EQF allegato 2

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EQF allegato 2
Il quadro europeo delle qualifiche (EQF)
di A. Sveva Balduini – ISFOL–Agenzia Nazionale LLP
Nell’ aprile del 2008, al termine di un lungo lavoro preparatorio e dopo un ampio
processo di consultazione che ha visto il coinvolgimento di stakeholder rilevanti in
tutti i paesi partecipanti al programma “Istruzione e Formazione 2010”, il
Parlamento europeo ed il Consiglio hanno adottato la Raccomandazione relativa
alla costituzione di un Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento
permanente (EQF). 1
La Raccomandazione porta a compimento un percorso politico che era stato
lanciato con il Consiglio europeo di Lisbona del 2000 e che, per quanto riguarda
specificamente il segmento dell’istruzione e della formazione professionale (IFP),
aveva trovato piena formalizzazione con la Dichiarazione di Copenhagen del
novembre 2002, 2 con un impegno degli Stati membri dell’Unione europea a
rafforzare la cooperazione nel settore anche attraverso la realizzazione di una serie
di strumenti comuni a livello europeo (la cosiddetta “cassetta degli attrezzi”
comunitaria: il quadro unico per la trasparenza – Europass; un sistema di
accumulazione e trasferimento di crediti – ECVET; livelli di riferimento comuni per
le
qualificazioni
–
EQF,
appunto;
principi
comuni
per
la
validazione
dell’apprendimento non formale ed informale).
Di tutti i dispositivi della cassetta degli attrezzi, l’EQF rappresenta sicuramente
l’impianto
politicamente
più
importante
e
complesso,
la
cui
effettiva
implementazione richiede sia un’azione a livello dei sistemi di IFP e degli attori
istituzionali coinvolti nel disegno delle qualifiche e nel riconoscimento formale delle
Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per
l’apprendimento permanente del 23/04/2008 (2008/C 111/01).
2 Sottoscritta dai Ministri competenti per l’istruzione e la formazione di 31 paesi: gli attuali 27 Stati membri
dell’Unione Europea, la Turchia ed i paesi aderenti allo Spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein e
Norvegia).
1
1
competenze, sia il contributo di tutti gli operatori dell’istruzione e della formazione
professionale lifelong (iniziale e continua).
Il quadro europeo delle qualifiche è un meta-quadro che, senza sostituirsi in alcun
modo ai sistemi nazionali, si propone come strumento comune di riferimento per
facilitare la lettura e la comparazione delle diverse qualificazioni3 esistenti
negli Stati membri dell’Unione Europea.
L’EQF è costruito su otto livelli di riferimento, a cui vanno riferiti tutti i livelli di
qualificazione del lifelong learning, ovvero tanto i titoli e le certificazioni del sistema
educativo e formativo formale (dalla scolarità obbligatoria all’istruzione superiore
accademica e non, dalla formazione professionale iniziale alla formazione
continua), quanto le qualificazioni acquisite in contesti non formali ed informali.
Ciascun livello è definito da una serie di specifici risultati dell’apprendimento, che
la Raccomandazione descrive come l’insieme di conoscenze, abilità e
competenze che il discente deve avere acquisito in uscita da un percorso di
apprendimento riferibile a quel determinato livello, indipendentemente dal contesto
e dalle modalità con cui tale apprendimento è avvenuto. Nel contesto dell’EQF, le
conoscenze corrispondono al risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso
l’apprendimento e comprendono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche
relative ad un settore di lavoro o di studio; esse sono descritte come teoriche o
pratiche. Le abilità indicano invece la capacità di applicare conoscenze e di
utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi e possono
essere cognitive o pratiche. Le competenze, infine, implicano la comprovata
capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o
metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e
Il termine “qualificazione” può essere utilizzato come sinonimo del termine “qualifica” (entrambi traducono il
termine inglese qualification), anche se in realtà il primo ha un’accezione più ampia. In effetti, con “qualificazione”
ci si riferisce in generale al risultato formale di un processo di valutazione e validazione, acquisito quando
l’autorità competente stabilisce che i risultati dell’apprendimento di una persona corrispondono a standard
definiti, indipendentemente dal contesto in cui tale apprendimento ha avuto luogo. Per “qualifica” si intende
invece più specificamente il titolo formale rilasciato al completamento di un percorso di formazione
professionale.
3
2
personale; nell’ambito dell’EQF, esse sono descritte in termini di responsabilità ed
autonomia. 4
La tabella che segue presenta la struttura ed i contenuti degli otto livelli di
riferimento dell’EQF.
