Luglio - Parrocchia di Sarnico Bergamo
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Luglio - Parrocchia di Sarnico Bergamo
SOMMARIO 1 2 3 5 6 10 11 12 14 15 16 18 19 20 22 24 Copertina: Processione Stella Maris (foto Silvano Marini) Sommario - Orario Sante Messe - Numeri telefonici Editoriale: Vacanze intelligenti Questione di soldi - Le foto del CER Chiesa Universale - Chiesa Diocesana Calendario e numeri utili La "Stella del mattino" ci invita a credere Riflettiamo: Perché bisogna pregare sempre Piccole riflessioni Il Santo perdono d'Assisi Il Segno della Croce I Canterini del Sebino: Se questa non è festa! Un po' di tutto C.S.I. Oratorio Sarnico Il sorriso di Monica Drink gratis agli studenti? 27 Generazioni a confronto 28 Cent'anni di grinta per nonna Dosola 30Fotocronaca 32 Sarnico nella storia del Risorgimento 33 Ricordo di Carlo Alberto a 15 anni dalla morte 34 I volti: Valli il mobiliere 35 Associazione Anziani e Pensionati 36 Come eravamo 38 Tennis Club Sarnico: Torneo A.I.R.C. 40 E...state a Sarnico gli appuntamenti di luglio e agosto 42 In volo per Neverland 44 Le pagine del Comune 50 Attività dell'ASD Judo Sarnico 51 Gli specialisti della medicina difensiva 52 Anagrafe parrocchiale 56 Le foto di una volta: Matrimonio Giudici Foiadelli Luglio 2012 Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione da sabato 29 Settembre 2012. Si raccomanda la consegna degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e non oltre lunedì 17 settembre 2012 presso [email protected]. Il materiale pervenuto oltre il limite stabilito non potrà essere pubblicato se non nel mese successivo. Grazie per la collaborazione. Orario estivo Sante Messe Festivo ore 8.00 - 8.45 (Ospedale) 10.30 - 18.00 - 20.00 (Parrocchia) Feriale ore 7.00 (Osp.) 8.00 - 16.00 - 20.00 (lun. Camposanto, mar. Fosio, gio. Castione, mer. e ven. in parrocchia). Ore 10.00 ogni giovedì (Casa rip.) Vigilia di Festa ore 16.00 (Casa di riposo) - 18.00 (St. Maris) 20.00 (Parrocchia) Funerali agosto: ore 16.30 N. Telefonici ed e-mail utili Parrocchia 035 910056 don Luciano 348 9049113 Oratorio 035 912 078 don Loris 328 3932361 Sacrista 339 2087660 Centro pr. ascolto 035 910916 Sala Giochi (Meulì) 035 912107 Cine Junior 035 910916 Centro Quader 035 912420 Centro Famiglia 035 911252 Casa di riposo 035 4261453 Il Battello 035 914421 Carabinieri 035 910031 Emergenza sanitaria 118 Guardia medica 035 914553 Ospedale 035 3062111 Farmacia 035 910152 (orari 8.30-12.30 / 15.30-19.30 Sito web: www.parrocchiasarnico.it E-mail sito web: [email protected] Sito C.SI.: www.csioratoriosarnico.it E-mail C.S.I.: [email protected] E-mail de “ilPorto: [email protected] E-mail parroco: [email protected] E-mail don Loris: [email protected] c/c postale Parrocchia: N. 49089303 Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI Amministrazione: don LUCIANO RAVASIO - Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056 Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971 Stampa e inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292 Redazione: don L. Ravasio, don L. Fumagalli, M. Dometti (CIVIS), R. Gusmini e S. Marini. Collaboratori: don V. Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, L. Cuni, G. Cadei, C. Casati, G. Dossi, G. F. Gaspari, P. Gusmini, R. Modina, G. Schivardi e S. Venchiarutti. Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056 E D I T O R I A L E Vacanze intelligenti a cura di Don Luciano Osservare il cielo, tener pulita la natura e imparare a stare con gli altri e volersi bene È saper dare alla vita un respiro ampio, dove tutto si innalza e diventa capace di aprirsi allo stupore sapendo che Dio fa sempre nuove tutte le cose. Osservare il cielo vuol dire ridimensionare tante cose che ci fanno impazzire e che mortificano la vita e ci fanno agitare troppo perché ci dimentichiamo che sono solo terrestri. Le stelle sono corpi celesti brillanti; con quella luce anche noi brilliamo di uno splendore che parte dal cuore, dallo spirito e ci trasforma tutti in pianeti che brillano di luce riflessa. Il secondo invito è quello di tener pulita la natura dentro e fuori in un rapporto nuovo con i boschi, i mari, le montagne e riscoprire un’armonia generale con la natura nella quale tutti siamo generati. Occorre avere tempo to si inserisce in un progetto ampio di lcune suggestioni possono e coraggio per immedesimarsi, con far scattare la buona volon- vita. Madre Natura assaporando profumi e tà per realizzare il desiderio Osservare il cielo è sviluppare la capa- humus che la terra sprigiona quando di relax, per trovare quella cità di pregare oltre la filastrocca im- si resta stesi fino a diventare una cosa pace e serenità che permette di far parata a memoria da bambini. sola con essa. rifiorire energie che, per l’impegno costante vissuto, si erano assottigliate, così anche per quegli anticorpi necessari per affrontare una nuova stagione che ci aspetta, non certo facile sotto tutti i punti di vista. A Il primo invito è quello di osservare il cielo. Vuol dire anche imparare ad alzare lo sguardo oltre ciò che appiattisce la vita e la rende monotona, dare un respiro divino. In tutte le religioni il cielo indica il modo proprio di essere di Dio che non è legato alle leggi della terra che ne indicano fugacità e fragilità. Mettere cielo è dare entusiasmo a quello che si fa e che si è perché tutLug. 2012 ilPorto - 3 Imparare a stare con gli altri e volersi bene Foto Gian Attilio Valli Fare una passeggiata con la gioia di assaporare ciò che ci circonda con tutti i cinque sensi e sprigionare la gioia di esistere diventa la vera fortuna di chi si immerge nell’acqua, possibilmente pulita, e ricupera il senso vero del grembo materno per nascere in modo nuovo. Certo quando si torna ai rapporti “quotidiani” occorre guardare le persone in modo nuovo e allora il terzo suggerimento che l’estate ci invita a scoprire è imparare a stare con gli altri e a voler- si bene. L’uomo, anche nella dimensione naturale più bella (pensiamo al paradiso terrestre), non trova la realizzazione di se stesso se non quando finalmente si rispecchia in un altro essere umano che lo completa e gli dà una visione più ampia della vita. Stare con gli altri per amarli non è solo un gesto di bontà e di umanità, ma è un modo per star bene con se stessi. Volersi bene è anche quel sano egoismo che ti fa scoprire nel progetto con la tua donna/uomo Con il numero di luglio la redazione de "il Porto" chiude per ferie. L'appuntamento con i lettori è per sabato 29 settembre 2012. Nel ringraziare redattori, collaboratori e tutti coloro che si impegnano con assiduità nella distribuzione del nostro mensile che lo scorso mese di giugno ha raggiunto il ragguardevole numero di 60 pagine, auguriamo ai lettori che il periodo di meritata vacanza non voglia dire soltanto riposarsi, lasciare la vita di tutti i giorni, ma anche e soprattutto fare "il pieno" di emozioni che restino a lungo e facciano crescere, star bene e custodire la memoria di cose importanti. La redazione 4 - ilPorto Lug. 2012 e con la tua famiglia lo scopo e la bellezza del tuo tribolare, faticare e sacrificarti. Ma è bello riuscire a dar vigore alla parte migliore di sè offrendola a qualcuno con cui si condivide la vita. Amarsi è la cosa più bella del mondo ed è ciò che veramente può far scattare quello che manca alla vita: guardare tutto con la bellezza di poter dire a qualcuno: “Ti amo” e sentire l’eco della giornata che sussurra: “per sempre”. Anche l’amicizia vera e sincera è una energia che ti fa scoprire in modo nuovo immaginazione e creatività, dandoti un buon coraggio anche nelle difficoltà della vita e una profonda consonanza anche semplicemente alzando gli occhi al cielo. Indimenticabili certe notti passate con gli amici a contemplare la via lattea in un cielo, a 2000 metri. L’amico è colui che ti indica la stella e allora affronti la vita sempre a testa alta e con la luce di quella stella trovi dentro di te coraggio e forza che sono i due ingredienti fondamentali della vita. Ama chi il Signore ti ha messo accanto perché la tua vacanza sia una bella avventura e… non diventi un’avventura da dimenticare. Buone vacanze a tutti Questione di soldi Durante il mese di GIUGNO 2012 le offerte pervenute alla parrocchia registrano l’importo di: Euro che aggiunte a quelle pervenute dall’inizio dei lavori di restauro di: Euro Euro ammontano complessivamente al 30 GIUGNO 2012 a: 1.143,00 1.107.707,00 1.108.850,00 Euro " " " 3.320.000,00 176.471,00 907.761,00 421.553,00 Alla stessa data risultano spesi di cui da pagare ancora ai fornitori e debito bancario residuo del mutuo e debito bancario del fido di conto corrente Si ringraziano vivamente tutti i benefattori che anche questo mese con le loro offerte hanno voluto sostenere il gravoso impegno della Parrocchia. Meritano una segnalazione : - Associazione Familiari Caduti e Dispersi in guerra - Bancarella del libro solidale - Alcuni ammalati che mensilmente non mancano di sostenere le necessità della Chiesa - I coscritti della classe 1952 nell’incontro conviviale del 60° compleanno Oltre naturalmente gli altri che desiderano mantenere l’anonimato. CER 2012 Lug. 2012 ilPorto - 5 CHIESA UNIVERSALE «I due Apostoli testimoni insigni della fede» da “Avvenire" «La comunità cristiana, sostenuta dallo Spirito, si sente incoraggiata a proseguire forte e serena sulla strada della fedeltà a Cristo e dell’annuncio del suo Vangelo» «Cari fratelli e sorelle celebriamo con gioia la solennità liturgica dei santi apostoli Pietro e Paolo, una festa che accompagna la storia bimillenaria del Popolo cristiano. Essi sono chiamati colonne della Chiesa nascente.Testimoni insigni della fede, hanno dilatato il Regno di Dio con i loro diversi doni e, sull’esempio del Divino Maestro, hanno sigillato col sangue la loro predicazione evangelica. Dal sacrificio di Pietro sono segno eloquente la Basilica Vaticana e questa piazza così importante per la cristianità. Anche del martirio di Paolo restano tracce significative nella nostra città, specialmente la Basilica a lui dedicata. Roma porta iscritti nella sua storia i segni della vita e della morte gloriosa dell’umile Pescatore di Galilea e dell’Apostolo delle genti. Che giustamente si è scelti come protettori. Ma i santi Pietro e Paolo brillano non solo nel cielo di Roma, ma nel cuore di tutti i credenti che, illuminati dal loro insegnamento, in ogni parte del mondo camminano sulla via della fede, della speranza e della carità. In questo cammino di salvezza, la comunità cristiana, sostenuta dalla presenza dello Spirito del Dio vivo, si sente incoraggiata a proseguire forte e serena sulla strada della fedeltà a Cristo e dell’annuncio del suo Vangelo agli uomini di ogni tempo. In questo fecondo itinerario spirituale e missionario si colloca anche la consegna del pallio agli arcivescovi metropoliti. Che ho compiuto in Basilica. Un rito sempre eloquente, che pone in risalto l’intima comunione dei pastori con il Successore di Pietro e il profondo vincolo che ci lega alla tradizione apostolica. Si tratta di un duplice tesoro di santità, in cui si fondano insieme l’unità e la cattolicità della Chiesa: un tesoro prezioso da riscoprire e da vivere con rinnovato entusiasmo e costante impegno». «Sia lode a Pietro e Paolo, queste due grandi luci della Chiesa; essi brillano nel firmamento della fede». «In questo clima, desidero rivolgere un particolare pensiero alla delegazione del Patriarcato di Costantinopoli che, come ogni anno, è venuta per prender parte a queste nostre tradizionali celebrazioni. La Vergine Santa conduca tutti i credenti in Cristo al traguardo della piena unità!». Benedetto XVI Educare l’uomo alla salvaguardia del creato «Non è più possibile dilapidare le risorse del creato, inquinare l’ambiente in cui viviamo come stiamo facendo. La vocazione dell’uomo è di essere il custode e non il predatore del creato» Celebrare la Giornata per la salvaguardia del creato significa, in primo luogo, rendere grazie al Creatore, al Dio Trino che dona ai suoi figli di vivere su una terra feconda e meravigliosa. La nostra celebrazione non può, però, dimenticare le ferite di cui soffre la nostra terra, che possono essere guarite solo da coscienze animate dalla giustizia e da mani solidali. Guarire è voce del verbo Amare, e chi desidera guarire sente che quel gesto ha in sé una valenza che lo vorrebbe perenne, come perenne e fedele è l’Amore che sgorga dal cuore di Dio e si manifesta nella bellezza del creato a noi affidato come dono e responsabilità. La guarigione nasce da un cuore che ama. È la logica dell’educazione alla «vita buona del Vangelo» che le nostre Chiese stanno percorrendo in questo decennio. Educare all’alleanza tra l’uomo e la terra. A noi come Chiese in Italia, in sintonia con tante Chiese nel mondo, spetta proprio 6 - ilPorto Lug. 2012 questo compito: riportare il cuore della nostra gente dentro il cuore stesso di Dio, Padre di tutti, che «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti». Solo se diventerà primaria la coscienza di una universale fraternità, potremo edificare un mondo in cui condividere le risorse della terra e tutelarne le ricchezze. Tra ecologia del cuore ed ecologia del creato vi è infatti un nesso inscindibile, come ricorda Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate: «L’uomo interpreta e modella l’ambiente naturale mediante la cultura, la quale a sua volta viene orientata mediante la libertà responsabile, attenta ai dettami della legge naturale» L’ambiente naturale non è una materia di cui disporre a piacimento, «ma opera mirabile del Creatore, recante in sé una “grammatica” che indica finalità e criteri per un utilizzo sapiente, non strumentale e arbitrario. Vivere il territorio come un bene comune è un’esigenza di vasta portata, che richiama anche le comunità ecclesiali a una presenza vigilante. Abbiamo bisogno di una pastorale che ci faccia recuperare il senso del “noi” nella sua relazione alla terra, in una saggia azione educativa: Educare alla vita buona del Vangelo. «Le stesse mani dell’uomo, sostenute e guidate dalla forza dello Spirito, potranno così guarire e risanare, in piena riconciliazione, il creato ferito, a noi, affidato dalle mani paterne di Dio, guardando con responsabilità educativa alle generazioni future, verso cui siamo debitori di parole di verità e opere di pace». Il Papa a Castel Gandolfo tra riposo e preghiera Al lavoro anche per preparare gli eventi dell’autunno Benedetto XVI si è trasferito a Castel Gandolfo per il tradizionale soggiorno estivo e da dove farà rientro alla fine di settembre