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La Newsletter di
Settembre 2016
Indice
1. LAVORATORI IN MOBILITÀ: tramonto degli incentivi
2. BONUS ASSUNZIONI DIVERSAMENTE ABILI
3. ANPAL. Nasce la nuova Agenzia per l’Occupazione
prevista dal Jobs Act
4. WELFARE AZIENDALE: come scrivere gli accordi collettivi
5. FONDI INTERPROFESSIONALI: il braccio di ferro a livello nazionale
6. FORMAZIONE E SVILUPPO DELLA RISORSA UMANA:
dalla parte delle aziende e dei lavoratori
7. PROSEGUE IL PIANO DI SVILUPPO DI E-WORK
8. AL VIA LO SVILUPPO DEL CONCEPT E-WORKAFÈ
9. NOTIZIE FLASH
Per informazioni, domande, approfondimenti ed osservazioni scrivere a: [email protected]
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LAVORATORI IN MOBILITÁ:
Tramonto degli incentivi
Le agevolazioni per le assunzioni dei lavoratori in mobilità si stanno esaurendo
per effetto dell’art. 2 della legge n. 92/2012 che ha statuito la fine delle liste di mobilità
con il 1° gennaio 2017.
Vorremmo solo ricordare le agevolazioni di natura contributiva, economica e normativa
che sono connesse alla instaurazione di contratti di somministrazione di lavoro a tempo
determinato ed indeterminato con tali lavoratori e che potrebbero essere “sfruttate” in questi
mesi che ci separano dalla fine dell’anno.
Riteniamo, infatti, che le agevolazioni concesse per assunzioni effettuate entro il
31 dicembre 2016 possano continuare fino alla scadenza contrattuale, sebbene
prudenzialmente si resti in attesa di chiarimento amministrativo da parte dell’INPS
o dallo stesso Ministero del Lavoro.
Benefici di natura contributiva
Fermo restando il possesso del DURC ed il rispetto dei trattamenti economici e normativi
previsti dalla contrattazione collettiva, ai vari livelli, la quota di contribuzione INPS a carico
del datore sulla retribuzione imponibile è pari al 10% per i primi dodici mesi. Se nel corso
del rapporto lo stesso è trasformato a tempo indeterminato il beneficio contributivo
spetta per ulteriori dodici mesi. Un contratto a termine di maggiore durata mantiene piena
legittimità ma non prevede il riconoscimento dei benefici. Se il lavoratore è invece assunto
ab origine a tempo indeterminato, anche part time, l’incentivo spetta per 18 mesi.
L’agevolazione non si applica ai premi INAIL
Benefici di natura economica
Non è previsto alcuno specifico incentivo economico in caso di assunzione con contratto
a termine: tuttavia, se il contratto è a tempo indeterminato o è trasformato a tempo
indeterminato, oltre all’agevolazione contributiva per dodici mesi sopra riportata, spetta,
se goduta dal lavoratore, un contributo mensile, sotto forma di conguaglio, pari al 50%
dell’indennità di mobilità che sarebbe stata riscossa dal lavoratore per un massimo di dodici
mesi.
Incentivi di natura normativa
La somministrazione di lavoro a tempo determinato è utilizzata nei soli limiti eventualmente
imposti dalla contrattazione collettiva , diversamente dai contratti a tempo determinato che
soggiacciono al limite imposto dal d.lgs. 81/2015 art. 23 (20% dei tempi indeterminati);
i lavoratori in mobilità, così come gli svantaggiati e i molto svantaggiati, sono in ogni caso
esenti dai limiti quantitativi.
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BONUS ASSUNZIONI DIVERSAMENTE ABILI
ENTITÁ DEL BONUS
L’agevolazione riguarda i rapporti di lavoro instaurati nel 2016 e varia in funzione del grado
e della tipologia di riduzione della capacità lavorativa del soggetto assunto:
• per la riduzione della capacità lavorativa pari almeno all’80% il datore di lavoro beneficia di uno sconto del 70% dell’imponibile previdenziale per 36 mesi; • se la riduzione è compresa tra il 67 e il 79%, lo sconto è del 35% e dura 36 mesi;
• a fronte di una disabilità psichica di almeno il 46%, invece, lo sgravio è del 70%
e dura per 60 mesi o per la durata del contratto a tempo determinato.
