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LE FANTASIE DELL’ISPRA, ATTO II°
Continua da parte della nostra Associazione il tentativo di demolire le amenità pseudo-scientifiche
dell’ISPRA, isolata “mentalmente” dal resto d’Europa e rinchiusa nella sua gabbia intellettuale
animal-ambientalista.
Per dare forza al nostro lavoro abbiamo però bisogno, come già detto, dell’aiuto di TUTTI e anche
queste considerazioni sono state trasmesse immediatamente alla FACE Italia.
Poiché la questione Tordi-ISPRA sarà la vera lotta dura da affrontare nel più breve termine dalla FACE
ITALIA sono andato a “spulciare” in modo approfondito, per quanto possa il mio francese, i dati elaborati in
anni di studi da parte dell’Osservatorio Nazionale Francese.
Le sorprese ce ne sono tante, pure troppo. Se analizziamo bene i dati sulle popolazioni possiamo notare
immediatamente quanto le 4 specie in oggetto siano decisamente in buona salute, con popolazioni che
sfiorano addirittura i 100 milioni di singoli individui. Tralasciando la parte che riguarda la riproduzione è
necessario effettuare alcune riflessioni sull’analisi delle migrazioni.
Il primo dato che ci sobbalza all’occhio è sicuramente “l’interscambio” che avviene nel periodo di metà
Ottobre e Novembre tra Italia, Francia e Spagna nel periodo di migrazione post-nuziale. In pratica, secondo
l’osservatorio francese, i tordi che arrivano nel nostro paese si incrociano durante gli spostamenti con quelli
diretti dai nostri vicini di casa. Questo dato è un punto importante che dimostra quanto i KC elaborati per
l’Italia, in modo particolare per la migrazione pre-nuziale siano completamente errati. E’ difatti
confermato che, se in Spagna o in Francia, gli spostamenti effettuati per tornare nei luoghi di nidificazione
avvengono tra la fine di Febbraio e il mese di Marzo anche l’Italia ne è parte integrante.
Se scendiamo nel particolare c’è un passaggio ECCEZIONALE che ci riguarda: …” L'Italia ospita tra 0,05
e 0,1 milioni le coppie e ci si chiede perché lo status di attenzione nel paese, mentre lo stato di
conservazione della specie è eccellente…” e ancora …” Quindi tutto il lavoro effettuato durante le notti a
partire da settembre ai primi di maggio. La partenza della migrazione pre-nuziale di questo volatile,
svernanti in Africa del Nord, inizia a fine Marzo e prosegue fino a metà aprile (3), nonché l'Ucraina e il
Caucaso. In questo periodo, gli uccelli lasciano i loro areali di svernamento anche in Portogallo, Spagna
e sud della Francia…” a cui va aggiunto un sentenza …” Nel febbraio 2007 il Consiglio di Stato ha
mantenuto i risultati scientifici del IMPCF e di 16 Federazioni di Caccaitori aderenti (tutti ad
eccezione di quelle dell'arco mediterraneo du Gard).
Così, la Corte Suprema ha autorizzato la caccia dei Tordi fino al 20 febbraio in 17 dipartimenti del
sud, mentre la caccia di queste specie altrove in Francia chiude il 10 febbraio.
Per questo, la IMPCF ha dimostrato che la migrazione pre-nuziale inizia nel bacino del Mediterraneo
durante la terza decade di febbraio, risultati convalidati, tra le altre cose dall'Osservatorio nazionale
della fauna selvatica e dei suoi habitat (ONFSH.2005)….”
Questi tre passaggi nel Tordo Bottaccio mettono nero su bianco quanto sia inesatto e clamoroso affermare
l’esatto opposto: l’ISPRA non può assolutamente affermare che in Italia il Bottaccio effettua il ritorno
nei luoghi di nidificazione nel mese di Dicembre!
…” In Italia, il tordo sassello, arriva più tardi (fine ottobre-novembre), rispetto al Tordo bottaccio.
Stazioni di bioacustica e contemporaneamente nel Nord Italia (Udine, Arosio) e nel sud della Francia
mostrano che i primi uccelli hanno sorvolato l'Italia in autunno dalla metà di ottobre così come nel sud
della Francia, è proprio verso la fine di questo mese e nel mese di novembre che tali incroci vengono
spesso registrati…” Altro tassello fondamentale per la nostra tesi. I cugini francesi denotano una stretta
relazione sulle rotte migratorie tra Italia e Francia.
