppo, produzione e vendita di materiali ad alte prestazioni, a seguito della decisione da parte del Gruppo Ahlstrom e del Gruppo svedese Munksjo, operante nel settore delle carte speciali, di unire, a livello mondiale, la Business Area “Label and Processing” del Gruppo Ahlstrom con il Gruppo Munksjo per costituire una nuova società denominata Munksjo Oyj. 5 di 5 In relazione a questa operazione Ahlstrom Turin S.p.A. ha perfezionato un atto di scissione parziale, con efficacia dal 23 Maggio 2013, in forza del quale: - Ahlstrom Turin S.p.A. ha variato la propria ragione sociale in Munksjo Italia S.p.A., sotto il cui nome continua a svolgere la propria attività “Label and Processing” (produzione di carte base da siliconare); - Ahlstrom Italy, società interamente posseduta da Ahlstrom Oyj, è subentrata nella titolarità dei rami d’azienda di Ahlstrom Turin S.p.A. denominati “Filtration” e “Building and Energy”; e - una società di nuova costituzione, denominata AM Real Estate S.r.l., ha assunto la titolarità del ramo d’azienda immobiliare relativo ai beni di uso comune delle due società industriali sopraindicate. Il sito produttivo di MUNKSJO ITALIA S.p.A. si trova a Mathi, in Via Stura 98, a circa 30 km da Torino. L’attività di produzione della carta nel sito di Mathi inizia già dalla metà dell’800 e negli ultimi anni, sotto il controllo della società multinazionale Ahlstrom, è stata orientata verso la produzione delle seguenti tipologie carte speciali: - media filtranti per il settore automotive ed altri settori industriali (Filtration), - carta base da siliconare per etichette autoadesive (Release). La conformazione del sito industriale presenta inoltre due stabilimenti distinti (Stabilimento Superiore e Stabilimento Inferiore), che sebbene rispondano allo stesso indirizzo, risultano fisicamente separati, pur mantenendo connessioni strutturali e logistiche legate a servizi fondamenti quali ad esempio la gestione della risorsa idrica, dell’energia e dell’approvvigionamento/spedizione materiali. L’attività produttiva della carta base da siliconare viene effettuata unicamente nello stabilimento superiore, mentre l’attività della Ahlstrom Italy si svolge sia nello stabilimento inferiore che in quello superiore. A seguito degli accordi della scissione societaria di Ahlstrom Turin, Munksjo Italia S.p.A. risulta proprietaria unicamente del fabbricato in cui è situata la linea produttiva della carta base da siliconare, mentre i restanti edifici presenti nello stabilimento superiore, tra cui la Centrale termoelettrica, gli impianti di trattamento delle acque, le officine di manutenzione, i locali che ospitano le linee produttive della carta filtro, sono di proprietà della società AM Real Estate. 6 di 6 La logica dell’ottimizzazione nella gestione delle risorse e la volontà di conservare le sinergie già presenti in Ahlstrom Turin ha portato alla sottoscrizione nel Maggio 2013 di un accordo definito “Long Term Service Agreement” attraverso il quale le società Munksjo ed Ahlstrom hanno suddiviso le proprie responsabilità e risorse per la gestione di alcuni servizi comuni. In particolare Munksjo Italia ha assunto la gestione, a favore anche di Ahlstrom Italy, della centrale termoelettrica, degli impianti di trattamento acque, degli Acquisti, della Logistica e dei Magazzini. Il Gruppo Munksjo, a seguito dell’acquisizione della Business Area Label and Processing del Gruppo Ahlstrom, conta circa ora 2900 dipendenti, 15 siti produttivi ed un fatturato di 1.130,7 milioni di Euro nel 2015. La produzione è articolata su quattro Business Area: - Release Liner, in cui è confluita la produzione di carta base da siliconare del sito di Mathi della Munksjo Italia; - Decor, dedicata alla produzione di carte per l’applicazione su superfici di varia natura, principalmente nel campo dell’arredamento e dell’edilizia a fini decorativi, - Graphic and Packaging, dedicate alla produzione di imballaggi flessibili, carta metallizzata e carte grafiche ed industriali, - Industrial Applications, dedicata alla produzione di carte con particolari applicazioni in campo industriale quali carte abrasive e carte elettrotecniche. La cartiera di Mathi fu fondata nel 1841 per la produzione di energia e pasta da straccio. Nel 1877 fu ceduta a Don Giovanni Bosco che la ampliò e la dotò di una macchina per la produzione di carta da stampa, di una tipografia e di una legatoria. Nel primo dopoguerra i due stabilimenti, superiore ed inferiore, vennero acquistati dal Senatore Giacomo Bosso per la produzione di carta da imballo e per uso industriale. Nel 1963 la società finlandese Ahlstrom acquistò il pacchetto di maggioranza della Cartiera e ne completò l’acquisizione nel 1966. A partire dagli anni ‘70 le linee di produzione furono potenziate e parallelamente vennero realizzate importanti opere per il controllo dell’inquinamento. La carta base da siliconare prodotta da Munksjo Italia costituisce il supporto cartaceo di nastri ed etichette autoadesive. L’attività di Munksjo Italia è classificata secondo il codice NACE 17.12 (fabbricazione della carta); le attività autorizzate secondo la Direttiva IPPC, come modificata dalla Direttiva IED, ricadono nei codici 6.1 (b) (impianti industriali destinati alla fabbricazione di carta e 7 di 7 cartoni con capacità di produzione superiore a 20 tonnellate al giorno), 1.1 (impianti di combustione con una potenza termica di combustione di oltre 50 MW). Alle dipendenze di Munksjo Italia operano circa 300 dipendenti. Il fatturato relativo alla produzione di carta base da siliconare nel 2015 è stato di 160.500.000 Euro mentre la produzione lorda è stata di 131.922 tonnellate. Il ciclo produttivo si svolge nell’arco delle 24 ore e comprende anche il fine settimana con suddivisione del personale in 3 turni. 2013 Produzione lorda Carta base da siliconare (t/anno) 131.066 2014 130.487 2015 131.922 Marzo 2016 33.711 Anno Figura 3.1-1 3.2 Il processo produttivo La produzione della carta comprende numerose operazioni, che si possono suddividere schematicamente in tre fasi principali: Preparazione dell’impasto Formazione del nastro continuo di carta Finitura ed allestimento. Nella prima fase del ciclo produttivo la cellulosa viene lavorata in grandi mixer in modo da ottenere una miscela di acqua e cellulosa. L’impasto così ottenuto, prima di giungere in macchina, viene lavorato meccanicamente, additivato con prodotti chimici, depurato ed ulteriormente diluito. Nella seconda fase, la sospensione fibrosa così ottenuta viene stesa in velocità sulla tela di formazione della macchina continua per produrre il foglio di carta. La tela di formazione, una larga cinghia chiusa ad anello, ha la funzione di far drenare una buona parte dell’acqua contenuta nell’impasto, favorendo nello stesso tempo l’unione fra le fibre di cellulosa. 8 di 8 Al termine di tale percorso, il foglio di carta assume una consistenza tale da poter passare dalla tela alla sezione presse (coppie di cilindri contrapposti che hanno la funzione di schiacciare, ad elevata pressione, il foglio di carta) per permettere l’eliminazione di un’ulteriore parte di acqua. Successivamente sulla superficie del foglio di carta vengono applicati speciali trattamenti in grado di conferire al prodotto finale le proprietà desiderate. La carta, in uscita da un’ulteriore fase di asciugatura, viene avvolta su un’anima metallica creando una bobina. La carta così prodotta sulla macchina continua viene avviata alla calandratura, processo che consiste nel passaggio della carta attraverso una serie di cilindri in pressione e riscaldati per poter ottenere il consolidamento del trattamento superficiale precedentemente applicato in superficie. La fase finale del processo produttivo termina con la fase di allestimento in cui la carta viene tagliata nei formati richiesti dal cliente ed imballata. La linea produttiva di Munksjo Italia SpA è costituita da una macchina continua, due supercalandre, tre bobinatrici, una stazione di imballaggio ed un magazzino carta pronta, per lo stoccaggio, in attesa di spedizione, del prodotto finito. Nella figura successiva è riportato lo schema di flusso del processo produttivo. Preparazione impasto Cellulosa Energia (elettricità, metano, vapore) MACCHINA CONTINUA CALANDRATURA Acqua Prodotti per trattamenti superficiali Preparazione trattamenti superficiali A L L E S T I M E N T O MAGAZZINO CARTA PRONTA Figura 3.2-1 – Diagramma di flusso delle attività produttive Per permettere il completamento del processo produttivo illustrato nel diagramma precedente è necessaria una serie di attività ausiliarie, atte a garantire l’approvvigionamento di acqua e di energia, la depurazione degli scarichi idrici, il controllo e la gestione del processo produttivo. Le principali sono: 9 di 9 - Laboratori; - Manutenzione; - Trattamento acque in ingresso; - Centrale termoelettrica; - Centrale idroelettrica; - Trattamento depurazione acque; - Area rifiuti; - Uffici e servizi; - Servizio mensa. Trattamento acque in ingresso Manutenzione Laboratori Centrale termoelettrica Mensa Trattamento emissioni Uffici tecnici e amministrativi Gestione rifiuti Trattamento scarichi Figura 3.2-2 – Attività ausiliarie Nell’ambito delle attività ausiliarie, va riferito che all’interno dello stabilimento di Mathi è presente anche una piccola centrale idroelettrica, ora di proprietà della società AM Real Estate: l’opera di presa e di adduzione sono integrate ed ubicate sul canale NoleVillanova, all’interno dello Stabilimento. Il canale in arrivo all’impianto è provvisto di un ciglio sfioratore atto a reimmettere nel canale a valle della centrale le eventuali portate in eccesso (fermi macchina, manutenzione). L’acqua derivata è direttamente convogliata alle 10 di 10 turbine installate in centrale; la portata massima derivabile dal canale Nole-Villanova è fissata in 5200 l/s, con un salto utile di 5,6 m. Alcune attività di servizio sono assegnate ad imprese esterne, sulle quali l’Organizzazione esercita un controllo a diversi livelli, come sarà spiegato in dettaglio nel paragrafo dedicato agli aspetti ambientali indiretti. Altre attività invece sono gestite direttamente da Munksjo Italia anche per conto di Ahlstrom Italy come, ad esempio, la produzione di energia elettrica e di vapore, l’approvvigionamento idrico e di materie prime. 