TIPOLOGIA CONTRATTUALE
I contratti di lavoro che danno diritto all’agevolazione sono quelli a tempo indeterminato,
la trasformazione da tempo determinato a indeterminato, e anche i contratti a termine
di almeno 12 mesi ma solo per i disabili psichici, anche in somministrazione.
BENEFICIARI
L’incentivo in oggetto è riconosciuto a tutti i datori di lavoro privati, anche Agenzie
per il Lavoro, soggetti o meno all’obbligo di assunzione di cui alla legge n. 68/1999,
a prescindere dalla circostanza che abbiano o meno la natura di imprenditore.
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ANPAL. Nasce la nuova Agenzia
per l’Occupazione prevista dal Jobs Act
Da poco è stata costituita la nuova Agenzia per l’Occupazione (ANPAL), secondo
quanto predisposto dal Jobs Act (L. n. 183/2014).
L’ANPAL coordina la nuova Rete Nazionale dei Servizi per le Politiche Attive del Territorio
e coinvolge i principali enti impegnati nell’erogazione degli ammortizzatori sociali, come
INPS, INAIL, le Camere di Commercio, ma anche soggetti operanti come intermediatori
nel mondo del lavoro, quali scuole e università.
L’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, sarà strutturata su base
regionale e coadiuvata dall’INPS e INAIL, dalle Agenzie per il Lavoro e da tutti i soggetti
attualmente accreditati alle attività di intermediazione, dagli enti di formazione, da Italia
Lavoro e ISFOL. Le modalità di finanziamento confluiranno dalle casse del Ministero del
Lavoro e dall’ISFOL, i quali subiranno una imponente opera di rimodernamento interno.
Altra novità prevista, è la creazione di una Albo Nazionale dei soggetti accreditati
a esercitare l’erogazione delle misure di politica attiva in materia di lavoro, oltre ad un
Sistema informativo e al fascicolo elettronico del lavoratore. L’obiettivo è quello di
valorizzare le sinergie tra soggetti pubblici e privati e di rafforzare le capacità di incontro
tra domanda e offerta di lavoro.
Mentre il Sistema informativo e il fascicolo elettronico del lavoratore mirano ad una
migliore gestione del mercato del lavoro e del monitoraggio delle prestazioni erogate.
Ciò che è importante per i cittadini è che solo con l’iscrizione all’ANPAL il disoccupato
(che sia stato licenziato o che abbia rassegnato le dimissioni per giusta causa) può aver
diritto alla Naspi.
L’iscrizione all’ANPAL viene effettuata dai Centri per l’Impiego, durante un colloquio
con il disoccupato : dalla data di licenziamento (o dimissioni per giusta causa) il Centro
per l’Impiego ha 2 mesi di tempo per convocare il lavoratore, dalla convocazione il
disoccupato ha tempo 15 giorni per presentarsi al Centro per l’Impiego, pena la perdita
di un quarto dell’assegno di disoccupazione.
Nel corso del colloquio al Centro per l’Impiego, il disoccupato dovrà anche sottoscrivere
un patto di servizio, cioè un programma che mira al ricollocamento dello stesso nel
mondo del lavoro.
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WELFARE AZIENDALE:
come scrivere gli accordi collettivi
Il percorso attuativo da seguire per rendere concrete le opportunità fiscali connesse ai
piani di welfare aziendale cambia in funzione della presenza di un accordo sindacale
aziendale sulla retribuzione di produttività.
I premi maturati dai lavoratori potranno godere di importanti benefici fiscali: tassazione
separata al 10% per gli importi di valore non eccedente i 2.000 euro (2.500, in caso di
coinvolgimento paritetico nell’organizzazione del lavoro), per i soli lavoratori con reddito
non superiore a 50 mila euro annui.
Per ottenere questo risultato, le parti dell’accordo dovrebbero riconoscere il diritto
di ciascun dipendente che maturerà il premio di convertire la somma percepita in un
pacchetto di beni e servizi di welfare.
Una clausola di questo tipo potrebbe strutturarsi come segue. In primo luogo verrebbero
definite le condizioni per la maturazione del premio di risultato In secondo luogo, per i
lavoratori che avranno maturato il premio, verrebbe riconosciuto il diritto del lavoratore
di rinunciare al premio economico convertendo il relativo valore in un insieme di beni e
servizi di welfare aziendale.
Una strada diversa andrebbe seguita qualora non esistesse un accordo aziendale sulla
retribuzione di produttività.