4
Le definizioni sono tratte dall’Allegato III alla Raccomandazione.
3
Tab. 1 Descrittori che definiscono gli otto livelli del Quadro europeo delle qualifiche
Conoscenze
Livello 1
Risultati
dell’apprendimento
Conoscenze
di base
Abilità
Competenze
generali Abilità
di
base Lavoro o studio, sotto la
necessarie a svolgere diretta supervisione, in
un contesto strutturato
mansioni/compiti
semplici
Conoscenza pratica di Abilità
cognitive
e
base in un ambito di pratiche
di
base
Risultati
lavoro o di studio
necessarie all’uso di
dell’apprendimento
informazioni pertinenti
per svolgere compiti e
risolvere
problemi
ricorrenti
usando
strumenti e regole
semplici
Lavoro o studio, sotto la
supervisione, con un
certo
grado
di
autonomia
Una gamma di abilità
cognitive e pratiche
necessarie a svolgere
compiti e risolvere
problemi scegliendo e
applicando metodi di
base,
strumenti,
materiali
ed
informazioni
Assumere
la
responsabilità di portare
a
termine
compiti
nell’ambito del lavoro o
dello studio.
Una gamma di abilità
cognitive e pratiche
necessarie a risolvere
problemi specifici in un
campo di lavoro o di
studio
Sapersi
gestire
autonomamente,
nel
quadro di istruzioni, in
un contesto di lavoro o
di studio, di solito
prevedibili, ma soggetti
a cambiamenti.
Livello 2
Conoscenza di fatti,
principi, processi e
Risultati
concetti generali, in un
dell’apprendimento
ambito di lavoro o di
studio
Livello 3
Conoscenza pratica e
teorica in ampi contesti
Risultati
in un ambito di lavoro
dell’apprendimento
o di studio
Livello 4
Adeguare
il
proprio
comportamento
alle
circostanze
nella
soluzione dei problemi.
Sorvegliare il lavoro di
routine
di
altri,
assumendo una certa
responsabilità per la
valutazione
e
il
miglioramento di attività
lavorative o di studio.
Conoscenza teorica e
pratica esauriente e
Risultati
specializzata, in un
dell’apprendimento
ambito di lavoro o di
studio
e
consapevolezza
dei
limiti
di
tale
conoscenza
Livello 5
Una
gamma
esauriente di abilità
cognitive e pratiche
necessarie a dare
soluzioni creative a
problemi astratti
Saper
gestire
e
sorvegliare attività nel
contesto
di
attività
lavorative o di studio
esposte a cambiamenti
imprevedibili.
Esaminare e sviluppare
le prestazioni proprie e
4
di altri.
Abilità avanzate, che
dimostrino padronanza
ed
innovazione
necessarie a risolvere
problemi complessi ed
imprevedibili in un
ambito specializzato di
lavoro o di studio
Gestire attività o progetti
tecnico/professionali
complessi assumendo la
responsabilità
di
decisioni in contesti di
lavoro o di studio
imprevedibili.
Abilità
specializzate,
orientate alla soluzione
di problemi, necessarie
nella
ricerca
e/o
nell’innovazione al fine
di
sviluppare
conoscenze
e
procedure nuove e
integrare
la
Consapevolezza critica
conoscenza ottenuta in
di questioni legate alla
ambiti diversi
conoscenza
all’interfaccia tra ambiti
diversi.
Gestire e trasformare
contesti di lavoro o di
studio
complessi,
imprevedibili
che
richiedono
nuovi
approcci strategici.
Le abilità e le tecniche
più
avanzate
e
specializzate,
comprese le capacità
di
sintesi
e
di
valutazione,
necessarie a risolvere
problemi
complessi
della
ricerca
e/o
dell’innovazione e ad
estendere e ridefinire
le conoscenze o le
pratiche professionali
esistenti
Dimostrare
effettiva
autorità, capacità di
innovazione, autonomia,
integrità tipica dello
studioso
e
del
professionista
e
impegno continuo nello
sviluppo di nuove idee o
processi all’avanguardia
in contesti di lavoro, di
studio e di ricerca
Conoscenze avanzate
in un ambito di lavoro
Risultati
o di studio, che
dell’apprendimento
presuppongano
una
comprensione critica di
teorie e principi
Livello 6
Conoscenze altamente
specializzate,
parte
Risultati
delle
quali
dell’apprendimento
all’avanguardia in un
ambito di lavoro o di
studio, come base del
pensiero originario e/o
della ricerca.
Livello 7
Le conoscenze più
all’avanguardia in un
Risultati
ambito di lavoro o di
dell’apprendimento
studio e all’interfaccia
tra settori diversi.
