relazione descrittiva

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relazione descrittiva
arch. Pierluigi Chiovini
RELAZIONE DESCRITTIVA
OGGETTO:
Progetto DEFINITIVO parcheggio pubblico
OSPEDALE di PALLANZA
PRIMO STRALCIO PARCHEGGIO “A”
presso
Sommario:
A - PREMESSA
B - L’IPOTESI DI PROGETTO
B.1 - I CRITERI UTILIZZATI
B.2 - I RIFERIMENTI NORMATIVI PER LA STRUTTURA
B.3 - LA SISTEMAZIONE DELLE AREE ESTERNE
B.4 - LE INDAGINI E VERIFICHE
B.5 - I MATERIALI DI RISULTA
B.6 - IL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
B.7 - LE INTERFERENZE CON LE RETI DEI SERVIZI ESISTENTI
B.8 - LA TEMPISTICA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ESECUTIVO
B.9.1 - IMPIANTI ELETTRICI – DESCRIZIONE
B.9.2 - IMPIANTI ELETTRICI – ELEMENTI DI CALCOLO
B.10.1 - IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO – DESCRIZIONE
B.10.2 - IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO – ELEMENTI DI CALCOLO
C - ELABORATI COSTITUENTI IL PROGETTO DEFINITIVO
D - QUADRO ECONOMICO DI SPESA
E - CRONOPROGRAMMA
F - CONCLUSIONI
*** *** ***
A - PREMESSA
Il presente progetto definitivo si basa sulle considerazioni e sulla successiva approvazione e
finanziamento di un primo lotto funzionale così come ipotizzato nel progetto preliminare
confermandone di fatto la fattibilità dell’intervento e la sua rispondenza alle necessità della
collettività di poter disporre di un maggior numero di posti auto in prossimità della struttura
ospedaliera.
Trattasi quindi di realizzare un secondo piano di parcheggio in corrispondenza di quello
attuale posto all’incrocio tra Via dei Cappuccini e Via Fiume.
B - L’IPOTESI DI PROGETTO
B.1 - I CRITERI UTILIZZATI
Trattandosi di realizzare una nuova struttura per la sosta di sole autovetture posta ad un
piano sopraelevato rispetto all’attuale, si sono assunti i seguenti riferimenti progettuali:
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1. Separazione delle opere di sostegno perimetrale delle porzioni interrate rispetto alle
strutture portanti più propriamente dedicate alla sosta degli autoveicoli;
2. Individuazione di un sistema costruttivo che utilizza un alto grado di prefabbricazione
al fine di garantire un elevato standards qualitativo associato a tempi contenuti di
realizzazione;
3. Indirizzo verso sistemi che hanno nel tempo costi di manutenzione contenuti e che
presentano già da subito caratteristiche delle finiture dei piani di scorrimento già
impermeabilizzate e con previsione delle pendenze per la raccolta delle acque
meteoriche;
4. Utilizzo di schemi strutturali con ampie luci delle strutture al fine di ridurre le
pilastrature intermedie che ne possano limitare la fruibilità da parte degli utenti meno
esperti nelle operazioni di parcheggio.
A fronte di tali presupposti si è quindi preso in considerazione di utilizzare un sistema
costruttivo che prevede l’impiego di:
• Una carpenteria metallica con maglia strutturale di mt. 2,50 x 15,50 che prevede
l’impiego di profilati zincati a caldo (pilastri, travi ed elementi di controvento);
• Una pavimentazione con lastre prefabbricate date già pronte per l’utilizzo e
comprendenti le pendenze per l’allontanamento delle acque e le canaline per il loro
allontanamento già integrate nei getti;
• Una protezione perimetrale con parapetti metallici (mancorrenti + tubi di protezione
urti autoveicoli) che può essere eventualmente integrata con altre strutture di altri
materiali al fine di garantire un corretto inserimento ambientale.
Per ciò che attiene alle caratteristiche fisiche del manufatto ed ai carichi di esercizio che deve
sopportare si sono ipotizzati:
altezza di interpiano
mt. 2,70
altezza netta sottotrave
mt. 2,20
spessore delle lastre prefabbricate
circa 10 cm
classe di esposizione delle lastre
XF4 ai sensi della Norma UNI 206-1
dimensione stalli standards
2,50 x 5,00 mt.
larghezza corsia
5,50 mt.
sovraccarico utile di esercizio su impalcato
2,50 kN/mq
Essendo l’area particolarmente idonea, si è infine optato per un sistema di smaltimento delle
acque meteoriche direttamente in falda in modo da non aggravare con ulteriori apporti la rete
delle fognature comunali che in quella zona sono ancora di tipo misto.
B.2 - I RIFERIMENTI NORMATIVI PER LA STRUTTURA
Per ciò che attiene alle caratteristiche delle strutture il riferimento normativo è quello del
D.M. 1 FEBBRAIO 1986, e più precisamente il punto - 3.4.1. Strutture dei locali - che all’ultimo
paragrafo recita:
“Per le autorimesse di tipo isolato e gli autosilos le strutture orizzontali e verticali non di
separazione possono essere non combustibili”.
In pratica, e quanto assunto è stato confermato in un confronto/colloquio con funzionari del
Comando Provinciale dei VVF, l’ipotizzata sistemazione del “PARCHEGGIO “A”, essendo di tipo
isolato, non necessita quindi l’impiego di strutture con particolari protezioni di classe R, alla
condizione che i materiali impiegati siano per loro natura “non combustibili”; quali appunto
quelli adottati schematicamente per il presente progetto che comportano pilastri e travi in
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acciaio zincato ed orizzontamenti in calcestruzzo – materiali appunto che per loro natura sono
incombustibili.
