Swamiji Risponde alle Vostre Domande

Transcript

Swamiji Risponde alle Vostre Domande
SOMMARIO
1.
Satsang con Swamiji - La Grazia di Shiva
2.
Esperienze con Swami Premananda
4.
Lingodbhavam – Il più grande miracolo, di A.T. Talagune, Sri Lanka
Giubileo d'Argento – 25 anni dell’Ashram Sri Premananda
5.
Gurudeva Sharanam! – del Sig. Muthukumarasamy
6.
Hari Om! Hari Om! Hari Om! Di un sannyasin
7.
Libri – Alla ricerca del Maestro,
di Rosa e Sergio Domian
9.
10.
Mahashivaratri 2015 – dal 17 al 18 febbraio
Il Mio Turno – La mia prima volta nello Sri Premananda Ashram,
di Ese, nigeriana che attualmente vive in Francia
11.
L'Uno Senza Nome né Forma
Rispetta gli Anziani
13.
La tradizione dei 18 Siddha (ultima parte)
14.
Swamiji Risponde alle Vostre Domande
16.
Prema Sadhana – La Sadhana di Portare Dio nei Nostri Cuori
17.
I Nomi dell’anima - Mahapunya
“Se andate nel tempio, concentratevi sulla vostra preghiera. Pregate con
serenità e chiedete a Dio un cuore pieno d’amore. Poi, con un tale cuore,
manifestate l'amore e la compassione al mondo intero.”
Swami Premananda
1
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
Satsang con Swamiji
La Grazia di Shiva
Il miglior modo per superare le difficoltà e i
problemi della vita è attraverso la grazia di Dio.
Anche per superare gli ostacoli sul sentiero
spirituale, Il modo migliore è la grazia divina. Non è
possibile vedere la grazia. Non è una cosa materiale
bensì spirituale. Tuttavia, si può sperimentarla dentro
di noi. È possibile ricevere e mantenere questa grazia
ricordando il nome di Dio e abbandonandosi a Lui.
Le grandi religioni, nella tradizione del Sanatana
Dharma (la via eterna e vera della vita), enfatizzano
fortemente il nome di Dio. Le parole divine e i nomi,
come quelli recitati nei mantra e nei canti
devozionali, sono in grado di curare malattie,
eliminare i dubbi e spazzare via le difficoltà. Il nome
di Dio può risolvere i vostri problemi, in particolare
quelli concernenti le pratiche spirituali. Ha il potere
di dare una tremenda spinta energetica e contribuire
a costruire una solida base per le vostre pratiche.
Non dubitare delle mie parole - questa è la mia
esperienza ed anche quella di molti che hanno raggiunto le vette della realizzazione spirituale. Uno
dei motivi per cui v’invito a eseguire ed a partecipare agli abhishekam, è perché, in quest’occasione,
cantate i nomi del Divino con consapevolezza e sentimento. Quando recitate un mantra, state
invitando i più alti poteri della divinità ad essere con voi ed illuminarvi. Il mantra Om Namah
Shivaya è uno dei più potenti mantra esistenti. Quando cantate questo mantra, la grazia di Shiva vi
travolgerà. Cantarlo la notte di Shivaratri, significa assorbire la grazia travolgente che vi spingerà in
avanti sul sentiero spirituale. Ecco perché incoraggio voi tutti a celebrare Mahashivaratri in modo
tradizionale. Tutti i santi e saggi vissuti anticamente, conoscevano il valore di Mahashivaratri e il
potere dell'energia di Shiva; ed io sto continuando quella tradizione.
Per colpa di una mente che ci distrae dal cammino spirituale e dei nostri attaccamenti mondani che
sporcano i nostri cuori: troviamo difficile eseguire pratiche spirituali regolari, nella nostra vita
quotidiana. Ecco perché non vediamo progressi eclatanti. Quando, nella notte di Shivaratri,
c’impegniamo al massimo, ricarichiamo le batterie. Mi piace dire che questi periodi sono, per gli
2
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
aspiranti, come iniezioni di vitamine spirituali. Abbiate pazienza e vi assicuro che se continuate a
praticare con regolarità, dopo aver ricevuto la grazia di Shiva in questa grande notte, il successo
sarà certo. Non è solo importante una pratica regolare, ma eseguirla quotidianamente con amore
e rispetto. Non permettere che le vostre preghiere, meditazioni o pooje diventino meccaniche, ma
lasciatele fluire dal profondo del vostro cuore. Comprendete ciò che disturba e confonde la mente
e fa riempire il vostro cuore d’impurità. Se guardate con attenzione, vedrete che le cause sono la
rabbia, l'odio, la gelosia, l'avidità e l'attaccamento. “Attaccamento” significa afferrare, desiderare,
volere e possedere: che si tratti di un rapporto di qualsiasi tipo, o di cose materiali. Una persona
così contaminata è come un bel tempio pieno di spazzatura. Il vostro cuore è un tempio divino.
Invitate la Grazia e il vostro maestro spirituale a vivere nel vostro cuore. Non seppelliteli di
spazzatura mentale. Tenetelo pulito e illuminatelo con amore e saggezza: affinché le impurità
brucino in quella grande luce.
Ricordate, Shiva è la luce della coscienza. Lo stato di Shiva è la condizione di realizzazione del Sé.
Om Namah Shivaya
Esperienze con Swami Premananda
Lingodbhavam – il più grande miracolo
Di A.T. Talagune, Sri Lanka
Ho visto Swamiji materializzare molti oggetti
religiosi, ma il miracolo più grande di tutti è il
lingodbhava: quando Swamiji manifesta i
lingam la notte di Mahashivaratri e soffia fuori
vibhuti la notte successiva. Ho avuto molte
volte la fortuna di assistere a questi prodigi.
Ogni anno, dal 1984 fino al 1994, ho
partecipato al lingodbhava, sia Swami fosse in
India o in Sri Lanka. Sono sempre stato con
lui, al suo fianco, per tutta la notte di
Mahashivaratri, insieme ai suoi discepoli
sannyasi ed ai più vicini devoti, fino a che non
è andato in prigione. In quelle occasioni
c'erano sessioni di bhajan per tutta la notte,
fino al mattino.