Certo è che l’ISPRA ora ci dovrà sicuramente rispondere su quali basi afferma le proprie conclusioni. Dal
testo “I TORDI IN ITALIA” realizzato con la collaborazione (economica e finanziaria) con
ARCICACCIA vengono tralasciati due comportamenti naturali e soprattutto strettamente legati ai volatili
migratori tutti: lo svernamento e gli spostamenti erratici. Nei tordi soprattutto si è visto chiaramente , in
Sassello e Cesena soprattutto, che le condizioni meteo e la scarsità di alimentazione portano ad enormi
spostamenti di massa. A dicembre non è migrazione pre-nuziale, si chiama ERRATISMO!
Non voglio neanche lontanamente pensare che questo studio abbia portato a formulare conclusioni così
platealmente e palesemente errate per secondi fini, certo è che il dubbio in noi sorge. Ci sembra altresì
strano, e ci duole dirlo vista la partecipazione di ARCICACCIA, che nessun dirigente di questa associazione
abbia fatto osservazioni sulle conclusioni finali. Conclusioni che minano esclusivamente a chiudere il
cerchio di un progetto che gli ambientalisti stanno cavalcando da parecchio tempo: giocare sull’arco
temporale dei selvatici cacciabili. Lo sanno bene questi signori che un ulteriore impoverimento dei tempi di
caccia sarebbe il salasso finale per il mondo venatorio italiano. Chiedo dunque che FACE ITALIA tralasci
tutte le altre questioni in ballo (modifica della 157/92 in primis) e si metta al lavoro IMMEDIATAMENTE
per elaborare attraverso le persone e i canali giusti un dialogo con le Istituzioni che permetta di dirimere
questa fondamentale matassa. La vera battaglia da vincere non sono le deroghe o la modifica della 157/92 è
la questione dell’arco temporale.
Concludo annunciando che la prossima puntata di questa analisi sarà effettuata per gli anatidi per i quali
l’Osservatorio Nazionale Francese, ha effettuato degli studi davvero approfonditi e anche lì ci saranno molte
molte sorprese.
CESENA
Popolazione
Secondo BirdLife International (2004), il numero di coppie nidificanti è aumentato da 12 a 19 milioni nel
periodo compreso tra il 2000 e il 2004. Da queste stime del 2004 possiamo asserire, che i numeri di Cesene
prima della partenza post-nuziale per la migrazione è compresa tra i 56 e 96 milioni di individui.
Riproduzione
Volatile monogamo, la Cesena si stabilisce tra la fine di marzo e i primi di aprile nei sui suoi siti
di riproduzione. Il nido è posto abbastanza alto (in media 7-8 m). La specie è gregaria durante la
riproduzione e la nidificazione in piccole colonie.
Conclusioni
I risultati indicano che gli uccelli scandinavi si stanno diffondendo in tutto il paese, il Baltico e
Russi si trovano a sud di una linea compresa tra le Ardenne e la Gironde. La regione mediterranea è
visitata anche da uccelli provenienti da Polonia-Repubblica Ceca-Germania e Svizzera. La specie
è caratterizzata da flussi d'immigrazione da un anno all'altro, ma spesso collegate alle circostanze avverse del
tempo in Europa centrale e settentrionale. I giovani sono più sensibili al freddo e alla neve e
improvvisamente invadono regioni in gruppi di centinaia (o migliaia).
Il monitoraggio della Cesena dal 1990 nei periodi di svernamento e di migrazione da parte dell’IMPCF e le
Federazioni dei Cacciatori del Sud-Est mostra la presenza della specie dalla prima metà di novembre, la
migrazione e lo svernamento oscillano molto (le modifiche da 0,2 a 9 gli uccelli per ora contando i 14 anni di
follow-up) così come la migrazione di ritorno (pre-nuziale) che inizia non prima della terza decade di
febbraio con "picchi" nella prima decade e seconda di marzo (vedi: risultati e pubblicazioni nelle relazioni
IMPCF Scienziati 2 e 3 febbraio 2004 e gennaio 2005 il Centre National de la Faune Fauna selvatica e dei
loro habitat creato nel 2002 dal Ministero dell'Ecologia e dello sviluppo Sostenibilità).
TORDO BOTTACCIO
Popolazione
Una panoramica recente europea (2004) quantifica il numero di coppie nidificanti tra 3 e 7,4 milioni di euro
con un aumento di circa il 60-80% più efficace rispetto alla sintesi del 1994 della stessa organizzazione. Ora
41 paesi sono coinvolti e L'Europa rappresenta oltre il 50% della propria gamma di riproduttori. Stabile nei
periodi 1970-1990 e 1990-2000 con un aumento in Germania. Stabile in Russia, Tordo è classificato come
"sicuro" in Europa. Il suo stato di conservazione è considerato favorevole.
