Allenare la resistenza con la palla.
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Allenare la resistenza con la palla.
articolo N.43 GIUGNO 2007 RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55050 BOZZANO (LU) TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273 PREPARAZIONE 15 Allenare la resistenza con la palla. A cura di CASSIA AMEDEO Come utilizzare esercizi di condizionamento atletico abbinando l’uso della palla. La ragione che mi ha spinto a scrivere questo articolo è dovuta al fatto che non è semplice allenare i dilettanti quando, la sera, il tecnico si ritrova con persone che hanno studiato e lavorato per il resto della giornata. Un errore da non commettere è quello di sovraccaricare i propri giocatori senza dar loro le giuste motivazioni. E’ molto importante che un allenatore si ingegni continuamente, per evitare che gli allenamenti siano monotoni, ed in questa ottica gli esercizi di condizionamento atletico possono anche essere proposti con l’ausilio della palla sotto forma di esercizi di tecnica calcistica. In effetti se pensiamo bene, quando si gioca al calcio ci si “condiziona” atleticamente. Naturalmente i lavori a “secco” non vanno tralasciati ma è anzi necessario fare una miscela del lavoro sia atletico che tecnico, in cui venga richiamata l’attenzione di ogni giocatore. Con una buona organizzazione si possono raggiungere gli obiettivi di condizionamento in maniera molto efficace , attraverso gli esercizi di tecnica calcistica e ciò ci permette di lavorare simultaneamente sulla tecnica e sulla condizione atletica. Il processo di condizionamento atletico ha bisogno di una struttura razionale, quindi all’interno delle mie sedute di “ resistenza” che vedremo in seguito, utilizzo diverse forme di attività di condizionamento. Forme di esercitazioni per l’allenamento della resistenza. Se osserviamo una partita di calcio, vedremo che gli sforzi attuati da un giocatore si presentano sotto aspetti diversi. Si osserverà quindi che il giocatore corre liberamente solo per alcuni momenti, mentre in tutti gli altri casi, viene condizionato dalla presenza in campo di diverse variabili; come il pallone , gli avversari ed anche i compagni di gioco. La resistenza del giocatore sarà influenzata anche dalla continua attenzione che viene richiesta dalle diverse situazioni di gioco, provocando così un affaticamento che chiamo “psicofisico“, cioè un aumento della stanchezza dovuta alla tensione nervosa. Questo fattore lo considero importantissimo nella programmazione dell’allenamento e ciò costituisce il primo valido motivo nella creazione, come vedremo in seguito, delle esercitazioni con l’utilizzo del pallone. Il secondo motivo si ricollega alla necessità di proporre esercitazioni che vengano sviluppate per incrementare la resistenza non fini a se stesse ma con l’obiettivo secondario di stimolare “la capacità di risoluzione” di problemi di gioco da parte del giocatore. Ecco quindi una tabella che riassume lo sviluppo del condizionamento atletico attraverso l’esercitazioni calcistiche. Lavoro continuo estensivo E’ un lavoro che svolgo a ritmo molto blando, che mi consente di rimanere al di sotto della “ soglia anaerobica”. Con ragazzi che vengono da un periodo di inattività, o da altre situazioni come per esempio un infortunio o una malattia la velocità di esecuzione delle esercitazioni dovrà essere tale da innalzare le pulsazioni cardiache ad una frequenza di 120-130 al minuto. Con ragazzi allenati la soglia anaerobica può innalzarsi fino a 150-160 pulsazioni al minuto. Ovviamente ogni atleta ha una diversa soglia anaerobica e una differente VO2 max ma, a mio parere, considerando la correlazione con la frequenza cardiaca, è buona approssimazione definire per il gruppo di giocatori la zona 135-165 pulsazioni come zona dell’allenamento aerobico, e la zona 165-180 pulsazioni come zona dell’allenamento anaerobico. Ovviamente una simile distinzione è puramente teorica, poiché nella realtà i meccanismi spesso si alternano e si compenetrano, ma può essere www.allenatore.net 2 molto indicativa ed utile per il lavoro sul campo. La rilevazione della frequenza è importante non solo per valutare il carico condizionante di un’esercitazione con il