Quando era tempo per il lingam di uscire,
Swami mostrava un dolore improvviso ed
espelleva del kumkum liquido dalla bocca,
come se stesse cercando di vomitare.
Indicava l’arrivo del lingam toccandosi il petto
e la gola e poi improvvisamente, sarebbe nato
il lingam. Subito dopo uscito il lingam, per un
po', tutto il suo corpo era freddo. Era
davvero un privilegio essere a fianco di
Swamiji, lo assistevo prima e dopo il
Lingodbhava. La sofferenza cui Swamiji era
sottoposto durante il lingodbhava, è simile al
3
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
dolore del parto. Stavo, la maggior parte del
tempo, ai suoi piedi e li massaggiavo per
riscaldarli. Dopo un po' si sarebbe ripreso;
fino ad arrivare a sudare. In quei giorni,
normalmente dava vita a tre o quattro lingam,
ad intervalli di mezz'ora o un'ora; dipende. Se
si fermava al mattino, talvolta avrebbe iniziato
di nuovo la sera. Swamiji a volte, dopo la
venuta del lingam, cadeva come in uno stato
di coma. In seguito, sarebbe arrivata la
vibhuti. A Puliyankulam, nel 1984, il
vibhutibhavam è durato per quattro o cinque
ore. Era come il fumo che esce da una
ciminiera. A volte, la vibhuti veniva fuori
attraverso i pori della sua pelle.
Swami ha detto che i lingam si formano nel
suo corpo, ed è come la nascita di un
bambino. Swamiji ha dato vita a lingam di
forma ovale e diversi per dimensione e
colore (come gemme). Una volta, Swami mi
ha dato una particolare lingam, da lui
chiamato Mamangalingam. I Mamangalingam
sono speciali lingam con tantissima energia
che si formano solo ogni dodici anni. Questo
era blu scuro. L’ho tenuto per uno o due anni
e dopo, Swamiji miracolosamente l’ha fatto
scomparire da casa mia. Quando gli ho
chiesto il perché, ha detto che l’aveva preso
per darlo a qualcun altro. A suo dire, mi era
stato dato perché stavo attraversando un
brutto periodo, un momento di negative
influenze astrologiche. Finito questo periodo
difficile, lo aveva preso e dato a qualcun altro
e a me invece ha dato un lingam bianco, a
forma di piccolo uovo.
È bene ricordare che questi fenomeni
straordinari, chiamati miracoli, non sono stati
fatti per la glorificazione personale di Swamiji,
ma per l'elevazione spirituale del devoto,
come prova della divinità che è in Swamiji.
Molto spesso le persone andavano da Swamiji
per favori mondani e alcuni di loro
trascuravano completamente l'aspetto più
grande e più nobile del suo essere nato in
mezzo a noi. Attraverso le sue azioni e
discorsi, Swamiji ha diffuso la giustizia di cui
oggi il mondo ha tanto bisogno, per liberare
l'umanità non solo dalle minacce di droga,
perversioni e crimini, ma anche da gelosia,
odio e ignoranza, che sono le cause alla
radice di tutta la miseria del mondo. Come
tutti i grandi maestri religiosi, Swamiji ha
evidenziato, in quasi tutti i suoi
discorsi, la necessità di piantare i
semi di amore e compassione, tra i
nostri simili.
Jai Prema Shanti!
Lingam manifestati da Swamiji
durante Mahashivaratri
4
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
Giubileo d'Argento - I 25 anni dell’Ashram Sri
Premananda
Lo Sri Premananda Ashram è stato inaugurato ufficialmente il 18 novembre 1989, anche se il 18
novembre 2014, è stata fatta una piccola festa in occasione dei suoi 25 anni di esistenza, il Giubileo
d'Argento dell’Ashram è stato ufficialmente celebrato, con gusto e garbo, il 16 febbraio 2015,
insieme a tutti i devoti presenti per Mahashivaratri e a persone specialmente invitate per
partecipare ai festeggiamenti.
Il programma è iniziato al cancello principale dell’Ashram con la tradizionale accoglienza agli Swami
ospiti, che hanno onorato la funzione. Swami Akhilananda dallo Swami Vivekananda Ashram di
Thirukutralam; Swami Murugananda dallo Sri Ramakrishna Seva Ashram di Thiruparankundran;
Swami Ragavananda del tempio Sri Anjaneyar Madalayam e Shankaran; e Swami Sivananda Pulipani
da Palani Bogar Adhinam, venuti a celebrare la funzione. Nel tempio, è stato fatto omaggio agli
Swami, alle Mataji e agli altri ospiti d'onore dello scialle tradizionale, seguito da canti devozionali e
da un discorso di benvenuto, dopo di che ognuno si è recato alla Puja Hall per l’innalzamento della
bandiera dell’Ashram. Poi, di nuovo nel tempio, è stato presentato e distribuito a tutti gli ospiti
l'opuscolo: "Sri Premananda Ashram: 25 anni di spiritualità e servizio" . Diverse persone hanno
tenuto discorsi su Swamiji e il suo servizio in connessione con l'Ashram. Per terminare le
celebrazioni della mattina, è stata posta la prima pietra del nuovo ostello femminile.
Gurudeva Sharanam!
Discorso del Sig. Muthukumarasamy, India
Porgo i miei saluti a tutti i presenti qui oggi. Non so
davvero che cosa possa dire di Swami, perché era una
grande persona. Era, ed è, come una madre, un padre, un
guru e un Dio per tutti noi. Quando era fisicamente qui
nell'Ashram, molti devoti e altre persone venivano a
trovarlo. Stava nella Puja Hall come in trance, a dare
interviste a tutti coloro che volevano incontrarlo. Ed
anch’io ho fatto parte di quelle persone in fila per
vederlo.