4 Il Sistema di Gestione Ambientale 4.1 Struttura del Sistema di Gestione Ambientale Munksjo Italia S.p.A., nuova ragione sociale di Ahlstrom Turin S.p.A., è subentrata nella titolarità delle certificazioni e delle registrazioni conseguite da quest’ultima. Ahlstrom Turin aveva ottenuto la certificazione secondo la norma UNI EN ISO 14001 nel Gennaio 2000; l’ultimo rinnovo della certificazione è stato conseguito a marzo 2014. La Politica di sostenibilità ambientale e la sensibilità verso la comunità locale e le pubbliche autorità avevano portato Ahlstrom Turin ad aderire al Regolamento EMAS, impegnandosi pubblicamente nel miglioramento delle prestazioni ambientali. La registrazione EMAS è stata ottenuta nel dicembre 2005 e rinnovata nel luglio 2014. Nel mese di marzo 2012 Ahlstrom Turin aveva ottenuto il rilascio della certificazione secondo la norma OHSAS 18001 attualmente volturato a Munksjo Italia. Il Sistema di Gestione Ambientale (SGA) preesistente è stato rimodellato sulla base della nuova organizzazione societaria cercando di mantenere, per quanto possibile, inalterate le procedure ed i processi consolidati nella precedente gestione per agevolare il personale nell’acquisizione nelle nuove modalità operative derivanti dal cambiamento societario e per garantire una base procedurale comune e già nota per la gestione di quelle attività in cui Munksjo Italia e Ahlstrom Italy si avvalgono di personale condiviso. Il Sistema di Gestione Ambientale è fondato sul processo dinamico e ciclico del miglioramento continuo che si realizza nelle fasi di pianificazione, attuazione, controllo e riesame. Il suo funzionamento può essere schematizzato nel diagramma seguente: 11 di 11 Avvio del SGA Riesame della Direzione Controllo e azioni correttive ♦ Monitoraggio e Misurazioni ♦ Non conformità, Azioni Correttive e Preventive ♦ Registrazioni ♦ Audits di Sistema Politica Ambientale Miglioramento Continuo! Pianificazione ♦ ♦ ♦ ♦ Aspetti ambientali Requisiti legislativi Obiettivi e Traguardi Programma ambientale Attuazione e funzionamento ♦Struttura e responsabilità ♦Formazione e consapevolezza ♦Comunicazione ♦Redazione e Controllo ♦Controllo operativo ♦Preparazione alle emergenze Figura 4.1-1: Miglioramento continuo del SGA In particolare il SGA si basa: - su un’Analisi Ambientale Iniziale delle attività dell’Organizzazione, finalizzata all’identificazione degli aspetti ambientali più significativi; - sull’adozione di una Politica Ambientale, ora integrata con la Politica della Sicurezza, e sulla sua diffusione a tutti i soggetti interessati, sia interni che esterni; - sull’identificazione, l’aggiornamento e il rispetto delle normative applicabili in materia ambientale; - sull’elaborazione di un sistema di procedure e istruzioni operative interne che regolano sia gli aspetti gestionali che le responsabilità e le modalità operative delle attività legate agli aspetti ambientali significativi; - sull’attribuzione di compiti e responsabilità specifici, tra cui la nomina di un Responsabile della Direzione per il SGA cui è delegata la coordinazione delle attività del sistema e la vigilanza sull’efficacia e l’adeguatezza del sistema; 12 di 12 - sulla definizione di un Programma Ambientale documentato in cui sono specificati obiettivi di miglioramento e traguardi da raggiungere; - sul monitoraggio dei parametri ambientali per il controllo delle prestazioni ambientali e dello stato di avanzamento dei programmi; - sulla formazione specialistica del personale allo scopo di accrescere la conoscenza dei possibili effetti sull’ambiente delle attività svolte; - sul coinvolgimento del personale interno e di enti esterni nella gestione degli aspetti ambientali; - su un programma di audit interni per determinare la conformità delle attività nei confronti delle procedure, della normativa di riferimento e dei principi della Politica Ambientale; - su un riesame periodico del SGA e delle sue prestazioni, condotto dall’Alta Direzione, con lo scopo di verificare l’adeguatezza del sistema e l’eventualità dell’adozione di nuove strategie di miglioramento. La struttura della documentazione del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) dell’Organizzazione è rappresentata nella figura seguente. Descrive gli elementi del Sistema di Gestione Ambientale Manuale Procedure Istruzioni Operative Modelli di documenti collegati Descrivono le attività necessarie per dare attuazione a specifici elementi del SGA, le responsabilità e le modalità operative Consentono la raccolta dei dati e l’applicazione dei criteri operativi descritti nelle procedure Figura 4.1-2: Struttura della documentazione del Sistema di Gestione Ambientale 4.2 Legislazione applicabile Al fine di garantire il rispetto della normativa in materia ambientale, l’Organizzazione valuta costantemente la propria conformità legislativa, così come specificato nella Politica 13 di 13 Ambientale. Il Servizio HSE (Sicurezza&Ambiente), attraverso un’apposita procedura, garantisce la gestione, la registrazione ed il continuo aggiornamento delle disposizioni normative in campo ambientale a livello comunitario, nazionale e locale. A ciò si aggiunge la valutazione preliminare delle prescrizioni legislative e autorizzative nel caso vengano introdotte nuove attività e/o processi all’interno dell’Organizzazione. In allegato alla Dichiarazione sono riportate le principali normative di interesse. Autorizzazioni L’Organizzazione ha ottenuto la volturazione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata ad Ahlstrom Turin S.p.A. per lo svolgimento delle attività individuate dalla Direttiva IPPC sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento (Direttiva IPPC, come modificata dalla Direttiva IED (2010/75/UE), recepita nell’ordinamento italiano dal D. Lgs. 46/2014). Le attività autorizzate sono la fabbricazione di carta e cartone con produzione superiore a 20 t/giorno (cod. 6.1 b), la produzione di energia e calore per impianti di combustione di potenza termica di combustione maggiore di 50 MW (cod. 1.1). A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea delle “Conclusione sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per la produzione di pasta per carta, carta e cartone ai sensi della Direttiva IPPC” nel mese di settembre 2014, tutte le autorizzazioni dovranno essere riesaminate entro 4 anni da tale data. La città Metropolitana di Torino, l’autorità competente ai fini del rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, ha disposto l’avvio del procedimento di riesame del provvedimento autorizzativo richiedendo la presentazione della documentazione necessaria per il riesame entro il 30 settembre 2016. L’Autorizzazione Integrata Ambientale sostituisce ogni altra autorizzazione ambientale (emissioni in atmosfera, scarichi idrici, rifiuti, ecc.) e ogni altro visto o nulla osta previsto dalla legislazione vigente, fatta salva la normativa in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti (D.Lgs. n. 334/99 s.m.i.). A questo proposito si precisa che Munksjo Italia non è soggetta alle prescrizioni della normativa Seveso. Infatti le attività svolte presso lo stabilimento inferiore (impregnazione carta filtro con resine a base di metanolo) per cui Ahlstrom Turin ricadeva in tale normativa, sono ora di competenza di Ahlstrom Italy. 