IlSecoloXIX_”Cinque Terre, gli otto profughi che

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IlSecoloXIX_”Cinque Terre, gli otto profughi che
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IL SECOLO XIX
GIOVEDÌ
14 MAGGIO 2015
3
SBARCATI A LAMPEDUSA DIECI MESI FA, MANAROLA LI HA “ADOTTATI”
Al lavoro sulle terrazze delle Cinque Terre
Uno dei profughi e sotto il paesino ligure
FOTO UNGER
Cinque Terre, gli otto profughi
che ricreano i muretti a secco
A scuola per imparare un mestiere e salvare un paese che frana
LA STORIA
dal nostro inviato
PAOLO CRECCHI
MANAROLA (LA SPEZIA).
Il personale sanitario della Royal Navy assiste i migranti
Hanno restituito il mare ai ragazzi di Lampedusa. Li hanno
portati fin quassù, tra i filari di
vite delle Cinque Terre, dove
l’Africa è controsole ma puoi
immaginarla uguale alla Liguria di un secolo fa: la fame, la
guerra, la fuga per sopravvivere.
Il corso che insegnerà a otto
ragazzi del Mali e del Senegal,
della Nigeria e della Costa
d’Avorio a ricostruire i muretti a secco di Manarola è un risarcimento per gli emigranti
diieriedioggi,diquellicheattraversarono l’Atlantico per
sbarcare in Sudamerica e di
questi che sono sopravvissuti
ai negrieri del Mediterraneo.
La storia è uguale, la terra
anche. Dura, erta, ingrata, i
vecchi si caricavano sulle
spalle i sassi della scogliera
per innalzare le fasce da coltivare a vigna e a orto, maledicendo il mare senza pesci irriso persino da Dante Alighieri.
A cura di MARCO MENDUNI
e realtà quotidiana degli sbarchi
Questo è un accordo favore- Che cosa succede
vole per l’Italia nell’affronta- nell’immediato
re l’emergenza migranti?
nel nostro Paese?
Che cosa ne sarà
di tutti i migranti
al di fuori
delle quote indicate?
È un accordo molto positivo. Proprio
l’applicazione di certi parametri vede
esclusi i Paesi del Sud dell’Europa, Italia
e Grecia, dal gravame di ulteriori impegni, riconoscendo che hanno già fatto
molto. Ci sono poi misure molto mirate.
Il supporto nei porti di funzionari dell’Agenzia europea per l’asilo, ad esempio, sarà utile e potrà sveltire le pratiche di riconoscimento di questo diritto.
Il nostro Alto Commissario ha chiesto un
piano Marshall per gestire la crisi nel Mediterraneo. Ora dovremmo vederne gli
effetti al più presto. In tempi stretti ci sarà un vertice tra i ministeri interessati,
entro la fine di maggio. Noi ci aspettiamo
che da già da inizio giugno il piano entri
in azione. Noi faremo la nostra parte,
stiamo già incrementando nostre azioni
di supporto.
Nel documento, nell’”agenda”, si fa anche riferimento altri metodi legali per
far arrivare i migranti. penso, ad esempio, alle sponsorizzazioni o a tutto quello che è collegato al mondo dell’istruzione. Per i richiedenti asilo ci sono dei
parametri precisi. Ora verificheremo
che cosa accadrà alla prova sul campo
Lo sarà, e lo constateremo, solo nell’applicazione alle circostanze reali che si
potrebbero verificare. Abbiamo la probabilità che solo sulle coste italiane arrivi quest’anno un numero di persone
molto più alto dei 180 mila dello scorso
anno. Nel nel 2015 sarà superiore a 200
mila, di cui i rifugiati rappresenteranno
almeno il 60 per cento
Prima di fare una previsione su quello
che potrà davvero accadere, io voglio
sfogliare anche le pagine successive di
questo accordo, nel senso di capire quale reale forma prenderà
Questo è uno dei grandi interrogativi
che secondo me non hanno ancora una
risposta. Le persone al di sopra di questo
numero devono essere rimpatriati. Allora mi chiedo: di quelli che arrivano e
non rientrano nelle quote che cosa facciamo? Li rimandiamo in Libia?