o ai primi di ottobre. Ad accoglierlo, come sempre, tra gli altri il vescovo di Albano, Marcello Semeraro, nella cui diocesi si trova la residenza di Castel Gandolfo. Al suo arrivo nella cittadina laziale il Papa ha voluto affacciarsi brevemente dal balcone della facciata principale del Palazzo Apostolico e rivolgendosi ai fedeli li ha salutati con poche parole: «Cari amici, sono felice di essere arrivato qui nelle mie ferie e auguro a tutti buon riposo, buon rinfresco, speriamo che spiritualmente e fisicamente possiamo rinnovarci in questa bella piccola città circondata dalla bellezza della creazione. Grazie per la vostra presenza. Auguri, buone vacanze a tutti voi». Come sempre quelle del Papa sono vacanze di lavoro. I ritmi della Curia Romana in questo periodo sono ridotti, ma già incombono gli impegni apostolici del prossimo autunno. Il 7 ottobre infatti il Papa, in Vaticano, aprirà l’Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi e proclamerà due nuovi Dottori della Chiesa. Senza contare l’Anno della fede che si svolgerà dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013 nel contesto del 50° dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II. Per la diocesi di Albano, aggiunge il vescovo Semeraro, «l’arrivo del successore di Pietro è sempre una festa, un motivo di grande gioia. La presenza di Benedetto XVI ci conferma nella fede, nell’amore per la Chiesa e nella fedeltà al suo insegnamento» Quest’anno poi, è davvero speciale, perché il riposo estivo prelude ai grandi impegni di settembre e ottobre. Il viaggio in Libano e quello a Loreto, sulle orme di Giovanni XXIII. Il Sinodo dei vescovi e l’inizio dell’Anno della fede. «Davvero, auguriamo al Papa di potersi ritemprare per affrontare al meglio questi impegni. Tra l’altro - afferma il vescovo di Albano - il Santo Padre ci insegna come fare vacanza: le sue giornate, infatti, trascorrono tra la preghiera, lo studio, la lettura, le passeggiate e il contatto con la natura, oltre allo spazio agli affetti familiari quando in agosto lo raggiunge il fratello, monsignor Georg. Il tutto in un ritmo disteso e regolare che favorisce il riposo della mente, del corpo e dello spirito. In sostanza, ciò che egli consiglia agli altri, lo mette in pratica prima di tutto per se stesso». Giovani ed educazione l’eredità di Mons. Cesare Mazzolari In Sudan un Centro di formazione per insegnanti «Noi siamo qui per continuare infaticabilmente a insegnare l’arte paziente del dialogo e della riconciliazione, per essere animatori dall’interno di una società che non conosce i propri diritti, e per promuovere, sulla base della dottrina sociale della Chiesa, pace e sviluppo. La gente di questo Paese è chiamata ad assumersi direttamente responsabilità molto grandi per costruire la storia di questa nuova Repubblica del Sud Sudan». Così si esprimeva, lo scorso anno, alla vigilia dell’indipendenza, proclamata il 9 luglio, monsignor Cesare Mazzolari, vescovo di Rumbek, che aveva condiviso con la sua gente gli anni drammatici della guerra e il sogno di un Paese libero e in pace. Pochi giorni dopo, il 15 luglio, il cuore di monsignor Mazzolari smetteva di battere, mentre celebrava la Messa nella piccola Cattedrale di Rumbek. Ma i semi gettati in quella terra difficile e piena di potenzialità continuano a dare frutto. Soprattutto nel campo dell’educazione, una delle priorità assolute del vescovo comboniano, che anche durante la guerra non aveva mai smesso di aprire scuole. Le chiamavano semplicemente «Comboni» che era sinonimo di scuola. Perché non c’era altro. Anche adesso non c’è molto di più. Occorre cominciare da zero e i tempi necessariamente lunghi. Ma qualcosa si sta facendo. E anche il sogno di monsignor Mazzolari di creare un grande Centro di formazione per insegnanti sta per diventare realtà. Poche settimane prima della proclamazione dell’indipendenza, in un contesto ancora di grande precarietà, monsignor Mazzolari aveva voluto mettere la prima pietra di questo Centro. A distanza di un anno, la fondazione Cesar, che lo ha sempre sostenuto e che continua a portare avanti i suoi progetti, lancia una grande Campagna si sensibilizzazione per portare a termine il Centro. Intanto, in attesa che il complesso venga terminato, la fondazione Cesar sta sostenendo la formazione di 250 insegnanti della diocesi di Rumbek, affinché possano tornare in classe dai loro studenti un po’ più qualificati. Lug. 2012 ilPorto - 7 CHIESA DIOCESANA Il Vescovo Beschi ai missionari «Provocate la Chiesa» da “L’Eco di Bergamo” «La Missione non è un’avventura ma un mandato. Siete fermento nelle nazioni del mondo, ma anche per la nostra terra bergamasca. Il vostro ritorno è un racconto di passione per il Vangelo che provoca la nostra Chiesa e le nostre comunità. Nella casa madre delle Poverelle, il vescovo Francesco Beschi ha incontrato una cinquantina di missionari, fra preti Fidei donum, religiosi e religiose, laici e laiche, attualmente presenti nella nostra diocesi, con impegno missionario in Nordamerica, Sudamerica, Africa e Asia. «Il “ritorno” della missione» è stato il tema di riflessione. «Non in senso geografico - ha detto don Giambattista Boffi, direttore del Centro missionario diocesano, ma come ritorno di questa ricca esperienza delle nostre comunità». «Oggi bisogna essere missionari non soltanto in territori geografici ma anche nei territori esistenziali, cioè negli ambiti di vita dell’uomo. La Chiesa si riforma anche lasciandosi provocare dal ritorno delle esperienze missionarie». Sono seguiti gli interventi dei missionari. Un missionario ha raccontato la ventata di freschezza portata nelle parrocchie nordeuropee dalle comunità africane e filippine. Un altro missionario ha raccontato la sua esperienza nell’arcidiocesi americana di Chicago. È seguito l’intervento del vescovo, che ha ringraziato tutti per l’impegno missionario, ricordando anche i laici. «È una grande novità. Partono come volontari missionari, vivendo anche una forte esperienza di fede personale, oppure un’esperienza di ricerca della fede». Monsignor Beschi ha espresso la sua vicinanza all’ansia apostolica dei missionari e anche alle loro preoccupazioni di fronte ai cambiamenti epocali nelle nazioni occidentali, ricordando però che «”il ritorno” delle esperienze missionarie è un grande dono e una grande provocazione per la Chiesa. La missione “ad gentes” è il paradigma di ogni esperienza pastorale». Il vescovo ha infine confidato un «sogno»: avere in diocesi un luogo dove chi ha fatto esperienza missionaria possa trovare una casa o una comunità anche per un periodo breve. «Solo lo stupore conosce» I pensieri di un animatore. Riscoprire e meravigliarsi di fronte alla forza dello stupore «Solo lo stupore conosce». Questa frase mi è rimasta impressa da alcuni mesi. Era una serata in preparazione al Cre, nel mio oratorio, quando il Don ha condiviso la lettera di un bambino ai suoi animatori in vista del Cre-Grest. Era il momento finale della serata. Ogni volta, prima della preghiera, un testo o una riflessione concludevano a grandi linee ciò che era detto nei vari gruppi di lavoro. Ci sono tante cose in questo mondo che non so e che voi animatori potreste spiegarmi, con gli occhi che vi brillano, perché solo lo stupore conosce. Lo stupore. Mi chiedevo: sarò in grado di provare stupore? Il Cre - Ora sono animatore al mio Cre da settimane. Sono state stupende, veramente eccezionali. Inizio purtroppo a rendermi conto che ormai il Cre sta finendo. Settimane con giochi, gite, corse e fatiche. Settimane di amicizie belle tra noi animatori e tra i bambini. E devo proprio dirlo. Settimane piene di stupore. In quella lontana sera non potevo immaginarmi minimamente di quanto il Cre sia generatore di stupore. Ascoltando quella frase, nella sera di formazione, mi ero detto che avrei cercato 8 - ilPorto Lug. 2012 attimi di stupore durante il Cre. Immaginavo gli sguardi stralunati di alcuni bambini durante le tappe della caccia al tesoro, oppure alla scoperta di vittoria in un torneo pomeridiano. Non riuscivo a pensare allo stupore come un cosa non individuale, collettiva, condivisa. Ed invece è proprio così. Ora sono convinto che come una macchina non riesce a muoversi senza benzina, un Cre non cresce e non vive senza l’elemento fondamentale dello stupore. I bambini sono i primi creatori: in ogni piccola cosa riescono a vivere meraviglia. Non solo nei giochi , ma nell’essere in tanti, nell’oratorio addobbato, nella bandiera della propria squadra; nella preghiera con le candele accese. E posso solo stupirmi quando già al terzo giorno di Cre, i bambini ti seguivano e ti ascoltavano come mai nessuno prima. E lo stupore per qualcosa di bello. È lo stupore del Cre. Posso dire che al Cre ho scoperto lo stupore. E scusate il gioco di parole, ma sono rimasto stupito di tanto stupore presente. E ve lo posso assicurare, la frase è proprio vera. Ma con qualcosa in più: «Solo con lo stupore si conosce il Cre». Il saluto a 45 giovani missionari «Portate gioia nella nostra diocesi» «Con la vostra esperienza in missione, non risolverete i problemi di povertà dell’Africa e dell’America Latina. Però Dio cambia il mondo anche attraverso il vostro impegno. Quando tornerete, portate la gioia della missione nelle comunità». Nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, il vicario generale monsignor Davide Pelucchi ha presieduto un incontro di preghiera per i giovani bergamaschi che partiranno per un’esperienza nelle missioni. Quest’anno sono 46, di un’età compresa fra i 18 e i 35 anni. Venti andranno in Bolivia, fra cui una coppia di sposi novelli. Il 6 agosto parteciperanno a Quoir, nell’arcidiocesi di Santa Cruz de le Sierra, presente il vescovo Francesco Beschi, alla consacrazione della chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli, costruita in memoria del vescovo Roberto Amadei. Gli altri giovani andranno in Brasile, Cuba, Benin, Costa d’Avorio, Ruanda e Uganda. «C’è una Chiesa che vi manda in una Chiesa sorella - ha detto don Giambattista Boffi, direttore del Cmd, all’inizio dell’incontro - per vivere un momento intenso di Chiesa». L’incontro è stato scandito da canti, preghiere e lettura biblica. «La vita è un dono ma anche una missione - ha detto monsignor Pelucchi nelle riflessioni -. La vostra partenza non è desiderio di un’avventura per riempire l’estate, ma è dono e impegno». Il vicario generale ha quindi posto una domanda. «Vale la pena vivere la giovinezza impegnandosi? Sì, perché la vita è vera soltanto se vissuta come dono»- A ogni giovane sono stati donati due segni: un pezzetto di stoffa nei colori sudamericani e un diario in cui scrivere appunti. I bergamaschi nella terra di Papa Wojtyla Visitato a Cracovia il centro spirituale in costruzione I pellegrini alla fabbrica di Schindler «Voglio dirvi la gioia di trovarci insieme in questa mattina a Cracovia, in questa chiesa dei santi Pietro e Paolo, di trovarci insieme pur provenendo da percorsi diversi». Il vescovo Francesco Beschi si è rivolto ai fedeli all’inizio della Messa di apertura del pellegrinaggio diocesano, agli oltre duecento arrivati in pullman nella serata e ai centoventi arrivati a Cracovia in aereo da Orio, nella mattinata di lunedì insieme al vescovo ausiliare emerito Lino Belotti. «La gioia di incontrarsi, la gioia di stare insieme, di pregare insieme, di avviare un percorso di ascolto e di relazione con una terra lontana da Bergamo che pure con la nostra tradizione ha molte affinità». Il vescovo ha sottolineato la forza della tradizione polacca, della devozione a Maria di questo popolo da cui è venuto Papa Giovanni Paolo II. E davanti alla chiesa gremita il vescovo ha ricordato due interventi di Papa Wojtyla, il primo a Bergamo, nell’aprile del 1981. Allora Giovanni Paolo II ricordò Giovanni XXIII, il Papa bergamasco, il suo affetto per la terra polacca, la visita che fece il 17 settembre 1912 a Cracovia quando si trovava a Vienna per il congresso eucaristico, le visite al santuario di Jasna Gora, il centro della spiritualità e forse anche della nazione polacca. E poi il vescovo ha ricordato le parole di Papa Wojtyla durante la prima visita da pontefice in terra polacca, nel 1979, in pieno periodo comunista, quando mise in evidenza il suo legame con la tradizione della sua terra. I pellegrini hanno ascoltato il Vangelo di Luca quando parla della visita di Maria alla cugina Elisabetta, «nella regione montuosa, in una città di Giuda - ha detto il vescovo Francesco -. È il primo pellegrinaggio evangelico… Elisabetta accoglie la giovane cugina Maria dicendole: a che cosa devo che la madre del mio Signore venga a me? E queste parole sono parole di fede… Non si può misurare la fede, come la vita. A volte procede robusta e forte, altre volte sta fragile nell’ombra… ma forse dobbiamo pensare che la nostra fede non debba essere uno sforzo per credere, ma anzi, un lasciarsi andare a Dio, un riconoscere quello che Dio fa, un dare fiducia a lui, un affidarci a lui che ci viene incontro. Un riconoscerlo, anche attraverso Maria, come accade per Elisabetta». E poi il vescovo è tornato al senso del pellegrinaggio mariano, alla considerazione della Madonna come di una via per accedere a Gesù a Dio. Dopo la Messa i pellegrini hanno visitato il ghetto di Cracovia, la fabbrica di Schindler, l’uomo d’affari che salvò centinaia di ebrei durante l’occupazione nazista. Poi la visita si è estesa al centro storico di Cracovia. Nel pomeriggio la visita alla basilica della Divina Misericordia e al convento di Faustina Kowalska, la suora che morì a soli 33 anni, ma la cui fama di santità era già diffusa e conosciuta. Anche dal giovane Karol Wojtyla. Sarà lui, Giovanni Paolo II , a canonizzarla il 30 aprile 2000. Ad Auschwitz ha vinto il male. Ma c’è la speranza. Parole umili quelle del vescovo, come la preghiera che si è levata dai 340 pellegrini bergamaschi in fondo ai binari, in fondo al campo, dove sorge il monumento delle vittime dei lager. Il Vescovo ha portato insieme ai pellegrini una corona di fiori. Ha detto: «Qui si è tentanto di annullare non solo i prigionieri ebrei e di altre nazioni, si è tentato di annullare l’uomo». I pellegrini hanno camminato tra i viali e la visita ad Auschwitz è diventata un pellegrinaggio nel pellegrinaggio. Lug. 2012 ilPorto - 9 AGOSTO MER 1 ore 12.00 Inizio Santo perdono d'Assisi GIO 2 ore 24.00Conclusione Santo perdono d'Assisi VEN 3 Adorazione DOM 5 ore 18.00 Battesimi comunitari SAB 11 ore 18.00 S. Messa Chiesetta degli alpini (S.Fermo) MAR 14 ore 18.00 S. Messa a Stella Maris MER 15 ASSUNZIONE DI MARIA VERGINE ore 10.30 