Rassegna Stampa ago09 - FIAVET
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Rassegna Stampa ago09 - FIAVET
RASSEGNA STAMPA FIAVET SARDEGNA Agosto 2009 Pienone d'agosto: 100mila solo in Gallura La Nuova Sardegna — 03 agosto 2009 pagina 03 sezione: FATTO DEL GIORNO OLBIA. Vista dalla spiaggia la crisi non esiste. Sembra una follia mediatica, un miraggio da colpo di calore. Difficile trovare un posto al sole tra arenili in affitto e famiglie in trasferta armate di ombrellone, anguria e pasta al forno. Ogni giorno 250 voli, 40 navi. Equazione senza incognite che tradotta in numero di turisti significa 100mila persone (200mila in tutta la Sardegna) solo in questo fine settimana. L’estate sovraffollata di code e caos è arrivata. Ma nessuno riesce a lamentarsi. Sarà anche un estate con meno stelle e più mortadelle, ma in numeri assoluti i turisti sono cresciuti. Aumenta il numero delle auto sulle strade. Dai traghetti sbarcano solo a Olbia 5mila macchine al giorno. Non è difficile fare un identikit del vacanziere che sfida l’austerity. Nella vacanza della crisi si va meno in ristorante e più nei supermarket. Si rinuncia al lettino, ma non alla spiaggia. Si evita l’aperitivo, non la discoteca. Il ritratto del villeggiante che ha riscoperto il portamonete lo si può fare con un bricolage delle notizie ufficiose contrabbandate da amministratori prudentissimi. Nell’estate alla rovescia, in cui anche il Billionaire beach di Briatore chiede 380mila euro a due muratori per difendere la sua immagine, essere ottimisti è un’eresia. «Abbiamo registrato una crescita dell’8 per cento delle presenze negli hotel della città - spiega l’assessore al Turismo di Olbia, Vanni Sanna -. Segno che la crisi non ha colpito chi come noi ha investito nei mercati giusti in inverno. Ci sono meno italiani, ma abbiamo compensato con tanti stranieri». Anche da Arzachena, il Comune della Costa Smeralda, arrivano dati positivi. «Qualcuno racconta bugie spiega l’assessore al Turismo, Rino Cudoni -. Noi non abbiamo avuto un tracollo. Attendo i dati ufficiali. Ma posso già dire che le presenze sono le stesse dello scorso anno. Nessuna ricerca cervellotica. Ho le ricevute dei parcheggi a pagamento delle spiagge. Sono le stesse del 2008». Ma non ci sono solo sorrisi. Il presidente regionale di Federalberghi, Luigi Crisponi, meno di una settimana fa aveva dato numeri da depressione per giugno e luglio. Meno 30 per cento negli hotel. Ma aveva già preannunciato uno scatto in avanti ad agosto. Stessa tendenza prevista dal vicepresidente di Fiavet, l’associazione delle agenzie di viaggio, Gian Mario Pileri, di un recupero ad agosto. Il 2009 segna la sconfitta dei teorici della stagione lunga. Tutto da rifare. L’estate dura al massimo 40 giorni. Brucia rapida e vanitosa in un mese. Gli hotel faticano, le seconde case sopravvivono, vanno bene i bed&breakfast. Le auto si moltiplicano nelle strade e nei parcheggi delle spiagge, ma prendere il lettino è uno status symbol. «Per noi è un disastro - dice il presidente del sindacato balneari, Gianni Azara -. La stagione peggiore degli ultimi anni». La crisi non sembra avere stroncato il mercato a cinque stelle dei super ricchi. A Porto Cervo non c’è un posto barca libero, Cala di Volpe al tramonto sembra un albero di Natale. Ogni lucina VIA DANTE N.30 – 08100 – NUORO TEL/FAX 0784/39249– E-MAIL: [email protected] PARTITA IVA 00743660912 – CODICE FISCALE 80005690914 è uno yacht in rada. Portisco e Porto Rotondo non hanno un ormeggio a disposizione. «Ma non dobbiamo illuderci - conclude Cudoni -. La Costa Smeralda non rimane immutabile. Noi dobbiamo cambiare filosofia. Sollevare la qualità dei servizi e privilegiare gli imprenditori che aprono le loro attività almeno per sei mesi. Non si può più lasciare spazio alle aziende che in Sardegna accendono le insegne ad agosto e solo per pelare il turista. Anche sceicchi e milionari non gettano più il loro denaro». La prima domenica d’agosto è un successone. Tutti sotto l’ombrellone in attesa domani di trovarsi accanto il sultano del Brunei che nello scaffale dell’hard discount sceglie i pomodori a metà prezzo da portare sullo yacht. «Agenzie di viaggio, ecco le regole per vacanze