A noi toccherebbe, secondo questo accordo, una quota dell’11,8 per cento. Se
vediamo lo stock di quelli già accolti,
non siamo certamente in credito. Diverso il caso dei richiedenti: potremmo essere in debito
Bisogna essere onesti. Il diritto dell’Unione, recepito da tutti gli Stati e dall’Italia
in modo persino generoso, prevede il diritto non solo di chi è perseguitato personalmente, ma anche delle persone che
fuggono da situazioni di violenza generalizzata, guerre e guerre civili. Hanno parità di benefici con i rifugiati secondo la
Convenzione di Ginevra. Ma queste persone in fuga possono raggiungere numeri
enormi
Ci sono grandi contraddizioni di principio. Se noi affermiamo che va concesso
l’asilo a chi fugge dalla violenza delle
guerre, allora dobbiamo far sparire l’idea
affondare i barconi, perché questi sono il
principale sistema con cui queste persone si mettono in salvo. In generale, quando metto un limite numerico, quando
stabilisco delle quote, affermo che non si
parla più di un diritto, ma di una concessione
Poi si sono consegnati. Prima rare le catastrofi ambientali.
al miraggio americano, poi a
Dietro l’ambizione c’è la viquello turistico che ha salvato ta, naturalmente, di Ali Abbas
le Cinque Terre dallo scempio e di Boubaker e di Mimmo e
edilizio ma ha fatto compren- del signor Ascione, e della medere anche agli ultimi roman- desima Liguria che non può
tici quanto fosse meno fatico- pensare di arginare la devaso affittare una stanza, o apri- stazione del territorio con gli
re un ristorante, piuttosto che scolmatori o le reti antifrana.
cercare di addomesticare la Sopra la via dell’Amore c’eramontagna.
no vigneti e uliveti, fino agli
La montagna tornata ribelle anni Cinquanta, terrazze colsi è ripresa quello che le ave- tivate raggiungibili attravervano tolto. Frane, smotta- so sentieri ripidi ma sorvementi, alluvioni hanno rivela- gliatissimi: oggi è tutto franato una volta di più quanto fos- to, i terrazzi e i sentieri, e la via
se fragile il ricamo delle fasce, dell’Amore è praticamente
lamagiachelerendeunicheal chiusa.
mondo. «A un certo punto», riIl corso durerà 400 ore, 300
corda Fabrizio Capellini della di teoria e pratica e 100 di adFondazione Manarola, «ci sia- destramento in un’azienda
mo resi conto che il nostro pa- agricola delle Cinque Terre.
ese stava scivolando in mare». Gli allievi impareranno la tecLa Fondazione Manarola è as- nica da mastri artigiani liguri,
sociazione di benemeriti. Non forse qualcuno ricorderà che
potendo contare su fondi pro- anche in Africa il sistema è
pri ha scelto di procedere per uguale. Viviana Cervia, della
donazioni, chiedendo a cia- scuola di formazione professcun socio di regalare un pez- sionale Aesseffe: «Un progetzo di terra sopra il borgo anti- to nel quale crediamo molto,
co, dove ogni anno si illumina sia per il territorio che per
uno dei prel’aspetto
sepi più sugumano».
400 ORE DI CORSO
gestivi
del
Sarà anche
mondo: «Meuna
risposta
Teoria e pratica,
tro dopo mealle polemima in Africa
tro, stiamo riche di questi
i muri
pulendo e regiorni, alla
cuperando
querelle sui
si costruiscono
l’intera collimigrantes
ancora così
na».
che potrebProprio lì
bero renderhanno
cosi utili lavominciato a lavorare Ali Abbas, rando per la collettività italiaBoubaker, Moussa, i ragazzi na. Non gratis, però: il corso è
africani ai quali si aggiungono un’opportunità, il mestiere è
un emigrante romeno e due richiesto, e magari qualcuno
italianidalnomepiùprosaico, degli allievi alla fine si fermeMimmo e il signor Ascione. rà qui. «Fra qualche mese diSbarcati a Lampedusa dieci stribuiremolaterrarecuperamesi fa, tuttora in attesa della ta», spiega Capellini, «e chiunconcessione dell’asilo politi- que potrà concorrere per otco, hanno accettato con entu- tenere un podere. Certo ci
siasmo di far parte di un pro- saranno delle corsie prefegetto che si intitola “Sciasci dii renziali, per esempio per i
pozi tià su a secu”: nel dialetto contadini che sono già preligure di levante, che è un ge- senti sul territorio: ma non
novese più dolce, vuol dire chiudiamo la porta in faccia a
“Sassi dei muretti edificati nessuno».
con tecnica a secco”.
Oggi coltivare le fasce non
La medesima Fondazione e costituisce più la fatica disupoi il Parco nazionale delle mana che ha fatto fuggire i liCinque Terre, il comune della guri all’inizio del Novecento.
Spezia, la Caritas diocesana, la La meccanica aiuta, i prodotti
Prefettura, la Confederazione hanno un ottimo mercato: e
italiana agricoltori, la coope- insomma se la terra tornasse a
rativa Mondo Nuovo e la coo- uomini che hanno dovuto laperativa Piccola Matita si so- sciare la propria sarebbe un
no messi insieme per ottene- riscatto dell’emigrante tout
re un duplice, ambizioso court, la restituzione del mare
obiettivo. Il primo: concedere – una splendida tavola azzurun’opportunità di vita a chi ra, da quassù – a chi ha dovuto
non l’ha. Il secondo: dimo- affrontarlo per scappare.
strare che si possono scongiu- © RIPRODUZIONE RISERVATA