Swamiji non poteva sapere nulla di me, della mia professione o quello che faccio, ma quando sono
entrato nella stanza per l’incontro, mi ha salutato dicendo: "Vieni figlio, so che sei un
commercialista, che lavori lì e che fai questo e quello... " e così con mia sorpresa ho scoperto che
conosceva tutti i tipi d’informazione su di me.
5
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
Da quel momento in poi, sono stato molto vicino a Swamiji e ho potuto anche testimoniare molti
miracoli fatti proprio di fronte a me. Una volta mi ha messo in mano un mazzo di fiori, con il quale
ha materializzato una statua di Mahalakshmi, proprio lì nelle mie mani. Mi ricordo ai tempi la
spiegazione della ragione per cui faceva i miracoli. Ha detto che fare tutti questi piccoli miracoli è
come dare caramelle ai bambini, per attirare le persone alla spiritualità. Il vero obiettivo era far
capire a tutti i valori spirituali e umani, e il suo obiettivo principale era quello di servire l'umanità
facendo diversi progetti di beneficenza e di servizi sociali.
Una volta, Swami ed io eravamo in piedi fuori della sua casa a discutere qualcosa, Swami ha
espresso il desiderio di essere in grado di fornire ai bambini bisognosi istruzione e cure mediche,
ed ho convenuto che sarebbe stato buono fondare una scuola e che potevamo realizzarla
lentamente, nell'arco di due anni. Il mattino seguente nella Puja Hall, dopo la quotidiana sessione
bhajan, Swamiji ha annunciato che avrebbe immediatamente fondato una scuola per i bambini
poveri della zona. Così ho potuto osservare con quale velocità agiva Swami!
Nel 1994, due giorni dopo il suo arresto, sono andato a trovarlo. Lungo la strada stavo pensando
al suo stato d'animo: “Sarà preoccupato! Che cosa dirà?” Io pensavo a tutto questo, ma la prima
cosa che ha detto riguardava come mantenere il funzionamento della scuola e che le attività di
servizio non avrebbero dovuto interrompersi a causa di questo stato di cose. Non ha detto una
sola parola su suo caso o sulla sua liberazione. Era interessato solo a cosa i bambini stessero
facendo e al proseguimento delle attività. Questa è la conferma che non fosse solo un essere
ordinario, ma un grande santo.
Dopo il 1994, Swamiji ha dovuto affrontare molte difficoltà e tribolazioni, ma ha sempre lottato
con coraggio e forza. Ha sempre detto che in qualche modo dobbiamo fare il lavoro e andare
oltre. Mi ha reso molto felice essere testimone di quel coraggio, qualcosa che tutti noi dovremmo
imparare da lui. Oggi, anche se non è più presente fisicamente, le sue benedizioni e la grazia divina
sono sempre con noi. Quando era vivo, Swami ha detto che, anche dopo il suo Samadhi, quando
veniamo qui e abbiamo dei problemi, lui li risolverà. Jai Prema Shanti!
Hari Om! Hari Om! Hari Om!
Discorso di un discepolo - sannyas di Swamiji
Vedere le immagini nel libretto che abbiamo ricevuto, mi fa
provare una certa malinconia. Venticinque anni orsono, ero
nell’Ashram per l'inaugurazione e poi ho deciso di rimanere.
Ricordo quando siamo andati con Swamiji, in un viaggio di
due settimane lungo l’India del Sud, per invitare tutti i sadhu
e gli adhinam alla cerimonia d’inaugurazione. La maggior
parte di loro è venuta per questo grande evento, ed era
tutto così semplice.
6
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
Potete vedere dalle immagini nel libretto, com’era in principio l'Ashram - non tanti edifici, non così
verde, non c'erano sedie! Era tutto molto bello. Durante questi venticinque anni, Swamiji ci ha
gradualmente fornito sempre più comodità e ha reso tutto così meraviglioso. Qualcuno di voi ha
dovuto pompare l'acqua per fare il bagno questa mattina? Ora tutti hanno sistemazioni belle e
confortevoli, servizi igienici occidentali e mobili. Ma non dobbiamo dimenticare il motivo per cui
siamo venuti e perché Swamiji ha costruito quest’Ashram. Ha sempre detto che vuole darci la
possibilità di purificarci, per sviluppare noi stessi, per avere un contatto con il Divino. Molti di noi
vengono dall’occidente, da quella pazza vita mondana. Siamo venuti qui perché non eravamo felici
dove ci trovavamo. Là abbiamo tutte le comodità, soldi, tante cose, ma, almeno per me, nel mio
cuore non c'era felicità. Così, il risultato è stato di venire qui e andare in giro per l’India, visitare
Ashram e poi finalmente incontrare Swami Premananda; questo essere che non possiamo spiegare.
Per noi è come uno specchio: ci mostra esattamente, dove ci troviamo, come siamo, come stiamo
sviluppando e cosa dovremmo fare. Lui ci segue sempre. E penso che, benché non sia più nel suo
corpo, sia ancora concretamente presente qui con noi e continuerà a “punzecchiarci” vita natural
durante. Perché l'unica cosa che voleva è che fossimo felici. Quando uno arrivava, la prima cosa
che chiedeva era: "Sei felice?" Ha sempre detto di aver realizzato quest’Ashram non per se stesso,
che lui non ha bisogno di molto spazio, che non desidera soldi, tutto quello che gli serve è un
piccolo spazio per dormire e qualcosa da mangiare. È per noi, per tutte le persone, e così sta a noi
edificarlo e mantenerlo. I primi cinque anni, era un po' come essere in paradiso, perché potevamo
vivere molto vicini a Swami, abbiamo potuto osservarlo, stargli vicino e giocare con lui. Era anche
molto festoso con i bambini. C'era sempre qualcosa da fare e allo stesso tempo qualcosa di
spirituale da imparare, in maniera molto pratica.