Livello 8
Assumere
la
responsabilità di gestire
lo sviluppo professionale
di persone e gruppi.
Assumere
la
responsabilità
di
contribuire
alla
conoscenza e alla prassi
professionale e/o di
verificare le prestazioni
strategiche dei gruppi.
Fonte: Raccomandazione EQF, Allegato II
Al di là del carattere inevitabilmente generico di alcuni descrittori e della più
immediata applicabilità delle definizioni al contesto lavorativo piuttosto che ai
percorsi educativi e formativi, quel che conta sotto il profilo concettuale è
l’approccio basato sui risultati dell’apprendimento (o sulle competenze, in senso
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lato), che l’EQF promuove ed incentiva. Tale approccio implica un modo
sostanzialmente nuovo di ragionare per gli attori e gli operatori della formazione,
ovvero richiede di focalizzare il disegno e la realizzazione di percorsi di
apprendimento non più tradizionalmente sugli input (tipologia di istituzione
erogatrice, obiettivi formativi, contenuti, durata, ecc.), ma piuttosto sugli output (ciò
che un discente effettivamente conosce, capisce ed è in grado di realizzare al
termine di un’esperienza di apprendimento).
In effetti, ai sensi della Raccomandazione, gli Stati membri sono invitati:
•
ad utilizzare il quadro europeo delle qualifiche come strumento di
riferimento per confrontare i livelli delle qualifiche dei diversi sistemi;
•
a rapportare i propri sistemi nazionali al quadro europeo entro il 2010, se
del caso sviluppando quadri nazionali di riferimento, laddove non ancora previsti;
•
a stabilire entro il 2012 le misure necessarie a far sì che tutti i nuovi certificati
di qualifica, i diplomi ed i documenti Europass rilasciati dalle autorità
competenti contengano un chiaro riferimento all’appropriato livello dell’EQF;
•
ad adottare un approccio basato sui risultati dell’apprendimento del
definire e nel descrivere le qualifiche ed a promuovere la validazione
dell’apprendimento non formale ed informale.
Le piste di lavoro evocate dall’EQF sono dunque numerose ed impegnative.
Si tratta innanzitutto di realizzare l’operazione di referenziazione dei sistemi
nazionali di qualificazioni all’EQF, che richiede inevitabilmente una riflessione
sulla collocazione dei diversi titoli e delle qualifiche formali rispetto ai livelli del
quadro europeo e quindi su possibili percorsi di progressione e passerelle, nonché
in taluni casi anche un’azione di riorganizzazione funzionale a ridurre le barriere
attualmente esistenti tra i diversi sotto-sistemi (settoriali, regionali, ecc.) e ad
incrementare la permeabilità reciproca tra i percorsi di istruzione e quelli di
formazione professionale.
Ai sensi della Raccomandazione, tale referenziazione può avvenire sia attraverso
la creazione (o l’aggiornamento) di quadri nazionali di qualifiche, sia mediante
collegamento diretto ai livelli dell’EQF: sta naturalmente alle autorità competenti dei
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diversi paesi scegliere la modalità più opportuna, anche perché mentre tutti gli Stati
dispongono di un sistema nazionale di qualificazioni, non tutti invece hanno o
intendono realizzare un quadro nazionale. 5
In proposito, vi sono in effetti paesi che possono vantare quadri nazionali ben
precedenti al quadro europeo (così, ad esempio, il Regno Unito, l’Irlanda e la
Francia), paesi intenzionati a riferire il proprio sistema direttamente all’EQF (ad
esempio, alcuni paesi scandinavi) e paesi che si sono invece impegnati alla
costituzione di un quadro nazionale in precedenza non esistente (ad esempio
Austria, Germania, Italia, Portogallo).
Nel nostro paese, la realizzazione del quadro nazionale delle qualificazioni si è
collegata al processo di costruzione del sistema nazionale di standard minimi
professionali, di standard formativi e di standard per il riconoscimento e la
certificazione, affidato ad un Tavolo tecnico che vede coinvolti il Ministero del
Lavoro, il Ministero dell’Istruzione, il coordinamento delle regioni, le regioni stesse e
le province autonome e le parti sociali, con il supporto tecnico dell’Isfol. Il Tavolo si
è posto l’obiettivo di costruire un sistema condiviso di standard minimi, ovvero di
requisiti di base (che possono essere poi successivamente declinati ed articolati a
seconda delle diverse realtà territoriali), in materia di professioni, percorsi di
apprendimento necessari all’acquisizione delle competenze richieste per l’esercizio
di ciascuna professione, certificazioni in uscita dal percorso di apprendimento.
