sarre_la_grenade_preliminare_sett_2013
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Dott.ssa Stefania NOTARPIETRO – geologo ________________________________________________________________________________________ REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA REGION AUTONOME VALLEE D’AOSTE COMUNE DI SARRE COMMUNE DE SARRE RELAZIONE GEOLOGICA E STUDIO DI COMPATIBILITA’ DELL’INTERVENTO CON LO STATO DI PERICOLO DI INONDAZIONE ESISTENTE (FASCIA A) a supporto della progettazione di: SISTEMAZIONE DELLA VIABILITA’ IN FRAZIONE LA GRENADE Progetto preliminare / Settembre 2013 PROGETTISTI: Ing. Renato DANNAZ – Arch. Sergio BECHAZ – Dott. For. Grato CHATRIAN COMMITTENTE : Amministrazione Comunale __________________________________________________________________ STUDIO TECNICO: VIA KAOLACK, 13 - 11100 AOSTA TEL. FAX 0165 - 267084 CELL. 333 - 4577131 EMAIL: [email protected] Dott.ssa Stefania NOTARPIETRO – geologo ________________________________________________________________________________________ PREMESSA In ottemperanza a quanto disposto dai D.M. 11/03/1988 e 14/01/2008, su incarico dell’Amministrazione Comunale (Delib. Giunta Comunale n°53 del 31/03/2006), è stata condotta un’indagine geologica in ordine al progetto preliminare/Settembre 2013, a firma dell’ing. Renato DANNAZ, dell’Arch. Sergio BECHAZ e del Dott. For. Grato CHATRIAN, di Sistemazione della viabilità in frazione La Grenade, in Comune di Sarre. Le osservazioni effettuate nel corso dell’indagine hanno consentito di individuare i tratti geomorfologici e litologici dell'area al fine di verificare la compatibilità degli interventi con l’assetto idrogeologico locale e suggerire gli accorgimenti per ottenerne il miglior adattamento alla situazione in atto. Essa comprende, inoltre, lo Studio sulla compatibilità dell’intervento con lo stato di pericolo di inondazione esistente (per vincolo di tipo Fascia A), in ottemperanza a quanto disposto dalla D.G.R. 2939 del 10.10.2008, della D.G.R. 3218 del 07.11.2008 e della L.R. 17 del 12.06.2012 (modificazioni alla L.R. 11/98). Il vincolo di tipo vincolo di tipo Fascia A interferisce con il tratto più orientale dell’intervento in corrispondenza al torrente Clou-Neuf. Lo studio qui contenuto esamina la compatibilità degli interventi previsti con il vincolo presente, come specificato dal punto 3, paragrafo C.1) relativo alla disciplina d’uso del Capitolo IV: Terreni a rischio di inondazione e relativa disciplina d’uso (L.R. 11/98 e s.m.i.). Il presente studio dovrà essere valutato dalla struttura regionale competente, come specificato dal punto 4, paragrafo C.1) relativo alla disciplina d’uso del Capitolo IV: Terreni a rischio di inondazione e relativa disciplina d’uso (L.R. 11/98 e s.m.i.), qualora gli interventi venissero ritenuti strutturalmente rilevanti. 1 Dott.ssa Stefania NOTARPIETRO – geologo ________________________________________________________________________________________ Secondo le recenti Cartografie1 relative ai “Terreni sedi di fenomeni di trasporto in massa” prodotte dallo “Studio di Bacino” che ha interessato la Comba Pernis ed il piccolo impluvio ad ovest verso Oveillan, le particelle catastali di cui all’oggetto NON risultano interessate da vincolo di tipo DF (Art. 35 comma 2). Il medesimo Studio ha prodotto anche nuove cartografie relative ai Terreni esondabili (Art. 36), che coincidono con il vincolo di cui all’Art. 35 comma 2 rimanendo dunque esterne all’area di intervento. La relazione è corredata da un elaborato grafico, Schema GeologicoGeomorfologico, dalla Carta Tecnica Regionale2 alla scala 1:5.000, da un allegato fotografico e da uno stralcio dei vincoli presenti, che illustrano quanto descritto. 