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CUORI NELLA TORMENTA
INDICE
Cuori nella
Tormenta
Commedia brillante in 3 atti
di
Marco Barzaghi
Compagnia Teatrale Solodidomenica
i
CUORI NELLA TORMENTA
INDICE
INDICE
INDICE........................................................................................................................................................................... II
SCENOGRAFIA............................................................................................................................................................... 3
PERSONAGGI................................................................................................................................................................. 4
Narratore ................................................................................................................................................................. 4
Brando Binelli ......................................................................................................................................................... 4
Cristina Binelli ........................................................................................................................................................ 4
Dalila ....................................................................................................................................................................... 4
Ermenegildo Cav. Cogliati ...................................................................................................................................... 4
Franco Pirri.............................................................................................................................................................. 4
Giordana Perini ....................................................................................................................................................... 4
Ivano Maggi ............................................................................................................................................................ 5
Avv. Leali................................................................................................................................................................ 5
Otello de Pisis.......................................................................................................................................................... 5
PRIMO ATTO................................................................................................................................................................. 6
SECONDO ATTO .......................................................................................................................................................... 18
TERZO ATTO .............................................................................................................................................................. 37
Compagnia Teatrale Solodidomenica
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CUORI NELLA TORMENTA
SCENOGRAFIA
SCENOGRAFIA
Un ufficio-retrobottega-sotto casa, una porta a destra, un'altra a sinistra: quella a destra conduce
in casa, quella a sinistra all'ufficio della segretaria e all'esterno. Sulla sinistra una scrivania con
computer, telefono, fogli, buste, penne, ecc; sul fondo un archivio con raccoglitori; a destra delle
sedie per gli ospiti; qualche stampa
In scena all'aprirsi del sipario non c'è nessuno
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CUORI NELLA TORMENTA
PERSONAGGI
PERSONAGGI
Narratore
Introduce la finzione scenica, fa da filo conduttore a tutta la storia, consentendo anche cambi di
scena
(12 battute)
Brando Binelli
35-40 anni; è titolare di una società di distribuzione di formaggi; orgoglioso e sicuro di sè. E'
sposato con Cristina ed è socio di Franco.
(254 battute)
Cristina Binelli
30-35 anni; piacente, simpatica, donna di mondo un po' viziata e delusa dal marito (Brando) che
la trascura per il lavoro; molto amica di Giordana, sempre alla moda.
(126 battute)
Dalila
20-25 anni; bella ragazza, appariscente e totalmente svampita; segretaria neoassunta da Brando;
la classica "oca": ingenua e provocante; vestiti attillati, minigonne e scollature, camminata
felpata e ondeggiante. E' corteggiata insistentemente da Franco.
(87 battute)
Ermenegildo Cav. Cogliati
85-90 anni; vecchio cliente (scroccone) e amico di famiglia di Brando; è quasi completamente
rimbambito; parla un italiano a metà col dialetto milanese
(39 battute)
Franco Pirri
35 anni; è il socio in affari di Brando; è appena rientrato da un viaggio in Spagna e ha il vizio di
usare espressioni spagnole; ci prova con Dalila.
(143 battute)
Giordana Perini
40 anni; amica di Cristina, zitella; è nascostamente innamorata di Franco ma non ha il coraggio
di dichiararsi; vestiti sgargianti
(99 battute)
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CUORI NELLA TORMENTA
PERSONAGGI
Ivano Maggi
35-40 anni; romano, vecchio amico di liceo di Brando, ora editore e direttore della rivista
Novella 1500; pensa solo agli affari e si cava abilmente da ogni situazione; ha il vizio di citare
massime in latino sballate e di offrire caramelle di ogni genere
(66 battute)
Avv. Leali
40 anni; è il legale di Brando; serio e ragionevole
(35 battute)
Otello de Pisis
Fantomatico e affascinante consolatore di cuori infranti che tiene una rubrica di corrispondenza
sulla rivista Novella 1500; in realtà è Brando. Non appare mai in scena.
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CUORI NELLA TORMENTA
PRIMO ATTO
PRIMO ATTO
(Sipario; scena buia; entra il narratore da sinistra; deve essere illuminato da un occhio di bue;
va al centro sul proscenio e si rivolge al pubblico sorridendo)
NARRATORE - Buonasera. Avete mai sentito parlare della legge 898? No, eh!? Eppure, se vi
dicessi la parola divorzio capireste subito. Strano. Strano perché il sostantivo maschile singolare
divorzio non appare neanche una volta nella dozzina di articoli della suddetta legge, che in realtà
si chiama "Sulla disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio" (pausa; come se riflettesse)
"Casi di scioglimento del matrimonio"... Quanti casi di scioglimento di matrimonio ci sono in
Italia? Ve lo dico io: negli ultimi anni navighiamo attorno ai 70-75.000 casi, tra separazioni
legali e divorzi. Le cause? Beh, le più disparate: incomprensioni, amanti, incompatibilità di
carattere, suocere, cani, gatti e chi più ne ha più ne metta. Però scommetto che non vi è mai
capitato di vedere un caso di divorzio come questo. Perché? Beh, state un po' a vedere che cosa
combinano: (annuncia i vari personaggi; ogni volta che entra un personaggio gli si avvicina e
gli gira intorno mentre lo descrive)
Il marito! (entra Brando: sorride con aria ebete verso il pubblico) Rappresentante di generi
alimentari; ha l'ufficio annesso all'abitazione. (indica la scena e si accendono le luci)
La moglie! (entra Cristina dalla parte opposta di Brando: si ferma e sorride cordialmente al
pubblico) Casalinga (si fa per dire), al passo coi tempi e alla moda.
Il socio del marito (entra Franco: aria da playboy consumato) Scapolo e un po' ridicolo. Ama
viaggiare e fare il cascamorto con tutte.
L'amica della moglie! (entra Giordana: sorride in maniera accattivante) Sport preferito: la
caccia al maschio... con poche speranze.
L'affarista! (entra Ivano: guarda il pubblico con espressione assente; non sorride) Amico del
marito, in cerca di nuove frontiere per far soldi
La segretaria! (entra Dalila: cammina come una diva fatale degli anni '50 e ammicca al
pubblico) Ogni commento è superfluo.
Ermenegildo Cogliati ! (entra Cogliati col bastone) Lui... beh, lui... ecco... lo vedrete!
E infine: l'avvocato ! (entra avv. Leali: aria seria e professionale) Quando si parla di divorzio c'è
sempre di mezzo l'avvocato
(pausa; torna al centro del palco; i personaggi nel frattempo escono in ordine e in silenzio)
Bene signori, questi sono i protagonisti. Ma a noi interessano i fatti! E allora potremmo
cominciare... Sì! Potremmo cominciare da quel lunedì pomeriggio... (esce di scena a sinistra
mentre da destra entra Brando; cambio luci)
BRANDO - (entra da destra con un fascio di carte in mano; le sfoglia e passeggia avanti e
indietro sbuffando nervosamente; parla da solo) Ma insomma... non è possibile...
CRISTINA - (entra da destra; gioiosa; ha una borsetta in mano, pronta per uscire di casa)
Eccomi! Allora, sei pronto?
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CUORI NELLA TORMENTA
PRIMO ATTO
BRANDO - (alza lo sguardo verso di lei, come cadendo dalle nuvole) Eh? Cosa?
CRISTINA - Ma come "cosa"?? Dobbiamo andare a vedere i mobili nuovi per il soggiorno, non
ti ricordi più? Me l'hai chiesto tu di rinviare di una settimana perché avevi troppo da fare
BRANDO - Ah già! (si dà una botta in fronte) Scusa scusa scusa (si avvicina a Cristina e le da'
un bacio sulla guancia) Hai ragione: il divano in pelle e la libreria in mogano, vero? (esce a
sinistra per prendere la giacca; da fuori) Eh, certo, non mi dimentico mai nulla io! (rientra;
lentamente) Che ore sono adesso?
CRISTINA - (un po' sorpresa) Le 4 e mezza
BRANDO - (si da' una pacca sulla fronte molto più forte di prima) Porcaccia miseria maiala!
CRISTINA - (scocciata, come se già sapesse di che cosa si tratta; incrocia le braccia) Beh,
cosa c'è adesso?
BRANDO - (imbarazzato) Beh... ecco... vedi, cara... è successo che...
CRISTINA - (minacciosa gli si avvicina mani sui fianchi) Cosa?
BRANDO - Ecco, insomma... io...
CRISTINA - (sempre più minacciosa) Cosa???
BRANDO - (sfuggendo alla moglie che lo stringeva verso la scrivania) Non posso venire.
Purtroppo oggi alle cinque arriva un nostro grosso cliente da Lugano e... tu capisci, non è vero?...
non possiamo certo farlo aspettare. (si avvicina a Cristina e le accarezza dolcemente le spalle)
Scusami amore, ti prometto che la prossima settimana...
CRISTINA - (si sottrae arrabbiatissima e va dall'altra parte della stanza) Aspettare! Sono stufa
di aspettare! E un giorno perché, un giorno per come... Non hai mai tempo per me. Solo per i
tuoi formaggi puzzolenti!
BRANDO - (sforzandosi di restare calmo e ironico) Latticini, mia cara, latticini. (le si avvicina
di nuovo) Avanti tesoro, non è poi una tragedia se restiamo ancora un po' con il nostro vecchio
salotto, no?
CRISTINA - (si allontana di nuovo) Ma non è questo il punto. Che mi importa del salotto
nuovo! Io rivorrei il mio marito vecchio. Noi non ci vediamo quasi più. Non usciamo più
insieme. Non facciamo più una vacanza insieme. Non ci parliamo quasi più. Io capisco che il tuo
lavoro è importante, però... esci presto la mattina, rientri la sera tardi... Il tempo per noi due è
sempre di meno
BRANDO - Su, dài, non essere così tragica. In fondo la domenica ce la godiamo ancora
insieme...
CRISTINA - Ce la godiamo? Forse non ti ricordi, ma la mattina sei sempre qui in ufficio, poi
sali, mangi e ti metti a guardare la TV: (con enfasi) "Verde Fazzuoli", "Linea Verde", "A come
Agricoltura"...
BRANDO - L'informazione nel nostro settore è importante...
CRISTINA - Ma non ti passa per la mente che di formaggi puzzolenti non me ne frega niente,
almeno la domenica?
BRANDO - Latticini, cara, latticini
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CUORI NELLA TORMENTA
PRIMO ATTO
CRISTINA - E va bene: latticini! Questo non cambia la sostanza: noi due ci stiamo perdendo
BRANDO - Suvvia, adesso non esagerare. D'altra parte se è vero che il mio lavoro mi porta via
un sacco di tempo, devi riconoscere che ci ha dato e ci da' un sacco di soddisfazioni
CRISTINA - Euh!
BRANDO - (comincia ad innervosirsi) Come "Euh"?!? Perché tu credi che avresti una bella
casa, bei vestiti, bei gioielli e tutto il resto se io non lavorassi fino a tardi con quelli che tu chiami
i "formaggi puzzolenti"?! Beh se la pensi così, lasciatelo dire, sei un tantino leggierina nel
valutare le cose!
CRISTINA - (arrabbiatissima) Leggierina? Io sarei "leggierina"?!? Qui se c'è qualcuno che non
vuole capire le cose sei tu. Qui c'è in ballo qualcosa di più importante di tutti i vestiti e dei
gioielli e delle case e siamo noi due!
DALILA - (entra dalla porta di sinistra; ha dei fogli in mano) Mi scusi, signor Binelli...
BRANDO - (urlando) Non rompa le palle!
DALILA - (fa un rapido dietro-front, spaventatissima, sussurrando) Mi scusi
CRISTINA - (urla, con voce stridula) E non trattare così quella povera ragazza!
BRANDO - (avvicinandosi minacciosamente alla moglie) Quella ragazza IO la tratto come mi
pare, va bene?!!!
CRISTINA - (spaventatissima arretra, urla e si copre il viso) Aaaaahh! Non mi toccare non mi
toccare non mi toccareeeee! (Brando si ferma un istante fisso davanti a lei, poi allunga di scatto
entrambe le mani verso la sua faccia; Cristina urla di nuovo mentre Brando prende un
pacchetto di sigarette e un accendino che si trovavano su di un scaffale dietro la testa di
Cristina; si volta e va dall'altra parte della stanza. Si appoggia alla scrivania, spalle alla
moglie; si accende lentamente una sigaretta. Qualche istante di silenzio in scena)
CRISTINA - (con voce fredda e calma) Allora... non vieni a vedere i mobili insieme a me?
(Brando scuote la testa senza parlare né voltarsi) E' la tua ultima parola? (Brando annuisce
senza parlare né voltarsi; istanti di silenzio) Davvero? (Brando annuisce senza parlare né
voltarsi; istanti di silenzio) Ultima ultima? (Brando annuisce senza parlare né voltarsi; istanti di
silenzio; Cristina fa un respiro profondo, rassegnata ma orgogliosa) Bene... bene... (esce a
destra; Brando rimane solo in scena; continua a fumare, gira per la stanza evidentemente
turbato; si siede alla scrivania, vorrebbe riprendere il lavoro ma non ci riesce)
DALILA - (bussa pianissimo e fa capolino dalla porta dicendo flebilmente) Permesso...
BRANDO - Venga, venga avanti signorina
DALILA - (si ferma sulla soglia) Mi scusi, ma è arrivato questo telegramma e ho pensato di
portarglielo subito...
BRANDO - Sì, grazie (Dalila si avvicina e gli consegna il telegramma e fa per andarsene)
Signorina
DALILA - (si volta) Sì?
BRANDO - Mi scusi per prima, ho avuto uno scatto di nervi, ma vede... stavo discutendo con
mia moglie e...
DALILA - (con un sorriso) Oh, signor Binelli, non si preoccupi
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CUORI NELLA TORMENTA
PRIMO ATTO
BRANDO - Non ci faccia caso: sono normali discussioni di famiglia
DALILA - (svampitissima) Certo, certo. C'est la vie
BRANDO - (stupito dall'espressione della ragazza) Eh già, già... "c'est la vie"... C'è altro,
signorina?
DALILA - Ehmm... sì. C'è di là un signore anziano che dice di conoscerla e che vorrebbe
parlarle appena possibile
BRANDO - E' un tipo con i baffi, gli occhiali, un cappello grigio e il bastone?
DALILA - Esatto. Lo conosce?
BRANDO - Se lo conosco?? Quello è il cavalier Cogliati, il nostro avventore più vecchio... in
tutti i sensi. E' nostro cliente da quando mio padre aveva ancora il negozio di latteria; e ancora
adesso, nonostante ormai vendiamo solo all'ingrosso, viene ancora qui a comprare il formaggio.
E ancora adesso, nonostante mi abbia visto crescere, mi da' ancora del voi. Ormai è un po' andato
(fa un gesto eloquente)... ma resta sempre una brava persona. Le ha detto per caso che cosa
voleva?
DALILA - No, mi ha detto che voleva parlare con lei...
BRANDO - Bene, bene... Fa così perché lei è una faccia nuova e non si fida molto; vedrà che
col tempo si abituerà a riconoscerla. Anzi, lo faccia venire di qua così vedrà che tipo è
DALILA - Va bene, signor Binelli (esce a sinistra)
BRANDO - (si fa incontro a Ermenegildo quando entra da sinistra accompagnato da Dalila e
gli stringe calorosamente la mano; da questo momento parlerà a voce molto alta) Cavaliere!
Che piacere rivederla!
ERMENEGILDO - Eeeeh, potrebbe andare meglio ma non ci si può lamentare. Quando c'è la
salute...
BRANDO - Come ha ragione, cavaliere (avvicinandogli una sedia). Prego, cavaliere, si
accomodi
ERMENEGILDO - No no no no no. Vi ringrassio ma devo andare via subito (ancor prima di
finire la frase si mette a sedere; Brando guarda Dalila con uno sguardo eloquente; Dalila
trattiene un sorrisino). Ecco, signor Binelli, sono venuto da voi perché mi avevate detto che vi
sarebbe arrivato quel formaggio fresco, dalla Calabria, quello che non è mica di mucca, come si
chiama...
