PEPPE NOVELLO - CARACOL.pub (Sola lettura)
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PEPPE NOVELLO - CARACOL.pub (Sola lettura)
PEPPE NOVELLO CARACOL BREVE VIAGGIO DI UNA LUMACA 2008 Autoproduzioni Appese 2 Un giorno di settembre ero intento a ripulire una vecchia botte di vino polverosa, dimenticata nella vecchia cantina, così satura di ricordi e cose vecchie. Ad un tratto, casualmente, il mio sguardo si posò su una piccola lumaca, che, indifferente a tutto ciò che le stava attorno, strisciava lentamente portandosi dietro la sua piccola casetta, il suo mondo. Mi sono chiesto dove andasse quel tranquillo esserino e cosa potesse pensare di me che in quel momento ero così indaffarato e andavo ad un ritmo troppo veloce, diverso dal suo che era così lento e calmo, quasi riflessivo... Questa è la sua piccola storia. 3 La lumaca si sveglia quando la luna si affaccia sul cielo silenzioso e apatico della notte. Respira l’aria bagnata della terra e le gocce che dalle foglie umide scendono sul suo guscio la risvegliano da un sonno pesante e ovattato. Non sa cosa è successo durante il giorno, quando i colori sono accecanti e la frenesia della vita avvolge ogni cosa. Ma a lei veramente non interessa tutto questo, preferisce andar di notte quando il mondo sogna, pensa e si dispera nella sua infinita tristezza. La vita nello specchio oscuro del giorno si anima, come il lato B di un disco ascoltato all’infinito che diffonde nostalgia tutto intorno. 4 La lumaca allunga un occhio, ancora liquido per il lungo sonno, e si guarda intorno. Il silenzio avvolge ogni cosa come una nuvola carica di pioggia e la notte è densa e protettrice come una madre premurosa verso i suoi figli. Si sente bene lontano dai rumori, distante dalla folle civiltà che divora tutto ciò che la circonda lasciando un nero vuoto dietro di se. Vaga tra i fili d’erba fresca che la nascondono e la riparano dalle insidie dell’oscurità. Ogni notte la serenità della natura calma e assonnata si presenta ai suoi occhi come uno spettacolo magnifico e bellissimo, e la lumaca è già pronta per un altro viaggio. 5 La lumaca comincia a strisciare lentamente tra sassi levigati e piante dalle mille forme e colori. Durante il suo lento procedere si domanda perchè anche lei, come tantissimi esseri che popolano il pianeta, non ha delle zampe con cui potersi muovere più rapidamente. Ci sono animali che ne hanno quattro di zampe, ed altri ancora che ne hanno addirittura mille! Certo, ci sono esseri che sono simili a lei, commenta la lumaca. Ci sono i serpenti e i vermi ma, pensa, non è la stessa cosa perchè comunque vanno più veloce di lei e non strisciano allo stesso modo. 6 La lumaca continua a strisciare lungo campi di grano umidi di rugiada. Si guarda dietro per un attimo con i suoi occhioni lunghi e vede la striscia che lascia dietro di se. Improvvisamente comprende il perchè procede così lentamente ed è felice. Si rende conto della fortuna che ha a poter vedere il mondo con questa calma. E’ un lusso poter godere di tutte le sensazioni e gli odori che avvolgono la terra, senza dover scappare da un posto ad un altro. Senza perdersi la bellezza che ogni attimo il mondo offre al suo sguardo. Così ogni percorso della lumaca diventa unico, irripetibile, reso indelebile dalla scia che lascia dietro di se, come a voler sottolineare il suo passaggio sulla terra. 7 La lumaca attraversa monti e pianure trascinandosi dietro la sua piccola casa. Ha sempre tanto tempo per pensare ed è ostinata a voler andare sempre avanti. Non ha un posto preciso dove andare perchè non ha bisogno di stabilirsi in nessun luogo. Non è come gli altri animali che devono costruirsi un nido o una casa. Ride degli altri esseri che si ostinano a cercare un’appartenenza fisica, tangibile. Tutto quello che gli serve lei se lo porta dietro, così ha tutto il tempo per conoscere il mondo, per vedere cose che altri, forse, non avranno mai la fortuna di vedere. 