pallone, ma anche per valutare il carico di una esercitazione atletica a “ secco”. Molto utile sarebbe utilizzare quindi un cardiofrequenzimetro per vedere se durante l’attività si verificano le condizioni richieste di frequenza cardiaca. In mancanza del cardiofrequenzimetro ogni atleta può rilevare le proprie pulsazioni cardiache autonomamente subito dopo l’interruzione della corsa. Il lavoro continuo estensivo può essere proposto sotto varie forme variando leggermente l’intensità, la durata ed il riposo. Nella sessione di allenamento, questo tipo di lavoro relativamente blando e quindi scarsamente affaticante, può trovare collocazione nella prima parte della seduta e quindi nell’ambito del riscaldamento generale. Gli effetti positivi degli esercizi di tipo continuo estensivo, si possono riassumere con un potenziamento cardiaco, con stimolazione della circolazione sanguigna e un maggior afflusso di sangue ai muscoli. Lavoro continuo intensivo In questo caso svolgiamo una attività prolungata, di durata inferiore ma ad intensità superiori a quelle che abbiamo visto in precedenza, con la conseguenza di una lieve produzione di acido lattico, che si accumula nell’organismo in quanto la sua eliminazione completa è impedita dalla continuazione dello sforzo elevato. E per tale motivo che la durata di questo tipo di sforzo sarà più breve, con un rapporto che per quanto riguarda il lavoro/recupero sarà di parità (1:1). Nella sessione di allenamento questo lavoro con intensità medio alta può essere collocato nella prima parte della seduta, dopo il riscaldamento. Se invece l’intensità è elevata, la miglior collocazione è nella parte finale dell’allenamento, per evitare una influenza negativa dell’affaticamento sull’esecuzione dell’esercizio e soprattutto per diminuire l’insorgere di incidenti sportivi. Quindi nelle esercitazioni aumenteremo le distanze di esecuzione rispetto gli esercizi del continuo estensivo. Altre forme di esercizi possono essere le partitelle in spazi ridotti. Gli effetti condizionanti di questo tipo di lavoro rispecchiano in sintesi quelli del lavoro continuo estensivo con l’aggiunta di una maggiore intensità rispetto al precedente ed uno sforzo al limite dell’effetto di acidificazione dei muscoli. Lavoro intervallato estensivo Questa forma di allenamento che è simile a un lavoro intermittente, viene classificato nell’ambito della resistenza specifica e prevede ripetizioni di lavoro ad intensità generalmente elevata. La durata di tali ripetizioni varia a seconda degli scopi (obiettivi) che si stanno perseguendo. La pausa deve consentire un recupero www.allenatore.net 3 completo, quindi la sua lunghezza dipende dall’entità dello sforzo. Il ritmo cardiaco del giocatore deve comunque ritornare ad un livello relativamente basso prima di poter riprendere il lavoro successivo. Nella seduta di allenamento questo tipo di lavoro viene collocato dopo il riscaldamento generale. Gli effetti degli esercizi di tipo intervallato estensivo riguardano l’allenamento cardiaco, una frequenza cardiaca elevata in fase di riposo relativo e un incremento della potenza del cuore. Lavoro intervallato intensivo Rispetto al precedente, aumenta la durata e l’intensità. Tipiche esercitazioni che possono essere svolte sono i duelli 1>1 , 2>2 , le esercitazioni a gruppi (che vedremo in un esempio a seguire), partitelle tipo Fartlek (per esempio 4>4). L’obiettivo allenante cambia mutando le dimensioni dell’area di gioco, o le regole. Gli effetti degli esercizi di tipo intervallato intensivo riguardano l’accumulo di acido lattico nei muscoli, lìadattamento fisiologico all’acidificazione, una migliore trasformazione dell’acido lattico in energia metabolica. Questo tipo di lavoro, tenendo presente il notevole impegno cui è sottoposto il sistema cardiocircolatorio, deve essere previsto per soggetti che abbiano raggiunto la quasi piena maturità atletica o che abbiano già sostenuto un lungo periodo di preparazione per la resistenza generale. La quantità delle esercitazioni da svolgere dipende dall’intensità del lavoro. Nel caso di sforzi prolungati di questo tipo, viene chiamato in causa , il meccanismo lattacido, venendo allenata la capacità di risposta dell’organismo a stimoli