BRANDO - La mozzarella di bufala
ERMENEGILDO - Ecco, ecco, proprio quella lì. Siccome mi avevate detto che erano proprio
buono e che valeva la pena di fare un assaggino...
BRANDO - Ma certo, cavaliere. Le promesse vanno sempre mantenute. Quante ne vuole: 2, 3,
10?
ERMENEGILDO - Noooo, no no no no no. Ne basta un pessetino, tanto per provare
BRANDO - Ma non si preoccupi. Dalila, vada di là in magazzino a prendere 2 belle mozzarelle
al cavaliere, di quelle fresche, appena arrivate (Dalila esce a sinistra)
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CUORI NELLA TORMENTA
PRIMO ATTO
ERMENEGILDO - (attende che Dalila sia uscita, poi fa cenno a Brando di avvicinarsi; gli
mette una mano sul braccio e con gli occhi che brillano) Ooh, ma che bela tuseta, né
BRANDO - Ha visto? La prima scelta non ce l'abbiamo solo nei formaggi...
ERMENEGILDO - Ho visto, ho visto
BRANDO - Certo che lei, cavaliere, ne deve aver conosciute di donne nella sua vita...
ERMENEGILDO - Eeeeh... Mi sono tolto anch'io le mie belle sodisfasioni
BRANDO - Un giorno o l'altro mi racconterà qualcuna delle sue avventure, eh cavaliere!... (gli
batte amichevolmente una mano sulla spalla e Ermenegildo comincia a tossire violentemente;
Brando preoccupato si china in fianco a lui e gli picchietta leggermente sulla schiena con la
mano) Oh, mi scusi, mi scusi. Le prendo un bicchier d'acqua? (va alla scrivania e versa un
bicchiere di acqua minerale)
ERMENEGILDO - (paonazzo in volto, piegato sulla sedia, fa cenno di no con la mano; poi tira
un lunghissimo respiro asmatico e con un filo di voce) No, no... grassie, grassie... sto benissimo,
grassie
DALILA - (rientra da sinistra con due sacchettini in mano e va diritta verso Ermenegildo, si
china su di lui mostrando una generosa scollatura) Ecco le sue mozzarelle, cavaliere. Belle
fresche! (Dalila si rialza, si volta ed esce a sinistra; Ermenegildo rimane a bocca aperta con lo
sguardo fisso e il sacchettino delle mozzarelle in mano; quando Dalila se ne va tenta di seguirla
e rischia di cadere in terra inciampando col bastone nella sedia e viene salvato solo da un
provvidenziale intervento di Brando che si getta a sorreggerlo urlando Cavaliere! e lasciando
cadere a terra il bicchiere colmo d'acqua)
BRANDO - Ecco, cavaliere, si sieda qui. (canzonandolo) Alla sua età non dovrebbe più fare
certi sforzi...
ERMENEGILDO - (facendosi aria con il cappello) Eh lo so, lo so Però adesso è meglio che
vado (si alza a fatica aiutato da Brando) Statemi bene e mi raccomando: salutatemi quella brava
ragassa vostra moglie
BRANDO - Senza dubbio, cavaliere (lo accompagna all'uscita a sinistra)
ERMENEGILDO - (si ferma) Allora mi assicurate che sono belle fresche, eh? (gli mostra le
mozzarelle)
BRANDO - Ma certo, cavaliere, certo. Si fidi di me
ERMENEGILDO - (si ferma) Eh, siete un uomo fortunato voi, circondato da belle donne
BRANDO - Troppo buono, cavaliere (lo spinge verso l'uscita)
ERMENEGILDO - (si ferma) Eh, ai miei tempi sì che mi sarei divertito anch'io (ridacchia)
BRANDO - (sempre più impaziente di mandarlo via) Sì, sì, certo, cavaliere
ERMENEGILDO - (ormai sulla soglia) Quando c'era vostro padre sì che... (fa un gesto
eloquente e fischia)
BRANDO - (lo spinge letteralmente fuori) Arrivederci, cavaliere! (tira un sospiro di sollievo,
torna silenziosamente dietro la scrivania e si immerge nelle carte; dopo qualche istante)
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CUORI NELLA TORMENTA
PRIMO ATTO
ERMENEGILDO - (rientra da sinistra parlando) Scusatemi, ma mi sono dimenticato di
chiedervi dove le devo conservare (agita le mozzarelle in aria). Cosa faccio: le tengo in
frigorifero o in cantina? Insomma dov'è che le devo mettere?
BRANDO - (si alza di scatto, ormai al limite della sopportazione) Se le metta nel... (si ferma in
tempo) nel frigorifero; le tenga in frigorifero e andrà benissimo
ERMENEGILDO - Allora vado subito a sistemarle nel cassettino in basso (si volta e si avvia
all'uscita; si ferma, si volta) Va bene nel cassettino in basso?
BRANDO - (dominandosi) Sì, va bene nel cassettino in basso (Ermenegildo esce in silenzio;
Brando torna a sfogliare nervosamente le carte sulla scrivania; dopo qualche istante)
DALILA - (fa capolino da destra) Mi scusi
BRANDO - (irritato) Che cosa c'è ancora
DALILA - (intimidita) Ho... ho preparato gli ordini che mi aveva detto ieri; se li vuole firmare...
BRANDO - (annuisce, firma un paio di fogli, prende in mano il secondo e lo legge
attentamente) Signorina, chi ha fatto un ordine per 2000 quintali di caprini?
DALILA - (ingenua e innocente) Lei, signor Binelli
BRANDO - Non le sembrano un po' troppi?
DALILA - Me l'ha detto lei ieri mattina
BRANDO - (ironico e nervoso) Aaaah... gliel'ho detto io ieri mattina. Peccato che io le avevo
detto di ordinare 2 quintali di caprini; è vero che le ho anche detto di indicare il quantitativo in
pezzi e cioè 1000 confezioni da 200 grammi l'una
DALILA - (con un risolino idiota) Ah ah ah. Devo avere fatto un po' di confusione...
BRANDO - Sa quanto mi potrebbe costare questa sua "confusione"? Tenga (le restituisce
bruscamente i fogli) Rifaccia tutto. E stia più attenta
DALILA - (avvilita) Mi scusi, non ho fatto apposta
BRANDO - (prende la giacca appesa sullo schienale della sedia) E ci mancherebbe altro. Io
esco. Se qualcuno mi cerca sono partito. Per il Perù (esce rapidamente)
(Dalila rimane un attimo a guardare verso l'uscita poi scrolla il capo e si mette a riordinare la
scrivania; improvvisamente)
FRANCO - (entra con un salto da destra; ha una valigia in mano ricoperta di adesivi, occhiali
scuri, camicia hawaiana, abbronzatissimo, sorriso smagliante; deve dare l'impressione di essere
appena rientrato da un viaggio; grida) Ohilà, amigos!
DALILA - (si spaventa e lancia un acutissimo urlo facendo volare tutte le carte della scrivania)
Aaaah!
FRANCO - (a sua volta si spaventa e lancia un urlo indietreggiando di un passo) Aaaah!
(Rimangono un instante a fissarsi immobili; quindi Franco avanza di qualche passo aggirando
lentamente Dalila "squadrandola" dalla testa ai piedi mentre lei rimane si rifugia dietro la sedia
con lo sguardo fisso su di lui; quindi esclama)
FRANCO - Que hermosa muchacha! Muy muy muy muy muy muy hermosa
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CUORI NELLA TORMENTA
PRIMO ATTO
DALILA - E lei chi è?
FRANCO - Qui soy yo? Quien es tu, splendida mujer?
DALILA - Mi... mi scusi ma io non parlo spagnolo
FRANCO - Que importa? No hace falta que tu parles, maravillosa femina (Cristina compare
sulla porta di destra e rimane a guardare la scena)
DALILA - (abbozzando un sorriso) Ehm, il signor Binelli non c'è in questo momento; io sono la
sua segretaria e... se posso esserle utile in qualcosa...
FRANCO - (le si avvicina ancora) Oh, tu puede esser muy utile por mi...
CRISTINA - Olè!
FRANCO - (colto di sorpresa si ferma e si volta verso Cristina) Cristina! Carissima, come stai
(si leva gli occhiali, appoggia la valigia, le si fa incontro e la abbraccia affettuosamente)
CRISTINA - (ricambiando l'abbraccio) Non perdi mai il tuo viziaccio, eh? Quando sei
arrivato?
FRANCO - Un'ora fa. Il tempo di prendere un taxi all'aeroporto ed eccomi qua. E Brando dov'è
finito?
CRISTINA - Mah, credevo fosse qui in ufficio
DALILA - (interviene, un po' disorientata) Il signor Binelli è uscito poco fa. Andava in Perù
CRISTINA - In Perù??
FRANCO - (ridendo) Sì, non preoccuparti. Dice sempre così quando ha la luna di traverso
CRISTINA - Ah. Scusatemi, non vi ho ancora presentato. E questa è Dalila, la nuova segretaria;
signorina Dalila questo è Franco, il socio di mio marito
DALILA - Aaah, ma allora lei non è spagnolo
FRANCO - (baciandole la mano) Muy encantado, seorita
CRISTINA - No, non è spagnolo. E' solo tornato da uno dei suoi viaggi in terra straniera che si
sa quando iniziano ma non quando finiscono, vero Franco?
FRANCO - (supplichevole) Avanti Cristina, non essere cattiva con me. In fondo sono stato via
solo 3 settimane
CRISTINA - Peccato che quando sei partito hai detto "ci vediamo lunedì". Ed era venerdì!
FRANCO - Ma lo sai come vanno queste cose. Un giorno tira l'altro. E poi sono stato
conquistato dalla naciòn più bella de todo el mundo: l'Espaa!
BRANDO - (spunta dalla porta di destra) E hai lasciato me nella mierdas fino al collos!
FRANCO - (corre ad abbracciare anche lui, non ricambiato) Brando! Vecchio marpione!
Come va?
BRANDO - (va direttamente alla scrivania con un grugnito) Mmmmh. Andrebbe meglio se tu
fossi rimasto qui a lavorare. Sai cosa ho dovuto sopportare io in questi 20 giorni? (afferra delle
carte) Fornitori, clienti, consegne, bolle, fatture...
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CUORI NELLA TORMENTA
PRIMO ATTO
FRANCO - (prendendolo in giro) Tifo, colera, terremoti... Uuuh, come la fai lunga. Sono certo
che te la sei cavata benissimo anche senza di me
CRISTINA - Scusate, io stavo uscendo. Voi avrete un mucchio di cose da raccontarvi, quindi vi
lascio soli. Ciao (esce a sinistra)
FRANCO - (allegro) Adios
BRANDO - (freddo) Ciao (si siede a scartabellare a testa bassa)
FRANCO - (dopo qualche istante si avvicina a Brando, appoggia le mani sulla scrivania e,
quasi sottovoce) Ehi, ma... c'è qualcosa che non va tra te e Cristina?
BRANDO - (lo guarda e quasi arrabbiato) No, perché?
FRANCO - (sorpreso) Niente, niente, mi sembrava...
BRANDO - (dopo un lungo sospiro, si rivolge a Dalila) Signorina, le dispiace lasciarci soli
(Dalila, che fino a quel momento era rimasta in silenzio in disparte, annuisce ed esce a sinistra
camminando alla sua maniera)
FRANCO - (segue tutto il tragitto di Dalila con gli occhi, quindi esclama) Incredibile! Ma dove
l'hai trovata quella?
BRANDO - Lascia perdere. In una settimana non ha fatto altro che combinare guai. (sarcastico)
Ma io ho bisogno di qualcuno che mi dia una mano, visto che tu non ci sei mai
FRANCO - Me la farei dare volentieri anch'io una mano da quella!
BRANDO - (con disprezzo) Sei il solito maniaco
FRANCO - (gira per l'ufficio mettendo le mani dappertutto spostando cose seguito da Brando
che rimette a posto tutto quello che tocca) Ma via, Brando. Va bene che tu sei quello superfedele, attaccato alla famiglia e che guai solo a pensarci a certe cose; ma si fa anche per
scherzare, no? Una battuta tra amici
BRANDO - Mmmmh
FRANCO - Ma guarda come sei ridotto. Non fai altro che pensare al lavoro: sei diventato un
uomo triste. E mi sembra che neppure Cristina sia molto contenta. O sbaglio?
BRANDO - Sì. effettivamente le cose non vanno benissimo fra noi....
FRANCO - Lo vedi? E tu vorresti perdere la persona che ami per 4 pezzi di formaggio?
BRANDO - (scocciato) Aaaah ti ci metti anche tu con questa storia del formaggio? Noi ci
viviamo col formaggio, caro Franco, forse questo te lo sei scordato! E adesso siete diventati
improvvisamente schizzinosi e vi fa schifo a tutti quanti. Beh sappi che io vado orgoglioso del
mio lavoro
FRANCO - (allibito per la reazione di Brando) Fiuuu! Calmate, amigo. Non volevo certo
offenderti (pausa) Ma questa mi sembra la migliore dimostrazione che sei teso come una corda
di violino (pausa) Tu avresti bisogno di svagarti un po'. Di pensare a qualcos'altro. Che so io?
Cinema? Teatro? Concerti? (ammiccante) Discoteca? Eh? Ci sono certe muchachas...
BRANDO - (più rilassato) E piantala
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CUORI NELLA TORMENTA
PRIMO ATTO
FRANCO - Ok ok. Magari... magari qualcosa di più tranquillo. Scacchi? Francobolli?
Bricolage? (pausa) Vedi, secondo me hai bisogno di un diversivo, qualcosa che ti impegni, ti dia
soddisfazione e ti distragga un po' da questo lavoro
BRANDO - (riflette) Sì, forse hai ragione tu. Ci penserò (gli mette affettuosamente una mano
sulla spalla)
FRANCO - (allegro) Hey hey hey hey hombre! Yo soy tornado aposta por divertirve. Y ahora
men vado a casas a sistemar las valigias. Hasta la vista batista! (esce a sinistra)
BRANDO - Ciao (sottovoce) disgraziato
(Brando va dietro la scrivania, si accende una sigaretta ma gli casca l'accendino; si china per
raccoglierlo e sente le voci di Cristina e Giordana che si avvicinano; ci pensa un attimo e decide
di rimanere accucciato sotto la scrivania ad origliare; per tutta la scena successiva dovrà essere
visibile al pubblico e commentare con espressioni del viso e gesti del corpo quanto Cristina e
Giordana si dicono)
CRISTINA - (ancora da fuori) ... e secondo me non è così facile come sembra
GIORDANA - (idem c.s.) Ma dai. In fondo non è si tratta che di un divano e...
CRISTINA - (idem c.s.) Ssssh! Se ti sente mio marito... (fa capolino con la testa) Non non c'è
pericolo (entra in scena seguita da Giordana) Deve essere uscito per qualche commissione del
cavolo. Anzi, sarà andato come al solito dal commercialista. Passa più tempo dal commercialista
che con me
GIORDANA - (canzonandola) Attenta o qualche sera te lo ritroverai a letto al posto tuo
CRISTINA - Oh, guarda, non mi stupirei affatto se accadesse
GIORDANA - (stupita e curiosa) Perché, hai dei sospetti che Brando sia un po'...
CRISTINA - Un po' cosa?
GIORDANA - Un po'... Ma sì, dai, che hai capito... un po' frou frou, ecco
CRISTINA - Ma cosa dici? (pausa) Beh, a dire la verità il commercialista l'aria un po' frou frou
ce l'ha davvero
GIORDANA - Ma dài!
CRISTINA - Sì sì (imita voce e atteggiamenti gay) Sai quelli che parlano tutti così, no. E
camminano così. Poi è sempre profumato, ben pettinato. Mah....
GIORDANA - (ridendo) Stai attenta davvero allora
CRISTINA - Ma no, figurati. Di Brando c'è da fidarsi ciecamente (pausa) Certo... anche lui non
è più quello di una volta...
GIORDANA - Eh già, a una certa età si cominciano a perdere i colpi
CRISTINA - Ma no, non è quello il punto. E' che ha sempre in testa il lavoro, il lavoro... ufff! Io
sono diventata una specie di oggetto nella casa
GIORDANA - Eh, vorrei fare io da oggetto a chi dico io...