1 2 Cartografia in validazione, adottate dalla R.A.V.A. ma non ancora ufficializzate da una D.G.R. Elemento della CTRN in scala 1:5.000 ceduto in data 16/03/01 n°330. 2 Dott.ssa Stefania NOTARPIETRO – geologo ________________________________________________________________________________________ INDIVIDUAZIONE DELLA CLASSIFICAZIONE URBANISTICO-EDILIZIA DELL’INTERVENTO PROPOSTO La Classificazione urbanistico-edilizia dell’intervento proposto é: nuova costruzione. CARATTERISTICHE GENERALI DELLE OPERE IN PROGETTO Il progetto precede alcuni interventi di sistemazione della viabilità stradale e pedonale lungo la S.S. 26 nonché lo sviluppo di un nuovo ramo verso sud. Gli interventi sono mirati al miglioramento della viabilità esistente mediante la realizzazione di una rotatoria all’incrocio con Viale Piccolo San Bernardo e la sistemazione dei relativi rami di ingresso e di uscita, il miglioramento della viabilità pedonale mediante la realizzazione di marciapiedi e percorsi pedonali-ciclabili di collegamento con il Comune di Aosta ed infine la riqualificazione ambientale delle aree e delle scarpate lungo i percorsi stradali e pedonali con la realizzazione di aree verdi. Dalla rotatoria è previsto si sviluppi un ramo verso sud (verso la Dora Baltea) per una lunghezza di 100 metri circa a servizio di una futura area commerciale. La realizzazione di quanto proposto nel progetto richiederà la realizzazione di murature di altezza massima pari a 7,60 metri circa (sezione tipo n°4), a contenimento dell’ampio riporto previsto per l’ampliamento verso valle della superficie occupata dalla nuova viabilità. Gli sbancamenti risultano dunque di entità contenuta, pari a di 1,75-1,80 metri circa, rispetto al piano campagna attuale, per il piano di fondazione delle murature di valle; per le murature di monte si prevede il rifacimento di un breve tratto compreso tra l’edificio più ad ovest e l’Hotel “Carla”. CARATTERIZZAZIONE DEI VINCOLI PRESENTI NELL’AREA OGGETTO DI INTERVENTO IN RELAZIONE AL TIPO DI INTERVENTO DA REALIZZARE Il Comune di Sarre é dotato di Cartografia degli Ambiti Inedificabili Artt. 35 e 36 ai sensi della L.R. 11/98 e s.m.i.. L’Art. 36 è stato approvato in data 06.10.07 (D.G.R. n°2749). 3 Dott.ssa Stefania NOTARPIETRO – geologo ________________________________________________________________________________________ Esame della Cartografia degli Ambiti Inedificabili Lo Studio per la delimitazione degli Ambiti Inedificabili ha come obiettivo principale quello di individuare, all’interno di un territorio comunale, i terreni sedi di frane (Art. 35) ed i terreni soggetti al rischio di inondazione (Art. 36)3. La Cartografia Prescrittiva prodotta evidenzia tre colorazioni legate al differente grado di pericolosità riscontrato sul territorio, ed in particolare il ROSSO (F1 per i terreni sedi di frane, Fascia A per i terreni soggetti al rischio di inondazione) per indicare una situazione di pericolosità alta, il GIALLO (F2 per i terreni sedi di frane, Fascia B per i terreni soggetti al rischio di inondazione) per indicare una situazione di pericolosità media ed il VERDE (F3 per i terreni sedi di frane, Fascia C per i terreni soggetti al rischio di inondazione) per indicare una situazione di pericolosità bassa. Per i settori di territorio meno antropizzato, per i quali si decida di effettuare gli approfondimenti solo in seguito se necessario, viene riservata, di concerto, una colorazione VIOLA (Fc per i terreni sedi di frane, Fascia Ic per i terreni soggetti al rischio di inondazione) e definita Area di Cautela. Per essa si adotta la disciplina d’uso concertata con gli Uffici Regionali. I terreni che non presentano colorazione (BIANCO) non risultano interessati da vincolo. La Cartografia Prescrittiva, che