2° Classificato Sezione Narrativa
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2° Classificato Sezione Narrativa
Premio Nazionale Erica Fraiese 2° Classificato Sezione Narrativa IL MISTERO DELLE TRE CASCATE Troppo strano stamattina, troppo silenzio, non ci potevo credere. Troppo silenzio, mia madre non aveva ancora urlato “Alzati… E’ tardi”, dalla cucina non proveniva il solito odore di caffè, niente di familiare sembrava accadere. Così balzai giù dal letto, mi guardai intorno, ma cosa era successo? Dove mi trovavo? La mia casa, i miei fratelli,i miei genitori e perfino i poster dei miei cantanti preferiti non c’erano più! Mi accorsi, di non aver trascorso la notte nel mio letto, ma su una soffice nuvola bianca che durante il sonno mi aveva trasportata in qualche sconosciuta parte del mondo. Feci pochi passi e, sbadata come al solito, non mi accorsi del precipizio; sentii il mio corpo perdersi nel nulla, una sensazione che non avevo mai provato prima, stavo cadendo giù, sempre più giù, i miei pensieri offuscati si scontravano, non capivo ed intanto continuavo ad andare giù alla velocità della luce… C’era poco da fare per cercare di salvarsi ma sentii qualcosa di strano sulla schiena e non ebbi neppure il tempo di capire cosa stava accadendo, che aprivo le mie grandi ali e atterravo leggera come una piuma. Ma dove mi trovavo? Sorpresa mi guardai intorno, che posto meraviglioso! Uno spazio immenso circondato da tre splendide cascate che scorrendo, creavano una melodia stupenda, tante farfalle volteggiavano nell’aria e si posavano leggere sui fiori colorati, appena sbocciati e freschi di rugiada. Iniziai a rotolarmi nell’erbetta soffice del prato ed ebbi quasi l’impressione di ritrovarmi sulla nuvola che mi aveva fatto da letto. Ma cosa avevo fatto per meritarmi tutto questo? Il sole, caldo e luminoso come una palla di fuoco, sembrava avvolgermi con le sue lunghe braccia, un leggero venticello accarezzava i miei capelli, credo di non aver mai provato una sensazione così piacevole! Il cielo sembrava un quadro di Van Gogh, era luminoso, di un colore così bello che sembrava irreale, tanti uccellini variopinti volteggiavano sereni. Le nuvole spinte dal vento, seguivano lente il loro percorso, nessuna era uguale all’altra, ognuna di un colore diverso e con forme così varie che rimasi per più di un’ora col naso in su per cercare di capire a cosa poterle paragonare. Trovai così nel cielo un coniglio dalle lunghe orecchie, un delfino, una margherita e … all’improvviso sentii una profonda voce femminile sussurrare il mio nome. Mi alzai dal prato e cercai di capire la direzione da cui proveniva. Mi avvicinai così sempre più alla cascata più grande e l’acqua deviò il suo scorrimento creando una pota che mi condusse oltre la cascata. L’acqua scorreva ormai alle mie spalle e davanti a me scorsi una grande grotta di cristallo che, attraversata dai raggi del sole, creava al suo interno tanti arcobaleni, che combinati fra di loro davano vita ad una splendida fanciulla con un abito colorato e lunghissimi capelli d’oro circondati da corone di fiori. Un po’ spaventata chiesi:” Chi è lei? Perché ha sussurrato il mio nome?” Lei mi guardava con sguardo dolce e uno splendido sorriso che mi tranquillizzarono:” Sono Luce, signora della natura. Ti ho portato in questo spazio incontaminato per chiederti di aiutarmi a mantenerlo vivo”. Io con un filo di voce chiesi:”Come posso aiutarla?” Lei mi sorrise nuovamente e disse:”Qui ti trovi nella valle della cascata del passato, torna fuori avvicinati alla cascata successiva così feci; mi avvicinai e di nuovo la porta mi permise di oltrepassare il getto d’acqua. Mi ritrovai nello stesso meraviglioso posto dove prima ero atterrata ma … qualcosa era cambiato. Il cielo pallido faceva da culla a nuvole ormai sbiadite, erano tutte bianche ed in loro non riconobbi più quelle allegre forme che prima mi avevano così tanto stupita. I fiori erano diminuiti e poche farfalle con il loro volo leggero coloravano il prato. L’acqua delle cascate prima così nitida, pulita, non produceva più quel dolce suono che neanche l’accordo tra mille violini potrebbe mai descrivere, ma un lamento disperato. Ricomparve la signora Luce che, osservandomi con sguardo profondo mi disse semplicemente:”Questa è la cascata del presente”. Uscii fuori e mi