Luglio - Parrocchia di Sarnico Bergamo

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Luglio - Parrocchia di Sarnico Bergamo
SOMMARIO
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Copertina: Processione Stella Maris (foto Silvano Marini)
Sommario - Orario Sante Messe - Numeri telefonici
Editoriale: Vacanze intelligenti
Questione di soldi - Le foto del CER
Chiesa Universale - Chiesa Diocesana
Calendario e numeri utili
La "Stella del mattino" ci invita a credere
Riflettiamo: Perché bisogna pregare sempre
Piccole riflessioni
Il Santo perdono d'Assisi
Il Segno della Croce
I Canterini del Sebino: Se questa non è festa!
Un po' di tutto
C.S.I. Oratorio Sarnico
Il sorriso di Monica
Drink gratis agli studenti?
27 Generazioni a confronto
28 Cent'anni di grinta per nonna Dosola
30Fotocronaca
32 Sarnico nella storia del Risorgimento
33 Ricordo di Carlo Alberto a 15 anni dalla morte
34 I volti: Valli il mobiliere
35 Associazione Anziani e Pensionati
36 Come eravamo
38 Tennis Club Sarnico: Torneo A.I.R.C.
40 E...state a Sarnico gli appuntamenti di luglio e agosto
42 In volo per Neverland
44 Le pagine del Comune
50 Attività dell'ASD Judo Sarnico
51 Gli specialisti della medicina difensiva
52 Anagrafe parrocchiale
56 Le foto di una volta: Matrimonio Giudici Foiadelli
Luglio 2012
Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione
da sabato 29 Settembre 2012. Si raccomanda la consegna degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad
alta risoluzione, entro e non oltre lunedì 17 settembre
2012 presso [email protected].
Il materiale pervenuto oltre il limite stabilito non potrà
essere pubblicato se non nel mese successivo.
Grazie per la collaborazione.
Orario estivo Sante Messe
Festivo
ore 8.00 - 8.45 (Ospedale)
10.30 - 18.00 - 20.00 (Parrocchia)
Feriale
ore 7.00 (Osp.) 8.00 - 16.00 - 20.00 (lun. Camposanto, mar. Fosio, gio. Castione, mer. e ven. in
parrocchia). Ore 10.00 ogni giovedì (Casa rip.)
Vigilia di Festa
ore 16.00 (Casa di riposo) - 18.00 (St. Maris)
20.00 (Parrocchia)
Funerali agosto: ore 16.30
N. Telefonici ed e-mail utili
Parrocchia
035 910056
don Luciano
348 9049113
Oratorio
035 912 078
don Loris
328 3932361
Sacrista
339 2087660
Centro pr. ascolto 035 910916
Sala Giochi (Meulì) 035 912107
Cine Junior
035 910916
Centro Quader 035 912420
Centro Famiglia 035 911252
Casa di riposo 035 4261453
Il Battello
035 914421
Carabinieri
035 910031
Emergenza sanitaria 118
Guardia medica 035 914553
Ospedale
035 3062111
Farmacia
035 910152
(orari 8.30-12.30 / 15.30-19.30
Sito web: www.parrocchiasarnico.it
E-mail sito web:
[email protected]
Sito C.SI.: www.csioratoriosarnico.it
E-mail C.S.I.:
[email protected]
E-mail de “ilPorto:
[email protected]
E-mail parroco:
[email protected]
E-mail don Loris:
[email protected]
c/c postale Parrocchia:
N. 49089303
Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI
Amministrazione: don LUCIANO RAVASIO - Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056
Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971
Stampa e inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292
Redazione: don L. Ravasio, don L. Fumagalli, M. Dometti (CIVIS), R. Gusmini e S. Marini.
Collaboratori: don V. Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, L. Cuni, G. Cadei, C. Casati, G. Dossi, G. F. Gaspari, P. Gusmini, R. Modina, G. Schivardi
e S. Venchiarutti.
Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056
E D I T O R I A L E
Vacanze intelligenti
a cura di Don Luciano
Osservare il cielo, tener pulita la natura e imparare a stare con gli altri e volersi bene
È saper dare alla vita un respiro ampio,
dove tutto si innalza e diventa capace
di aprirsi allo stupore sapendo che
Dio fa sempre nuove tutte le cose.
Osservare il cielo vuol dire ridimensionare tante cose che ci fanno impazzire e che mortificano la vita e ci fanno
agitare troppo perché ci dimentichiamo che sono solo terrestri.
Le stelle sono corpi celesti brillanti;
con quella luce anche noi brilliamo di
uno splendore che parte dal cuore,
dallo spirito e ci trasforma tutti in pianeti che brillano di luce riflessa.
Il secondo invito è quello di tener
pulita la natura dentro e fuori in un
rapporto nuovo con i boschi, i mari,
le montagne e riscoprire un’armonia
generale con la natura nella quale tutti
siamo generati. Occorre avere tempo
to
si
inserisce
in
un
progetto
ampio
di
lcune suggestioni possono
e coraggio per immedesimarsi, con
far scattare la buona volon- vita.
Madre Natura assaporando profumi e
tà per realizzare il desiderio Osservare il cielo è sviluppare la capa- humus che la terra sprigiona quando
di relax, per trovare quella cità di pregare oltre la filastrocca im- si resta stesi fino a diventare una cosa
pace e serenità che permette di far parata a memoria da bambini.
sola con essa.
rifiorire energie che, per l’impegno
costante vissuto, si erano assottigliate,
così anche per quegli anticorpi necessari per affrontare una nuova stagione
che ci aspetta, non certo facile sotto
tutti i punti di vista.
A
Il primo invito è quello di osservare
il cielo. Vuol dire anche imparare ad
alzare lo sguardo oltre ciò che appiattisce la vita e la rende monotona, dare
un respiro divino. In tutte le religioni il
cielo indica il modo proprio di essere
di Dio che non è legato alle leggi della
terra che ne indicano fugacità e fragilità. Mettere cielo è dare entusiasmo a
quello che si fa e che si è perché tutLug. 2012
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Imparare a
stare con
gli altri e
volersi bene
Foto
Gian Attilio Valli
Fare una passeggiata con la gioia
di assaporare ciò che ci circonda
con tutti i cinque sensi e sprigionare la gioia di esistere diventa
la vera fortuna di chi si immerge nell’acqua, possibilmente pulita, e ricupera il senso vero del
grembo materno per nascere
in modo nuovo. Certo quando
si torna ai rapporti “quotidiani”
occorre guardare le persone
in modo nuovo e allora il terzo
suggerimento che l’estate ci invita a scoprire è imparare a
stare con gli altri e a voler-
si bene.
L’uomo, anche nella dimensione
naturale più bella (pensiamo al
paradiso terrestre), non trova la
realizzazione di se stesso se non
quando finalmente si rispecchia
in un altro essere umano che lo
completa e gli dà una visione più
ampia della vita. Stare con gli altri
per amarli non è solo un gesto
di bontà e di umanità, ma è un
modo per star bene con se stessi. Volersi bene è anche quel sano
egoismo che ti fa scoprire nel
progetto con la tua donna/uomo
Con il numero di luglio la redazione de "il Porto"
chiude per ferie. L'appuntamento con i lettori è per
sabato 29 settembre 2012.
Nel ringraziare redattori, collaboratori e tutti coloro che si impegnano con assiduità nella distribuzione
del nostro mensile che lo scorso mese di giugno ha
raggiunto il ragguardevole numero di 60 pagine, auguriamo ai lettori che il periodo di meritata vacanza
non voglia dire soltanto riposarsi, lasciare la vita di
tutti i giorni, ma anche e soprattutto fare "il pieno"
di emozioni che restino a lungo e facciano crescere,
star bene e custodire la memoria di cose importanti.
La redazione
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e con la tua famiglia lo scopo e la
bellezza del tuo tribolare, faticare e sacrificarti. Ma è bello riuscire a dar vigore alla parte migliore
di sè offrendola a qualcuno con
cui si condivide la vita. Amarsi è
la cosa più bella del mondo ed è
ciò che veramente può far scattare quello che manca alla vita:
guardare tutto con la bellezza di
poter dire a qualcuno: “Ti amo”
e sentire l’eco della giornata che
sussurra: “per sempre”.
Anche l’amicizia vera e sincera
è una energia che ti fa scoprire
in modo nuovo immaginazione
e creatività, dandoti un buon coraggio anche nelle difficoltà della
vita e una profonda consonanza
anche semplicemente alzando
gli occhi al cielo. Indimenticabili
certe notti passate con gli amici
a contemplare la via lattea in un
cielo, a 2000 metri.
L’amico è colui che ti indica la
stella e allora affronti la vita sempre a testa alta e con la luce di
quella stella trovi dentro di te
coraggio e forza che sono i due
ingredienti fondamentali della
vita. Ama chi il Signore ti ha
messo accanto perché la tua
vacanza sia una bella avventura e… non diventi un’avventura da dimenticare.
Buone vacanze a tutti
Questione di soldi
Durante il mese di GIUGNO 2012 le offerte pervenute alla parrocchia registrano l’importo di:
Euro
che aggiunte a quelle pervenute dall’inizio dei lavori di restauro di:
Euro
Euro
ammontano complessivamente al 30 GIUGNO 2012 a:
1.143,00
1.107.707,00
1.108.850,00
Euro
"
"
"
3.320.000,00
176.471,00
907.761,00
421.553,00
Alla stessa data risultano spesi
di cui da pagare ancora ai fornitori
e debito bancario residuo del mutuo
e debito bancario del fido di conto corrente
Si ringraziano vivamente tutti i benefattori che anche questo mese con le loro offerte hanno voluto sostenere il gravoso
impegno della Parrocchia. Meritano una segnalazione :
- Associazione Familiari Caduti e Dispersi in guerra
- Bancarella del libro solidale
- Alcuni ammalati che mensilmente non mancano di sostenere le necessità della Chiesa
- I coscritti della classe 1952 nell’incontro conviviale del 60° compleanno
Oltre naturalmente gli altri che desiderano mantenere l’anonimato.
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CHIESA UNIVERSALE
«I due Apostoli testimoni insigni
della fede»
da “Avvenire"
«La comunità cristiana, sostenuta dallo Spirito, si sente incoraggiata a proseguire forte e serena sulla strada
della fedeltà a Cristo e dell’annuncio del suo Vangelo»
«Cari fratelli e sorelle celebriamo con gioia la solennità liturgica dei santi
apostoli Pietro e Paolo, una festa che accompagna la storia bimillenaria
del Popolo cristiano. Essi sono chiamati colonne della Chiesa nascente.Testimoni insigni della fede, hanno dilatato il Regno di Dio con i loro diversi
doni e, sull’esempio del Divino Maestro, hanno sigillato col sangue la loro
predicazione evangelica. Dal sacrificio di Pietro sono segno eloquente la
Basilica Vaticana e questa piazza così importante per la cristianità. Anche
del martirio di Paolo restano tracce significative nella nostra città, specialmente la Basilica a lui dedicata. Roma porta iscritti nella sua storia i segni
della vita e della morte gloriosa dell’umile Pescatore di Galilea e dell’Apostolo delle genti. Che giustamente si è scelti come protettori. Ma i santi
Pietro e Paolo brillano non solo nel cielo di Roma, ma nel cuore di tutti
i credenti che, illuminati dal loro insegnamento, in ogni parte del mondo
camminano sulla via della fede, della speranza e della carità. In questo
cammino di salvezza, la comunità cristiana, sostenuta dalla presenza dello
Spirito del Dio vivo, si sente incoraggiata a proseguire forte e serena sulla
strada della fedeltà a Cristo e dell’annuncio del suo Vangelo agli uomini
di ogni tempo. In questo fecondo itinerario spirituale e missionario si
colloca anche la consegna del pallio agli arcivescovi metropoliti. Che
ho compiuto in Basilica. Un rito sempre eloquente, che pone in risalto
l’intima comunione dei pastori con il Successore di Pietro e il profondo
vincolo che ci lega alla tradizione apostolica. Si tratta di un duplice tesoro
di santità, in cui si fondano insieme l’unità e la cattolicità della Chiesa: un
tesoro prezioso da riscoprire e da vivere con rinnovato entusiasmo e
costante impegno». «Sia lode a Pietro e Paolo, queste due grandi luci
della Chiesa; essi brillano nel firmamento della fede». «In questo clima,
desidero rivolgere un particolare pensiero alla delegazione del Patriarcato di Costantinopoli che, come ogni anno, è venuta per prender parte
a queste nostre tradizionali celebrazioni. La Vergine Santa conduca tutti i
credenti in Cristo al traguardo della piena unità!».
Benedetto XVI
Educare l’uomo alla
salvaguardia del creato
«Non è più possibile dilapidare le risorse del creato,
inquinare l’ambiente in cui viviamo come stiamo facendo. La vocazione dell’uomo è di essere il custode
e non il predatore del creato»
Celebrare la Giornata per la salvaguardia del creato significa, in primo luogo, rendere grazie al Creatore, al Dio Trino che dona ai suoi figli di vivere
su una terra feconda e meravigliosa. La nostra celebrazione non può, però,
dimenticare le ferite di cui soffre la nostra terra, che possono essere guarite solo da coscienze animate dalla giustizia e da mani solidali. Guarire è
voce del verbo Amare, e chi desidera guarire sente che quel gesto ha in sé
una valenza che lo vorrebbe perenne, come perenne e fedele è l’Amore
che sgorga dal cuore di Dio e si manifesta nella bellezza del creato a noi
affidato come dono e responsabilità.
La guarigione nasce da un cuore che ama. È la logica dell’educazione alla
«vita buona del Vangelo» che le nostre Chiese stanno percorrendo in
questo decennio. Educare all’alleanza tra l’uomo e la terra. A noi come
Chiese in Italia, in sintonia con tante Chiese nel mondo, spetta proprio
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questo compito: riportare il cuore della nostra gente dentro il cuore stesso di Dio, Padre di tutti, che «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e
fa piovere sui giusti e sugli ingiusti». Solo se diventerà primaria la coscienza
di una universale fraternità, potremo edificare un mondo in cui condividere le risorse della terra e tutelarne le ricchezze. Tra ecologia del cuore ed
ecologia del creato vi è infatti un nesso inscindibile, come ricorda Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate: «L’uomo interpreta e modella
l’ambiente naturale mediante la cultura, la quale a sua volta viene orientata
mediante la libertà responsabile, attenta ai dettami della legge naturale»
L’ambiente naturale non è una materia di cui disporre a piacimento, «ma
opera mirabile del Creatore, recante in sé una “grammatica” che indica
finalità e criteri per un utilizzo sapiente, non strumentale e arbitrario.
Vivere il territorio come un bene comune è un’esigenza di vasta portata,
che richiama anche le comunità ecclesiali a una presenza vigilante. Abbiamo bisogno di una pastorale che ci faccia recuperare il senso del “noi” nella sua relazione alla terra, in una saggia azione educativa: Educare alla vita
buona del Vangelo. «Le stesse mani dell’uomo, sostenute e guidate dalla
forza dello Spirito, potranno così guarire e risanare, in piena riconciliazione, il creato ferito, a noi, affidato dalle mani paterne di Dio, guardando con
responsabilità educativa alle generazioni future, verso cui siamo debitori
di parole di verità e opere di pace».
Il Papa a Castel Gandolfo tra riposo e preghiera
Al lavoro anche per preparare gli eventi dell’autunno
Benedetto XVI si è trasferito a Castel Gandolfo per il tradizionale
soggiorno estivo e da dove farà rientro alla fine di settembre o ai
primi di ottobre. Ad accoglierlo, come sempre, tra gli altri il vescovo
di Albano, Marcello Semeraro, nella cui diocesi si trova la residenza di
Castel Gandolfo.
Al suo arrivo nella cittadina laziale il Papa ha voluto affacciarsi brevemente dal balcone della facciata principale del Palazzo Apostolico e
rivolgendosi ai fedeli li ha salutati con poche parole: «Cari amici, sono
felice di essere arrivato qui nelle mie ferie e auguro a tutti buon riposo, buon rinfresco, speriamo che spiritualmente e fisicamente possiamo rinnovarci in questa bella piccola città circondata dalla bellezza
della creazione.
