metodologie per la mappatura delle aree soggette a rischio di

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metodologie per la mappatura delle aree soggette a rischio di
AUTORITÀ DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE
COMITATO TECNICO REGIONALE
CRITERI PER L’ELABORAZIONE DEI PIANI DI BACINO
METODOLOGIE PER LA MAPPATURA
DELLE AREE SOGGETTE
A RISCHIO DI INONDAZIONE
RACCOMANDAZIONE
numero
1
La raccomandazione, individuando tra i maggiori squilibri esistenti nella Regione Liguria il
rischio di inondazione delle aree urbane, si pone l’obiettivo di individuare le azioni conoscitive
necessarie al fine di quantificare il rischio di inondazione e di fornire corrette metodologie per la
determinazione dell’estensione delle aree urbane soggette ad inondazione e delle cause di tale
fenomeno.
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Autorità di Bacino di rilievo regionale della Liguria
Raccomandazione n°1 - 1995
1. PREMESSA
Obiettivo della pianificazione di bacino è l’individuazione dei maggiori squilibri presenti nei
bacini idrografici e la conseguente pianificazione degli interventi atti a ridurne l’impatto fino a
configurare un ambiente sostenibile.
L‘Autorità di Bacino dei bacini regionali liguri individua tra i maggiori squilibri esistenti il
rischio di inondazione delle aree urbane e determina di conseguenza che le azioni
conoscitive devono essere innanzi tutto indirizzate alla quantificazione del rischio intesa
come:
• determinazione dell’estensione delle aree urbane soggette ad inondazione
• determinazione delle cause dei fenomeni.
Il quadro conoscitivo emergente, con dettaglio informativo omogeneo per tutta l’area di
competenza dell’Autorità, consente:
• di pianificare gli interventi in una scala di priorità ordinata alla rimozione dei rischi
maggiori
• di pianificare altresì, anche se non propri dell’AdB, gli interventi di protezione civile
La mappatura delle aree soggette a rischio di inondazione consiste in una procedura che
• riconosce innanzi tutto i maggiori eventi che si sono dati sul territorio interessato e pone
a disposizione tutta l’informazione necessaria a ricostruire le cause, naturali ed
antropiche, degli eventi dannosi, quantificandone gli effetti;
• valuta successivamente, sulla base della struttura morfoclimatica degli eventi di
precipitazione storici, regionalizzati in relazione alle diverse aree regionali e
caratterizzati, ove possibile, in termini di probabilità di evenienza, quali possano essere
gli effetti idrologici anche in bacini ove, per l’aleatorietà degli eventi stessi, non si abbia
memoria recente di fatti estremi e determina quindi idraulicamente le aree
potenzialmente soggette a rischio di inondazione.
2. MAPPATURA DELLE AREE INONDATE
Per ognuno degli eventi di inondazione urbana di cui esiste memoria documentata è
prodotto un rapporto nel quale sono individuate le relazioni di causa ed effetto tra i fatti
naturali ed antropici che hanno prodotto gli eventi dannosi.
Il rapporto è distinto in diverse sezioni compilate da specialisti, secondo le tecniche di
rappresentazione e di valutazione più avanzate disponibili.
I dati di base sono raccolti e conservati in forma accessibile e resi disponibili per le
successive attività di pianificazione e progettazione.
2. 1 Meteorologia
Ogni rapporto è corredato da una sezione in cui è descritta la meteorologia dell’evento e
sono raccolte le carte meteorologiche sinottiche a scala mediterranea insieme alle immagini
da satellite meteorologico METEOSAT.
La cartografia su supporto cartaceo ha scale comprese tra 1:5 106 e 1:106. La risoluzione
della cartografia digitale è a ciò coerente.
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Raccomandazione n°1 - 1995
2. 2 Condizioni pre-evento
La sezione raccoglie l’informazione disponibile sulle condizioni morfologiche, pedologiche
e vegetazionali dei versanti e delle aste nel periodo immediatamente precedente l’evento, sia
attraverso osservazioni dirette, che attraverso la ricostruzione modellistica basata su
osservazioni scarse o su rilievi da satellite.
La cartografia su supporto cartaceo ha scale comprese tra 1:5 106 e 1:106. La risoluzione
della cartografia digitale è a ciò coerente.
L’informazione, ove possibile, è riprodotta su supporto digitale georeferenziato, in modo
che l’informazione originale non sia degradata e la risoluzione originale mantenuta.
2. 3 PIuviometria deIl’evento
La sezione raccoglie l’informazione sulle altezze di pioggia orarie osservate nella rete
pluviometrica del Servizio Idrografico, nonché in tutti gli altri strumenti di cui si abbia
comunque notizia, e la organizza su supporto digitale georeferenziato. Ove necessario
l’informazione pluviometrica alle stesse scale è raccolta anche per quegli strumenti che sono
rilevanti per la comprensione dei fenomeni e che sono gestiti dal Servizio Francese, dalla
Regione Piemonte e dal Magistrato per il Po.
L’informazione originale non deve essere degradata e la risoluzione originale mantenuta.
La cartografia su supporto cartaceo, ove prodotta, avrà scale comprese tra 1:106 e 1:105.