Per lui era molto importante che accogliessimo tutti nell’Ashram; perché tutti vengono per un
motivo. A volte, le persone sono arrivate nell’Ashram in modo meraviglioso, senza averlo
pianificato, per caso. In tutto questo c’è la grazia di Dio: perché queste persone avevano una fame,
sete di imparare qualcosa su se stessi e sulla spiritualità. Swami ha sempre fatto tutto il possibile,
ha sempre fornito tutto il necessario. Ricordo, avendo avuto per molti anni il reparto visitatori e
soprattutto nel periodo di Shivaratri, che l’Ashram era molto affollato, non avevamo abbastanza
stanze, non tanti edifici come adesso, e c'erano persone che non avevano informato per iscritto
del loro arrivo o improvvisamente svariati devoti indiani venivano e Swamiji voleva offrire loro
alloggio. Molto spesso dicevo: "Non c'è posto. Non c'è spazio. Non so cosa fare!" Ma Swami
diceva solo: " Tu devi dare". E poi, cercando di fermare il funzionamento della mia mente logica, ho
cominciato a pensare e ripensare e in qualche modo abbiamo sempre risolto. A volte andavo dalle
persone a chiedere di ospitare qualcuno per la notte. In un Ashram non possiamo respingere
nessuno. Sapevo molto bene che Swamiji non l’aveva mai fatto. Swamiji considerava tutte le
persone, sia giovani che vecchi, come figli, e ha sempre voluto dare loro ciò di cui avevano
bisogno. La mia stima va a chi ha offerto così tanti anni della sua vita, a volte la vita intera, per lo
sviluppo di quest’Ashram. Molto spesso, vedere che qualcosa è cambiato in noi, richiede molti
anni.
7
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
Soprattutto oggi, in questo mondo pieno di sofferenza, dove tante guerre sono in corso: posti
come quest’Ashram sono molto importanti per l'umanità. Quindi, cerchiamo di condividere, con la
mente e il cuore, tutto ciò che abbiamo conquistato, tutti i doni, la grazia e le benedizioni che
abbiamo ricevuto qui, per le persone che non hanno quest’opportunità. Jai Prema Shanti!
Libro - Alla ricerca del Maestro
Il libro: " Seeking the Spiritual Master", appena uscito in
inglese, è una riflessione intima sulla ricerca spirituale degli
italiani, Rosa e Sergio Domain. Si tratta di una storia ispirante
che rivela ogni fase della loro ricerca interiore. Condividono
con noi le straordinarie avventure che li hanno portati a
incontrare e vivere a stretto contatto con Swami
Premananda, loro maestro spirituale. Lui disse loro:
"Leggendo le vostre esperienze, altre persone avranno
l'opportunità d’incontrarmi." Rosa e Sergio sono esperti in
una grande varietà di medicine alternative e hanno praticato a
livello internazionale per molti anni. Ora, stanno gestendo il
Centro di Unità Premananda di Amelia, Italia. Rosa ha scelto
per noi due brani per darci un assaggio e c’invita a leggere il
libro intero.
“La vicinanza fisica del Maestro non è indispensabile, anzi talvolta può essere di ostacolo
all’evoluzione spirituale, perché si viene a creare un attaccamento alla sua persona. Quando si è
lontani da Swami basta pensare a lui per sentire la sua presenza e in alcuni casi può persino
accadere di vedere il suo corpo fisico, poiché egli ha il potere della bilocazione. Alcuni discepoli e
devoti sono stati testimoni della sua presenza fisica in due luoghi diversi allo stesso momento. Il
solo fatto di pensare a lui costituisce un richiamo e talvolta quando si scrive a Swami succede di
ricevere la sua risposta ancora prima di aver spedito la lettera. Swami insiste nel dire che è meglio
cercare di avvicinarsi al Divino e non alla sua forma fisica poiché soltanto Dio è permanente e
potrà darci la beatitudine, mentre la forma fisica del Maestro è un corpo materiale temporaneo.
Rimanere sempre accanto a lui per parlare di cose futili o materiali creerà soltanto una relazione
mondana e non potrà mai farci comprendere la sua divinità e la nostra. La relazione fra Maestro e
discepolo dovrebbe essere al di là del piano fisico o emotivo. E’ al nostro guru interiore che
dovremo rivolgerci. Nel rapporto fra guru e discepolo il primo passo è l’incontro fisico con il
Maestro, c’è poi una seconda fase che consiste nella comprensione del Maestro e della sua natura
ed infine viene la fase in cui è necessario portare il guru dentro di sé e diventare tutt’uno con lui.
Naturalmente ciò può avvenire soltanto se nel discepolo si verificano determinate condizioni di
apertura, di disponibilità, di fiducia in se stesso e un completo abbandono dell’ego.”
8
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
“Una delle prime prove alle quali mi sottopose fu
piuttosto divertente. Era la seconda volta che venivo
nell'ashram per rimanervi qualche mese e mi stavo
dedicando ad uno dei miei lavori preferiti, la potatura
degli ibischi. Ad un certo punto notai un gran
movimento di ragazzini che portavano vasi di fiori da
una parte all'altra dell'ashram e qualcuno mi disse che
Swami aveva dato disposizioni affinché tutti i vasi della
sua sezione fossero scambiati con quelli della sezione
dei visitatori. Pensai tra me e me che era un lavoro
inutile e stupido. Un attimo dopo un ragazzino mi
chiamò perché lo aiutassi a spostare i vasi.
Rosa e Sergio presentano il loro libro
Lo rispedii più o meno gentilmente da dove era venuto, irritata dalla sua impertinenza e continuai a
tagliuzzare gli ibischi, ma intanto cominciai a riflettere. Come si era permesso di darmi degli ordini?
Come mai era capitato proprio nel momento in cui stavo pensando che quel lavoro di spostare i
vasi era una vera sciocchezza? Non poteva trattarsi di una coincidenza poiché per principio non
credo alle coincidenze. Inoltre mi sentivo a disagio per aver rifiutato il mio aiuto, anche se ritenevo
sciocca quell’operazione.