Grazie per la vostra presenza. Auguri, buone vacanze a tutti voi».
Come sempre quelle del Papa sono vacanze di lavoro. I ritmi della
Curia Romana in questo periodo sono ridotti, ma già incombono gli
impegni apostolici del prossimo autunno.
Il 7 ottobre infatti il Papa, in Vaticano, aprirà l’Assemblea ordinaria
del Sinodo dei vescovi e proclamerà due nuovi Dottori della Chiesa.
Senza contare l’Anno della fede che si svolgerà dall’11 ottobre 2012
al 24 novembre 2013 nel contesto del 50° dell’apertura del Concilio
Ecumenico Vaticano II.
Per la diocesi di Albano, aggiunge il vescovo Semeraro, «l’arrivo del
successore di Pietro è sempre una festa, un motivo di grande gioia. La
presenza di Benedetto XVI ci conferma nella fede, nell’amore per la
Chiesa e nella fedeltà al suo insegnamento»
Quest’anno poi, è davvero speciale, perché il riposo estivo prelude ai
grandi impegni di settembre e ottobre.
Il viaggio in Libano e quello a Loreto, sulle orme di Giovanni XXIII. Il
Sinodo dei vescovi e l’inizio dell’Anno della fede.
«Davvero, auguriamo al Papa di potersi ritemprare per affrontare al
meglio questi impegni.
Tra l’altro - afferma il vescovo di Albano - il Santo Padre ci insegna
come fare vacanza: le sue giornate, infatti, trascorrono tra la preghiera, lo studio, la lettura, le passeggiate e il contatto con la natura, oltre
allo spazio agli affetti familiari quando in agosto lo raggiunge il fratello,
monsignor Georg.
Il tutto in un ritmo disteso e regolare che favorisce il riposo della
mente, del corpo e dello spirito. In sostanza, ciò che egli consiglia agli
altri, lo mette in pratica prima di tutto per se stesso».
Giovani ed educazione l’eredità di Mons. Cesare Mazzolari
In Sudan un Centro di formazione per insegnanti
«Noi siamo qui per continuare infaticabilmente a insegnare l’arte paziente del dialogo e della riconciliazione, per essere animatori dall’interno di una società che non conosce i propri diritti,
e per promuovere, sulla base della dottrina sociale della Chiesa,
pace e sviluppo. La gente di questo Paese è chiamata ad assumersi direttamente responsabilità molto grandi per costruire la
storia di questa nuova Repubblica del Sud Sudan».
Così si esprimeva, lo scorso anno, alla vigilia dell’indipendenza,
proclamata il 9 luglio, monsignor Cesare Mazzolari, vescovo di
Rumbek, che aveva condiviso con la sua gente gli anni drammatici della guerra e il sogno di un Paese libero e in pace.
Pochi giorni dopo, il 15 luglio, il cuore di monsignor Mazzolari smetteva di battere, mentre celebrava la Messa nella piccola
Cattedrale di Rumbek.
Ma i semi gettati in quella terra difficile e piena di potenzialità
continuano a dare frutto. Soprattutto nel campo dell’educazione, una delle priorità assolute del vescovo comboniano, che anche durante la guerra non aveva mai smesso di aprire scuole.
Le chiamavano semplicemente «Comboni» che era sinonimo
di scuola. Perché non c’era altro. Anche adesso non c’è molto
di più.
Occorre cominciare da zero e i tempi necessariamente lunghi.
Ma qualcosa si sta facendo. E anche il sogno di monsignor Mazzolari di creare un grande Centro di formazione per insegnanti
sta per diventare realtà. Poche settimane prima della proclamazione dell’indipendenza, in un contesto ancora di grande precarietà, monsignor Mazzolari aveva voluto mettere la prima pietra
di questo Centro. A distanza di un anno, la fondazione Cesar,
che lo ha sempre sostenuto e che continua a portare avanti i
suoi progetti, lancia una grande Campagna si sensibilizzazione
per portare a termine il Centro. Intanto, in attesa che il complesso venga terminato, la fondazione Cesar sta sostenendo la
formazione di 250 insegnanti della diocesi di Rumbek, affinché
possano tornare in classe dai loro studenti un po’ più qualificati.
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CHIESA DIOCESANA
Il Vescovo Beschi ai missionari
«Provocate la Chiesa»
da “L’Eco di Bergamo”
«La Missione non è un’avventura ma un mandato. Siete fermento nelle nazioni del mondo, ma anche per la nostra
terra bergamasca. Il vostro ritorno è un racconto di passione per il Vangelo che provoca la nostra Chiesa e le nostre comunità.
Nella casa madre delle Poverelle, il vescovo Francesco Beschi ha incontrato una cinquantina di missionari, fra preti Fidei donum, religiosi e religiose, laici e laiche, attualmente presenti nella nostra diocesi, con impegno
missionario in Nordamerica, Sudamerica, Africa e Asia. «Il “ritorno” della
missione» è stato il tema di riflessione. «Non in senso geografico - ha
detto don Giambattista Boffi, direttore del Centro missionario diocesano, ma come ritorno di questa ricca esperienza delle nostre comunità».
«Oggi bisogna essere missionari non soltanto in territori geografici ma
anche nei territori esistenziali, cioè negli ambiti di vita dell’uomo. La Chiesa si riforma anche lasciandosi provocare dal ritorno delle esperienze
missionarie». Sono seguiti gli interventi dei missionari. Un missionario ha
raccontato la ventata di freschezza portata nelle parrocchie nordeuropee
dalle comunità africane e filippine. Un altro missionario ha raccontato la
sua esperienza nell’arcidiocesi americana di Chicago.
È seguito l’intervento del vescovo, che ha ringraziato tutti per l’impegno
missionario, ricordando anche i laici. «È una grande novità. Partono come
volontari missionari, vivendo anche una forte esperienza di fede personale, oppure un’esperienza di ricerca della fede». Monsignor Beschi ha
espresso la sua vicinanza all’ansia apostolica dei missionari e anche alle
loro preoccupazioni di fronte ai cambiamenti epocali nelle nazioni occidentali, ricordando però che «”il ritorno” delle esperienze missionarie è
un grande dono e una grande provocazione per la Chiesa. La missione
“ad gentes” è il paradigma di ogni esperienza pastorale». Il vescovo ha
infine confidato un «sogno»: avere in diocesi un luogo dove chi ha fatto
esperienza missionaria possa trovare una casa o una comunità anche per
un periodo breve.
«Solo lo stupore conosce»
I pensieri di un animatore. Riscoprire e meravigliarsi di fronte alla forza dello stupore
«Solo lo stupore conosce». Questa frase mi è rimasta impressa da alcuni
mesi. Era una serata in preparazione al Cre, nel mio oratorio, quando il
Don ha condiviso la lettera di un bambino ai suoi animatori in vista del
Cre-Grest. Era il momento finale della serata. Ogni volta, prima della
preghiera, un testo o una riflessione concludevano a grandi linee ciò che
era detto nei vari gruppi di lavoro. Ci sono tante cose in questo mondo
che non so e che voi animatori potreste spiegarmi, con gli occhi che vi
brillano, perché solo lo stupore conosce. Lo stupore. Mi chiedevo: sarò in
grado di provare stupore?
Il Cre - Ora sono animatore al mio Cre da settimane. Sono state stupende, veramente eccezionali. Inizio purtroppo a rendermi conto che ormai
il Cre sta finendo. Settimane con giochi, gite, corse e fatiche. Settimane
di amicizie belle tra noi animatori e tra i bambini. E devo proprio dirlo.
Settimane piene di stupore. In quella lontana sera non potevo immaginarmi minimamente di quanto il Cre sia generatore di stupore. Ascoltando
quella frase, nella sera di formazione, mi ero detto che avrei cercato
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attimi di stupore durante il Cre. Immaginavo gli sguardi stralunati di alcuni
bambini durante le tappe della caccia al tesoro, oppure alla scoperta di
vittoria in un torneo pomeridiano. Non riuscivo a pensare allo stupore
come un cosa non individuale, collettiva, condivisa. Ed invece è proprio
così. Ora sono convinto che come una macchina non riesce a muoversi
senza benzina, un Cre non cresce e non vive senza l’elemento fondamentale dello stupore. I bambini sono i primi creatori: in ogni piccola cosa
riescono a vivere meraviglia. Non solo nei giochi , ma nell’essere in tanti,
nell’oratorio addobbato, nella bandiera della propria squadra; nella preghiera con le candele accese. E posso solo stupirmi quando già al terzo
giorno di Cre, i bambini ti seguivano e ti ascoltavano come mai nessuno
prima. E lo stupore per qualcosa di bello. È lo stupore del Cre.
Posso dire che al Cre ho scoperto lo stupore. E scusate il gioco di parole, ma sono rimasto stupito di tanto stupore presente. E ve lo posso
assicurare, la frase è proprio vera. Ma con qualcosa in più: «Solo con lo
stupore si conosce il Cre».
Il saluto a 45 giovani missionari
«Portate gioia nella nostra diocesi»
«Con la vostra esperienza in missione, non risolverete i problemi di povertà dell’Africa e dell’America Latina. Però Dio cambia il mondo anche
attraverso il vostro impegno. Quando tornerete, portate la gioia della
missione nelle comunità». Nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, il
vicario generale monsignor Davide Pelucchi ha presieduto un incontro
di preghiera per i giovani bergamaschi che partiranno per un’esperienza
nelle missioni. Quest’anno sono 46, di un’età compresa fra i 18 e i 35
anni. Venti andranno in Bolivia, fra cui una coppia di sposi novelli. Il 6
agosto parteciperanno a Quoir, nell’arcidiocesi di Santa Cruz de le Sierra,
presente il vescovo Francesco Beschi, alla consacrazione della chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli, costruita in memoria del vescovo
Roberto Amadei. Gli altri giovani andranno in Brasile, Cuba, Benin, Costa
d’Avorio, Ruanda e Uganda. «C’è una Chiesa che vi manda in una Chiesa
sorella - ha detto don Giambattista Boffi, direttore del Cmd, all’inizio
dell’incontro - per vivere un momento intenso di Chiesa». L’incontro è
stato scandito da canti, preghiere e lettura biblica. «La vita è un dono ma
anche una missione - ha detto monsignor Pelucchi nelle riflessioni -. La
vostra partenza non è desiderio di un’avventura per riempire l’estate, ma
è dono e impegno». Il vicario generale ha quindi posto una domanda.
«Vale la pena vivere la giovinezza impegnandosi? Sì, perché la vita è vera
soltanto se vissuta come dono»- A ogni giovane sono stati donati due
segni: un pezzetto di stoffa nei colori sudamericani e un diario in cui
scrivere appunti.
I bergamaschi nella terra di Papa Wojtyla
Visitato a Cracovia il centro spirituale in costruzione
I pellegrini alla fabbrica di Schindler
«Voglio dirvi la gioia di trovarci insieme in questa mattina a Cracovia, in
questa chiesa dei santi Pietro e Paolo, di trovarci insieme pur provenendo da percorsi diversi». Il vescovo Francesco Beschi si è rivolto ai fedeli
all’inizio della Messa di apertura del pellegrinaggio diocesano, agli oltre
duecento arrivati in pullman nella serata e ai centoventi arrivati a Cracovia
in aereo da Orio, nella mattinata di lunedì insieme al vescovo ausiliare
emerito Lino Belotti. «La gioia di incontrarsi, la gioia di stare insieme, di
pregare insieme, di avviare un percorso di ascolto e di relazione con una
terra lontana da Bergamo che pure con la nostra tradizione ha molte
affinità». Il vescovo ha sottolineato la forza della tradizione polacca, della
devozione a Maria di questo popolo da cui è venuto Papa Giovanni Paolo
II. E davanti alla chiesa gremita il vescovo ha ricordato due interventi di
Papa Wojtyla, il primo a Bergamo, nell’aprile del 1981. Allora Giovanni
Paolo II ricordò Giovanni XXIII, il Papa bergamasco, il suo affetto per la
terra polacca, la visita che fece il 17 settembre 1912 a Cracovia quando si
trovava a Vienna per il congresso eucaristico, le visite al santuario di Jasna
Gora, il centro della spiritualità e forse anche della nazione polacca. E poi
il vescovo ha ricordato le parole di Papa Wojtyla durante la prima visita da
pontefice in terra polacca, nel 1979, in pieno periodo comunista, quando
mise in evidenza il suo legame con la tradizione della sua terra.
I pellegrini hanno ascoltato il Vangelo di Luca quando parla della visita di
Maria alla cugina Elisabetta, «nella regione montuosa, in una città di Giuda
- ha detto il vescovo Francesco -. È il primo pellegrinaggio evangelico…
Elisabetta accoglie la giovane cugina Maria dicendole: a che cosa devo che
la madre del mio Signore venga a me? E queste parole sono parole di
fede… Non si può misurare la fede, come la vita. A volte procede robusta
e forte, altre volte sta fragile nell’ombra… ma forse dobbiamo pensare
che la nostra fede non debba essere uno sforzo per credere, ma anzi, un
lasciarsi andare a Dio, un riconoscere quello che Dio fa, un dare fiducia a
lui, un affidarci a lui che ci viene incontro. Un riconoscerlo, anche attraverso Maria, come accade per Elisabetta». E poi il vescovo è tornato al senso
del pellegrinaggio mariano, alla considerazione della Madonna come di una
via per accedere a Gesù a Dio. Dopo la Messa i pellegrini hanno visitato il
ghetto di Cracovia, la fabbrica di Schindler, l’uomo d’affari che salvò centinaia di ebrei durante l’occupazione nazista. Poi la visita si è estesa al centro
storico di Cracovia.
Nel pomeriggio la visita alla basilica della Divina Misericordia e al convento
di Faustina Kowalska, la suora che morì a soli 33 anni, ma la cui fama di
santità era già diffusa e conosciuta. Anche dal giovane Karol Wojtyla. Sarà
lui, Giovanni Paolo II , a canonizzarla il 30 aprile 2000.
Ad Auschwitz ha vinto il male. Ma c’è la speranza. Parole umili quelle del
vescovo, come la preghiera che si è levata dai 340 pellegrini bergamaschi
in fondo ai binari, in fondo al campo, dove sorge il monumento delle vittime dei lager.
Il Vescovo ha portato insieme ai pellegrini una corona di fiori. Ha detto:
«Qui si è tentanto di annullare non solo i prigionieri ebrei e di altre nazioni,
si è tentato di annullare l’uomo».
I pellegrini hanno camminato tra i viali e la visita ad Auschwitz è diventata
un pellegrinaggio nel pellegrinaggio.
Lug. 2012
ilPorto - 9
AGOSTO
MER 1 ore 12.00 Inizio Santo perdono d'Assisi
GIO 2 ore 24.00Conclusione Santo perdono d'Assisi
VEN 3 Adorazione
DOM 5 ore 18.00 Battesimi comunitari
SAB 11 ore 18.00 S. Messa Chiesetta degli alpini (S.Fermo)
MAR 14 ore 18.00 S. Messa a Stella Maris
MER 15 ASSUNZIONE DI MARIA VERGINE
ore 10.30 Santa Messa
ore 18.00 Concelebrazione 30° Mons. Piero Sacella
GIO 16 Festa di San Rocco a Castione
ore 19.00 Santa Messa e processione
MER 22 ore 20.00 Ufficio Comunitario
VEN 24
Partenza gita parrocchiale in Puglia
DOM26
SANT'ALESSANDRO
VEN 31
Arrivo gita parrocchiale in Puglia
SETTEMBRE
LUN 3 ore 16.00 Matrimonio in San Paolo
GIO 6 Adorazione
VEN 7 ore 16.00 Matrimonio
DOM 9 ore 11.00 Matrimonio in San Paolo
LUN 10 ore 21.00 Incontro Giovani Coppie
MAR 11 ore 20.45 Consiglio dell'Oratorio
GIO 13 ore 20.30 Consiglio Pastorale Parrocchiale
VEN 14
Esaltazione della croce. S. Messe in S.Paolo
Assemblea Diocesana
SAB15ore 11.00Matrimonio
ore 21.00 Concerto Elena Gallo (in Chiesa Parrocch.)