B.3 - LA SISTEMAZIONE DELLE AREE ESTERNE
Per ciò che attiene alla tipologia di sistemazione delle aree esterne ci si è attenuti a quella già
presente nell’area e che corrisponde allo standard medio utilizzato per gli interventi
progettati dall’Ufficio tecnico comunale:
pavimentazione stradale
cordoli di delimitazione sede stradale/ marciapiedi
pavimentazione dei marciapiedi
segnaletica orizzontale
segnaletica verticale
illuminazione
aiuole e spazi a verde urbano
manto di usura in asfalto
n pietra locale
in asfalto
con vernici appropriate
con paline munite di cartellonistica
di tipo tradizionale con evidenziazione
dei passaggi pedonali
da definire secondo un progetto
specifico
B.4 - LE INDAGINI E VERIFICHE
Le indagini di tipo geologico ed idrogeologico effettuate – vedi la relazione del dott. geol.
Franco Delia – hanno confermato le ipotesi di fattibilità progettuale così come ipotizzate nel
progetto preliminare.
Dal punto di vista dell’inserimento ambientale sono state quindi confermate e ritenute
compatibili le simulazioni di inserimento visivo ed ambientale già sviluppate in sede di
progetto preliminare non ritenendo necessario procedere con ulteriori approfondimenti in
quanto, anche l’acquisizione esplicita dell’orientamento prevalente degli utenti residenziali
limitrofi ha confermato il loro gradimento.
B.5 - I MATERIALI DI RISULTA
L’intervento prevede che vi siano dei materiali di risulta essenzialmente di due tipi:
• Il primo connesso alla demolizione degli attuali muri di sostegno e di altre opere in
calcestruzzo;
• Il secondo legato al materiale proveniente dallo scavo per abbassare il piano di
calpestio del piano seminterrato.
Per i primi si dovrà far ricorso allo smaltimento presso una discarica autorizzata che, previo
trattamento e separazione del rifiuto, potrà consentirne nuovamente il suo riutilizzo come
materiale di drenaggio o di riempimento.
Per il secondo, essendo quest’ultimo costituito essenzialmente di ghiaie e sabbie, si potrà
prevederne il suo reimpiego come materiale inerte nella confezionamento dei calcestruzzi,
previo trattamento presso un apposito centro di betonaggio.
In pratica quindi il materiale di risulta non riutilizzabile dovrebbe costituire solo una minima
parte con evidente beneficio per l’ambiente.
Dal punto di vista dei centri di trattamento di tali materiali si è a conoscenza della loro
presenza in zona e quindi ciò non costituirà sicuramente un problema in fase di stesura del
progetto esecutivo.
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B.6 - IL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
Il progetto non prevede l’impiego di apparecchiature meccaniche per il superamento delle
barriere architettoniche essenzialmente per due ragioni:
• La prima perché il piano di calpestio superiore del nuovo parcheggio è progettato a
livello dell’attuale via dei Cappuccini e consente quindi un accesso “a raso” ed in piano
per i portatori di andicap;
• La seconda perché, se anche malauguratamente un disabile dovesse parcheggiare al
piano seminterrato, è prevista la realizzazione di una rampa pedonale di adeguata
pendenza che gli consente di accedere senza ostacoli all’ingresso della struttura
ospedaliera.
Trattasi quindi di una struttura totalmente accessibile da parte dei portatori di andicap e tale
da non costituire quindi una barriera dal punto di vista architettonico nel suo utilizzo.
B.7 - LE INTERFERENZE CON LE RETI DEI SERVIZI ESISTENTI
Dall’esame delle reti esistenti nell’area, così come risulta dalla ricognizione effettuata
dall’Ufficio Tecnico del Comune, questa si presenta sostanzialmente idonea per l’utilizzo
previsto a condizione di effettuare lo spostamento di un cavo sotterraneo della rete ENEL che
interferisce in parte con l’area del parcheggio.
Tale interferenza è indicata negli elaborati progettuali e dai contatti preliminari assunti con il
personale ENEL il suo spostamento in sede idonea non costituisce un problema ed i relativi
costi sono stati contemplati nel quadro economico di spesa.
B.8 - LA TEMPISTICA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ESECUTIVO
Trattandosi di un intervento di estrema semplicità e privo di complessità di tipo costruttivo si
ritiene che un massimo di 45 giorni siano sufficienti per redarre il progetto esecutivo, sempre
a condizione che sia stato scelto un sistema di struttura prefabbricata idoneo a soddisfare i
requisiti progettuali dianzi indicati.
B.9.1 - IMPIANTI ELETTRICI - DESCRIZIONE
Alimentazione degli impianti elettrici con fornitura Enel in B.T. 380 V - 50 Hz.
E’ prevista l’installazione di un quadro elettrico generale a servizio dell’autorimessa a quota
204,30 e del parcheggio esterno a quota 207,00, per il sezionamento e la protezione di tutti i
circuiti e linee elettriche degli impianti elettrici.
Realizzazione di impianti elettrici di illuminazione e di F.M. per l’alimentazione degli impianti
di illuminazione a servizio del parcheggio.