La mia intuizione mi suggerì di prendere parte al gioco e decisi allora di unirmi alla squadra di
ragazzini che stavano portando i vasi da una parte all'altra. Mi caricai di un grosso vaso e non
sapendo da che parte andare, seguii uno dei ragazzini. Stavo girando per l'ashram da una decina di
minuti, quando una delle mataji mi fermò e mi chiese dove stessi andando. Le dissi che non lo
sapevo, ma stavo seguendo il ragazzino che doveva saperlo. Lei si rivolse in tamil al ragazzino e lui
candidamente le rispose che stava seguendo auntie, cioè me. Mi sentii veramente un'idiota. Alla
fine scoprimmo in che direzione andare e depositammo i vasi nel posto previsto.
Nel medesimo istante in cui mi liberai del vaso, mi trovai di fronte Swami che sorrideva
soddisfatto.”
9
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
Mahashivaratri 2015 – dal 17 al 18 febbraio
È diventata una tradizione! Swami Premananda, in occasione di Mahashivaratri, ha sempre invitato
tutti all’Ashram e, come avviene ogni anno, continuiamo a invitare e accogliere tutti a
quest’avvenimento spirituale. Quest'anno, come di consueto, si è tenuto un caloroso incontro di
benvenuto, nella Puja Hall, dove ognuno è stato informato sugli sviluppi dell’Ashram e sul
programma di Mahashivaratri. Qual era il programma? La casa di Swami Premananda è stata aperta
a tutti per un piccolo tour guidato; un incontro per una possibile Conferenza Internazionale
Premananda, il prossimo anno in occidente; una riunione con tutti i coordinatori dei centri; il
Giubileo d’Argento e, naturalmente, Mahashivaratri. Che notte spiritualmente edificante è stata,
con una bella combinazione di abhishekam, yagam, canto di mantra e spettacoli culturali organizzati
dai Giovani Premananda dell’Ashram. Swamiji, anche quest'anno, ha manifestato un lingam, un po'
più tardi rispetto agli altri anni. È venuto nel pomeriggio del giorno dopo la notte di Mahashivaratri:
un gran, bel lingam color legno di sandalo, con il quale tutti i presenti hanno ricevuto la
benedizione.
Per i partecipanti alla conferenza internazionale in Sri Lanka non c'è stato molto tempo per
riposare, perché il loro volo partiva il giorno successivo. La conferenza e visita di quattro giorni in
tutto lo Sri Lanka, la terra d'origine di Swamiji, è stata un successo. Potrete leggere tutto nei
prossimi numeri di aprile e maggio del Prema Ananda Vahini.
Da sopra a sotto:
Cantare bhajan nel tempio Sri
Premeshvarar.
I Giovani dell’Ashram eseguono una
danza per la Divina Madre.
Il lingam Rameshwaram e quello nella
Sala della Puja, decorati.
Il lingam recentemente manifestato (foto
di retro - copertina)
10
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
Il Mio Turno
La mia prima volta nello Sri Premananda Ashram
Di Ese, Nigeriana che attualmente vive in Francia
Questa è stata in assoluto la mia prima
esperienza di vita in un Ashram e ne sono
rimasta incantata. Vivere in un dormitorio con
mia sorella e altri due membri del gruppo, è
stato divertente e una lezione di rispetto dello
spazio e del ritmo altrui. Svegliarsi alle quattro
di mattina per meditare e pregare è diventato
naturale
e
partecipare
all’abhishekam
quotidiano è diventato un rituale. Non avrei
mai potuto perderlo (soprattutto vedendo la
mia vitellina preferita al tempio!). All'inizio era
tutta una novità e non ho colto tutti gli aspetti
contenuti (ancora non posso), ma guardando i
devoti più esperti, penso che presto avrò
un’idea su cosa fare. Cantare mi riempie di
gioia. A volte, vorrei cantare e battere le
mani, altre volte vorrei meditare e riflettere. E
la presenza dei bambini, la loro curiosità, i
loro occhi scintillanti, hanno davvero toccato
il mio cuore. Ho perfino dimenticato che sono
bambini poveri e talvolta orfani e, per me, è
davvero un buon segno che la vita li abbia
condotti qui.
L'intensità di Mahashivaratri, i canti, i tamburi,
la veglia per tutta la notte nel tempio e poi il
canto del mantra “Om Namah Shivaya” nella
stanza dei sacri lingam, dove ho sentito una
tale forte energia in meditazione, sono
esperienze che non devo assolutamente
dimenticare. Partecipare alla vita dell'Ashram,
facendo Seva (l'alimentazione dei bambini,
piantare alberi, edificazione) sono tutte
esperienze gratificanti e danno una grande
sensazione di connessione con gli altri.
Diventiamo UNO. Ho anche apprezzato
molto parlare con i devoti che stanno qui
stabilmente che hanno generosamente
condiviso le loro esperienze di spiritualità,
dell’eredità ricevuta e della presenza di Swami
Premananda, che non ho mai conosciuto, ma
la cui presenza è ovunque.
E la gioia ed euforia sentita da tutti, quando il
lingam è stato scoperto! Miracolo, sono
commossa per aver conosciuto lo Sri
Premananda Ashram. Mi sento davvero
benedetta!
Ese e sua sorella nel dharmasala,
servono il pranzo ai bambini
11
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
L'Uno Senza Nome né Forma
Ogni mese pubblicheremo un capitolo del libro: “L'Uno Senza Nome né Forma”, il
messaggio vivente di Swami Premananda su come realizzare il vero scopo della nostra
nascita e avvicinarci sempre di più alla singola ed eterna verità che lui ha sperimentato,
vissuto e visto, ogni momento della sua vita.
Rispetta gli Anziani
Il segno caratteristico di una cultura civile è sempre stato quello di
mostrare rispetto verso i propri anziani - genitori, sorelle e fratelli
maggiori e chi ha scelto di condurre una vita spirituale. Questo è
qualcosa che è sempre stato sottolineato nei nostri testi sacri,
nella Bibbia cristiana, nel Corano islamico e nei testi buddisti.
Tuttavia, oggi, noi stessi ci siamo allontanando da queste sagge
parole e le consideriamo soltanto come una sorta di curiosità
storica.