DOM 16 ore 10.00 ALISEO 2012 (Festa Aeronautica Lido Nettuno)
Festa dell'ammalato (UNITALSI)
ore 15.00 S.Messa e Sacramento dell'Unzione
MAR 18 ore 20.45 Rinunine catechisti
ore 21.00 Preparazione genitori dei battezzanti
GIO 20 ore 20.00 Ufficio comunitario
SAB 22 ore 15.30 Matrimonio
ore 18.30 S.Messa Chiesetta degli alpini - S.Maurizio
DOM23 ore 10.30 S.Messa e battesimi comunitari
DOM30 ore 10.30 S.Messa inizio anno catechistico
Pranzo comunitario - Iscrizioni catechesi
XXV Beatificazione Pierina Morosini
OTTOBRE
LUN1
Santa Teresa di Lisieux
ore 19.30 Processione e Santa Messa
ore 20.00 Festa delle famglie
Agosto - Settembre 2012
NUMERI UTILI
UFFICI COMUNALI
tel. 035 924111 - fax 035 924165
Uffici Amministrativi (anagrafe)
tel. 035 924126
da lunedì a venerdì 9.00 -12.30
lunedì martedì giovedì 17.30 -18.30
Ufficio Tecnico Urbanistica
tel. 035 924145
mercoledì venerdì 9.00 -12.30
Ufficio Tecnico Comunale
Urbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145
Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 92414
Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846
da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00 - 18.00
Ufficio assistente sociale tel. 035 924152
lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì 9.00 12.30
Ufficio tributi tel. 035 924112
lunedì mercoledì venerdì 9.00 -12.30 giovedì 17.30-18.30
PROTEZIONE CIVILE
Sede operativa: tel. 035 911893
Responsabile operativo: tel. 338 5467160
e.mail: [email protected]
BIBLIOTECA
COMUNALE
tel. 035 912134 lunedì chiuso
Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00
Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00 Venerdì 15.00-19.00
Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00
a cura di Civis
La "Stella del mattino" ci invita a credere
Mons. Gervasoni
e il Parroco
don Luciano nel
corso della
processione
Stella Maris del
21 luglio scorso
Foto
San Marco
S
ono passati altre 40 anni da quando Domenico Savoldi, ai tempi presidente della
Pro Loco e don Giovanni Ferraroli ripresero, con il contributo della locale Associazione Marinai”, la tradizionale “Luminaria sul
lago”. Migliaia di lumini trasportati dalla corrente
scivolavano sulle acque del lago fino al ponte,
accompagnati dalle barche dei pescatori illuminate da festoni colorati, ghirlande e corone. Negli anni ’70 gli organizzatori abbinarono a questo
evento folcloristico, anche una più marcata componente religiosa: la processione della Madonna
in legno “Stella Maris”, opera giovanile attribuita
al Manzù. Oggi i lumini non ci sono più, i festoni
di carta sono stati sostituiti da catenarie di lampadine, ma il suggestivo spettacolo delle barche
illuminate e della processione della “Madonnina”
è rimasto inalterato. Stesse le emozioni, stessi i
sentimenti che ancora tante persone che accorrono sul lungolago riservano all’evento religioso.
Anche quest’anno, forti della collaborazione con
la locale sezione marinai, è stato riproposto sabato 21 luglio dalla Parrocchia e dalla Pro Loco,
questo appuntamento fisso dell’estate sarnicese
per i turisti e per i cittadini di Sarnico così legati a questa processione aperta quest’anno dai
kayak - su uno dei quali ha preso posto la folta
chioma di don Loris - seguita da tante barche
piccole o grandi, vecchie, nuove o della tradizione locale e chiusa, come sempre, da quella
con la statua della Madonna Stella Maris da cui
il parroco don Luciano Ravasio invitava al canto e alla preghiera.
Nonostante qualcuno avesse previsto il peggio portando con sé
l’ombrello, la pioggia si è fatta vedere solamente verso mezzanotte permettendo alle oltre 5.000 persone che, nonostante le
pessimistiche previsioni meteo hanno assiepato il lungolago, di
poter assistere a questo appuntamento ormai storico della tradizionale processione notturna sul lago, con le suggestive coreografie di luce create dalle imbarcazioni illuminate. Hanno avuto
quindi ragione i vecchi del paese nell’affermare che solo una volta
in 45 anni la “Luminaria sul lago”, come ancora molti sarnicesi la
chiamano, non è stata fatta per la pioggia.
Un evento quello del 2012 caratterizzato dalla presenza, a bordo
dell’imbarcazione della “Madonnina”, del Vicario vescovile per la
città Mons. Maurizio Gervasoni, nativo di Sarnico, che quest’anno
ha festeggiato i suoi 35 anni di attività pastorale e al quale il prevosto don Luciano Ravasio ha lasciato l’onore della benedizione
finale. «Maria è Stella del mare - ha detto Mons. Gervasoni - perché ci insegna a credere, perché Lei stessa ha creduto: ha creduto all’annuncio dell’Angelo, ha creduto quando Gesù da piccolo
cresceva come gli altri bambini e non somigliava al figlio di Dio,
ha creduto quando Gesù faceva discorsi che Lei non riusciva a
capire ed anche quando l’hanno ucciso in croce, anche lì Maria ha
creduto. Ed anche noi siamo invitati da questa “Stella del mattino”
a credere».
Al termine della cerimonia, tutti con il naso all’insù per lo spettacolo pirotecnico sul lago che ha concluso la serata. Una ventina
di minuti di luci e colori, un crescendo di emozioni e suggestioni
in tutta sicurezza grazie alla presenza, oltre che della Polizia Municipale, coordinata dal comandante Marco Zerbini, anche dei volontari della Croce Rossa di Bergamo e della locale sezione ANA
della Protezione Civile.
Lug. 2012
ilPorto - 11
R I F L E T T I A M O
a cura di don Valentino Salvoldi
Perché mai bisogna pregare sempre?
Nella preghiera siamo di fronte al mistero di Dio, sperimentiamo la sua gratuità e siamo
invitati a essere come Lui
C
arissimo Valentino,
perché dovremmo pregare in modo incessante (Luca 18,1; 1 Tess 5, 17)? Otteniamo
sempre quello che chiediamo, oppure la
risposta di Dio si pone soprattutto su di un piano
diverso rispetto le nostre richieste? Sono rimasto
sgomento tante volte di fronte a questo quesito. Ho
vissuto gli ultimi mesi di vita di mio padre pregando
per la sua guarigione che non è arrivata. Ho persino
pregato in modo illogico: «Dio mio prendi me!». In
mezzo a tanto silenzio di Dio, la risposta più bella
me l’ha data proprio mio babbo la sera prima di
morire.
Abbiamo cantato insieme una ultima volta e accompagnati da una musica ascoltata in tante liturgie il
suo corpo sciupato dalla malattia oscillava come in
una danza, leggero e fiducioso.
Poi pieno di gratitudine si è rivolto a tutta la famiglia:
12 - ilPorto
Lug. 2012
«Che cosa sarebbe stato di me senza di voi che mi
servite in tutto?». Penso che la gratitudine con cui ci
ha lasciati sia nata dalla sua e dalla nostra preghiera e
ancora mi stupisco del distillato di grazia contenuto
in quelle parole pronunciate in un momento in cui
sarebbe stata più naturale la disperazione.
La preghiera in questo senso è più utile dell’utile, ma
quanto irti sono i sentieri della preghiera sincera, e
quali abissi spalanca di fronte all’anima! Essa è in grado di rivelare il nostro essere profondo: non siamo
solo perchè pensiamo, ma siamo anche soprattutto
perchè preghiamo.
Nella preghiera siamo di fronte al mistero di Dio,
sperimentiamo la sua gratuità e siamo invitati a essere come Lui.
La preghiera non è utile in una logica mondana, ma
senza preghiera è possibile fare una esperienza autentica dell’infinito?
Lo dice Cristo (Luca 18,1) e lo ribadisce San Paolo.
Tutta la vita deve svolgersi con Dio: Il Creatore è il
meglio di noi stessi. È quella scintilla divina posta in
noi quale provvidenziale stimolo a realizzarci a tutti i livelli. Certo, se i cristiani si limitano a “recitare”
le preghiere, non possono aspettarsi grandi cambiamenti nella loro vita. Se, invece, respirano continuamente Dio e tutti i sublimi valori di cui parla la
Bibbia, arricchiscono enormemente la loro esistenza
e creano sulla terra un lembo di paradiso. È la fede
che opera questo miracolo, così come la sua mancanza genera situazioni che sono un anticipo d’inferno qui, sulla terra. Occorre pregare sempre, perché
la familiarità con valori eterni non s’improvvisa.
La fede è un dono, ma “anche i diavoli credono e
tremano”.
La carità è un bisogno, ma va nutrita di preghiera per
sussistere. Se la fede e la carità si possono giustificare anche a livello razionale (per lo meno, aiutano
a vivere bene), la speranza si presenta come la più
“illogica” e difficile da praticare tra le virtù. È un fiore
delicato che, o si coltiva per tempo, oppure non c’è
quando maggiormente sarebbe necessario: nel momento del dubbio, dello scoraggiamento, della prova,
del dolore e della morte.
Bisogna pregare sempre: ciò è possibile, psicologicamente sano e bello, se fin da piccoli i genitori allenano le loro creature a stare alla presenza del Signore.
I bambini respirano Dio quando in famiglia viene
presentato in modo bello. Ciò li aiuta a crescere
bene e ad assurgere a immagine di chi “possiede il
Regno”.Tra le più belle risposte ricevute da coloro a
cui chiedo se credano in Dio, questa è una delle più
simpatiche: «Sì, perché ci credono i bambini».
Il ragazzo iniziato ai sacramenti affronta la vita con
un supplemento di energia vitale, al contrario di chi
si appiattisce davanti alla Playstation, con pochi amici
e sedotto dalla moda assurta a idolo e che gli impone ciò che deve pensare, come vestire e di che
cosa parlare.
L’adolescente nel cui corpo si scatena la tempesta
ormonale, se è credente non vive le sue pulsioni
come puro stimolo a sessualizzare tutto, ma come
energia divina che infonde nelle membra un sacro
eros, provvidenziale impulso ad amare tutti.
Il giovane credente che "respira Dio”, amando la
persona scelta come compagna della vita, fa dell’innamoramento un tempo di grazia: «Dio esiste, perché sono felice».
Gli sposi che pregano assieme non saranno automaticamente risparmiati dalle crisi matrimoniali, ma
avranno un supplemento di forza per affrontarle e
non rassegnarsi alla separazione e al divorzio con
facilità: insieme supplicheranno il Signore perché il
deserto fiorisca.
L’anziano che ha pregato e prega, raccoglie i frutti di
una vita che è feconda soprattutto al termine, come
un albero che, al cadere delle foglie, rivela la sua
nuda essenzialità: i rami sono braccia alzate verso
il Creatore. E pure nell’apparente morte, quei rami
secchi scrivono parole di speranza nel cielo.
Il moribondo orante riceve da Dio la forza di lasciare il mondo con parole sacre, benedicenti, sigillo
di un’eterna promessa: «Ti porterò per sempre nel
mio cuore».
Grazie alla preghiera, quel distacco tragico della
morte si muta in benedizione: è terminata una corsa
e ne inizia un’altra, là dove tutti avremo la possibilità di vincere e riceveremo un’imperitura corona di
gloria. E lassù, presso il trono dell’Altissimo, i nostri
cari continueranno ad amarci e saranno in grado di
aiutarci più di quand’erano tra noi.
In Cielo avremo degli alleati in più per sorreggere i
nostri passi vacillanti qui, sulla terra; per darci la forza
di continuare a salire le montagne, perché non nelle
paludi, ma solo sulle alte cime spuntano le stelle alpine. Riguardo poi all’efficacia della preghiera, giova
ricordare una risposta di Cristo in virtù della quale
comprendiamo che nulla cade nel vuoto: «Qualunque cosa domanderete, vi verrà dato lo Spirito Santo». La terza Persona della Trinità è l’Amore.
Colui che ama scopre la bellezza dell’esistenza, non
si lascia sopraffare dagli eventi e converte anche la
morte in pienezza di vita.
Lug. 2012
ilPorto - 13
R I F L E T T I A M O
a cura di Pier Luigi Billi
Riflettiamo:
piccole riflessioni
Cristo è risorto con il proprio corpo, quindi anche noi risorgeremo con i nostri corpi
Chiediamo a Dio la perseveranza nella fede
"N
on habemus hic
manentem civitate".
Non dobbiamo rimanere qui in eterno, dunque si deve accettare quello che ci viene dalle nostre giuste
ed oneste forze, non chiedere più
del necessario, in quanto la nostra
vera aspirazione è lontana, al di là
dell’umana esperienza. La vita è
un dono di Dio, quindi è bella e
salutare, essendo Lui buono, ma la
felicità è effimera, di breve durata,
non rimane per sempre in questo
mondo, essa viene sbriciolata, attimo per attimo, dal ritmo frenetico
dell’esistenza.
L’uomo ha lo sguardo aperto verso l’infinito, la sua vera aspirazione
è l’eternità, una vita eterna sempre
al presente, un presente felice.
Quale differenza tra la vita umana
e quella eterna! l’animo dell’uomo
inquieto è spezzato giorno per
giorno e siccome l’anima è unita al
corpo, si spezzano l’un l’altro nel
dolore, nella sofferenza e soprattutto nello stress.
Dopo la morte l’unica a sopravvivere è l’anima ed alla fine dei
tempi, come ho sempre sostenuto,
anche il corpo si riunirà all’anima, in
quanto insieme hanno combattuto
nella vita ed insieme torneranno,
essendo la morte teologicamente
una separazione non dovuta alla
natura umana e quindi indebita,
non dovuta.
Si avrà di nuovo la completezza, l’unità, senza più alcun dolore.
Quindi con la morte, separazione
dell’anima dal corpo, questo cade
14 - ilPorto
Lug. 2012
Piero della
Francesca: La
Resurrezione
(1450)
Museo civico di
Sansepolcro
(Arezzo)
nella corruzione, mentre
l’anima va incontro a Dio,
pur restando in attesa di
essere riunita al suo corpo
glorificato.
“Vita mutatur, non tollitur”,
la vita è mutata, non tolta.
In forza della risurrezione di
Gesù, i nostri corpi saranno
riuniti alle nostre anime,
corpi non più doloranti, ma
liberi da ogni acciacco, da
ogni dolore.
Alla fine dei tempi tutti gli
uomini usciranno dai sepolcri, quanti fecero il bene
per una resurrezione di vita e quanti fecero il male
per una resurrezione di condanna (Giov 5,29).
Cristo è risorto con il suo proprio corpo; quindi anche noi risorgeremo con i nostri corpi, ma saranno
trasformati in corpi spirituali (1 Cor. 15,44).
Il modo con cui avviene la risurrezione supera le possibilità della nostra immaginazione e del nostro intelletto: è accessibile solo nella fede.
Sant’Ireneo afferma: «I nostri corpi che ricevono l’Eucarestia non sono più corruttibili, dal momento che
portano in sé il germe della risurrezione».
Ogni volta che noi cristiani ci nutriamo dell’Eucarestia,
apparteniamo già al corpo di Cristo.
Quando risusciteremo nell’ultimo giorno, saremo anche noi manifesti con Lui nella gloria (Col. 3,4).
L’uomo è in sè un essere enigmatico e problematico che a volte si disintegra nei meandri impenetrabili
della vita, ma alla fine di questi meandri spaventosi
c’è una luce, una forza creatrice, Dio, che riconduce
questa pecorella spezzata a Lui. Egli, il Padre, alla fine
vince e riconduce l’uomo a sé.
Così è.
Riflessioni in ospedale
Quando uno è ammalato e soffre più o meno intensamente, offre o almeno cerca di offrire a Dio, senza alcuna
ribellione, tutto quanto per il bene della propria famiglia, degli altri e del prossimo. Questa sofferenza ripeto, unita
alla sofferenza di Gesù Cristo in croce, ha un valore immenso (immensissimo).