Santa Messa ore 18.00 Concelebrazione 30° Mons. Piero Sacella GIO 16 Festa di San Rocco a Castione ore 19.00 Santa Messa e processione MER 22 ore 20.00 Ufficio Comunitario VEN 24 Partenza gita parrocchiale in Puglia DOM26 SANT'ALESSANDRO VEN 31 Arrivo gita parrocchiale in Puglia SETTEMBRE LUN 3 ore 16.00 Matrimonio in San Paolo GIO 6 Adorazione VEN 7 ore 16.00 Matrimonio DOM 9 ore 11.00 Matrimonio in San Paolo LUN 10 ore 21.00 Incontro Giovani Coppie MAR 11 ore 20.45 Consiglio dell'Oratorio GIO 13 ore 20.30 Consiglio Pastorale Parrocchiale VEN 14 Esaltazione della croce. S. Messe in S.Paolo Assemblea Diocesana SAB15ore 11.00Matrimonio ore 21.00 Concerto Elena Gallo (in Chiesa Parrocch.) DOM 16 ore 10.00 ALISEO 2012 (Festa Aeronautica Lido Nettuno) Festa dell'ammalato (UNITALSI) ore 15.00 S.Messa e Sacramento dell'Unzione MAR 18 ore 20.45 Rinunine catechisti ore 21.00 Preparazione genitori dei battezzanti GIO 20 ore 20.00 Ufficio comunitario SAB 22 ore 15.30 Matrimonio ore 18.30 S.Messa Chiesetta degli alpini - S.Maurizio DOM23 ore 10.30 S.Messa e battesimi comunitari DOM30 ore 10.30 S.Messa inizio anno catechistico Pranzo comunitario - Iscrizioni catechesi XXV Beatificazione Pierina Morosini OTTOBRE LUN1 Santa Teresa di Lisieux ore 19.30 Processione e Santa Messa ore 20.00 Festa delle famglie Agosto - Settembre 2012 NUMERI UTILI UFFICI COMUNALI tel. 035 924111 - fax 035 924165 Uffici Amministrativi (anagrafe) tel. 035 924126 da lunedì a venerdì 9.00 -12.30 lunedì martedì giovedì 17.30 -18.30 Ufficio Tecnico Urbanistica tel. 035 924145 mercoledì venerdì 9.00 -12.30 Ufficio Tecnico Comunale Urbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145 Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 92414 Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846 da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00 - 18.00 Ufficio assistente sociale tel. 035 924152 lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì 9.00 12.30 Ufficio tributi tel. 035 924112 lunedì mercoledì venerdì 9.00 -12.30 giovedì 17.30-18.30 PROTEZIONE CIVILE Sede operativa: tel. 035 911893 Responsabile operativo: tel. 338 5467160 e.mail: [email protected] BIBLIOTECA COMUNALE tel. 035 912134 lunedì chiuso Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00 Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00 Venerdì 15.00-19.00 Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00 a cura di Civis La "Stella del mattino" ci invita a credere Mons. Gervasoni e il Parroco don Luciano nel corso della processione Stella Maris del 21 luglio scorso Foto San Marco S ono passati altre 40 anni da quando Domenico Savoldi, ai tempi presidente della Pro Loco e don Giovanni Ferraroli ripresero, con il contributo della locale Associazione Marinai”, la tradizionale “Luminaria sul lago”. Migliaia di lumini trasportati dalla corrente scivolavano sulle acque del lago fino al ponte, accompagnati dalle barche dei pescatori illuminate da festoni colorati, ghirlande e corone. Negli anni ’70 gli organizzatori abbinarono a questo evento folcloristico, anche una più marcata componente religiosa: la processione della Madonna in legno “Stella Maris”, opera giovanile attribuita al Manzù. Oggi i lumini non ci sono più, i festoni di carta sono stati sostituiti da catenarie di lampadine, ma il suggestivo spettacolo delle barche illuminate e della processione della “Madonnina” è rimasto inalterato. Stesse le emozioni, stessi i sentimenti che ancora tante persone che accorrono sul lungolago riservano all’evento religioso. Anche quest’anno, forti della collaborazione con la locale sezione marinai, è stato riproposto sabato 21 luglio dalla Parrocchia e dalla Pro Loco, questo appuntamento fisso dell’estate sarnicese per i turisti e per i cittadini di Sarnico così legati a questa processione aperta quest’anno dai kayak - su uno dei quali ha preso posto la folta chioma di don Loris - seguita da tante barche piccole o grandi, vecchie, nuove o della tradizione locale e chiusa, come sempre, da quella con la statua della Madonna Stella Maris da cui il parroco don Luciano Ravasio invitava al canto e alla preghiera. Nonostante qualcuno avesse previsto il peggio portando con sé l’ombrello, la pioggia si è fatta vedere solamente verso mezzanotte permettendo alle oltre 5.000 persone che, nonostante le pessimistiche previsioni meteo hanno assiepato il lungolago, di poter assistere a questo appuntamento ormai storico della tradizionale processione notturna sul lago, con le suggestive coreografie di luce create dalle imbarcazioni illuminate. Hanno avuto quindi ragione i vecchi del paese nell’affermare che solo una volta in 45 anni la “Luminaria sul lago”, come ancora molti sarnicesi la chiamano, non è stata fatta per la pioggia. Un evento quello del 2012 caratterizzato dalla presenza, a bordo dell’imbarcazione della “Madonnina”, del Vicario vescovile per la città Mons. Maurizio Gervasoni, nativo di Sarnico, che quest’anno ha festeggiato i suoi 35 anni di attività pastorale e al quale il prevosto don Luciano Ravasio ha lasciato l’onore della benedizione finale. «Maria è Stella del mare - ha detto Mons. Gervasoni - perché ci insegna a credere, perché Lei stessa ha creduto: ha creduto all’annuncio dell’Angelo, ha creduto quando Gesù da piccolo cresceva come gli altri bambini e non somigliava al figlio di Dio, ha creduto quando Gesù faceva discorsi che Lei non riusciva a capire ed anche quando l’hanno ucciso in croce, anche lì Maria ha creduto. Ed anche noi siamo invitati da questa “Stella del mattino” a credere». Al termine della cerimonia, tutti con il naso all’insù per lo spettacolo pirotecnico sul lago che ha concluso la serata. Una ventina di minuti di luci e colori, un crescendo di emozioni e suggestioni in tutta sicurezza grazie alla presenza, oltre che della Polizia Municipale, coordinata dal comandante Marco Zerbini, anche dei volontari della Croce Rossa di Bergamo e della locale sezione ANA della Protezione Civile. Lug. 2012 ilPorto - 11 R I F L E T T I A M O a cura di don Valentino Salvoldi Perché mai bisogna pregare sempre? Nella preghiera siamo di fronte al mistero di Dio, sperimentiamo la sua gratuità e siamo invitati a essere come Lui C arissimo Valentino, perché dovremmo pregare in modo incessante (Luca 18,1; 1 Tess 5, 17)? Otteniamo sempre quello che chiediamo, oppure la risposta di Dio si pone soprattutto su di un piano diverso rispetto le nostre richieste? Sono rimasto sgomento tante volte di fronte a questo quesito. Ho vissuto gli ultimi mesi di vita di mio padre pregando per la sua guarigione che non è arrivata. Ho persino pregato in modo illogico: «Dio mio prendi me!». In mezzo a tanto silenzio di Dio, la risposta più bella me l’ha data proprio mio babbo la sera prima di morire. Abbiamo cantato insieme una ultima volta e accompagnati da una musica ascoltata in tante liturgie il suo corpo sciupato dalla malattia oscillava come in una danza, leggero e fiducioso. Poi pieno di gratitudine si è rivolto a tutta la famiglia: 12 - ilPorto Lug. 2012 «Che cosa sarebbe stato di me senza di voi che mi servite in tutto?». Penso che la gratitudine con cui ci ha lasciati sia nata dalla sua e dalla nostra preghiera e ancora mi stupisco del distillato di grazia contenuto in quelle parole pronunciate in un momento in cui sarebbe stata più naturale la disperazione. La preghiera in questo senso è più utile dell’utile, ma quanto irti sono i sentieri della preghiera sincera, e quali abissi spalanca di fronte all’anima! Essa è in grado di rivelare il nostro essere profondo: non siamo solo perchè pensiamo, ma siamo anche soprattutto perchè preghiamo. Nella preghiera siamo di fronte al mistero di Dio, sperimentiamo la sua gratuità e siamo invitati a essere come Lui. La preghiera non è utile in una logica mondana, ma senza preghiera è possibile fare una esperienza autentica dell’infinito? Lo dice Cristo (Luca 18,1) e lo ribadisce San Paolo. Tutta la vita deve svolgersi con Dio: Il Creatore è il meglio di noi stessi. È quella scintilla divina posta in noi quale provvidenziale stimolo a realizzarci a tutti i livelli. Certo, se i cristiani si limitano a “recitare” le preghiere, non possono aspettarsi grandi cambiamenti nella loro vita. Se, invece, respirano continuamente Dio e tutti i sublimi valori di cui parla la Bibbia, arricchiscono enormemente la loro esistenza e creano sulla terra un lembo di paradiso. È la fede che opera questo miracolo, così come la sua mancanza genera situazioni che sono un anticipo d’inferno qui, sulla terra. Occorre pregare sempre, perché la familiarità con valori eterni non s’improvvisa. La fede è un dono, ma “anche i diavoli credono e tremano”. La carità è un bisogno, ma va nutrita di preghiera per sussistere. Se la fede e la carità si possono giustificare anche a livello razionale (per lo meno, aiutano a vivere bene), la speranza si presenta come la più “illogica” e difficile da praticare tra le virtù. È un fiore delicato che, o si coltiva per tempo, oppure non c’è quando maggiormente sarebbe necessario: nel momento del dubbio, dello scoraggiamento, della prova, del dolore e della morte. Bisogna pregare sempre: ciò è possibile, psicologicamente sano e bello, se fin da piccoli i genitori allenano le loro creature a stare alla presenza del Signore. I bambini respirano Dio quando in famiglia viene presentato in modo bello. Ciò li aiuta a crescere bene e ad assurgere a immagine di chi “possiede il Regno”.Tra le più belle risposte ricevute da coloro a cui chiedo se credano in Dio, questa è una delle più simpatiche: «Sì, perché ci credono i bambini». Il ragazzo iniziato ai sacramenti affronta la vita con un supplemento di energia vitale, al contrario di chi si appiattisce davanti alla Playstation, con pochi amici e sedotto dalla moda assurta a idolo e che gli impone ciò che deve pensare, come vestire e di che cosa parlare. L’adolescente nel cui corpo si scatena la tempesta ormonale, se è credente non vive le sue pulsioni come puro stimolo a sessualizzare tutto, ma come energia divina che infonde nelle membra un sacro eros, provvidenziale impulso ad amare tutti. Il giovane credente che "respira Dio”, amando la persona scelta come compagna della vita, fa dell’innamoramento un tempo di grazia: «Dio esiste, perché sono felice». Gli sposi che pregano assieme non saranno automaticamente risparmiati dalle crisi matrimoniali, ma avranno un supplemento di forza per affrontarle e non rassegnarsi alla separazione e al divorzio con facilità: insieme supplicheranno il Signore perché il deserto fiorisca. L’anziano che ha pregato e prega, raccoglie i frutti di una vita che è feconda soprattutto al termine, come un albero che, al cadere delle foglie, rivela la sua nuda essenzialità: i rami sono braccia alzate verso il Creatore. E pure nell’apparente morte, quei rami secchi scrivono parole di speranza nel cielo. Il moribondo orante riceve da Dio la forza di lasciare il mondo con parole sacre, benedicenti, sigillo di un’eterna promessa: «Ti porterò per sempre nel mio cuore». Grazie alla preghiera, quel distacco tragico della morte si muta in benedizione: è terminata una corsa e ne inizia un’altra, là dove tutti avremo la possibilità di vincere e riceveremo un’imperitura corona di gloria. E lassù, presso il trono dell’Altissimo, i nostri cari continueranno ad amarci e saranno in grado di aiutarci più di quand’erano tra noi. In Cielo avremo degli alleati in più per sorreggere i nostri passi vacillanti qui, sulla terra; per darci la forza di continuare a salire le montagne, perché non nelle paludi, ma solo sulle alte cime spuntano le stelle alpine. Riguardo poi all’efficacia della preghiera, giova ricordare una risposta di Cristo in virtù della quale comprendiamo che nulla cade nel vuoto: «Qualunque cosa domanderete, vi verrà dato lo Spirito Santo». La terza Persona della Trinità è l’Amore. Colui che ama scopre la bellezza dell’esistenza, non si lascia sopraffare dagli eventi e converte anche la morte in pienezza di vita. Lug. 2012 ilPorto - 13 R I F L E T T I A M O a cura di Pier Luigi Billi Riflettiamo: piccole riflessioni Cristo è risorto con il proprio corpo, quindi anche noi risorgeremo con i nostri corpi Chiediamo a Dio la perseveranza nella fede "N on habemus hic manentem civitate". Non dobbiamo rimanere qui in eterno, dunque si deve accettare quello che ci viene dalle nostre giuste ed oneste forze, non chiedere più del necessario, in quanto la nostra vera aspirazione è lontana, al di là dell’umana esperienza. La vita è un dono di Dio, quindi è bella e salutare, essendo Lui buono, ma la felicità è effimera, di breve durata, non rimane per sempre in questo mondo, essa viene sbriciolata, attimo per attimo, dal ritmo frenetico dell’esistenza. L’uomo ha lo sguardo aperto verso l’infinito, la sua vera aspirazione è l’eternità, una vita eterna sempre al presente, un presente felice. Quale differenza tra la vita umana e quella eterna! l’animo dell’uomo inquieto è spezzato giorno per giorno e siccome l’anima è unita al corpo, si spezzano l’un l’altro nel dolore, nella sofferenza e soprattutto nello stress. Dopo la morte l’unica a sopravvivere è l’anima ed alla fine dei tempi, come ho sempre sostenuto, anche il corpo si riunirà all’anima, in quanto insieme hanno combattuto nella vita ed insieme torneranno, essendo la morte teologicamente una separazione non dovuta alla natura umana e quindi indebita, non dovuta. Si avrà di nuovo la completezza, l’unità, senza più alcun dolore. Quindi con la morte, separazione dell’anima dal corpo, questo cade 14 - ilPorto Lug. 2012 Piero della Francesca: La Resurrezione (1450) Museo civico di Sansepolcro (Arezzo) nella corruzione, mentre l’anima va incontro a Dio, pur restando in attesa di essere riunita al suo corpo glorificato. “Vita mutatur, non tollitur”, la vita è mutata, non tolta. In forza della risurrezione di Gesù, i nostri corpi saranno riuniti alle nostre anime, corpi non più doloranti, ma liberi da ogni acciacco, da ogni dolore. Alla fine dei tempi tutti gli uomini usciranno dai sepolcri, quanti fecero il bene per una resurrezione di vita e quanti fecero il male per una resurrezione di condanna (Giov 5,29). Cristo è risorto con il suo proprio corpo; quindi anche noi risorgeremo con i nostri corpi, ma saranno trasformati in corpi spirituali (1 Cor. 15,44). Il modo con cui avviene la risurrezione supera le possibilità della nostra immaginazione e del nostro intelletto: è accessibile solo nella fede. Sant’Ireneo afferma: «I nostri corpi che ricevono l’Eucarestia non sono più corruttibili, dal momento che portano in sé il germe della risurrezione». Ogni volta che noi cristiani ci nutriamo dell’Eucarestia, apparteniamo già al corpo di Cristo. Quando risusciteremo nell’ultimo giorno, saremo anche noi manifesti con Lui nella gloria (Col. 3,4). L’uomo è in sè un essere enigmatico e problematico che a volte si disintegra nei meandri impenetrabili della vita, ma alla fine di questi meandri spaventosi c’è una luce, una forza creatrice, Dio, che riconduce questa pecorella spezzata a Lui. Egli, il Padre, alla fine vince e riconduce l’uomo a sé. Così è. Riflessioni in ospedale Quando uno è ammalato e soffre più o meno intensamente, offre o almeno cerca di offrire a Dio, senza alcuna ribellione, tutto quanto per il bene della propria famiglia, degli altri e del prossimo. Questa sofferenza ripeto, unita alla sofferenza di Gesù Cristo in croce, ha un valore immenso (immensissimo). Passato tutto, torna a casa con il desiderio di ricominciare da capo ed aprirsi più intensamente a Dio, a causa dello scampato pericolo. Tutto ricomincia a vivere, l’uomo ritorna alla speranza, anche se mai è stata persa. Torna la gioia di vivere, quando il dolore è sparito. È passata la paura della burrasca perché «il piacere – dice il poeta Giacomo Leopardi – è figlio dell’affanno». Dopo il dolore e la sofferenza, torna a risplendere il sole e ricomincia serenamente la vita. È proprio così cari amici. Chiediamo a Dio la perseveranza nella fede. Pier Luigi Billi I l Perdono di Assisi è una manifestazione della misericordia infinita di Dio e un segno della passione apostolica di San Francesco. Una notte dell'anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione dentro la chiesetta della Porziuncola quando improvvisamente vide sopra l'altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra sua Madre Maria Santissima, circondati da una moltitudune di angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra. Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: «Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, gli conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe». «Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore - ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio Vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza». E Francesco si presentò subito dal Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: «Per quanti anni vuoi questa indulgenza?».Francesco scattando rispose: «Padre Santo, non domando anni, ma anime». E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo richiamò: «Come, non vuoi nessun documento?». E Francesco: «Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l'opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni». E quanche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell'Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: «Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!». Lug. 2012 ilPorto - 15 R I F L E S S I O N E Il segno della Croce a cura di Gianfranco Gaspari N el numero di giugno de “Il Porto” abbiamo scritto della genuflessione: un rito che ha bisogno di essere riportato alla sua essenzialità, ma soprattutto eseguito, consci del suo significato autentico. In questo numero ci sembra opportuno riferire di un altro gesto ancora più qualificante ed unico per ogni cristiano: il Segno della Croce. Il segno che apre, o dovrebbe aprire, ogni nostra giornata e con esso chiuderla, in attesa di quello che suggellerà la nostra sepoltura. Non ritengo qui di scrivere del significato del gesto, tanto esso è conosciuto, tanto esso è quotidiano per tutti noi, ma solo soffermarmi su alcuni momenti, forse i più dimenticati. Quanti sono ancora oggi coloro che, sedendosi a tavola per il pranzo o la cena, iniziano con il Segno della Croce? Lasciamo stare le statistiche che lasciano il tempo che trovano, mi basta solo aggiungere che è e dovrebbe essere un gesto doveroso, educativo e grato. Mi viene qui una riflessione, oggi purtroppo di attualità e riguarda tutti i nostri fratelli colpiti da uno sciame infinito di scosse telluriche così devastanti. Questo Segno ha ancora un senso? Quanto deve essere difficile, impossibile. Esso assume invece un altissimo significato se diventa segno della generosità dei fratelli, un attimo di respiro e di sollievo per continuare a sperare l’unica cosa che a loro rimane: la speranza. Oh, il ritorno del Segno della Croce per loro! Forse impossibile, difficile ma mai dimenticato. Ed allora interviene, deve intervenire la nostra solidarietà, vera, silenziosa, quotidiana……. Ma ritorniamo a noi. «Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!» I nostri vecchi e i nostri genitori siano benedetti! Il loro Segno di Croce su di loro, sul nostro corpicino anche se fatto adulto! Fede vissuta. Lasciatemi chiudere con una apertura per noi sarnicesi tanto consueta, forse spesso non afferrata e capita a sufficienza. L’apertura liturgica del nostro Prevosto. «Siamo qui riuniti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!». Stupendo amplesso di tutta la comunità, fasciato dalle stupende pareti della nostra Prepositurale. Magnifico! Non un segno di morte ma di vita r Con il segno della Croce si confessa che la morte è stata sconfitta dal sacrificio e dalla risurrezione di Cristo. Il segno della Croce si traccia portando la mano destra alla fronte, poi al petto e infine alle spalle. Il gesto viene spesso accompagnato da una formula di preghiera. Una di queste è l'antichissima formula evangelica: «In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen», cioè "nel nome del Padre (testa), del Figlio (petto) e dello Spirito Santo (spalle). Amen (mani giunte sul petto)"; tale formula di orazione unita al segno stesso, costituisce il riassunto e la sintesi dei due 16 - ilPorto Lug. 2012 La redazione stiane e i diversi riti sono state utilizzate forme leggermente diverse dello stesso segno. I cristiani di Rito bizantino (cattolici e ortodossi) toccano prima la spalla destra, mentre i cattolici di Rito latino toccano per prima la spalla sinistra. Inoltre gli ortodossi tengono il palmo disteso con pollice, indice e medio tesi e riuniti in avanti, mentre anulare e mignolo sono piegati e poggiati sul palmo [senza fronte]. Le tre dita congiunte simboleggiano la Trinità. I cattolici di Rito latino, invece, tengono tutte le cinque dita distese in ricordo delle cinque piaghe Varianti del segno Nei secoli e fra le diverse confessioni cri- di Cristo. Misteri principali della fede cristiana. Altre antiche formule, usate fino ad ora nella liturgia cattolica, sono: Adiutorium nostrum in nomine Domini; Domine, labia mea aperies; Deus, in adiutorium meum intende. Il segno di croce può essere tracciato con la mano sulle persone o anche sulle cose, in segno di benedizione. Mentre in Occidente si usa fare le benedizioni con la sola mano, gli Orientali preferiscono benedire tenendo nella mano destra una croce. I Canterini del Sebino: Se questa non è festa! a cura di Miriam Gaspari I l pullman è occupato in ogni ordine di posti. Altre persone si sarebbero aggregate volentieri ma …tutto esaurito.” I Canterini del Sebino” quest’anno vogliono rivivere l’esperienza dell’anno scorso partecipando all’Internationalchoirfestival Alta Pusteria. Il Festival è alla sua XV edizione e quest’anno ha visto la partecipazione di 92 cori provenienti da 5 continenti. Non è una gara competitiva, ma “solo” un insieme di esibizioni che vede alternarsi, nei luoghi più suggestivi della valle, i cori partecipanti, per la gioia di un folto pubblico e di altri coristi. E così, anche i nostri “Canterini” si sono messi in viaggio trascinando con l’entusiasmo anche chi, l’anno scorso, per vari motivi era rimasto a casa. Tre giorni insieme, per godere del panorama delle Dolomiti, della compagnia di tutti, della voglia di cantare, ascoltare e imparare. Tanti cori diversi per repertorio ed età dei coristi: si va dal coro misto con canti popolari, al coro maschile con canti di montagna, ai cori di musica sacra. Dalla Cina un gruppo di giovani donne con voci angeliche, una scatenata compagnia mista di ragazzi russi, poi ragazze arrivate da Pretoria (Sud Africa) e una folta rappresentanza da Israele. Anche gruppi di coristi dalla Cecoslovacchia e 18 - ilPorto Lug. 2012 I Partecipanti alla tre giorni sulle Dolomiti per la XV edizione del festival dei cori numerosi adolescenti dall’America. l’Italia era quasi tutta rappresentata da nord a sud. Emozione e gioia per i “Canterini” che sabato 23 giugno hanno presentato 3 esibizioni in luoghi diversi, orgogliosi anche di presentarsi con la nuova divisa offerta da sostenitori. Momento clou della giornata è stata la “Sfilata dei Cori” per le vie di San Candido tra ali di folla plaudente. Dopo il toccante “Signore delle Cime” eseguito insieme da circa 3200 coristi di ogni parte del mondo, la sfilata si è sciolta e tutti ai pullman. Però c’è ancora tanta voglia di cantare e se c’è una fisarmonica che accompagna c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il gruppo israeliano si avvicina e chiede “Ciao Ciao bambina”, poi si canta ancora insieme proseguendo per la contrada di San Candido e la fisarmonica esaudisce ogni richiesta senza bisogno di interprete …Se questa non è festa! È domenica, la Messa del mattino è in tedesco e questo rattrista un poco perché siamo in Italia. Il parroco però accetta che “gli ospiti italiani” intonino un canto religioso al termine della celebrazione. Un ultimo sguardo alle splendide montagne e si torna a casa. Chi ha vissuto questa esperienza per la prima volta ha toccato con mano la gioia che l’anno scorso traspariva dai racconti dei partecipanti ed ha ammesso: “È stato davvero bello!”. Tanta strada da fare ancora per questo “Coro” che il maestro ha definito “da pulcini”. Migliorare si deve e si può, nessuno si tira indietro anche perché, al ritorno, sul pullman, gli storici del gruppo hanno intonato “Vecchi” canti che arricchiranno presto il “Nuovo” repertorio. C O M Arcobaleno Aiuto ai terremotati Ecco la tensostruttura realizzata a Mirandola, cittadina gravemente colpita dal terremoto dello scorso mese di maggio, anche grazie al contributo dato dal Kiwanis Club Del Sebino. Come si può vedere, vi è un gruppo di persone che assiste alla S. Messa. Altre somme raccolte consentiranno di dotare la struttura di pavimento e impianti di condizionamento e riscaldamento. U N I T À a cura della Redazione Incontro classe 1980 La classe 1980 si è riunita il giorno 7 luglio per festeggiare i 32 anni presso il ristorante "Ai burattini" di Adrara S. Martino. Neolaureati Lorenzo Giacomini il 29 giugno ha conseguito la laurea alla NABA (nuova accademia di belle arti MiIl 23 Giugno, presso l’Accademia di Architettura lano) con 105/110 presentando una brillante e avvedell’Università della Svizzera Italiana di Mendrisio, niristica tesi sul diabete e i metodi di controllo. Andrea Dorici ha conseguito il "Master of Science Tutta la famiglia è fiera di lui per tutto l'impegno e la in Architecture". passione! Al neolaureato le congratulazioni della famiglia e de- Bravo Chicco!! gli amici. Lug. 2012 ilPorto - 19 A S S O C I A Z I O N I a cura di Renato Carminati, Daniele Giudici e Belussi Carlo CSI Oratorio Sarnico KAJAK La stagione ideale per questo sport è iniziata con l’inaugurazione della nuova base nautica del nostro gruppo. Lo “spostamento” ha causato qualche disagio che abbiamo risolto con le forze a nostra disposizione. Per informazioni sulle prossime attività visitate il nostro sito web, all’indirizzo: http://csikayaksarnico.altervista.org. SARNICOSPORT L'importante evento avrà luogo nei giorni 7-89 settembre presso il Lido Nettuno. CALCIO Per il settore CALCIO, ricordiamo che è scaduto il termine della pre-iscrizione alla prossima stagione, nei prossimi articoli presenteremo la stagione sportiva 2012/2013. 3x QUADER Lo scorso 27 maggio si è conclusa l’edizione 2012 della tradizionale “3xQuader”. Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato e contribuito alla buona riuscita della manifestazione che, per alcune serate, ha portato la nostra comunità a riscoprire questo luogo. Si sono svolti quattro tornei di CALCIO a cui hanno partecipato ben 18 squadre provenienti da vari paesi: Adrara S.Martino, Adrara S.Rocco, Credaro, Grumello, Palazzolo, Predore, Tavernola, Trescore, Viadanica. Alla 12 ore “NO-STOP VOLLEY” hanno aderito circa un’ottantina di atleti/e suddivisi in 8 squadre. Gli incontri, che si susseguivano uno dopo l’altro, sono stati purtroppo interrotti (ma solo temporaneamente) dalla pioggia, per proseguire e terminare in palestra, data l’impraticabilità del campo (suolo troppo scivoloso). Il folto pubblico ha fatto da cornice alla bella giornata di pallavolo trascorsa all’insegna dell’amicizia, del divertimento e della lealtà. A concludere tutto si è svolta una partita di calcio cha ha visto fronteggiarsi “allenatori e collaboratori” contro “giocatori” che militano nelle squadre delle varie categorie, terminata per …esaurimento di energie! 