In queste ipotesi, per attuare il piano di welfare l’azienda potrebbe seguire molte strade,
equivalenti ai fini del risultato: potrebbe riconoscere il pacchetto mediante un regolamento
aziendale unilaterale, oppure potrebbe concordare il piano con le organizzazioni sindacali
(questa opportunità non era prevista dalla normativa vigente prima della legge di stabilità).
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FONDI INTERPROFESSIONALI:
Il braccio di ferro a livello nazionale
Come spesso accade i processi di riforma rischiano di complicare e in parte bloccare le
cose.
E’ quanto sta avvenendo per i Fondi Interprofessionali, uno degli strumenti di
finanziamento e sostegno alla formazione dei lavoratori che ha funzionato in Italia negli
ultimi 10 anni, dopo il default del Fondo Sociale Europeo.
Funziona in quanto finanzia la formazione e riqualificazione in azienda grazie ai versamenti
delle aziende stesse, diventando sempre più punto di riferimento ineludibile nel quadro
delle politiche attive per il lavoro del nostro Paese.
Negli ultimi mesi due nuovi elementi sono intervenuti però a complicare lo scenario.
Il Governo ha deliberato la nascita di ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del
Lavoro) con obiettivi di indirizzo e valutazione su tutto il settore, ivi compresi i Fondi
Interprofessionali e gli strumenti della Bilateralità e quindi di probabile governo anche di
parti di flusso dei Fondi Interprofessionali.
Il secondo elemento di novità è il parere espresso dall’Autorità Anticorruzione di Raffaele
Cantone che ha imposto ai Fondi l’adozione del Codice degli appalti pubblici per
l’acquisizione di beni e servizi, mentre per ora pare esclusa l’estensione degli stessi
principi anche alle attività di finanziamento della formazione.
Ci si dovrà quindi aspettare, probabilmente, un insieme di nuove Regole di gestione
dei Fondi e il timore è che queste siano di stampo più burocratico e quindi potrebbe
determinare un rallentamento del funzionamento del sistema.
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FORMAZIONE E SVILUPPO DELLA RISORSA UMANA:
dalla parte delle aziende e dei lavoratori
• Assolvere gli obblighi normativi.
• Motivare la propria forza vendita.
• Sviluppare la visione strategica del management.
• Riqualificare profili professionali ormai superati.
• Sostenere la ricerca e l’innovazione tecnologica.
• Adottare sistemi di controllo di produzione, di processo, di qualità.
• Aiutare le fasce deboli per prevenire l’espulsione dal mondo del lavoro
o facilitarne l’accesso…
Potremmo continuare ancora per molto. Molte sono le esigenze che spingono, talvolta,
obbligano, un’azienda a investire nella formazione del proprio personale; investimento
che non è solo finanziario, ma di tempo, di energie, di cultura organizzativa.
A uno scenario così complesso non può esserci una risposta univoca. In altre parole, non
esiste uno strumento a sostegno della formazione che si adatti perfettamente a tutte le
esigenze. Questo senza considerare le differenze intrinseche alla geografia economica
del nostro Paese, in cui convivono grandi aziende e microaziende, in cui fare impresa a
Milano è diverso dal farla a Bologna o a Bari o a Reggio Calabria.
Chi come il nostro Gruppo opera con una forte distribuzione territoriale è chiamato a
non adottare un’unica ricetta da proporre su tutti i tavoli, ma bensì a dotarsi di una forte
capacità di lettura e analisi delle molte realtà che compongono il nostro Paese.
Proprio questa capacità di affrontare esigenze diverse con soluzioni diverse ha guidato
lo sviluppo della nostra proposta di servizi formativi negli anni, imponendoci uno sforzo
significativo in termini di investimenti, di capacità a recepire e condurre i cambiamenti,
in alcuni casi, di mutare pelle.
Avere una proposta formativa a catalogo sempre rinnovata e disponibile con docenze
e servizi di supporto di alto valore in ogni regione italiana. Non avere “adottato” nessun
Fondo Interprofessionale come unico riferimento possibile, ma compiere quotidianamente
lo sforzo di conoscere e saper gestire attività in qualsiasi dei Fondi esistenti in Italia.