Passato tutto, torna a casa con il desiderio di ricominciare da capo ed aprirsi più intensamente a Dio, a causa
dello scampato pericolo. Tutto ricomincia a vivere, l’uomo ritorna alla speranza, anche se mai è stata persa. Torna
la gioia di vivere, quando il dolore è sparito. È passata la paura della burrasca perché «il piacere – dice il poeta
Giacomo Leopardi – è figlio dell’affanno». Dopo il dolore e la sofferenza, torna a risplendere il sole e ricomincia
serenamente la vita.
È proprio così cari amici. Chiediamo a Dio la perseveranza nella fede.
Pier Luigi Billi
I
l Perdono di Assisi è una manifestazione della misericordia infinita
di Dio e un segno della passione
apostolica di San Francesco.
Una notte dell'anno del Signore
1216, Francesco era immerso nella
preghiera e nella contemplazione
dentro la chiesetta della Porziuncola
quando improvvisamente vide sopra l'altare il Cristo rivestito di luce
e alla sua destra sua Madre Maria
Santissima, circondati da una moltitudune di angeli. Francesco adorò
in silenzio con la faccia a terra. Gli
chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La
risposta di Francesco fu immediata:
«Santissimo Padre, benché io sia
misero e peccatore, ti prego che
a tutti quanti, pentiti e confessati,
verranno a visitare questa chiesa, gli
conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di
tutte le colpe».
«Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore
- ma di maggiori cose sei degno e
di maggiori ne avrai. Accolgo quindi
la tua preghiera, ma a patto che tu
domandi al mio Vicario in terra, da
parte mia, questa indulgenza».
E Francesco si presentò subito dal
Pontefice Onorio III che in quei
giorni si trovava a Perugia e con
candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette
la sua approvazione. Poi disse: «Per
quanti anni vuoi questa indulgenza?».Francesco scattando rispose:
«Padre Santo, non domando anni,
ma anime». E felice si avviò verso
la porta, ma il Pontefice lo richiamò:
«Come, non vuoi nessun documento?». E Francesco: «Santo Padre, a
me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli
penserà a manifestare l'opera sua;
io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere
la Santissima Vergine Maria, Cristo
il notaio e gli Angeli i testimoni». E
quanche giorno più tardi insieme ai
Vescovi dell'Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le
lacrime: «Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!».
Lug. 2012
ilPorto - 15
R I F L E S S I O N E
Il segno della Croce
a cura di Gianfranco Gaspari
N
el numero di giugno de “Il Porto” abbiamo
scritto della genuflessione: un rito che ha
bisogno di essere riportato alla sua essenzialità, ma soprattutto eseguito, consci del
suo significato autentico.
In questo numero ci sembra opportuno riferire di un
altro gesto ancora più qualificante ed unico per ogni
cristiano: il Segno della Croce.
Il segno che apre, o dovrebbe aprire, ogni nostra giornata e con esso chiuderla, in attesa di quello che suggellerà la nostra sepoltura.
Non ritengo qui di scrivere del significato del gesto,
tanto esso è conosciuto, tanto
esso è quotidiano per tutti noi, ma solo soffermarmi
su alcuni momenti, forse i più dimenticati.
Quanti sono ancora oggi coloro che, sedendosi a
tavola per il pranzo o la cena, iniziano con il Segno
della Croce? Lasciamo stare le statistiche che lasciano
il tempo che trovano, mi basta solo aggiungere che
è e dovrebbe essere un gesto doveroso, educativo e
grato.
Mi viene qui una riflessione, oggi purtroppo di attualità e riguarda tutti i nostri fratelli colpiti da uno sciame infinito di scosse telluriche così devastanti. Questo Segno ha ancora un senso? Quanto deve essere
difficile, impossibile. Esso assume invece un altissimo
significato se diventa segno della generosità dei fratelli, un attimo di respiro e di sollievo per continuare
a sperare l’unica cosa che a loro rimane: la speranza.
Oh, il ritorno del Segno della Croce per loro! Forse
impossibile, difficile ma mai dimenticato. Ed allora interviene, deve intervenire la nostra solidarietà, vera,
silenziosa, quotidiana…….
Ma ritorniamo a noi.
«Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen!»
I nostri vecchi e i nostri genitori siano benedetti! Il
loro Segno di Croce su di loro, sul nostro corpicino
anche se fatto adulto! Fede vissuta.
Lasciatemi chiudere con una apertura per noi sarnicesi tanto consueta, forse spesso non afferrata e capita a sufficienza. L’apertura liturgica del nostro Prevosto.
«Siamo qui riuniti nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen!».
Stupendo amplesso di tutta la comunità, fasciato dalle
stupende pareti della nostra Prepositurale. Magnifico!
Non un segno di morte ma di vita r
Con il segno della Croce si confessa che la
morte è stata sconfitta dal sacrificio e dalla
risurrezione di Cristo.
Il segno della Croce si traccia portando la
mano destra alla fronte, poi al petto e infine
alle spalle. Il gesto viene spesso accompagnato da una formula di preghiera. Una di
queste è l'antichissima formula evangelica:
«In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti.
Amen», cioè "nel nome del Padre (testa),
del Figlio (petto) e dello Spirito Santo (spalle). Amen (mani giunte sul petto)"; tale
formula di orazione unita al segno stesso,
costituisce il riassunto e la sintesi dei due
16 - ilPorto
Lug. 2012
La redazione
stiane e i diversi riti sono state utilizzate
forme leggermente diverse dello stesso
segno. I cristiani di Rito bizantino (cattolici
e ortodossi) toccano prima la spalla destra,
mentre i cattolici di Rito latino toccano per
prima la spalla sinistra. Inoltre gli ortodossi
tengono il palmo disteso con pollice, indice e medio tesi e riuniti in avanti, mentre
anulare e mignolo sono piegati e poggiati
sul palmo [senza fronte]. Le tre dita congiunte simboleggiano la Trinità. I cattolici di
Rito latino, invece, tengono tutte le cinque
dita distese in ricordo delle cinque piaghe
Varianti del segno
Nei secoli e fra le diverse confessioni cri- di Cristo.
Misteri principali della fede cristiana. Altre
antiche formule, usate fino ad ora nella liturgia cattolica, sono: Adiutorium nostrum
in nomine Domini; Domine, labia mea aperies; Deus, in adiutorium meum intende. Il
segno di croce può essere tracciato con la
mano sulle persone o anche sulle cose, in
segno di benedizione. Mentre in Occidente
si usa fare le benedizioni con la sola mano,
gli Orientali preferiscono benedire tenendo
nella mano destra una croce.
I Canterini del Sebino: Se questa non è festa!
a cura di Miriam Gaspari
I
l pullman è occupato in ogni ordine di
posti. Altre persone si sarebbero aggregate volentieri ma …tutto esaurito.” I Canterini del Sebino” quest’anno
vogliono rivivere l’esperienza dell’anno
scorso partecipando all’Internationalchoirfestival Alta Pusteria. Il Festival è alla
sua XV edizione e quest’anno ha visto la
partecipazione di 92 cori provenienti da
5 continenti. Non è una gara competitiva, ma “solo” un insieme di esibizioni che
vede alternarsi, nei luoghi più suggestivi
della valle, i cori partecipanti, per la gioia di un folto pubblico e di altri coristi. E
così, anche i nostri “Canterini” si sono
messi in viaggio trascinando con l’entusiasmo anche chi, l’anno scorso, per vari
motivi era rimasto a casa.
Tre giorni insieme, per godere del panorama delle Dolomiti, della compagnia di
tutti, della voglia di cantare, ascoltare e
imparare. Tanti cori diversi per repertorio ed età dei coristi: si va dal coro misto
con canti popolari, al coro maschile con
canti di montagna, ai cori di musica sacra.
Dalla Cina un gruppo di giovani donne
con voci angeliche, una scatenata compagnia mista di ragazzi russi, poi ragazze
arrivate da Pretoria (Sud Africa) e una
folta rappresentanza da Israele. Anche
gruppi di coristi dalla Cecoslovacchia e
18 - ilPorto
Lug. 2012
I Partecipanti
alla tre giorni
sulle Dolomiti
per la XV
edizione del
festival dei
cori
numerosi adolescenti dall’America. l’Italia era quasi tutta rappresentata da nord a sud. Emozione e gioia per i “Canterini” che
sabato 23 giugno hanno presentato 3 esibizioni in luoghi diversi,
orgogliosi anche di presentarsi con la nuova divisa offerta da sostenitori. Momento clou della giornata è stata la “Sfilata dei Cori”
per le vie di San Candido tra ali di folla plaudente. Dopo il toccante
“Signore delle Cime” eseguito insieme da circa 3200 coristi di ogni
parte del mondo, la sfilata si è sciolta e tutti ai pullman.
Però c’è ancora tanta voglia di cantare e se c’è una fisarmonica che
accompagna c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il gruppo israeliano si
avvicina e chiede “Ciao Ciao bambina”, poi si canta ancora insieme proseguendo per la contrada di San Candido e la fisarmonica
esaudisce ogni richiesta senza bisogno di interprete …Se questa non è festa! È domenica, la Messa del
mattino è in tedesco e questo rattrista un
poco perché siamo in Italia. Il parroco però
accetta che “gli ospiti italiani” intonino un
canto religioso al termine della celebrazione. Un ultimo sguardo alle splendide montagne e si torna a casa.
Chi ha vissuto questa esperienza per la
prima volta ha toccato con mano la gioia
che l’anno scorso traspariva dai racconti
dei partecipanti ed ha ammesso: “È stato
davvero bello!”. Tanta strada da fare ancora
per questo “Coro” che il maestro ha definito “da pulcini”. Migliorare si deve e si può,
nessuno si tira indietro anche perché, al
ritorno, sul pullman, gli storici del gruppo
hanno intonato “Vecchi” canti che arricchiranno presto il “Nuovo” repertorio.
C
O
M
Arcobaleno
Aiuto ai terremotati
Ecco la tensostruttura realizzata a Mirandola, cittadina
gravemente colpita dal terremoto dello scorso mese
di maggio, anche grazie al contributo dato dal Kiwanis
Club Del Sebino. Come si può vedere, vi è un gruppo di
persone che assiste alla S. Messa. Altre somme raccolte
consentiranno di dotare la struttura di pavimento e impianti di condizionamento e riscaldamento.
U
N
I
T
À
a cura della Redazione
Incontro classe 1980
La classe 1980 si è riunita il giorno 7 luglio per festeggiare i
32 anni presso il ristorante "Ai burattini" di Adrara S. Martino.
Neolaureati
Lorenzo Giacomini il 29 giugno ha conseguito la
laurea alla NABA (nuova accademia di belle arti MiIl 23 Giugno, presso l’Accademia di Architettura lano) con 105/110 presentando una brillante e avvedell’Università della Svizzera Italiana di Mendrisio, niristica tesi sul diabete e i metodi di controllo.
Andrea Dorici ha conseguito il "Master of Science Tutta la famiglia è fiera di lui per tutto l'impegno e la
in Architecture".
passione!
Al neolaureato le congratulazioni della famiglia e de- Bravo Chicco!!
gli amici.
Lug. 2012
ilPorto - 19
A S S O C I A Z I O N I
a cura di Renato Carminati,
Daniele Giudici e Belussi Carlo
CSI Oratorio Sarnico
KAJAK
La stagione ideale per questo sport è iniziata
con l’inaugurazione della nuova base nautica
del nostro gruppo. Lo “spostamento” ha causato qualche disagio che abbiamo risolto con
le forze a nostra disposizione. Per informazioni
sulle prossime attività visitate il nostro sito web,
all’indirizzo:
http://csikayaksarnico.altervista.org.
SARNICOSPORT
L'importante evento avrà luogo nei giorni 7-89 settembre presso il Lido Nettuno.
CALCIO
Per il settore CALCIO, ricordiamo che è scaduto il termine della pre-iscrizione alla prossima
stagione, nei prossimi articoli presenteremo la
stagione sportiva 2012/2013.
3x QUADER
Lo scorso 27 maggio si è conclusa l’edizione 2012 della
tradizionale “3xQuader”.
Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato e
contribuito alla buona riuscita della manifestazione
che, per alcune serate, ha portato la nostra comunità
a riscoprire questo luogo.
Si sono svolti quattro tornei di CALCIO a cui hanno
partecipato ben 18 squadre provenienti da vari paesi:
Adrara S.Martino, Adrara S.Rocco, Credaro, Grumello,
Palazzolo, Predore, Tavernola, Trescore, Viadanica.
Alla 12 ore “NO-STOP VOLLEY” hanno aderito circa
un’ottantina di atleti/e suddivisi in 8 squadre.
Gli incontri, che si susseguivano uno dopo l’altro, sono
stati purtroppo interrotti (ma solo temporaneamente) dalla pioggia, per proseguire e terminare in palestra, data l’impraticabilità del campo (suolo troppo scivoloso). Il folto pubblico ha fatto da cornice alla bella
giornata di pallavolo trascorsa all’insegna dell’amicizia,
del divertimento e della lealtà.
A concludere tutto si è svolta una partita di calcio cha
ha visto fronteggiarsi “allenatori e collaboratori” contro “giocatori” che militano nelle squadre delle varie
categorie, terminata per …esaurimento di energie!
20 - ilPorto
Lug. 2012
I Collaboratori
che si sono resi
disponibili per
per l'evento
3xQuader
PALLAVOLO
Per quanto riguarda, invece, il settore PALLAVOLO, sarà possibile visionare a breve il programma per la prossima stagione sportiva, direttamente all’indirizzo web:
www.volleysarnico.4000.it.
In ogni caso, vi terremo informati anche tramite
questo spazio.
Per tutto il resto rivolgersi in Sede (al Quader)
nei giorni di martedì e giovedì dalle 19 alle 20,
oppure consultate il nostro sito Internet: www.
csioratoriosarnico.it . Buona Estate!
Fotocronaca
3xQuader
Calcio - Giovanissimi
Calcio - Esordienti
Calcio - Juniores
Calcio - Pulcini
No-Soto Volley 1a classificata
No-Soto Volley 3a classificata
A S S O C I A Z I O N I
a cura di Cristina Volpi
Grazie a “Il sorriso di Monica”
si è realizzato un grande progetto
Parenti e amici di Monica hanno trasformato un evento tragico in un momento di gioia
Monica Fusini è stata una ragazza speciale, piena di voglia di vivere, una ragazza che ha lasciato nel cuore di chi l’ha
conosciuta un indelebile segno d'amore.
Alcuni
componenti
l'Associazione
"Il sorriso di
Monica"
22 - ilPorto
P
er "IL SORRISO DI MONICA ONLUS" il
giorno 15 giugno 2012 è stata una data importante. Il progetto "OLTRE LE BARRIERE" si è realizzato: è stato infatti inaugurato
l’ascensore, attrezzato fornito ed installato a cura
dell’Associazione, presso la sede di Valbrembo della
Fondazione Giovanni XXIII Autismi e Terapie Onlus,
che si occupa di soggetti affetti da Disturbo Autistico e Disturbi Pervasivi dello sviluppo.
Tale fornitura ed installazione consentirà alla Fondazione di chiedere la “trasformazione” in Centro
Socio Educativo per offrire un servizio a famiglie e
ragazzi ancora di più ampio respiro.
Il coronamento di tale progetto è stato possibile
non solo grazie a tutti i sostenitori che hanno riposto nell’Associazione la loro fiducia, ma anche alla
volontà e disponibilità di tempo da parte di professionisti che hanno dedicato il loro tempo libero per
finalizzare l’opera.
Lug. 2012
L’associazione Il Sorriso di Monica ONLUS è nata
con l’intenzione di trasformare un evento tragico
quale è stato la scomparsa di Monica Fusini, a seguito di un incidente automobilistico il 24/09/2007,
in motivo di gioia attraverso la solidarietà. L’attività
della ONLUS si svolge sul territorio delle province
di Bergamo e Brescia, individuando e sostenendo
progetti nell’ambito pediatrico e/o oncologico.
Con la ferma intenzione di garantire un concreto e
sicuro utilizzo delle risorse raccolte, l’associazione si
impegna a creare un legame diretto con chi aderirà
all’iniziativa, fornendo “feedback” diretti ai sostenitori.