20 - ilPorto Lug. 2012 I Collaboratori che si sono resi disponibili per per l'evento 3xQuader PALLAVOLO Per quanto riguarda, invece, il settore PALLAVOLO, sarà possibile visionare a breve il programma per la prossima stagione sportiva, direttamente all’indirizzo web: www.volleysarnico.4000.it. In ogni caso, vi terremo informati anche tramite questo spazio. Per tutto il resto rivolgersi in Sede (al Quader) nei giorni di martedì e giovedì dalle 19 alle 20, oppure consultate il nostro sito Internet: www. csioratoriosarnico.it . Buona Estate! Fotocronaca 3xQuader Calcio - Giovanissimi Calcio - Esordienti Calcio - Juniores Calcio - Pulcini No-Soto Volley 1a classificata No-Soto Volley 3a classificata A S S O C I A Z I O N I a cura di Cristina Volpi Grazie a “Il sorriso di Monica” si è realizzato un grande progetto Parenti e amici di Monica hanno trasformato un evento tragico in un momento di gioia Monica Fusini è stata una ragazza speciale, piena di voglia di vivere, una ragazza che ha lasciato nel cuore di chi l’ha conosciuta un indelebile segno d'amore. Alcuni componenti l'Associazione "Il sorriso di Monica" 22 - ilPorto P er "IL SORRISO DI MONICA ONLUS" il giorno 15 giugno 2012 è stata una data importante. Il progetto "OLTRE LE BARRIERE" si è realizzato: è stato infatti inaugurato l’ascensore, attrezzato fornito ed installato a cura dell’Associazione, presso la sede di Valbrembo della Fondazione Giovanni XXIII Autismi e Terapie Onlus, che si occupa di soggetti affetti da Disturbo Autistico e Disturbi Pervasivi dello sviluppo. Tale fornitura ed installazione consentirà alla Fondazione di chiedere la “trasformazione” in Centro Socio Educativo per offrire un servizio a famiglie e ragazzi ancora di più ampio respiro. Il coronamento di tale progetto è stato possibile non solo grazie a tutti i sostenitori che hanno riposto nell’Associazione la loro fiducia, ma anche alla volontà e disponibilità di tempo da parte di professionisti che hanno dedicato il loro tempo libero per finalizzare l’opera. Lug. 2012 L’associazione Il Sorriso di Monica ONLUS è nata con l’intenzione di trasformare un evento tragico quale è stato la scomparsa di Monica Fusini, a seguito di un incidente automobilistico il 24/09/2007, in motivo di gioia attraverso la solidarietà. L’attività della ONLUS si svolge sul territorio delle province di Bergamo e Brescia, individuando e sostenendo progetti nell’ambito pediatrico e/o oncologico. Con la ferma intenzione di garantire un concreto e sicuro utilizzo delle risorse raccolte, l’associazione si impegna a creare un legame diretto con chi aderirà all’iniziativa, fornendo “feedback” diretti ai sostenitori. L'associazione è composta dai parenti di Monica e da un gruppo di amici che conoscendo bene Monica hanno deciso di impegnarsi per realizzare iniziative benefiche in nome e per conto suo. I progetti da realizzare sono scelti dai componenti dell'associazione in base alle necessità delle strutture (pubbliche e non) presenti sul territorio, con particolare rilievo a progetti relativi a bambini e a malattie incurabili. La raccolta di fondi avviene principalmente attraverso una estrazione a premi ed un evento serale in cui presentare i progetti e ricevere donazioni. Con l’aiuto di tanti sostenitori, nel corso di questi anni ha finalizzato i seguenti progetti: - adeguamento della scuola esistente presso l’Ospedale Bolognini di Seriate mediante la fornitura diretta di materiali didattici, mobili e attrezzature tecnologiche - contributo alle spese di soggiorno sostenute da una bimba uruguaiana di 4 anni e dalla sua famiglia, ricoverata presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo e sottoposta ad un delicato intervento cardiaco - fornitura ad una casa famiglia di Capriolo e ad altre Comunità di attrezzature per bambini e materiali per l’infanzia - assistenza domiciliare a un bambino affetto da malattia genetica degenerativa - fornitura ed installazione del sistema di condizionamento dell’aria presso la sede della Comunità TAU di Arcene, che accoglie bambini affetti da gravi patologie cerebrali, spesso con prognosi infausta, a cui offre aiuto ed il calore di una famiglia - contributo all’acquisto di un mezzo da adibire al trasporto di un soggetto malato di SLA - donazione di strutture ludiche ad una casa famiglia, in cui la coppia genitoriale di riferimento (padre e madre), sceglie di condividere in modo stabile e continuativo la propria vita con bambini provenienti da situazioni di disagio - donazione di una carrozzina “speciale” ad un bimbo affetto da paralisi cerebrale - contributo al progetto di accoglienza e sostegno, messo a punto dalle Suore delle Poverelle attraverso la casa “Il Mantello” di Torre Boldone, finalizzato al miglioramento della qualità di vita e graduale autonomia per una ragazza che in seguito a gravi problemi familiari, si è trovata a girovagare continuamente tra famiglie accoglienti e comunità, senza mai riuscire a raggiungere un po’ di serenità e di stabilità - supporto, tramite conoscenza diretta, ai bambini di Haiti gravemente colpiti dal terremoto - acquisto di un’autovettura usata per il trasporto di un ragazzo affetto da tetraparesi spastica, che vive un percorso psicologico difficile e travagliato - sponsorizzazione di una serata di musica e beneficenza dell’Associazione Italiana Vittime della Strada Onlus, finalizzata all’apertura di un secondo consultorio psicologico di supporto ai familiari delle vittime della strada - donazione di attrezzature ludiche a bambini disagiati nelle ricorrenze natalizie - fornitura di ausili informatici e tecnologici per consentire anche a bambini con handicap gravissimi di sperimentare la dimensione ludica, presso lo spazio gioco gestito dall’Associazione “Anche io nel terzo Millennio” a Palazzolo S/Oglio. L'ascensore attrezzato fornito ed installato a cura dell’Associazione presso la sede di Valbrembo della Fondazione Giovanni XXIII www.ilsorrisodimonica.com Se qualcuno vuole aiutare l’Associazione a coronare altri “sogni” di sorrisi, ricordiamo che è possibile effettuare eventuali donazioni – fiscalmente deducibili - inviando via mail a: [email protected] i dati anagrafici corredati da codice fiscale / Partita Iva – sul conto Unicredit Banca IBAN: IT 64 T 02008 53470 000101038705. Lug. 2012 ilPorto - 23 C O M U N I T À Drink gratis agli studenti? a cura dell'AGe Seriate È questo il divertimento che offre la comunità ai giovani? Comunicato stampa dell'A.Ge Provinciale di Bergamo, condiviso e sostenuto da tutte le Associazioni A.Ge della provincia, che riguarda la notizia dell'evento organizzato da una discoteca in provincia L 'A.Ge Associazione Italiana Genitori - Bergamo Provinciale esprime contrarietà e preoccupazione per le forme di "open bar" che invitano tutti gli studenti a pagare il biglietto d'ingresso al loro locale, per essere poi liberi di bere tutta notte. Evidente l'azione di Marketing per attirare il maggior numero di giovani per fini, più che di divertimento, di impresa vera e propria; tutto ciò nonostante l'episodio della morte del dicianovenne Nakky Di Stefano, che non abbiamo ancora dimenticato. L'A.Ge Bergamo Provinciale invita tutte le istituzioni educative di Bergamo e provincia, nonché i propri associati, a prendere una posizione chiara e concreta su queste azioni commerciali che mirano unicamente a sfruttare le fragilità giovanili, e ringrazia la Procura di Bergamo per essersi prontamente attivata. La nostra associazione è pronta a dimostrare che per alcuni genitori che non hanno compreso l'importanza di apprendere ad educare, ne esistono una miriade che nonostante le fatiche economiche, lavorative e sociali odierne, riescono a ritagliarsi alcune ore per partecipare a corsi di formazione condotti da esperti, i cui consigli sono di competenza e non pura demagogia, che punta unicamente a colpevolizzare. Il genitore è ben consapevole del suo ruolo e delle difficoltà di esercitarlo con serenità, difficoltà spesso creata proprio 24 - ilPorto Lug. 2012 da azioni pubblicitarie e di marketing come queste, inoltre, contrariamente a quanto si possa pensare, è anche così realista da rendersi conto che pur restando la famiglia la prima agenzia educativa, non è l'unica ad avere un forte impatto sui propri figli e purtroppo, interventi esterni improvvisati, spesso con solo scopo di lucro, possono vanificare anni di faticosa educazione. Non è infatti un caso che il 25% delle vittime della strada è imputabile all'alcol e gli incidenti legati al consumo di bevande alcoliche sono la prima causa di morte tra i giovani fino a 24 anni. Non è un caso che proprio i giovanissimi sono il target principale di queste iniziative, considerato che è questa l'età in cui la frequenza e le decisioni "del gruppo" sono prioritari, a volte, rispetto ad una attenta educazione. Ci spaventa inoltre il target di età al quale è rivolta la proposta, prendiamo infatti atto che l'invito è stato affisso fuori dalle scuole secondarie di secondo grado, nelle quali l'età va dai 14 ai 19 anni, e sui quali non viene ovviamente precisato, in alcun modo, che non verrà comunque servito alcun drink alcolico agli studenti sotto i 16 anni come da normativa vigente. Al fine di dimostrare che non siete "di fronte ai soliti genitori che trovano più facile additare colpe altrui che impegnarsi con il loro diretto esempio ad educare i figli senza inutili moralismi..." ci affrettiamo a fare una proposta: Perché non pensare ad uno "school party analcolico?". Se l'obiettivo è far divertire e non guadagnare alle spalle dei più fragili, perché non "pubblicizzare" serate con musica fino a notte fonda e un'ampia varietà di cocktail a base di succhi di frutta e bevande tutte rigorosamente "alcol free"? Si può essere impresa di divertimento senza fare leva sulle fragilità dei ragazzi. E qual è il nostro obiettivo: raggiungere il bene dei nostri figli educandoli, cioè "tirando fuori" ciò che è dentro alla persona, valorizzando quanto di meglio e di naturale vi è potenzialmente nei nostri ragazzi senza aiuto di alcolici o di sostanze!!!! Pertanto sollecitiamo il più possibile campagne per un consumo consapevole di bevande nei locali, nonchè azioni di Marketing, ma che facciano passare il messaggio che è possibile divertirsi senza sballarsi anche attraverso le "voci" di chi ogni week-end è in consolle per far ballare i giovani, condividendo con loro musica ed energia..(ben lontano dal puro moralismo...). Ricordiamo, e la procura di Bergamo ce lo conferma con il suo pronto intervento, che tutta la comunità è educante e i ragazzi che muoiono nel continuo stillicidio che insanguina il fine settimana, sono figli della comunità. La responsabilità non è sempre e solo della famiglia. A ciascuno prendere atto e consapevolezza della propria. Siamo infine convinti che si può essere "imprese" di aggregazione e divertimento pur rispettando le fragilità. Esempi in questo senso non mancano di certo in Italia. Non siamo contrari ai locali di divertimento, ma ai messaggi che per divertirsi occorre necessariamente bere alcol o usare sostanze; si può raggiungere il benessere anche con la sola relazione; questo è quanto insegnamo ai nostri ragazzi. Chiediamo alle altre agenzie del territorio di aiutarci nel comunicare lo stesso messaggio. Non è reato dare una mano ai genitori, è semplicemente rendersi consapevoli che con le nostre azioni tutti contribuiamo ad educare i nostri giovani. A.Ge. Bergamo Provinciale Il Presidente Sabina Greco Lug. 2012 ilPorto - 25 26 - ilPorto Lug. 2012 C O M U Generazioni a confronto N I T À a cura di Civis Uno scambio paritetico su ciò che accomuna ogni persona Due generazioni distanti negli anni eppure così vicine nell’animo M a è proprio vero che esiste una barriera che separa i giovani dagli anziani? Da una parte lo sguardo critico nei confronti delle nuove generazioni e dall’altra il poco rispetto e il panegirico sulla mancanza di valori. Laura Pedersoli, presidente del Consiglio degli studenti dell’ateneo di Bergamo e Gianfranco Gaspari il nostro storico, poeta e giornalista, hanno invece dimostrato che è possibile riuscire a dialogare, scoprire il contributo che anziani e giovani possono darsi mettendo da parte giudizi e preconcetti, in uno scambio paritetico su ciò che accomuna ogni persona vissuta su questa terra, nel presente o nel passato. Su “Il Porto” del mese di giugno, è stato ospitato l’articolo “Scommettiamo sui giovani” a firma del redattore Gianfranco Gaspari. L’articolo richiamava una lettera del 23 maggio scorso pubblicata da “L’Eco di Bergamo” e scritta dalla presidente del Consiglio degli studenti dell’ateneo di Bergamo, Laura Pedersoli, al premier Mario Monti. «La lettera di questa giovane studentessa - dice Gian Franco Gaspari - mi ha entusiasmato al punto da indurmi a fare un commento che il nostro periodico mensile “Il Porto” ha accolto e pubblicato. Sono un anziano ultranovantenne e quanto scritto mi ha ridato giovinezza e tanta voglia di continuare a battermi per quei principi che Laura così bene ha illustrato nella sua lettera. Ho incitato la ragazza ad andare avanti perché sono tanti i giovani che la pensano come lei e con lei possono sperare in una Italia nuova». Una copia del giornale parrocchiale è poi stata inviata alla stessa Laura Pedersoli che, apprezzandone il contenuto, ha voluto venire a Sarnico per conoscere e ringraziare di persona l’articolista. L’incontro è avvenuto nel pomeriggio di venerdì 6 luglio presso l’abitazione del sig. Gaspari. È stato un incontro emozionante e per certi versi commovente, fra la giovanissima Laura ed il novantunenne redattore. Due generazioni diverse ma interdipendenti, distanti negli anni eppure così vicine nell’animo grazie alla saggezza degli uni e all'entusiasmo degli altri. E’ stato inoltre auspicato un grande incontro a Sarnico rivolto a tutti i giovani, per affrontare le interessantissime tematiche proposte dalla Pedersoli nelle sue lettere. «Se son rose fioriranno», ha concluso Gaspari nel congedarsi da Laura. Lug. 2012 Gian Franco Gaspari con Laura Pedersoli ilPorto - 27 A U G U R I da l'Eco di Bergamo a firma M. Dometti D Cent'anni di grinta per nonna Dosola a qualche giorno (dal 5 luglio, per la precisione) Sarnico ha tra i suoi abitanti un’altra centenaria. La signora è Rosolina Mussinelli vedova Duci, da tutti conosciuta come «Dosola». Una vita, la sua, fatta di attaccamento alla propria cittadina, al lavoro e agli affetti della sua numerosa famiglia, per la quale rimane ancora oggi un importante punto di riferimento, con i suoi sguardi e i suoi sorrisi. Non sono mancati, in questo lungo secolo, i momenti difficili, come il dolore per la perdita, da piccoli, di quattro degli undici figli, ma Dosola ha superato con forza e con tenacia le avversità della vita. Cucina e lavoro a maglia. Fino alla pregevole età di 93 anni, nonostante gli acciacchi e le vicissitudini quotidiane, ha collaborato con dedizione alla distribuzione del mensile parrocchiale «Il Porto», un’attività di volontariato che ha portato avanti ininterrottamente per 37 anni, cioè da quando l’allora prevosto don Giuseppe Carminati diede alle stampe il primo numero del bollettino, nel lontano 1968. Facendo quattro conti, la nostra centenaria ha portato in giro per Sarnico e dintorni con la sua bicicletta qualcosa come circa mezza tonnellata di notizie, rubriche, necrologi e articoli di varia natura. Non male per una nonnina minuta come lei. Il suo impegno sociale comunque non si è esaurito nelle pedalate con giornalini al seguito: con altrettanta determinazione ha continuato sino a pochi anni fa a lavorare a maglia, confezionando coperte e altri manufatti che 28 - ilPorto Lug. 2012 puntualmente ha mandato a due missionari sarnicesi in Brasile. E se il tricot era per lei l’occasione di essere d’aiuto per gli altri, note erano anche le sue capacità di grande cuoca. "Determinata e dolce" ma soprattutto Dosola è una donna discreta e saggia, che ha fatto di queste qualità uno stile di vita, un modo di essere che colpisce immediatamente chi le sta accanto. Ha dimostrato una forza invidiabile, specialmente nelle situazioni avverse della sua vita, che ha affrontato con dignità e coraggio. Come alla morte dell’amato marito Giuseppe, nel 1979. «È una mamma determinata ma allo stesso tempo dolce, e soprattutto affettuosa con i nipoti – dice il figlio Maurizio –. È felice quando due volte all’anno, la seconda di Pasqua e nell’occasione del suo compleanno, riceve la visita dei sette figli (3 femmine e 4 maschi) degli otto nipoti e dei sette pronipoti. Una tavolata considerevole». Che puntuale si è presentata all’appuntamento con i cent’anni di questa adorabile nonna. Il parroco don Luciano ha celebrato per lei il gitono del compleanno una Messa di ringraziamento. Anche il primo cittadino di Sarnico, Franco Dometti, è andato a farle visita nella sua casa in località Zebio. Per lei il sindaco nutre un affetto particolare: frequentava la sua casa fin da piccolo, per un legame tra famiglie. E poi a Rosolina Mussinelli non possono certo mancare gli auguri di tutta la comunità, a questa signora che ora taglia con il sorriso un invidiabile traguardo. Fotocronaca a cura di Silvano Marini Partenza tappa Giro d'Italia femminile Festa dei pensionati della Coldiretti 30 - ilPorto Lug. 2012 Comunione alla centenaria Dosola Mussinelli Benedizione a cura di Mons. Gervasoni La processione di barche Spettacolo pirotecnico I fedeli in preghiera Santa Messa in piazza Giovanni XXIII Deposizione della corona ai caduti in mare e sul lago Lug. 2012 ilPorto - 31 S T O R I A a cura di Giusi Dossi Sarnico nella storia del Risorgimento Alcune precisazioni sui "Fatti di Sarnico" del 1862 Presentazione del libro di Giusi Dossi "I fatti di Sarnico". 