Sostenere l’impegno di mantenere attivo ed efficace il sistema degli Accreditamenti
Regionali e delle certificazioni di Qualità che permettono l’accesso a linee di
finanziamento diverse dai Fondi. Aver implementato un sistema di monitoraggio
quotidiano delle opportunità di aiuto e sostegno alle politiche attive per il lavoro e la
formazione a livello comunitario, nazionale e locale…
Questi sono solo alcuni degli impegni presi e mantenuti con noi stessi e con i nostri Clienti
per garantire non solo di fare bene quello che ci viene richiesto ma, soprattutto,
per continuare a farlo stando dalla parte di Aziende e lavoratori.
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PROSEGUE IL PIANO DI SVILUPPO DI E-WORK
Nel rispetto dei propri obiettivi strategici e per avvicinarsi sempre più alle maggiori esigenze
di persone ed aziende, e-work prosegue il proprio piano di sviluppo territoriale intrapreso
dall’inizio dell’anno 2016.
Negli ultimi mesi sono infatti entrate a far parte dell’azienda le nuove filiali di Arzignano e
Legnago in Veneto, Pordenone in Friuli Venezia Giulia e Casalnuovo di Napoli
in Campania. Le prime due a rafforzare la presenza in un territorio che da sempre, dal lontano
2000, ci ha accompagnati in questo lungo percorso di crescita e consolidamento.
Le nuove filiali si aggiungono quindi alle presenze di Mestre e Bassano del Grappa, a ulteriore
copertura di un territorio importante e strategico per il nostro settore, per l’economia e per il
Paese.
Tutti gli sportelli regionali veneti sono abilitati, oltre a tutti i previsti servizi Ministeriali, ad
erogare i servizi inerenti le Politiche Attive del Lavoro, strumenti sempre più essenziali a
giovani e meno giovani per inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro.
Le aperture Campana e Friulana testimoniano ulteriormente la voglia di rispondere sempre più
con completezza ai bisogni del mondo del lavoro da parte di e-work.
Si aggiungono infatti due nuove Regioni alla ormai capillare presenza della nostra Società,
già presente in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia, Toscana, Lazio, Puglia e Sardegna.
Una presenza unica in Regione Friuli ma con una filiale Direzionale dall’importante metratura
ed ubicata nel pieno centro della città, più vicina alla gente e quindi comodamente al servizio
della gente; ricca di Professionisti esperti di Risorse Umane e del Settore specifico di
riferimento.
In Regione Campania ci siamo invece posizionati in un comprensorio industriale e di servizi
che merita ogni attenzione e che già da tempo ci vede attori attivi nel campo della formazione.
Percorsi di completamento di un cammino che vedrà la nostra azienda essere sempre più
capillare e presente, con filiali sempre più “giovani” e accoglienti per trasferire ai candidati
e alle persone che ne vorranno fare tappa del proprio cammino professionale di sentirsi a
proprio agio.
Per la medesima ragione abbiamo provveduto a trasferire la filiale di Legnano a Busto Arsizio,
in spazi più consoni e luminosi, con annessa aula di formazione per poter meglio erogare i
servizi alla persona previsti da Regione Lombardia. Tutti i riferimenti e gli indirizzi precisi delle
filiali di e-work si trovano sul sito www.e-workspa.it
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AL VIA LO SVILUPPO DEL CONCEPT E-WORKAFÈ
Il progetto nasce dall’idea di creare degli spazi versatili dove mixare Utilità e Svago.
Concetto già diffuso in diversi Paesi Europei, soprattutto del Nord, risulta invece poco o per
nulla vivo nel nostro Paese. Pochi gli esempi di Locali Pubblici che mirano a far coesistere
il tema Lavoro ed il tema proprio del Bar, lo Svago. Decollato con l’apertura del primo
Concept a Milano, presso la sede centrale della nostra azienda, ogni Concept Store sarà
caratterizzato da una serie di servizi e utilità che permetteranno agli utenti di fare proprio il
luogo e di svolgere una serie di attività attinenti il mondo del lavoro e dello studio.
Più precisamente, negli e-workafè si avrà:
• Connessione WiFi gratuita
• Book crossing
• Libera fruizione di prese elettriche
• Libera fruizione di hardware come pc e/o tablet
• Libera fruizione di tavoli da lavoro/studio
• Disponibilità di cancelleria conviviale
• Spazi riunione riservabili e prenotabili
• Monitor digitali con diffusione di notizie ed opportunità inerenti il mondo del lavoro
e dello svago
I Concept Store nascono dal semplice concetto di Bar per migrare in direzione del luogo
adibito al Co-working e all’ambiente di Studio, quasi bibliotecario, come conosciuto in
America.