I primi 5 paesi che ospitano il numero di coppie nidificanti tra le più importanti sono: Russia (1 a 3 milioni di
euro), la Spagna (0,33-0.790.000), Germania (0,3-0.550.000), il Regno Unito (0,23 milioni) e Francia (da 0,1
a 0,5 milioni). L'Italia ospita tra 0,05 e 0,1 milioni le coppie e ci si chiede perché lo status di attenzione nel
paese, mentre lo stato di conservazione della specie è eccellente.
Riproduzione
L'insorgenza del periodo di allevamento è precoce in Inghilterra, a partire dalla fine di febbraio, in Nord
Africa si è inizia a fine marzo, ma a fine aprile in Finlandia.
In Francia, un sondaggio fatto per 20 anni ha contribuito a individuare il primo uovo tra il 20 marzo e il 5
aprile nella Francia centrale. I nidi sono di solito si trova in grandi alberi ad una altezza media di 5 a 10 m
dal suolo. Alcuni casi di luogo di nidificazione sono stati osservati. Il nido è foderato con ramoscelli e foglie,
ha un diametro esterno di 18 cm e 10 cm interni.
Conclusioni
La specie ha molte popolazioni residenti nel settore nordico parzialmente o interamente migratori. A
differenza del Cesena e Tordo sassello, il Tordo Bottaccio mostra una vera affinità per le stesse zone di
svernamento frequentate ogni anno. Uccelli della Scandinavia, Germania, Svizzera, Polonia e Russia,
attraverso la migrazione verso sud-ovest e sud-est Europa raggiungono i luoghi di svernamento nel sud
Inghilterra, Francia, Spagna e Portogallo. E le popolazioni più settentrionali compresi gli uccelli nati
nell’ultimo anno arrivano più a sud: Isole Canarie, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e Cipro. Uccelli da
Danimarca, Paesi Bassi, Belgio e Francia nord-orientale sono in parte o residenti o effettuano brevi
spostamenti a sud. Uccelli della Svizzera, migrare a sud della Francia, lungo la costa mediterranea, a nord di
Italia, Corsica e la Libia. I uccelli in Grecia mostrano una origine scandinava, Russia occidentale
ma anche l'Italia e Malta.
Molti uccelli dalla Gran Bretagna e Irlanda durante l’inverno migrano nel nord-ovest della Francia, nel nord
della Spagna, il Portogallo e le isole Baleari, ma probabilmente fino all’Algeria.
Uccelli migratori durante la notte sul mare del Nord sono spesso soggette a fenomeni di sosta nelle
piattaforme petrolifere in mare.
Partenze per la migrazione
L'autunno inizia a settembre, ma anche in agosto. Stazioni installate in Italia attraverso strumenti bioacustici,
in particolar modo nella regione Lombardia (IMPCF: 11,12,13,14) hanno permesso di rilevare cambiamenti
nella terza settimana di Settembre, che è così confermato anche dalla stazione di cattura di Arosio
(Italie.FEIN). Il tordo inizia la migrazione post-nuziale (settembre-ottobre) prima del sassello e delle Cesene
(fine ottobre-novembre). Gli uccelli del Nord Europa (Scandinavia, Siberia ..) iniziano la loro migrazione nel
mese di settembre mentre quelli più a sud (Belgio, Svizzera ...) iniziano a migrare verso Ottobre-novembre.
Questa successione di passaggi da è stato ben studiato, sia durante la migrazione post nuziale che in quella
pre-nuziale dalle stazioni bioacustiche (cfr IMPCF: 6, 8, 9, 10-14 e ONCFS: 15).
Quindi tutto il lavoro effettuato durante le notti a partire da settembre ai primi di maggio.
La partenza della migrazione pre-nuziale di questo volatile, svernanti in Africa del Nord, inizia a fine
Marzo e prosegue fino a metà aprile (3), nonché l'Ucraina e il Caucaso. In questo periodo, gli uccelli lasciano
i loro areali di svernamento anche in Portogallo, Spagna e sud della Francia.
Questi risultati sono stati confermati recentemente sia attraverso l'utilizzo di stazioni bioacustiche e che
attraverso la conta settimanale. Questi risultati sono ulteriormente confermati da l'arrivo sul sito di
riproduzione come in Europa centrale e Nord Europa. Il tordo bottaccio è classificato come spech 5.
La migrazione di ritorno si esaurisce nella prima decade di maggio (3, 12, 13).