12 maggio 2012 Foto San Marco 32 - ilPorto N el mese di maggio ho partecipato alle celebrazioni che si sono tenute a Sarnico e a Trescore Balneario per ricordare il 150° anniversario di quei lontani fatti che hanno visto protagonisti nella bergamasca Giuseppe Garibaldi – mi scrive dal capoluogo M.C. – ed ho notato nel suo intervento ed in quello del suo collega Mario Sigismondi, una certa qual diversità di vedute sull’importanza strategica dei due paesi per il piano di attacco nel Trentino austriaco. In poche parole, i volontari garibaldini sarebbero partiti da Sarnico o da Trescore?. "Alla signora M.C. vorrei innanzitutto sottolineare che negli interventi nel corso delle celebrazioni e soprattutto nei due saggi che abbiamo scritto sui fatti di Sarnico o del 1862, sia io che l’amico Sigismondi abbiamo una totale identità di vedute sulla loro importanza storica, avvenuti appena un anno dopo il raggiungimento dell’Unità d’Italia. Condivi- Lug. 2012 do quindi del tutto quel che ha detto anche il critico d’arte Fernando Noris con una sintetica frase: «Se la spedizione nel Tirolo fosse andata a buon fine si sarebbe accorciata la storia di 50 anni». Nel senso che il Trentino e il Veneto sarebbero stati liberati in quel fatidico anno e ricongiunti alla madre patria. Sia chi scrive, che il Sigismondi abbiamo anche evidenziato il fatto che purtroppo nei libri di storia che vanno per la maggiore (non parliamo poi di quelli scolastici) quei fatti accaduti nella nostra provincia sono quasi del tutto ignorati, spesso erroneamente riportati o addirittura stravolti. Ben che vada sono accostati al “passo falso di Garibaldi” ad Aspromonte che si verificò di lì a tre mesi e che fu invece tutt’altra cosa. Anzi, il conflitto armato fra l’esercito italiano e i garibaldini in Calabria fu proprio la tragica conseguenza del fallito tentativo di Sarnico che, se fosse invece riuscito, non si sa- rebbe neppure verificato. Al di là di queste precisazioni sulle quali quasi tutti gli storici sorvolano (si pensi anche alla sparatoria delle forze di polizia davanti alle carceri di Brescia, contro la pacifica manifestazione di cittadini che chiedevano la liberazione di Francesco Nullo e che lasciò sul campo ben quattro morti, i primi ad unificazione avvenuta), mi sembra che l’importanza strategica di Sarnico nella “rocambolesca” vicenda di Garibaldi sia del tutto evidente. Che il Generale avesse scelto la località del Basso Sebino fin dall’inizio, lo dimostra il fatto che viaggiando il 1° maggio in treno per raggiungere le Terme di Trescore per curare una vecchia artrite, inaspettatamente si ferma a Palazzolo sull’Oglio dove incontra soltanto il sindaco Locatelli. Perché fermarsi quasi di nascosto nella località bresciana quando per raggiungere Trescore era più logico scendere dal treno a Grumello del Monte o meglio ancora a Gorlago? Evidentemente per avere precise assicurazioni che tutto quel materiale (armi, divise militari, viveri, ecc.) che doveva arrivare in treno da Genova nei giorni successivi, per i volontari sarebbe stato custodito, in attesa che il suo luogotenente Nullo lo ritirasse per portarlo a Sarnico e da qui in battello fino a Lovere. Proprio a Sarnico sarebbe infatti stato nascosto fino al giorno della spedizione (19 maggio) nella filanda di proprietà del patriota Bernardo Caroli, sul lungolago e che fungeva anche da nascondiglio per i volontari, i quali continuavano ad affluire un po’ da tutte le parti d’Italia ma soprattutto dalla Lombardia. C’è poi un’altra conferma ben evidenziata dallo studioso di storia locale Arcibano Volpi. Il 4 maggio Garibaldi, che alloggiava naturalmente presso le Terme di Trescore, arriva con i suoi più stretti collaboratori a Sarnico e presiede l’importante riunione che si tiene in casa del sindaco Parigi, nella quale si decide di far affluire in paese i 300 volontari necessari per la spedizione. Nel frattempo i maggiori esponenti del movimento patriottico sarnicese (lo stesso sindaco Parigi, Michele Orgneri, Ferramondo Arcangeli ecc.) avrebbero provveduto al mantenimento dell’ordine, a procurare cibo ai nuovi arrivati, gli alloggi ecc. Un’ultima, ma non meno importante considerazione. Una volta fallita l’invasione del Tirolo – è sempre il Volpi a riferirlo – fu trovato fra le carte del patriota Camozzi un documento stilato dal generale Balegno che aveva diretto le operazioni di arresto dei volontari, con indicate tutte le vie di accesso da Sarnico al passo del Tonale, linea del confine italo-austriaco". Ricordo di Carlo Alberto Il 12 luglio 2012 è ricorso il 15° anniversario della morte di Carlo Alberto Furini. La mamma lo ricorda a quanti lo conobbero e gli vollero bene. Come dimenticare il caro Carlo Alberto che ci ha lasciati a ventun anni! Come un fiore stava aprendo i suoi preziosi petali e quanti l’hanno conosciuto hanno potuto gustare il profumo che già emanava …lo ricordiamo con la sua chitarra in mano, intento a scrivere un nuovo copione, a raccontare barzellette, come animatore all’oratorio, a presentare i nostri concerti del coro, a cercare nuovi linguaggi, nuove strategie per esprimere tutto il bello che aveva dentro… Caro Carlo Alberto, ora che sei immerso nella Luce, e che vivi nella pienezza, ti chiediamo di vegliare su di noi e sulle nostre famiglie, con l’attenzione e la discrezione che hai sempre avuto, proprio come un caro e vero amico …poi, un giorno, tutti ci si rincontrerà, e allora vedrai che concerto! I tuoi amici del coro Effatà Lug. 2012 ilPorto - 33 Valli Angelo - Mobiliere Compagno inseparabile di nonno Giorgio (vedi ritratto su "Il Porto" di aprile) con cui fa coppia fissa al parco "Plan de Cuques". 34 - ilPorto Lug. 2012 A S S O C I A Z I O N I Associazione Anziani e Pensionati a cura di Gian Franco Gaspari Rubrica del mese di luglio Terremotati: Nella riunione del mese di giugno il Consiglio Direttivo dell’Associazione Anziani e Pensionati ha stanziato la somma di Euro 500,00 a favore dei terremotati dell’EmiliaRomagna. Un gesto che fa onore alla nostra Associazione nonostante il recente furto subito. Agosto insieme 2012 Sempre nella stessa riunione si è formulato il programma per ”l’Agosto Insieme 2012” così concepito: Giovedì 02 agosto: ore 20,30 Tombolata in sede presentata da Mario Dometti Venerdì 10 agosto: visita alle Terme di Darfo- Boario-partenza ore 8.30 (costo € 30,00 con pranzo incluso) Venerdì 24 agosto: ore 14.30 Gita a San Fermo con merenda offerta dall’Associazione Giugno 2012: Pensionati in vacanza a Cattolica Lug. 2012 ilPorto - 35 F O T O S T O R I C H E Come eravamo a cura della Redazione Lo sci anni '30 Prima foto in alto da sinistra: Ernesto Marchisio, Rino Parigi, Mario Fanti e Salvatore Codazzi. Seconda foto gli stessi. Da sinistra: Salvatore Codazzi, Giorgio Raines e signora, Ninetta Manfredi. Così si sciava a quei tempi: le "braghe alla Zuava" (simili a quelle degli Zuavi, i militari appartenenti al corpo di fanteria delle truppe coloniali francesi), gli sci in legno di frassino e gli scarponi di cuoio. Altri tempi, altre persone, altre storie e altro stile. Anno 1956 Pellegrinaggio ACLI Una bellissima fotografia scattata nel corso di un pellegrinaggio organizzato da don Domenico Bertocchi. Sarebbe bello che qualcuno identificasse i presenti per riproporre i nomi sul prossimo numero. È evidente che siamo disponibili a far dupicare la foto a chi desiderasse averne una copia. (contattare la redazione) [email protected] 36 - ilPorto Lug. 2012 Il teatrino di suor Angiolina Era una triste giornata di ottobre quando suor Angiolina raggiunse in cielo la sua Meulì. Ma lei ancor oggi continua a vivere nei ricordi delle tante ragazze che con il suo aiuto hanno imparato a cucire e ricamare e vive nella mente di tutti coloro che con lei hanno recitato, suonato e collaborato. Suor Angiolina - al secolo Francesca Mariani - è stata uno dei ricordi più dolci della mia vita ed ogni Natale ripenso sempre a lei e al suo piccolo teatrino oggi sala giochi del Meulì. La sua carità operosa, il suo zelola sua fervida creatività, uniti ad una non comune caparbietà, riuscivano a dare risultati straordinari. Quando le venne assegnato il San Mauro d’oro l’accompagnai sul palcoscenico e alla fine della premiazione mi disse: «Quanti ricordi!… belli e sorridenti. Il teatro è il modo più sano di trascorrere la giovinezza, quella vera, che non rattrista, ma rende sereni… Quando andrò in Paradiso e la speranza è forte, troverò ancora Angeli e Angioletti coi quali cantare, ballare e recitare. La Madonna sarà la mia aiutante, Gesù lo scenografo e il Padre Eterno il musicista». Suor Angiolina non ti dimenticheremo mai. Il tuo “teatrino” non è sparito e nemmeno finito, rimarrà sempre in noi. (Civis) Nella foto: anno 1967 Recita del copione di Suor Angiolina: "L'orfanella delle Alpi" Da sinistra: Laura Pretto, Lauretta Cadei, Maria Parigi, Olga Giudici e di spalle, Marinella Dorici. Lug. 2012 ilPorto - 37 Il 50° dona anche solidarietà a cura del Presidente Dino Valerio Il torneo A.I.R.C. (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) al Tennis Club Sarnico Premiazione del torneo. Nella foto da sinsitra: sig.ra Ferrario (AIRC), il Presidente Dino Valerio, Carla Bergamini (AIRC), sig. Colleoni, il sindaco Franco Dometti e sig.ra Lodetti 38 - ilPorto I l Cinquantesimo Anniversario del Tennis Club Sarnico quest’anno è stato l’ulteriore incentivo per raccogliere fondi a favore dell’A.I.R.C., avvalendosi dell’ormai tradizionale torneo di doppio-misto svoltosi dall’ 1 al 15 Luglio sui campi del Tennis Club. Per quest’occasione i volontari del T.C. Sarnico, con in prima linea Laura Volpi che ha imposto il suo entusiasmo e la sua tenacia a tutto il gruppo, si sono infoltiti di giovani (e meno) per partecipare, far partecipare e, ovviamente, raccogliere i fondi per l’A.I.R.C., i cui risultati si sono realizzati al di là delle migliori aspettative. L’adesione agonistica è stata a dir poco soddisfacente: più di 50 coppie si sono affrontate nei due tornei di doppio misto (uno riservato ai Classificati e l’altro ai Non classificati), ma soprattutto vi è stato un Lug. 2012 notevole incremento di presenze di tennisti sarnicesi oltre che del nostro circolo. Non è stato quindi un fatto straordinario che alla fase finale di entrambi i tornei si vedessero i soci del Circolo tifare per i propri beniamini ma soprattutto per le proprie beniamine: Irene Bergomi (figlia del nostro socio Beppe) nel tabellone N.C e Paola Borghi (giocatrice nella nostra Squadra D3) nel tabellone Classificati. Nella categoria Classificati sono arrivati alla semifinale, disputando una partita combattuta, altri due giocatori del nostro circolo: Mauro Carminati (giocatore della nostra squadra D4) con Anastasia Salikhova (giocatrice nella nostra Squadra D3). A proposito della Squadra D3 femminile, rammentiamo che il 16 Settembre al TC. Ambrosiano di Milano le nostre ragazze so- sterranno l’incontro per la promozione alla Serie D2. Inutile dire che la bilancia delle probabilità pende a favore delle milanesi, ma le nostre atlete sono sicure di far bella figura e di tenere alto il prestigio del nostro Tennis Club, perciò hanno organizzato un pullman per la trasferta, buttando sul piatto tutta la loro fede, scommettendone il costo a proprio carico in caso di sconfitta. A loro va tutto il nostro plauso ed incoraggiamento, quantomeno per il coraggio. I finalisti del torneo N.C. da sinistra: Fanelli, Bergomi, Gnutti e Mor I vincitori del torneo N.C. da sinistra: Gnutti - Mor e i semifinalisti coniugi Carminati - Fantoni Il torneo A.I.R.C. si è infine concluso con la vittoria della coppia Borghi/Gisonno per il tabellone Classificati e la coppia Gnutti/ Mor per il tabellone N.C. I vincitori del torneo - Classificati - da sinistra: Gisonno - Borghi e i semifinalisti Salikhova - Carminati Lug. 2012 ilPorto - 39 E . . . S TAT E A S A R N I C O a cura della Pro Loco E... state a Sarnico Calendario iniziative Agosto e Settembre Ven 10/ Sab 11/ Dom 12 agosto I CONCERTI DI PIAZZA XX SETTEMBRE ore 21.30 Sabato 18/ Domenica 19 LO SBARAZZO, IL BALLO IN PIAZZA E LA DESGUSTAZIONE Venerdì BERGAMO BLUES FESTIVAL BLUES EXPLOSION NIGHT con Vivian Vance Kelly, Texas Slim e Andy Just. Centro Storico e Piazze - orario 10.00/20.00 Sabato e Domenica A saldo dei saldi…“LO SBARAZZO” mercatino itinerante dei Commercianti di Sarnico Sabato THE SMOOTH CRIMINALS Michael Jackson Tribute Band P.zza XX Settembre - ore 21.30 Sabato ORCHESTRA “FILADELFIA” Domenica ORCHESTRA “ORCHIDEI” con grande pista da ballo Domenica NADA in concerto icona di una intera generazione, oggi madrina delle nuove leve del rock nostrano 40 - ilPorto Lug. 2012 Via Buelli/ Alto Centro Storico - ore 19.00 Domenica LA DEGUSTAZIONE GASTRONOMICA in collaborazione con i ristoratori locali AGOSTO 2/5 - 9/12 Torretta Civica - Via Buelli MOSTRA pittura e scultura di De Rosa, Campana, Sarnico Sabato 4 Lungolago Garibaldi - ore 21.30 Il LUNGOLAGO in MUSICA con tre band in contemporanea Sabato 11 Chiesetta degli Alpini - ore 19.00 FESTA di SAN FERMO dal 15 al 19 Torretta Civica - Via