Essendo il piano situato a quota 204,30 destinato ad autorimessa, gli impianti elettrici
verranno realizzati secondo norme CEI 64-2 fascicolo n° 643 e successive integrazioni appendice A (luoghi per ricovero o riparazioni di autoveicoli).
Tutti i componenti degli impianti elettrici saranno del tipo stagno con grado di protezione
maggiore o uguale all' IP44.
Tutti gli elementi costituenti gli impianti verranno posati ad un'altezza non inferiore a 1,5 m
nelle zone con movimentazione di autoveicoli.
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Realizzazione della distribuzione dorsale degli impianti elettrici con l'installazione di
canalizzazioni in acciaio zincato del tipo chiuso con coperchio a più scomparti separati per:
energia, impianti di emergenza ecc. secondo norme CEI 23-31.
Canalizzazioni complete di ogni accessorio per la realizzazione del sistema distributivo
principale del tipo stagno, con grado di protezione minimo pari a IP44.
Distribuzione secondaria, in derivazione dai canali dorsali da realizzare con la posa di
tubazioni in acciaio zincato tubo TAZ posate a vista, a parete ed a soffitto con appositi
elementi di giunzione e di raccordo del tipo stagno IP65.
Installazione di scatole di derivazione in lega leggera per posa a vista, con grado di protezione
minimo pari a IP 65.
Realizzazione dell’impianto di illuminazione a servizio dell’autorimessa situata a quota
204,30 con plafoniere per lampade fluorescenti ad alta efficienza tipo T5, temperatura di
colore 4.000 °K e indice di resa cromatica n°84, con cablaggio di tipo elettronico ad alto
risparmio energetico, complete di schermi di protezione.
Sono previste plafoniere di tipo stagno con grado di protezione IP65, con corpo in acciaio inox
e schermo in vetro temprato.
Impianto di illuminazione con corpi illuminanti in quantità e con caratteristiche tecniche
idonee al luogo d’impiego ed in grado di assicurare il livello di illuminamento standard di 75
lux previsto per le autorimesse, secondo Norme UNI EN 12464.
L’illuminazione dell’autorimessa verrà suddivisa su più linee indipendenti, comandate
interruttori crepuscolare su più livelli, come da schema di progetto.
E’ inoltre prevista la realizzazione di un impianto elettrico di illuminazione di emergenza e
sicurezza in grado di assicurare l'illuminamento di 5 lux per l’autorimessa a quota 204,30 e
delle relative scale di accesso.
L’impianto verrà realizzato con gruppi di emergenza del tipo autonomo inseriti direttamente
nelle plafoniere per l’illuminazione ordinaria e con plafoniere lampade di emergenza del tipo
autonomo autoalimentate, complete di batterie ermetiche per un'autonomia di un'ora e
gruppo di ricarica automatica.
Impianto completo di sistema di gestione e controllo centralizzato con centrale logica di
supervisione e BUS di trasmissione dati tra le apparecchiature dotate di protocollo DALI di
trasmissione dati per la gestione centralizzata delle seguenti funzioni :
- test di funzionamento e di autonomia degli apparecchi;
- abilitazione e disabilitazione delle funzioni di emergenza;
- comando di accensione incondizionata degli apparecchi.
Sistema completo di stampante da quadro per la stampa del report sullo stato del sistema e
segnalazione di eventuali malfunzionamenti.
Tutte le linee, i circuiti di distribuzione dell'impianto di emergenza e sicurezza verranno
posate in appositi condotti o tubazioni distinte completamente separate dal resto degli
impianti elettrici.
Realizzazione dell’impianto di illuminazione esterna a servizio del parcheggio esterno situato
a quota 207,00 e dei relativi accessi, con corpi illuminanti del tipo a norma di Legge
antinquinamento luminoso a norma di legge.
Impianto da realizzare con l’installazione di pali in acciaio con altezza fuori terra pari a 8
metri con bracci singoli e doppi, dotati di proiettori con lampada SAP-T 150W ed ottica
diffondente in versione antinquinamento luminoso a norma di Legge.
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Corpi illuminanti, pali e morsettiere del tipo in doppio isolamento.
I proiettori saranno del tipo con ottica diffondente adatta per l’illuminazione di grandi aree,
parcheggi dove è richiesta l’assenza di abbagliamento o la luce indiretta.
Ottica antinquinamento luminoso in alluminio 99.85 stampato ed ossidato anodicamente.
Diffusore in vetro temprato di protezione spessore 5 mm resistente agli shock termici ed agli
urti.
Con riferimento alle Norme UNI 11248 il parcheggio pubblico in oggetto si classifica in base
alla tabella D di categoria illuminotecnica serie S3 con limite di velocità pari a 30 Km/h, verrà
pertanto realizzato un impianto di illuminazione in grado di garantire i valori di
illuminamento orizzontale che secondo la tabella C sono pari a :
- Illuminamento medio in lux (minimo mantenuto) : 7,5 lux,
- Illuminamento minimo in lux (mantenuto) : 1,5 lux.
L’illuminazione esterna verrà suddivisa su più linee indipendenti, comandate da interruttori
crepuscolari, su piu’ livelli, come da schema di progetto.
La messa in opera dei pali e dei corpi illuminanti verrà effettuata nella massima sicurezza
mediante l’utilizzo di automezzo corredato di cestello elevatore adatto per lavori in
elevazione.