Il tordo Bottaccio è il meno cacciato nonostante una tradizione di caccia forte nei paesi mediterranei (Cipro,
Francia, Grecia, Malta, Portogallo). In questi paesi la caccia è praticata fin dall'antichità con i metodi
convenzionali. Nel sud della Francia (5 dipartimenti) la cattura di questa specie è consentito attraverso l’uso
di vischio o colla in deroga alla direttiva 79/409 (articolo 9).
Nel febbraio 2007 il Consiglio di Stato ha mantenuto i risultati scientifici del IMPCF e di 16
Federazioni di Caccaitori aderenti (tutti ad eccezione di quelle dell'arco mediterraneo du Gard).
Così, la Corte Suprema ha autorizzato la caccia dei Tordi fino al 20 febbraio in 17 dipartimenti del
sud, mentre la caccia di queste specie altrove in Francia chiude il 10 febbraio.
Per questo, la IMPCF ha dimostrato che la migrazione pre-nuziale inizia nel bacino del Mediterraneo
durante la terza decade di febbraio, risultati convalidati, tra le altre cose dall'Osservatorio nazionale
della fauna selvatica e dei suoi habitat (ONFSH.2005). Questa differenza con il resto della Francia è
dovuta alla provenienza più settentrionale delle popolazioni di tutto il Mediterraneo in autunno e inverno e
poi unendo le loro aree di riproduzione del nord nei primi mesi della primavera.
Questi risultati sono stati confermati dalla sequenza di date sulla scena di nidificazione lungo un gradiente
latitudinale.
Il futuro di questa specie è anche e soprattutto sul mantenimento della qualità del suo habitat.
TORDO SASSELLO
POPOLAZIONE
Una sintesi recente europea ci dice che si stimano tra i 16 e 21 milioni
coppie (17 paesi). Il maggior numero si trovano in Russia (12-15.000.000 coppie), Finlandia (1,5-2.500.000
coppie), Norvegia (1 a 1,5 milioni). Altri paesi ricevono meno un milione di coppie ciascuno. Le attuali
tendenze per gli standard del Bird Life International e IUCN possibile classificare la specie nella categoria 4:
stato e sicuro in Europa. La specie è stabile o in aumento in 9 di esse in particolare quelle che ospitano la
maggior parte delle coppie nidificanti.
A causa dei cambiamenti climatici, possiamo considerare l'ipotesi di uno spostamento progressivo degli
areali di nidificazione della popolazioni a sud d'Europa, ma questa è una ipotesi che andrà verificata
attraverso il monitoraggio la sua gamma di allevamento.
Se stimiamo una produzione media di 2 giovani per coppia prima di iniziare la migrazione, il totale
sarebbero tra 64 e 84 milioni di uccelli, prima dell'inizio della migrazione post-nuziale. Le stime, già negli
anni 2000, ci indicavano una popolazione europea compresa tra i 20 ei 26 milioni di volatili e cioè, circa un
terzo.
RIPRODUZIONE
La riproduzione inizia a metà maggio in Islanda e in generale non entro la fine di aprile.
Il sito di nidificazione può essere il terreno (28%), alberi (34%) nei ceppi (17%) in cespugli di ginepro (13%)
e la terra sotto un cespuglio di ginepro (8%). La specie nidifica in colonie, talvolta con altre specie, come
Cesena (Turdus pilaris) e lo storno (Sturnus vulgaris). Fuori di 360 nidi controllati nella stessa zona, il 45%
sono stati almeno 10 cm dal suolo, 14% tra i 10-50cm, il 23% tra 0,5-1m, 13% tra 1-2m, 3% tra 2-3m e solo
il 3% al di sopra 3m.
Il nido viene costruito dalla femmina con rami, foglie, muschio incontri di fango.
Il diametro esterno del nido è di 13,5 cm (11,5-16,0), il diametro interno di 8,4 centimetri (6,8-9,5), altezza
di 9,3 centimetri (7,0-11,0) e la profondità di 5,4 centimetri (4,5-6,8). Le uova (tavola successiva, secondo a
3) sono sub-ellittico, liscio leggermente bluastra e con molte macchie rosse.
CONCLUSIONI
Diverse popolazioni sono stanziali o parzialmente migratori. Ad esempio, gli uccelli che nidificano in Siberia
orientale effettuano un viaggio di circa 6500 km per raggiungere le loro aree di svernamento.