riporta queste colorazioni, è il risultato di quanto osservato e raccolto dalla Cartografia Motivazionale, redatta secondo una precisa metodologia descritta dalla L.R. n°11/98 e dalle successive modificazioni ed integrazioni. La Cartografia relativa allo Studio per la delimitazione degli Ambiti Inedificabili, Art. 36, è stata redatta per il Comune di Sarre dal Dott. Geol. Davide Bolognini. Terreni sedi di Frane – Art. 35 Le particelle catastali che identificano il sito di intervento NON risultano interessate da Vincolo per Frana. Terreni soggetti al rischio di Inondazione – Art. 36 Le particelle catastali che identificano il sito di intervento risultano parzialmente interessate da Vincolo per Alluvione di tipo Fascia A, distinto nella Cartografia Prescrittiva dal colore rosso. * * * 3 Oltre agli Artt. 33 (Aree boscate),34 (Zone umide e laghi) e 37 (Valanghe), non argomento della presente Relazione. 4 Dott.ssa Stefania NOTARPIETRO – geologo ________________________________________________________________________________________ Per i fenomeni di trasporto in massa su conoide presenti sul territorio del Comune di Sarre, perimetrati secondo le modalità indicate dal Paragrafo B, Capitolo III della D.G.R. 2939 del 10.10.2008 ed attualmente adottati dalla R.A.V.A. ma non ancora ufficializzati da D.G.R., devono essere applicate le discipline d’uso di cui ai capitoli II e IV, paragrafi C.1), C.2), e C.3), per frane e inondazioni. Nel caso specifico le particelle catastali che identificano il sito di intervento NON risultano interessate da vincolo di tipo DF. Il recente Studio di Bacino al quale è stata sottoposta la Comba Pernis e l’impluvio poco ad ovest verso Oveillan, ha prodotto, oltre alle cartografie dei terreni sedi di fenomeni di trasporto in massa di cui sopra, anche nuove cartografie relative ai terreni a rischio di esondazioni (aree esondabili), secondo le quali le particelle catastali in oggetto NON risultano interessate da vincolo. INDIVIDUAZIONE ED ILLUSTRAZIONE DELLE DINAMICHE E DELLA PERICOLOSITA’ DEI FENOMENI CHE CARATTERIZZANO IL VINCOLO Terreni soggetti al rischio di Inondazione – Art. 36 Tra i vincoli che si richiede vengano riportati nella Cartografia Prescrittiva relativa all’Art. 36, vi sono le FASCE A dei Corsi d’acqua Pubblici (10 metri da ogni sponda) e gli alvei dei corsi d’acqua minori (corsi d’acqua del Sistema Idrografico della Regione). Il Tecnico incaricato della redazione delle Cartografie ha la facoltà di ampliare e/o ridurre l’ampiezza di tali fasce, motivandone la scelta, nonché di assegnare tale vincolo anche a infrastrutture legate significativamente alla dinamica delle acque, quali canali irrigui. Nel caso in esame si rileva un vincolo di tipo Fascia A4 in corrispondenza al Torrente Clou Neuf. Il vincolo coincide con le arginature del corso d’acqua pertanto è legato esclusivamente alla dinamica del torrente stesso (piena ordinaria attuale). 4 Delibera di Giunta n° 422/99: “La FASCIA A è costituita dalla porzione di alveo (comprese le forme riattivabili) che è sede prevalente del deflusso della corrente per la piena ordinaria annuale. Qualora si voglia utilizzare per la delimitazione della fascia un criterio idraulico, si dovrà assumere un tempo di ritorno pari a 20 anni”. 