L’impianto elettrico verrà completamente realizzato con cavi unipolari e multipolari in
gomma etilenpropilenica e guaina in PVC, sigla di designazione FG7(O)R 0,6/1 KV secondo
Norme CEI 20-13, a ridotta emissione di gas corrosivi e non propagante l'incendio.
All’esterno in prossimità del Contatore ENEL, è prevista la posa, sotto custodia con vetro
frangibile, di un sezionatore generale di emergenza degli impianti elettrici del parcheggio
secondo norme CEI e VVF.
Predisposizione limitata ai cavidotti ed alle tubazioni porta conduttori per la futura
installazione di un sistema per il pagamento automatico della sosta.
Predisposizione di n°2 sistemi automatici per il pagamento della sosta, uno a servizio del
parcheggio a quota 204,30 ed uno a servizio del parcheggio a quota 207,00.
Realizzazione dell'impianto di messa a terra con l'installazione di puntazze disperdenti del
tipo a piastra in acciaio zincato a croce della sezione di 50x5x1500 mm. - connessioni del tipo
imbullonato, collegamenti con treccia di rame nudo della sezione di 35 mmq.
I dispersori intenzionali verranno installati in appositi pozzetti ispezionabili.
Gli impianti elettrici verranno realizzati a regola d'arte secondo norme C.E.I. e secondo Legge
n° 186 del 1/3/1968.
B.9.2 - IMPIANTI ELETTRICI – ELEMENTI DI CALCOLO
Dimensionamento linee di alimentazione.
-
Fornitura energia elettrica da contatore Enel,
Tensione Nominale 400/230 V
Frequenza 50 Hz
Valore della corrente di cortocircuito presunta nel punto di fornitura ≤ 10 KA
Ogni linea di alimentazione dell’impianto elettrico è stata dimensionata e verificata in base
alle norme CEI :
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Verifica dell’adeguatezza della tipologia di conduttore / cavo di alimentazione in
funzione della modalità di posa,
Verifica della caduta di tensione totale a fondo linea (inferiore al 4%),
Verifica protezione sovraccarico,
Verifica cortocircuito massimo,
Verifica cortocircuito minimo,
Verifica protezione delle persone
Nel dimensionamento di un impianto elettrico, ha un ruolo determinante la scelta dei cavi e
delle relative protezioni.
Per definire i due componenti sopra citati è stato utilizzato il seguente schema operativo :
● calcolo delle correnti d’impiego delle condutture (IB).
Per giungere alla determinazione di questi valori si parte da una prima analisi riguardante il
censimento e la disposizione topografica dei carichi; questa prima analisi permette di
identificare i coefficienti di utilizzazione e di contemporaneità dei carichi e di determinare le
potenze e quindi le correnti che le condutture devono portare;
● dimensionamento dei cavi a portata, tenendo conto delle modalità di posa e delle
caratteristiche costruttive dei cavi;
● verifica della caduta di tensione ammessa;
● calcolo della corrente di cortocircuito presunta ai vari livelli di sbarre;
● scelta degli interruttori automatici in base alla corrente d’impiego delle condutture da
proteggere e al livello di cortocircuito nel punto in cui sono installati;
la scelta degli interruttori automatici può anche essere influenzata da esigenze di selettività
e filiazione;
● verifiche di congruenza interruttore/cavo:
- verifica della protezione contro il cortocircuito massimo, confrontando l’energia specifica
passante dell’interruttore automatico (I2t) con l’energia specifica ammissibile del cavo
(K2S2),
- verifica della protezione contro i cortocircuiti a fondo linea. Il confronto tra la corrente di
cortocircuito minima a fondo linea (Iccmin) e la soglia di intervento istantaneo Im
dell’interruttore è necessario solo in presenza di sganciatore solo magnetico o termico
sovradimensionato (ad esempio circuiti di sicurezza),
- verifica della protezione contro i contatti indiretti, confrontando le caratteristiche di
intervento del dispositivo di protezione (soglie di intervento istantaneo Im o differenziale
I∆n) con la corrente di guasto a terra Id; questa verifica cambia in funzione del modo di
collegamento a terra (TT) e delle condizioni di installazione.
Protezione contro i sovraccarichi.
La norma CEI 64.8 richiede che, per la protezione contro le correnti di sovraccarico, si
debbano rispettare le due condizioni seguenti:
● IB ≤ In ≤ Iz;
● If ≤ 1,45 Iz;
dove:
IB è la corrente di impiego della conduttura,
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In è la corrente nominale o di regolazione del dispositivo di protezione,
Iz è la portata in regime permanente della conduttura che deve essere determinata in
riferimento alle effettive condizioni di funzionamento.
Praticamente si deve determinare la sezione di cavo che abbia la portata effettiva superiore
a In, If è la corrente di sicuro funzionamento del dispositivo di protezione.
Il coordinamento tra un cavo ed un interruttore automatico deve quindi iniziare dalla scelta
di un interruttore automatico che abbia una corrente nominale superiore alla corrente di
impiego della conduttura riservandosi poi di scegliere un cavo di portata adeguata.
Per quando riguarda il rispetto della seconda condizione nel caso di interruttori automatici
non è necessaria alcuna verifica, in quanto la corrente di funzionamento è rispettivamente:
● 1,45 In per interruttori per uso domestico conformi alla norma CEI 23-3;
● 1,3 In per interruttori per uso industriale conformi alla norma CEI EN 60947-2.