sicure» La Nuova Sardegna — 05 agosto 2009 pagina 21 sezione: SASSARI SASSARI. «Ci costituiremo parte civile contro le imprese che ledono gli interessi della categoria». Parola della Fiavet Sardegna, diramazione isolana della federazione agenzie di viaggio, a margine della inchiesta che ha portato al sequestro preventivo dell’agenzia Gulliver. La società era affiliata con la Unguja di Badesi, ma le titolari sono finite prima davanti al giudice civile di Tempio (che ha negato il sequestro chiesto da Unguja) e poi in Procura dove si cerca di chiarire la presunta truffa denunciata da due sposini di Castelsardo rientrati precipitosamente dal viaggio di nozze a New York. La Fiavet spiega che le società protagoniste della storia non sono sue associate. Senza entrare nel merito della inchiesta, la federazione detta poi le regole per viaggiare sicuri. «Da anni vengono segnalati episodi poco edificanti per la categoria - si legge in una nota -, per cui riteniamo opportuno per il cliente richiedere sempre, al momento dell’acquisto di un pacchetto turistico, la copia del contratto». Contratto, proseguono i responsabili della Federazione associazioni imprese viaggi e turismo, che «deve sempre riportare i dettagli di quanto si sta per acquistare, compresi acconti o pagamenti effettuati, e deve sempre essere firmato dalle parti. Il cliente deve anche sapere se l’agenzia dove acquista un servizio sia munita di regolare licenza e, ancora meglio, se sia associata alla Fiavet-Usav (Unione sarda agenti di viaggio). È un diritto e una garanzia sapere se chi sta operando è un professionista con tutte le abilitazioni professionali». Intanto si attende la decisione del gip al quale, dopo avere chiarito quello che considerano un colossale equivoco, le indagate hanno chiesto il dissequestro della Gulliver. Le tour operator hanno sostenuto di avere pagato viaggio e alloggio in albergo della coppia che, a loro dire, non avrebbe capito che l’hotel aveva chiesto la carta di credito per l’addebito di eventuali extra. 2 Tra rabbia e incredulità la clientela della Dv aspetta una segnale di chiarimento, in passato non si è verificato nessun problema Le speranze sotto una saracinesca chiusa L’Unione Sarda — 27 Agosto 2009 pagina 2 sezione: PRIMO PIANO Rabbia, certo, ma anche tanta incredulità per una vicenda ancora da chiarire. E naturalmente un bel po' di paura per le sorti delle proprie vacanze, appena abbozzate o, peggio, già prenotate e pagate. Questi i sentimenti prevalenti tra i clienti della Dv viaggi, alternatisi fino a ieri sera davanti alla sede dell'agenzia, in una sorta di scarno pellegrinaggio. Una processione preoccupata, destinata a infrangersi contro una saracinesca abbassata, che nulla dice sui motivi dell'inattesa chiusura dei locali di via Cimarosa. Leonardo Lojelo, ad esempio, si chiede cosa sarà del suo viaggio in Scozia, già pagato e previsto per la prima settimana di settembre. Ha versato all'agenzia settecento euro per la prenotazione dell'albergo e per i voli low cost, sia per lui che per la moglie, ma ora teme che la consegna dei biglietti, fissata per oggi, possa saltare. «Io mi auguro che la vicenda si risolva nel migliore dei modi», dice, «e che nel giro di una settimana le cose tornino alla normalità. Ma questa chiusura inaspettata mi lascia di stucco. Non vorrei ritrovarmi senza soldi e senza soggiorno a Edimburgo». Stefano Martis, invece, ancora non ha prenotato il viaggio a Eurodisney che aveva in programma per la fine di ottobre. La sua idea era di raggiungere, insieme alla moglie, una coppia di amici già clienti della Dv viaggi e in possesso del biglietto per Parigi, ma nulla è stato messo nero su bianco prima degli ultimi sviluppi. «La chiusura dell'agenzia è strana, così come la notizia dei falsi biglietti», spiega Martis, «soprattutto perché sia a me che ai miei amici è capitato più volte di partire con la Dv viaggi senza incontrare intoppi. Una coppia, ad esempio, è stata a Gardaland poche settimane fa e non ha avuto problemi. Ora, però, prima di muoversi è il caso di capire come stiano effettivamente le cose». Anche perché le anomalie, nelle pratiche gestite dall'agenzia di via Cimarosa, sembrano tante. A cominciare