2. 4 Idrologia dell’evento
Per i bacini oggetto dell’evento sono valutati attraverso gli strumenti modellistici più propri,
e in particolare attraverso modelli numerici distribuiti basati sull’informazione di quote del
terreno e uso del suolo disponibile nella regione, gli idrogrammi d’evento conseguenti ai
pluviogrammi di cui al punto 2.3 ed alle condizioni pre-evento dei versanti, se determinati al
punto 2.2.
I risultati sono corredati da una sezione che quantifica l’incertezza delle valutazioni.
Le valutazioni idrologiche sono condotte anche per i bacini contigui a quelli in cui sono
stati osservati fenomeni di inondazione.
Gli idrogrammi sono ricostruiti per tutte le sezioni di interesse.
2. 5 Dinamica di versante e d’asta
Per i bacini oggetto degli eventi di inondazione e per i bacini ad essi contigui sono
raccolte tutte le osservazioni, anche mediante fotografie e filmati, purché riferiti ad apposita
cartografia, relative a frane e scoscendimenti di versante, erosioni o alluvionamenti d’asta.
Le osservazioni sono, ove possibile, quantitativamente espresse mediante cartografia di
dettaglio e con rilievi longitudinali e trasversali delle aste alle scale specifiche, ai fini di una
stima quanto più fondata possibile dell’entità del trasporto solido e dei volumi dei materiali
fluitati dall’idrogramma di piena.
2. 6 Idraulica dell’evento
Sulla base delle valutazioni idrologiche di cui al punto 2.4 e delle informazioni, ove
esistenti, di cui al punto precedente, sarà ricostruito l’andamento dei tiranti idrici al colmo di
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piena in prossimità dei tratti soggetti ad esondazione o ad importanti erosioni spondali, con
particolare riguardo a tutte le sezioni interessate da attraversamenti o coperture.
Ove non disponibili sono effettuati i rilievi longitudinali e trasversali dei tratti d’asta di
interesse, restituendoli alle scale specifiche.
I rilievi utilizzati per le valutazioni idrauliche sono conservati nel rapporto.
Per tutte le sezioni in cui il tirante idrico non abbia capienza nel letto naturale, è valutato il
volume di acqua che ha presumibilmente recapito nell’area urbana e stimato, ove possibile:
•
in relazione ai sistemi di drenaggio e all’evento idrologico, il tempo di permanenza delle
acque nella zona urbana
•
in relazione alla morfologia dei manufatti inondati, la velocità di deflusso e i tiranti
massimi.
Tali elementi sono indicati sulla cartografia specifica che è redatta in scala 1:5000 e, se
opportuno, a scala catastale. Ove possibile l’informazione sarà riportata su supporto digitale
senza perdita di risoluzione.
2. 7 Aree inondate
Nelle aree urbane di cui si ha memoria di fatti di inondazione è ricostruita, mediante
valutazione della topologia della struttura urbana, utilizzando altresì la tradizione orale dei
fatti, l’estensione areale dell’inondazione conseguente a ciascuno specifico evento.
Sono indicati sulla cartografia, che è redatta in scala 1:5000 e, se opportuno, a scala
catastale, i tiranti massimi di inondazione, le strutture poste sotto il livello del suolo e
accessibili alle acque, nonché l’uso cui esse sono od erano destinate.
Sono altresì valutati i volumi complessivi di inondazione.
Ove possibile l’informazione è riportata su supporto digitale senza perdita di risoluzione.
3. MAPPATURA DELLE AREE INONDABILI
Per tutte le aree urbane che siano contigue ai corsi d’acqua si provvederà a valutare, in
base alle portate al colmo di piena ed agli idrogrammi di piena determinati dal settore Difesa
del Suolo della Regione per i periodi di ritorno compresi tra 50 e 250 anni, l’andamento dei
tiranti idrici al colmo di piena in prossimità dei tratti temibilmente soggetti ad esondazione o
ad importanti erosioni spondali, con particolare riguardo a tutte le sezioni interessate da
attraversamenti o coperture.
Ove non disponibili, sono effettuati i rilievi longitudinali e trasversali dei tratti d’asta di
interesse, restituendoli alle scale specifiche.
I rilievi utilizzati per le valutazioni idrauliche saranno conservati nel rapporto.
Per tutte le sezioni in cui il tirante idrico non abbia capienza certa nel letto naturale, anche
in conseguenza di una possibile dinamica dei versanti e d’asta, come valutato al punto 2.5, é
valutato il volume di acqua che ha presumibilmente recapito nell’area urbana ed è ricostruita,
mediante valutazione della topologia della struttura urbana, l’estensione areale della
possibile inondazione. E’ inoltre stimato, ove possibile:
•
in relazione ai sistemi di drenaggio e all’evento idrologico il tempo di permanenza delle
acque nella zona urbana
•
in relazione alla morfologia dei manufatti inondati la velocità di deflusso e i tiranti massimi
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Le aree di possibile inondazione sono cartografate in scala 1:5000 e, se opportuno, a
scala catastale, sono indicati sulla cartografia, in modo che tali elementi siano rappresentabili
sugli edifici ed i manufatti esistenti nelle aree a rischio, i tiranti massimi di inondazione al di
sopra del livello del suolo, nonché tutte le strutture poste sotto il livello del suolo e accessibili
alle acque, insieme all’uso cui sono destinate.
Ove possibile l’informazione sarà riportata su supporto digitale senza perdita di
risoluzione.
I risultati sono corredati da una sezione che qualifica l’incertezza delle valutazioni.
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