La migrazione post-nuziale in Svezia e Norvegia iniziata a fine settembre e termina a metà novembre, a volte
in dicembre. Solo un piccolo numero di uccelli dalla Scandinavia in inverno arrivano in Asia Minore, Mar
Egeo e Mar Caspio. Gli uccelli giovani dall’Estonia e Leningrado tendono a spostarsi verso sud-ovest e
ovest-sud ovest per passare l’inverno in Inghilterra, in Portogallo e nel sud Italia. Nel nord della Russia, gli
uccelli iniziano la loro migrazione in media nella prima decade Ottobre e raggiunge la penisola iberica nel
mese di novembre fino a gennaio e, talvolta, a seconda delle condizioni meteo.
Alcuni studi suggeriscono che la Spagna e il Regno Unito ospitino quasi il 75% delle popolazioni europee
svernanti.
Secondo il lavoro del 1981, le rotte di migrazione, così come ripreso in autunno e primavera il tordo sassello,
raggiunge i suoi movimenti migratori di notte, ma anche il giorno.
In Italia, il tordo sassello, arriva più tardi (fine ottobre-novembre), rispetto al Tordo bottaccio.
Stazioni di bioacustica e contemporaneamente nel Nord Italia (Udine, Arosio) e nel sud della Francia
mostrano che i primi uccelli hanno sorvolato l'Italia in autunno dalla metà di ottobre così come nel sud
della Francia, è proprio verso la fine di questo mese e nel mese di novembre che tali incroci vengono
spesso registrati.
Nella Penisola Iberica e Nord Africa, la specie arriva alla fine di novembre, dicembre e anche gennaio, in
base alle condizioni meteo.
La migrazione di ritorno inizia a fine febbraio e in particolare in marzo e prosegue in primi di aprile.
Questi risultati 1970, sono stati confermati, con le stazioni di bioacustica e conta giorno nell'area del
Mediterraneo (IMPCF: da 6 a 14), ma anche nel Portogallo.
Il tordo sassello è come la caccia nell'area del Mediterraneo. Non è chiaro da
Lo status di questa specie è considerato favorevole in Europa, ma il suo comportamento erratico rende
molto difficile il suo monitoraggio. Le fluttuazioni in Europa derivano da una mancanza di conoscenza
che devono essere colmate in conformità e le raccomandazioni della direttiva 79/409. Il possibile
ingresso di nuovi paesi nell'Unione europea completerà la nostra conoscenza, in particolare in Europa
orientale est.
MERLO
Popolazione
Una sintesi recente europeo è il numero di coppie tra i 40 e 82 milioni in 44 paesi.
Le attuali tendenze, come definito dal Bird Life International, per la classificazione della specie
Categoria 4: Stato FCS e sicura.
Tra i 49 paesi coinvolti nella sintesi del 2004, la specie è stabile o in aumento
Si è in diminuzione in 3 paesi: Albania, Croazia e Turchia.
RIPRODUZIONE
La stagione riproduttiva va da marzo a fine agosto per la "razze", la più orientale, comincia
Aprile-Luglio (simillimus: marzo-agosto; bourdillioni e kinnisii: da aprile a giugno; nigropileus: giugnosettembre). L'insorgenza di allevamento è correlato con la latitudine: 2 settimane dopo in Scozia che nel sud
Inghilterra. Repubblica Ceca, la deposizione delle uova inizia durante l'ultima decade di aprile. In Francia
continentale allevamento comincia durante la terza decade di febbraio e Corsica durante la seconda settimana
di Marzo.
CONCLUSIONI
La specie è composta da popolazioni nordiche stanziali e migratori che si spostano più a sud in autunno e in
inverno a seconda delle condizioni atmosferiche.
Le mosse del merlo (migrazione irregolare e inverno) avvengono di notte ma anche durante il giorno. In
migrazione autunnale (Post nuziale), molte morti vengono registrate in pozzi di petrolio del Mare del Nord
Offshore. La migrazione autunnale ha inizio a fine settembre nel nord con traffico intenso nel mese di
ottobre che continua fino all'inizio di novembre. I giovani dell’anno possono passare da luglio ad
agosto. Partenze dalla Russia si hanno a metà settembre per poi continuare fino a novembre, il che
spiega la successione dei passaggi registrati più a sud nell'area del Mediterraneo da stazioni situate nel
bacino di bioacustica del Mediterraneo e con frequenza ogni notte.
La migrazione di ritorno (pre-nuziale) inizia per tutte le "razze" a fine febbraio con un primo "picco"
all’inizio di marzo e poi successivi fino ad aprile o all'inizio di maggio alcuni casi.
Luca Stincardini – ANLC Umbria