5 Dott.ssa Stefania NOTARPIETRO – geologo ________________________________________________________________________________________ In sua corrispondenza occorre verificare la compatibilità di ogni intervento nei confronti della dinamica del corso d’acqua al quale si riferisce, ed in particolare che tali interventi non modifichino i fenomeni idraulici che possono aver luogo nella fascia, costituendo significativo ostacolo al deflusso e non limitino in modo significativo la capacità di invaso5. CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE, LITOLOGICHE, IDROLOGICHE ED IDROGEOLOGICHE L’area di intervento si identifica lungo la S.S. n°26, tra il Torrente Clou-Neuf, ad est, ed il bivio per Montan ad ovest, in corrispondenza alla frazione La Grenade e verso sud dalla rotatoria verso la pista ciclabile che si sviluppa lungo l’argine della Dora Baltea. Morfologicamente il sito si ubica alla base del versante orografico sinistro della valle della Dora Baltea, ad una quota media di 580 metri circa s.l.m., in un settore di transizione tra la piana alluvionale della Dora Baltea a valle ed i depositi glaciali e misti del versante. In particolare il tratto di strada interessato dagli interventi si posiziona in parte sulla porzione più distale della conoide di tipo misto (detritico-alluvionale) formata dall’attività del torrente Clou-Neuf, che separa i comuni di Sarre ed Aosta, ed in parte in un settore influenzato dalla dinamica di corsi d’acqua minori che trovano origine nella Comba Pernis, debole impluvio ad ovest del Clou-Neuf. Il versante, a prevalente modellamento glaciale, evidenzia importanti forme di accumulo dovute all’azione della gravità (paleofrane di Pleod, ad est, e di Oveillan, ad ovest), distanti ed ininfluenti comunque rispetto ai siti in esame. Verso valle l’analisi morfologica permette di riconoscere un evidente modellamento alluvionale ad opera del corso d’acqua principale, con forme di erosione (terrazzi fluviali) parzialmente cancellate dall’attività estrattiva antropica. L’area di intervento si colloca nel settore intermedio, caratterizzato da dinamiche detritico-alluvionali che modellano il territorio nelle diverse conoidi. In questo ambito i materiali affioranti sono rappresentati essenzialmente dai depositi di conoide di tipo misto, costituiti da materiale grossolano (blocchi e ciottoli) mal stratificato, con intercalazioni di livelli ghiaioso-sabbiosi, a volte anche con una prevalente componente limosa localizzata generalmente in corrispondenza a lenti 5 Delibera di Giunta n° 422/99, Capitolo III, Paragrafo B, Punto 2, lettera b, numero 2.3. 6 Dott.ssa Stefania NOTARPIETRO – geologo ________________________________________________________________________________________ contenute al loro interno. Tali materiali incoerenti ricoprono il substrato roccioso con potenti spessori, rispetto al piano campagna attuale. Esso non viene, infatti, rilevato né in corrispondenza al sito di intervento, né nelle vicinanze, proprio per l’ambito morfologico nel quale ci si trova. Esso risulta comunque rappresentato dal Complesso dei Calcescisti con Pietre Verdi della Zona Piemontese. Per quanto riguarda l’idrologia, il corso d’acqua principale risulta essere dunque il Clou-Neuf, che scorre, nel tratto in cui interseca morfologicamente l’area di intervento, protetto da arginature. Esso si presenta in fase di totale abbandono, con alveo interamente occupato da vegetazione (fot 1 e 2) e necessita di un intervento urgente di bonifica. Tra gli elementi che caratterizzano l’idrologia dell’area in esame si segnala unicamente la presenza di una rete irrigua superficiale, localmente intubata ed interrata. Non si osservano aree di risorgenza né zone imbibite in corrispondenza o nelle immediate vicinanze dell’area di intervento. Dalle informazioni raccolte e da quanto osservato è possibile, dunque, tracciare il quadro idrogeologico dell’area interessata dagli interventi: esso si caratterizza per la presenza di un acquifero poroso, principale, dei depositi superficiali caratterizzato da una porosità primaria con valori molto variabili (dal 30% al 40%) ed un ampio intervallo di permeabilità per porosità (o permeabilità in