14 di 14 4.3 Gli aspetti ambientali Munksjo Italia, nell’ambito della revisione del proprio Sistema di Gestione Ambientale, ha rielaborato un’Analisi Ambientale svolgendo un accurato esame delle proprie attività e dei propri processi al fine di identificare gli aspetti ambientali significativi ed i relativi impatti. Il procedimento di identificazione, che consiste nel considerare tutte le attività, prodotti e servizi su cui l’Organizzazione può esercitare un controllo diretto o indiretto, è mantenuto aggiornato nell’ambito del miglioramento continuo del Sistema di Gestione Ambientale. Il Regolamento EMAS richiede che tra gli aspetti ambientali considerati nel SGA dell’Organizzazione vengano compresi anche quelli non soggetti al controllo diretto da parte dell’Organizzazione, i cosiddetti aspetti ambientali indiretti. A seguito dell’identificazione degli aspetti ambientali, diretti ed indiretti, è stata eseguita una valutazione di significatività, che consiste nell’attribuire ad ogni aspetto un punteggio, sulla base di criteri formalizzati in una apposita procedura. Il risultato della valutazione consente di stabilire quali aspetti devono essere considerati prioritari nel definire obiettivi e traguardi ambientali. Nella tabella seguente vengono evidenziate le correlazioni esistenti tra i criteri di significatività adottati dall’Organizzazione e gli elementi richiamati dal Regolamento EMAS. EMAS Potenzialità di produrre danni ambientali SGA Valutazione in base all’implementazione impiantistica e gestionale (procedure, formazione del personale, ecc.) Fragilità dell’ambiente locale, regionale Valutazione sulla base della sensibilità della fonte di prelievo o del corpo recettore o globale Entità, quantità, frequenza e reversibilità degli aspetti o degli impatti Valutazione sulla base di dati quali/quantitativi correlati agli aspetti ambientali Esistenza di una legislazione ambientale e relativi obblighi previsti Valutazione in base a : - Rispetto di leggi e regolamenti - Entità di eventuali non conformità legislative Importanza per le parti interessate e per il personale dell’Organizzazione Valutazione in base alle segnalazioni interne ed esterne 15 di 15 4.3.1 Gli aspetti ambientali diretti Gli aspetti ambientali diretti sono quegli aspetti associati alle attività, ai prodotti a ai servizi di un’organizzazione sui quali l’organizzazione può esercitare un controllo di gestione diretto. Con riferimento al Regolamento EMAS, gli aspetti ambientali che Munksjo Italia ha considerato riguardano gli elementi delle proprie attività, prodotti e servizi. La tabella seguente riporta una sintesi dei risultati dell’applicazione della procedura di identificazione e di valutazione della significatività degli aspetti ambientali: Emissioni in atmosfera Aspetto ambientale applicabile Scarichi nelle acque applicabile sì Produzione, riciclaggio, riutilizzo, trasporto e smaltimento di rifiuti, in particolare di quelli pericolosi applicabile sì Uso e contaminazione del suolo applicabile no Uso di risorse naturali e di materie prime (compresa l’energia) applicabile sì Uso di additivi e di coadiuvanti nonché di semilavorati applicabile sì Rumore applicabile sì Vibrazioni non applicabile no Odori applicabile no Polveri applicabile no Impatto visivo applicabile no Amianto applicabile no PCB non applicabile no applicabile no applicabile no applicabile no Elemento delle attività, prodotti e servizi Questioni locali Sostanze lesive dello strato di ozono e gas fluorurati ad effetto serra Radiazioni ionizzanti Radiazioni non ionizzanti Significatività sì 16 di 16 Aspetti legati ai trasporti (sia per beni che per servizi) applicabile no Rischi di incidenti ambientali che derivano o possono derivare a seguito di incidenti e possibili situazioni di emergenza applicabile sì Effetti sulla biodiversità applicabile no L’elemento “Obblighi normativi e limiti previsti dalle autorizzazioni” è stato preso in considerazione come criterio per la valutazione della significatività degli altri aspetti ambientali riportati in tabella. Tutti gli aspetti ambientali significativi sono gestiti in modo pianificato per mezzo di specifiche procedure operative che riportano il rinvio a specifiche istruzioni per elemento dell’attività (impianto, macchina). Le procedure: · contengono le corrette modalità operative da adottare per prevenire situazioni di difformità rispetto a quanto pianificato; · specificano le modalità di controllo da svolgere e le attività di manutenzione; · indicano le responsabilità dello svolgimento dell’attività e del controllo; · forniscono le modalità di gestione anche per gli elementi, di solito di tipo amministrativo, che, pur non originando effetti sull’ambiente, sono connessi a responsabilità aziendali (quali autorizzazioni, registrazioni, ecc.). Il monitoraggio degli aspetti ambientali significativi è garantito da una procedura di sistema, che definisce le attività di pianificazione, programmazione, effettuazione, registrazione su cui è basata la sorveglianza all’interno dell’Organizzazione. Nei paragrafi seguenti è riportata una breve descrizione degli aspetti ambientali risultati significativi ed una spiegazione della natura degli impatti ad essi connessi. In conformità ai requisiti del Regolamento EMAS III ((Reg. (CE) 1221/2009) entrato in vigore a gennaio 2010, sono inoltre stati riportati i cosiddetti “indicatori chiave”, ovvero degli indicatori di prestazioni ambientali che consentono una valutazione nel tempo delle performance dell’Organizzazione in relazione ai propri obiettivi e traguardi ambientali. Ciascun “indicatore chiave” si compone di: − un dato A che indica il consumo/impatto totale annuo in un campo definito, − un dato B che indica la produzione totale lorda annua di carta, − un dato R che rappresenta il rapporto A/B. 17 di 17 Occorre precisare che, dal momento che Munksjo Italia è nata soltanto nel mese si maggio del 2013, l’Organizzazione non dispone di dati storici per tutti gli indicatori ambientali richiesti dal Regolamento EMAS. Ove disponibili soltanto dati aggregati, corrispondenti alle prestazioni globali della Ahlstrom Turin, il contributo della Munksjo Italia è stato stimato sulla base di ripartizioni o dati parziali utilizzati per le contabilizzazioni di carattere economico fra le due società. OBBLIGHI NORMATIVI E LIMITI PREVISTI DALLE AUTORIZZAZIONI Al fine di garantire il rispetto degli obblighi normativi in materia ambientale, è stata definita un’apposita procedura per l’identificazione e l’aggiornamento delle prescrizioni normative applicabili alle attività, ai prodotti e ai servizi dell’Organizzazione e per la relativa valutazione di conformità. La procedura prevede inoltre la valutazione preliminare delle prescrizioni legislative e autorizzative nel caso vengano introdotte nuove attività e/o processi all’interno dell’Organizzazione. Data la complessità delle normativa ambientale ed il numero crescente delle prescrizioni da osservare, per la verifica della conformità legislativa l’Organizzazione si avvale di un software dedicato che funge sia da registro delle prescrizioni normative applicabile che da scadenziario legislativo, con la creazione di appositivi piani azione per ogni adempimento normativo previsto. Nei paragrafi seguenti dedicati alla descrizione degli aspetti ambientali, vengono riportati in grafico, ove applicabili, le prestazioni ambientali rispetto ai limiti autorizzativi. EMISSIONI IN ATMOSFERA Le emissioni in atmosfera derivanti dalle attività dell’Organizzazione sono dovute principalmente alle seguenti tipologie di impianti e processi: - centrale termoelettrica (combustione metano), - essiccamento della carta, - trattamenti superficiali della carta, - bobinatura della carta, - spappolamento cellulosa, - calandratura. 18 di 18 Sono quindi presenti numerosi punti di emissione, ognuno dei quali è autorizzato dall’Autorizzazione Integrata Ambientale: nel dettaglio si contano 47 camini di cui soltanto 20 soggetti ad autocontrolli. Nella presente Dichiarazione vengono riportati unicamente i dati relativi alle emissioni in atmosfera delle centrale termoelettrica in quanto questi impianti sono dotati, come richiesto dall’autorizzazione integrata ambientale, del monitoraggio in continuo degli ossidi azoto (NOx) e monossido di carbonio (CO). Per i restanti camini sono invece richiesti degli autocontrolli con frequenza triennale. I parametri controllati in questo caso sono NOx, COV e Polveri. Gli ultimi autocontrolli, eseguiti nel 2014 da parte di un laboratorio esterno certificato, hanno evidenziato una situazione di conformità ai limiti di emissione autorizzati. Nei grafici seguenti sono riportate le medie mensili dei parametri sottoposti al monitoraggio in continuo, espressi in termini di concentrazione (mg/Nm3) al fine di consentire un confronto con i limiti dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Vengono illustrati soltanto i grafici delle emissioni della caldaie Idrotermici e Neoterm e non quelli delle caldaie di back-up in quanto queste ultime vengono accese per un numero limitato di ore all’anno. Le emissioni risultanti sono comunque conformi ai limiti autorizzativi. Emissioni Caldaia Idrotermici - Concentrazione mensile NOx 60 50 30 20 10 2013 2014 2015 Mar_16 br e e di ce m br no ve m br e ot to e tte m br se ag os to io lu gl gi ug no m ag gi o e ap ri l m ar zo fe b br a io o 0 ge nn ai mg/Nm3 40 limite Figura 4.3-1 19 di 19 Emissioni Caldaia Idrotermici - Concentrazione mensile di CO 60 50 30 20 10 2013 2014 2015 Mar_2016 br e di ce no ve m m br e br e ot to e tte m br se ag os to io lu gl gi ug no m ag gi o e ap ri l m ar zo io br a fe b ge nn ai o 0 limite Figura 4.3-2 Emissioni Caldaia Neoterm - Concentrazione mensile NOx 200 150 100 50 2013 2014 2015 Mar_2016 br e e di ce m br no ve m br e ot to e tte m br se ag os to io lu gl gi ug no m ag gi o e ap ri l m ar zo fe b br a io o 0 ge nn ai mg/Nm3 mg/Nm3 40 limite Figura 4.3-3 20 di 20 Emissioni Caldaia Neoterm - Concentrazione mensile di CO 120 mg/Nm3 100 80 60 40 20 2013 2014 2015 Mar_2016 br e e di ce m br no ve m br e ot to e tte m br se ag os to io lu gl gi ug no m ag gi o e ap ri l m ar zo io br a fe b ge nn ai o 0 limite Figura 4.3-4 Le tabelle seguenti invece riportano gli stessi parametri espressi in termini di “indicatori chiave”; non si evidenziano sostanziali variazioni nel corso degli anni nell’emissione specifica degli inquinanti riportati nelle tabelle. A B R A B R kg totali di NOx t lorde di carta prodotta kg NOx /t carta kg totali di CO t lorde di carta prodotta kg CO/t carta 2013 2014 2015 Marzo 2016 Target 2016 45.802 40.018 44.506 12.637 / 131.066 130.487 131.922 33.711 / 0,35 0,31 0,34 0,37 / 2013 2014 2015 12.179 19.776 20.176 Marzo 2016 6.913 Target 2016 / 131.066 130.487 131.922 33.711 / 0,09 0,15 0,15 0,21 / In merito alle emissioni di gas serra, Munksjo Italia ha ottenuto la volturazione dell’autorizzazione N.13 ai sensi della Direttiva Emission Trading (Direttiva 2003/87/CE e s.m.i.) di cui era titolare Ahlstrom Turin, relativamente alle attività di produzione di carta base da siliconare e di produzione di energia. 