L'associazione è composta dai parenti di Monica e
da un gruppo di amici che conoscendo bene Monica hanno deciso di impegnarsi per realizzare iniziative benefiche in nome e per conto suo.
I progetti da realizzare sono scelti dai componenti
dell'associazione in base alle necessità delle strutture (pubbliche e non) presenti sul territorio, con
particolare rilievo a progetti relativi a bambini e a malattie
incurabili.
La raccolta di fondi avviene principalmente attraverso una
estrazione a premi ed un evento serale in cui presentare i
progetti e ricevere donazioni.
Con l’aiuto di tanti sostenitori, nel corso di questi anni ha
finalizzato i seguenti progetti:
- adeguamento della scuola esistente presso l’Ospedale Bolognini di Seriate mediante la fornitura diretta di materiali
didattici, mobili e attrezzature tecnologiche
- contributo alle spese di soggiorno sostenute da una bimba
uruguaiana di 4 anni e dalla sua famiglia, ricoverata presso
gli Ospedali Riuniti di Bergamo e sottoposta ad un delicato
intervento cardiaco
- fornitura ad una casa famiglia di Capriolo e ad altre Comunità di attrezzature per bambini e materiali per l’infanzia
- assistenza domiciliare a un bambino affetto da malattia genetica degenerativa
- fornitura ed installazione del sistema di condizionamento
dell’aria presso la sede della Comunità TAU di Arcene, che
accoglie bambini affetti da gravi patologie cerebrali, spesso
con prognosi infausta, a cui offre aiuto ed il calore di una
famiglia
- contributo all’acquisto di un mezzo da adibire al trasporto
di un soggetto malato di SLA
- donazione di strutture ludiche ad una casa famiglia, in cui la
coppia genitoriale di riferimento (padre e madre), sceglie di
condividere in modo stabile e continuativo la propria vita con
bambini provenienti da situazioni di disagio
- donazione di una carrozzina “speciale” ad un bimbo affetto
da paralisi cerebrale
- contributo al progetto di accoglienza e sostegno, messo a
punto dalle Suore delle Poverelle attraverso la casa “Il Mantello” di Torre Boldone, finalizzato al miglioramento della
qualità di vita e graduale autonomia per una ragazza che in
seguito a gravi problemi familiari, si è trovata a girovagare
continuamente tra famiglie accoglienti e comunità, senza mai
riuscire a raggiungere un po’ di serenità e di stabilità
- supporto, tramite conoscenza diretta, ai bambini di Haiti
gravemente colpiti dal terremoto
- acquisto di un’autovettura usata per il trasporto di un ragazzo affetto da tetraparesi spastica, che vive un percorso
psicologico difficile e travagliato
- sponsorizzazione di una serata di musica e beneficenza
dell’Associazione Italiana Vittime della Strada Onlus, finalizzata all’apertura di un secondo consultorio psicologico di supporto ai familiari delle vittime della strada
- donazione di attrezzature ludiche a bambini disagiati nelle
ricorrenze natalizie
- fornitura di ausili informatici e tecnologici per consentire
anche a bambini con handicap gravissimi di sperimentare la
dimensione ludica, presso lo spazio gioco gestito dall’Associazione “Anche io nel terzo Millennio” a Palazzolo S/Oglio.
L'ascensore attrezzato fornito ed installato a cura dell’Associazione
presso la sede di Valbrembo della Fondazione Giovanni XXIII
www.ilsorrisodimonica.com
Se qualcuno vuole aiutare l’Associazione a
coronare altri “sogni” di sorrisi, ricordiamo
che è possibile effettuare eventuali donazioni – fiscalmente deducibili - inviando via mail
a: [email protected] i dati
anagrafici corredati da codice fiscale / Partita Iva – sul conto Unicredit Banca IBAN:
IT 64 T 02008 53470 000101038705.
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Drink gratis agli studenti?
a cura dell'AGe Seriate
È questo il divertimento che offre la comunità ai giovani?
Comunicato stampa dell'A.Ge Provinciale di Bergamo, condiviso e sostenuto da tutte le Associazioni A.Ge della provincia, che riguarda la notizia dell'evento organizzato da una discoteca in provincia
L
'A.Ge Associazione Italiana Genitori - Bergamo Provinciale esprime contrarietà e preoccupazione per le
forme di "open bar" che invitano tutti gli studenti a
pagare il biglietto d'ingresso al loro locale, per essere
poi liberi di bere tutta notte.
Evidente l'azione di Marketing per attirare il maggior numero di giovani per fini, più che di divertimento, di impresa vera
e propria; tutto ciò nonostante l'episodio della morte del
dicianovenne Nakky Di Stefano, che non abbiamo ancora
dimenticato.
L'A.Ge Bergamo Provinciale invita tutte le istituzioni educative di Bergamo e provincia, nonché i propri associati, a
prendere una posizione chiara e concreta su queste azioni
commerciali che mirano unicamente a sfruttare le fragilità
giovanili, e ringrazia la Procura di Bergamo per essersi prontamente attivata.
La nostra associazione è pronta a dimostrare che per alcuni
genitori che non hanno compreso l'importanza di apprendere ad educare, ne esistono una miriade che nonostante le
fatiche economiche, lavorative e sociali odierne, riescono a
ritagliarsi alcune ore per partecipare a corsi di formazione
condotti da esperti, i cui consigli sono di competenza e non
pura demagogia, che punta unicamente a colpevolizzare.
Il genitore è ben consapevole del suo ruolo e delle difficoltà
di esercitarlo con serenità, difficoltà spesso creata proprio
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da azioni pubblicitarie e di marketing come queste, inoltre,
contrariamente a quanto si possa pensare, è anche così realista da rendersi conto che pur restando la famiglia la prima
agenzia educativa, non è l'unica ad avere un forte impatto
sui propri figli e purtroppo, interventi esterni improvvisati,
spesso con solo scopo di lucro, possono vanificare anni di
faticosa educazione. Non è infatti un caso che il 25% delle
vittime della strada è imputabile all'alcol e gli incidenti legati al consumo di bevande alcoliche sono la prima causa di
morte tra i giovani fino a 24 anni.
Non è un caso che proprio i giovanissimi sono il target principale di queste iniziative, considerato che è questa l'età in
cui la frequenza e le decisioni "del gruppo" sono prioritari, a
volte, rispetto ad una attenta educazione.
Ci spaventa inoltre il target di età al quale è rivolta la proposta, prendiamo infatti atto che l'invito è stato affisso fuori
dalle scuole secondarie di secondo grado, nelle quali l'età va
dai 14 ai 19 anni, e sui quali non viene ovviamente precisato,
in alcun modo, che non verrà comunque servito alcun drink
alcolico agli studenti sotto i 16 anni come da normativa vigente.
Al fine di dimostrare che non siete "di fronte ai soliti genitori
che trovano più facile additare colpe altrui che impegnarsi
con il loro diretto esempio ad educare i figli senza inutili
moralismi..." ci affrettiamo a fare una proposta: Perché non
pensare ad uno "school party analcolico?".
Se l'obiettivo è far divertire e non guadagnare alle spalle dei
più fragili, perché non "pubblicizzare" serate con musica fino
a notte fonda e un'ampia varietà di cocktail a base di succhi
di frutta e bevande tutte rigorosamente "alcol free"?
Si può essere impresa di divertimento senza fare leva sulle
fragilità dei ragazzi. E qual è il nostro obiettivo: raggiungere il
bene dei nostri figli educandoli, cioè "tirando fuori" ciò che
è dentro alla persona, valorizzando quanto di meglio e di
naturale vi è potenzialmente nei nostri ragazzi senza aiuto di
alcolici o di sostanze!!!!
Pertanto sollecitiamo il più possibile campagne per un consumo consapevole di bevande nei locali, nonchè azioni di
Marketing, ma che facciano passare il messaggio che è possibile divertirsi senza sballarsi anche attraverso le "voci" di chi
ogni week-end è in consolle per far ballare i giovani, condividendo con loro musica ed energia..(ben lontano dal puro
moralismo...).
Ricordiamo, e la procura di Bergamo ce lo conferma con il
suo pronto intervento, che tutta la comunità è educante e i
ragazzi che muoiono nel continuo stillicidio che insanguina il
fine settimana, sono figli della comunità.
La responsabilità non è sempre e solo della famiglia. A ciascuno prendere atto e consapevolezza della propria.
Siamo infine convinti che si può essere "imprese" di aggregazione e divertimento pur rispettando le fragilità.
Esempi in questo senso non mancano di certo in Italia. Non
siamo contrari ai locali di divertimento, ma ai messaggi che
per divertirsi occorre necessariamente bere alcol o usare
sostanze; si può raggiungere il benessere anche con la sola
relazione; questo è quanto insegnamo ai nostri ragazzi.
Chiediamo alle altre agenzie del territorio di aiutarci nel comunicare lo stesso messaggio.
Non è reato dare una mano ai genitori, è semplicemente
rendersi consapevoli che con le nostre azioni tutti contribuiamo ad educare i nostri giovani.
A.Ge. Bergamo Provinciale
Il Presidente Sabina Greco
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Generazioni a confronto
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a cura di Civis
Uno scambio paritetico su ciò che accomuna ogni persona
Due generazioni distanti negli anni eppure così vicine nell’animo
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a è proprio vero che
esiste una barriera che
separa i giovani dagli
anziani? Da una parte lo
sguardo critico nei confronti delle nuove generazioni e dall’altra il
poco rispetto e il panegirico sulla
mancanza di valori.
Laura Pedersoli, presidente del
Consiglio degli studenti dell’ateneo
di Bergamo e Gianfranco Gaspari
il nostro storico, poeta e giornalista, hanno invece dimostrato che
è possibile riuscire a dialogare,
scoprire il contributo che anziani
e giovani possono darsi mettendo
da parte giudizi e preconcetti, in
uno scambio paritetico su ciò che
accomuna ogni persona vissuta su
questa terra, nel presente o nel
passato.
Su “Il Porto” del mese di giugno, è
stato ospitato l’articolo “Scommettiamo sui giovani” a firma del redattore Gianfranco Gaspari. L’articolo
richiamava una lettera del 23 maggio scorso pubblicata da “L’Eco di
Bergamo” e scritta dalla presidente
del Consiglio degli studenti dell’ateneo di Bergamo, Laura Pedersoli, al
premier Mario Monti.
«La lettera di questa giovane studentessa - dice Gian Franco Gaspari - mi ha entusiasmato al punto da
indurmi a fare un commento che il
nostro periodico mensile “Il Porto”
ha accolto e pubblicato. Sono un
anziano ultranovantenne e quanto
scritto mi ha ridato giovinezza e
tanta voglia di continuare a battermi per quei principi che Laura così
bene ha illustrato nella sua lettera.
Ho incitato la ragazza ad andare
avanti perché sono tanti i giovani
che la pensano come lei e con lei
possono sperare in una Italia nuova». Una copia del giornale parrocchiale è poi stata inviata alla stessa
Laura Pedersoli che, apprezzandone il contenuto, ha voluto venire a
Sarnico per conoscere e ringraziare di persona l’articolista.
L’incontro è avvenuto nel pomeriggio di venerdì 6 luglio presso l’abitazione del sig. Gaspari.
È stato un incontro emozionante
e per certi versi commovente, fra
la giovanissima Laura ed il novantunenne redattore.
Due generazioni diverse ma interdipendenti, distanti negli anni eppure così vicine nell’animo grazie
alla saggezza degli uni e all'entusiasmo degli altri.
E’ stato inoltre auspicato un grande
incontro a Sarnico rivolto a tutti i
giovani, per affrontare le interessantissime tematiche proposte dalla Pedersoli nelle sue lettere.
«Se son rose fioriranno», ha concluso Gaspari nel congedarsi da
Laura.
Lug. 2012
Gian Franco
Gaspari con
Laura
Pedersoli
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da l'Eco di Bergamo a firma M. Dometti
D
Cent'anni di grinta per
nonna Dosola
a qualche giorno (dal 5 luglio, per la precisione) Sarnico ha tra i
suoi abitanti un’altra centenaria.
La signora è Rosolina Mussinelli vedova Duci, da tutti conosciuta
come «Dosola». Una vita, la sua, fatta di attaccamento alla propria cittadina, al lavoro e agli affetti della sua numerosa famiglia, per la quale
rimane ancora oggi un importante punto di riferimento, con i suoi sguardi
e i suoi sorrisi.
Non sono mancati, in questo lungo secolo, i momenti difficili, come il dolore
per la perdita, da piccoli, di quattro degli undici figli, ma Dosola ha superato
con forza e con tenacia le avversità della vita. Cucina e lavoro a maglia.
Fino alla pregevole età di 93 anni, nonostante gli acciacchi e le vicissitudini
quotidiane, ha collaborato con dedizione alla distribuzione del mensile parrocchiale «Il Porto», un’attività di volontariato che ha portato avanti ininterrottamente per 37 anni, cioè da quando l’allora prevosto don Giuseppe
Carminati diede alle stampe il primo numero del bollettino, nel lontano
1968. Facendo quattro conti, la nostra centenaria ha portato in giro per
Sarnico e dintorni con la sua bicicletta qualcosa come circa mezza tonnellata
di notizie, rubriche, necrologi e articoli di varia natura. Non male per una
nonnina minuta come lei.
Il suo impegno sociale comunque non si è esaurito nelle pedalate con giornalini al seguito: con altrettanta determinazione ha continuato sino a pochi
anni fa a lavorare a maglia, confezionando coperte e altri manufatti che
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puntualmente ha mandato a due
missionari sarnicesi in Brasile. E se il
tricot era per lei l’occasione di essere d’aiuto per gli altri, note erano
anche le sue capacità di grande
cuoca.
"Determinata e dolce" ma soprattutto Dosola è una donna discreta e
saggia, che ha fatto di queste qualità
uno stile di vita, un modo di essere
che colpisce immediatamente chi le
sta accanto.
Ha dimostrato una forza invidiabile,
specialmente nelle situazioni avverse della sua vita, che ha affrontato
con dignità e coraggio. Come alla
morte dell’amato marito Giuseppe,
nel 1979.
«È una mamma determinata ma allo
stesso tempo dolce, e soprattutto
affettuosa con i nipoti – dice il figlio
Maurizio –. È felice quando due volte all’anno, la seconda di Pasqua e
nell’occasione del suo compleanno,
riceve la visita dei sette figli (3 femmine e 4 maschi) degli otto nipoti e
dei sette pronipoti.
Una tavolata considerevole». Che
puntuale si è presentata all’appuntamento con i cent’anni di questa
adorabile nonna.
Il parroco don Luciano ha celebrato
per lei il gitono del compleanno una
Messa di ringraziamento.
Anche il primo cittadino di Sarnico,
Franco Dometti, è andato a farle visita nella sua casa in località Zebio.
Per lei il sindaco nutre un affetto
particolare: frequentava la sua casa
fin da piccolo, per un legame tra famiglie.
E poi a Rosolina Mussinelli non possono certo mancare gli auguri di tutta la comunità, a questa signora che
ora taglia con il sorriso un invidiabile
traguardo.
Fotocronaca a cura di Silvano Marini
Partenza tappa Giro d'Italia femminile
Festa dei pensionati della Coldiretti
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Comunione alla centenaria Dosola Mussinelli
Benedizione a cura di Mons. Gervasoni
La processione di barche
Spettacolo pirotecnico
I fedeli in preghiera
Santa Messa in piazza Giovanni XXIII
Deposizione della corona ai caduti in mare e sul lago
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A
a cura di Giusi Dossi
Sarnico nella storia
del Risorgimento
Alcune precisazioni sui "Fatti di Sarnico" del 1862
Presentazione
del libro di
Giusi Dossi
"I fatti di
Sarnico".
12 maggio
2012
Foto
San Marco
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el mese di maggio ho partecipato alle
celebrazioni che si sono tenute a Sarnico e a Trescore Balneario per ricordare il 150° anniversario di quei lontani
fatti che hanno visto protagonisti nella bergamasca Giuseppe Garibaldi – mi scrive dal capoluogo M.C. – ed ho notato nel suo intervento ed in
quello del suo collega Mario Sigismondi, una certa
qual diversità di vedute sull’importanza strategica
dei due paesi per il piano di attacco nel Trentino
austriaco. In poche parole, i volontari garibaldini
sarebbero partiti da Sarnico o da Trescore?.
