Ri-scrivi la tradizione - Spiegazioni Tecniche dei Brani
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Ri-scrivi la tradizione - Spiegazioni Tecniche dei Brani
AVVISO L’Associazione “Escolo de Sancto Lucio de Comboscuro” unitamente alla Provincia di Cuneo, al Comune di Sanfront ed al Comune di Frabosa Sottana, in collaborazione con l’ Associazione musicale “orchestra fiati Antiche Contrade” di Cuneo, ORGANIZZA IL CONCORSO DI ORCHESTRAZIONE ED ARRANGIAMENTO PER BANDA “RI-SCRIVI LA TRADIZIONE” spiegazioni tecniche I brani selezionati per il concorso sono stati tratti dal patrimonio musicale ancestrale della Provincia di Cuneo, e provengono da varie zone della “ Granda “ . Quest’anno volutamente sono state scelte musiche di danze del nostro territorio. In particolare vengono proposti ai concorrenti alcuni “ Brando” proveniente dall’area albese ed in particolar dalla zona del Roero , una “Courento “ ed un insieme di tre “ Balet “ della val Vermenagna la “ Gigo “ di Sampeire – Valle Varaita - e la “ Chansouns d’Espouses “ proveniente dall’antico Escartoun della Castellata – Casteldelfino , Valle Varaita - . Una prima panoramica del patrimonio ancestrale musicale della nostra “ Granda “ Brando: Il brando nasce nel tardo medioevo come musica e danza di corte; da una ricerca diAntonio Adriano sappiamo che il brando era diffuso un tempo anche in Francia (branle) ed in Inghilterra (brawl o round) ed è documentato come ronda variata già nel Cinquecento. Il brando è inoltre nominato tra i balli che vennero eseguiti in piazza a Torino nel 1643per i festeggiamenti di compleanno della reggente Maria Cristina. Non conosciamo l’evoluzione storica del brando nei secoli successivi: di certo mutuato dal popolino e ricondotto ad una fruizione diretta e funzionale alle feste popolari, ha subìto modificazioni, influenze, “gheddo”(soul) delle varie epoche via via attraversate. Possiamo ipotizzare che se i due secoli tra il ‘600 e l’800 hanno visto modifiche contenute nel modo di suonare e danzare il brando, discorso diverso si deve fare per il secolo tra l’800 e il ‘900. Qui possiamo collocare per il brando ma anche per le monferrine in genere, la borea, la sarabanda, la corenta, la giga, il corenton e il bal do rigodon, il periodo di massimo fulgore. È purtroppo alla fine dell’800, forse per un malinteso senso di modernismo, che avviene una inspiegabile rimozione di questo genere tradizionale in favore delle nuove tendenze musicali del centro Europa. Fortunatamente la tradizione largamente diffusa delle badìe giovanili prima, e dei coscritti in seguito, hanno portato il brando fino a noi, permettendo la localizzazione storica e riconosciuta di questa musica e danza proprio nel Roero e nell’Astigiano più prossimo. BRANDO ‘D CANAL Informatore: Michel da Madona (Michele Bignante,1925-2003) di Canale; suonatore di clarino e sassofono nelle feste popolari e al seguito dei coscritti, animatore e fondatore delle corali di Valpone e Madonna dei Cavalli. ËR PARE DIJ BRANDO Questo brando fa parte del repertorio storico del Gruppo Spontaneo di Magliano Alfieri. RA CHICCHERA Brando - titolo originale. Brando roerino e canalese per antonomasia, antesignano dei brandi storici, tutti i canalesi di una certa età lo ricordano come il più suonato in assoluto. Dalla testimonianza di Michele Verra (18971984) “ra chicchera” era già presente nel repertorio della banda di Canale all’inizio del secolo scorso, qualsiasi festa popolare non religiosa iniziava e terminava con la chicchera; era sempre il brando eseguito per primo e per ultimo. Un altro informatore, Vico Ciapèt (classe 1931), ricorda come, nelle feste dei coscritti che duravano anche dieci giorni, con bandino al seguito, si instaurasse una specie di gara di resistenza proprio con la chicchera che aumentava via via la velocità e il cerchio dei coscritti in brando si allargava fino a tenere tutta la piazza. Lo sfinimento dei suonatori