Il metodo utilizzato in questa per i calcoli prende come riferimento la pubblicazione CEIUNEL 35024/1 per quanto riguarda le pose non interrate e la pubblicazione CEI-UNEL
35026 per le pose interrate.
La norma CEI 64-8 obbliga ad attuare la protezione contro il sovraccarico delle condutture
secondo il criterio sopra esposto e con le eccezioni relative alla verifica del “Cortocircuito a
fondo linea”.
In pratica la protezione contro i sovraccarichi è obbligatoria nei seguenti casi:
● condutture che alimentano derivazioni per le quali in sede di progetto è stato previsto un
fattore di contemporaneità (KC) inferiore a 1;
● condutture che alimentano carichi per i quali in sede di progetto è stato previsto un fattore
di utilizzazione (KU) inferiore a 1;
● condutture che alimentano carichi che possono dare origine a sovraccarichi (motori,
prese a spina non dedicate ad utenze specifiche);
● condutture in sistemi IT sempre protette se non è presente un dispositivo a corrente
differenziale.
● impianti in luoghi a maggior rischio in caso di incendio;
● impianti in luoghi con pericolo di esplosione;
Caduta di tensione.
La Norma CEI 64.8 raccomanda una caduta di tensione tra l’origine dell’impianto elettrico e
qualunque apparecchio utilizzatore non superiore in pratica al 4% della tensione nominale
dell’impianto. In un impianto di forza motrice una caduta di tensione superiore al 4% può
essere eccessiva per le seguenti ragioni:
● il corretto funzionamento, in regime permanente, dei motori è generalmente garantito per
tensioni comprese tra il ± 5% della tensione nominale;
● la corrente di avviamento di un motore può raggiungere o anche superare il valore di 5 ÷
7 In.
Se la caduta di tensione è pari al 6% in regime permanente, essa probabilmente
raggiungerà, al momento dell’avviamento, un valore molto elevato.
Questo provoca:
● un cattivo funzionamento delle utenze più sensibili;
● difficoltà di avviamento del motore.
Il valore della caduta di tensione [V] può essere determinato mediante la seguente formula:
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∆U = K . IB . L . (r . cos ϕ + x . sen ϕ)
ed in percentuale
dove:
IB [A] è la corrente nel cavo,
k è un fattore di tensione pari a 2 nei sistemi monofase e bifase e e nei sistemi trifase,
L [km] è la lunghezza della linea,
r [Ω/km] è la resistenza di un chilometro di cavo,
x [Ω/km] è la reattanza di un chilometro di cavo,
Un [V] è la tensione nominale dell’impianto,
cosϕ è il fattore di potenza del carico.
Protezione contro il cortocircuito.
La conoscenza delle correnti di cortocircuito in un impianto elettrico è necessaria per i
seguenti scopi:
● determinare i poteri di interruzione e di chiusura degli interruttori da installare;
● verificare la tenuta elettrodinamica dei punti critici dell’impianto
● verificare la tenuta termica dei cavi;
● determinare la regolazione dei relé di protezione.
In un impianto elettrico di bassa tensione il guasto trifase è quello che dà luogo nella
maggior parte dei casi ai valori più elevati della corrente di cortocircuito.
Il calcolo delle correnti di cortocircuito si basa sul principio che la corrente di guasto è
uguale a quella attribuibile ad un generatore equivalente, la cui forza elettromotrice
uguaglia la tensione nominale della rete nel punto di guasto, che alimenti un circuito avente
un’impedenza unica equivalente a tutte le impedenze della rete a monte, comprese tra i
generatori ed il punto di guasto considerato.
Protezione da contatti diretti.
Qualunque sia il sistema di neutro, nel caso di un contatto diretto, la corrente che ritorna
alla fonte di energia è quella che attraversa il corpo umano.
I mezzi per proteggere le persone dai contatti diretti sono di diverso tipo (norma CEI 64.8).
Protezione totale
● Isolamento delle parti attive (scatola isolante degli interruttori, isolamento del cavo, ecc);
● impiego di involucri o barriere con un grado di protezione almeno IPXXB.
In caso di superfici orizzontali di barriere o involucri a portata di mano il grado di protezione
non deve essere inferiore a IPXXD.
Protezione parziale
Protezione mediante allontanamento delle parti attive o con un interposizione di un
ostacolo, tra le parti in tensione e l’utente, rimovibile senza attrezzi particolari.
Per altro, alcune installazioni possono presentare rischi particolari, malgrado l’attuazione
delle disposizioni precedenti, come l’isolamento che rischia di essere danneggiato,
conduttori di protezione assenti o con rischi di rottura (cantiere, miniere, ecc.).
Protezione addizionale
Dispositivi differenziali a corrente residua (DDR) ad alta sensibilità (I∆n 30 mA).
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Tali dispositivi sono riconosciuti come protezione addizionale e quindi in aggiunta alle
misure di protezione sopra indicate e non come unico mezzo di protezione contro i contatti
diretti.
Circuiti a bassissima tensione
Tali circuiti permettono di realizzare una protezione combinata contro i contatti diretti e
indiretti tramite l’alimentazione dei circuiti a bassissima tensione, l’utilizzo di componenti
speciali e particolari condizioni di installazione.