"Alla signora M.C. vorrei innanzitutto sottolineare
che negli interventi nel corso delle celebrazioni e
soprattutto nei due saggi che abbiamo scritto sui
fatti di Sarnico o del 1862, sia io che l’amico Sigismondi abbiamo una totale identità di vedute sulla
loro importanza storica, avvenuti appena un anno
dopo il raggiungimento dell’Unità d’Italia. Condivi-
Lug. 2012
do quindi del tutto quel che ha detto anche il critico d’arte Fernando Noris con una sintetica frase:
«Se la spedizione nel Tirolo fosse andata a buon
fine si sarebbe accorciata la storia di 50 anni». Nel
senso che il Trentino e il Veneto sarebbero stati
liberati in quel fatidico anno e ricongiunti alla madre patria.
Sia chi scrive, che il Sigismondi abbiamo anche
evidenziato il fatto che purtroppo nei libri di storia che vanno per la maggiore (non parliamo poi
di quelli scolastici) quei fatti accaduti nella nostra
provincia sono quasi del tutto ignorati, spesso erroneamente riportati o addirittura stravolti. Ben
che vada sono accostati al “passo falso di Garibaldi” ad Aspromonte che si verificò di lì a tre mesi e
che fu invece tutt’altra cosa. Anzi, il conflitto armato fra l’esercito italiano e i garibaldini in Calabria fu
proprio la tragica conseguenza del fallito tentativo
di Sarnico che, se fosse invece riuscito, non si sa-
rebbe neppure verificato.
Al di là di queste precisazioni sulle quali quasi tutti gli storici sorvolano (si pensi anche alla sparatoria delle forze
di polizia davanti alle carceri di Brescia, contro la pacifica
manifestazione di cittadini che chiedevano la liberazione di
Francesco Nullo e che lasciò sul campo ben quattro morti, i
primi ad unificazione avvenuta), mi sembra che l’importanza
strategica di Sarnico nella “rocambolesca” vicenda di Garibaldi sia del tutto evidente.
Che il Generale avesse scelto la località del Basso Sebino
fin dall’inizio, lo dimostra il fatto che viaggiando il 1° maggio
in treno per raggiungere le Terme di Trescore per curare
una vecchia artrite, inaspettatamente si ferma a Palazzolo
sull’Oglio dove incontra soltanto il sindaco Locatelli. Perché
fermarsi quasi di nascosto nella località bresciana quando
per raggiungere Trescore era più logico scendere dal treno
a Grumello del Monte o meglio ancora a Gorlago?
Evidentemente per avere precise assicurazioni che tutto
quel materiale (armi, divise militari, viveri, ecc.) che doveva
arrivare in treno da Genova nei giorni successivi, per i volontari sarebbe stato custodito, in attesa che il suo luogotenente Nullo lo ritirasse per portarlo a Sarnico e da qui
in battello fino a Lovere. Proprio a Sarnico sarebbe infatti
stato nascosto fino al giorno della spedizione (19 maggio)
nella filanda di proprietà del patriota Bernardo Caroli, sul
lungolago e che fungeva anche da nascondiglio per i volontari, i quali continuavano ad affluire un po’ da tutte le parti
d’Italia ma soprattutto dalla Lombardia.
C’è poi un’altra conferma ben evidenziata dallo studioso di
storia locale Arcibano Volpi. Il 4 maggio Garibaldi, che alloggiava naturalmente presso le Terme di Trescore, arriva con
i suoi più stretti collaboratori a Sarnico e presiede l’importante riunione che si tiene in casa del sindaco Parigi, nella
quale si decide di far affluire in paese i 300 volontari necessari per la spedizione. Nel frattempo i maggiori esponenti
del movimento patriottico sarnicese (lo stesso sindaco Parigi, Michele Orgneri, Ferramondo Arcangeli ecc.) avrebbero
provveduto al mantenimento dell’ordine, a procurare cibo
ai nuovi arrivati, gli alloggi ecc.
Un’ultima, ma non meno importante considerazione.
Una volta fallita l’invasione del Tirolo – è sempre il Volpi a
riferirlo – fu trovato fra le carte del patriota Camozzi un
documento stilato dal generale Balegno che aveva diretto le
operazioni di arresto dei volontari, con indicate tutte le vie
di accesso da Sarnico al passo del Tonale, linea del confine
italo-austriaco".
Ricordo di Carlo Alberto
Il 12 luglio 2012 è ricorso il 15° anniversario della morte
di Carlo Alberto Furini.
La mamma lo ricorda a quanti lo conobbero e gli vollero bene.
Come dimenticare il caro Carlo Alberto che ci ha lasciati a ventun anni!
Come un fiore stava aprendo i suoi preziosi petali e
quanti l’hanno conosciuto hanno potuto gustare il profumo che già emanava …lo ricordiamo con la sua chitarra in mano, intento a scrivere un nuovo copione, a
raccontare barzellette, come animatore all’oratorio, a
presentare i nostri concerti del coro, a cercare nuovi
linguaggi, nuove strategie per esprimere tutto il bello che
aveva dentro…
Caro Carlo Alberto, ora che sei immerso nella Luce, e
che vivi nella pienezza, ti chiediamo di vegliare su di noi e
sulle nostre famiglie, con l’attenzione e la discrezione che
hai sempre avuto, proprio come un caro e vero amico
…poi, un giorno, tutti ci si rincontrerà, e allora vedrai che
concerto!
I tuoi amici del coro Effatà
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Valli Angelo - Mobiliere
Compagno inseparabile di nonno Giorgio (vedi ritratto su "Il Porto" di aprile) con cui fa coppia fissa al parco
"Plan de Cuques".
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Lug. 2012
A S S O C I A Z I O N I
Associazione Anziani e Pensionati
a cura di Gian Franco Gaspari
Rubrica del mese di luglio
Terremotati:
Nella riunione del mese di giugno il Consiglio Direttivo
dell’Associazione Anziani e Pensionati ha stanziato la somma di Euro 500,00 a favore dei terremotati dell’EmiliaRomagna.
Un gesto che fa onore alla nostra Associazione nonostante il recente furto subito.
Agosto insieme 2012
Sempre nella stessa riunione si è formulato il programma
per ”l’Agosto Insieme 2012” così concepito:
Giovedì 02 agosto: ore 20,30 Tombolata in sede
presentata da Mario Dometti
Venerdì 10 agosto: visita alle Terme di Darfo- Boario-partenza ore 8.30 (costo € 30,00 con pranzo incluso)
Venerdì 24 agosto: ore 14.30 Gita a San Fermo con
merenda offerta dall’Associazione
Giugno 2012: Pensionati in vacanza a Cattolica
Lug. 2012
ilPorto - 35
F O T O
S T O R I C H E
Come eravamo
a cura della Redazione
Lo sci anni '30
Prima foto in alto da sinistra: Ernesto Marchisio, Rino Parigi,
Mario Fanti e Salvatore Codazzi. Seconda foto gli stessi.
Da sinistra: Salvatore Codazzi,
Giorgio Raines e signora, Ninetta Manfredi.
Così si sciava a quei tempi:
le "braghe alla Zuava" (simili
a quelle degli Zuavi, i militari appartenenti al corpo di
fanteria delle truppe coloniali francesi), gli sci in legno
di frassino e gli scarponi di
cuoio.
Altri tempi, altre persone, altre storie e altro stile.
Anno 1956
Pellegrinaggio ACLI
Una bellissima fotografia scattata nel corso di un pellegrinaggio organizzato da don
Domenico Bertocchi.
Sarebbe bello che qualcuno
identificasse i presenti per
riproporre i nomi sul prossimo numero. È evidente che
siamo disponibili a far dupicare la foto a chi desiderasse
averne una copia. (contattare
la redazione)
[email protected]
36 - ilPorto
Lug. 2012
Il teatrino di
suor Angiolina
Era una triste giornata di ottobre quando suor Angiolina raggiunse in cielo la
sua Meulì. Ma lei ancor oggi continua
a vivere nei ricordi delle tante ragazze
che con il suo aiuto hanno imparato a
cucire e ricamare e vive nella mente di
tutti coloro che con lei hanno recitato,
suonato e collaborato.
Suor Angiolina - al secolo Francesca
Mariani - è stata uno dei ricordi più dolci della mia vita ed ogni Natale ripenso
sempre a lei e al suo piccolo teatrino
oggi sala giochi del Meulì.
La sua carità operosa, il suo zelola sua
fervida creatività, uniti ad una non comune caparbietà, riuscivano a dare risultati straordinari.
Quando le venne assegnato il San Mauro d’oro l’accompagnai sul palcoscenico
e alla fine della premiazione mi disse:
«Quanti ricordi!… belli e sorridenti.
Il teatro è il modo più sano di trascorrere la giovinezza, quella vera, che non
rattrista, ma rende sereni…
Quando andrò in Paradiso e la speranza è forte, troverò ancora Angeli e Angioletti coi
quali cantare, ballare e recitare. La Madonna sarà la mia aiutante, Gesù lo scenografo e
il Padre Eterno il musicista». Suor Angiolina non ti dimenticheremo mai. Il tuo “teatrino” non è sparito e nemmeno finito, rimarrà sempre in noi.
(Civis)
Nella foto: anno 1967
Recita del copione di Suor Angiolina: "L'orfanella delle Alpi"
Da sinistra: Laura Pretto, Lauretta Cadei, Maria Parigi, Olga Giudici e di spalle, Marinella Dorici.
Lug. 2012
ilPorto - 37
Il 50° dona anche solidarietà
a cura del Presidente Dino Valerio
Il torneo A.I.R.C. (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) al Tennis Club Sarnico
Premiazione del
torneo.
Nella foto
da sinsitra:
sig.ra Ferrario
(AIRC),
il Presidente
Dino Valerio,
Carla Bergamini
(AIRC),
sig. Colleoni,
il sindaco
Franco Dometti
e sig.ra Lodetti
38 - ilPorto
I
l Cinquantesimo Anniversario del Tennis
Club Sarnico quest’anno è stato l’ulteriore incentivo per raccogliere fondi a favore
dell’A.I.R.C., avvalendosi dell’ormai tradizionale torneo di doppio-misto svoltosi dall’
1 al 15 Luglio sui campi del Tennis Club.
Per quest’occasione i volontari del T.C.
Sarnico, con in prima linea Laura Volpi che
ha imposto il suo entusiasmo e la sua tenacia
a tutto il gruppo, si sono infoltiti di giovani
(e meno) per partecipare, far partecipare e,
ovviamente, raccogliere i fondi per l’A.I.R.C.,
i cui risultati si sono realizzati al di là delle
migliori aspettative.
L’adesione agonistica è stata a dir poco
soddisfacente: più di 50 coppie si sono
affrontate nei due tornei di doppio misto
(uno riservato ai Classificati e l’altro ai Non
classificati), ma soprattutto vi è stato un
Lug. 2012
notevole incremento di presenze di tennisti
sarnicesi oltre che del nostro circolo.
Non è stato quindi un fatto straordinario
che alla fase finale di entrambi i tornei
si vedessero i soci del Circolo tifare per i
propri beniamini ma soprattutto per le
proprie beniamine: Irene Bergomi (figlia del
nostro socio Beppe) nel tabellone N.C e
Paola Borghi (giocatrice nella nostra Squadra
D3) nel tabellone Classificati. Nella categoria
Classificati sono arrivati alla semifinale,
disputando una partita combattuta, altri
due giocatori del nostro circolo: Mauro
Carminati (giocatore della nostra squadra
D4) con Anastasia Salikhova (giocatrice nella
nostra Squadra D3).
A proposito della Squadra D3 femminile,
rammentiamo che il 16 Settembre al TC.
Ambrosiano di Milano le nostre ragazze so-
sterranno l’incontro per la promozione alla Serie D2.
Inutile dire che la bilancia delle
probabilità pende a favore delle
milanesi, ma le nostre atlete sono
sicure di far bella figura e di tenere alto il prestigio del nostro Tennis Club,
perciò hanno organizzato un pullman per la trasferta, buttando sul piatto
tutta la loro fede, scommettendone il costo a proprio carico in caso di
sconfitta. A loro va tutto il nostro plauso ed incoraggiamento, quantomeno per il coraggio.
I finalisti del torneo N.C. da sinistra: Fanelli, Bergomi, Gnutti e Mor
I vincitori del torneo N.C. da sinistra: Gnutti - Mor e i semifinalisti coniugi Carminati - Fantoni
Il torneo A.I.R.C. si è infine concluso con la vittoria
della coppia Borghi/Gisonno per il tabellone Classificati e la coppia Gnutti/
Mor per il tabellone N.C.
I vincitori del torneo - Classificati - da sinistra: Gisonno - Borghi e i semifinalisti Salikhova - Carminati
Lug. 2012
ilPorto - 39
E . . . S TAT E A S A R N I C O
a cura della Pro Loco
E... state a Sarnico
Calendario iniziative Agosto e Settembre
Ven 10/ Sab 11/ Dom 12 agosto
I CONCERTI DI PIAZZA XX SETTEMBRE
ore 21.30
Sabato 18/ Domenica 19
LO SBARAZZO, IL BALLO IN PIAZZA E
LA DESGUSTAZIONE
Venerdì
BERGAMO BLUES FESTIVAL
BLUES EXPLOSION NIGHT
con Vivian Vance Kelly, Texas Slim e Andy Just.
Centro Storico e Piazze - orario 10.00/20.00
Sabato e Domenica
A saldo dei saldi…“LO SBARAZZO”
mercatino itinerante dei Commercianti di Sarnico
Sabato
THE SMOOTH CRIMINALS
Michael Jackson Tribute Band
P.zza XX Settembre - ore 21.30
Sabato
ORCHESTRA “FILADELFIA”
Domenica
ORCHESTRA “ORCHIDEI”
con grande pista da ballo
Domenica
NADA in concerto
icona di una intera generazione, oggi madrina delle nuove leve del rock nostrano
40 - ilPorto
Lug. 2012
Via Buelli/ Alto Centro Storico - ore 19.00
Domenica
LA DEGUSTAZIONE GASTRONOMICA
in collaborazione con i ristoratori locali
AGOSTO
2/5 - 9/12
Torretta Civica - Via Buelli
MOSTRA pittura e scultura
di De Rosa, Campana, Sarnico
Sabato 4
Lungolago Garibaldi - ore 21.30
Il LUNGOLAGO in MUSICA
con tre band in contemporanea
Sabato 11
Chiesetta degli Alpini - ore 19.00
FESTA di SAN FERMO
dal 15 al 19
Torretta Civica - Via Buelli
MOSTRA
di pittura e pirografia
di G. Barbi, E. Gatti, M. Comini
Mercoledì 15
Parco Lido Nettuno
57^ FIERA degli UCCELLI e
MOSTRA CANINA
Molo Battello - ore 20.45
CROCIERA NOTTURNA di
FERRAGOSTO
Animazione a bordo e sosta per lo
spettacolo pirotecnico di Iseo
Prenotazione Ufficio Pro-Loco
Sarnico
Giovedì 16
Chiesetta San Rocco
Località Castione
FESTA di SAN ROCCO
e processione
Domenica 26
P.zza XX Settembre
7° TRIATHLON OLIMPICO
dal 29 ago al 9 set
Torretta Civica - Via Buelli
MOSTRA di pittura
di Pedrinelli e Gozzini
Sabato 15
Lido Fontanì - ore 15.00
IL PAESE DEI BALOCCHI
un pomeriggio dedicato ai bambini
dal 30 ago al 4 set
Lido Nettuno
Riva Historical Society
RIVA DAYS 170/90/50
Raduno di motoscafi Riva storici
Chiesa Parrocchiale – ore 21.00
“STABAT MATER” di Boccherini
Orchestra “I Filarmonici” di Trento
“Mozart Boys & Girls” di Rovereto
soprano: Elena Gallo
SETTEMBRE
Sab 15/ Dom 16
(22/23 sett. in caso di maltempo)
Lido Nettuno
ALISEO 2012 - manif. aeronautica
“A spasso per i cieli del Sebino”
VII^ giornata azzurra
Sabato 1/ Domenica 2
P.zza Umberto I
7^ MOSTRA-MERCATO del
Disco e CD e DVD
Sabato 1
Chiesetta San Paolo - ore 21.00
CONCERTO per clavicembalo
e strumenti antichi
Allievi Scuola Emilia Fadini
dal 3 al 21 settembre
Centro Tennis Comunale Sarnico
Prove gratuite tennis ragazzi
4/18 anni
Ven 7/ Sab 8/ Dom 9
Lido Nettuno
SARNICOSPORT 8^ ediz.