CRISTINA - Non dirmi che hai ancora in testa... lui
GIORDANA - E me lo chiedi? E' così bello!
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CUORI NELLA TORMENTA
PRIMO ATTO
CRISTINA - Ma via, Giordana, è un bambinone
GIORDANA - Mmmmh... può darsi... Ma io farei volentieri la sua tata. Brando proposito, è
tornato?
CRISTINA - Ah, giusto. Mi ero anche dimenticata di dirtelo. E' arrivato nel pomeriggio. L'ho
trovato qui oggi prima di uscire
GIORDANA - (eccitatissima) Ma sei pazza? E non mi dici niente? Non sarà mica ancora qui?
Oddio, guarda come sono conciata! Devo correre subito a casa a cambiarmi... e poi dal
parrucchiere... (fa per uscire)
CRISTINA - (bloccandola) Ma no, lascia stare. E' appena rientrato e sarà andato a casa a
riposarsi un po', non ti pare
GIORDANA - (calmandosi) Sì, sì, hai ragione. Meno male, così avrò tutto il tempo di
prepararmi a incontrarlo. Certo che devono essere usciti da poco (annusa l'aria) C'è ancora un
odore di fumo (Brando spegne rapidamente la sigaretta)
CRISTINA - Sì, ma figurati. Con tutto quello che fuma mio marito in questo periodo... Questo
ufficio sta diventerà una camera a gas: fumo e formaggio. E speriamo che ci si soffochi dentro
qualche giorno!
GIORDANA - Uh, ma allora sei proprio arrabbiata stavolta. Secondo me dovresti fare una cosa:
parlane con qualcuno. No no, non guardare me. Noi ci conosciamo da troppi anni, io so tutto di
te e di Brando. Ci vorrebbe invece qualcuno che non sa nulla di voi, che sia comprensivo,
obiettivo e imparziale. I problemi sono molto più chiari se visti dall'esterno non ti pare?
CRISTINA - Sì, ma... non posso mica andare in strada a fermare qualcuno e dirgli " Salve,
avrebbe due minuti? Vorrei raccontarle la storia della mia vita"
GIORDANA - (sorridendo) Ma no, sciocchina, non intendevo questo. Ci sono tanti altri modi.
Ad esempio ci sono gli psicologi per questo. O gli esperti sentimentali. Adesso ti rispondono
anche in TV, per radio, sulle riviste
CRISTINA - Ma no, dai. Mi sembra così... così infantile, sciocco
GIORDANA - Ma perché? In fondo che cosa ti costa? Non sei nemmeno costretta a dirgli chi
sei. Tu scrivi o telefoni con un altro nome, chiedi un parere e basta. Chi può dirlo che non possa
tornarti utile. In caso contrario... niente: nessuno saprà mai nulla
CRISTINA - (ci riflette un attimo) D'accordo... ci penserò
GIORDANA - (rincuorandola) Avanti, su con la vita, Cristina. Vedrai che passerà anche questa
CRISTINA - Speriamo! Ciao, ci sentiamo domani
GIORDANA - A domani (esce a sinistra mentre Cristina esce a destra)
BRANDO - (si risolleva da sotto la scrivania ma pesta una zuccata) Ohi! Porca miseria vacca!
(si massaggia la testa e passeggia nervosamente per la stanza rimuginando fra sè e sè) Così
perdo i colpi, eh... non sono più quello di una volta... E il commercialista... Beh, sì,
effettivamente il commercialista è un po' (fa un gesto eloquente) però è un bravo
commercialista... e poi che gliene frega a loro...
DALILA - (entra da sinistra) Mi scusi, signor Binelli
BRANDO - (distolto bruscamente dai suoi pensieri) Che c'è?
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CUORI NELLA TORMENTA
PRIMO ATTO
DALILA - (come sempre un po' intimorita) C'è... c'è di là un signore che vuole vederla
BRANDO - Chi è?
DALILA - Non lo so, dice di essere un suo vecchio amico
IVANO - (entrando in quel momento da sinistra) Brando! Vecchio mio! (allarga le braccia)
BRANDO - Ivano! (va ad abbracciarlo) Cosa ci fai qui? Da dove spunti? Da quanto tempo non
ci si vede?
IVANO - Ehi, una domanda per volta. "Cum calma homo in pacis vivet": il sagace Catone
censore
BRANDO - Cosa fai da queste parti?
IVANO - Ma... passavo qui in città per affari e mi son detto "Andiamo a vedere se è ancora là".
E infatti...
BRANDO - Questa sì che è una sorpresa! Quanti anni sono che non ci vediamo?
IVANO - Mah, non saprei... comunque un bel po' (guardandosi in giro e in particolare la
segretaria) Vedo che ti sei sistemato bene. Come vanno gli affari?
BRANDO - Beh, non mi lamento. E tu? Con cosa stai trafficando adesso?
IVANO - Non ci crederai mai (pausa) Riviste. Ho fondato una mia casa editrice
BRANDO - Ma dài! Allora mi devi raccontare tutto. Vieni, vieni su che... (si ferma) No, anzi,
andiamo a bere qualcosa seduti da qualche parte, ti va?
IVANO - Ok, andiamo
BRANDO - (a Dalila) Se mi cerca qualcuno sono uscito
DALILA - Va di nuovo in Perù?
IVANO - In Perù?
BRANDO - sì... no... cioè... lascia perdere. (a Dalila) No, signorina; sono... sono dal
commercialista, va bene
DALILA - Va bene
IVANO - (infila una mano in tasca e ne estrae un po' di caramelle) Toh, vuoi una caramella al
tamarindo?
BRANDO - No, grazie (prende Ivano sottobraccio ed escono a sinistra) Tu editore. Roba da
non credersi! (Dalila rimane in scena da sola e va a riordinare le carte sulla scrivania; dopo
qualche istante)
CRISTINA - (entra da destra) Signorina, è tornato mio marito?
DALILA - No, è appena uscito
CRISTINA - Ah sì? E sa per caso dove andava?
DALILA - Andava dal commercialista con un suo amico
CRISTINA - (stupita e spaventata) Dal commercialista? Con un suo amico?
DALILA - (stupita) Sì. Sembravano tutti e due molto contenti
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CUORI NELLA TORMENTA
PRIMO ATTO
CRISTINA - (preoccupatissima) Oddio! Allora la situazione è più grave di quanto pensassi...
Devo subito parlarne con Franco (esce da destra)
DALILA - (prende un fascio di carte, scrolla la testa e si avvia ad uscire a sinistra; rivolta
verso il pubblico) Mi sembrano tutti un po' strani qua dentro (esce a sinistra)
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
SECONDO ATTO
NARRATORE - (entra da destra) Allora, dove eravamo rimasti? Ah sì: lei è stufa di lui, lui è
stufo di lei; semplice no ? Ma il bello viene dopo... (esce a destra; scena vuota; si sente da
sinistra la voce fuori campo di Franco che parla con Dalila)
FRANCO - Ma sì, certo! E fanno delle tortillas alla valenciana grosse così. Vieni con me in
Spagna: ti farò vedere la plaça de toros
DALILA - Ma... io veramente... non saprei...
FRANCO - Non dirme que no (compare sulla porta ancora guardando verso l'esterno; canta
sguaiatamente alla spagnola) tu me spiessa el coraçon. Y famme saber (sulla porta di destra
compare Brando con dei fogli in mano) si stasera esci a cena con migo
BRANDO - (imitando Franco) Se non la pianti io ti chiudo nel frigo
FRANCO - (voltandosi di scatto, sempre allegro) Olà, Brando. Todo bien?
BRANDO - Comincio ad avere dei dubbi sulla tua sanità mentale. Tieni (gli da' i fogli in mano)
invece di fare il buffone ci sono da controllare tutte queste fatture. Io esco che ho un
appuntamento (va verso l'uscita di sinistra)
FRANCO - (canzonandolo) Oh oh oh. Un appuntamento...
BRANDO - Di affari
FRANCO - Certo, certo. Adios
BRANDO - Buenos aires (esce; qualche secondo dopo fa capolino con la testa) E lascia in pace
la segretaria
FRANCO - (finto tonto) Chi? Io?
(Brando esce definitivamente e Franco rimane in scena da solo canticchiando prima
sommessamente poi appassionatamente "Pensami" di Julio Iglesias; entra Giordana da sinistra
e rimane incantata a guardarla e ad ascoltarlo; quando Franco arriva alla strofa "... si può
arrivare alle stelle, con un semplice" è Giordana a concludere la strofa lanciandosi a occhi
chiusi verso di lui, come se fosse in attesa di un bacio)
GIORDANA - Siiii
FRANCO - (si volta di scatto, stupitissimo, fa un balzo indietro e lancia un urlo) Aaaah! (si
riprende; la guarda scocciato, come se sapesse quello che lo aspetta; resterà freddo e monotòno
per tutta la scena) Buongiorno, signora Perini (va a sedersi alla scrivania)
GIORDANA - (precisa) Signorina Perini, ma se vuole può chiamarmi Giordana (pausa;
nessuna risposta da parte di Franco che finge di lavorare; timidamente cerca di attaccare
bottone) Mi scusi se l'ho interrotta, ma ho sentito che cantava "Pensami" del grande Julio e non
ho resistito. Piace anche a lei il grande Julio?
FRANCO - (sarcastico e aggressivo) No, a dirle la verità non è che mi piaccia granchè il grande
Julio
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
GIORDANA - Peccato (pausa) Ho sentito che è stato in Spagna
FRANCO - Sì
GIORDANA - Dev'essere un paese meraviglioso. A lei è piaciuto?
FRANCO - Sì (pausa)
GIORDANA - Sto aspettando Cristina. Dovremmo uscire insieme. In realtà avrebbe dovuto
restare a cena da me, ma stasera non può e così... così cenerò da sola (lunga pausa) E' una cosa
che non mi piace cenare da sola; mi mette tristezza. Ma d'altra parte... (pausa) A lei non capita
mai di cenare da solo?
FRANCO - (senza alzare la testa dalle carte) Quasi sempre
GIORDANA - (con un filo di speranza nella voce) Davvero? (in crescendo) E non si sente triste
e solo? Non sente il bisogno di qualcuno vicino con cui parlare, ridere, scherzare? Qualcuno che
le stia seduto accanto e le faccia compagnia nelle buie sere d'inverno? (resta in speranzosa attesa
di una risposta)
FRANCO - (pausa; c.s.) No
CRISTINA - (da fuori) Giordana. Sei lì?
GIORDANA - (sull'orlo di una crisi di pianto) S-sì
CRISTINA - Scendo subito (dopo qualche istante entra da destra) Scusami se ti ho fatto
aspettare. Ciao Franco. Dov'è Brando?
FRANCO - E' uscito. Credo che andasse dal commercialista
CRISTINA - Ancora? Non ti sembra che ci vada un po' troppo spesso?
FRANCO - Mah, non saprei
CRISTINA - Ne riparleremo di questa storia. Andiamo, Giordana (Giordana annuisce,
abbattuta) Ciao Franco (esce a sinistra con Giordana)
FRANCO - Ciao
(Franco rimane in ufficio da solo; dopo qualche istante entra Dalila da sinistra)
DALILA - Mi scusi signor Pirri, c'è il cavaliere Cogliati che cerca del signor Binelli. Non c'è?
FRANCO - (si alza di scatto, le corre incontro, le prende le mani fra le sue e gliele bacia
appassionatamente) No my hermosa seorita. Estamos solos, io e te
DALILA - Non siamo proprio soli. C'è di là il cavalier Cogliati
FRANCO - Que me impuerta? (compare Ermenegildo sulla porta) Yo te quiero mas que mi
vida (la cinge con un braccio per baciarla)
ERMENEGILDO - (entra interrompendo bruscamente) E' permesso (Franco e Dalida si
separano con un balzo) Non c'è mica il signor Binelli?
FRANCO - No, in questo momento è fuori (Dalida esce a sinistra seguita dallo sguardo di
Ermenegildo) Se posso esserle utile io, cavaliere
ERMENEGILDO - (avanza con lo sguardo rivolto verso l'uscita di sinistra) Eh, sì, magari mi
potete dare voi una mano (va a urtare Franco) Oh, scusate
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
FRANCO - (sorreggendolo) Prego. Se si vuole accomodare (gli porta una sedia)
ERMENEGILDO - No no no no no no, grassie (si siede; tutto il dialogo che segue è basato
sull'equivoco e moltissimo e lasciato alla mimica degli interpreti) Ecco è successo questo.
L'altro giorno ho chiesto al signor Binelli dove dovevo conservarle. Ansi, no; prima gli ho
chiesto se erano belle fresche. Lui le ha guardate e mi ha detto "Sì, sì, stia tranquillo: sono due
belle fresche". E poi mi ha detto " Se vuole che durino a lungo le tenga nel cassetto in basso del
frigo" E io ce le ho messe. Solo che adesso sono diventate più piccole. E io non voglio mica
perderle così in fretta: non le ho ancora adoperate. Ecco, allora volevo chiedervi: dov'è che le
devo tenere per conservarle più a lungo?
FRANCO - (rimane un attimo interdetto) S-sì... ecco... per conservarle più a lungo ha detto...
ERMENEGILDO - (sicuro di sè) E sì eh! Non sono mica ancora da buttare via
FRANCO - No, no, non intendevo dire questo. Solo che non saprei cosa dirle perché...
BRANDO - (entra da destra; ha in mano delle lettere) Franco! Grandi notizie! Oh, cavaliere,
buongiorno
ERMENEGILDO - Oh, signor Binelli (si alza e va a stringergli la mano; a tutto il dialogo
successivo Franco assiste allibito) Grassie al cielo siete arrivato. Stavo spiegando al vostro socio
che in frigo non si sono conservate bene: sono diventate piccole. E allora volevo sapere dove le
devo mettere
BRANDO - Ah sì eh? Si sono rimpicciolite. Mmmmh... mah, forse il suo frigo le ha asciugate
un po'. Allora faccia così: le metta in un posto umido, però che sia anche fresco. Non ha una
bella cantina?
ERMENEGILDO - Sì sì. Belissima
BRANDO - Ecco le metta lì e le lasci lì qualche giorno: vedrà che torneranno come nuove
ERMENEGILDO - Grassie, grassie signor Binelli. vado subito a metterle giù in cantina.
Arrivederci, arrivederci (esce a sinistra)
FRANCO - Ehi, ma che cosa...
BRANDO - Zitto! (va alla porta di destra, la apre e rimane in ascolto)
FRANCO - Non c'è nessuno; tua moglie è uscita
BRANDO - Sicuro? (Franco annuisce; Brando richiude la porta) Ascolta (orgoglioso): Cuori
nella Tormenta!
FRANCO - Che???
BRANDO - (come se indicasse una scritta luminosa a caratteri cubitali) Cuori nella Tormenta
FRANCO - (si avvicina, si mette nella stessa posa e lo imita) Mi sembri tutto scemo
BRANDO - Ma dài, sii serio
FRANCO - IO?!
BRANDO - "Cuori nella Tormenta" è il titolo di una rubrica tutta mia su una rivista
FRANCO - Cosa?
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
BRANDO - Ma sì. Hai presente quel mio vecchio compagno di liceo che è venuto a trovarmi
ieri? (Franco annuisce) Ecco, lui fa l'editore. E da poco pubblica una rivista che si chiama
"Novella 1500"
FRANCO - (ripete poco convinto) "Novella 1500"
BRANDO - Sì: una di quelle riviste scandalistiche... Insomma su questa rivista lui intende
inserire un rubrica di posta per le lettrici e aveva bisogno di una persona che sapesse scrivere in
maniera decente le risposte alle lettere
FRANCO - (sempre poco convinto) E a pensato a te
BRANDO - (orgoglioso) Beh, dice che si è ricordato che al liceo io facevo i temi migliori della
classe e quando mi ha rivisto ha pensato di propormelo
FRANCO - Come hai detto che sia chiama questa rubrica?
BRANDO - Cuori nella tormenta
FRANCO - Uuuuhhh! E quando dovresti cominciare?