21 di 21 A marzo 2014 Munksjo Italia ha trasmesso all’autorità competente la comunicazione convalidata delle emissioni di gas serra emesse nell’anno precedente, comprendenti anche le emissioni delle attività attualmente gestite da Ahlstrom Italy. A partire dal 2015 Munksjo Italia e Ahlstrom Italy hanno presentato due comunicazioni per le emissioni di gas serra distinte rendicontando, ciascuna, le emissioni dei processi per cui hanno ottenuto le nuove autorizzazioni. Nella tabella seguente le emissioni di gas serra per l’anno 2013 e quelle dei primi tre mesi del 2016 sono stimate mentre quelle degli anni 2014 e 2015 corrispondono a quelle convalidate. 2013 2014 2015 Marzo 2016 A t CO2 equivalenti 109.187 (stima) 108.699 113.101 30.843 B t lorde di carta prodotta 131.066 130.487 131.922 33.711 R (A/B) t CO2/t carta 0,833 0,834 0,857 0,915 Emissione di CO2 1,2 160 0,915 0,857 0,834 0,9 120 80 0,6 113 109 109 0,3 40 t CO2/t carta t/anno x 1000 0,833 31 0 0 2013 2014 2015 CO2 emessa Mar_2016 emissione specifica Figura 4.3-5 L’emissione di CO2 è direttamente proporzionale al consumo di metano utilizzato principalmente, come meglio illustrato nel paragrafo dedicato ai consumi energetici, come 22 di 22 combustibile per l’autoproduzione di energia elettrica e di vapore per il fabbisogno energetico dell’intero stabilimento. L’andamento delle emissioni di CO2 si spiegano pertanto seguendo i consumi specifici di metano. SCARICHI NELLE ACQUE Gli scarichi idrici sono disciplinati dall’Autorizzazione Integrata Ambientale. Munksjo Italia ha assunto la gestione degli impianti di depurazione e ha ottenuto l’autorizzazione al trattamento di tutti i reflui generati nel sito di Mathi sia nello stabilimento superiore che in quello inferiore, ovvero anche di quelli derivanti dall’attività di Ahlstrom Italy. Ciò significa che a livello impiantistico ed operativo all’attività di trattamento delle acque di scarico non sono state apportate modifiche rispetto alla gestione Ahlstrom Turin. Le acque reflue provenienti dai cicli di lavorazione contengono essenzialmente materiale fibroso e sostanze derivanti dai prodotti chimici utilizzati nei processi di fabbricazione; pertanto, prima di essere restituite al torrente Stura dal quale vengono prelevate, sono sottoposte ad un trattamento di depurazione. L’organizzazione gestisce i seguenti impianti: - due impianti di trattamento di tipo chimico/fisico situati presso lo Stabilimento Superiore; - un impianto biologico a fanghi attivi situato presso lo Stabilimento Superiore. A seconda dell’origine del refluo e del suo carico inquinante esso viene avviato all’impianto di trattamento più idoneo: in generale i reflui caratterizzati da un maggior carico di tipo organico vengono trattati dall’impianto biologico, mentre quelli a maggior contenuto fibroso sono inviati ai sedimentatori. Gli scarichi idrici sono monitorati mediante strumentazione on-line presente sugli impianti di depurazione o attraverso analisi eseguite dal Laboratorio chimico interno. Nei grafici che seguono è illustrato l’andamento degli inquinanti più caratteristici del processo produttivo rilasciati nelle acque di scarico, sia in termini di concentrazione con riferimento ai valori limite di emissione in acque superficiali secondo il D. Lgs. 152/06 e s.m.i. che di emissione specifica. I dati dell’emissione specifica, anche per i periodi antecedenti alla scissione di Ahlstrom Turin, sono stati ricalcolati in funzione della produzione lorda della sola carta base da siliconare, corrispondente alla produzione di Munksjo Italia. 23 di 23 I parametri rappresentati sono soggetti a controlli giornalieri, come richiesto dal Piano di monitoraggio degli scarichi idrici riportato nell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Come richiesto dall’autorizzazione, annualmente viene inoltre effettuato un campionamento del punto di scarico ufficiale da parte di un laboratorio esterno qualificato. Le analisi eseguite sul prelievo del 2015 hanno confermato la conformità ai parametri riportati nella tabella 3, allegato 5 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.. Volume di acqua scaricata 2013 2014 2015 Marzo 2016 (m3) 7.233.198 7.745.850 7.967.597 1.844.597 m3 Volumi di acqua scaricata 10.000.000 8.000.000 7.233.198 7.745.850 7.967.597 6.000.000 4.000.000 1.844.597 2.000.000 0 2013 2014 2015 Mar_2016 Alluminio L’alluminio viene utilizzato nella produzione di carta base da siliconare sotto forma di solfato di alluminio per le sue proprietà coagulanti e di fissaggio sulle fibre di cellulosa di altri ausiliari di produzione. Nel grafico sono riportati la concentrazione media di alluminio presente nelle acque di scarico e il limite previsto dalla legge per questo parametro. Il valore del parametro è ampiamente al di sotto del limite di legge. 24 di 24 mg/l Concentrazione media di Alluminio 1,2 0,8 0,4 0,288 0,195 0,198 0,175 2014 2015 Mar_2016 0,0 2013 Al limite di legge Figura 4.3-6 A B R kg di Al nelle acque di scarico t lorde di carta prodotta g Al/t carta Marzo 2016 2013 2014 2015 2.089 1.509 1.581 323 131.066 130.487 131.922 33.711 15,9 11,6 12,0 9,6 Emissione specifica di Alluminio g/t 20 15,9 16 12 11,6 12 9,6 8 4 0 2013 2014 2015 Mar_2016 Figura 4.3 - 9 25 di 25 COD Il COD (domanda chimica di ossigeno) rappresenta la quantità di ossigeno necessaria ad ossidare chimicamente le sostanze presenti nell’acqua e fornisce un indice delle sostanze rilasciate nelle acque di processo per la produzione della carta. I valori medi annuali delle concentrazioni si posizionano abbondantemente al di sotto del limite di legge come dimostra il grafico. In termini di emissione specifica nel 2015 si è registrato un incremento rispetto agli anni precedenti. L’aumento è da ricercare nell’incremento del carico inquinante dei reflui scaricati con conseguente aumento della concentrazione allo scarico dopo trattamento. mg/l Concentrazione media di COD 200 160 120 80 54,4 48,52 2013 2014 60,9 66,4 2015 Mar_2016 40 0 COD limite di legge Figura 4.3-10 Marzo 2016 Target 2016 485.389 122.330 / 130.487 131.922 33.711 / 2,88 3,68 3,63 3,65 2013 2014 A kg di COD nelle acque di scarico 394.378 376.389 B t lorde di carta prodotta 131.066 R kg COD/t carta 3,01 2015 26 di 26 Emissione specifica di COD kg/t 5 4 3,01 2,88 2013 2014 3 3,68 3,63 2015 Mar_2016 2 1 0 Emissione specifica Target 2016 Figura 4.3 - 11 Solidi sospesi totali I solidi sospesi totali rappresentano la frazione di fibre rilasciate nelle acque di processo. Nel grafico seguente è illustrato l’andamento della concentrazione media di solidi sospesi presenti nelle acque di scarico, ampiamente inferiore al limite di legge. Anche nel caso di questo parametro negli ultimi anni l’emissione specifica ha subito un leggero aumento, dovuto al maggiore apporto di fibra da trattare negli impianti di depurazione. mg/l Concentrazione media di TSS 100 80 60 40 20 9,3 11,7 14,8 15,8 2013 2014 2015 Mar_2016 0 SS limite di legge Figura 4.3-12 27 di 27 A B R kg di TSS nelle acque di scarico t lorde di carta prodotta Marzo 2016 Target 2016 117.723 29.057 / 130.487 131.922 33.711 / 0,69 0,89 0,86 0,89 2013 2014 67.241 90.656 131.066 0,51 kg TSS/t carta 2015 Emissione specifica di solidi sospesi kg/t 1,2 0,9 0,6 0,89 0,86 2015 Mar_2016 0,69 0,51 0,3 0 2013 2014 Emissione specifica Target 2016 Figura 4.3 - 13 Acidità (pH) Generalmente le acque reflue che derivano dalla produzione della carta filtro presentano un pH prossimo alla neutralità, mentre i reflui della produzione di carta da siliconare risultano più acidi a causa dell’utilizzo del solfato di alluminio. A livello dei sedimentatori chimico/fisici il pH viene controllato in continuo e regolato mediante l’aggiunta di acido solforico o di soda al fine di scaricare un refluo con caratteristiche neutre. Nella figura seguente è riportato l’andamento medio annuale del pH, i cui valori si sono sempre mantenuti all’interno dei limiti di legge. 28 di 28 Media annuale pH 11 7 6,82 6,72 6,72 6,6 3 2013 2014 limite inf. 2015 limite sup. Mar_2016 pH Figura 4.3-14 Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea di settembre 2014 è stata pubblicata la Decisione 2014/687/UE che stabilisce le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per la produzione di pasta per carta, carta e cartone, ai sensi della direttiva 2010/75/UE (Direttiva IED). Di seguito vengono riportate le prestazioni ambientali di Munksjo Italia in riferimento ai livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AELs) per lo scarico di acque reflue provenienti da un impianto di produzione non integrata di carte speciali, quali si configurano la carte prodotte da Munksjo. Si sottolinea che, non potendo separare i flussi di acque da trattare di Munksjo Italia da quelli di Ahlstrom Italy, il calcolo dell’emissione è stato eseguito tenendo conto della sola produzione di Munksjo Italia mentre il carico inquinante comprende anche l’emissione di Ahlstrom Italy. Parametro BAT-AELs media annua (kg/t) Munksjo Italia media 2014 (kg/t) COD 0,3 - 5 3,68 TSS 0,10 - 1 0,89 Azoto totale 0,015 – 0,4 0,115 Fosforo totale 0,002 – 0,04 0,046 Acque meteoriche Le acque meteoriche (acque di dilavamento dei piazzali e dei tetti) sono raccolte da canalizzazioni che confluiscono nel canale consortile e, per alcune aree, negli impianti di trattamento. 