Quando una persona anziana viene a casa nostra, dovremmo
trattarla con il massimo rispetto. Dovremmo fare in modo che
abbia un posto comodo per sedersi e offrirgli un ristoro.
Dovremmo gentilmente chiedere lo scopo della visita, ascoltare
con attenzione ciò che ha da dire e poi cercare di soddisfare i
suoi desideri.
Quando sentiamo che la persona con cui stiamo parlando al telefono è una persona anziana,
dovremmo rispondere, ascoltare con rispetto e concretizzare la loro richiesta. Inoltre, in seguito
dovremmo anche non dimenticare di far loro sapere che: ciò che hanno chiesto è stato fatto.
I bambini che rispettano i genitori, che si inchinano ai loro piedi e chiedono la loro benedizione, si
svilupperanno in una buona maniera. Comportandosi educatamente in classe e rispettando il
preside e gli insegnanti: trarranno sicuramente beneficio dalla loro formazione e avranno davanti
un futuro prospero.
Se rispettate i santi e i saggi, se ascoltate i loro consigli e cercare di integrarli nella vostra vita
quotidiana, avrete sicuramente la possibilità di ricevere la grazia del vostro guru e la grazia divina.
12
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
Su queste terre, sono nati tanti santi e saggi che hanno raggiunto il Samadhi1 ed i loro insegnamenti
sono ancora attuali. Cerchiamo di mettere in pratica almeno alcuni dei loro insegnamenti, nella
nostra vita quotidiana.
Una vita buona e meritevole può essere definita tale se gli anziani sono rispettati; di conseguenza
avremo anche noi una vita migliore. Ma oggi, la grande maggioranza delle persone segue altri
concetti. Egoisticamente, immaginano di sapere cosa sia meglio, pensando stupidamente di poter
fare a meno dei consigli altrui, e conducono la propria vita in qualsiasi modo vogliano. Non
pensano mai se un tale stile di vita egoistico sia vantaggioso per loro, oppure no. Come si può
pensare così e vivere di conseguenza? Vivere in questo modo non ci porterà sicuramente ad uno
stato di vita più elevato.
Non ricevendo gli anziani con rispetto quando visitano la vostra casa; non offrendo loro un
ristoro; parlare in maniera irritabile o sarcastica; arrabbiandosi con loro; fingendo di non essere a
casa quando vengono a bussare; parlando con loro sgarbatamente al telefono e trovare scuse per
non fare quello che chiedono; parlando male di loro - tutte queste azioni sono una forma di
condotta vergognosa e degradata, non è forse così?
Quando manchiamo di rispetto a persone realizzate piene di grazia divina, non solo ci manca la
possibilità di ricevere le loro benedizioni, ma saremo soggetti ai loro rimproveri, che
ostacoleranno sicuramente il nostro sviluppo futuro. Se li danneggiamo, li inganniamo o li facciamo
soffrire in qualche modo, sicuramente ci porterà disgrazia. Se una tale persona si esprime
sfavorevolmente nei nostri confronti, questa critica diventerà sicuramente una realtà che
influenzerà negativamente le nostre vite.
Persino la natura s’inchina alle parole delle persone veramente grandi. Se viviamo una vita di falsità
e non riusciamo ad ascoltare le sagge parole di questi grandi esseri che hanno vissuto per il bene di
tutta l'umanità, ne soffriremo sicuramente.
È, infatti, più vantaggioso vivere una vita pensando, desiderando e lodando il Supremo - l'origine di
tutta la creazione. Dobbiamo cercare di cogliere tutte le opportunità possibili per pensare a Lui e
pregare per la Sua grazia e benedizioni. Se lo facciamo, vorrà dire che avremo capito lo scopo della
nostra vita.
Cerchiamo quindi di rispettare i nostri anziani! Cerchiamo di ricevere le loro benedizioni e
condurre una vita felice. Impariamo le verità che questi anziani si sono lasciati alle spalle.
Preghiamo chi ha conseguito una vita illuminata. Cerchiamo di pregare con tutto il cuore, il Siddha
Purusha2 che rivela le origini divine della luce. Cerchiamo di riempire i nostri cuori con la luce
dell’Energia Universale che non ha né inizio né fine!
Samadhi – uno stato di profonda e assolutamente assorta contemplazione dell'Assoluto, indisturbato da qualsiasi
pensiero generato dall'ego o emozione; il culmine di tutta l'attività spirituale e intellettuale. È anche considerato
samadhi: la morte di una persona che ha il potere di raggiungere il Samadhi, come pure il luogo dove è sepolto il corpo
o le ceneri di tale persona.
2
Siddha Purusha – Una persona che ha raggiunto un alto grado di perfezione spirituale e la padronanza del corpo.
1
13
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
LA TRADIZIONE DEI 18 SIDDHA (ultima parte)
I Siddha non predicavano, incarnavano unicamente la perfezione spirituale e indicavano la via per
raggiungerla. Questa è una caratteristica comune ai Siddha; la loro filosofia d’illuminazione non è
una dottrina e non erano né teorici né costruttori di sistemi. I Siddha usavano far uscire le persone
fuori dai propri schemi e convenzioni intellettuali e il loro “messaggio” era spesso scioccante e
senza compromessi; perché il loro modo di affrontare le persone con la verità era intenso, diretto
e personale.
I Siddha non fanno alcun riferimento a qualsiasi dogma delle sacre scritture e hanno messo in
discussione molte delle credenze e pratiche accettate dalla società e dal pensiero indù. Sembra che
il loro linguaggio fosse non convenzionale come le loro vite.
Le scoperte dei Siddha nel campo dello yoga e della medicina
La parola Siddha deriva dalla parola "Siddhi", che significa perfezione nello yoga e si riferisce anche
ai poteri raggiungibili dagli esseri umani attraverso lo yoga. Avendo scoperto e utilizzando questi
poteri attraverso lo yoga, hanno studiato il corpo umano, la natura con i suoi elementi e sviluppato
una buona conoscenza della medicina e della botanica. Tuttora, in India, vi è un sistema medico
tradizionale, conosciuto come medicina Siddha, trasmesso di generazione in generazione. Hanno
scritto trattati medici su foglie di palma che spiegano come utilizzare erbe, sali, acidi, metalli ed
estratti di essenze per curare le varie malattie. Hanno usato anche la guarigione spirituale o
magnetica oltre che trattamenti medici attraverso posizioni yoga,
meditazione e mantra.
