La comunicazione in tema di vaccinazioni nel contesto dei
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La comunicazione in tema di vaccinazioni nel contesto dei
La comunicazione in tema di vaccinazioni nel contesto dei programmi del Ministero della Salute Pompa Maria Grazia - Direzione Comunicazione e Relazioni Istituzionali Ministero della Salute - Roma. La comunicazione per la prevenzione delle malattie in generale è tradizionalmente basata su messaggi che incoraggino all’adozione di comportamenti che riducano i rischi individuali e collettivi. Sin dagli albori della scienza e pratica medica, l’aspetto fondamentale della comunicazione di tali messaggi dal medico al paziente si realizzava in modo unidirezionale. Con la sempre maggiore possibilità di accesso ai mezzi di informazione, e in particolare con l’avvento di internet, la comunicazione dei rischi per la salute si è evoluta come un processo interattivo di scambio di informazioni e di opinioni tra individui, gruppi e istituzioni. Sempre più, pertanto, si è evidenziato che per essere efficace, la comunicazione deve considerare le esperienze, le opinioni, i valori e le attitudini di chi riceve il messaggio, ma anche di chi lo comunica. Il Ministero della Salute ha sempre curato l’aspetto comunicativo come cardine dei progetti di educazione alla salute, impegnandosi direttamente nella diffusione di messaggi, per lo più attraverso la pubblicazione di depliant e brochure dedicati alla popolazione generale, per la prevenzione dei rischi per la salute o per dare informazioni sui comportamenti da adottare per mantenere un buon stato di salute. Il coinvolgimento di più media è stato incrementato con la programmazione e la diffusione delle campagne informative per la prevenzione dell’AIDS/HIV. La recente istituzione di una apposita Direzione della Comunicazione ha permesso di acquisire professionalità e competenze più specifiche in tale ambito, con il risultato di campagne di comunicazione con contenuti e mezzi più aderenti ai correnti principi della comunicazione, istituzionale e scientifica. Anche nel campo delle vaccinazioni la comunicazione ha assunto un aspetto rilevante, sia per l’evoluzione dell’epidemiologia delle malattie infettive, sia per la sempre maggiore disponibilità di vaccini, sicuri ed efficaci ma non obbligatori che, come tali, vengono considerati dalla popolazione generale e, purtroppo, anche da alcuni medici, non opportuni in termini di rischio beneficio. Il Ministero della Salute, già negli ultimi atti di indirizzo sulle vaccinazioni, ha espresso l’importanza della comunicazione, da parte degli operatori sanitari, dei benefici delle vaccinazioni in confronto ai rischi delle malattie prevenibili, e della necessità di un’accurata informazione ai genitori che confronti i rischi delle malattie, appunto, con i rischi di eventi avversi al vaccino, entrambi quantificati secondo la letteratura più aggiornata. Ciò comporta una grande preparazione degli operatori sanitari che, sulla base di conoscenze acquisite per formazione e approfondimento del tema in modo continuativo, possa guadagnarsi la fiducia degli interlocutori perché possano addivenire ad un libero consenso alle vaccinazioni raccomandate, realmente info rmati. In quest’ottica il Ministero della Salute ha realizzato la campagna di comunicazione per la vaccinazione morbilloparotiterosolia, come previsto dal Piano di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita. In tale campagna di comunicazione, particolare attenzione è stata data alla formulazione di messaggi differenziati nella formulazione per la popolazione generale e per gli operatori sanitari, secondo le considerazioni metodologiche sopra accennate, ma il più possibile completi nelle informazioni su rischi delle malattie, vantaggi della vaccinazione, rischi di eventi avversi da vaccino, quantificati e confrontati con i rischi delle malattie. Ciò al fine di contribuire, soprattutto, a quel processo di condivisione di una cultura delle vaccinazioni, considerata elemento fondamentale per il raggiungimento di irrinunciabili obiettivi di salute collettiva.