29 di 29 In adempimento al Regolamento Regionale 20 febbraio 2006 n. 1/R sulle acque meteoriche, Ahlstrom Turin aveva presentato alla Provincia di Torino, ad ottobre 2006, il Piano di tutela delle acque meteoriche, sulla base di uno studio realizzato nel corso del 2006 con la collaborazione del Politecnico di Torino; nell’ambito dello studio della rete delle acque meteoriche della cartiera, erano stati individuati alcuni punti di campionamento delle acque meteoriche ed erano stati prelevati i campioni nei volumi relativi ai primi 5 mm di pioggia, cioè durante la fase più significativa di trascinamento degli inquinanti. Dalle analisi emerse che l’impatto derivante dai flussi meteorici è scarso. I valori più significativi sono dovuti agli idrocarburi totali e ai solidi sospesi, in particolare nel punto di campionamento rappresentativo dell’area di transito dei veicoli: l’apporto di tali inquinanti non è differente da quello proveniente da strade e parcheggi. Nel 2008 Ahlstrom Turin aveva presentato alla Provincia di Torino un aggiornamento del Piano di Tutela nel quale si impegnava ad operare alcune migliorie nella gestione delle acque meteoriche, fra cui, per lo stabilimento superiore, attualmente di competenza di Munksjo Italia, la realizzazione di nuove baie di scarico dell’acido cloridrico e dell’acido solforico e la modifica del punto di scarico della soda. A seguito della scissione societaria sono state mantenute le stesse procedure di emergenza in caso di sversamenti di prodotti o di altri eventi incidentali con impatto sulle acque meteoriche. In particolare sul sito è sempre presente la stessa squadra di emergenza, composta da personale misto Munksjo ed Ahlstrom, addestrata per intervenire in qualsiasi area del sito. RIFIUTI La produzione della carta comporta la produzione delle seguenti principali tipologie di rifiuti: - rifili e scarti di lavorazione; - fanghi che si generano negli impianti di trattamento dalla sedimentazione dei reflui, che vengono riutilizzati da altre aziende del settore cartario; - fanghi derivanti dall’impianto biologico, che vengono inviati al compostaggio; - gli imballaggi provenienti dal confezionamento delle materie prime e degli ausiliari. L’Organizzazione produce, inoltre, rifiuti da attività di manutenzione impianti e pulizia. L’Organizzazione opera in regime di deposito temporaneo per i rifiuti pericolosi e non pericolosi, secondo quanto previsto dall’art. 183, comma 1, lettera m) del D.Lgs n. 152/2006. 30 di 30 L’organizzazione è inoltre regolarmente iscritta a SISTRI per la gestione dei rifiuti pericolosi ed ha presentato il MUD nell’anno 2015 nei termini e secondo le modalità previste dalla normativa vigente. A seguito della scissione societaria presso lo stabilimento superiore, in cui coesistono attività gestite da Munksjo Italia e da Ahlstrom Italy, sono state create nuove aree destinate alla gestione die rifiuti in modo che ciascuna delle due società abbia a disposizione spazi e strutture definite e delimitate per lo stoccaggio dei propri rifiuti. In particolare sono previste le seguenti modalità di deposito: area interamente pavimentata, in calcestruzzo o in asfalto; box in muratura dotati di sistema di raccolta di eventuali perdite di materiale liquido; cassoni per la raccolta di imballaggi, carta da macero, rottami ferrosi, legno, ecc; deposito di cisternette e altri tipi di imballaggi in apposite aree. Per ridurre al minimo il periodo di permanenza di rifiuti in stabilimento, si organizzano frequenti conferimenti verso le ditte che si occupano del loro smaltimento. Nella tabella seguente sono elencati i codici CER dei principali rifiuti prodotti dall’Organizzazione. Dal momento che durante la gestione Ahlstrom Turin i rifiuti derivanti dalle attività della linea produttiva della carta base da siliconare e quelli derivanti dalla produzione di carta filtro risultavano prodotti da un unico soggetto, attualmente è disponibile soltanto per alcune categorie di rifiuti, univocamente riconducibili all’attuale attività della Munksjo Italia, il quantitativo esatto di rifiuti da essa prodotti negli anni precedenti la scissione. Per l’anno 2013 quindi il quantitativo dei rifiuti evidenziati in tabella in corsivo è stato stimato sulla base di contabilizzazioni interne elaborate per la ripartizione dei costi fra le due business area. Nello specifico la prima categoria di rifiuti è costituita principalmente dagli scarti legati alla produzione della carta base da siliconare, dai rifiuti derivanti dal trattamento delle acque reflue (fanghi), dai rifiuti della centrale termoelettrica e dai rifiuti originati da alcune attività di manutenzione. Nella seconda categoria ricadono invece principalmente gli imballaggi, le materie prime di scarto e i rifiuti derivanti da attività di pulizia o di manutenzione. I codici seguiti da * identificano i rifiuti pericolosi. 31 di 31 2013 (kg) 2014 (kg) 10.629.020 12.422.530 0 470 0 0 060106 * Altri acidi 1.900 15.500 5.480 0 060204 * Idrossido di sodio e di potassio 2.800 190 0 0 2.860 0 0 0 120 85 100 0 7.660 950 3.210 0 411 0 240 295 6.100 0 12 0 0 300 0 0 0 8.410 10.705 1.060 890 0 0 0 50 85 0 0 22.239 23.690 20.445 900 0 320 0 0 0 1.250 0 0 CER 030310 Denominazione Scarti di fibre e fanghi contenenti fibre 060101 * Acido solforico e acido solforoso Sali e loro soluzioni, contenenti metalli pesanti Pitture e vernici di scarto, contenenti 080111 * solventi organici o altre sostanze pericolose Scarti di inchiostro, diversi da quelli di 080313 cui alla voce 08 03 12 Toner per stampa esauriti, diversi da 080318 quelli di cui alla voce 08 03 17 adesivi e sigillanti di scarto, contenenti 080409 solventi organici o altre sostanze pericolose Adesivi e sigillanti di scarto, diversi da 080410 quelli di cui alla voce 08 04 09 Rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi 080415* e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose Rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi 080416 e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 15 060313 * 120112 * Cere e grassi esauriti Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati Fanghi di prodotti di separazione 130502* olio/acqua 130205 * 140603* Altri solventi e miscele di solventi 2015 (kg) Mar_2016 (kg) 13.217.160 2.879.760 150101 Imballaggi in carta e cartone 686.864 874.680 944.000 267.500 150102 Imballaggi in plastica 26.312 17.560 20.740 5.020 150103 Imballaggi in legno 88.940 11.780 16.380 0 150104 Imballaggi metallici 4.940 3.250 0 0 150106 Imballaggi in materiali misti 133.236 161.930 156.080 24.760 150110* Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze 0 21.020 42.410 15.560 2.535 3.895 4.279 2.210 1.050 0 0 0 Assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci 150202 * e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose 160114 * Liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose 32 di 32 Apparecchiature fuori uso, contenenti 160213 * componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 122 160215 * Componenti rimossi da apparecchiature fuori uso 160303 * Rifiuti inorganici contenenti sostanze pericolose 160304 160305 * 160306 Rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 03 Rifiuti organici contenenti sostanze pericolose Rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 Sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze 160506 * pericolose, comprese le miscele di sostanze chimiche di laboratorio 0 7.720 0 0 5.540 0 0 0 280 2.475 120 0 0 700 8.580 4.820 900 12.410 38 0 39.410 23.055 24.775 6.900 75 60 107 0 79 68 52 7 160604 Batterie alcaline 161002 Soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 16 10 01 44.970 5.730 0 0 170107 Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce 17 01 06 44.440 15.960 12.000 0 170302 Miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01 69.700 0 0 0 140402 Alluminio 0 0 1.740 0 170405 Ferro e acciaio 698.880 517.460 699.020 115.360 170411 Cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10 2.440 620 480 0 170604 Materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06 03 5.140 490 0 0 5 2 0 0 1.962.380 2.098.060 2.458.880 425.800 1.720 3.680 4.230 0 240 310 80 0 0 0 6.280 0 Rifiuti che devono essere raccolti e 180103 * smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni 190812 Fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 11 190904 Carbone attivo esaurito 200121 * Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 200201 Rifiuti biodegradabili 200301 Rifiuti urbani non differenziati 22.480 7.960 6.480 0 200304 Fanghi delle fosse settiche 301.660 296.800 104.800 36.360 Rifiuti Totali (kg) Rifiuti pericolosi (kg) 14.812.166 16.561.455 17.801.063 3.789.982 40.594 97.892 88.396 19.730 33 di 33 Nella tabella e nel grafico seguenti è rappresentata la produzione totale e specifica dei rifiuti attribuita a Munksjo Italia. rifiuti totali (t) rifiuti pericolosi (t) (percentuale totale) sul carta prodotta (t) t rifiuti carta totali/t 2013 2014 2015 Marzo 2016 14.812 16.561 17.801 3.790 41 (0,3%) 98 (0,6%) 88,4 (0,5%) 19,7 (0,5%) 131.066 130.487 131.922 33.711 0,113 0,127 0,135 0,112 Produzione di rifiuti 20000 0,2 17.801 16.561 14.812 