BRANDO - Subito. Già dalla settimana prossima comincieranno a pubblicare le mie risposte;
anzi, non le MIE risposte ma quelle di... Otello de Pisis
FRANCO - Chi???
BRANDO - Otello de Pisis. E' lo pseudonimo che mi sono scelto: nobile, elegante, fascinoso...
quello che ci vuole per incantare i cuori femminili
FRANCO - Sarà... a me ricorda tanto Lupo de Lupis
BRANDO - Adesso scusa ma ho molto da fare (gli mostra le lettere che ha in mano) Devo
consegnare entro stasera le risposte a queste (apre la porta di destra e si avvia ad uscire; si
ferma, torna da Franco) Grazie. Se non ci fossi stato tu a spingermi a cercare qualcosa di nuovo
a quest'ora chissà dove sarei
FRANCO - Dal commercialista...
BRANDO - Come?
FRANCO - No, niente, lascia stare (Brando va per uscire a destra) A proposito; Cristina cosa
ne pensa di questa cosa?
BRANDO - (si blocca; torna da Franco rapidamente; parla sottovoce e si guarda intorno con
sospetto) Ssssh! Cristina non deve sapere assolutamente nulla di tutto questo
FRANCO - (anch'egli sottovoce) Perché?
BRANDO - (idem c.s.) Perché Cristina è troppo gelosa... e se sapesse che io scrivo a delle donne
e che delle donne scrivono a me, farebbe una scenata. Tutta questa storia deve restare un segreto
fra me e te. Acqua in bocca! (esce furtivamente)
FRANCO - (rimane interdetto in scena) Acqua in bocca... mi sa che l'acqua gli è entrata nel
cervello. Chissà come andrà a finire... (esce a sinistra e contemporaneamente da destra entra il
Narratore)
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
NARRATORE - (si rivolge sempre al pubblico; passeggia avanti e indietro sul proscenio)
Chissà come andrà a finire... Mmmmh... Eh, già. Perché la situazione si sta facendo sempre più
ingarbugliata. E come tutte le storie che si rispettino "Qualche giorno dopo..." (esce di nuovo a
destra)
BRANDO - (entra da sinistra con aria furtiva, in punta di piedi va ad ascoltare a destra, si
guarda intorno; poi si rivolge a destra parlando sottovoce) Vieni, vieni
IVANO - (entra anch'egli molto sospettoso, ha una borsa in mano; si guarda intorno; indicando
la borsa) Posso consegnarti la...
BRANDO - (lo interrompe, sempre sottovoce) Ssssh! Un momento. C'è su mia moglie (indica il
piano superiore) E la segretaria può rientrare da un momento all'altro (continua a guardarsi
intorno con sospetto)
IVANO - (a voce alta) Che pezzo di
BRANDO - (lo interrompe) Ssssh! Sì, è molto carina... e altrettanto chiacchierona (si guarda
ancora intorno) Fuori il malloppo (Ivano estrae dalla borsa una grossa busta gialla rigonfia e la
passa ad Brando)
BRANDO - (soppesando con aria felice la busta) Tante, eh?
IVANO - (fiero e soddisfatto) In continuo aumento
FRANCO - (entra improvvisamente da sinistra con in mano un foglio) Senti, Brando, per
quell'ordine di...
BRANDO - (sussulta; istintivamente vorrebbe nascondere la busta che invece gli saltella da
una mano all'altra; quando finalmente riesce a bloccarla se la nasconde maldestramente dietro
la schiena; scocciato) Non potresti bussare prima di entrare?
FRANCO - (sorpreso e un po' offeso) Ehi, amigo, ti sei scordato che esto es anche il mio
ufficio?
BRANDO - Sì, è vero, ma questa volta... Beh, non importa (indica Ivano) Lo conosci?
FRANCO - Di vista
BRANDO - Ivano Maggi, capo-redattore del settimanale Novella 1500; Franco Pirri, mio socio
in affari
FRANCO - (stringendo la mano a Ivano) Maggi? Come quello del brodo! Mucho gusto!
IVANO - Lei è spagnolo?
BRANDO - (anticipando di un soffio la risposta di Franco) No, è appena ritornato da un
viaggio in Spagna e così, sai, la lingua contagia sempre un po' i turisti...
FRANCO - Espaa dorada, patria del sol y futuro del mundo
IVANO - (perplesso) Ah, capisco. "Hic sunt leones": il prode Scipione l'Africano (ridacchia)
Vuole una caramella al cocco? (estrae dalla tasca della giacca la solita caramella)
FRANCO - No, no grazie
BRANDO - -(cambia argomento) Come ti ho già spiegato Ivano è qui per affari...
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
IVANO - (prendendo la parola) Eh sì. Non c'è dubbio che molto presto la rubrica di
corrispondenza con le lettrici intitolata Cuori nella tormenta dovrà passare da una pagina a due; e
non è detto che bastino (indica Brando) Brando... oh, pardon: Otello de Pisis, l'uomo senza volto
al quale centinaia, ma che dico centinaia? Migliaia di donne scrivono per confidare amori,
delusioni, tristezze, desideri... Sta diventando con i suoi consigli il dittatore dei cuori femminili
di tutta Italia. Guardi qua (indica la busta in mano a Brando) Queste sono le lettere arrivate negli
ultimi 3 giorni. E sono in continuo aumento (mette un braccio attorno alle spalle di Brando) Il
che ci consentirà, spero, di raddoppiare la tiratura entro soli 3 mesi dal primo numero. Un
record! E tutto grazie a te, caro Brando (pausa) "Fiat voluntas tua" (Brando assiste ispirato e in
posa monumentale a questo discorso e soppesa fieramente la busta; è commosso e imbarazzato)
FRANCO - (osserva ironicamente Brando) Senti un po', dittatore dei cuori femminili, da Torino
sollecitano il taleggio (gli sbatte un foglio in mano)
BRANDO - (con lo sguardo nel vuoto, sentimentale) Taleggio... "Formaggino" si firma una mia
corrispondente bolognese. Dice di sentirsi un po' complessata perché è un po' magrina: è alta 1
metro e 80 e pesa 40 chili
FRANCO - Altro che formaggino: è un asse da stiro quella!
IVANO - Signor Pirri, la prego di non offendere le nostre lettrici!
FRANCO - Escusame (fa un inchino e poi si rivolge a Brando) Allora, per il taleggio?
BRANDO - Rassicurali che è partito
FRANCO - Sì, è partito come te
(si avvicinano le voci divertite di Cristina e Giordana dall'esterno a destra; si fermano qualche
istante sulla porta. Brando dalla prima sillaba della moglie sussulta e passa la busta a Franco il
quale la passa a Ivano che la ripassa a Brando e così via finché, quando entrano Cristina e
Giordana la busta rimane in mano a Franco)
CRISTINA - Ti assicuro che è proprio così
GIORDANA - Ma dài, non ci credo. E pensare che l'ultima volta sembrava così tranquillo
CRISTINA - Beh, evidentemente o mentiva o faceva il finto tonto perché non è possibile che...
(entra in scena) Buongiorno (pausa; osserva i tre imbarazzati, immobili e con le facce innocenti;
Franco nasconde la busta dietro la schiena; Giordana da questo momento rimane incantata a
guardare Franco) Beh? Giocate alle belle statuine? (pausa; guarda in particolare Ivano, poi
Brando) Potresti almeno presentarmi al signore
BRANDO - (nel panico) Ah, sì... scusa, scusa. Lui è il taleggio... cioè... è un cliente che sollecita
il taleggio. L'ho invitato di qua perché... perché... (si rivolge a Franco) perché?
FRANCO - Puzzava
BRANDO - Puzzava. Macché puzzava
FRANCO - Il taleggio, mica lui
BRANDO - Eh già, ecco, il taleggio. Sì, in effetti quella partita non era delle migliori e allora...
CRISTINA - (interrompendolo; si rivolge a Giordana senza guardarla; lei annuisce senza
capire una parola e rimane imbambolata a guardare Franco) Vedi, cara? Con il lavoro si
dimenticano anche le regole della buona educazione
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
IVANO - (volendo evidentemente togliersi d'impiccio) Mi scusi signora, è colpa mia. Se ho ben
capito lei è la moglie di Bra... del signor Binelli. Permette? (le porge la mano) Ivano Maggi
CRISTINA - Cristina Binelli. Piacere. Questa è una mia amica, Giordana Perini (Giordana è
sempre imbambolata; Cristina le da' una gomitata) Giordana! (Giordana si riprende un attimo)
Ti presento il signor Maggi
GIORDANA - (stralunata le porge la mano) Quello del brodo!
IVANO - (un po' scocciato ma gentile) No, signora, non quello del brodo (ma ormai Giordana è
non lo sente più)
BRANDO - (interviene per risolvere definitivamente la situazione) Bene... noi ormai ci siamo
intesi e abbiamo finito
IVANO - (cogliendo al volo l'occasione) Giusto (a Brando) Ci sentiremo comunque nei
prossimi giorni per il ritiro della merce. Signore, lieto di avervi conosciute. Signori... (Franco fa
per accompagnarlo verso l'uscita) Stia, stia comodo. Conosco la strada (esce a sinistra)
CRISTINA - Un tipo un po' viscido (a Franco, con intenzione) Ah, Franco, tu conosci
Giordana, vero?
FRANCO - (scocciato) Sì, credo di sì
CRISTINA - Sai, Giordana, anche Franco non è sposato
GIORDANA - (sempre in trance) Ma và
FRANCO - (imbarazzato, cerca sempre si nascondere la busta) Già. Io non sono fatto per il
matrimonio
GIORDANA - A chi lo dice
CRISTINA - Non dire sciocchezze! Una moglie ti darebbe più serenità, disinvoltura e fiducia
nel futuro (a Brando, ironica) Vero, caro?
BRANDO - Euh!
CRISTINA - (a Giordana) E altrettanto darebbe a te, cara, un marito come il signor Pirri
GIORDANA - (sorride, imbarazzatissima) Chissà... magari un giorno...
BRANDO - (interviene in soccorso dell'amico) Bene, signore, ora se ci volete scusare, ma
dovremmo scrivere la relazione per il meeting dei consorzi produttori di formaggio della
prossima settimana.
GIORDANA - (si riprende un pochino) Sì, sì, andiamo. Anch'io devo scrivere
CRISTINA - Spero che almeno tu non stia scrivendo un trattato sul gorgonzola
GIORDANA - No no. Sapete che cosa ho fatto la settimana scorsa? Così, per scherzo, ho scritto
a Otello de Pisis (Brando sussulta mentre Franco nasconde di nuovo la busta dietro la schiena)
CRISTINA - Chi è Otello de Pisis?
GIORDANA - Come chi è? E' l'uomo senza volto che dà consigli nella rubrica Cuori nella
tormenta sulla rivista Novella 1500. Tu non lo leggi?
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
CRISTINA - Ah, quella... Sì, ne ho letto qualche numero dal parrucchiere. I soliti articoli
scandalistici sulla vita di principi, attori, cantanti, divi della TV. D'altra parte, dal parrucchiere o
leggi quello o niente
GIORDANA - E le lettere, ne hai letta qualcuna?
CRISTINA - (con nonchalance) Sì, qualcuna...
GIORDANA - E le risposte, come ti sembrano? (Brando si fa meno teso e più interessato)
CRISTINA - Per carità! Secondo me è un cretino (Brando cerca di mascherare la propria
offesa mentre Franco lo guarda trattenendo a stento una risata)
BRANDO - Mah, per la verità io ho solo dato un'occhiata, qualche volta e per caso, alle risposte
di questo... come si chiama?
GIORDANA - Otello de Pisis
BRANDO - Beh, mi sono apparse abbastanza ragionate, sensate e di un buon livello sociale e
culturale (Brando si inorgoglisce)
CRISTINA - Ma che cosa vuoi capire tu, di problemi psicologici femminili? Per giunta non c'è
neppure la certezza che questo Otello sia effettivamente un uomo
FRANCO - (cogliendo la palla al balzo) Vero! Secondo me è una vecchia, brutta e antipatica
GIORDANA - (facendosi coraggio, timida) Anche lei legge Cuori nella tormenta su Novella
1500?
FRANCO - (giustificandosi) Dal barbiere. Soltanto dal barbiere. Solo ed esclusivamente dal
barbiere. E poi solo se non c'è proprio nient'altro da leggere
CRISTINA - Sì sì, voi uomini: criticate criticate ma poi siete sempre i primi a leggere queste
rubrichette per cercare di scoprire un po' di più su noi donne
GIORDANA - Comunque a me piace quella rubrica. E poi lui dev'essere un tipo davvero
interessante
FRANCO - (non riesce a trattenere una risata) Chi? Otello de Pisis? (viene fulminato dallo
sguardo di Brando)
GIORDANA - Sì (ispirata, come se lo vedesse; durante la descrizione Franco soffoca le risate
guardando Brando di sottecchi) Io me lo immagino alto, nobile, bruno e brizzolato quel tanto
che affascina, occhi azzurri, penetranti, sguardo freddo, da dominatore, voce calda, da
conquistatore. Insomma, un tipo estremamente interessante
CRISTINA - (stupita) Giordana... Sembri innamorata di quel pallone gonfiato
GIORDANA - (tornata normale) Figurati! Non nego di ammirarlo per come scrive: una prosa
ora fluente ora dolce poi aggressiva. Ma da questo all'amore ce ne passa. Certo che dev'essere
uno che le donne le capisce
FRANCO - Da Adamo in poi sarebbe il primo
BRANDO - E... mi perdoni la curiosità... Anch'io ho letto qualche volta questa rubrica... dal
barbiere naturalmente... Ho notato che tutte le lettere sono firmate con dei nomi strani tipo
"Coniglietta sola", "Passerottino triste", "Gattina sconsolata"...
FRANCO - Ma cos'è, una rivista di animali?
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
BRANDO - (lo fulmina con lo sguardo) Se non sono indiscreto, lei come ha firmato la sua
lettera a Otello de Pisis?
GIORDANA - (rimane un attimo sconcertata, poi sorride) E perché no? Tanto non ho segreti.
Mi sono firmata "La sentimentale". Solo per scherzo, naturalmente
CRISTINA - Bene "sentimentale" non credi che sia ora di andare?
BRANDO - Dove andate?
CRISTINA - Senza meta, da una vetrina all'altra. Ciao (esce con Giordana)
BRANDO - (si accerta che le due donne sia effettivamente uscite e poi con ansia a Franco)
Avanti, fuori la busta!
FRANCO - (l'ha sempre tenuta nascosta dietro la schiena, gliela porge solenne) Prendi, Otello
de Pisis: il tuo chilogrammo di donne insoddisfatte e deluse
DALILA - (entra improvvisamente da destra con in mano un blocco di appunti che sta
consultando) Signor Binelli, da Modena mi chiedono che fine ha fatto quel carico di robiola...
(appena Dalila è entrata Brando spaventatissimo cerca di liberarsi della busta lanciandola a
Franco il quale invece, incantato ad osservare la ragazza, non l'afferra; la busta cade per terra
lasciando uscire alcune lettere; Brando si lancia a raccoglierle, subito aiutato da Dalila) Oh,
lasci che le dia una mano (accenna a chinarsi)
BRANDO - No! No, grazie; faccio da me
FRANCO - (prende la mano di Dalila fra le sue) Se invece vuole darla a me una mano, io non
rifiuto mai (le bacia calorosamente la mano mentre lei lo guarda trasognata)
BRANDO - (finisce di raccogliere le lettere nella busta gialla e si rialza) Signorina, non dia
retta al mio socio (Dalila sottrae la mano a Franco, assume un'aria professionale) Per quella
robiola... mandi un fax a Modena in cui assicura che la merce verrà spedita quanto prima e che
l'avranno entro la fine della prossima settimana
DALILA - (termina di scrivere) Subito, signor Binelli (passa davanti a Franco calorosissima
gli passa una mano sulla cravatta quando esce e Franco quasi cade per seguirla) Arrivederci
FRANCO - (sconvolto e agitatissimo va da una parte all'altra della stanza; mentre Brando va
dietro la scrivania con la busta e sparpaglia sul tavolo numerose buste di colori, forme e
dimensioni diverse) Santa virgen de Pilar! Santiago de Compostela! A me questa qui mi
sconvolge... mi mi mi mi mi... mi turba tutto dentro... mi agita Questa qui non è una donna: è un
tram, è una bomba! San Gaetan de Barcelona!