Protezione da contatti indiretti
Le misure di protezione contro i contatti indiretti sono di due tipi:
● protezione senza interruzione automatica del circuito tramite:
- componenti con isolamento doppio o rinforzato (materiali in classe II),
- quadri prefabbricati aventi un isolamento completo e cioè realizzato con apparecchi in
classe II, involucro in materiale isolante, ecc. (Norma CEI EN 60439-1),
- isolamento supplementare in aggiunta a quello principale,
- separazione elettrica realizzata con un trasformatore di isolamento,
- locali in cui pavimenti e pareti sono in materiale isolante,
- locali in cui le masse siano collegate tra loro da un conduttore equipotenziale e non siano
connesse con la terra;
● protezione tramite interruzione automatica del circuito.
È il metodo maggiormente usato per la maggior semplicità delle regole da osservare
(rispetto a quelle previste dai casi precedentemente elencati) e per la minore dipendenza
dalla conservazione nel tempo delle misure adottate per ottenere la protezione.
Perché si possa realizzare una protezione attiva contro i contatti indiretti è necessario che:
● tutte le masse estranee e tutti gli elementi conduttori accessibili siano collegati
all'impianto di terra tramite un conduttore di protezione.
Due masse accessibili simultaneamente devono essere collegate al medesimo dispersore;
● i tempi di intervento della protezione siano tali da garantire l'incolumità della persona che
venga a contatto con una massa accidentalmente sotto tensione.
Il massimo tempo di intervento delle protezioni dipende:
● dal sistema di neutro;
● dalla tensione nominale tra fase e terra;
● dalle caratteristiche dell'ambiente.
Impianti di illuminazione.
Sono stati calcolati e verificati, per gli impianti di illuminazione esterni ed al coperto le
seguenti grandezze :
-
Illuminamento medio Emed,
Illuminamento massimo Emax,
Illuminamento minimo Emin,
Valore uniformità Emin/Emed,
Valore uniformità Emin/Emax,
Valore Uniformità Emax/Emed.
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Impianto di illuminazione a servizio dell’autorimessa situata a quota 204,30 con plafoniere
per lampade fluorescenti ad alta efficienza tipo T5, temperatura di colore 4.000 °K e indice
di resa cromatica n°84, con cablaggio di tipo elettronico ad alto risparmio energetico,
complete di schermi di protezione.
Sono previste plafoniere di tipo stagno con grado di protezione IP65, con corpo in acciaio
inox e schermo in vetro temprato.
Impianto di illuminazione con corpi illuminanti in quantità e con caratteristiche tecniche
idonee al luogo d’impiego ed in grado di assicurare il livello di illuminamento standard di 75
lux previsto per le autorimesse, secondo Norme UNI EN 12464.
Impianto di illuminazione esterna a servizio del parcheggio esterno situato a quota 207,00 e
dei relativi accessi, con corpi illuminanti del tipo a norma di Legge antinquinamento
luminoso a norma di legge.
Impianto da realizzare con l’installazione di pali in acciaio con altezza fuori terra pari a 8
metri con bracci singoli e doppi, dotati di proiettori con lampada SAP-T 150W ed ottica
diffondente in versione antinquinamento luminoso a norma di Legge.
Corpi illuminanti, pali e morsettiere del tipo in doppio isolamento.
Proiettori del tipo con ottica diffondente adatta per l’illuminazione di grandi aree, parcheggi
dove è richiesta l’assenza di abbagliamento o la luce indiretta.
Ottica antinquinamento luminoso in alluminio 99.85 stampato ed ossidato anodicamente.
Diffusore in vetro temprato di protezione spessore 5 mm resistente agli shock termici ed
agli urti.
Con riferimento alle Norme UNI 11248 il parcheggio pubblico in oggetto si classifica in base
alla tabella D di categoria illuminotecnica serie S3 con limite di velocità pari a 30 Km/h,
verrà pertanto realizzato un impianto di illuminazione in grado di garantire i valori di
illuminamento orizzontale che secondo la tabella C sono pari a :
- Illuminamento medio in lux (minimo mantenuto) : 7,5 lux,
- Illuminamento minimo in lux (mantenuto) : 1,5 lux.
Impianto elettrico di illuminazione di emergenza e sicurezza in grado di assicurare
l'illuminamento di 5 lux per l’autorimessa a quota 204,30 e delle relative scale di accesso.
Impianto da realizzare con gruppi di emergenza del tipo autonomo inseriti direttamente
nelle plafoniere per l’illuminazione ordinaria e con plafoniere lampade di emergenza del tipo
autonomo autoalimentate, complete di batterie ermetiche per un'autonomia di un'ora e
gruppo di ricarica automatica.
Intervento automatico dell'impianto di illuminazione di emergenza e sicurezza entro 0,5
secondi al mancare della corrente ENEL, autonomia dell'impianto pari ad un'ora.
Impianto completo di sistema di gestione e controllo centralizzato con centrale logica di supervisione e BUS di trasmissione dati tra le
apparecchiature dotate di protocollo DALI di trasmissione dati per la gestione centralizzata delle seguenti funzioni :
- test di funzionamento e di autonomia degli apparecchi;
- abilitazione e disabilitazione delle funzioni di emergenza;
- comando di accensione incondizionata degli apparecchi.
Sistema completo di stampante da quadro per la stampa del report sullo stato del sistema e
segnalazione di eventuali malfunzionamenti.
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arch. Pierluigi Chiovini
Risparmio energetico.
Il progetto per aumentare l’efficienza energetica prevede l’installazione di corpi illuminanti a
servizio del piano a quota 204,30 con cablaggio con reattore elettronico ad alto risparmio
energetico, con cablaggio separato delle lampade, e l’utilizzo di lampade fluorescenti ad
elevata resa lumen/W.