10000 0,15 0,127 0,135 0,113 0,112 3.790 5000 0 0,1 t rifiuti/t carta t rifiuti 15000 0,05 0 2013 2014 Munksjo Italia 2015 Mar_2016 Specifico Munksjo Italia Figura 4.3-15 Come si evidenzia dalla tabella precedente, i rifiuti prodotti in quantità maggiore sono costituiti principalmente dai fanghi che si originano dal trattamento delle acque reflue (CER 030310 e 190812) e dagli scarti di carta del processo produttivo (rappresentati dalla quasi totalità del CER 150101). L’andamento della produzione specifica nel periodo considerato dipende quindi significativamente da queste due diverse tipologie di rifiuti. L’aumento nella produzione specifica di rifiuti è dovuto alla maggiore produzione di fanghi dagli impianti di trattamento acque e alla maggiore produzione di scarti di processo. Nel 34 di 34 primo caso, tuttavia, i quantitativi di fanghi prodotti dipendono anche dalle prestazioni di Ahlstrom Italy. Va tuttavia ricordato che sia i fanghi che gli scarti di carta, che costituiscono la principale fonte di rifiuti, sono avviati al recupero presso altre cartiere in grado di utilizzare questi materiali nel loro ciclo produttivo. I rifiuti pericolosi nel periodo considerato sono stati inferiori allo 0,5 % dei rifiuti totali. USO E CONTAMINAZIONE DEL SUOLO L’utilizzo di suolo non rappresenta, per la tipologia di attività svolta dall’Organizzazione, un aspetto ambientale significativo. La contaminazione del suolo è stata presa in considerazione nella valutazione delle emergenze ambientali e non è risultata significativa per la presenza di superfici pavimentate, bacini e vasche di contenimento, sistemi di intercettazione delle perdite, presenza di procedure di emergenza. USO DI RISORSE NATURALI Consumi idrici L’acqua necessaria alla fabbricazione della carta viene prelevata principalmente dal torrente Stura, che scorre in prossimità dello stabilimento, attraverso il Canale Consortile Riva Sinistra di Stura. Munksjo Italia ha ottenuto la volturazione della concessione di derivazione delle acque dal canale consortile originariamente rilasciata ad Ahlstrom Turin S.p.A. per gestire l’approvvigionamento idrico a favore di tutto il sito di Mathi. Le acque per i servizi igienici sono fornite dall’acquedotto. Le acque in ingresso alla cartiera possono essere classificate a seconda della loro destinazione d’uso in: acque di processo per la formazione della carta, per il lavaggio delle macchine e utilizzate nei circuiti di raffreddamento; acque asservite ai servizi generali, impiegate prevalentemente nell’alimentazione e nel raffreddamento della centrale termica. Le acque di processo, dopo aver subito un opportuno trattamento di depurazione, vengono restituite al Canale Consortile da cui sono state prelevate. 35 di 35 L’Organizzazione, proseguendo nella direzione della gestione Ahlstrom, riconosce il valore della risorsa idrica quale bene collettivo e quale materia prima strategica per la produzione della carta e si impegna ad operare ponendosi come obiettivo una costante riduzione dei consumi, soprattutto attraverso il riutilizzo ed il riciclaggio delle acque di processo. Nella tabella seguente vengono riportati sia i quantitativi di acqua prelevata dal canale consortile per il fabbisogno complessivo del sito di Mathi, ovvero per l’utilizzo sia da parte di Munksjo Italia che di Ahlstrom Italy, sia il consumo idrico relativo al processo produttivo della sola Munksjo Italia. 2013 2014 2015 Marzo 2016 Target 2016 A1 Acque di processo prelevate dal Canale Consortile (m3) 7.377.749 7.708.306 7.626.200 1.814.590 / A2 Acque per utenze civili (m3) 38.521 25.364 37.221 10.364 / A3 Acque di processo utilizzate da Munksjo Italia 2.822.823 2.718.627 2.927.271 694.443 / A Consumo idrico totale (m3) (A1 + A2) 7.416.270 7.733.670 7.663.421 1.824.954 / B carta prodotta (t) 131.066 130.487 131.922 33.711 / R Prelievo idrico specifico totale (m3/t) (A/B) 56,3 59,3 58,1 54,1 / R2 Consumo specifico acque di processo Munksjo Italia (m3/t) (A3/B) 21,5 20,8 22,2 20,6 20,5 36 di 36 Prelievo idrico 10000 70 59,3 56,6 60 58,1 54,1 8000 6000 40 30 21,5 22,2 20,8 20,6 4000 m3 x 1000 m3/t 50 20 2000 10 0 0 2013 2014 2015 Prelievo spec. Munksjo Mar_2016 Prelievo spec. totale Prelievo totale Figura 4.3-17 Il prelievo idrico totale è naturalmente condizionato oltre che dal consumo della macchina ottava di Munksjo Italia, anche dai consumi delle macchine continue di Ahlstrom Italy, caratterizzate per la tipologia di prodotto e caratteristiche delle macchine stesse da consumi specifici notevolmente superiori a quelli della macchina ottava. Tuttavia, come riportato nella tabella precedente, Munksjo Italia utilizza circa il 40% delle acque complessivamente prelevate. L’aumento dei consumi idrici nel 2015 è dovuto in parte alle temperature particolarmente elevate dei mesi estivi ed in parte alla necessità di aprire maggiormente i cicli delle acque per esigenze qualitative. Consumi energetici Nel sito di Mathi sono presenti una centrale termoelettrica di tipo cogenerativo per la produzione del vapore necessario al processo e l’autoproduzione di energia elettrica ed una piccola centrale idroelettrica. La centrale termoelettrica, alimentata a metano, è costituita da: − una turbina a gas per la produzione di energia elettrica, − una caldaia a recupero in cui vengono recuperati i fumi di combustione della turbina a gas, − una caldaia a fuoco diretto, − due caldaie a fuoco diretto di back-up, 37 di 37 − una turbina a vapore per la produzione di energia elettrica. L’Organizzazione ha nominato un Energy manager per la per la conservazione e l’uso razionale dell’energia ai sensi della Legge 10/91. A seguito degli accordi della scissione societaria la centrale termoelettrica e quella idroelettrica sono gestite da Munksjo Italia per la produzione di energia a favore di tutto il sito produttivo di Mathi, ovvero anche a favore di Ahlstrom Italy. Nella figura seguente è schematizzato il principio di funzionamento della centrale termoelettrica e le diverse fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica e vapore. Centrale idroelettrica Turbogas Processo Caldaia a recupero Turbina a vapore Caldaia a fuoco diretto Caldaie di back-up ____ ____ ……. ____ …… ____ Metano Vapore Energia elettrica autoprodotta Energia elettrica acquistata Fumi di combustione Acqua Figura 4.3 - 18 38 di 38 La centrale termoelettrica copre circa il 70% del fabbisogno di energia elettrica di tutto il sito produttivo. La quota restante è integrata dall’energia prelevata dalla rete nazionale e da quella prodotta dalla centrale idroelettrica. 2013 2014 2015 Mar_2016 A Metano consumato (GJ) B carta prodotta (t) 131.066 130.487 131.922 33.711 R Consumo specifico di metano (GJ/t) 14,8 14,8 15,2 16,2 1.944.517 1.932.063 2.006.798 547.331 2013 2014 2015 Mar_2016 Target 2016 A Energia elettrica consumata (GJ) 350.35 9 338.506 350.131 87.827 / B carta prodotta (t) 131.06 6 130.487 131.922 33.711 / R Consumo specifico di energia elettrica (GJ/t) 2,67 2,59 2,65 2,61 2,635 GJ x 1000 GJ/t Consumo di metano 3000 20 16,2 2500 14,8 14,8 15,2 2000 1500 17,5 15 1945 1932 2007 12,5 1000 10 500 7,5 547 0 5 2013 2014 2015 Totale Mar_2016 Specifico Figura 4.3-19 39 di 39 Consumi di energia elettrica GJ GJ/t 3,0 450.000 2,67 2,59 2,65 2,61 350.000 2,5 350.359 338.506 350.131 250.000 2,0 150.000 87.827 50.000 1,5 2013 2014 Totali 2015 mar_2016 Specifici Figura 4.3-20 Come nel caso del prelievo idrico, va sottolineato che l’andamento del consumo di metano non dipende soltanto dai consumi energetici di Munksjo Italia ma anche dal fabbisogno energetico di Ahlstrom Italy. Il grafico riportante i consumi di energia elettrica si riferisce invece unicamente alle prestazioni di Munksjo Italia che, come evidenziato, hanno subito nel 2015 un leggero incremento rispetto all’anno precedente. La quota di energia proveniente da fonti rinnovabili è costituita dall’energia prodotta dalla centrale idroelettrica che sfrutta un salto sul Canale di Nole-Villanova. Nel 2015 l’autoproduzione di energia elettrica è stata inferiore rispetto agli anni precedenti a causa dell’interruzione del funzionamento della centrale idroelettrica per alcuni mesi per consentire lo svolgimento di lavori di manutenzione straordinaria sul canale. Nel 2016 invece l’ulteriore diminuzione è legata alla scarsità di acqua che alimenta il canale. 