diressi verso la terza cascata, la più piccola tra le tre. Ancora una volta la porta si fece spazio nell’acqua ma entrando non provai quell’immensa sensazione di gioia. Tutto era cambiato. Le nuvole ormai nere non permettevano più di fantasticare, il cinguettio così dolce e variegato degli uccellini aveva lasciato spazio ad un cupo silenzio. Solo una farfalla, quasi priva di forze volava senza tregua senza nessun fiore su cui potersi delicatamente posare. L’erbetta soffice era ormai solo un ricordo lontano, l’intero prato era completamente bruciato, le cascate erano quasi prosciugate. Era come se un velo di tristezza avesse avvolto ogni cosa, spento ogni colore, cancellato ogni suono, come se un mago crudele avesse fatto scomparire tutti quei bei animaletti che prima si era divertito a tirare fuori dal cappello, come se un pittore annoiato avesse annullato tutti quei colori, quelle sfumature, quelle tecniche, per ricoprire tutto di un grigio che appiattiva ogni cosa, come se quell’orchestra naturale non avesse più motivo per suonare. La signora Luce mi disse: “Questo è il futuro”. Con aria triste chiesi:”Perché ha voluto farmi vedere tutto questo? Dov’è finito quel mondo incantato che mi aveva fatto emozionare?Dove sono finiti quei profumi,quei colori,gli animali…,quella magia che ogni giorno avevo davanti ma che non mi sono mai soffermata ad osservare, ad ammirare? Perché è tutto svanito davanti ai miei occhi?” Dopo qualche minuto di silenzio mi rispose:” Le tra cascate, ti hanno fatto viaggiare nel tempo, ti hanno fatto osservare, ti hanno fatto ammirare tutto ciò che ti circonda. Ti hanno dimostrato che può esistere un mondo migliore”. Chiesi ancora:” Ma allora perché nessuno lo va a cercare?” Nessuno va a cercare qualcosa in cui non crede più. Ma ricordi quell’ultima colorata farfalla che con tutte le sue forze continuava a volteggiare nell’aria, in quel mondo dove tutto sembrava essersi spento? Lei è speranza e non si arrenderà fino a che qualcuno crederà in lei. “Se ti ho portata qui è perché ho bisogno di aiuto”, disse ancora. Ed io:” Vorrei tanto poterla aiutare, ma cosa c’è che io possa fare dinanzi a qualcosa di così grande?” Con sorriso materno aggiunse:” Non c’è reazione di combustione che tu possa evitare, non c’è animale che tu possa dall’estinzione salvaguardare, non c’è buco dell’ozono che tu possa colmare o effetto serra che possa svanire. Non c’è acqua che tu possa che purificare, o aria pulita da poter donare…, ma alza gli occhi al cielo”. Così feci e lei continuò:” rieccoti nel mondo che tanto avevi amato, non pensi sia necessario trovare un modo per mantenerlo vivo?”. Risposi: “Io voglio continuare a sognare, lei mi ha ricordato quanto è preziosa la natura e io voglio fare di tutto per proteggerla dal degrado”. Lei mi disse: “Torna nel tuo mondo e ricorda agli uomini quanto preziosa è la natura e quanto sia importante rispettare le sue semplici regole e i suoi equilibri. Solo collaborando potrete continuare a sognare un futuro migliore, ricorda… Collaborazione è il nome della chiave che riesce ad aprire ogni porta anche quella all’apparenza blindata”. Fu proprio pronunciando queste ultime parole che la signora della Luce svanì tra i suoi colori. Sono le sette in punto, mia madre sta urlando “Alzati… è tardi!”, dalla cucina proviene http://www.premioericafraiese.org Realizzata con Joomla! Generata: 16 March, 2017, 04:44 Premio Nazionale Erica Fraiese il solito profumo di caffè. Mi sveglio felice, che bel sogno ho fatto stanotte! Scendo giù dal letto e mi vesto in fretta per andare a scuola… Oggi ci sarà un’importante lezione sull’inquinamento e il riciclaggio dei rifiuti, non vedo l’ora di dare il mio contributo. Penso a quanto sia forte l’influenza che questa lezione ha avuto sul mio sogno… Sigmund Freud sarebbe fiero di sapere che la sua filosofia sui sogni nel duemila va ancora alla grande!!! Stanotte ha piovuto, nel cielo brilla l’arcobaleno, mi soffermo ad ammirarlo e noto sei piccole nuvolette simili alle lettere dell’alfabeto… G, R, A, Z, I, E… GRAZIE?! Sarà forse un messaggio per me?? AUTORE Mungo Constance CLASSIFICATO 2° PREMIO MOTIVAZIONE SEZIONE NARRATIVA EDIZIONE V - 2006/2007 SCUOLA I.S.S.T.C.P. - GIRIFALCO- (CZ) ORIGINALE http://www.premioericafraiese.org Realizzata con Joomla! Generata: 16 March, 2017, 04:44