piccolo) compreso tra 10– 3 e 10–6 m/s. Esso sovrasta con potenti spessori un acquifero fessurato, secondario, delle formazioni rocciose fratturate, caratterizzato da una porosità secondaria medio-elevata (porosità per fatturazione o porosità in grande), ove solitamente presenta valori inferiori al 10% dovuti alla presenza di normali alterazioni e piani di discontinuità decrescenti in profondità. Verso sud risulta coalescente con l’acquifero poroso dei depositi alluvionali di fondovalle della Dora Baltea che si caratterizza per la presenza di lenti giustapposte di varia forma e granulometria, allungate parallelamente al senso della corrente che le ha formate per deposizione, con una circolazione idrica per falde sovrapposte e deflusso preferenziale in quei litotipi a permeabilità relativa maggiore. 7 Dott.ssa Stefania NOTARPIETRO – geologo ________________________________________________________________________________________ VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITA’ DELL’INTERVENTO CON IL FENOMENO DI DISSESTO CONSIDERATO, CON LA SUA DINAMICA E CON LA SUA PERICOLOSITA’ Valutati gli elaborati progettuali relativi all’intervento in progetto interferente con il vincolo e la sua localizzazione rispetto al corso d’acqua (lungo la strada esistente), si evince che detto intervento non andrà a modificare i fenomeni idraulici che possono aver luogo nella fascia, non costituirà significativo ostacolo al deflusso, non limiterà in modo significativo la capacità di invaso e non comporterà una riduzione apprezzabile o una parzializzazione della capacità di invaso al corso d’acqua al quale il vincolo si riferisce (Torrente Clou Neuf), pertanto viene ritenuto compatibile con la sua dinamica. Nella valutazione della compatibilità (Terreni soggetti al rischio di inondazioni Art. 36) si vuole evidenziare che gli interventi in progetto non aggravano le situazioni e/o condizioni di dissesto in atto o potenziali comportando l’aumento della pericolosità per inondazione ed il rischio connesso, sia localmente, sia a monte, sia a valle, e non presentano una vulnerabilità tale da renderli inadeguati rispetto alle finalità per le quali sono realizzati. VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA’ DELL’OPERA DA REALIZZARE IN RELAZIONE ANCHE AGLI USI ALLA QUALE ESSA E’ DESTINATA Esaminate le Cartografie degli Ambiti Inedificabili (Art. 36 L.R. 11/98 e s.m.i.), considerato il tipo di intervento in progetto, la vulnerabilità dell’opera in relazione alla dinamica del torrente Clou Neuf viene ritenuta molto bassa. DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI DI PROTEZIONE ADOTTATI PER RIDURRE LA PERICOLOSITA’ DEL FENOMENO, OVE POSSIBILE, E/O LA VULNERABILITA’ DELL’OPERA E VALUTAZIONE DELLA LORO EFFICACIA ED EFFICIENZA RISPETTO AL FENOMENO DI DISSESTO IPOTIZZATO L’opera in progetto, posizionandosi ad una quota non interferente con le dinamiche del torrente Clou Neuf, non necessita di interventi di protezione per ridurre la pericolosità dei fenomeni. 8 Dott.ssa Stefania NOTARPIETRO – geologo ________________________________________________________________________________________ CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA ED INDICAZIONI In corrispondenza ai siti di intervento non si rilevano criticità di ordine geologico. L’indagine condotta ha permesso di ritenere compatibili gli interventi in progetto con l’assetto idrogeologico locale. L’ambito morfologico nel quale si colloca il sito di intervento permette di ritenere improbabile (per le profondità previste) l’interferenza del substrato roccioso nelle operazioni di scavo. Non si può escludere invece la presenza di lenti limoso-argillose all’interno del deposito di conoide che andrebbe a