dalla scelta di usare, sulla carta con cui si stampavano le ricevute e i biglietti elettronici, il simbolo della Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo (Fiavet), senza che quest'ultima ne sapesse niente. «E non per un difetto di comunicazione», chiarisce il presidente regionale Fiavet Enzo Manunza, «ma semplicemente perché quell'agenzia non fa parte della federazione. E se davvero ha usato il suo marchio impropriamente, ne risponderà in tutte le sedi opportune». Quanto ai clienti rimasti a terra, invece, la via obbligata è quella della richiesta di risarcimento danni, per una vacanza che doveva esserci e non c'è stata. «Come sempre, il primo passo previsto dalla legge sul danno da vacanza rovinata è quello di fare la contestazione del disservizio prima possibile e così chiamare a rispondere l'agenzia inadempiente», spiega Giorgio Vargiu, responsabile regionale di Adiconsum, «inchiodata da un regolare contratto. Se poi questo non fosse possibile, 3 si potrebbe comunque attingere a un fondo nazionale di garanzia a tutela del malcapitato turista. Una sorta di pozzo di emergenza alimentato dalle stesse agenzie per i casi straordinari». In attesa del risarcimento, gli sfortunati clienti della Dv viaggi hanno cercato di recuperare una parte del loro soggiorno rivolgendosi all'agenzia I viaggi di Litta , in via Cocco Ortu, e hanno scoperto che forse non tutto è perduto. «Cercheremo di aiutarli», dice il titolare Ivan Scarpa, «per riparare ad una ferita che coinvolge tutti gli operatori del turismo di Cagliari e dell'Isola. Che sono tanti e svolgono onestamente il loro lavoro, nonostante gli assalti della crisi e di chi non sa organizzare le vacanze dei preziosi clienti». LORENZO MANUNZA Agente di viaggi truffa i clienti e scappa Il raggiro scoperto al check-in dell'aeroporto: prenotazioni fasulle L’Unione Sarda — 27 Agosto 2009 pagina 2 sezione: PRIMO PIANO Quanti sono i clienti truffati a Cagliari dalla “Diva viaggi”? Per il momento una trentina. La truffa perfetta ha il volto di una signora «gentilissima ed efficientissima». Si chiama Valeria Tornatore ed è la titolare di un'agenzia di viaggi dal nome civettuolo, Diva viaggi, via Cimarosa 10, Cagliari. Christian Pintus e Alessandra Collu, freschi di matrimonio, l'aspettavano all'aeroporto lunedì mattina. «Ci vendiamo alle 11, puntuali», si era raccomandata venerdì scorso, cioè l'ultima volta che l'hanno vista. Quel giorno aveva consegnato i biglietti aerei per il viaggio da Cagliari a Parigi e da Parigi a Venezia ma non quelli della crociera sul Mediterraneo. «Ci sono stati problemi tecnici con la Costa», aveva spiegato. Per questo aveva promesso di consegnarli direttamente il giorno della partenza. Non per un viaggio qualsiasi: per il viaggio di nozze Christian ed Alessandra, 31 anni entrambi, impiegati, non si erano insospettiti. Del resto avevano deciso di fare nella sua agenzia la lista nozze «perché in passato aveva organizzato un viaggio per mio padre ed era andato tutto bene», racconta Alessandra. Così non avevano notato che in quello strano foglio di carta intestato Easyjet.com che sarebbe dovuto essere il biglietto aereo da Parigi a Venezia c'era scritto che il viaggio era per tre persone. Infatti quando si sono presentati al check in hanno scoperto che ciò che avevano in mano era solo carta straccia: sul Cagliari-Parigi di Meridiana risultava la prenotazione, scaduta, ma non il biglietto pagato. Mentre il codice di prenotazione contenuto nel presunto Parigi - Venezia corrispondeva in realtà a un Cagliari - Milano del 12 agosto scorso e risultato regolarmente utilizzato da altri passeggeri. Ovviamente in aeroporto la signora Tornatore non si è mai vista. Volatilizzata con i circa 7000 euro raccolti con la lista nozze e dopo aver rifilato agli sposini un assegno 4 di 2710 euro (la differenza tra il costo dei viaggi e l'importo raccolto con la lista nozze) risultato scoperto. Rientrati dall'aeroporto, increduli, Christian Pintus e Alessandra Collu hanno provato a cercarla in agenzia, ma l'hanno trovata chiusa. Spento anche il telefonino di cui lei, gentile, aveva lasciato il numero. Così non hanno potuto che denunciare tutto alla polizia e piangere. E non