La festa dei gruppi sportivi
di Sarnico
dal 12 al 16
Torretta Civica - Via Buelli
MOSTRA di pittura
di Monica Daminelli
Ven 14/ Sab 15/ Dom 16
P.zza XX Settembre
La CASTAGNA in FESTA
A.V.I.S. Volontari Sangue
dal 20 al 23
Torretta Civica - Via Buelli
MOSTRA di pittura
“Vibrazioni di colore”
“Istantanee quotidiane”
di Malannino e Fiorentini
Sabato 22
Chiesetta degli Alpini - ore 19.00
FESTA di SAN MAURIZIO e
del Beato DON GNOCCHI
P.zza Besenzoni - ore 20.00
ESIBIZIONE DI BALLO
Scuola di ballo “Star Dance”
Domenica 23
P.zza Besenzoni - ore 16.00
CONCERTO di fine estate
con il Corpo Musicale Cittadino
Ven 28/ Sab 29/ Dom 30
P.zza XX Settembre
25^ CASTAGNATA
A.V.I.S. Volontari Ambulanza Basso
Sebino
ALL’ARENA DI VERONA
con la Pro-Loco Sarnico
Giovedì 2
STAGIONE LIRICA “Aida” di G.Verdi
Partenza dal parcheggio delle Poste alle ore
17.00 biglietti in gradinata non numerata
Mercoledì 8
STAGIONE LIRICA “Turandot” di G. Puccini
Mercoledì 22
STAGIONE LIRICA “Tosca” di G. Puccini
Info e prenotazione c/o la Pro-Loco Sarnico
Telefono 035 910900
Lug. 2012
ilPorto - 41
T
E
A
T
R
O
In volo per Neverland
a cura di Vincenzo Sciacca
Pienone di pubblico al cine Junior per la prima di "Peter Pan" il nuovo musical della Bottega dei Sogni
Finele del
Musical
Peter Pan
con il cast al
completo
Foto
San Marco
42 - ilPorto
L
e favole sono una cosa seria.
Domenica 10 giugno il Cine-Junior di Sarnico,
gremito come non mai, si è librato in volo verso
Neverland, seconda stella a destra e poi dritto
fino al mattino, sulle note trascinanti delle canzoni di
Edoardo Bennato tratte dall’album “Sono solo canzonette” (1980). Il musical dell’eterno fanciullo Peter Pan
è stato il variopinto regalo che quest’anno l’associazione “La bottega dei sogni” ha fatto al pubblico di
Sarnico: una messa in scena ricca e di grande impatto
visivo, alla quale lo sfarfallio diafano ed emozionante
della fatina Trilly, realizzato con la tecnologia laser, ha
insufflato una nota di magia. Gli occhi (e le orecchie)
ringraziano.
Tutti bravi, gli attori, ma decisamente sorprendenti Gaia Cerqui (un Peter Pan brioso e convincente),
Laura Locatelli (una Wendy con una voce da brivido
alla schiena) e Massimo Zani (uno spassoso Capitan
Uncino).
Una menzione speciale spetta al coccodrillo di gommapiuma, realizzato da Sergio Rossi, che con la sua
inattesa apparizione ha divertito grandi e piccini.
Incontro le registe, Pasquina Rinaldi e Sonia Mancuso,
dopo lo spettacolo, “bambine sperdute” nella calca indescrivibile, e mi faccio raccontare la complessa “macLug. 2012
china” che hanno dovuto guidare per ottenere un
risultato di questo livello.
«L’associazione ha iniziato a preparare il musical da
settembre - mi dice Sonia Mancuso – con prove assidue e molto difficili da gestire. Senza l’apporto appassionato e gratuito di tante persone non ci sarebbe stata alcuna messa in scena. Le coreografie sono
state curate da Alex Tallarini che, con la solita generosità incondizionata, ha ospitato, per un intero anno,
all’interno della sua scuola (“Bailadores” di Paratico)
i cinquanta partecipanti al musical. Dobbiamo inoltre
ringraziare Gianni Loda e il suo staff per le acconciature, il Centro “Beauty Sun” di Villongo per il trucco,
l’architetto Irene Guerrieri che ha disegnato i costumi
e Andrea Volpi per le foto del backstage».
«Rispetto agli spettacoli degli altri anni - e adesso è
Pasquina Rinaldi che parla - l’associazione con la messa
in scena di “Peter Pan” si è posta l’obiettivo di coinvolgere gli adulti, invertendo il ruolo dei genitori: da
spettatori ad attori che recitano insieme ai propri figli.
Gli adulti si sono impegnati con passione: senza venir meno ai loro doveri famigliari e lavorativi, ci hanno assicurato la loro presenza costante e puntuale. E
splendidi sono stati anche i bambini e i ragazzi, che
hanno saputo portare avanti i loro obblighi scolastici
e di copione, ed hanno reso le prove una festa chiassosa ed indimenticabile».
«Uno spettacolo di fine anno scolastico…» – azzardo, depistato
dal fatto che le registe sono anche maestre…
«No, – precisa Sonia Mancuso – la scuola non c’entra. Il progetto fa interamente capo alla nostra associazione, “La bottega dei
sogni”, anche se l’allestimento di un musical sarebbe un modo
veramente efficace ed interessante di fare scuola».
Oltre agli attori già citati, sono saliti sul palco: Mauro Pagani (Cantastorie), Laura Belotti (Giglio Tigrato e Signora Darling), Chiara
Girelli (Nana), Robert Vintila Dragos (Spugna), Daniela Prestini (la
zia), Walter Giudici (Toro Seduto), Elena Beltrami (John), Beatrice
Zani (Michael), Greta Piccioli Capelli (Pennino), Francesca Fumagalli (Pochino), Paolo Betti (Bombolone), Alberto Pagani e Davide
Giudici (i gemelli).
Nel corpo di ballo, Amelia Apuzzo, Anna Arcangeli, Lucia Arcangeli, Andrea Besenzoni, Emily Campanella, Giulia Caponera,
Esma Degermeni, Michela Fumagalli, Giulia Hu, Martina Maggiuli,
Cecilia Rivadossi, Cristina Bellini, Suele Besenzoni, Chiara Buelli,
Marta Calissi, Francesca Capoferri, Asia Cottini, Alessia Frattini,
Elena Izzo, Nina Malara, Martina Perani, Maria Teresa Pievani, Elisabeth Poli, Cecilia Rivadossi, Isaura Anselmi, Carla Bonardi, Edison
Kreshpa, Marina Girelli, Iris Kreshpa, Mara Locatelli, Chiara
Radici, Elena Rivadossi e Alessia Sottile.
Visto il successo, a dicembre si replica: eh sì, le favole sono proprio
una cosa seria. Se ci si crede.
Lug. 2012
ilPorto - 43
D A L
C O M U N E
a cura di Sara Venchiarutti
Ufficio Stampa del Comune
Sarnico ospita un Premio
Nobel e Romano Prodi
Peter Diamond, Premio Nobel per l'economia 2010 e Romano Prodi ai Cantieri Riva
Il Sindaco: «Siamo orgogliosi che la nostra cittadina possa ospitare momenti di spessore culturale»
S
Sopra: da sinistra
i è tenuto ai cantieri Riva con
Romano Prodi,
oltre 300 persone il conveil moderatore
gno di studi internazionali
Eugenio
“Verso l’economia globale”
Occorsio e il
organizzato lo scorso 25 giugno
Premio Nobel dall’Istituto I.S.E.O insieme alla noPeter Diamond stra amministrazione comunale.
Al tavolo dei relatori due economisti d’eccezione: il premio Nobel
per l’Economia 2010 Peter Diamond e Romano Prodi che è intervenuto in qualità di ex Presidente
della Commissione Europea.
A moderare il dibattito il giornalista
del quotidiano La Repubblica Eugenio Occorsio.
Con l’appuntamento dello scorso
giugno il comune di Sarnico ribadisce l’importanza di un turismo di
qualità nella cittadina, come conferma il nostro Sindaco Franco Do-
44 - ilPorto
Lug. 2012
metti: «Sono ormai parecchi anni
che la nostra amministrazione sostiene incontri e rassegne culturali
di grande spessore: lo scorso anno
avevamo ospitato un altro premio
Nobel per l’Economia, il professor
Dale Mortensen, così come workshop di architettura in collaborazione con il politecnico di Milano e
rassegne musicali di fama internazionale come la Sebino Summer
Class, solo per citare alcuni esempi.
Siamo orgogliosi che la nostra cittadina possa ospitare momenti di
spessore culturale che non solo
arricchiscono e impreziosiscono
la nostra offerta turistica ma che
siano a beneficio di tutta la nostra
comunità».
Per quanto riguarda i contenuti del
convegno del 25 giugno, Romano
Prodi, durante il suo intervento, si
è dimostrato fiducioso sul futuro
del Vecchio Continente: «Ritengo
che nei mesi a venire continueremo a navigare in acque mosse e
tempestose ma quando arriverà
il momento decisivo l'Europa farà
fronte comune.
Questa crisi era prevedibile: molti
anni fa ho rilasciato un'intervista
con il Financial Times in cui dicevo che già dalla sua nascita all’Euro
non sono stati dati gli strumenti
affinché funzionasse: non c'era
un’ unione Fiscale, nessuna politica
comune e nessuna autorità forte
come la Federal Reserve che lo regolasse.
Dobbiamo completare la nostra
opera e fare ora ciò che non si poteva fare allora.
Tutto l'ambiente è a favore della risoluzione della crisi europea, sono solo le divisioni tra Stati che la ostacolano, lo stesso
Obama ha tutto l’interesse perchè non si registri una decrescita
economica proprio alla vigilia delle elezioni.
Non è la prima volta che arriviamo a un passo dal baratro, la
storia ce lo insegna, ma ne siamo sempre usciti e sono fiducioso
che così accadrà ancora».
Prodi invita anche a riflettere sull’intreccio tra politica ed economia: «Bisogna cambiare il sistema elettorale: avere una democrazia in grado di decidere è importante. Per questo motivo il
sistema elettorale deve essere orientato verso la stabilità altrimenti si tolgono efficacia alle decisioni politiche. È chiaro che
continuando così, la Cina sarà in grado di decidere in tempo
reale mentre Europa e Stati Uniti ci metteranno decenni».
Meno ottimista il premio Nobel per l’Economia 2010 Peter
Diamond: «La mia preoccupazione riguardo l’ Europa è che
continuando a posticipare non farà altro che ingrandire il problema fino al punto in cui sarà troppo tardi perché si possa apporre qualche rimedio.
Sono tra quelli che pensano sia meglio intervenire il prima possibile. L'Italia ce la farà ma la domanda chiave non è se ne uscirà,
ma quanto le costerà uscire se rimanderanno ancora le decisioni».
Tra il pubblico, intervenuto numeroso al convegno, si potevano
scorgere Sindaci e autorità istituzionali, professori, studenti, politici, rappresentanti del mondo sindacale e semplici appassionati.
All’incontro con Prodi e il Nobel Diamond hanno partecipato
anche gli 80 giovani economisti provenienti da tutto il mondo
che proprio in quei giorni erano sul Sebino per partecipare
alla I.S.E.O Summer School 2012, ovvero un prestigioso corso
estivo di economia che ogni anno a
fine giugno porta sul lago un gruppo
scelto di brillanti giovani ricercatori e
studenti che vengono a confrontarsi
con i “mostri sacri” del pensiero economico mondiale.
Lug. 2012
Sopra a sinistra:
Il sindaco di Iseo
Venchiarutti,
Diamond, Prodi
e il sindaco
Dometti
ilPorto - 45
Al via il grande sport
Al Triathlon atleti provenienti da altre regioni italiane ed anche dall'estero
L'Assessore Facchinetti: «Il successo della Festa dello Sport è merito del lavoro di tanti volontari»
È
tutto pronto per le grandi manifestazioni sportive che la nostra cittadina si appresta a vivere
nel mese di agosto e nelle prime giornate di
settembre.
Al via infatti due dei più attesi eventi sportivi sul lago:
il triathlon e la tradizionale Festa dello Sport.
Si parte il prossimo 26 Agosto con la 7° edizione del
Triathlon Olimpico Sarnico, organizzato dalla Steel
Triathlon con la nostra amministrazione comunale. Saranno oltre 500 gli atleti iscritti alla kermesse, in linea
con le iscrizioni dello scorso anno: tra i concorrenti,
che vanno dai 20 ai 60 anni d’età, ci saranno anche
numerosi atleti provenienti da altre regioni italiane e
alcuni partecipanti stranieri provenienti dall’estero.
Ma il punto forte del Triathlon Olimpico Sarnico è di
certo l’itinerario su cui si svolge la gara.
La competizione si aprirà alle 11.35 con la prima frazione, quella di nuoto, nelle acque antistanti Piazza
46 - ilPorto
Lug. 2012
XX Settembre: la distanza che i concorrenti dovranno percorrere nelle acque del lago d’Iseo è di 1,5 km.
Confermato il tragitto scelto anche lo scorso anno: i
nuotatori infatti si dirigeranno verso Predore nuotando lungo tutto il lungolago. Seguirà la prova di ciclismo,
a detta di molti la frazione decisiva ai fini della classifica
generale per la sua particolare intensità. Il percorso, di
40 km, si snoda tra Sarnico, Predore, Tavernola, Parzanica e Vigolo: dopo la partenza dalla nostra cittadina
e il passaggio da Predore, i corridori entreranno in
località Tavernola da dove saliranno sino ai 753 metri
di Parzanica, il Gran Premio della Montagna di questa
frazione, al termine di una salita di 7 km. La discesa,
passando da Vigolo, riporterà i corridori a Tavernola,
a Predore e successivamente all’arrivo a Sarnico in
Piazza XX Settembre.
Terza e ultima frazione quella di corsa: il percorso, che
si snoda unicamente tra le vie di Sarnico con partenza
in Piazza XX Settembre e arrivo invece nelle immediate vicinanze, consiste in un circuito di 5 km che gli
atleti dovranno percorrere per ben 2 volte.
Il triathlon farà come ogni anno da prestigioso apripista alla grande Festa dedicata allo sport (una delle
più grandi di tutta la provincia bergamasca) che la nostra amministrazione organizza dal 7 al 9 settembre
al Lido Nettuno.
Protagoniste assolute, come sempre, le oltre 50 asso-
Il Triathlon
Olimpico
Sarnico dello
scorso anno
Foto
San Marco
ciazioni sportive presenti alla kermesse: si potrà assistere a dimostrazioni di arti marziali, vela, kajak, canoa,
bocce, tiro alla fune, tennis, danza, scherma, ginnastica,
yoga, arrampicata, pugilato, wake board e tennis per
disabili, solo per citarne alcune.
«La nostra festa dello sport continua a crescere- ha
sottolineato l’Assessore Fabrizio Facchinetti- Ogni
anno riceviamo adesioni nuove da parte di associazioni sportive che vogliono prendere parte alla no-
stra kermesse e questo interesse crescente
non può che lusingarci.
Il merito va sicuramente ai tanti volontari che
lavorano per far sì che questa manifestazione
continui a migliorarsi, con un calendario sempre rinnovato e con tante novità».
E proprio a proposito di novità, l’edizione
2012 avrà un’inaugurazione del tutto nuova:
in sostituzione della tradizionale sfilata delle
associazioni, quest’anno l’apertura (prevista
per il 7 settembre alle ore 19.30) sarà affidata
ad un filmato spettacolare con i momenti più
belli e più emozionanti delle vecchie edizioni.