40 di 40 Energia idroelettrica autoprodotta (GJ) Energia elettrica consumata (GJ) % energia elettrica da fonti rinnovabili 2013 2014 2015 Marzo 2016 4.081 4.955 3.047 538 350.359 338.506 350.131 87.827 1,16 1,46 0,87 0,61 Materie prime, additivi e coadiuvanti La materia prima di gran lunga più importante per la produzione della carta è la cellulosa. La cellulosa utilizzata proviene principalmente dalla Scandinavia e dal continente americano. Le cellulose acquistate sono sbiancate dai produttori con processi TCF/ECF (Total/Elementar Chlorine Free), cioè sono state sottoposte a dei trattamenti a basso impatto ambientale, che non prevedono l’utilizzo di cloro molecolare. Nel 2008 Ahlstrom Turin aveva conseguito la certificazione della catena di custodia secondo gli schemi PEFC e FSC per la carta base da siliconare; tali certificazioni sono state mantenute anche da Munksjo Italia. Questo argomento verrà sviluppato più in dettaglio nel paragrafo dedicato alla biodiversità. A B R t cellulosa t lorde di carta prodotta t cellulosa/t carta 2013 2014 2015 Marzo 2016 123.312 123.119 123.881 32.108 131.066 130.487 131.922 33.711 0,94 0,94 0,94 0,95 41 di 41 t x 1000 Consumi di cellulosa t/t carta 300 200 1,2 0,94 123 0,95 0,94 0,94 0,8 124 123 100 0,4 32 0 0,0 2013 2014 2015 Totali Mar_2016 Specifici Figura 4.3-21 Nella composizione della carta base di siliconare rientrano, oltre alla cellulosa, anche vari prodotti chimici utilizzati per conferire al prodotto finale caratteristiche chimico/fisiche specifiche (coloranti, agenti di collatura, prodotti per il trattamento superficiale applicato sulla carta). Altri prodotti chimici utilizzati, come prodotti ausiliari, sono: − i prodotti per il trattamento delle acque in ingresso (bentonite, flocculanti, coagulanti e biocidi), in uscita (soda e acido solforico per il controllo del pH, acido fosforico e ammoniaca per il nutrimento dei fanghi biologici) e per il trattamento dell’acqua utilizzata dalla centrale termoelettrica (acidi cloridrico e soda per la rigenerazione delle resine a scambio ionico, agenti anticorrosione); − i prodotti utilizzati durante i lavaggi degli impianti produttivi (soda, prodotti schiumogeni). Nella selezione dei prodotti chimici l’Organizzazione si propone di utilizzare, ove tecnicamente possibile, sostanze e preparati caratterizzati dalla minore pericolosità possibile nei confronti dell’ambiente e del personale adibito alla loro manipolazione. A Prodotti chimici (t) B carta prodotta (t) R t prodotti chimici/t carta 2013 2014 2015 8.683 8.905 8.759 131.066 130.487 131.922 0,066 0,068 0,066 42 di 42 QUESTIONI LOCALI Rumore Nel corso del 2013 sono stati realizzati alcuni interventi sul fabbricato della macchina ottava e delle aree adiacenti per la riduzione del rumore esterno. I rilievi fonometrici per la valutazione dell’abbattimento del rumore stati effettuati nei primi mesi del 2014 e hanno confermato il rispetto dei limiti della zonizzazione acustica. Odori Lo scarico di alcune materie prime e l’impianto di trattamento biologico delle acque di scarico possono essere le fonti di odori che potrebbero essere percepiti anche all’esterno dello stabilimento. L’essiccamento dei fanghi e l’area di deposito rifiuti possono essere considerate sorgenti minori. Altre attività con potenziale emissione di sostanze odorose (come ad es. la preparazione dei trattamenti superficiali) sono svolte in aree interne e sotto aspirazione. Non ci sono state segnalazioni o lamentele, provenienti dai dipendenti o dall’esterno, in merito a questo aspetto ambientale. Polveri Come riportato nel paragrafo dedicato alle emissioni in atmosfera le polveri derivano principalmente dalla fase di bobinatura della carta. Dalla valutazione effettuata l’emissione di polveri non risulta un aspetto significativo in quanto i limiti di emissioni risultano ampiamente rispettati e sui principali impianti sono stati installati dei sistemi di abbattimento. Impatto visivo L’impatto visivo è dovuto principalmente ai fari necessari ad illuminare i piazzali durante la notte per ragioni di sicurezza. A questo si può aggiungere la presenza di serbatoi di stoccaggio delle materie prime a sviluppo verticale. Nella realizzazione delle nuove strutture viene posta particolare attenzione all’adozione di soluzioni volte ad integrare le nuove costruzioni nel contesto urbanistico preesistente. Nello stabilimento superiore ad esempio, i nuovi capannoni sorti alla fine degli anni ottanta per ospitare la macchina ottava e l’officina per la rettifica dei cilindri sono caratterizzati da coperture in lamiera azzurra e da muri perimetrali in mattoni di colori diversi. 43 di 43 Amianto A partire da 1999 sono stati effettuati diversi interventi di bonifica delle coperture in eternit e di rimozione di manufatti in amianto (es. cilindri delle calandre). Annualmente viene eseguita, da parte di tecnici esterni qualificati, una valutazione dello stato di conservazione delle coperture in fibro-cemento ancora presenti nello Stabilimento Superiore. L’Organizzazione ha predisposto un piano per la rimozione progressiva di tutte le strutture in amianto, come si evince anche dal programma di miglioramento ambientale. PCB, sostanze lesive dello strato di ozono e gas fluorurati ad effetto serra Nel novembre 2008 è stato decontaminato l’ultimo trasformatore ancora contenente PCB. Non sono presenti, invece, apparecchiature contenenti Halon; la dismissione di tali apparecchiature è stata completata nel dicembre 1998, secondo quanto previsto dalla legislazione vigente. Gli impianti di condizionamento sono stati rinnovati negli ultimi anni e sono soggetti a controllo e manutenzione periodica da parte di una ditta specializzata. Radiazioni ionizzanti Munksjo Italia S.p.A. ha richiesto l’autorizzazione alla detenzione e all’impiego di otto sorgenti radioattive installate su impianti e strumentazione acquisite a seguito della scissione societaria. Le sorgenti ionizzanti sono presenti principalmente nei misuratori di grammatura installati sulla macchina continua e sulle calandre o in strumentazione di laboratorio. L’intensità della radiazione è trascurabile; i misuratori di grammatura vengono comunque monitorati annualmente ed il personale deputato alla loro manutenzione è adeguatamente formato, dotato di dosimetri personali e sottoposto annualmente a visita medica. Radiazioni non ionizzanti All’interno dello stabilimento di Mathi Canavese sono presenti due sorgenti di potenziale inquinamento elettromagnetico: elettrodotto Enel da 380 kV che attraversa l’area dello stabilimento nella zona stoccaggio carta; ponte radio con frequenza di emissione pari a 160 MHz, composto da 4 stazioni mobili. A novembre 2013 sono state eseguiti dei rilievi di induzione magnetica e campo elettrico finalizzati alla valutazione dell’esposizione umana: i risultati ottenuti risultano in accordo con le prescrizioni riportate del D.Lgs. 81/08. 44 di 44 TRASPORTI A partire dal 1999 Ahlstrom Turin aveva predisposto un piano per il conteggio degli automezzi che giungono in stabilimento per l’approvvigionamento delle materie prime, per il trasporto dei prodotti finiti e per la fornitura di altri servizi. Attualmente non sono disponibili dati relativi ai trasporti che interessano unicamente Munksjo Italia. Vengono quindi illustrati dati aggregati riguardanti l’intero insediamento produttivo. In media, negli ultimi anno, mensilmente vengono effettuate circa 780 spedizioni di carta finita verso una clientela dislocata in tutto il mondo, mentre circa 580 automezzi hanno rifornito la cartiera delle materie prime e dei prodotti ausiliari indispensabili per il ciclo produttivo. Automezzi in transito n° automezzi 30.000 20.000 10.000 0 2013 2014 2015 Mar_2016 materie prime 6706 6717 7032 1809 prodotti finiti 9329 9436 9593 2320 corrieri 3072 4016 4425 998 Totale 19107 20169 23.065 5.127 Figura 4.3-22 Circa il 90% della produzione è destinato all’esportazione e la modalità di trasporto più ricorrente del prodotto finito è quella stradale su gomma, seguita dall’overseas (trasporto misto stradale/marittimo) e dal trasporto intermodale (stradale/ferroviario), economicamente più favorevole ed ecologicamente preferibile, ma più vincolante dal punto di vista logistico. L’Organizzazione riceve alcune materie prime necessarie per il ciclo produttivo ed occasionalmente invia a smaltimento talune tipologie di rifiuti sottoposti alla normativa per il trasporto delle merci pericolose (ADR). L’Azienda ha nominato il Consulente per il Trasporto Merci Pericolose che provvede alla formazione del personale, al supporto nella redazione delle procedure di carico/scarico merci e alla redazione della relazione annuale. 45 di 45 Non si sono verificati eventi accidentali legati ai trasporti né durante la gestione Ahlstrom Turin, né recentemente. RISCHI DI INCIDENTI AMBIENTALI I rischi di incidenti ambientali sono stati valutati durante l’elaborazione dell’analisi ambientale iniziale in base ad uno specifico procedimento in cui sono stati presi in considerazione i seguenti aspetti: - possibili deviazioni delle attività lavorative e relative conseguenze sull’ambiente - misure di prevenzione e di mitigazione eventualmente presenti, - modalità di intervento degli operatori - presenza di sistemi di allarme - accadimento in passato di situazioni di rischio/emergenza/incidente. I principali rischi individuati e risultati maggiormente significativi riguardano gli sversamenti accidentali, il rischio di incendio ed i potenziali rilasci nelle acque. L’Organizzazione ha predisposto un Piano di Emergenza Ambientale in cui sono illustrate le procedure di intervento per ogni situazione di emergenza identificata. Inoltre l’Organizzazione ha predisposto un Piano di Emergenza Interno al fine di stabilire responsabilità e procedure di intervento in caso di incendio o sversamento accidentale di materie prime pericolose. È stata addestrata la squadra antincendio, così come sono state fornite informazioni a tutto il personale riguardo al comportamento da tenere in caso di incendio e di evacuazione. Lo stabilimento superiore è classificato a rischio di incendio medio; l’Organizzazione ha ottenuto a Luglio 2013 la volturazione del Certificato di Prevenzione Incendi rilasciato alla Ahlstrom Turin per lo Stabilimento Superiore nell’agosto 2011. EFFETTI SULLA BIODIVERSITÀ La biodiversità rappresenta la varietà delle forme di vita vegetali e animali presenti negli ecosistemi del pianeta. Il termine viene anche usato per indicare la variabilità genetica all'interno di una specie. La