Buelli MOSTRA di pittura e pirografia di G. Barbi, E. Gatti, M. Comini Mercoledì 15 Parco Lido Nettuno 57^ FIERA degli UCCELLI e MOSTRA CANINA Molo Battello - ore 20.45 CROCIERA NOTTURNA di FERRAGOSTO Animazione a bordo e sosta per lo spettacolo pirotecnico di Iseo Prenotazione Ufficio Pro-Loco Sarnico Giovedì 16 Chiesetta San Rocco Località Castione FESTA di SAN ROCCO e processione Domenica 26 P.zza XX Settembre 7° TRIATHLON OLIMPICO dal 29 ago al 9 set Torretta Civica - Via Buelli MOSTRA di pittura di Pedrinelli e Gozzini Sabato 15 Lido Fontanì - ore 15.00 IL PAESE DEI BALOCCHI un pomeriggio dedicato ai bambini dal 30 ago al 4 set Lido Nettuno Riva Historical Society RIVA DAYS 170/90/50 Raduno di motoscafi Riva storici Chiesa Parrocchiale – ore 21.00 “STABAT MATER” di Boccherini Orchestra “I Filarmonici” di Trento “Mozart Boys & Girls” di Rovereto soprano: Elena Gallo SETTEMBRE Sab 15/ Dom 16 (22/23 sett. in caso di maltempo) Lido Nettuno ALISEO 2012 - manif. aeronautica “A spasso per i cieli del Sebino” VII^ giornata azzurra Sabato 1/ Domenica 2 P.zza Umberto I 7^ MOSTRA-MERCATO del Disco e CD e DVD Sabato 1 Chiesetta San Paolo - ore 21.00 CONCERTO per clavicembalo e strumenti antichi Allievi Scuola Emilia Fadini dal 3 al 21 settembre Centro Tennis Comunale Sarnico Prove gratuite tennis ragazzi 4/18 anni Ven 7/ Sab 8/ Dom 9 Lido Nettuno SARNICOSPORT 8^ ediz. La festa dei gruppi sportivi di Sarnico dal 12 al 16 Torretta Civica - Via Buelli MOSTRA di pittura di Monica Daminelli Ven 14/ Sab 15/ Dom 16 P.zza XX Settembre La CASTAGNA in FESTA A.V.I.S. Volontari Sangue dal 20 al 23 Torretta Civica - Via Buelli MOSTRA di pittura “Vibrazioni di colore” “Istantanee quotidiane” di Malannino e Fiorentini Sabato 22 Chiesetta degli Alpini - ore 19.00 FESTA di SAN MAURIZIO e del Beato DON GNOCCHI P.zza Besenzoni - ore 20.00 ESIBIZIONE DI BALLO Scuola di ballo “Star Dance” Domenica 23 P.zza Besenzoni - ore 16.00 CONCERTO di fine estate con il Corpo Musicale Cittadino Ven 28/ Sab 29/ Dom 30 P.zza XX Settembre 25^ CASTAGNATA A.V.I.S. Volontari Ambulanza Basso Sebino ALL’ARENA DI VERONA con la Pro-Loco Sarnico Giovedì 2 STAGIONE LIRICA “Aida” di G.Verdi Partenza dal parcheggio delle Poste alle ore 17.00 biglietti in gradinata non numerata Mercoledì 8 STAGIONE LIRICA “Turandot” di G. Puccini Mercoledì 22 STAGIONE LIRICA “Tosca” di G. Puccini Info e prenotazione c/o la Pro-Loco Sarnico Telefono 035 910900 Lug. 2012 ilPorto - 41 T E A T R O In volo per Neverland a cura di Vincenzo Sciacca Pienone di pubblico al cine Junior per la prima di "Peter Pan" il nuovo musical della Bottega dei Sogni Finele del Musical Peter Pan con il cast al completo Foto San Marco 42 - ilPorto L e favole sono una cosa seria. Domenica 10 giugno il Cine-Junior di Sarnico, gremito come non mai, si è librato in volo verso Neverland, seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino, sulle note trascinanti delle canzoni di Edoardo Bennato tratte dall’album “Sono solo canzonette” (1980). Il musical dell’eterno fanciullo Peter Pan è stato il variopinto regalo che quest’anno l’associazione “La bottega dei sogni” ha fatto al pubblico di Sarnico: una messa in scena ricca e di grande impatto visivo, alla quale lo sfarfallio diafano ed emozionante della fatina Trilly, realizzato con la tecnologia laser, ha insufflato una nota di magia. Gli occhi (e le orecchie) ringraziano. Tutti bravi, gli attori, ma decisamente sorprendenti Gaia Cerqui (un Peter Pan brioso e convincente), Laura Locatelli (una Wendy con una voce da brivido alla schiena) e Massimo Zani (uno spassoso Capitan Uncino). Una menzione speciale spetta al coccodrillo di gommapiuma, realizzato da Sergio Rossi, che con la sua inattesa apparizione ha divertito grandi e piccini. Incontro le registe, Pasquina Rinaldi e Sonia Mancuso, dopo lo spettacolo, “bambine sperdute” nella calca indescrivibile, e mi faccio raccontare la complessa “macLug. 2012 china” che hanno dovuto guidare per ottenere un risultato di questo livello. «L’associazione ha iniziato a preparare il musical da settembre - mi dice Sonia Mancuso – con prove assidue e molto difficili da gestire. Senza l’apporto appassionato e gratuito di tante persone non ci sarebbe stata alcuna messa in scena. Le coreografie sono state curate da Alex Tallarini che, con la solita generosità incondizionata, ha ospitato, per un intero anno, all’interno della sua scuola (“Bailadores” di Paratico) i cinquanta partecipanti al musical. Dobbiamo inoltre ringraziare Gianni Loda e il suo staff per le acconciature, il Centro “Beauty Sun” di Villongo per il trucco, l’architetto Irene Guerrieri che ha disegnato i costumi e Andrea Volpi per le foto del backstage». «Rispetto agli spettacoli degli altri anni - e adesso è Pasquina Rinaldi che parla - l’associazione con la messa in scena di “Peter Pan” si è posta l’obiettivo di coinvolgere gli adulti, invertendo il ruolo dei genitori: da spettatori ad attori che recitano insieme ai propri figli. Gli adulti si sono impegnati con passione: senza venir meno ai loro doveri famigliari e lavorativi, ci hanno assicurato la loro presenza costante e puntuale. E splendidi sono stati anche i bambini e i ragazzi, che hanno saputo portare avanti i loro obblighi scolastici e di copione, ed hanno reso le prove una festa chiassosa ed indimenticabile». «Uno spettacolo di fine anno scolastico…» – azzardo, depistato dal fatto che le registe sono anche maestre… «No, – precisa Sonia Mancuso – la scuola non c’entra. Il progetto fa interamente capo alla nostra associazione, “La bottega dei sogni”, anche se l’allestimento di un musical sarebbe un modo veramente efficace ed interessante di fare scuola». Oltre agli attori già citati, sono saliti sul palco: Mauro Pagani (Cantastorie), Laura Belotti (Giglio Tigrato e Signora Darling), Chiara Girelli (Nana), Robert Vintila Dragos (Spugna), Daniela Prestini (la zia), Walter Giudici (Toro Seduto), Elena Beltrami (John), Beatrice Zani (Michael), Greta Piccioli Capelli (Pennino), Francesca Fumagalli (Pochino), Paolo Betti (Bombolone), Alberto Pagani e Davide Giudici (i gemelli). Nel corpo di ballo, Amelia Apuzzo, Anna Arcangeli, Lucia Arcangeli, Andrea Besenzoni, Emily Campanella, Giulia Caponera, Esma Degermeni, Michela Fumagalli, Giulia Hu, Martina Maggiuli, Cecilia Rivadossi, Cristina Bellini, Suele Besenzoni, Chiara Buelli, Marta Calissi, Francesca Capoferri, Asia Cottini, Alessia Frattini, Elena Izzo, Nina Malara, Martina Perani, Maria Teresa Pievani, Elisabeth Poli, Cecilia Rivadossi, Isaura Anselmi, Carla Bonardi, Edison Kreshpa, Marina Girelli, Iris Kreshpa, Mara Locatelli, Chiara Radici, Elena Rivadossi e Alessia Sottile. Visto il successo, a dicembre si replica: eh sì, le favole sono proprio una cosa seria. Se ci si crede. Lug. 2012 ilPorto - 43 D A L C O M U N E a cura di Sara Venchiarutti Ufficio Stampa del Comune Sarnico ospita un Premio Nobel e Romano Prodi Peter Diamond, Premio Nobel per l'economia 2010 e Romano Prodi ai Cantieri Riva Il Sindaco: «Siamo orgogliosi che la nostra cittadina possa ospitare momenti di spessore culturale» S Sopra: da sinistra i è tenuto ai cantieri Riva con Romano Prodi, oltre 300 persone il conveil moderatore gno di studi internazionali Eugenio “Verso l’economia globale” Occorsio e il organizzato lo scorso 25 giugno Premio Nobel dall’Istituto I.S.E.O insieme alla noPeter Diamond stra amministrazione comunale. Al tavolo dei relatori due economisti d’eccezione: il premio Nobel per l’Economia 2010 Peter Diamond e Romano Prodi che è intervenuto in qualità di ex Presidente della Commissione Europea. A moderare il dibattito il giornalista del quotidiano La Repubblica Eugenio Occorsio. Con l’appuntamento dello scorso giugno il comune di Sarnico ribadisce l’importanza di un turismo di qualità nella cittadina, come conferma il nostro Sindaco Franco Do- 44 - ilPorto Lug. 2012 metti: «Sono ormai parecchi anni che la nostra amministrazione sostiene incontri e rassegne culturali di grande spessore: lo scorso anno avevamo ospitato un altro premio Nobel per l’Economia, il professor Dale Mortensen, così come workshop di architettura in collaborazione con il politecnico di Milano e rassegne musicali di fama internazionale come la Sebino Summer Class, solo per citare alcuni esempi. Siamo orgogliosi che la nostra cittadina possa ospitare momenti di spessore culturale che non solo arricchiscono e impreziosiscono la nostra offerta turistica ma che siano a beneficio di tutta la nostra comunità». Per quanto riguarda i contenuti del convegno del 25 giugno, Romano Prodi, durante il suo intervento, si è dimostrato fiducioso sul futuro del Vecchio Continente: «Ritengo che nei mesi a venire continueremo a navigare in acque mosse e tempestose ma quando arriverà il momento decisivo l'Europa farà fronte comune. Questa crisi era prevedibile: molti anni fa ho rilasciato un'intervista con il Financial Times in cui dicevo che già dalla sua nascita all’Euro non sono stati dati gli strumenti affinché funzionasse: non c'era un’ unione Fiscale, nessuna politica comune e nessuna autorità forte come la Federal Reserve che lo regolasse. Dobbiamo completare la nostra opera e fare ora ciò che non si poteva fare allora. Tutto l'ambiente è a favore della risoluzione della crisi europea, sono solo le divisioni tra Stati che la ostacolano, lo stesso Obama ha tutto l’interesse perchè non si registri una decrescita economica proprio alla vigilia delle elezioni. Non è la prima volta che arriviamo a un passo dal baratro, la storia ce lo insegna, ma ne siamo sempre usciti e sono fiducioso che così accadrà ancora». Prodi invita anche a riflettere sull’intreccio tra politica ed economia: «Bisogna cambiare il sistema elettorale: avere una democrazia in grado di decidere è importante. Per questo motivo il sistema elettorale deve essere orientato verso la stabilità altrimenti si tolgono efficacia alle decisioni politiche. È chiaro che continuando così, la Cina sarà in grado di decidere in tempo reale mentre Europa e Stati Uniti ci metteranno decenni». Meno ottimista il premio Nobel per l’Economia 2010 Peter Diamond: «La mia preoccupazione riguardo l’ Europa è che continuando a posticipare non farà altro che ingrandire il problema fino al punto in cui sarà troppo tardi perché si possa apporre qualche rimedio. Sono tra quelli che pensano sia meglio intervenire il prima possibile. L'Italia ce la farà ma la domanda chiave non è se ne uscirà, ma quanto le costerà uscire se rimanderanno ancora le decisioni». Tra il pubblico, intervenuto numeroso al convegno, si potevano scorgere Sindaci e autorità istituzionali, professori, studenti, politici, rappresentanti del mondo sindacale e semplici appassionati. All’incontro con Prodi e il Nobel Diamond hanno partecipato anche gli 80 giovani economisti provenienti da tutto il mondo che proprio in quei giorni erano sul Sebino per partecipare alla I.S.E.O Summer School 2012, ovvero un prestigioso corso estivo di economia che ogni anno a fine giugno porta sul lago un gruppo scelto di brillanti giovani ricercatori e studenti che vengono a confrontarsi con i “mostri sacri” del pensiero economico mondiale. Lug. 2012 Sopra a sinistra: Il sindaco di Iseo Venchiarutti, Diamond, Prodi e il sindaco Dometti ilPorto - 45 Al via il grande sport Al Triathlon atleti provenienti da altre regioni italiane ed anche dall'estero L'Assessore Facchinetti: «Il successo della Festa dello Sport è merito del lavoro di tanti volontari» È tutto pronto per le grandi manifestazioni sportive che la nostra cittadina si appresta a vivere nel mese di agosto e nelle prime giornate di settembre. Al via infatti due dei più attesi eventi sportivi sul lago: il triathlon e la tradizionale Festa dello Sport. Si parte il prossimo 26 Agosto con la 7° edizione del Triathlon Olimpico Sarnico, organizzato dalla Steel Triathlon con la nostra amministrazione comunale. Saranno oltre 500 gli atleti iscritti alla kermesse, in linea con le iscrizioni dello scorso anno: tra i concorrenti, che vanno dai 20 ai 60 anni d’età, ci saranno anche numerosi atleti provenienti da altre regioni italiane e alcuni partecipanti stranieri provenienti dall’estero. Ma il punto forte del Triathlon Olimpico Sarnico è di certo l’itinerario su cui si svolge la gara. La competizione si aprirà alle 11.35 con la prima frazione, quella di nuoto, nelle acque antistanti Piazza 46 - ilPorto Lug. 2012 XX Settembre: la distanza che i concorrenti dovranno percorrere nelle acque del lago d’Iseo è di 1,5 km. Confermato il tragitto scelto anche lo scorso anno: i nuotatori infatti si dirigeranno verso Predore nuotando lungo tutto il lungolago. Seguirà la prova di ciclismo, a detta di molti la frazione decisiva ai fini della classifica generale per la sua particolare intensità. Il percorso, di 40 km, si snoda tra Sarnico, Predore, Tavernola, Parzanica e Vigolo: dopo la partenza dalla nostra cittadina e il passaggio da Predore, i corridori entreranno in località Tavernola da dove saliranno sino ai 753 metri di Parzanica, il Gran Premio della Montagna di questa frazione, al termine di una salita di 7 km. La discesa, passando da Vigolo, riporterà i corridori a Tavernola, a Predore e successivamente all’arrivo a Sarnico in Piazza XX Settembre. Terza e ultima frazione quella di corsa: il percorso, che si snoda unicamente tra le vie di Sarnico con partenza in Piazza XX Settembre e arrivo invece nelle immediate vicinanze, consiste in un circuito di 5 km che gli atleti dovranno percorrere per ben 2 volte. Il triathlon farà come ogni anno da prestigioso apripista alla grande Festa dedicata allo sport (una delle più grandi di tutta la provincia bergamasca) che la nostra amministrazione organizza dal 7 al 9 settembre al Lido Nettuno. Protagoniste assolute, come sempre, le oltre 50 asso- Il Triathlon Olimpico Sarnico dello scorso anno Foto San Marco ciazioni sportive presenti alla kermesse: si potrà assistere a dimostrazioni di arti marziali, vela, kajak, canoa, bocce, tiro alla fune, tennis, danza, scherma, ginnastica, yoga, arrampicata, pugilato, wake board e tennis per disabili, solo per citarne alcune. «La nostra festa dello sport continua a crescere- ha sottolineato l’Assessore Fabrizio Facchinetti- Ogni anno riceviamo adesioni nuove da parte di associazioni sportive che vogliono prendere parte alla no- stra kermesse e questo interesse crescente non può che lusingarci. Il merito va sicuramente ai tanti volontari che lavorano per far sì che questa manifestazione continui a migliorarsi, con un calendario sempre rinnovato e con tante novità». E proprio a proposito di