BRANDO - (mentre cerca tra le buste) Sì... "San Real Madrid"... Ma lascia perdere. Piuttosto...
non ti stuzzica l'idea di poter leggere in anteprima assoluta la lettera firmata "La sentimentale"?
FRANCO - (si ferma, secco) Ecco: quella lì invece mi fa scappare qualsiasi voglia. Ed è sempre
lì, pronta, appiccicata. Ma non lo capisce che non ha speranze?
BRANDO - "Chi ha il pane non ha i denti". Ma su, dài. In fondo non è così male; poi anche lei è
sola...
FRANCO - Ti ci metti anche tu adesso? Già c'è tua moglie che cerca di rifilarmi l'articolo
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
BRANDO - (sempre cercando tra le buste) Ma quale sarà? Io non conosco la calligrafia della
signorina... (improvvisamente si blocca, afferra una busta, la toglie dal mucchio, si illumina, si
emoziona tenendo tra le mani una busta azzurra) ...però questa sì che la riconosco, la
riconoscerei fra mille, diecimila, un milione
FRANCO - (prendendo la busta) Eppure è scritta in stampatello
BRANDO - (si riprende la busta) Che importa? Questi caratteri in stampatello io lo riconoscerei
fra mille, diecimila un milione (apre delicatamente la busta e ne estrae un foglio azzurro; senza
distenderlo, se lo avvicina al petto con gli occhi chiusi) E riconoscerei fra mille...
FRANCO - (ironico) diecimila, un milione...
BRANDO - (senza farci caso) ...questa lettera scritta a macchina e firmata "Passaporto
centoduemilaquaranta". Vedi, è facilissimo da ricordare: 10-20-40, il doppio ogni due cifre
FRANCO - (malizioso) E chi è "passaporto 10-20-40"? Qualche bella signora in cerca di
avventure?
BRANDO - Questo non lo so. Non l'ho mai vista. Ma è stata tra le prime che mi hanno scritto.
Ebbene: da allora "passaporto 10-20-40" mi scrive tutte le settimane. Ormai non le rispondo più
nemmeno sulla rivista ma privatamente tramite una casella postale
FRANCO - E' sposata?
BRANDO - Sì, ma è infelice
FRANCO - Giovane?
BRANDO - Non so, ma direi che ha alcuni anni meno di me
FRANCO - E di dov'è?
BRANDO - Ah, sicuramente abita qui in città: guarda il timbro.
FRANCO - E... che cosa ti scrive?
BRANDO - Inquietudini, turbamenti, gioie, tristezze, illusioni, delusioni. Tutto, capisci. Io
ormai so tutto di lei
FRANCO - Meno la faccia...
BRANDO - E' vero. Ma... spero di vederla presto... anzi prestissimo!
FRANCO - Sei matto?
BRANDO - Ma che cosa hai capito? Un incontro platonico, spirituale. D'altra parte anche lei
desidera ardentemente conoscermi
FRANCO - Sì, tu fatti vedere e lei smetterà di scriverti
BRANDO - Chissà... (indica la lettera) Qui c'è la decisione. La scorsa settimana le ho proposto
un incontro al Bar Centrale, alle ore 15.00, terzo tavolino a destra. Per riconoscerci avremo in
mano una copia di Novella 1500
FRANCO - Ah! Mi immagino la scena: lei che si guarda intorno, tu che arrivi, ti vede... e
scappa inorridita! (ride)
BRANDO - Sempre spiritoso, eh? Non dimenticarti che io andrò all'appuntamento non come
Brando Binelli, rappresentante di latticini e affini, ma come (solenne) Otello de Pisis!
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
FRANCO - ... rappresentante di fumo rimbambito
BRANDO - Basta! Lasciamo che sia lei a decidere (apre la lettera; la legge rapidamente, cade
a sedere con la bocca aperta e lo sguardo perso nel vuoto)
FRANCO - Beh, che cosa è successo?
BRANDO - (gli porge la lettera boccheggiante) Leggila, leggila a voce alta...
FRANCO - (legge) "Carissimo Otello de Pisis"
BRANDO - Le altre volte diceva "Stimatissimo signor Otello de Pisis"
FRANCO - "Il tuo invito"
BRANDO - Prima mi dava del lei
FRANCO - Mi lasci continuare? "Il tuo invito mi ha profondamente sconvolta, ma mi ha dato la
forza per rompere con il passato. Tu, solo tu, Otello de Pisis, se vorrai sarai il mio futuro.
Giovedì, ore 15.00, Bar Centrale: ci sarò! Sarò lì per te, assetata di te, tremante di emozione,
pallida come la luna d'inverno (colpito riconsegna la lettera a Brando) Pallida, tremante,
assetata di te... ma chi è questa qui? Dracula il vampiro?
BRANDO - (balza in piedi, nervoso; ripone nella busta gialla tutte le lettere e si infila in tasca
quella azzurra) Sei invidioso, ecco cosa sei! Tu non riuscirai mai a far sognare così una donna
FRANCO - E tu? Che fai, tu? Ti vai ad incastrare con una che non hai neanche mai visto. Ma
pensa a tua moglie
BRANDO - (stizzito) Che cosa c'entra mia moglie? Mi incontro alle tre del pomeriggio in un bar
con una sconosciuta e per di più nei panni di Otello de Pisis, cosa c'è di male?
FRANCO - Non molto (pausa) Se tutto finirà lì
BRANDO - (cambiando discorso) Via, via, c'è da lavorare adesso. Vai di là in magazzino a
controllare se c'è quella famosa robiola, su su (spinge l'altro fuori scena)
(Brando con la busta gialla in mano torna a sedersi, rimane qualche secondo a riflettere
giocherellando con la busta; parla fra sè e sè) Certo che forse ha ragione. Come la prenderebbe
Cristina? Forse ho fatto malo a non dirle nulla (pausa) Rimedierò subito! (chiama Dalila)
Signorina
DALILA - (entra da sinistra) Eccomi
BRANDO - Signorina voglio che prenoti una crociera ai Caraibi per me e mia moglie per...
diciamo per la prossima settimana, va bene?
DALILA - Certo, signor Binelli
BRANDO - Lascio scegliere a lei agenzia, tour operator, tipo di percorso, tutto. L'importante è
che mia moglie non ne sappia nulla, d'accordo?
DALILA - (eccitatissima) Oh sì; una sorpresa non è vero? Che bello!
BRANDO - (sempre un po' indispettito dal modo di fare di Dalila) Sì, signorina, deve essere
una sorpresa. Ora vada, vada a sentire se riesce a trovare qualcosa, va bene?
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
IVANO - (si incrocia con Dalila che sta uscendo) Permesso? Ciao, Brando. Scusa se sono
ancora qui ma volevo raccomandarmi di consegnare le risposte entro venerdì, altrimenti non
riusciamo ad andare in stampa la prossima settimana
BRANDO - Non preoccuparti, Ivano. Anzi, ti farò avere il triplo delle risposte che ti servono
normalmente
IVANO - Perché? (compare Franco sull'uscio di sinistra; si ferma ad ascoltare)
BRANDO - La prossima settimana parto
IVANO - Ah sì? E per dove?
BRANDO - Caraibi
IVANO - Fiuuu. Da solo o con tua moglie
BRANDO - Con mia moglie, naturalmente. Anzi a dirti la verità il viaggio è solo una scusa per
ritrovare un po' di armonia e soprattutto per raccontarle con calma tutta questa storia di Otello de
Pisis che le avevo tenuta nascosta
IVANO - Bravo! Un'ottima decisione: "cum sinceritas omnia problema soluti sunt": l'acuto
Seneca. Vuoi una caramella alla pera?
BRANDO - No, grazie
FRANCO - (applaude sulla porta) Ma bravo! Così tu te ne vai e mi lasci qui da solo, eh?
BRANDO - (sarcastico) E' quello che fai tu normalmente, no?
FRANCO - Ma su, Brando, non vedi che sto scherzando. Invece sono molto contento che tu
abbia deciso così: vai, divertiti, dimenticati tutto per un po'. Nel frattempo io avrò modo di
approfondire la conoscenza con la nuova segretaria...
BRANDO - (sorride e gli da' una pacca sulla spalla) Sei sempre il solito
IVANO - "Amicitia vis omniae vitae": il saggio Cicerone (offre la caramella a Franco che
rifiuta, la scarta la caramella e la mette in bocca; a Brando) Mi raccomando però: non cambiare
idea mentre sei via. Tu hai avuto un successone con "Cuori nella tormenta". Sarebbe davvero un
peccato lasciar perdere tutto adesso
BRANDO - Non ti preoccupare
IVANO - Adesso scappo davvero. Ciao. Arrivederci (esce a sinistra)
BRANDO - Ciao
FRANCO - Bravo Brando. Stai facendo la cosa giusta. In fondo perché tenere nascosto qualcosa
a Cristina? Lei è tua moglie e ti vuole bene. E poi è una cosa bella: tu stai diventando famoso
con questa storia e lei ne sarà orgogliosa. E adesso, se permetti, esco anch'io. Vado in posta a
controllare se mi è arrivata una certa cosa dalla Spagna...
BRANDO - (benevolo) Vai, vai (torna a sedersi alla scrivania; si abbassano le luci)
NARRATORE - (rientra da sinistra; si rivolge al pubblico) Tutto così semplice? Naturalmente
no. Il giorno dopo infatti... (esce a destra; si rialzano le luci)
DALILA - (entra da sinistra; ha in mano taccuino e matita) Permesso? Signor Binelli?
BRANDO - Sì?
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
DALILA - Mi scusi, avrei trovato quella prenotazione per la crociera
BRANDO - Bene, benissimo
DALILA - Ecco, questo è il programma (gli porta il blocco con gli appunti)
BRANDO - (legge rapidamente) Partenza ore 15.00... sistemazione in cabina lusso... 12 giorni...
bene, bene... Benissimo signorina: ottima scelta (le restituisce il taccuino) Confermi pure la
prenotazione
DALILA - Ecco, signor Binelli. L'agenzia mi ha chiesto di prendere i dati dei loro documenti
perché la data della partenza è così vicina che devono averli assolutamente disponibili entro
stasera
BRANDO - Giusto, giusto. Ecco (apre un cassetto, ne estrae un passaporto) il mio passaporto è
questo e quello di mia moglie vado subito a prenderglielo, mentre non è in casa. Intanto lei
telefoni pure da qui all'agenzia così risolviamo subito questo problema, d'accordo
DALILA - Va bene, signor Binelli (si siede alla scrivania e compone un numero di telefono
mentre Brando esce a destra) Agenzia "Gira che ti passa"? Buongiorno. Telefono da parte del
signor Binelli per quella prenotazione per la crociera ai Caraibi. Ecco, sì, avrei i numeri dei
passaporti, se vuole prendere nota
BRANDO - (da fuori) Eccomi
DALILA - Allora: signora Cristina Binelli passaporto numero...
BRANDO - (entrando di corsa in scena, legge sul passaporto) 1-0-2-0-4-0
DALILA - Passaporto numero 10-20-40 (Brando si blocca improvvisamente, guarda con gli
occhi strabuzzati il passaporto della moglie, rilegge il numero, interrompe bruscamente la
telefonata di Dalila) Mentre quello del signor Binelli Brando è...
BRANDO - Che... che numero ha detto
DALILA - Quello che mi ha dettato lei, signor Binelli: 10-20-40
BRANDO - (controlla di nuovo sul passaporto; è evidentemente sconvolto) Eh già... questo
qui... è... è... è il passaporto... 10-20-40
DALILA - C'è qualcosa che non va?
BRANDO - (non la sente nemmeno, guarda la foto nel passaporto) Eh già... questa è mia
moglie... il passaporto è 10-20-40
DALILA - (cercando di richiamare la sua attenzione) Signor Binelli? Uuuh
BRANDO - (inebetito) Eh... Come?...
DALILA - Non si sente bene?
BRANDO - No, no... va bene... tutto bene, tutto bene
DALILA - Devo richiamare l'agenzia?
BRANDO - L'agenzia? No, no... lasci stare, lasci stare
DALILA - Allora non prenoto?
BRANDO - No, no... non prenoti, non prenoti
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
DALILA - (lo prende come un gioco) Posso andare posso andare?
BRANDO - Sì, sì
DALILA - Di là di là?
BRANDO - Vada, vada
DALILA - Grazie grazie (esce a destra ridendo; Brando rimane solo in scena, si lascia cadere
sulla sua sedia, si accende una sigaretta e rimane pensieroso a fissare il passaporto fra le sue
mani; a un certo punto si odono delle voci da sinistra)
CRISTINA - (fuori campo) Secondo me dovresti cambiare tattica
GIORDANA - E cioè? (come nel primo atto Brando appena le sente si nasconde sotto la
scrivania con la sigaretta accesa)
CRISTINA - (entra in scena con Giordana) Dovresti essere più aggressiva. Ogni volta che lo
vedi mi vai in estasi contemplativa
GIORDANA - Ma è così bello...
CRISTINA - Ascolta me: tu devi farti desiderare, devi essere più forte di lui; non farti
sopraffare dall'emozione, aggrediscilo; devi essere più tigre e meno coniglio
GIORDANA - (sconsolata) Ma non ci riesco...
CRISTINA - Ma sì che ci riesci! La parlantina non ti manca... è il look che dovresti cambiare un
pochino... una cosa, non so, come Tina Turner...
GIORDANA - Dài, non scherzare
CRISTINA - No no, non sto affatto scherzando. Come ti presenti ha un'importanza
fondamentale. A lui piacciono le donne un po' appariscenti, vistose, che si fanno notare insomma
GIORDANA - Mah, sì, forse hai ragione tu
CRISTINA - Dai retta a me
GIORDANA - (annusando intorno) Ma c'è sempre puzza di fumo qui? (Brando spegne
frettolosamente la sigaretta)
CRISTINA - Sarà venuto qualche cliente
GIORDANA - Perché, Brando non fuma più?
CRISTINA - No, fuma ancora, ma molto meno di prima. Sai, da un po' di tempo a questa parte
lo vedo più tranquillo, più sorridente, più rilassato. (quasi sottovoce) E poi sai che cosa ho
scoperto
GIORDANA - Dimmi dimmi
CRISTINA - Mi porta a fare una crociera sui Caraibi!
GIORDANA - Ma và?!
CRISTINA - Sì. In realtà doveva essere un segreto, ma la segretaria ha lasciato di là sulla
scrivania un blocco di appunti con segnati i nomi delle agenzie e le date di partenza
GIORDANA - Non è che ci va col commercialista?
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
CRISTINA - Dài, non scherzare. C'era scritto "per il signore e la signora Binelli". Sono
felicissima. Ti avevo raccontato che c'era stata un po' di maretta fra noi due; e invece da un po' di
tempo va sempre meglio. E questa è la ciliegina sulla torta. Mi raccomando però: acqua in
bocca! Ci deve tenere tanto a farmi una sorpresa e io non voglio rovinargliela, intesi?
GIORDANA - Certo, non ti preoccupare. Adesso vado; ci sentiamo domani, d'accordo? Ciao
(esce a sinistra)
CRISTINA - (la segue sulla porta) Ricordati quello che ti ho detto. Ciao
(nel frattempo Brando si rialza e rimane dietro la scrivania, serio, impettito, col passaporto in
mano)
CRISTINA - (si volta e vede Brando) Brando! Quasi mi hai spaventata. Da dove salti fuori?
BRANDO - (serio) Non sono forse a casa mia?
CRISTINA - Sì sì, ma... (ammiccante) che cosa ci fai col mio passaporto in mano? (fa per
prenderlo)
BRANDO - (ritrae bruscamente il braccio e gira intorno alla sedia; sorride cattivo) Ah! Vuoi
far sparire le prove, eh?
CRISTINA - (stupita) Ma... quali prove? Ti senti bene, caro? Vuoi un drink? Lo bevo volentieri
anch'io (fa per uscire a destra)
BRANDO - Ah! E vuoi pure ubriacarti adesso!