sopravvivenza di ogni specie dipende dalla varietà di popolazioni che la compongono: minor variabilità significa minori possibilità di sopravvivere. Per quanto riguarda l’aspetto della biodiversità, a livello globale, l’effetto maggiore è dato dall’approvvigionamento della cellulosa. Una parte rilevante della cellulosa acquistata 46 di 46 dall’Organizzazione proviene da foreste e piantagioni gestite secondo sistemi di certificazione forestale riconosciuti, fra cui il Forest Stewardship Council (FSC) e il Programme for Endorsement of Forest Certification (PEFC). I sistemi di certificazione forestale esistenti, pur variando a seconda dei paesi nei quali sono stati sviluppati (USA, Canada, Scandinavia, Brasile, ecc), si ispirano a principi comuni di tutela del patrimonio forestale e riconoscono nella tutela della biodiversità uno dei criteri fondamentali della protezione delle foreste e dello sviluppo sostenibile. A partire dal 2008, come già menzionato, Ahlstrom Turin aveva ottenuto la certificazione della catena di custodia secondo gli schemi PEFC e FSC per la carta base da siliconare e Munksjo Italia ha provveduto ad aggiornare tali certificazioni a seguito delle modifiche apportate dalla scissione societaria. A livello locale invece l’impatto dovuto alla presenza della centrale idroelettrica è stato considerato poco significativo, così come l’utilizzo di terreno per l’edificazione in quanto Munksjo Italia risulta proprietaria unicamente del fabbricato in cui sono situati gli impianti produttivi della linea ottava. In relazione alla superficie edificata la situazione è rimasta invariata rispetto alla precedente Dichiarazione. 4.3.2 Gli aspetti ambientali indiretti Per aspetti ambientali indiretti si intendono quegli aspetti ambientali su cui l’Organizzazione può non esercitare un controllo gestionale totale. Gli aspetti indiretti si originano dall’interazione dell’Organizzazione con soggetti terzi, come i clienti, fornitori e subfornitori. In genere su questi soggetti l’Organizzazione non è in grado di intervenire in maniera diretta ma in molti casi può comunque esercitare una certa influenza nell’orientarne i comportamenti ambientali. A seconda del grado di controllo che l’Organizzazione può esercitare, gli aspetti indiretti sono stati ulteriormente suddivisi in: - aspetti di primo livello, se l’organizzazione è comunque in grado di sorvegliare l’aspetto in maniera significativa (come ad esempio nel controllo delle attività delle imprese esterne che operano nel sito); - aspetti di secondo livello, se gli aspetti ambientali sono sotto il completo controllo dei soggetti terzi e l’Organizzazione può soltanto tentare di influenzarne l’andamento (come ad esempio nelle questioni legate ai trasporti). 47 di 47 Con riferimento agli elementi richiamati dal Regolamento EMAS, gli aspetti ambientali indiretti presi in considerazione sono riportati nella seguente tabella: Elemento Aspetto ambientale Livello Significatività 1° Progettazione e sviluppo 2° Trasporti non applicabile / no / Nuovi mercati sì / no / Scelta e composizione dei servizi (ad es. trasporto o servizi di ristorazione) sì 2° Trasporti Decisioni amministrative e di programmazione sì 1° no Aspetti legati al ciclo di vita del prodotto (progettazione sviluppo, imballaggio, trasporto, recupero/smaltimento rifiuti) Investimenti di capitale, concessione di prestiti e servizi assicurativi Bilancio e comportamenti ambientali degli appaltatori, subappaltatori e fornitori sì 1° sì 2° 4.4 Impatti Consumi energetici Consumi energetici Emissioni in atmosfera Consumi energetici Emissioni in atmosfera / Acquisto di prodotti chimici Materie prime Imprese esterne che operano nel sito Rifiuti Trasportatori di rifiuti Consumi energetici Obiettivi e Programma Ambientale Al fine di perseguire il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, all’interno del Sistema di Gestione Ambientale è stata stabilita una procedura per la definizione, la registrazione, la verifica e l’aggiornamento degli obiettivi e traguardi ambientali. A partire dal 2016 è stato deciso di formulare il programma ambientale su base annuale anziché triennale in quanto nel corso degli anni si è spesso verificato che gli obiettivi a lunga scadenza fossero soggetti a modifiche, posticipi o sospensioni per ragioni non prevedibili al momento della definizione dell’obiettivo (modifiche organizzative/ strutturali, necessità di dirottare il budget verso altro investimento più urgente/strategico, ecc.). La tempistica annuale nella definizione degli obiettivi deriva anche dal recepimento degli 48 di 48 obiettivi ambientali definiti dalla Corporate che, con cadenza annuale, comunica ai vari impianti i target da raggiungere. Il dettaglio dei traguardi ambientali conseguiti nel 2015 e fissati per il 2016 è riportato nella tabella seguente. 49 di 49 Programma Ambientale 2015 - 2016 Aspetto Ambientale Traguardo da raggiungere Scadenza del traguardo Azione programmata Stato di raggiungimento alla scadenza Energia elettrica: 2,65 GJ/t Riduzione dei consumi energetici della linea 8: Energia elettrica: 2,60 GJ/t Traguardo non raggiunto Dicembre 2015 Ottimizzazione gestione/controllo processo Calore di processo: 6,73 GJ/t Il mancato raggiungimento del target relativo ai consumi elettrici è dovuto al maggiore apporto di energia per la raffinazione della cellulosa a seguito di variazioni nel mix di impasti. Calore di processo: 6,67 GJ/t Traguardo raggiunto Consumi energetici Riduzione dei consumi energetici della linea 8: Energia elettrica 2015: 2,635 GJ/t (0,732 MWh/t) Dicembre 2016 Ottimizzazione gestione/controllo processo In corso Modifica sistema raffreddamento Turbogas Da implementare Calore di processo 2015: 1,85 MWh/t (6,66 GJ/t) Modifica raffreddamento aria comburente Turbogas Dicembre 2016 50 di 50 Aspetto Ambientale Traguardo da raggiungere Scadenza del traguardo Azione programmata Stato di raggiungimento alla scadenza 3 22,2 m /t Riduzione consumi idrici (acque di processo Linea 8): 3 20,5 m /t Dicembre 2015 Traguardo non raggiunto Ottimizzazione gestione processo Riduzione consumi idrici (acque di processo 3 Linea 8): 21,5 m /t Dicembre 2016 Ottimizzazione gestione processo Consumi idrici Come evidenziato anche nei grafici precedenti il consumo idrico nel 2015 è stato maggiore rispetto agli anni precedenti. In parte tale incremento è dovuto alle temperature dei mesi estivi del 2015 particolarmente alte ed in parte alla necessità di aprire maggiormente i cicli delle acque per esigenze qualitative. In corso Al: 11,98 g/t Traguardo raggiunto COD: 3,68 kg/t Ottimizzazione trattamenti acque di processo Scarichi idrici Al: 13 g/t COD: 3,0 kg/t TSS: 0,70 kg/t Ottimizzazione trattamenti acque di processo COD: 3,65 kg/t TSS: 0,89 kg/t TSS: 0,89 kg/t Dicembre 2015 Ottimizzazione gestione impianti acque Traguardi non raggiunti Nonostante i valori dei parametri monitorati siano abbondantemente al di sotto dei limiti di legge, in termine di emissione specifica i target per i parametri COD e Solidi Sospesi Totali (TSS) non sono stati raggiunti. Nel primo caso l’aumento è dovuto all’incremento del carico di COD in ingresso agli impianti di trattamento con conseguente aumento della concentrazione in uscita. Lo stesso andamento è riscontrabile per il parametro TSS a seguito dell’apporto di fibra all’impianto di depurazione, rilevabile anche nell’aumento dei fanghi prodotti. Dicembre 2016 Ottimizzazione gestione impianti acque In corso 51 di 51 Aspetto Ambientale Traguardo da raggiungere Scadenza del traguardo Azione programmata Riduzione rifiuti CER 150106 (Indifferenziato): 1,12 kg/t Dicembre 2015 Aumento raccolta differenziata tramite sensibilizzazione operatori Riduzione rifiuti CER 150106 (Indifferenziato): 1,18 kg/t Dicembre 2016 Aumento raccolta differenziata tramite sensibilizzazione operatori Ripristino parti danneggiate copertura Cabina elettrica 130.000 V Dicembre 2015 Ripristino parti danneggiate Stato di raggiungimento alla scadenza 1,18 kg/t Traguardo non raggiunto Rifiuti Amianto Protezione suolo e acque meteoriche Realizzazione nuova baia scarico prodotti chimici in autocisterna Marzo 2016 Realizzazione nuova baia scarico Realizzazione nuove coperture per stoccaggio cellulosa Giugno 2016 In corso Posticipata a Dicembre 2016 La nuova baia di scarico è stata realizzata ed è funzionante Traguardo raggiunto Realizzazione coperture In corso 52 di 52 RIFERIMENTI e CONTATTI La presente dichiarazione ambientale è stata redatta in conformità al Regolamento Comunitario n. 1221/2009 (EMAS III). Munksjo Italia S.p.A. dichiara che i dati e le informazioni riportati nella presente Dichiarazione Ambientale sono attendibili, veritieri ed esatti coerentemente con quanto previsto dal Regolamento CE 1221//2009 EMAS. Il prossimo aggiornamento dell’informazione ambientale sarà emesso entro Marzo 2017. Munksjo Italia S.p.A si impegna a rendere tale documento disponibile al pubblico e a qualunque altro soggetto che fosse interessato alle informazioni in esso contenute. La persona di riferimento per Munksjo Italia S.p.A. (www.munksjo.com) è l’Ing. Tamara Quatrano in qualità di Gestore Ambientale. Tel. 011 92 60 200 Fax 011 92 69 617 Email: [email protected] Dati aggiornati a Marzo 2016. Il presente documento è stato verificato dal verificatore ambientale accreditato: SGS Italia S.p.A., Via Caldera, 21 - 20153 Milano (MI), numero di accreditamento IT-V-0007. Data di convalida: 08/07/2016 53 di 53