L`attività che quest`anno ci ha interessato di più e ci ha tenuti

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L`attività che quest`anno ci ha interessato di più e ci ha tenuti
L'attività che quest'anno ci ha interessato di più e ci ha tenuti impegnati tutti, dal primo all'ultimo, fino al termine
dell'anno scolastico, è stata la sceneggiatura della divertente commedia di W. Shakespeare Sogno di una notte di mezza estate.
L'idea di lavorare su un'opera di Shakespeare è nata dopo la lettura del testo di narrativa di quest'anno, in cui erano
proposte alcune tragedie e commedie dell'Autore inglese (presentate sotto forma di racconti per meglio essere comprese da noi ragazzi), e dopo che le insegnanti di Lettere e di Musica avevano suscitato il nostro interesse e la nostra
curiosità verso il mondo del teatro e in particolare verso il testo teatrale (già l'anno scorso ci eravamo divertiti a leggere alcune commedie di Plauto, anch'esse presentate sotto forma di racconti, e avevamo lavorato all'illustrazione del libretto relativo all'opera lirica Cavalleria rusticana di P. Mascagni).
Tra tutti i lavori che potevamo fare, quello della sceneggiatura ci è sembrato il più interessante e utile: avremmo potuto vedere che effetto avrebbe fatto leggere Shakespeare nella sua forma originale, senza dover fare i conti, però, con
il suo linguaggio così antico e per noi così difficile da comprendere.
Nella scelta del racconto da sceneggiare ci siamo lasciati guidare dalla nostra professoressa, secondo la quale Sogno di
una notte di mezza estate avrebbe messo d'accordo il pubblico femminile (favorevole alle storie d'amore) e quella maschile (poco disposto a versare lacrime per affari di cuore e più incline, invece, all'azione e al divertimento).
L'esecuzione del lavoro ha previsto le seguenti tappe:
1.
abbiamo letto accuratamente il racconto e lo abbiamo commentato, evidenziando il tema di fondo e il carattere dei personaggi;
2. abbiamo raccolto informazioni sulle caratteristiche del testo teatrale: abbiamo imparato che questo tipo di
testo si suddivide in macrosequenze (atti); che queste, a loro volta, si suddividono in sequenze più piccole
(scene); che nell'ambito delle varie scene ci sono dialoghi in forma diretta (battute) e brevi informazioni fornite dall'autore relativamente all'arco temporale in cui si articola la vicenda, all'ambientazione, all'espressione del viso, al tono della voce e ai gesti dei personaggi (didascalie);
3. abbiamo letto e analizzato un breve testo relativo ad un copione teatrale;
4. con l'aiuto della professoressa (da soli non ce l'avremmo fatta mai!) ci siamo impegnati nella divisione del
racconto in atti e in scene; abbiamo poi compilato la lista dei personaggi presenti nella commedia e fornito
indicazioni generali in riferimento all'ambiente in cui si svolgono i fatti;
5. ciascuno di noi ha scritto la sua sceneggiatura teatrale in relazione all'intero atto primo (composto da due
scene) e alle scene prima e seconda dell'atto secondo;
6. ritirate le prove, la professoressa ha provveduto a fare un "collage" delle battute migliori, così da ricavare dal
lavoro di ciascuno di noi un'unica sceneggiatura, che poi ci ha letto facendoci notare i nostri errori e aiutandoci a capire meglio come andava organizzata tutta l'opera;
7. la classe è stata suddivisa in sette gruppi di lavoro (ciascuno formati di due o tre persone) e a ciascun gruppo
è stata affidata la stesura di una delle rimanenti sette scene stabilite in fase di progettazione (sei relative
all’atto secondo e una relativa all’atto terzo); all'interno di questo gruppo è stato nominato un coordinatore
con il compito di revisionare e trascrivere in bella copia il lavoro svolto;
8. tutti i lavori sono stati consegnati alla professoressa per la revisione finale;
9. l'insegnante ha affidato ai ragazzi più bravi nel disegno il compito di illustrare, a loro scelta, alcune scene della commedia (divertendosi molto a disegnare, la professoressa ci ha dato una mano provvedendo lei stessa
all'illustrazione della copertina);
10. sulla base di una traccia fornita dall'insegnante, un gruppo di volenterosi ha elaborato la prefazione dell' "opera";
11. divisi in gruppi, abbiamo riprodotto tutto il materiale, scritto e illustrato, facendo ricorso all'uso del computer.
Svolgendo questa attività , abbiamo capito quanto sia lungo e difficile il lavoro di un autore e di uno sceneggiatore teatrale, ma, nonostante la fatica, possiamo dire che questa è stata un'esperienza positiva che è piaciuta a tutti e che
non ci dispiacerebbe di ripetere. Ci siamo divertiti a lavorare in gruppo e abbiamo appreso cose nuove non in modo
noioso, ma coinvolgente, e anche la nostra fantasia e la nostra creatività hanno ricevuto una spinta.
Che cosa possiamo dire per concludere? Che ci piacerebbe uscire da dietro le quinte e portare in scena, ormai l'anno
prossimo, la nostra sceneggiatura. Chissà se riusciremo mai a realizzare questo nostro piccolo sogno ...
Classe 2^ C
a.s. 1999-2000