L’accensione dell’impianto di illuminazione sarà parzializzata su più livelli con inserimento
graduale gestito da interruttori crepuscolari in funzione del valore dell’illuminamento
naturale.
Normativa di riferimento.
Gli impianti elettrici sono stati progettati in rispondendenza alle vigenti Norme, e
precisamente :
- Norme C.E.I. 64/8, Norme generali impianti elettrici.
- Norme C.E.I 64-2 fascicolo n° 643 e successive integrazioni - appendice A (luoghi per
ricovero o riparazioni di autoveicoli),
- Norme UNI EN 12464, Illuminazione di interni con luce artificiale,
- Norme UNI EN 1838, Illuminazione di emergenza e sicurezza.
- Norme C.E.I. 64/8 V2 – sezione 714, Impianti di illuminazione situati all’esterno.
- Norme C.E.I. 64/7 fascicolo 800-1996 - Impianti elettrici di illuminazione pubblica.
- Norme C.E.I. 11-17 - C.E.I. 20-33 - C.E.I. 34-21 - C.E.I. 34-33 e norme UNI EN 40.
- Norme UNI 11248, Illuminazione stradale – Selezione delle categorie illuminotecniche.
- Norme EN 13201-2 – Illuminazione stradale – Requisiti prestazionali.
- Norme EN 13201-3 – Illuminazione stradale – Calcolo delle prestazioni.
- Norme EN 13201-4 – Illuminazione stradale – Metodi di misura delle prestazioni
fotometriche.
- Norme UNI 10819 – Impianti di illuminazione esterna – Requisiti per la limitazione della
dispersione verso l’alto del flusso luminoso.
- C.E.I. 64-12 (guida per l'esecuzione dell'impianto di terra),
- D.P.R. del 24 luglio 1996 N° 503 - Prescrizioni tecniche ai fini del superamento e della
eliminazione delle barriere architettoniche ;
- D.P.R. N° 547 del 27/4/55 - Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;
- secondo il D.L. 626/94 e s.m.i.
- Decreto Legislativo n° 81 del 9 aprile 2008 e D.P.R. 222/03.
- circolare 22 giugno 1989 n°1669/U.L. circolare esplicativa della Legge 9 gennaio 1989
n° 13
- in base alle disposizioni dell’A.S.L.
- in base alle disposizioni VV.F. antincendio,
- secondo Legge 46/90 e D.P.R. 447 del 1991;
- Legge n. 37/2008 – Disposizioni in materia di installazione degli impianti all’interno degli
edifici.
- secondo Legge n°186 del 1968.
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arch. Pierluigi Chiovini
B.10.1 - IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO - DESCRIZIONE
E’ prevista la realizzazione dell’impianto idrico antincendio a servizio dell’autorimessa a
quota 204,30 e del parcheggio a cielo libero a quota 207,00, secondo quanto prescritto dalle
norme di Prevenzione Incendi, D.M.I. 1 Febbraio 1986 - “Norme di sicurezza antincendi per la
costruzione e l’esercizio di autorimesse e simili”.
Rete idranti antincendio con allacciamento indipendente all'acquedotto comunale per
l'alimentazione della rete idranti e completo di gruppo attacco motopompa UNI 70 in apposito
pozzetto interrato.
A servizio dell’autorimessa situata a quota 204,30 è prevista la realizzazione della rete idranti
antincendio costituita da n° 6 idranti soprasuolo UNI 45 completi ognuno di cassetta
contenente una manichetta da 20 metri e lancia omologata, distribuiti in modo tale da servire
tutta la superficie dell’autorimessa.
Per il parcheggio a cielo libero situato a quota 207,00 è prevista invece la posa di un unico
idrante soprasuolo UNI 45 completo di armadio per il contenimento di n°2 manichette da 25
metri e lancia omologata, in modo tale da raggiungere ogni punto del parcheggio.
Le tubazioni di distribuzione della rete idranti antincendio saranno del tipo in acciaio
catramato per posa interrata.
Le tubazioni verranno posate sul fondo degli scavi in idoneo letto di sabbia lavata e vagliata ed
adeguatamente protette da un bauletto di sabbia nelle fasi di riempimento dello scavo, ad una
profondità maggiore o uguale a 80 cm a protezione dal gelo.
Tubazioni in acciaio catramato con presenza continua di acqua in pressione, senza saldature
secondo norme UNI 6363 – pressione nominale maggiore o uguale a PN 16.
Realizzazione del collegamento tra acquedotto comunale e rete idranti.
Sono comprese tutte le opere di assistenza muraria necessarie alla completa realizzazione
dell’impianto sopra descritto, compresi gli scavi e reinterri per la posa delle tubazioni di
distribuzione della rete idranti antincendio, come da schemi di progetto allegati.
I lavori dovranno essere eseguiti congiuntamente e in accordo con i lavori per i nuovi
collegamenti all’acquedotto che saranno effettuati dalla società che gestisce l’acquedotto
comunale di Verbania.
L’impianto in oggetto verrà realizzato in rispondenza alle vigenti Norme antincendio VV.F. e
UNI.
B.10.2 - IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO – ELEMENTI DI CALCOLO
Per l’impianto idrico antincendio a servizio dell’autorimessa si è provveduto al
dimensionamento dei vari tratti delle tubazioni di adduzione agli idranti antincendio in
funzione della portata richiesta verificando le seguenti grandezze :
-
velocità dell’acqua nelle tubazioni,
perdite di carico nei vari tratti,
perdita di carico totale dal punto di collegamento all’acquedotto comunale, sino
all’idrante idraulicamente più sfavorito.