e lo stramazzamento a terra dei coscritti era di norma il corollario del gran finale. COURENTO La vitalità e la ricchezza conservate dalla musica tradizionale in Val Vermenagna sono un fenomeno unico. Non esiste infatti una realtà paragonabile con i quattro paesi della valle per quanto riguarda la sorprendente capacità del ballo popolare di conservarsi e riproporsi. Le danze a figura sono essenzialmente due : la courento e il balet, Di entrambe esiste un numero incredibile di varianti melodiche, di veri e propri brani diversi, La courento, ha struttura musicale e coreutica asimmetrica: ABCBC . Gli strumenti utilizzati sono soprattutto il clarino in Sib e la fisarmonica. BALET (suite di tre balet) Il balet è a struttura simmetrica e bipartita ABAB. Il passo pur muovendosi con canoni ritmici uniformi, assume modalità diverse per ciascun ballerino. Data la semplicità della melodia vi proponiamo come brano unico obbligato un’ insieme di tre balèt che il l’arrangiatore potrà gestire a suo piacimento sia attenendosi alle tre melodie proposte sia intersecandole. LA GIGO La “gigo “ è forse uno dei balli più conosciuti della “ Val Varacho” Una melodia semplice ma che ti entra dentro e ti prende. La versione che vi proponiamo è stata registrata da uno degli ultimi suonatori di fisarmonica di Sampeire Giuan Bernardi . Inizialmente veniva suonata con il violino che poi viene adagio adagio sostituito dalla fisarmonica strumento più complesso che permette di eseguire sia la melodia che l’accompagnamento. CHANSOUN Di ESPOUSE E’ stato scelto volutamente questo brano totalmente diverso dai precedenti al fine di permettere all’arrangiatore di esprimere il meglio della propria arte non solo con danze veloci ma anche con un brano di grande bellezza e che si presta ad una varietà enorme di orchestrazioni ed arrangiamenti . Quando la sposa esce dalla casa paterna, diretta alla chiesa per il matrimonio, le amiche e quelli che l'accompagnano cantano questa antica canzone in francese molto commovente, e il suonatore accompagna il canto con il suo strumento.Dal testo si nota che la canzone era stata scritta per una sposa di nobile famiglia. Infatti dobbiamo tener presente che Casteldelfino e tutta la “ Castellata “ erano proprietà diretta del delfino del Re di Francia fino al 1713. Il defunto Giacomo Allais de "Toureto", violinista, l'ha ancora suonata per accompagnare una sposa, all'età di ottant'anni. Si tratta di un brano di grande bellezza; la tecnica delle corde doppie del violino sottolinea il taglio perfetto della monodia che raggiunge un'espressività veramente ragguardevole. Il tempo è in 3/4. Il testo della canzone, che qui trascriviamo, è stato trascritto utilizzando le versioni di Maddalena Clary ved. Bernardi e Maria Bernardi in Clary di "Serre de Bertine", di Maddalena Broard ved. Gaudissard di "Chastel" e di Maria Bobba (quest'ultima raccolse la canzone alla fine del secolo scorso). Bernardi in Clary di "Serre de Bertine", di Maddalena Broard ved. Gaudissard di "Chastel" e di Maria Bobba (quest'ultima raccolse la canzone alla fine del secolo scorso). Uscendo dalla mia camera ho il mio cuore che mi fa male ho il mio cuore che mi trema uscendo dal palazzo reale. Ho pensato tra di me che mai più vi ritornerò! Mia madre vedendomi pallida viene prima di tutto a consolarmi. Addio padre, addio madre e pure a mio nonno a mio zio, al mio carissimo fratello e pure a tutti i miei parenti. Addio a tutta la nobiltà e pure alle dame d'onore, me ne vado in grande tristezza pregate per me Dio Signore. E voi suore che state nel convento voi che siete devote pregate per me Dio potente. Pregate la Vergine Maria che ci dia la salute che ci conservi la vita Pur nella sua semplicità questa linea melodica , raccolta a Casteldelfino capitale della Castellata, e che serviva ad accompagnare la sposa verso la Chiesa, offre una miriade di spunti armonici possibilità di orchestrazioni .