Il Siddha Tirumular ha insegnato e riassunto la medicina come segue:
"La medicina serve per trattare i disturbi del corpo fisico;
La medicina tratta i disturbi della mente;
La medicina è fatta per impedire la malattia;
La medicina è ciò che permette l'immortalità."
La concezione dei Siddha sugli esseri umani e sulla medicina, riflette la loro visione assai avanzata
dell’umanità nel suo insieme, che comprende il corpo, la mente e lo spirito. A tal fine, i Siddha
hanno armonizzato una vasta conoscenza dell'anatomia umana con la pratica spirituale. Si ritiene
che i Siddha abbiano scoperto la formula officinale del ringiovanimento, conosciuto come l'elisir di
lunga vita. I Siddha hanno volutamente omesso alcuni elementi chiave dalla loro formula scritta,
affinché non possa essere oggetto di abuso da parte di persone con in mente basse intenzioni.
Pertanto, gran parte della conoscenza medicinale e occulta dei Siddha rimane un enigma.
14
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
Swamiji Risponde alle Vostre Domande
Lo Shivalingam è l’emblema, il simbolo di Lord Shiva. È
l'icona più comune di Shiva e si trova nella maggior
parte dei templi a Lui dedicati. Nella speciale notte di
Mahashivaratri, la grande notte di buon auspicio, un
certo numero di lingam sono manifestati dal corpo di
Swami Premananda. Attraverso questo fenomeno
spirituale, è come se nel mondo fosse nato l'enorme
potere della Divinità senza forma. Questo fenomeno è
noto come Lingodbhava.
Swamiji, ci puoi spiegare il significato dello Shivalingam.
Swamiji: Il lingam è Shiva. Shiva è l’atma l'energia universale di cui fate parte. È ciò che
volete realizzare. La realizzazione del Sé è
l'obiettivo finale.
Swamiji, puoi parlarci della prima volta che hai dato vita ad un lingam, per Mahashivaratri?
Swamiji: Il primo Lingodbhava si è verificato
quando ero adolescente. A quel tempo, ero
un bambino un po' disobbediente. Vivevo con
mia nonna che era una persona di mentalità
spirituale. Un giorno, mia nonna mi ha chiesto
di fare delle particolari ghirlande per le
divinità.
Non
sapevo
cosa
fosse
Mahashivaratri. Mi ha anche chiesto di
cucinare, perché non si sentiva bene. Ho
preparato degli idiyappam, una specie di
spaghetti. Dopo aver mangiato, mi sentivo
molto male ed ho vomitato. Senza che mia
nonna lo sapesse, avevo messo un uovo nel
mio pasto e ho pensato che fosse per quello
che stavo male. Non ho detto a mia nonna
che non stavo bene e sono andato in bagno. Lì
ho vomitato di nuovo. Ho notato che c'era un
po' di sangue, ma non capivo che cosa stesse
succedendo. Il primo lingam è venuto ed è
caduto nel water. Anche l'anno seguente
durante la notte di Mahashivaratri, mi sono
sentito male e sono arrivati altri tre lingam.
Ho buttato il primo fuori dalla finestra. Ho
mantenuto il secondo, chiedendomi cosa
fosse. Sembrava una pietra a forma di un
lingam su una yoni, che ha una forma
circolare. Il lingam e la yoni rappresentano
Shiva e Shakti. Ho tenuto anche il terzo e, in
seguito, li ho dati ai devoti.
Swamiji, tu eri sorpreso o impaurito da questi fenomeni che accadevano nel tuo corpo?
Swamiji: Sin da molto giovane, mi sono
successi così tanti eventi straordinari, che ho
potuto facilmente accettare il Lingodbhava
senza interrogarmi troppo sulle ragioni. Da
15
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
piccolo, la mattina al risveglio, trovato il letto
pieno di zucchero candito, senza sapere come
potesse essere accaduto. Lo mangiavo e mi
dimenticavo della ragione per cui fosse
successo. Consideravo tutti questi eventi
naturali e non miracoli.
Non ho mai pensato seriamente a
Mahashivaratri.
Durante
il
secondo
Lingodbhava, quando ho buttato il lingam fuori
nel giardino di mia nonna, è caduto sotto un
albero di neem. Più tardi ho visto che lì c'era
qualcosa
che
luccicava,
ma
avevo
completamente dimenticato che era il posto
dove avevo gettato il lingam e ho pensato,
"Oh, lì c’è qualcosa che brilla." Questo lingam
manca. Deve essere ancora lì, nella terra,
sotto l'albero di neem. Per questo motivo, un
giorno, voglio fare un Ashram in quel luogo.
Col passar degli anni, ho notato che durante
Mahashivaratri, avevo gli stessi stimoli di
vomito e lentamente ho iniziato a capire di più
su ciò che mi stava succedendo.
Swamiji, perché nel 1986, hai iniziato a dare benedizioni con il lingam?
Swamiji: All'inizio non conoscevo la vibrazione
straordinaria dei lingam. Mia nonna era spesso
malata e, un giorno, ho avuto l'idea di
appoggiare il lingam sulla sua testa. Subito, i
suoi sintomi sono scomparsi e ho capito che
nel lingam c'era una vibrazione che poteva
curare e aiutare le persone.
Swamiji, qual è la differenza tra i lingam che hai materializzato attraverso la bocca durante
Mahashivaratri e quelli materializzati nella tua mano?
Swamiji: I lingam nati durante Mahashivaratri
hanno un diverso tipo di vibrazioni. Nascono
dal mio sangue. Ogni lingam è unico e diverso
dagli altri. Alcuni curano le malattie, altri
danno la pace mentale e altri ancora portano
via il vostro karma. Ci sono diversi tipi di
lingam.