8 La lumaca ha fame, si avvicina ad una foglia e la mangia, e quando finalmente è sazia, si ferma un attimo per riposarsi e pensa che il mondo è ingiusto. Lei rispetta la vita, ma lei non viene rispettata. Lei non mangia altri esseri viventi ma viene mangiata, non uccide ma viene uccisa. A volte ha paura di come funzionano le cose, di come nel ciclo alimentare sia l’anello più debole e indifeso. Ma pensa anche che in realtà può fare cose che tanti animali non possono fare. Cose straordinarie che le ricordano quanto la vita sia bella da infiniti punti di vista. E che in realtà non è fondamentale essere più forti rispetto ad altri, ma più furbi. 9 Cosa può fare di così straordinario una lumaca? Quando vuole, per esempio, può salire su una pianta, su un cespuglio o addirittura sull’albero più alto per vedere sempre più lontano. Non a tutti è concesso di poter guardare da così tante prospettive, anzi, molti animali si accontentano di avere uno sguardo statico, rigido rispetto alla molteplicità che offre il mondo. E questo la lumaca lo sa bene, sa perfettamente che a volte basta solo salire su un albero per vedere tutto in maniera diversa; per rendersi conto di come bisogna muoversi in direzioni diverse per raggiungere la meta. 10 Se ha voglia la lumaca può anche decidere di salire su un tetto e vedere tutto sottosopra. A volte sorride quasi impercettibilmente perchè paradossalmente gli sembra che “sottosopra” sia il verso giusto per vedere alcune cose, per sognare che le cose vadano all’inverso. Sarebbe bello vedere che l’uomo rispetti la natura, pensa, che le città implodano invece di continuare a crescere, che l’acqua diventi sempre più abbondante invece di esaurirsi, che la civiltà rispetti anche il più piccolo esserino come lei. Sa che questo non succederà mai, ma è contenta almeno di sognarlo a testa sotto. 11 La lumaca prosegue il suo viaggio,e durante le ultime ore della notte inizia a piovigginare. Lei ama la pioggia, l’acqua che cade sul suo guscio, sulla sua pelle elastica e trasparente. Odora l’aria e pensa a quanti esseri non si godono questo spettacolo naturale, quanti corrono al proprio rifugio per non bagnarsi, o inventano strumenti, come l’uomo, per proteggersi da ciò che è la vita stessa: l’acqua. 12 Ma adesso l’alba sta giungendo e già i primi raggi tagliano tangenti i fili d’erba di un campo incolto. La lumaca è stanca e deve riposarsi dopo tutto questo strisciare e pensare. Non sa bene dove si trova esattamente, non ha fatto caso alla strada che ha percorso. Si è fatta trasportare dal suo istinto e dai suoi tanti pensieri come sempre. E’ anche un poco malinconica perchè il sole sta già sorgendo all’orizzonte e la vita frenetica di cui lei non fa parte sta per ricominciare. 13 E’ ora di dormire, e la lumaca si ritira nel suo guscio a spirale, avvolgente e caldo come sempre. Anche oggi è contenta della strada che ha percorso, delle cose che ha visto e delle sensazioni che ha provato. Vorrebbe che il suo viaggio non finisse mai, vorrebbe percorrere tutte le strade del mondo per sentirsi finalmente libera, appagata nel profondo del suo animo. Ma è stanca e piano piano, col calore che il sole diffonde tutto intorno, si addormenta dolcemente. 14 L’ultimo pensiero prima che Morfeo l’abbracci completamente è rivolto a se stessa. Sa che il guscio protettore che la avvolge è fragile come la vita stessa, e che in qualsiasi momento, incautamente, può essere schiacciata da un animale o dall’uomo senza che nessuno se ne accorga. Ma la lumaca non ha paura della morte, l’unica cosa che la rende triste sarebbe morire nell’indifferenza di un gesto incauto. E nessuno si meriterebbe di morire così, perchè ogni vita ha un suo senso come pure la morte. Adesso, con un poco di malinconia, cerca di scacciare questi brutti pensieri e si mette a dormire, aspettando una nuova notte. 15 FINE 16