complicare la fase di preparazione del piano di fondazione delle opere più significative (murature di valle); per la qualità scadente dei parametri geotecnici associati loro dalla letteratura, tali lenti andrebbero comunque rimosse (se rilevate in corrispondenza del piano di fondazione) e sostituite con materiale idoneo al carico che le opere in progetto andranno a trasmettere al terreno; viceversa potrà essere approfondito il piano di fondazione. A tal proposito viene ritenuto opportuno, per il corretto sviluppo della progettazione, organizzare una adeguata campagna di geognostica che comprenda sondaggi stratigrafici mirati. Gli interventi andranno comunque ad interessare per la maggior parte materiali rimaneggiati dall’intervento umano, corrispondenti principalmente all’attuale massicciata stradale e, più in profondità, ai materiali derivati dalla rielaborazione, nel corso della posa delle eventuali reti di sottoservizi, dei depositi alluvionali di conoide originari. La presente costruzione rientra nel tipo 26 con Classe d’uso II di cui al D.M. 14/01/2008, pertanto, considerato che ricade in Zona sismica 4, per la caratterizzazione geotecnica si fa riferimento al D.M. 11/03/1988. I parametri geotecnici dei materiali interessati dagli interventi vengono così stimati: per il terreno superficiale (0 < z < 1 m) e per i materiali di riporto: Angolo di attrito = 32 ° Coesione = 0 Peso di volume = 1.7 t/m3 6 D.M. 14/01/2008 - Tipi di costruzione: Tipo 2 – Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni contenute o di importanza normale. 9 Dott.ssa Stefania NOTARPIETRO – geologo ________________________________________________________________________________________ per il terreno più in profondità (> 1 m): Angolo di attrito = 35 ° Coesione = 0 Peso di volume = 1.8 t/m3 Per un miglior sviluppo della fase progettuale definitiva, per la quale si auspica un supporto geognostico, si segnala fin d’ora che gli sbancamenti dovranno essere effettuati su pendenze di 45° operando, in caso di presenza d’acqua, per campioni di pochi metri e procedendo con particolare cautela. in corrispondenza agli sbancamenti caratterizzati da altezze dei fronti superiori ai due metri, calcolati dal piano di campagna attuale, si dovrà procedere gradualmente per conci; tale accorgimento andrà adottato anche nel caso in cui lo sbancamento evidenziasse presenza d’acqua. Gli scavi comporteranno inevitabilmente modificazioni temporanee del suolo e del sottosuolo cha potranno essere minimizzate riducendo il più possibile i tempi di esecuzione dei lavori, e curando in modo particolare il costipamento e l’inerbimento immediato delle superfici interessate, evitando così la formazione di aree vulnerabili ai processi di erosione. Andrà curata anche la regimazione delle acque superficiali conferendo adeguate pendenze alle aree impermeabilizzate (piazzali/rampe) e prestata particolare attenzione agli interventi di difesa verso l’erosione delle scarpate naturali ed artificiali che verranno create, in particolare in corrispondenza alle aree verdi; le scarpate naturali ed artificiali andranno modellate su valori compatibili con i parametri geotecnici che caratterizzano il terreno. Qualora vi fosse necessità di modellarle su pendenze maggiori, si dovrà prevederne la stabilizzazione mediante posa di geojuta associata a rapidi interventi di idrosemina. CONCLUSIONI E DICHIARAZIONE DI COMPATIBILITA’ Alla luce di quanto esposto e sulla base di quanto osservato si dichiara che l’intervento, così come progettato, risulta compatibile con le condizioni di pericolosità indicate dalla cartografia degli ambiti inedificabili ai sensi della L.R. 11/98 e s.m.i. Dott.ssa Geol. Stefania NOTARPIETRO Aosta, settembre 2013 10