“L'amore è la via verso
l'illuminazione.”
Swami Premananda
16
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
Prema Sadhana
La Sadhana di Portare Dio nei Nostri Cuori
Chiedi a Dio di avere un cuore buono.
Gli esseri umani hanno riempito i loro piccoli
cuori con un’infinità di pensieri. Perciò, molti
pensieri sono in conflitto. I desideri ci
spaventano, e ci portano a pensare: "Chi è
importante?" Se, per esempio, un marito
allontanerà lo sguardo da sua moglie per
ammirare la natura circostante, lei dirà:
"Perché guardi altrove, guarda me". Oltre a
questo, la madre penserà: "Non appena
questa donna è entrata in casa, mio figlio ha
smesso di amarmi e di prendersi cura di me".
In modo analogo, i desideri contradditori
riempiono i nostri cuori e gli esseri umani
dovrebbero capire che sono solo illusioni.
Una mente controllata dai desideri, dimostra
di avere molti attaccamenti verso il mondo
materiale. Persino nel momento della morte,
la mente è popolata di desideri. Quando il
corpo - la forma di Shakti - è prossimo alla
morte, gli esseri umani dovrebbero pensare
ai piccoli successi ottenuti nella propria vita e
lasciare
questo
mondo
felicemente.
Viceversa, se al momento della morte,
pensano ai loro fallimenti, l'anima lascerà il
corpo infelice. A causa di ciò, possiamo anche
perdere i benefici ottenuti in questa nascita.
Pertanto, è bene evitare di avere troppi
desideri quando si è giovani.
Non appena le nostre aspettative non sono
soddisfatte, entrano nella vita umana infelicità
e tristezza. Poi, le persone trovano difetti,
non solo in se stessi, ma anche in Dio. Se le
richieste sono soddisfatte, la gente loda Dio,
che in precedenza incolpava. In questo modo,
la gente crede che Dio sia lì per sostenerli e
soddisfare i loro desideri mondani.
Il Signore, che non ha né nome né dimora,
vive nel vostro cuore come la tua stessa vita.
Se, invece di esserne coscienti, Lo ricoprite
con la spazzatura delle vostre aspettative:
dove pensate di trovare la pace? Se lasciate il
Signore dormire nel vostro cuore: potete
cercarlo ovunque, ma non lo troverete.
Con pensieri poco chiari nel cuore, il
percorso verso il sesto senso diventa
fangoso. Le acque limpide riflettono bene il
cielo, le stelle e la luna. Allo stesso modo,
una mente chiara riflette il volto di Dio.
Sarebbe un peccato preparare un piatto
delizioso senza sale. Allo stesso modo le
persone possono condurre una vita lussuosa
ma se Dio non vi risiede, il cuore diventa
come un cestino dei rifiuti. Le ricerche sono
illimitate in questo mondo materiale. La
ricchezza, il nome, la fama e la posizione
sociale
sono
forse
permanenti?
Assolutamente no!
Sono stati costruiti templi in tutto il mondo,
con il fine di fermare le onde della mente e
per raggiungere la pace. Quando le persone
si stancano delle loro vite mondane, vanno lì
per ottenere pace mentale. Le persone
visitano i templi con la certezza di sentire le
17
Prema Ananda Vahini MARZO 2015
vibrazioni e la pace che vi si trova. Eppure,
anche allora, pregano pacificamente Dio di
soddisfare le loro esigenze personali. Tali
preghiere distruggono la pace della mente e
la riempiono ancor più di desideri. Così le
persone lasciano il tempio con la mente
ancora più appesantita, anche se avevano
intenzione di lasciarsi i loro fardelli alle spalle
Quindi, cari figli miei! Se andate nel tempio,
concentratevi sulla vostra preghiera. Pregate
con serenità e chiedete a Dio un cuore pieno
d’amore. Poi, con un tale cuore, manifestate
l'amore e la compassione al mondo intero.
Jai Prema Shanti!
I NOMI DELL’ANIMA
I vostri nomi spirituali spiegati
MAHAPUNYA (femminile)
Oggi giorno, la parola karma è usata sia in inglese che in
altre lingue occidentali. Karma significa un’azione.
Quando si parla di buono o cattivo karma, s’intende:
azioni che portano a risultati positivi o negativi. Punya è il
risultato di azioni positive. Punya significa quindi il frutto
di azioni meritorie. Azioni indesiderabili che danno
risultati negativi sono chiamate papa. Maha significa
grande e così il nome Mahapunya significa: uno che ha un
karma molto positivo. Punya si accumula come risultato
di atti o pensieri buoni. È come un conto spirituale che si accumula in tutta la nostra esistenza e
cresce nel corso della vita. Nell’induismo e nel buddismo si crede che tale merito contribuisca alla
crescita di una persona verso la liberazione spirituale. Mahapunya significa anche molto benedetto,
fortunato e di buon auspicio. Tradizionalmente ci sono diversi modi di guadagnare punya. Questi
includono: fare la carità, essere virtuosi, offrire servizio disinteressato, ascoltare insegnamenti
spirituali e cambiare se stessi in accordo con essi, provare benevolenza verso gli altri, sviluppare la
concentrazione, avere una mente calma, visitare luoghi sacri... esattamente gli insegnamenti di
Swamiji!

Documenti analoghi

swami prajnanpad (1891-1974)

swami prajnanpad (1891-1974) 1948 viene assunto come direttore assistente di Jean Gehret, e con Jean-Loup Levy-Alvarez apprende l’arte del montaggio. Nello stesso anno, 1948, il fratello del suo amico Olivier Cambessedes lo in...

Dettagli

IN MEMORIA

IN MEMORIA Museo Yoga e tutto questo gli valse l’ammirazione di Gurudev, che in seguito lo inviò come suo rappresentante spirituale in tutto il mondo. Swamiji Maharaj accompagnò per due mesi Gurudev e altri d...

Dettagli