li ha consolati scoprire che non erano gli unici ad essere stati truffati. «Si sono presentate almeno una trentina di persone con il vostro problema», li ha informati uno degli addetti al check in dell'aerostazione di Elmas. Nadja Gonchor, ucraina, sarebbe dovuta partire ieri mattina alle 6,40 con un volo Meridiana per Roma, da dove avrebbe dovuto prendere la coincidenza per Lviv. Il biglietto l'aveva pagato un mese fa, oltre 300 euro. «Inesistente», le hanno detto in aeroporto. «Avevo finito il mio lavoro qui ed avevo spedito le valigie con il mio vestiario con un pullman. Non ho più la casa, né vestiti, né un soldo», spiega la donna, disperata. Come Andriy e Valentyne Vlasyuk, madre e figlio, ucraini anche loro. Hanno pagato 825 euro per alcuni biglietti tra Cagliari-Roma e Lviv. Andriy a luglio è andato in Ucraina con un biglietto valido. Ma il ticket di ritorno non esiste: falso. Come la prenotazione della madre per il 4 settembre: inesistente. Stefania Cogoni, invece, aveva deciso di regalare un viaggio a Valencia ai genitori per l'anniversario di matrimonio. Qualche settimana fa ha pagato 270 euro, ma non ha potuto ritirare i biglietti. Davanti all'agenzia, ieri mattina, decine di persone aspettavano un'apertura che non c'è stata. Tra loro un uomo anziano. Era lì da lunedì e ci aveva passato anche la notte. «Volevo scovarla». Ma non è arrivata. FABIO MANCA Il presidente regionale Manunza: «Cambiare la legge sulle licenze» La Fiavet non ci sta e contrattacca: quell'agenzia non è nostra affiliata L’Unione Sarda — 28 Agosto 2009 sezione: CAGLIARI E PROVINCIA Invita i turisti-consumatori a non fidarsi degli agenti di viaggio “improvvisati” e smentisce alcun coinvolgimento della federazione che raggruppa gli operatori del settore nel più recente caso di truffa. Enzo Manunza, presidente regionale e componente della giunta nazionale di Fiavet (Federazione italiana agenzie di viaggio e turismo), vuole togliersi parecchi sassolini dalle scarpe: «La Diva Viaggi non appartiene alla nostra associazione, il marchio è stato usato impropriamente», precisa, «per questo abbiamo dato mandato ai nostri legali per tutelare gli interessi della Federazione, del marchio e di tutti gli associati». Neanche finita la prima precisazione, arriva subito l'altra: «E secca continuare a sentire che anche la 5 Sardamondial (l'agenzia di via Roma, protagonista di un episodio analogo qualche anno fa) era a suo tempo associata alla Fiavet - aggiunge - se lo fosse stata quell'episodio non sarebbe accaduto, visto che per ottenere e conservare l'affiliazione occorre avere degli standard che un'agenzia in quelle condizioni non può assicurare». Un'azienda iscritta alla Federazione, oltre ad avere la targa d'appartenenza esposta, deve essere anche dotata di un tagliando con la validità dell'anno in corso: «E qualora ne sia sprovvista la segreteria della Fiavet (a Nuoro, in via Dante, numero di telefono 0784/39249) è a disposizione dei clienti per sciogliere dubbi e suggerire comportamenti». Altra questione è quella legata alla biglietteria aerea emessa da un'agenzia affiliata alla Iata: «È garantita da una fideiussione a favore della compagnia aerea da parte dell'agenzia - aggiunge Manunza - la Fiavet è comunque in stretto contatto con l'assessorato regionale al Turismo e con quelli alle varie Province, ed è attenta ai comportamenti scorretti e all'abusivismo». Perché questo fenomeno è quello che più disturba le agenzie organizzate: «Sa quanti operatori ci sono che operano sul territorio isolano? Sono ben 536. E sa quali sono quelli riconosciuti e affiliati al circuito Iata? Appena 119, poco più del venti per cento», prosegue Enzo Manunza, «questo significa che sono sempre di più le agenzie fatte in casa che lavorano per conto di terzi. E che è sempre più difficile tutelare gli interessi del cittadinoconsumatore. Che, vedendo un'insegna con su scritto agenzia e tante offerte che sembrano allettanti, si fida. E poi si ritrova in situazioni come quelle a cui abbiamo assistito in questi giorni. È necessario che al più presto chi di dovere rimetta mano alla legislazione in materia di licenze e pensi a misure più efficaci, a favore della clientela». ( a. mur. ) 6