molto intensi protratti nel tempo. Metodo intervallato intensivo: Circuito Allenante In questo articolo analizzerò le modalità con le quali è possibile effettuare delle esercitazioni con il metodo INTERVALLATO INTENSIVO, quindi relative alla resistenza www.allenatore.net 4 specifica, per poi, in un prossimo articolo, occuparmi delle esercitazioni con gli altri “metodi”. L’asemblaggio delle varie esercitazioni deve quindi consentire la creazione di sedute di allenamento. Per l’allenamento con il metodo intervallato intensivo sono a proporre un “circuito“ di 8 stazioni che ha lo scopo di allenare l’organismo ad agire senza cali di rendimento anche in presenza di acido lattico in notevole quantità e quindi ad aumentarne la capacità di sopportare elevate concentrazioni di acido lattico. Tale circuito viene svolto nel microciclo settimanale, preferibilmente il mercoledì, per far in modo che il soggetto riesca a smaltire l’accumulo di acido lattico nei giorni successivi l’allenamento, prima di una partita di campionato. La squadra viene suddivisa in gruppi di 3 giocatori i quali lavorano contemporaneamente ad alta intensità (stazioni 1-3-5-7) per un tempo che va dai 30 ai 45 secondi. Il tempo di recupero attivo è di 23 minuti, e viene svolto ad intensità moderata curando l’esercizio tecnico (stazioni 2-4-6-8). Per far svolgere ai propri giocatori il “circuito” in modo fluido, senza pause e soprattutto in forma organizzata, suggerisco di preparare all’inizio della seduta due spazi (fig.1). Lo spazio (1) nel quale gli atleti sono chiamati a eseguire esercitazioni condizionali ad intensità elevate è corredato con dei cinesini colorati che evidenziano le varie stazioni. Viceversa lo spazio 2, dove verranno svolte le esercitazioni di recupero, sarà lasciato vuoto. In ordine cronologico alla stazione 1 seguirà la 2, poi la 3, poi la 4, e così via…..,alternando esercizi a velocità sostenuta con altri di recupero attivo. Dopo ogni esercizio ad alta intensità, si faranno togliere ad ogni gruppo di giocatori i cinesini colorati che non serviranno più, in modo che rimarranno nello spazio preparato per l’esecuzione tecnica solo quelli che serviranno per portare a termine l’esercizio. Prendendo come riferimento il prospetto che riguarda il metodo intervallato intensivo inizieremo a lavorare con una durata di 30 sec. mentre il recupero attivo è di 2 minuti. Con gradualità si potrà aumentare la durata fino a 45 secondi con un recupero attivo che arriverà ai 3 minuti. Anche le serie aumenteranno gradualmente (si inizia con 1 serie) in quanto dovremo tener conto della preparazione generale del gruppo di giocatori che si sta allenando. Come si può notare le stazioni ad alta intensità rappresentano nella schematizzazione le ripetizioni (in questo caso 4 stazioni corrispondono a 4 ripetizioni), mentre quelle www.allenatore.net 5 a recupero attivo il riposo (che va da 2 a 3 minuti e che deve corrispondere alla durata dell’esercitazione). DESCRIZIONE DELLE ESERCITAZIONI NELLO “ SPAZIO 1 “ AD ALTA INTENSITA’. In riferimento a quanto esposto inizialmente è importante che le esercitazioni stimolino il giocatore sia da un punto di vista intellettivo che atletico non riducendosi ad una ripetizione stereotipata del gesto tecnico. STAZIONE 1: Il giocatore A (fig.2), scambia il pallone in uno-due con il giocatore B, che si trova ad una distanza di 10-15 metri, per poi giocare il pallone su C, che successivamente dopo una breve conduzione scambia palla con A che è andato in appoggio, rigiocando palla su B che riprende il gioco. Ripetere il tutto, correndo ad una velocità sostenuta per il tempo descritto in precedenza. STAZIONE 3: Il giocatore A gioca palla a B che è posto di fronte ad una distanza di 10-15 metri (fig.3), seguendo la traiettoria della stessa. Il giocatore B dopo aver controllato palla la gioca in diagonale attraverso due cinesini per C che controlla e conduce palla verso la zona da dove A aveva iniziato la sequenza. In contemporanea B si sposta nella zona lasciata libera dal giocatore C. Questa esercitazione è particolarmente indicata per l’apprendimento della tempistica del taglio del giocatore C. Ripetere i movimenti in maniera continuativa per il tempo stabilito a