Funzioni - Matematicamente
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Luca Lussardi Appunti di Analisi I Funzioni Il concetto di funzione è uno dei concetti pilastro della Matematica, ed è l’oggetto di studio dell’Analisi Matematica; una funzione f viene definita, in modo intuitivo, come una legge che associa ad ogni elemento di un insieme A, detto dominio un unico elemento di un insieme B, detto codominio. In simboli si scrive anche f : A → B, ed y = f (x) per denotare che f associa a x ∈ A l’unico elemento y = f (x) ∈ B. Una funzione quindi si ottiene assegnando dominio, codominio, e dicendo come opera la funzione stessa. Esempio: Un esempio di funzione è dato dalla funzione f : N → R che opera come f (x) = x + 3, ovvero manda il generico x reale nel numero reale x + 3. Spesso è utile cosiderare anche l’insieme immagine della funzione definito come Im(f ) = {y ∈ B : ∃x ∈ A : y = f (x)} ovvero il sottoinsieme di B degli elementi raggiunti da f . Iniettività e suriettività Una funzione f : A → B si dice iniettiva o invertibile se f (x) = f (y) =⇒ x = y. Ne segue che risulta ben definita la funzione che ”torna indietro”, ovvero la funzione f −1 : Im(f ) → A che opera come segue: x = f −1 (y) ⇐⇒ y = f (x). La funzione f −1 viene anche detta funzione inversa di f . Esempio: La funzione f : N → N data da f (n) = n + 1 è invertibile; infatti si ha che da n + 1 = m + 1 discende n = m. Esiste quindi la funzione f −1 : N \ {0} → N che opera come segue: f −1 (m) = m − 1. Una funzione f : A → B viene detta suriettiva se Im(f ) = B. La definizione di suriettività è meno importante dell’invertibilità, dal momento che se f : A → B è sempre possibile considerare la ”stessa funzione” come f : A → Im(f ) che quindi diventa suriettiva. Esempio: La funzione f : Z → Z che opera come f (z) = z + 5 è una funzione suriettiva, dal momento che per ogni w ∈ Z esiste z = w − 5 ∈ Z e si ha f (z) = w. Composizione di funzioni Siano date due funzioni f : A → B e g : C → D con la condizione Im(f ) ⊆ C; allora si definisce una nuova funzione detta composizione tra f e g data da g ◦ f : A → D che opera nel seguente modo: g ◦ f (x) = g(f (x)). www.matematicamente.it 1 Luca Lussardi Appunti di Analisi I Si osservi che la composizione di funzioni non è, in generale, un’operazione commutativa, ovvero non vale g(f (x)) = f (g(x)); basti pensare al fatto che i domini delle funzioni devono garantire la possibilità di effettuare entrambe le composizioni. Esempio: Sono date le funzioni f : N → N e g : R → R definite come: f (n) = n2 , g(x) = x + 1; essendo Im(f ) ⊆ R si ha g(f (n)) = n2 + 1. Si osservi che non è possibile effettuare la composizione f ◦ g, dal momento che non risulta Im(g) ⊆ N. Funzioni monotone e strettamente monotone La monotonia è una delle proprietà più importanti per le applicazioni dell’Analisi Matematica. Si dice che una funzione f : E → R è non decrescente se per ogni x1 , x2 ∈ E con x1 < x2 si ha f (x1 ) ≤ f (x2 ); analogamente si dice che una funzione f : E → R è non crescente se per ogni x1 , x2 ∈ E con x1 < x2 si ha f (x1 ) ≥ f (x2 ). Accanto alla monotonia di una funzione (non crescenza o non decrescenza) vi è anche la stretta monotonia: si dice che una funzione f : E → R è strettamente crescente se per ogni x1 , x2 ∈ E con x1 < x2 si ha f (x1 ) < f (x2 ), mentre si dice che una funzione f : E → R è strettamente decrescente se per ogni x1 , x2 ∈ E con x1 < x2 si ha f (x1 ) > f (x2 ). Esempio: Sia f : R → R la funzione data da f (x) = x3 . Allora dal momento che se x1 < x2 si ha x31 < x32 , ne segue che f è una funzione strettamente crescente. Invece la funzione g : R → R data da g(x) = x2 risulta strettamente crescente se x ≥ 0, e risulta strettamente decrescente se x ≤ 0. Massimi e minimi assoluti Sia f : E → R una funzione, con E ⊆ R. Se l’insieme Im(f ) ha massimo M si dice anche che M è il massimo assoluto della funzione f sull’insieme E; analogamente se l’insieme Im(f ) ha minimo m si dice anche che m è il minimo assoluto della funzione f sull’insieme E. √ Esempio: Si data la funzione f : [0, 1] → R data da f (x) = x. Allora f è strettamente crescente e ammette minimo assoluto nel punto x = 0, dove vale 0, mentre ammette massimo assoluto nel punto x = 1 dove vale 1. www.matematicamente.it 2