CRISTINA - (sempre più stupita) Brando! Ma cosa stai dicendo? Ubriacarmi con un drink?
(sorride)
BRANDO - (d'ora in avanti sospettoso) Tu... tu sei allegra, vero?!
CRISTINA - E perché non dovrei esserlo? Ho un marito che mi vuol bene, una bella casa, la
salute non mi manca...
BRANDO - Però non sei felice
CRISTINA - E chi lo dice? (lo accarezza in viso) Oh, oggi il mio maritino vede tutto nero. Che
cosa c'è? Hai litigato con il tuo socio o con la tua "sfavillante" segretaria?
BRANDO - Non sarai mica gelosa?
CRISTINA - No (pausa) E tu?
BRANDO - (colpito) E di chi dovrei essere geloso?
CRISTINA - (civettuola) Mah... non si sa mai... Ci sono alcuni nostri amici che mi fulminano
con certe occhiate che... ma d'altra parte, tu, quando siamo con gli altri non fai altro che parlare
di lavoro, di formaggi, sempre e solo di affari
DALILA - (fa capolino da sinistra) E' permesso?
BRANDO - (seccato) Avanti!
DALILA - (entra) E' arrivato il presidente del Consorzio del Formaggio DOC
BRANDO - (alla moglie, secco) Adesso devo andare, ma lo riprenderemo questo discorso (esce
a sinistra con Dalila)
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
CRISTINA - (stupita e perplessa) Certo, Brando (esce a destra; si abbassano le luci)
NARRATORE - (entra da sinistra) Ma ormai la bomba era scoppiata. Il buon Brando si era
cacciato in testa che la moglie lo tradiva. E da lì il passo a chiedere il divorzio è molto, molto
breve. E infatti due giorni dopo... (esce a destra; le luci si alzano)
DALILA - (dall'esterno a sinistra) Prego, si accomodi
IVANO - (entra accompagnato da Dalila) Grazie
DALILA - Il signor Binelli è occupato al telefono ma arriverà fra un istante (esce a sinistra;
Ivano gironzola per la stanza per qualche istante)
DALILA - (dall'esterno a sinistra) Prego, si accomodi
AVV. LEALI - (entra accompagnato da Dalila) Grazie
DALILA - Il signor Binelli è occupato al telefono ma arriverà fra un istante (esce a sinistra; i
due si salutano silenziosamente ma ostentano indifferenza, osservano la stanza, si accendono
una sigaretta, ma si osservano reciprocamente di nascosto)
DALILA - (dall'esterno a sinistra) Prego, si accomodi
ERMENEGILDO - (entra accompagnato da Dalila) Grassie
DALILA - Il signor Binelli è occupato al telefono ma arriverà fra un istante (esce a sinistra)
ERMENEGILDO - Buongiorno (i due lo salutano silenziosamente e continuano a ostentare
indifferenza)
ERMENEGILDO - (li guarda attentamente, poi non ce la fa più e parla) Siete qui perché vi si
sono gonfiate anche a voi? (sguardi stupiti degli altri due) Perché a me mi si sono gonfiate. Le
ho lasciate tutte e due giù in cantina e sono diventate gooonfie. E adesso non so più dove
metterle. Mi danno anche un po' fastidio lì in giro (pausa)
BRANDO - (entra tutto trafelato da sinistra) Eccomi signori, scusate (i tre gli si fanno incontro,
ma il più lesto è il Cogliati che, anche con l'aiuto del bastone, blocca il passaggio agli altri due
e prende la parola)
ERMENEGILDO - Signor Binelli, è successa una tragedia
BRANDO - (evidentemente scocciato) Cavalier Cogliati! Che piacere vederla
ERMENEGILDO - Io le ho messe in cantina come mi avevate detto voi, però si sono gonfiate e
adesso sono grosse così e io non so più dove metterle. Cos'è che devo fare?
BRANDO - (con un sorriso forzato, cerca di essere paziente) Mi scusi cavaliere, ma oggi non
ho proprio tempo. Come vede ci sono altri due signori che devono parlare con me di cose
abbastanza urgenti...
ERMENEGILDO - (agitato) Ma non vorrete mica mandarmi a casa con quelle due robe là così
gonfie. E se poi mi scoppiano? Chi è che risponde?
BRANDO - (con grande sforzo mantiene la calma) Ecco, allora faccia una cosa, cavaliere: le
metta in un sacchetto con dell'acqua fresca. E mi raccomando: l'acqua gliela cambi tutti i giorni.
Ha capito? Adesso, se mi vuole scusare...
ERMENEGILDO - (non troppo convinto) Con l'acqua fredda... Ma siamo sicuri?
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
BRANDO - Sì, cavaliere, si fidi. Vada, adesso, vada
ERMENEGILDO - (si avvia verso l'uscita poi si ferma) Ma fredda quanto?
BRANDO - (è al limite della sopportazione) Fredda del rubinetto
ERMENEGILDO - (esce poi rientra) Il sacchetto pieno o a metà?
BRANDO - (urla) Pieno a metà: chi se ne frega!
ERMENEGILDO - (esce bofonchiando) Va bene, va bene, ho chiesto, non si può più chieder
niente?
BRANDO - (agli altri due) Scusate per il contrattempo. Vi conoscete? (i due scuotono il capo)
Il mio legale, l'avvocato Leali; Ivano Maggi, capo-redattore del settimanale Novella 1500 (i due
si stringono la mano)
AVV. LEALI - Maggi... come quello del brodo
IVANO - (sarcastico) Leali come quello del festival di Sanremo?
BRANDO - (indicando due sedie) Prego, accomodatevi. Io sto in piedi perché sono nervoso,
molto nervoso (d'ora in poi si sposterà da una parte all'altra della scena, mettendo a disagio i
due interlocutori che faticano a seguirlo con lo sguardo) Vengo immediatamente al dunque
(pausa) Mia moglie... (si interrompe e guarda gli altri due che pendono dalle sue labbra) Mia
moglie... (c.s.) Insomma, mia moglie... (fa il gesto delle corna con le dita)
IVANO - (sorpreso, si alza) Non capisco che cosa c'entro io con...
BRANDO - (lo interrompe e lo rimette a sedere) Capirai (pausa; tutto d'un fiato) Domani
pomeriggio mia moglie mi tradirà con Otello de Pisis
AVV. LEALI - Chi?
IVANO - (seccato e offeso) Mi stupisco, avvocato, che lei non sappia chi è Otello de Pisis, il
consigliere consolatore dei cuori femminili, firma famosa della nostra rubrica Cuori nella
tormenta
AVV. LEALI - Ah, sì. Mia moglie mi ha parlato qualche volta di quella roba
IVANO - (c.s.) "Roba" di classe, avvocato
AVV. LEALI - (poco convinto) Se lo dice lei... (a Brando) E lei come fa a sapere che domani
pomeriggio sua moglie... (fa il gesto delle corna)
BRANDO - (lo interrompe coprendogli la mano) Lo so! Lo so con assoluta certezza
AVV. LEALI - La solita lettera anonima? (Brando scuote la testa) Un investigatore privato?
(c.s.) Un amico, un'amica, un parente li hanno scoperti? (c.s.) Non avrà mica avuto la
spudoratezza di dirglielo quel... quell'Otello de Pisis?
BRANDO - Eeeeeh... siiii... più o meno...
AVV. LEALI - Che stronzo!
IVANO - (a Brando) Se permetti, posso spiegare io all'avvocato (Brando allarga le braccia)
Ecco, avvocato, Otello de Pisis... è lui! (indica Brando)
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
AVV. LEALI - (rimane qualche istante a bocca aperta, sconcertato; popi si riprende) Allora...
ragioniamo (in crescendo) Lei dice che sua moglie la tradirà (Brando annuisce) domani
pomeriggio (c.s.) con un uomo (c.s.) che si chiama Otello de Pisis (c.s.) ma in realtà Otello de
Pisis è lei (c.s.) quindi in realtà sua moglie la tradirebbe... con lei (c.s.; pausa) E non le sembra
un po' particolare come tradimento? (Brando dondola la testa come dire: "Beh, sì,
effettivamente...") E allora io che cosa ci sto a fare qui? (si alza)
BRANDO - (lo rimette a sedere) Se non sbaglio lei è specializzato in divorzi
AVV. LEALI - Non sbaglia
BRANDO - Bene. Io voglio divorziare
AVV. LEALI - (dopo un attimo di sconcerto) Ma la legge non prevede un caso del genere...
BRANDO - Io non lo so. E' lei l'avvocato
AVV. LEALI - (si alza, percorre due volte la stanza rimuginando) Ma si rende conto: "Moglie
tradisce il marito con lo stesso marito" (torna a sedere)
BRANDO - Suvvia, avvocato. Trovi un cavillo
AVV. LEALI - Altro che cavillo. Dovrei trovare un giudice scemo
IVANO - Volete una caramella al carciofo ? Fa bene al fegato (offre una caramella agli altri
due, che si rifiutano un po' schifati, quindi si rivolge a Leali) Ascolti. Il divorzio di Otello de
Pisis farebbe notizia. E noi di Novella 1500 abbiamo il massimo interesse ad avere delle notizie
da grande tiratura. D'altra parte abbiamo anche interesse che Otello de Pisis (posa una mano
sulla spalla di Brando) possa continuare lucido e sereno la sua collaborazione con noi, che per
altro ci ha fatto raddoppiare la vendite. Quindi ci troviamo in una situazione simile a quella di
Caio Giulio Cesare sulle rive del Rubicone e con lui vorremmo prendere la decisione giusta ed
esclamare "Alea iacta est". Suggerirei pertanto... Ma lei è veramente avvocato?
AVV. LEALI - (offeso) Certo che lo sono
IVANO - E allora trovi un cavillo! (si risiede)
AVV. LEALI - Signori, ma ve la immaginate la scena in tribunale, sempre ammesso che ci si
arrivi (si alza; come se facesse l'arringa) L'onore del mio sventurato cliente (indica Brando) è
stato gravemente offeso dal comportamento della consorte, la quale ha commesso pubblico
adulterio con... con il proprio marito, cioè lui (indica di nuovo Brando) Ma no, è inconcepibile!
(si siede di nuovo)
IVANO - (a Brando, quasi sottovoce) Dai retta a me: cambia avvocato
AVV. LEALI - E invece dia retta a me: cambi testa! D'altra parte la soluzione non è così
difficile
BRANDO - Sentiamo
AVV. LEALI - Lei domani come Otello de Pisis non va all'appuntamento con sua moglie, o
meglio: con la moglie del signor Binelli. Di conseguenza il signor Binelli sarà tranquillo e
soddisfatto perché sa che il tradimento non è avvenuto. Contemporaneamente Otello de Pisis
scriverà alla signora Cristina che ha rinunciato a conoscerla personalmente per non turbare
l'atmosfera di sogno che si era creata fra loro e che comunque sarà felice di continuare a
rispondere alle sue lettere
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CUORI NELLA TORMENTA
SECONDO ATTO
IVANO - E poi? Sua (indica Brando) moglie, nostra affezionata e fedele lettrice, indispettita e
delusa, diffamerà-calunnierà-denigrerà con le amiche Otello de Pisis (indica Brando) Morale:
Novella 1500 subirà un danno incalcolabile. Perciò, nell'interesse dell'editore, che io qui
rappresento e che lui (indica Brando) conosce bene, mi oppongo alla soluzione proposta
dall'avvocato
BRANDO - (frastornato) Sì, sì... (a Ivano) Ha ragione lei (a Leali) Però ha ragione anche lei...
ma in entrambi i casi: come sarebbe la mia futura vita matrimoniale? Un inferno!
AVV. LEALI - Perché?
BRANDO - So io che cosa mi scriverà di suo marito mia moglie! "Non mi capisce. Pensa solo
agli affari. Dedica più tempo al taleggio che a me. E' sempre dal commercialista. Per lui sono
diventata un'abitudine. Mi sento più sola con lui di quando sono sola" e così via. Figuratevi che
cosa non succederà quando sarà delusa anche da Otello de Pisis
AVV. LEALI - Le ripeto che Otello de Pisis e la signora potranno continuare a scriversi tutte le
lettere che vorranno
BRANDO - (sarcastico, esasperato) Ah, fantastico! Così io e mia moglie saremo qui,
immusoniti, dicendoci magari cose sgradevoli e poi andremo io qua e lei di là (indica a destra) a
scriverci appassionate lettere d'amore. Ma no, è pazzesco!
IVANO - (perplesso) Non c'è dubbio, la situazione è piuttosto imbarazzante...
AVV. LEALI - Tuttavia, signor Binelli, mi permetta un consiglio non da avvocato, ma da uomo
a uomo. Noi qui stiamo facendo il processo alle intenzioni. A parte ogni personale
considerazione, non è ancora provato che sua moglie domani pomeriggio si recherà
all'appuntamento con Otello de Pisis. Propongo quindi di rimandare "la condanna" e qualsiasi
conseguenza
IVANO - (a Brando) Mi sembra ragionevole
BRANDO - (dopo qualche esitazione, si rassegna) E va bene. Non mi sembra ci sia altro da fare
(accompagna i due verso l'uscita di sinistra) Andiamo, signori, vi accompagno all'uscita. E che
la fortuna ci assista
NARRATORE - (entra da destra) Che cosa succede dopo? Non troppa fretta. Qualche minuto
di pazienza e vi racconteremo tutto... (esce a sinistra. Sipario)
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CUORI NELLA TORMENTA
TERZO ATTO
TERZO ATTO
NARRATORE - (rientra da sinistra e attraversa la scena; al pubblico) Dove eravamo rimasti?
Ah, sì: finalmente è giunto il giorno dell'appuntamento (esce a destra)
(Brando entra da sinistra; è nervoso, fuma rabbiosamente e passeggia avanti e indietro per la
stanza guardando spesso l'orologio; un paio di volte va ad origliare alla porta di destra)
DALILA - (da sinistra, fuori scena) E' permesso?
BRANDO - (sussulta) Avanti
DALILA - (entra) Il signor Pirri non è ancora arrivato in ufficio. Volevo sapere se devo
preparare prima quei preventivi o le fattura per il gorgonzola
BRANDO - (acido) Faccia lei
DALILA - (civettuola) La ringrazio per la sua fiducia nel mio spirito di iniziativa, però...
BRANDO - (secco) "Però" cosa, signorina?
DALILA - Ecco, signor Binelli (gli si avvicina accattivante, lo sfiora), lei sa quanto per me sia
un piacere lavorare al suo fianco. Lei è un uomo così forte, gentile, deciso, pieno di iniziativa;
per me è una vera gioia essere qui con lei. Ma per la verità lei da qualche giorno tempo la calma
per un nonnulla, è sempre nervoso, irascibile. Non sarà mica colpa mia?
BRANDO - No! Lei nel mio nervosismo non c'entra affatto. Soddisfatta?
DALILA - (triste) Peccato
BRANDO - Anzi, le dirò di più: si consideri libera
DALILA - Ma io sono già libera, liberissima (fa un passo verso di lui)
BRANDO - Bene, da questo momento lo è anche dal suo impiego
DALILA - (attonita) Mi licenzia?
BRANDO - Esatto
DALILA - E il suo socio, il signor Pirri, che cosa ne pensa?
BRANDO - Non lo so, ma lo convincerò, stia tranquilla. Ed ora, se non le dispiace (indica
l'uscita di sinistra)
DALILA - (arrabbiata) E' il colmo che io debba essere la vittima dei suoi bisticci coniugali
BRANDO - I tipi come lei, signorina, non hanno scelta: delle liti coniugali o sono la causa o
sono le vittime. Questa volta ne è la vittima
DALILA - Ho capito cosa vuole insinuare
BRANDO - Brava
DALILA - Comunque io farò il mio dovere fino all'ultimo
BRANDO - Brava
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CUORI NELLA TORMENTA
TERZO ATTO
DALILA - Grazie (esce stizzita; da fuori) Stupido
BRANDO - (fa l'atto di seguirla) Signorina, non le permetto di... (Brando si scontra con
Giordana sulla soglia della porta; ha un look completamente diverso, aggressivo, alla Tina
Turner: tutina attillata, magari a leopardo, capelli leonini, occhiali scuri, trucco vistoso,
chewing gum masticato visibilmente, ecc. Brando rimane impietrito ad guardarla mentre lei
entra in scena, si fa un giro come su una passerella)
GIORDANA - Ehi Brando! Cos'è, voleva saltarmi addosso?