velocità sostenuta. www.allenatore.net 6 STAZIONE 5: Esercitazione per il movimento a “ compasso “ (fig. 4). Il giocatore A conduce palla verso il cinesino, appena sta per arrivare il giocatore B decide se smarcarsi a sostegno oppure andare in profondità. Il giocatore C si muoverà di conseguenza, cioè attaccherà uno spazio che sarà opposto ad B (concetto di smarcamento all’interno delle coppie di giocatori ). Svolgere l’esercizio a velocità sostenuta con rotazione delle posizioni di partenza (A in C, B in A, C in B). Rotazione all’interno del gruppo, mantenendo una velocità sostenuta. www.allenatore.net 7 STAZIONE 7: Esercizio per il “contromovimento” (fig. 5). A smarcandosi in diagonale riceve palla e restituisce prima a B e poi a C. B e C ricevono dopo un contromovimento con scatto ad aggirare il cinesino. L’esercitazione viene eseguita a velocità sostenuta per il tempo stabilito a priori. DESCRIZIONE ATTIVO DELLE ESERCITAZIONI NELLO “SPAZIO 2” CON RECUPERO STAZIONE 2: I tre giocatori effettuano il recupero attivo con continuità per il tempo prestabilito (2 o 3 minuti in relazione alla durata degli esercizi nelle stazioni ad alta intensità). All’interno di uno spazio quadrato o rettangolare il giocatore A conduce palla nell’angolo libero per poi calciare il pallone al giocatore B, che proseguirà a sua volta l’esercizio conducendo verso l’angolo libero per poi giocare palla a C (fig.6). Essendo un esercizio che ha lo scopo di recuperare le forze spese nelle altre stazioni ad alta intensità, ricordo che in questi esercizi bisogna curare in particolare la tecnica di passaggio e di ricezione (ad una andatura moderata). www.allenatore.net 8 STAZIONE 4: Questa esercitazione serve soprattutto a far comprendere che dopo un passaggio bisogna cercare lo smarcamento in appoggio al compagno che riceve palla. Il giocatore A passa rasoterra il proprio pallone a B che dopo averlo controllato lo lancia a C attaccando lo spazio libero all’interno del quadrato. C restituirà palla a B, per poi passare il proprio pallone ad A che lancerà in diagonale a B per attaccare lo spazio libero (fig. 7). Come si può notare all’interno dello spazio di gioco ci sono due palloni, quindi l’attenzione dovrà essere maggiore. www.allenatore.net 9 STAZIONE 6: Il giocatore A si scambia il posto con B cedendogli il pallone. A sua volta B gioca la palla a C seguendo il passaggio, (fig. 8). E’ possibile utilizzare svariate tecniche di passaggio: rasoterra o a parabola, di interno o esterno, di prima o dopo controllo ecc. I giocatori seguono il passaggio scambiandosi di posizione con quello che gli sta di fronte (A in B, B in C, C in A). STAZIONE 8: Si può eseguire il recupero attivo eseguendo gli esercizi anche a gruppi. E’ possibile, per esempio, raggruppare due gruppi adiacenti in modo effettuare una esercitazione a 6 giocatori. Uso utilizzare normalmente delle casacche numerate che mi servono anche per altri lavori tecnico-tattici. In questo caso ne utilizziamo solo 6, con le quali sarà possibile identificare i vari giocatori. Disponiamo i giocatori in modo da formare una lettera “V“. All’interno dell’esercitazione verrà allenato non solo il passaggio, ma anche lo scambio uno-due con il compagno centrale, verrà curato inoltre il marcamento dei giocatori in rotazione. L’utilizzo di due palloni, che verranno calciati in alternanza impone una attenzione maggiore. La numerazione (da 1 a 6) serve in quanto, dopo un certo tempo, i due giocatori centrali cambieranno posizione in modo che tutti i ragazzi si alternino nel calciare la palla nella posizione al vertice della lettera “V” e nello scambio uno-due (centrale) con i due giocatori esterni di destra e sinistra. La distanza fra i giocatori è di 10-15 metri. Ecco, a seguire, alcuni esempi di svolgimento in progressione: www.allenatore.net 10 Per concludere questa parte è importante sottolineare come proporre le esercitazioni già nel Precampionato favorisce il lavoro nei mesi invernali quando è deleterio dilungarsi in spiegazioni prolungate. Se i giocatori hanno invece già assimilato le varie esercitazioni il lavoro invernale scivolerà via in modo fluido, dimostrando al gruppo che tutto è organizzato nei minimi dettagli. www.allenatore.net 11