L’impianto idrico antincendio è stato progettato in rispondenza alle vigenti Norme, e
precisamente:
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arch. Pierluigi Chiovini
-
Norme UNI 9490 - Alimentazioni idriche per impianti automatici antincendio.
Norme UNI 10779 - Rete idranti. Progettazione, installazione ed esercizio
D.M.I. 1 Febbraio 1986 - “Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l’esercizio
di autorimesse e simili”.
Norme di prevenzione incendi in generale.
Legge n. 37/2008 – Disposizioni in materia di installazione degli impianti all’interno degli
edifici.
secondo Legge 46/90 e D.P.R. 447 del 1991;
D.P.R. n°503 del 24 luglio 1996.- Prescrizioni tecniche ai fini del superamento e della
eliminazione delle barriere architettoniche ;
Disposizioni A.S.L. n. 14;
D.L. n. 626/94 e s.m.i.
Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e D.P.R. 222/03.
C - ELABORATI COSTITUENTI IL PROGETTO DEFINITIVO
Oltre alla presente RELAZIONE DESCRITTIVA, gli elaborati costituenti il presente progetto
definitivo constano di:
PIANO PARTICELLARE DI ESPROPRIO
ELABORATI GRAFICI:
OPERE EDILI:
TAV. E1 – Estratto di mappa, estratto di P.R.G.
scala 1:1000-1:2000
TAV. E2 – Stato di fatto: planimetria generale - sezioni A-A, B-B
scala 1:200
TAV. E3 – Progetto: piante a quota 204.30 / 207.00 - sezioni A-A, B-B con evidenza modifiche
scala 1:200
TAV. E4 – Progetto: dettagli esecutivi tipo - piante, prospetto, sezioni
scala 1:100
IMPIANTI:
TAV. I1 – Progetto: schema planimetrico impianto elettrico parcheggio a quota 204.30
scala 1:100
TAV. I2 – Progetto: schema planimetrico impianto elettrico parcheggio a quota 207.00
scala 1:100
TAV. I3 – Progetto: schema planimetrico impianto idrico antincendio parcheggio a quota
204.30 e 207.00
scala 1:200
TAV. I4 – Progetto: schemi quadri elettrici, dispositivi di protezione, linee e circuiti di
distribuzione
CALCOLI PRELIMINARI DELLE STRUTTURE
COMPUTO METRICO ESTIMATIVO:
- Opere edili
- Impianti
PRIME INDICAZIONI PIANO DI SICUREZZA - CRONOPROGRAMMA
RELAZIONE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E GEOTECNICA
QUADRO ECONOMICO DI SPESA
CAPITOLATO SPECIALE PRESTAZIONALE E D’APPALTO
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D - QUADRO ECONOMICO DI SPESA
Dalla stesura del computo metrico estimativo ne risulta il seguente quadro:
a)
b)
c)
1)
Importo esecuzione lavori (base d'asta)
Oneri per l'attuazione piani di sicurezza
Corrispettivo per la progettazione esecutiva
Totale appalto (a + b + c)
euro
1.025.586,00
57.977,00
26.034,00
1.109.597,00
d)
Somme a disposizione dell'amministrazione
190.403,00
2)
Totale progetto (1 + d)
1.300.000,00
Al riguardo si rimanda, per le aggregazioni delle diverse opere e per le somme a disposizione
dell’Amministrazione, all’elaborato denominato QUADRO ECONOMICO DI SPESA.
In particolare si evidenzia come la “componente tecnologica” delle opere in appalto supera il
60% (pari al 65,97%), come si evince dalla tabella seguente:
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COMPONENTE TECNOLOGICA
Componente
tecnologica
Importi
Categoria
Lavorazione
a corpo
tot. Cat.
%
%
OS18
Componenti strutturali in acciao o metallo
€ 508.280,00
€ 508.280,00
49,56%
49,81%
Edifici civili e industriali
€ 347.356,00
€ 347.356,00
33,87%
-
Impianti interni elettrici, telefonici, radiotelefonici e televisivi
€ 150.500,00
€ 150.500,00
14,67%
14,31%
Impianti idrico-sanitario, cucine, lavanderie
€ 19.450,00
€ 19.450,00
1,90%
1,85%
OG1
scorp/ subapp
OS30
scorp/ subapp
(max 30%)
OS3
scorp/ subapp
(max 30%)
TOTALE COMPLESSIVO LAVORI SOGGETTI A RIBASSO
€ 1.025.586,00 100,00%
65,97%
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E - CRONOPROGRAMMA
Per ciò che attiene al cronoprogramma dei lavori si rimanda all’elaborato denominato PRIME
INDICAZIONI PIANO DI SICUREZZA a cui è allegato il CRONOPROGRAMMA, lo schema del
quale è di seguito riportato:
16
F - CONCLUSIONI
Con riferimento a quanto illustrato appare del tutto evidente come le prime indicazioni del
progetto preliminare vengano riconfermate nel presente progetto definitivo che non ha visto
apporti di modifiche rispetto alla prima ipotesi di stesura.
Verbania, 8 novembre 2010
I professionisti incaricati:
dott. arch. Pierluigi Chiovini
per. Ind. Francesco Cottini
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