Nel filmato naturalmente verranno presentate anche tutte le associazioni presenti.
Confermata anche quest’anno la preziosissima partecipazione del gruppo "Volontari
Autoambulanza" che garantirà servizio ristorazione ( anche con la pizza) per tutti i tre
giorni.
Lug. 2012
ilPorto - 47
Per i turisti a disposizione
nuove Guide Volontarie
S
i è concluso nelle scorse settimane il corso per
accompagnatori turistici organizzato dall’Associazione Sarnon con l’appoggio dell’Assessorato alla Cultura del nostro comune.
Quasi 40 partecipanti per la prima edizione, incentrata sul tema delle vie del liberty a Sarnico: non solo
è stato approfondito il contesto storico in cui si è
sviluppato questo stile, ma sono state illustrate anche
le sue forme e le sue declinazioni in Lombardia, con
riferimento ai maestri di questa forma d’arte come
Giuseppe Sommaruga (e il suo rapporto con Faccanoni).
Teoria ma anche tanta pratica alla base del corso: delle sei lezioni di cui si componeva infatti tre si sono
svolte all’aperto, studiando direttamente in loco gli
esempi liberty che la nostra cittadina può vantare.
Villa Passeri, Villa Faccanoni, Villa Surre, l’asilo infantile
e il mausoleo del cimitero sono infatti stati analizzati
grazie all’aiuto del docente che ha tenuto il corso, il
Prof. Massimo Rossi.
Entusiasta l’assessore Gusmini: «Il nostro Assessorato
è davvero soddisfatto della prima edizione di questo
corso. Non solo perché la partecipazione è andata al
di là delle aspettative ma anche e soprattutto perché
48 - ilPorto
Lug. 2012
molti giovani hanno deciso di aderire a questa iniziativa. Questo corso infatti può diventare un’occasione
di lavoro per tanti ragazzi del territorio che uniscono
all’interesse per la propria cittadina anche il desiderio
di accompagnare i turisti alla scoperta dei tanti angoli
meravigliosi che Sarnico offre».
I partecipanti, che hanno ricevuto un attestato di partecipazione ed un badge dopo aver superato un vero
e proprio esame, potranno infatti essere contattati
dall’Associazione Sarnon nel caso la Pro Loco riceva
richieste di visite turistiche dedicate al tema del liberty.
E, visto il successo, gli organizzatori stanno già pensando alla possibilità di replicare il corso in diversi
appuntamenti a partire dal prossimo autunno, come
conferma l’assessore Gusmini: «Ci piacerebbe continuare a promuovere corsi per guide volontarie, legati
ad altri temi di interesse sul nostro territorio, come
per esempio il tema del romanico, i luoghi sacri, la pescaia napoleonica e il centro storico. E’ un’occasione
davvero preziosa per formare del personale qualificato e interessato in modo da offrire ai tanti turisti
che vogliono conoscere Sarnico guide professionali e
soprattutto appassionate!».
Taglio del nastro per il “Centro nautico Calchera”
K
ajak, canoe e naècc non avranno
più segreti per tutti coloro che
frequenteranno il Lido Holiday,
dove la nostra amministrazione
comunale e alcune associazioni del territorio hanno deciso di collocare una vera
e propria sede per gli sport acquatici.
Non solo un’area verde di 1.000 mq con
accesso al lago ma anche una struttura per il rimessaggio e il ricovero degli
oltre 20 kajak che l’amministrazione ha
acquistato negli ultimi anni all’interno di
un progetto promosso dal tavolo delle
politiche giovanili.
Se infatti il lago è un ambiente naturale
che i cittadini sarnicesi vedono quotidianamente, oltre che una risorsa turistica
inesauribile, l’assessorato alle politiche
giovanili ha voluto avvicinare le nuove
generazioni al Sebino, vivendolo a 360
gradi. «La nostra amministrazione - ha
sottolineato il Sindaco di Sarnico Franco Dometti - ha deciso di sostenere con
forza il lavoro del tavolo per le politiche
a favore dei giovani proprio per incoraggiare i nostri ragazzi a vivere, rispettare
e riqualificare l’ambiente in cui vivono e
in cui cresceranno: ecco perché abbiamo
scelto di concedere ai tanti volontari del
gruppo CSI e del gruppo scout la gestione e la cura dell’area verde conosciuta
come Lido Holiday. Un progetto educativo, eco compatibile che ha dato i suoi
frutti, a favore di tutta la comunità.
Tutti gli interessati potranno recarsi in quest’area, completamente riqualificata dai
volontari, e avvicinarsi a discipline sportive davvero uniche, come quelle che consentono di vivere il lago da vicino». Il progetto di riqualificazione del Lido Holiday (che è
stato concesso in comodato d’uso alla Parrocchia con una specifica convenzione) è
stato portato avanti sin dal 2009 dai giovani volontari dell’oratorio, e nello specifico
del gruppo CSI kajak e del gruppo scout, come precisa Mario Bravi, consigliere comunale con delega alle politiche giovanili: «I volontari non solo hanno messo a nuovo
l’area del Lido ma hanno anche costruito la struttura di ricovero per le attrezzature
sportive. In questi due anni inoltre sono riusciti ad avvicinare al mondo del kajak e
degli sport acquatici oltre 250 ragazzi, grazie alla collaborazione con l’oratorio, le
scuole e le associazioni sportive con corsi e dimostrazioni».
Le associazioni coinvolte insieme all’amministrazione hanno inaugurato la nuova sede
(che è stata rinominata “Centro Nautico La Calchera”) lo scorso 14 luglio con taglio
del nastro e dimostrazioni in acqua.
Lug. 2012
ilPorto - 49
Si apre il bando
per gli alloggi
della terza età
S
i è aperto nei giorni scorsi il bando ALER
per l’assegnazione degli alloggi di edilizia
residenziale destinati agli anziani del nostro comune.
Il periodo di apertura del bando durante il
quale verranno accettate le richieste va dal 18
luglio al 30 agosto 2012: chi è interessato può
recarsi in Comune presso l’Ufficio Servizi Sociali il giorno 26 luglio dalle ore 9 alle ore 13
e dalle 14 alle 17, oppure il giorno 30 agosto
negli stessi orari.
I funzionari dell’ALER saranno disponibili per
accogliere le richieste e rispondere a qualsiasi
dubbio.
I requisiti per avanzare la richiesta di assegnazione sono molteplici: compimento del sessan-
tacinquesimo anno di età, non essere titolare del diritto di proprietà o di altri diritti
reali di godimento su alloggio adeguato alle esigenze del nucleo familiare, ISEE non
superiore ai 16.000 Euro. Inoltre chi fa richiesta deve avere un nucleo familiare di non
più di due componenti o persone singole che alla data di chiusura del bando avranno
superato sessantacinque anni. E’ possibile fare richiesta anche quando uno dei due
componenti, pur non avendo tale età, è totalmente inabile e ha nel proprio nucleo
familiare un componente di età superiore ai 75 anni. Il nuovo edificio ospiterà 17 mini
appartamenti, tutti ubicati nella nuova palazzina costruita in Via Montegrappa: sei dei
nuovi alloggi verranno assegnati di diritto agli anziani che risiedevano nelle vecchie
strutture.
Attività A.S.D.
Judo Sarnico
C
Ci eravamo lasciati nello scorso numero con
la festa di fine anno e
la consegna delle nuove
cinture agli atleti che hanno superato gli esami e con la cerimonia
di premiazione dei vincitori del
Master sociale 2011.
Durante questa manifestazione
è stato consegnato un riconoscimento molto particolare, la “Cintura Nera sociale ad honorem”, al nostro Sindaco Franco Dometti
ed all’assessore Augusto Savoldi.
Il consiglio direttivo dell’associazione ha premiato in questo modo
due ex judoka che hanno sempre mostrato attaccamento alla nostra associazione. In particolare Augusto è stato uno dei pionieri del
Judo a Sarnico, tra i primi a vestire un judogi nella nostra palestra.
Dal 1° al 7° di Luglio si è svolta a Ponte di Legno la seconda edizione della settimana “Judo Vacanze”, organizzata dalla nostra Società
in collaborazione con il Dojo Jigoro Kano di Milano ed il Kodokan
Cremona. Questo stage ha visto la partecipazione di 60 atleti provenienti principalmente dalle tre società organizzatrici ma anche da
altri club lombardi.
La guida tecnica è stata affidata ad insegnanti di alto livello: Angelo
Beltracchini, 7° Dan, direttore tecnico del dojo Jigoro Kano di Mi-
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Lug. 2012
lano e membro della Commissione Nazionale Insegnanti Tecnici,
Ilaria Sozzi, campionessa Europea di Kata, Andrea Sozzi, 4° Dan, insegnante tecnico del Kodokan Cremona e naturalmente al nostro
Mario Galimberti, 5° Dan, maestro benemerito.
L’attività judoistica è stata differenziata tra atleti che hanno approfondito aspetti legati al judo agonistico e coloro che invece hanno
scelto di misurarsi con i Kata.
Oltre al Judo, nonostante il tempo non sempre clemente, si è cementata l’amicizia tra i partecipanti con partite di calcetto, escursioni al ghiacciaio del Presena ed al Corno d’Aola, il riuscitissimo
barbecue al laghetto del campo di golf.
Un'esperienza molto ricca dal punto di vista tecnico/sportivo, ma
anche molto arricchente dal punto di vista umano.
Giovanni Cadei
Gli specialisti
e la medicina difensiva
S
A
N
I
T
À
a cura di Alessandro Arcangeli
Sanno tutto di un frammento e spesso ignorano l’insieme
L
a specializzazione eccessiva e separata dal corpo generale
porta a conoscere tutto quanto su un frammento del nostro
corpo, ma ignora tutto il resto.
Oggi, quando abbiamo una malattia, ci rivolgiamo tutti allo
“specialista”.
La “parcellizzazione” è la regola del conoscere, per cui ognuno ha
la sua particella di sapere che utilizza in modo esclusivo.
Sa tutto di un frammento e spesso ignora l’insieme, per cui la malattia guarisce, ma il malato può peggiorare per altri effetti collaterali
ed esterni a quella sindrome.
L’antico medico generico aveva una sensibilità “omnicomprensiva”
e non ignorava che a guarire aiuta anche il calore umano e non solo
la competenza scientifica.
Da anni si eseguono visite, analisi, accertamenti diagnostici inutili e
spesso dannosi per prevenire i contenziosi legali.
Peggio ancora, per la nostra salute, è la rinuncia di alcuni chirurghi che non mettono mano al bisturi o non sottopongono i
propri pazienti ad esami invasivi quando il rischio c’è, ma vale la
pena di compierlo. Gli esperti la chiamano “medicina difensiva”: i
camici bianchi (3 su 4) ammettono di averla praticata per difendersi dall’ondata di contenziosi legali che sta sommergendo la nostra gloriosa sanità pubblica e privata. Un mare di denaro sprecato al quale va sommato quello di migliaia di cause “sanitarie”,
che nella quasi totalità dei casi si concludono con l’archiviazione,
ma che mettono sulla difensiva buona parte dei medici italiani.
Inoltre esiste la tendenza a voler far tutto a tutti per non incappare
in contenziosi.
Questo può avere ripercussioni negative sul quadro clinico dei pazienti, soprattutto su quelli anziani soggetti a più
patologie (es. una TAC con mezzo di contrasto può provocare gravi danni a chi ha una funzionalità renale compromessa).
E allora? Per arginare il fenomeno i medici hanno un’arma: dialogare con il paziente e i familiari per la condivisione dei rischi e
dell’approccio terapeutico. Inoltre quando si avvia un’azione legale,
la magistratura deve farsi affiancare da medici affermati nel proprio
campo e non da chi lo fa solo per “arrotondare”.
Che bèl, quando i pazienti ti portavano la grappa o il coniglio nostrano. Oggi ti portano l’avvocato!
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Sposi all'altare
a cura di Rosalia Modina
Dio è amore: se ci amiamo a vicenda, Dio rimane in noi e il suo amore in noi è perfetto
5) Apollonio Luca (via Manzoni 32/a)
Colleoni Daniela (via Manzoni 32/a)
Data del matrimonio: 14.06.2012
Testimoni: Banalotti Giovanni, Gafforelli Laura
6) Boioni Flavio (da Palazzolo S/O)
Beluzzi Moira (da Pontoglio)
Data del Matrimonio: 13.07.2012
Testimoni: Brignoli Claudio, Maremonti Alessio,
Ardore Ivana e Bezzi Erika
Fuori parrocchia
Biraga Marinella (da Sarnico)
Carrara Daniele (da Predore)
Data del Matrimonio: 25.05.2012
Parrocchia San Giovanni Battista Predore
Testimoni: Biraga Michele, Paris Caterina,
Bettoni Paolo Orlando Cristina
Flavio e Moira
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Luca e Daniela
Daniele e Marinella
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Rinati alla vita della Grazia
16) Apollonio Sofia
20) Plebani Amelie
24) Moioli Lorenzo
17) Beniamin
21) Belussi Dario
25) Prestini Giorgio
18) Polini Mario Francesco
22) ) Morotti Michela
19) Neè Miriam
23) Bronzieri Carlotta
di Luca e di Colleoni Daniela
Nata a Brescia il 31.07.2011
Battezzata in questa Parrocchia il 14.06.2012
Madrina: Gafforelli Laura
Nato a Milano il 03.10.2010
Battezzato in questa Parrocchia il 24.06.2012
Padrino: Andreo Francesco Madrina: Rutolo
Alessandra
di Luca e di Rizzi Paola
Nato a Brescia il 06.02.2012
Battezzato in questa Parrocchia il 24.06.2012
Padrino: Polini Matteo Madrina: Casali Carla
di Luca e di Belotti Francesca
Nata a Brescia il 25.03.2012
Battezzata in questa Parrocchia il 24.06.2012
Padrino: Omoboni Andrea
Madrina: Neè Chiara
di Giancarlo e di Maurizzi Paola
Nata a Iseo (BS) il 25.02.2012
Battezzata in questa Parrocchia il 24.06.2012
Padrino: Busi Mauro -Madrina: Maurizzi Elena
di Paolo e di Facchinetti Lucia
Nato a Iseo (BS) il 05.04.2012
Battezzato in questa Parrocchia il 24.06.2012
Padrino: Facchinetti Bruno
di Matteo e di Fossi Elisa
Nato a Iseo il 29.05.2011
Battezzato in questa Parrocchia il 08,07.2012
Padrino: Lancini Paolo
di Luca e di Cortesi Natascia
Nato a Iseo (BS) il 19.03.2012
Battezzato in questa Parrocchia il 08.07.2012
Padrino: Cortesi Angelo
Madrina: Scaburri Silvia
di Nicola e di Belussi Sara
Nata a Iseo (BS) il 08.02.2012
Battezzata in Questa Parrocchia il 24.06.2012
Madrina: Belussi Alessandra
di Carlo e di Misciagna Marcella.
Nata a Iseo (BS) il 18.02.2012.
Battezzata in questa Parrocchia il 24.06.2012.
Madrina: Misciagna Veronica.
Sofia
Beniamin
Mario Francesco
Miriam
Amelie
Dario
Michela
Carlotta
Giorgio
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Nella casa del Padre
33) Ravelli Angelo
di anni 69
Deceduto il 05.06.2012
34) Bellini Ede
di anni 87
Deceduta il 17.06.2012
35) Cancelli Liliana
di anni 86
Deceduta il 19.06.2012
36) Cerato Giuseppina
Angelo
Ede
Liliana
Giuseppina
Pierino
Mario
di anni 94
Deceduta il 27.06.2012
37) Benigna Marco
di anni 77
Deceduto il 29.06.2012
38) Bellini Pierino
di anni 67
Deceduto il 02.07.2012
39) Duci Mario
di anni 77
Deceduto il 06.07.2012
Marco
« Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto ».
(Gv 12, 20-33)
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8 dicembre 1907 (105 anni fa!): I neo sposi Adelaide Foiadelli (classe 1883) e Giuseppe Giudici (classe 1882) nel giorno del loro matrimonio.