Offre quindi tutte le possibilità di Svago, della mente e dello stomaco, legate ai prodotti
da Bar e tavola fredda, caratterizzati da scelte di Alta Qualità e da alcuni prodotti e piatti
decisamente poco diffusi nei normali Bar. Si predilege la scelta di produttori Italiani di
medie dimensioni che fanno del Lavoro e della Specializzazione professionale un valore, che
si contraddistinguono per le scelte Etiche e Sociali.
Il Concept è arricchito da filodiffusione di musica a basso volume, scelta e definita
temporalmente in base al momento della giornata: colazione, pranzo, pomeriggio di lavoro
e studio, aperitivo. Idee, progetti, business, studio, ricerca di opportunità lavorative, relax,
godimento di cibo e bevande, svago con amici richiedono un ambiente rilassato, elegante e
ricco di particolari che rapiscono l’attenzione senza distoglierla dai pensieri.
Il colore dominante è il Bianco Lucido, come a richiamare gli spazi ampi e puliti degli
ambienti naturali glaciali, per trasferire aria, purezza e semplicità. Arricchito da tonalità
Nere e Antracite, a sottolineare la serietà e la pacatezza di un lavoro fatto con impegno e
determinazione, del bisogno di un punto di riferimento. E macchie Rosso Vivo per ricordare
la gioia della Vita in un momento di Svago e di condivisione di un Piacere, ma anche il calore
di un successo professionale.
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Quadri e altri riferimenti che riportino la mente, e quindi i pensieri e a volte i progetti, a Grandi
della Musica e del Cinema, a volte della Storia. Opere uniche di giovani artisti emergenti;
pezzi d’epoca originali di valore affettivo non misurabile in quanto soggettivo e non oggettivo;
citazioni e riprese di pensieri, frasi e idee.
Un insieme di sensazioni, calori, storie ed oggetti che mettano a proprio agio, rilassino, al
contempo stimolino il ricordo per ideare il futuro.
Il piano delle aperture è ambizioso e prevede, dopo Milano, di lasciare la Grande Città
Metropolitana per abbracciare le vigne di Pordenone e la Nobiltà di Torino.
Incontrare la patria del Food a Parma. La musica di Cremona. Respirare Arte e Storia a Roma.
E lasciarsi poi man mano conquistare da altre città di questo meraviglioso Paese. Portare poi
all’estero un pezzetto di questo meraviglioso Paese, dei Suoi prodotti ed eccellenze e di quei
medi produttori etici che ci seguono in questo cammino. Paesi esteri dove formule di questo
tipo non sono ancora troppo diffuse. Abbiamo un pensiero fisso per Wroclaw, la Venezia
Polacca, dove e-work è da sempre presente con la propria Agenzia per il Lavoro e-work
polska sp zoo.
E per Kiev, che è rinata a nuovi splendori. Paesi dalla Storia difficile, che meritano anche solo il
nostro pensiero.
NOTIZIE FLASH
Lavoratori somministrati e computo L. 68/99
E’ stato di recente confermato che i lavoratori somministrati non sono computati nell’organico
dell’utilizzatore ai fini dell’applicazione di normative di legge o di contratto collettivo, fatta
eccezione per quelle relative alla materia dell’igiene e sicurezza sul lavoro, permettendo così il
rispetto del computo L. 68/99 con la massima flessibilità.
In caso di somministrazione di lavoratori diversamente abili per missioni non inferiori a 12 mesi, il
lavoratore somministrato è invece computato nella quota di riserva di cui all’art. 3 L.68/99.
La crescita del Temporary
Anche il Corriere della Sera si sofferma a sottolineare come il lavoro “part time” per i Manager
stia assumendo sempre più rilievo nel mercato del lavoro.
Nello speciale “Economia&Carriere” di Martedì 20 Settembre 2016, Iolanda Barera nell’articolo
“Quando è il manager a lavorare part time” riporta testimonianze di esperti del settore come
Matteo Colombo e Vittorio Villa nonché di Paolo Ferrario, AD di e-work spa.
L’articolo completo è disponibile al link:
www.e-workspa.it/docs/Corriere_20set16_ework_temporary.pdf
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