Una seconda importante pista di lavoro riguarda poi l’impegno a riferire ogni
certificazione esistente e futura all’appropriato livello dell’EQF entro il 2012. Si
tratta di un’operazione formale, naturalmente collegata e conseguente alla
costruzione del quadro nazionale, ma anche ed al contempo di un’azione
Ai sensi della Raccomandazione, si definisce:
“sistema nazionale di qualifiche” come il “complesso delle attività di uno Stato membro connesse con il
riconoscimento dell’apprendimento e altri meccanismi che raccordano l’istruzione e la formazione con il
mercato del lavoro e la società civile.[Un sistema] comprende l’elaborazione e l’attuazione di disposizioni e
processi istituzionali in materia di garanzia della qualità… può essere composto di vari sottosistemi e può
comprendere un quadro nazionale di qualifiche”;
•
“quadro nazionale di qualifiche come uno “strumento di classificazione delle qualifiche in funzione di una
serie di criteri basati sul raggiungimento di livelli di apprendimento specifici. Esso mira a integrare e
coordinare i sottosistemi nazionali delle qualifiche e a migliorare la trasparenza, l’accessibilità, la progressione
e la qualità delle qualifiche rispetto al mercato del lavoro e alla società civile”.
5
•
7
sostanziale che deve vedere coinvolti tutti gli operatori dell’istruzione e della
formazione a qualunque livello e di qualunque segmento. In concreto, la
Raccomandazione richiede che nella progettazione e nell’erogazione di ogni
percorso di apprendimento completo (sia esso di istruzione, di formazione
professionale iniziale, di formazione continua, di apprendimento sul luogo di lavoro)
o anche solo di singole unità, si consideri sempre l’esito di certificazione previsto e
si dichiari sempre esplicitamente su quale livello del quadro europeo vadano
collocati i risultati acquisiti dal discente in uscita da tale percorso.
Questo tipo di operazione certo non risulterà sempre agevole, soprattutto laddove
si tratti di percorsi di lifelong learning non riconducibili alle classificazioni
tradizionali, magari di breve durata oppure rivolti ad utenti con ampi e variegati
requisiti di ingresso; in ogni caso e nel lungo termine, il processo dovrebbe favorire
una razionalizzazione dei percorsi esistenti, una maggiore attenzione alla
valutazione delle competenze in uscita ed al riconoscimento formale degli esiti, una
riduzione delle barriere ed una maggiore permeabilità tra i diversi segmenti del
lifelong learning.
Un’ulteriore pista di lavoro, ovviamente connessa alle precedenti, riguarda infine la
rilettura
delle
qualificazioni
secondo
l’approccio
dei
risultati
dell’apprendimento, che implica da un lato una piena integrazione della
dimensione non formale e informale (non sempre semplice, soprattutto laddove il
sistema nazionale di riferimento non possa contare su meccanismi istituzionali e
generalizzati di validazione) e, dall’altro, un necessario ripensamento delle modalità
di progettazione, erogazione, valutazione e riconoscimento dei percorsi formali, con
un maggiore orientamento al risultato inteso in termini di competenze sviluppate dai
discenti.
L’obiettivo di fondo della Raccomandazione sull’EQF è proprio questo: non già
proporre una soluzione precostituita ed universalmente valida al delicato tema delle
qualificazioni e del riconoscimento delle competenze, ma piuttosto fornire spunti di
riflessione e stimolare processi di riforma dei sistemi educativi e formativi nazionali,
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nel rispetto delle specificità di ciascuna realtà. 6 La sfida vera, in effetti, inizia ora.
Ora che il quadro è stato costruito e formalizzato ed occorre passare dalla fase del
disegno del dispositivo a quella della sua concreta applicazione; ora che l’impegno
di tutti gli attori istituzionali, gli stakeholder e gli operatori dell’istruzione e della
formazione può contribuire a verificarne la funzionalità concreta, l’opportunità di
introdurre elementi di miglioramento, la spendibilità effettiva per gli individui; ora
che la crisi economica impone flessibilità, riconversione, riqualificazione dei
lavoratori e la piena valorizzazione delle competenze possedute da ciascuno
diventa essenziale a scongiurare rischi di esclusione, o forti difficoltà di
inserimento/reinserimento, nel mercato del lavoro.
Per ulteriori informazioni sui dispositivi europei in materia di trasparenza, sulle qualificazioni esistenti nel
nostro paese e sul lavoro del Tavolo tecnico sugli standard professionali, si veda il sito del National Reference
Point sulle qualifiche: http://www.nrpitalia.it .
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