BRANDO - (la interrompe) N-no
GIORDANA - La Chris è ancora in casa?
BRANDO - C-credo di sì
GIORDANA - Cià, allora non stare lì imbambolato: vai su a chiamarla e dille di darsi una mossa
che dobbiamo sgommare all'appuntamento
BRANDO - S-sì (sta per uscire ma poi si blocca; da questo momento è sospettoso e inquisitore)
Un appuntamento?
GIORDANA - C'hai i padiglioni auricolari intasati? Sì, ho detto un appuntamento
BRANDO - Un appuntamento dove?
GIORDANA - In città
BRANDO - E... con chi?
GIORDANA - Ueh, Brandino non ti sembra di essere un po' troppo curioso? Non sarai mica
geloso? (si siede e si aggiustarsi il trucco con uno specchietto preso dalla borsetta)
BRANDO - Geloso? Io geloso?! Perché dovrei essere geloso?! Non ho nessun motivo per essere
geloso! E poi di chi dovrei essere geloso?
GIORDANA - Ah, se non lo sai te (pausa) Certo che mi sembri un po' agitatino, eh?
BRANDO - Macché agitatino! Osservo soltanto quest'ora, le 14 e 37 circa, non è ancora quella
delle visite alle amiche o di un giro per i negozi
GIORDANA - (con nonchalance) E infatti l'appuntamento è in un bar
BRANDO - (gli prende un colpo, quasi vacilla) Un... un... bar?
GIORDANA - Ueh, Brandino, non starmi male. E' una roba così strana trovarsi al bar Centrale?
(Brando boccheggia senza riuscire a parlare)
GIORDANA - Fai la rana adesso?
BRANDO - (riprendendo un po' di fiato) Al Bar Centrale? (Giordana annuisce) E con chi ha
l'appuntamento, mia moglie, al Bar Centrale?
GIORDANA - Ah, questo non si sa
BRANDO - Non l'ha detto neppure a lei?
GIORDANA - Figuriamoci! (pausa) Io so tutto (sorride)
BRANDO - (esasperato esce a sinistra gridando) Franco... Franco...
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CUORI NELLA TORMENTA
TERZO ATTO
(Giordana rimane in scena, seduta a sistemarsi il trucco; dopo qualche istante entra da sinistra
Franco)
FRANCO - (vede Giordana seduta) Oh, mi scusi. Ho sentito il signor Binelli che mi chiamava
e... (Giordana si alza in piedi, lo guarda e solo a questo punto lui si accorge di chi si tratta e
rimane a bocca aperta senza parole)
GIORDANA - (voce calda, sensuale) Ciao, Franchino
FRANCO - (sconvolto) Ma... ma tu sei... lei è...
GIORDANA - Sì, sono io
FRANCO - (arretra e si appoggia sconvolto alla scrivania) Por todos los diablos
GIORDANA - (gli si avvicina, aggressiva; mentre parla va dietro la scrivania, lo prende per i
capelli, lo spettina tutto costringendolo quasi a sdraiarsi sulla scrivania) Oh, sì! Parla ancora in
spagnolo! Io adoro la Spagna! Terra delle passioni, del flamenco, dell'uomo caliente, della
corrida, dei tori! Olè! E poi la lingua...la lingua spagnola è meravigliosa (con enfasi e pronuncia
esagerata) Barcelona, Madrids, todo el mundos: vamos a la playa, el mundial, la paiella
FRANCO - (non resiste e la corregge) Paella
GIORDANA - (lo guarda incantata) Franchino... anzi: Franquiño, tu conosci lo spagnolo!
FRANCO - (si accorge dell'errore commesso nel darle corda) Io? No... solo qualche parolina...
GIORDANA - E' meraviglioso! Così mi darai qualche lezione privata, non è vero? (prende
Franco per ballare un tango; Franco è smarrito e si lascia trasportare) E impareremo anche a
ballare il tango... e il flamenco (lancia via Franco che va a finire per terra e mima un passo di
flamenco con le nacchere) Olè! (si accorge di Franco che è rimasto per terra allibito; sempre
aggressiva) Franquio! Cosa fai lì per terra? Sei già stanco? Vieni subito qui! (Franco obbedisce
frastornato e le si avvicina; lei lo prende per il bavero e lo avvicina a sè; in quell'istante entra
Dalila che si blocca sulla porta) E stasera vieni a prendermi e usciamo insieme, non è vero?
DALILA - (con voce strozzata e rotta dall'emozione) Signor Pirri... signor Pirri
FRANCO - (come se si risvegliasse all'improvviso, si libera della presa di Giordana, si
ricompone e va verso Dalila; Giordana si sposta a destra con l'aria molto soddisfatta) Mi... mi
dica, signorina
DALILA - (ha la voce quasi rotta dal pianto, singhiozza, tira sul col naso) Ecco, questa è la mia
lettera di dimissioni... perché sono io che me ne vado e non voi che mi mandate via...
FRANCO - (ancora sotto shock) Ma no... perché fai così...
DALILA - Anche tu non mi vuoi più... mi hai solo preso in giro... tutte quelle storie... sul
viaggio in Spagna... (cattiva) Vacci con lei adesso! (esce piangendo a dirotto; in scena
rimangono Franco che disperato e Giordana molto soddisfatta)
BRANDO - (voce fuori campo a sinistra) Signorina, dove va? (rumore di uno schiaffo)
BRANDO - (entra da sinistra con la mano in faccia come se avesse preso uno schiaffone; sotto
la mano dovrà avere evidente il segno delle 5 dita) Franco! Ti ho cercato dappertutto... (per tutta
risposta Franco esce a testa bassa senza nemmeno degnarlo di uno sguardo; Brando rimane
sbigottito, si guarda intorno e si rivolge a Giordana) Ma che cosa è successo qui dentro?
CRISTINA - (entra da destra elegantissima) Io sono pronta. Possiamo andare
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CUORI NELLA TORMENTA
TERZO ATTO
BRANDO - Tu non vai da nessuna parte
CRISTINA - (stupita) Ma, Brando, che cosa ti prende?
GIORDANA - Lascia stare, Chris. D'altra parte è logico che se la sia presa un po'
CRISTINA - Perché? (vede come è abbigliata l'amica) Giordana? che cosa hai combinato?
GIORDANA - Io? Niente . Ho solo seguito il tuo consiglio. E a quanto pare la cosa sta dando i
suoi frutti (a Franco) non è vero Franquio? Mentre lui... beh, lui vorrebbe sapere che cosa vai a
fare tra mezz'ora...
BRANDO - (interrompe) Ventidue minuti!
GIORDANA - Tra ventidue minuti al Bar Centrale
CRISTINA - (scatta inviperita) E tu glielo hai detto?
GIORDANA - Ma certo che no, Chris, anche perché tra moglie e marito come si dice... e del
resto non c'è nulla da nascondere. (a Brando) Chris mi ha semplicemente chiesto di
accompagnarla fino all'angolo del corso, davanti al Bar Centrale
BRANDO - (trionfante) Solamente fino all'angolo del corso, di fronte al bar, eh? Perché poi nel
bar ci entrerà da sola
GIORDANA - Certo, perché... (guarda Cristina) Posso dirglielo?
CRISTINA - (ostentando falsa disinvoltura e mal celando la rabbia) Come no? Otello deve
sapere, altrimenti Desdemona morirebbe di vecchiaia
BRANDO - (al colmo della rabbia) Otello chi?
CRISTINA - (arrabbiatissima) Otello tu, accecato dalla tua stupida gelosia!
BRANDO - (tira un sospiro di sollievo) Meno male...
CRISTINA - (sconcertata) Come "meno male"?
BRANDO - Cioè tu intendevi Otello come quell'Otello
CRISTINA - (strilla esasperata) E in quale altro modo avrei dovuto intenderlo?
GIORDANA - Oh oh; l'aria si sta scaldando (prende sottobraccio l'inebetito Franco che è
appoggiato alla scrivania) Meglio andare, Franquio
CRISTINA - Ferma lì. Spiegagli tutto tu, ti prego
GIORDANA - (torna sui suoi passi; fissa prima Cristina poi Brando poi di nuovo Cristina)
Tutto tutto?
CRISTINA - Tutto tutto
GIORDANA - (tira un lungo sospiro) Nel bar Chris sa di incontrare Marina, una nostra comune
amica con la quale ha bisticciato poco tempo fa a causa di divergenti opinioni artistiche. Alla
mostra del pittore Fabrosky se ne sono dette di cotte e di crude (Brando ascolta attentamente,
scettico e interessato) In quel bar si radunano gli artisti e Marina lo frequenta abitualmente.
Cristina fingerà di entrare per caso, saluterà Marina e la pace sarà fatta. Semplice e nobile
BRANDO - (a denti stretti) Semplicissimo e nobilissimo (pausa) Mi farebbe una cortesia,
signorina?
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CUORI NELLA TORMENTA
TERZO ATTO
GIORDANA - Perchè no, Brandino
BRANDO - Permette che faccia due chiacchiere a quattr'occhi con Cristina? Può aspettare di là
in ufficio, se non le dispiace. Il signor Pirri le farà compagnia
GIORDANA - (guarda Cristina che le fa un cenno di assenso) Con molto piacere (prende
Franco sottobraccio) A fra poco allora (strizza l'occhio a Cristina ed esce a sinistra con Franco)
CRISTINA - (secca) Si può sapere che cosa ti è preso?
BRANDO - (si avvicina a Cristina, la guarda fissa negli occhi e sibila) Io so
CRISTINA - Che cosa?
BRANDO - Tutto
CRISTINA - Dillo anche a me allora, che non so niente
BRANDO - Dov'è Novella 1500?
CRISTINA - (colpita, disorientata) Non capisco
BRANDO - Ho detto: dov'è Novella 1500. Voglio sapere dove tieni quella rivista pronta da
sventolare appena entri nel Bar Centrale
CRISTINA - (rimane impietrita a guardare il marito fisso negli occhi; dopo qualche istante
apre la borsetta e ne estrae una rivista più volte ripiegata)
BRANDO - (le prende la rivista di mano e la osserva; sarcastico) Ah! E' già aperta alla pagina
della rubrica Cuori nella tormenta del fascinoso Otello de Pisis
CRISTINA - (abbattuta ma orgogliosa) Lo conosci?
BRANDO - Euh! Abbiamo fatto l'asilo insieme (sogghigna) Sorpresa, signora "passaporto 1020-40"?
CRISTINA - (allarmata) Ti ha fatto leggere le mie lettere?
BRANDO - Sì! E pure le sue
CRISTINA - (si siede smarrita) Maledetto...
BRANDO - Chi? Io o Otello de Pisis?
CRISTINA - Lui, lui
BRANDO - Meno male
CRISTINA - (dopo una pausa) Mi spiace, Brando, credimi
BRANDO - (intenerito) Ma perchél'hai fatto?
CRISTINA - (è in primo piano con Brando alle sue spalle; molto emozionata) E va bene, questa
volta voglio essere sincera. Ecco... Otello de Pisis è migliore di te (Brando si morde le mani per
non esplodere) Lui mi ha profondamente capita, da sempre. Lui mi ha scritto cose così
emozionanti, appassionate, che tu non sapresti nemmeno immaginare
BRANDO - Pazienza. Otello de Pisis è grande, è immenso! Ma adesso, ti prego Cristina, basta
con queste lettere. Lui ti dimenticherà presto
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CUORI NELLA TORMENTA
TERZO ATTO
CRISTINA - (rassegnata) Hai ragione. Lui mi dimenticherà presto, con tutte quelle che gli
scrivono. Ma io... Se almeno avessi potuto vederlo! Forse, anzi probabilmente mi avrebbe
delusa; così invece resterà sempre un uomo ideale, un dolce fantasma
BRANDO - Storie! Ti aiuterò io a dimenticarlo. E per cominciare (strappa dalla rivista la
pagina con la rubrica Cuori nella tormenta e la fà in mille pezzi) riduciamolo a pezzettini
CRISTINA - (scoppiando in lacrime, esce di corsa a destra) Oh, nooo!
BRANDO - (la segue) Cristina...
NARRATORE - (entra da sinistra; al pubblico) E così passarono alcuni giorni molto tristi per
la famiglia Binelli. Lei quasi sempre chiusa in camera (indica a destra) lui accampato in ufficio
(indica a sinistra) Non una parola, non un cenno di comunicazione. E il lunedì successivo...
(esce a destra)
(entra da destra Dalila; ha un vistoso cappellino, borsetta in mano, spolverino, viso
corrucciato; in scena non c'è nessuno; passeggia su e giù guardando impaziente l'orologio; non
resiste alla tentazione di sistemare qualcosa sulla scrivania in completo disordine)
FRANCO - (entra da destra; ha delle carte in mano) Dalila! (le si avvicina felice) Tesoro, sei
tornata
DALILA - (fredda, aggira la scrivania) Sì, ma non per quello che pensi tu... anzi LEI, signor
Pirri
FRANCO - (dolce e suadente) Via, Dalila, io ti capisco. Qui sono successe un sacco di cose
strane e tu ti sei trovata in mezzo tuo malgrado. So che Brando ti ha cacciata via, ma non voleva;
era solo in un momento difficile
DALILA - (commossa) Eh già...
FRANCO - (le si avvicina alle spalle; capisce che il metodo funziona) In realtà qui noi abbiamo
bisogno di te. Guarda che razza di disordine c'è in giro (Dalila annuisce sempre più commossa)
Tu eri il nostro angelo custode (le accarezza i capelli) non puoi lasciarci così
DALILA - (tra i singhiozzi) Io... io... mi viene da piangere! (scoppia in un pianto dirotto e
scappa via a sinistra)
FRANCO - (rimane solo in scena) Robe da matti. Robe - da - matti
AVV. LEALI - (entra da destra) E' permesso?
FRANCO - Ah, buongiorno avvocato. Prego
AVV. LEALI - Non c'è il signor Binelli?
FRANCO - No, ma dovrebbe rientrare a momenti
AVV. LEALI - Bene; posso aspettarlo qui
FRANCO - Certo, certo
AVV. LEALI - (si siede) Grazie
FRANCO - E' qui per quella faccenda...
AVV. LEALI - Del divorzio? Certamente. Volevo sapere se da giovedì c'erano stati degli
sviluppi
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CUORI NELLA TORMENTA
TERZO ATTO
FRANCO - Sviluppi? Un cataclisma avrebbe provocato meno danni di quello che è successo
qua dentro
AVV. LEALI - Devo dedurne che la situazione non si è risolta come speravo
FRANCO - Io non so quello che sperava lei, avvocato, ma qui non si è risolto niente. Anzi
AVV. LEALI - Ma il signor Binelli all'appuntamento ci è andato o no?
BRANDO - (entra da destra; cupo) Non ce n'è stato bisogno
AVV. LEALI - (si alza per salutarlo) Buongiorno, signor Binelli
FRANCO - Ciao Brando. Gli stavo spiegando...
BRANDO - Non c'è niente da spiegare: lei (indica la porta di sinistra) è innamorata di un altro e
non ne vuol più sapere di me
AVV. LEALI - Di... Otello de Pisis (Brando annuisce, Franco scuote la testa) Mi scusi le mi
permetto di sottolinearlo ma... Otello de Pisis... è lei
BRANDO - E questo che cosa c'entra? Lei non sa che sono io e perciò è innamorata di lui
proprio in quanto lui non è me; se io fossi lui lei non lo amerebbe proprio perchè lei non vuole
me ma lui. Chiaro?
AVV. LEALI - (guarda sconcertato Franco) Sì sì... chiarissimo. Ma non sarebbe meglio se lei
le raccontasse tutto?
BRANDO - Questo mai! E poi ormai è tutto inutile (pausa) Tanto vale accettare il destino e...
divorziare
AVV. LEALI - (tira un lungo sospiro) Guardi che non è una decisione facile da prendere e se
vuole un consiglio...