novità, l’edizione 2012 avrà un’inaugurazione del tutto nuova: in sostituzione della tradizionale sfilata delle associazioni, quest’anno l’apertura (prevista per il 7 settembre alle ore 19.30) sarà affidata ad un filmato spettacolare con i momenti più belli e più emozionanti delle vecchie edizioni. Nel filmato naturalmente verranno presentate anche tutte le associazioni presenti. Confermata anche quest’anno la preziosissima partecipazione del gruppo "Volontari Autoambulanza" che garantirà servizio ristorazione ( anche con la pizza) per tutti i tre giorni. Lug. 2012 ilPorto - 47 Per i turisti a disposizione nuove Guide Volontarie S i è concluso nelle scorse settimane il corso per accompagnatori turistici organizzato dall’Associazione Sarnon con l’appoggio dell’Assessorato alla Cultura del nostro comune. Quasi 40 partecipanti per la prima edizione, incentrata sul tema delle vie del liberty a Sarnico: non solo è stato approfondito il contesto storico in cui si è sviluppato questo stile, ma sono state illustrate anche le sue forme e le sue declinazioni in Lombardia, con riferimento ai maestri di questa forma d’arte come Giuseppe Sommaruga (e il suo rapporto con Faccanoni). Teoria ma anche tanta pratica alla base del corso: delle sei lezioni di cui si componeva infatti tre si sono svolte all’aperto, studiando direttamente in loco gli esempi liberty che la nostra cittadina può vantare. Villa Passeri, Villa Faccanoni, Villa Surre, l’asilo infantile e il mausoleo del cimitero sono infatti stati analizzati grazie all’aiuto del docente che ha tenuto il corso, il Prof. Massimo Rossi. Entusiasta l’assessore Gusmini: «Il nostro Assessorato è davvero soddisfatto della prima edizione di questo corso. Non solo perché la partecipazione è andata al di là delle aspettative ma anche e soprattutto perché 48 - ilPorto Lug. 2012 molti giovani hanno deciso di aderire a questa iniziativa. Questo corso infatti può diventare un’occasione di lavoro per tanti ragazzi del territorio che uniscono all’interesse per la propria cittadina anche il desiderio di accompagnare i turisti alla scoperta dei tanti angoli meravigliosi che Sarnico offre». I partecipanti, che hanno ricevuto un attestato di partecipazione ed un badge dopo aver superato un vero e proprio esame, potranno infatti essere contattati dall’Associazione Sarnon nel caso la Pro Loco riceva richieste di visite turistiche dedicate al tema del liberty. E, visto il successo, gli organizzatori stanno già pensando alla possibilità di replicare il corso in diversi appuntamenti a partire dal prossimo autunno, come conferma l’assessore Gusmini: «Ci piacerebbe continuare a promuovere corsi per guide volontarie, legati ad altri temi di interesse sul nostro territorio, come per esempio il tema del romanico, i luoghi sacri, la pescaia napoleonica e il centro storico. E’ un’occasione davvero preziosa per formare del personale qualificato e interessato in modo da offrire ai tanti turisti che vogliono conoscere Sarnico guide professionali e soprattutto appassionate!». Taglio del nastro per il “Centro nautico Calchera” K ajak, canoe e naècc non avranno più segreti per tutti coloro che frequenteranno il Lido Holiday, dove la nostra amministrazione comunale e alcune associazioni del territorio hanno deciso di collocare una vera e propria sede per gli sport acquatici. Non solo un’area verde di 1.000 mq con accesso al lago ma anche una struttura per il rimessaggio e il ricovero degli oltre 20 kajak che l’amministrazione ha acquistato negli ultimi anni all’interno di un progetto promosso dal tavolo delle politiche giovanili. Se infatti il lago è un ambiente naturale che i cittadini sarnicesi vedono quotidianamente, oltre che una risorsa turistica inesauribile, l’assessorato alle politiche giovanili ha voluto avvicinare le nuove generazioni al Sebino, vivendolo a 360 gradi. «La nostra amministrazione - ha sottolineato il Sindaco di Sarnico Franco Dometti - ha deciso di sostenere con forza il lavoro del tavolo per le politiche a favore dei giovani proprio per incoraggiare i nostri ragazzi a vivere, rispettare e riqualificare l’ambiente in cui vivono e in cui cresceranno: ecco perché abbiamo scelto di concedere ai tanti volontari del gruppo CSI e del gruppo scout la gestione e la cura dell’area verde conosciuta come Lido Holiday. Un progetto educativo, eco compatibile che ha dato i suoi frutti, a favore di tutta la comunità. Tutti gli interessati potranno recarsi in quest’area, completamente riqualificata dai volontari, e avvicinarsi a discipline sportive davvero uniche, come quelle che consentono di vivere il lago da vicino». Il progetto di riqualificazione del Lido Holiday (che è stato concesso in comodato d’uso alla Parrocchia con una specifica convenzione) è stato portato avanti sin dal 2009 dai giovani volontari dell’oratorio, e nello specifico del gruppo CSI kajak e del gruppo scout, come precisa Mario Bravi, consigliere comunale con delega alle politiche giovanili: «I volontari non solo hanno messo a nuovo l’area del Lido ma hanno anche costruito la struttura di ricovero per le attrezzature sportive. In questi due anni inoltre sono riusciti ad avvicinare al mondo del kajak e degli sport acquatici oltre 250 ragazzi, grazie alla collaborazione con l’oratorio, le scuole e le associazioni sportive con corsi e dimostrazioni». Le associazioni coinvolte insieme all’amministrazione hanno inaugurato la nuova sede (che è stata rinominata “Centro Nautico La Calchera”) lo scorso 14 luglio con taglio del nastro e dimostrazioni in acqua. Lug. 2012 ilPorto - 49 Si apre il bando per gli alloggi della terza età S i è aperto nei giorni scorsi il bando ALER per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale destinati agli anziani del nostro comune. Il periodo di apertura del bando durante il quale verranno accettate le richieste va dal 18 luglio al 30 agosto 2012: chi è interessato può recarsi in Comune presso l’Ufficio Servizi Sociali il giorno 26 luglio dalle ore 9 alle ore 13 e dalle 14 alle 17, oppure il giorno 30 agosto negli stessi orari. I funzionari dell’ALER saranno disponibili per accogliere le richieste e rispondere a qualsiasi dubbio. I requisiti per avanzare la richiesta di assegnazione sono molteplici: compimento del sessan- tacinquesimo anno di età, non essere titolare del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento su alloggio adeguato alle esigenze del nucleo familiare, ISEE non superiore ai 16.000 Euro. Inoltre chi fa richiesta deve avere un nucleo familiare di non più di due componenti o persone singole che alla data di chiusura del bando avranno superato sessantacinque anni. E’ possibile fare richiesta anche quando uno dei due componenti, pur non avendo tale età, è totalmente inabile e ha nel proprio nucleo familiare un componente di età superiore ai 75 anni. Il nuovo edificio ospiterà 17 mini appartamenti, tutti ubicati nella nuova palazzina costruita in Via Montegrappa: sei dei nuovi alloggi verranno assegnati di diritto agli anziani che risiedevano nelle vecchie strutture. Attività A.S.D. Judo Sarnico C Ci eravamo lasciati nello scorso numero con la festa di fine anno e la consegna delle nuove cinture agli atleti che hanno superato gli esami e con la cerimonia di premiazione dei vincitori del Master sociale 2011. Durante questa manifestazione è stato consegnato un riconoscimento molto particolare, la “Cintura Nera sociale ad honorem”, al nostro Sindaco Franco Dometti ed all’assessore Augusto Savoldi. Il consiglio direttivo dell’associazione ha premiato in questo modo due ex judoka che hanno sempre mostrato attaccamento alla nostra associazione. In particolare Augusto è stato uno dei pionieri del Judo a Sarnico, tra i primi a vestire un judogi nella nostra palestra. Dal 1° al 7° di Luglio si è svolta a Ponte di Legno la seconda edizione della settimana “Judo Vacanze”, organizzata dalla nostra Società in collaborazione con il Dojo Jigoro Kano di Milano ed il Kodokan Cremona. Questo stage ha visto la partecipazione di 60 atleti provenienti principalmente dalle tre società organizzatrici ma anche da altri club lombardi. La guida tecnica è stata affidata ad insegnanti di alto livello: Angelo Beltracchini, 7° Dan, direttore tecnico del dojo Jigoro Kano di Mi- 50 - ilPorto Lug. 2012 lano e membro della Commissione Nazionale Insegnanti Tecnici, Ilaria Sozzi, campionessa Europea di Kata, Andrea Sozzi, 4° Dan, insegnante tecnico del Kodokan Cremona e naturalmente al nostro Mario Galimberti, 5° Dan, maestro benemerito. L’attività judoistica è stata differenziata tra atleti che hanno approfondito aspetti legati al judo agonistico e coloro che invece hanno scelto di misurarsi con i Kata. Oltre al Judo, nonostante il tempo non sempre clemente, si è cementata l’amicizia tra i partecipanti con partite di calcetto, escursioni al ghiacciaio del Presena ed al Corno d’Aola, il riuscitissimo barbecue al laghetto del campo di golf. Un'esperienza molto ricca dal punto di vista tecnico/sportivo, ma anche molto arricchente dal punto di vista umano. Giovanni Cadei Gli specialisti e la medicina difensiva S A N I T À a cura di Alessandro Arcangeli Sanno tutto di un frammento e spesso ignorano l’insieme L a specializzazione eccessiva e separata dal corpo generale porta a conoscere tutto quanto su un frammento del nostro corpo, ma ignora tutto il resto. Oggi, quando abbiamo una malattia, ci rivolgiamo tutti allo “specialista”. La “parcellizzazione” è la regola del conoscere, per cui ognuno ha la sua particella di sapere che utilizza in modo esclusivo. Sa tutto di un frammento e spesso ignora l’insieme, per cui la malattia guarisce, ma il malato può peggiorare per altri effetti collaterali ed esterni a quella sindrome. L’antico medico generico aveva una sensibilità “omnicomprensiva” e non ignorava che a guarire aiuta anche il calore umano e non solo la competenza scientifica. Da anni si eseguono visite, analisi, accertamenti diagnostici inutili e spesso dannosi per prevenire i contenziosi legali. Peggio ancora, per la nostra salute, è la rinuncia di alcuni chirurghi che non mettono mano al bisturi o non sottopongono i propri pazienti ad esami invasivi quando il rischio c’è, ma vale la pena di compierlo. Gli esperti la chiamano “medicina difensiva”: i camici bianchi (3 su 4) ammettono di averla praticata per difendersi dall’ondata di contenziosi legali che sta sommergendo la nostra gloriosa sanità pubblica e privata. Un mare di denaro sprecato al quale va sommato quello di migliaia di cause “sanitarie”, che nella quasi totalità dei casi si concludono con l’archiviazione, ma che mettono sulla difensiva buona parte dei medici italiani. Inoltre esiste la tendenza a voler far tutto a tutti per non incappare in contenziosi. Questo può avere ripercussioni negative sul quadro clinico dei pazienti, soprattutto su quelli anziani soggetti a più patologie (es. una TAC con mezzo di contrasto può provocare gravi danni a chi ha una funzionalità renale compromessa). E allora? Per arginare il fenomeno i medici hanno un’arma: dialogare con il paziente e i familiari per la condivisione dei rischi e dell’approccio terapeutico. Inoltre quando si avvia un’azione legale, la magistratura deve farsi affiancare da medici affermati nel proprio campo e non da chi lo fa solo per “arrotondare”. Che bèl, quando i pazienti ti portavano la grappa o il coniglio nostrano. Oggi ti portano l’avvocato! Lug. 2012 ilPorto - 51 A N A G R A F E Sposi all'altare a cura di Rosalia Modina Dio è amore: se ci amiamo a vicenda, Dio rimane in noi e il suo amore in noi è perfetto 5) Apollonio Luca (via Manzoni 32/a) Colleoni Daniela (via Manzoni 32/a) Data del matrimonio: 14.06.2012 Testimoni: Banalotti Giovanni, Gafforelli Laura 6) Boioni Flavio (da Palazzolo S/O) Beluzzi Moira (da Pontoglio) Data del Matrimonio: 13.07.2012 Testimoni: Brignoli Claudio, Maremonti Alessio, Ardore Ivana e Bezzi Erika Fuori parrocchia Biraga Marinella (da Sarnico) Carrara Daniele (da Predore) Data del Matrimonio: 25.05.2012 Parrocchia San Giovanni Battista Predore Testimoni: Biraga Michele, Paris Caterina, Bettoni Paolo Orlando Cristina Flavio e Moira 52 - ilPorto Luca e Daniela Daniele e Marinella Lug. 2012 Rinati alla vita della Grazia 16) Apollonio Sofia 20) Plebani Amelie 24) Moioli Lorenzo 17) Beniamin 21) Belussi Dario 25) Prestini Giorgio 18) Polini Mario Francesco 22) ) Morotti Michela 19) Neè Miriam 23) Bronzieri Carlotta di Luca e di Colleoni Daniela Nata a Brescia il 31.07.2011 Battezzata in questa Parrocchia il 14.06.2012 Madrina: Gafforelli Laura Nato a Milano il 03.10.2010 Battezzato in questa Parrocchia il 24.06.2012 Padrino: Andreo Francesco Madrina: Rutolo Alessandra di Luca e di Rizzi Paola Nato a Brescia il 06.02.2012 Battezzato in questa Parrocchia il 24.06.2012 Padrino: Polini Matteo Madrina: Casali Carla di Luca e di Belotti Francesca Nata a Brescia il 25.03.2012 Battezzata in questa Parrocchia il 24.06.2012 Padrino: Omoboni Andrea Madrina: Neè Chiara di Giancarlo e di Maurizzi Paola Nata a Iseo (BS) il 25.02.2012 Battezzata in questa Parrocchia il 24.06.2012 Padrino: Busi Mauro -Madrina: Maurizzi Elena di Paolo e di Facchinetti Lucia Nato a Iseo (BS) il 05.04.2012 Battezzato in questa Parrocchia il 24.06.2012 Padrino: Facchinetti Bruno di Matteo e di Fossi Elisa Nato a Iseo il 29.05.2011 Battezzato in questa Parrocchia il 08,07.2012 Padrino: Lancini Paolo di Luca e di Cortesi Natascia Nato a Iseo (BS) il 19.03.2012 Battezzato in questa Parrocchia il 08.07.2012 Padrino: Cortesi Angelo Madrina: Scaburri Silvia di Nicola e di Belussi Sara Nata a Iseo (BS) il 08.02.2012 Battezzata in Questa Parrocchia il 24.06.2012 Madrina: Belussi Alessandra di Carlo e di Misciagna Marcella. Nata a Iseo (BS) il 18.02.2012. Battezzata in questa Parrocchia il 24.06.2012. Madrina: Misciagna Veronica. Sofia Beniamin Mario Francesco Miriam Amelie Dario Michela Carlotta Giorgio Lug. 2012 ilPorto - 53 Nella casa del Padre 33) Ravelli Angelo di anni 69 Deceduto il 05.06.2012 34) Bellini Ede di anni 87 Deceduta il 17.06.2012 35) Cancelli Liliana di anni 86 Deceduta il 19.06.2012 36) Cerato Giuseppina Angelo Ede Liliana Giuseppina Pierino Mario di anni 94 Deceduta il 27.06.2012 37) Benigna Marco di anni 77 Deceduto il 29.06.2012 38) Bellini Pierino di anni 67 Deceduto il 02.07.2012 39) Duci Mario di anni 77 Deceduto il 06.07.2012 Marco « Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto ». (Gv 12, 20-33) 54 - ilPorto Lug. 2012 8 dicembre 1907 (105 anni fa!): I neo sposi Adelaide Foiadelli (classe 1883) e Giuseppe Giudici (classe 1882) nel giorno del loro matrimonio.