ERMENEGILDO - (interrompe entrando da destra; Brando e Franco sono sconsolati, l'unico
che lo ascolterà con attenzione e piuttosto sconcertato è l'avvocato Leali) E' permesso? C'è mica
qui il signor... (lo vede) Ah, eccolo lì (si avvicina) Signor Binelli, io non so più cosa fare. Vi
ricordate che l'ultima volta mi avevate detto che per farle sgonfiare dovevo metterle in un
sacchetto pieno d'acqua? Ecco, io le ho messe dentro l'acqua... ma mi girano. Mi girano tutto il
giorno. Sono lì dentro nell'acqua e girano girano. Non stanno mai ferme. E' vero che si sono
sgonfiate ma adesso, come faccio a fermarle?
BRANDO - (rassegnato e abbattuto, gli si avvicina, lo prende sottobraccio e lo porta verso
l'uscita) Ecco, cavaliere, io credo che ci sia una sola cosa da fare: io vengo a casa sua, me le fa
vedere e le do' una mano a sistemarle. Va bene?
ERMENEGILDO - (uscendo) Oooh, ma come siete gentile. Non avrò mica disturbato, nè?
AVV. LEALI - (a Franco) Ma adesso va veramente a casa sua e...
FRANCO - E speriamo che gliele sistemi una volta per tutti perchè è un sacco di tempo che va
avanti con 'ste cose: e prima si rimpiccioliscono e poi si gonfiano e poi gli girano. Adesso basta:
che gliele faccia vedere, che gliele cambi, che le butti via ma non si può più andare avanti così!
AVV. LEALI - (sconcertato) La... la situazione mi sembra più grave del previsto (si alza) Io
adesso andrei, visto che il signor Binelli è andato con il signore... Mi raccomando, cercate di
tenerlo su; non è detto che col tempo non si aggiusti tutto
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CUORI NELLA TORMENTA
TERZO ATTO
FRANCO - (esce con lui) Mah, speriamo (luci basse)
NARRATORE - (entra da destra) La situazione era ormai disperata: il marito convinto di
essere stato tradito, la moglie convinta di non essere capita, nessuna possibilità di
comunicazione. E allora quello stesso pomeriggio... (esce a destra; luci)
IVANO - (entra da sinistra; ha in mano una 24 ore) C'è nessuno? Brando? Mah... (appoggia la
cartelletta sulla scrivania, la apre ed armeggia con fogli e buste; nel frattempo entra Giordana)
GIORDANA - (entra da sinistra, abbigliata da pantera, occhiali scuri, chewing gum) Ehilà
IVANO - (gli piglia un mezzo colpo, si chiude la mano destra nella 24 ore, si volta e saltella
tenendosi la mano dolorante) Ahi ohi ahi
GIORDANA - Cos'è? Un nuovo ballo sudamericano?
IVANO - (ancora sofferente) Mi scusi... ma non credo che... ci conosciamo? (tende la mano
sofferente, la ritrae e tende la sinistra) Ivano Maggi
GIORDANA - Come quello del brodo. Guarda che ci siamo già conosciuti (toglie gli occhiali
scuri)
IVANO - (sorpreso) Ah, ma lei è l'amica della signora...
GIORDANA - Già
IVANO - Mutatis mutandis
GIORDANA - Cosa c'entrano le mutande?
IVANO - Le mutande? No, dicevo "Mutatis mutandis". E' un detto latino che significa "fatti i
dovuti cambiamenti"
GIORDANA - Mmmh... e fatti i dovuti cambiamenti cosa le sembra?
IVANO - Beh, signora...
GIORDANA - Signorina
IVANO - Davvero? Lei non è sposata? (Giordana scuote la testa) Bene, bene. Ecco le stavo
dicendo che fatti i dovuti cambiamenti mi sembra che i risulttati siano ottimi (si affretta a
precisare) Per carità, non che ci fosse molto da migliorare, ma quest'aria un po' esotica,
pantereggiante, le dona, le dona proprio
GIORDANA - (lusingata) Lo crede veramente?
IVANO - Le sembro il tipo che scherzerebbe sulla pulchritudo feminae?
GIORDANA - Sulla che?
IVANO - Oh, mi scusi. "Pulchrituo feminae" è sempre un'espressione latina; significa: la
bellezza femminile. Sa, io sono un po' un maniaco della lingua latina. A lei non piace il latino?
GIORDANA - A me? Oh sì sì; io vado matta per il latino. Adesso non mi ricordo bene perchè è
da molto che non lo parlo, però mi piace, mi piace un sacco
IVANO - Davvero? Ma che fortunata coincidenza!
GIORDANA - E... lei è sposato, signor Maggi?
IVANO - Mi chiami pure Ivano. No, io non sono sposato
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CUORI NELLA TORMENTA
TERZO ATTO
GIORDANA - Davvero? Ma che fortunata coincidenza!
IVANO - Eh già... (qualche momento di grande imbarazzo tra i due; si guardano, si sorridono,
ma nessuno dei due apre bocca; poi improvvisamente parlano insieme)
GIORDANA - Una bellissima giornata
IVANO - Di che cosa si occupa attualmente?
GIORDANA - Come ha detto, scusi?
IVANO - (si inginocchia improvvisamente davanti a lei, le prende una mano) Signorina Perini
GIORDANA - (emozionata) Mi chiami pure Giordana
IVANO - Giordana, sin dal primo momento che l'ho vista, ho capito che lei...
CRISTINA - (voce fuori campo da destra) Giordana? Sei lì? (Ivano si rialza in tutta fretta e rsi
ricompone)
GIORDANA - S-sì, sono qui
CRISTINA - Che cosa aspetti a salire?
GIORDANA - Arrivo (triste a Ivano) Mi dispiace, ma devo andare
IVANO - Posso permettermi di invitarla a cena questa sera?
GIORDANA - Cacchio! Cioè, certamente
IVANO - Allora se mi lascia il suo numero di telefono la chiamo per venire a prenderla
GIORDANA - Il mio numero? Ah, sì, certo. Ecco (apre la borsetta) Ho sempre un po' di
bigliettini per gli amici
IVANO - Allora... a stasera
GIORDANA - A stasera (arretra senza voltarsi fino alla porta, ci sbatte contro, sorride, saluta
con la manina ed esce)
IVANO - (rimane solo in scena; qualche istante in silenzio poi sbotta a cantare a squarciagola)
FRANCO - (arriva di corsa da sinistra) Oooooh! Ma siamo impazziti?
IVANO - Mi scusi, ha ragione. E' solo che mi sono lasciato trasportare dai sentimenti
FRANCO - Fra un po' la trasporto io al manicomio se non la pianta
IVANO - Brando non c'è?
FRANCO - No, è uscito
IVANO - Peccato. Io non ho molto tempo e devo consegnarli le lettere...
FRANCO - (corre a tappargli la bocca) Ssssh! Non parli di quella roba a voce a alta. La moglie
potrebbe sentire tutto
IVANO - Mi sembra quindi ovvio che Brando non ha ancora detto alla moglie che Otello de
Pisis è lui
FRANCO - No, assolutamente. Teme di peggiorare la situazione
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CUORI NELLA TORMENTA
TERZO ATTO
IVANO - Più che giusto. Allora le lettere di questa settimana le posso consegnare a lei? (apre la
borsa)
FRANCO - (incerto) Non potrebbe tornare tra un'oretta, così le può consegnare personalmente a
Brando
IVANO - Mi spiace, ma non posso proprio. Ho una serie di impegni inderogabili
FRANCO - (rassegnato) E va bene.. allora le dia pure a me... (Ivano estrae dalla borsa la solita
busta gialla e la porge a Franco; questi, prendendola per il lato opposto, fa cadere tutte le
lettere per terra; entrambi si abbassano immediatamente per raccoglierle quando entra Cristina
da destra)
CRISTINA - (arriva alle spalle dei due senza essere vista, con aria triste e distratta raccoglie
una busta finita più lontano delle altre; legge l'indirizzo, rimane sconvolta e sussurra) Otello de
Pisis... (Franco e Ivano si voltano di scatto, la sorreggono e la fanno sedere)
CRISTINA - (assente, indicando le buste che Franco ha in mano) Tu... tu sei Otello de Pisis
FRANCO - (distratto, sorrisino ebete) Eh, già, io... (si riprende) Noooo! Nossignora! (Ivano
alle sue spalle gli dà una gomitata invitandolo a dire di sì)
CRISTINA - (riprendendosi) E' inutile che neghi l'evidenza (indica le buste che ha in mano)
FRANCO - Ma io...
CRISTINA - (interrompendolo, si rivolge a Ivano) E lei? E' il suo complice?
IVANO - (sorriso accattivante) In un certo senso sì, signora Cristina. Ormai è inutile
nasconderle la verità, no? (strizza l'occhio a Franco) Io, oltre cha amico di Brando, suo marito,
sono capo-redattore di Novella 1500. E ogni settimana vengo qui per consegnare le lettere della
rubrica Cuori nella tormenta a... a Otello de Pisis (indica Franco)
FRANCO - Non è vero! (lascia cadere tutte le buste che ha in mano)
CRISTINA - Osi ancora negare ciò che è ormai chiaro? Ricordo che anche lunedì scorso il
signore venne qui. ma allora Brando mi disse che era uncliente che sollecitava del taleggio... (a
Franco) e lo ha fatto per salvare te! Per coprire questa tua messinscena
FRANCO - Cristina, non precipitare le cose. Ammetto che le apparenze potrebbero ingannare
ma...
CRISTINA - (lo interrompe ancora, indignata e inviperita) Macchè apparenze! Otello de Pisis
sei tu! Tu, che ti sei burlato di me! Tu che ha frugato nei miei sentimenti! E io che ho fatto tanto
soffrire mio marito. Lui stava solo difendendo... un amico. Ma ormai è tutto chiaro
IVANO - Che cosa signora?
CRISTINA - Che Otello de Pisis (indica Franco) è un cretino!
FRANCO - Beh, adesso non esageriamo...
CRISTINA - E invece continuo! Tu ha fatto leggere le nostre lettere a Brando. Quindi sei anche
un vile! (a Ivano) Voglio sperare che gli toglierete al più presto la rubrica Cuori nella tormenta?!
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CUORI NELLA TORMENTA
TERZO ATTO
IVANO - No, signora (blocca Cristina che vorrebbe intervenire subito) Si calmi, per cortesia, e
lasci che le spieghi. Otello de Pisis (indica Franco ormai rassegnato a sentirsene dire di tutti i
colori) sino a mercoledì scorso, cioè prima che casualmente sentisse dire il numero del suo
passaporto al telefono, di là, in ufficio, dalla segretaria, ecco fino a quel momento non sapeva
che lei fosse la sua gentile corrispondente. Quindi non lo sapeva neanche suo marito, al quale lui
(indica Franco) aveva confidato di essere Otello de Pisis
CRISTINA - (guarda Franco inferocita) E' così?
FRANCO - Senti, Cristina, ci conosciamo da tanti anni, ti sembra che io potrei... (entra da
sinistra Brando)
CRISTINA - (va incontro a Brando e lo abbraccia) Oh, caro! Scusamiscusami scusami! Sono
stata una sciocca
BRANDO - (sconcertato e felice) Beh, io... ma che cosa è successo? (sulla porta di sinistra
compare Giordana)
CRISTINA - (allegra e solenne) Adesso so anch'io chi è Otello de Pisis!
BRANDO - (preoccupato) Lo... lo sai?!
CRISTINA - (c.s.) Sì! Otello de Pisis è... (solleva il braccio con l'indice teso lo fa scorrere
lentamente a semicerchio su tutti i presenti finchè indica Franco) lui!
BRANDO - e GIORDANA
(sconcertati) Lui?
FRANCO - (vede Giordana e si rifugia disperato dietro la scrivania) No! Ancora la belva no!
CRISTINA - Sì! (a Giordana) Guarda: ecco le lettere delle sue lettrici. E per giunta c'è il
testimone inconfutabile: ossia il capo-redattore della rivista Novella 1500 (indica Ivano)
GIORDANA - Incredibile! Allora anch'io in realtà ho scritto... a lui (gli si avvicina minacciosa,
mentre lui si arrocca dietro la scrivania; lo fissa cattiva qualche istante poi sbotta:) Porco ! (va'
da Ivano e lo prende sottobraccio, mentre Franco tira un sospiro di sollievo) Ivano, è meglio se
ce ne andiamo da qui (un attimo di stupore per tutti ma entra subito Dalila)
DALILA - (entra da sinistra) Scusate, si può
FRANCO - Dalila!
DALILA - Quanta gente
BRANDO - (va verso di lei) Venga, venga signorina. Anzi visto che lei è qui volevo porgerle
personalmente le mie scuse per quanto è successo la scorsa settimana e volevo anche dirle che
sarei felicissimo se lei decidesse di ritirare le sue dimissioni e tornasse a lavorare con noi
FRANCO - (felicissimo) E vai!
DALILA - (imbarazzata ed emozionata) Beh, ecco... io... mi fa molto piacere dirle così ma... io
volevo parlare un attimo con il signor Pirri...
BRANDO - (torna da Cristina e le cinge i fianchi) Dica, dica pure. Ormai qua dentro non
devono esistere più segreti per nessuno
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CUORI NELLA TORMENTA
TERZO ATTO
DALILA - (imbarazzata) Ecco... Franco... io volevo sapere se era ancora valida l'offerta per quel
viaggetto in Spagna... noi due soli... (Franco rimane con gli occhi sbarrtai e crolla a sedere
svenuto; Dalila corre da lui e tenta di rianimarlo) Franco... Franco... che cosa ti succede...
Franco
BRANDO - A me sembra che sia d'accordo
ERMENEGILDO - (voce fuori campo a sinistra) Forse non le ho mica spiegato bene quello che
è successo...
AVV. LEALI - (voce fuori campo a sinistra; esasperato) No, guardi, è stato fin troppo chiaro e
adesso ne parli con... (entra seguito da Ermenegildo e rimane stupito nel vedere tutte le
coppiette) Buongiorno signori... signore... (Brando) Sbaglio o è cambiato qualcosa nelle ultime
ore?
BRANDO - (sorridente) Non sbaglia, avvocato
AVV. LEALI - Beh, allora ritengo che la mia presenza qui sia ormai superflua
BRANDO - Direi di sì
AVV. LEALI - (gay) Beh, allora scappo che ho un appuntamento con il commercialista. Ciao
ciao (esce sculettando)
ERMENEGILDO - (va verso Brando; nessuno gli da' retta) Finalmente vi trovo, signor Binelli.
E' successa una cosa terribile: mi sono scoppiate. Adesso ci spiego come è andata. Io ero lì in
casa, (Ivano e Giordana escono sorridendo a sinistra mentre le luci cominciano a sfumare)
seduto in poltrona a guardare la Tv quando sento "BOOOM" nell'altra stansa. "Cos'è successo?",
mi sono chiesto, "sarà mica scoppiata la bombola" (Dalila e Franco escono a sinistra; luci
sempre più basse) Allora sono andato di là in cucina e nel forno c'era tutto bianco. Vi ricordate
che mi avevate detto di metterle nel forno a 250 gradi? E io le avevo lasciate lì. Però si vede che
qualche reasione chimica o che cosa non lo so ma adesso non ce le ho più: (Brando e Cristina
escono a destra; ormai è qusi buio in scena) sono tutte spantegate lì, sullo sportello del forno.
NARRATORE - (entra da sinistra) Ehi... Pssst... pssst
ERMENEGILDO - Dice a me?
NARRATORE - Non vede che non c'è più nessuno?
ERMENEGILDO - Ma va'? Dove sono andati tutti?
NARRATORE - (al pubblico) Beh, signori, come si dice: "tutto è bene quel che finisce bene".
Loro (indica destra) hanno ritrovato l'amore e loro (indica sinistra) chissà... Buonanotte (saluta
con un leggero inchino; esce seguito da Ermenegildo)
ERMENEGILDO - Voi non sapete come si può fare per rimetterle a posto? Perchè a me mi
sono scoppiate e... (Sipario)
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