Rapine e scippi Iscrizioni boom ai corsi di difesa

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Rapine e scippi Iscrizioni boom ai corsi di difesa
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L’ECO DI BERGAMO
GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE 2011
Provincia
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A
Tecniche militari
rivisitate per la strada
Il Krav Maga è un sistema di autodifesa
nato in Israele. Studiato per preparare i
soldati, è stato rivisto per essere utilizzato anche nella vita di tutti i giorni.
a
Rapine e scippi
Iscrizioni boom
ai corsi di difesa
La paura in strada fa volare le lezioni di combattimento
L’istruttore di Krav Maga: in sei anni allievi decuplicati
EMANUELE BIAVA
a Imparare a difendersi
da una rapina, da un’aggressione
o da un tentativo di violenza sessuale, contando solo sulla propria preparazione fisica e sulla
prontezza di reazione.
Finite le vacanze, le palestre
della Bergamasca ricominciano
a riempirsi e anche quest’anno le
prime stime danno in crescita le
iscrizioni ai corsi di difesa personale. L’offerta è vastissima: si va
dalle tradizionali arti marziali
come il karate, il judo, lo jujitsu
e il kung fu ai più moderni Krav
Maga (il sistema di difesa militare israeliano), Mga (Metodo globale di autodifesa) o kick boxing.
E anche il «pubblico» è variegato: ai corsi si incontrano principianti di tutte le età in cerca di un
modo per tenersi in forma e imparare le regole base di un’autodifesa efficace, agonisti che si allenano per esami e gare, oppure
agenti delle forze dell’ordine che,
per scelta personale o su invito
delle amministrazioni, seguono
percorsi di formazione per affrontare al meglio i pericoli del
mestiere. Tra gli iscritti moltissime donne e, nei corsi base, anche tanti bambini.
Boom di iscrizioni
A spingere le iscrizioni, ogni anno, ci sono anche i periodici campanelli d’allarme su fenomeni
criminali come gli scippi o le rapine in strada: il più recente per
la Bergamasca è quello delle
«bande delle catenine» che tra
luglio e agosto hanno imperversato in città e in provincia, mettendo a segno una raffica di scippi.
«Negli ultimi anni c’è stata
una crescita esponenziale degli
iscritti ai corsi di difesa personale – conferma Giorgio Pannitto,
39 anni, di Villongo, direttore
tecnico dell’associazione sportiva Italia Krav Maga e istruttore
a Grumello del Monte –. Per
esempio, io che pratico il Krav
«Atleti in cerca
di sicurezza e forma,
tantissime le donne»
questi è elevatissimo».
Interesse che sempre più
spesso arriva anche dalle istituzioni: «Negli ultimi anni – prosegue Giorgio Pannitto, che
ha fatto dell’insegnamento del Krav Maga la sua
professione dopo
aver lavorato alcuni
anni come commerciante nel settore dell’informatica – ho tenuto anche
corsi specifici ad agenti di polizia penitenziaria o di polizia locale, categorie che facilmente
durante il loro lavoro possono
trovarsi in situazioni di pericolo.
A Bonate Sopra il Comune mi ha
anche chiesto di tenere dei
corsi a tutti i dipendenti e ai
consiglieri».
lano quasi quotidianamente di episodi di violenza sulle donne e anche
gli ultimi dati dell’Istat dicono che in Italia vengono
perpetrate circa 7 aggressioni a sfondo sessuale ogni
settimana, senza contare le
violenze fisiche non denunciate».
Il Krav Maga è un sistema
di autodifesa nato in Israele
in ambito militare e poi «tradotto» per la strada: «È stato
studiato – entra nel dettaglio il
direttore di Italia Krav Maga –
per consentire ai soldati di apprendere in pochi mesi tecniche
di corpo a corpo efficaci. Rivisto
per essere applicato alla vita di
tutti i giorni, questo sistema ha
mantenuto non solo la sua effi-
Tra sicurezza e fitness
GIORGIO PANNITTO
DIRETTORE
ITALIA KRAV MAGA
Maga dal 2000 e lo insegno dal
2005 ricordo che al primo corso
da me organizzato avevo quattro
allievi, mentre ora faccio lezione
a più di una trentina di persone
per volta. Quest’anno, oltre a
Grumello dove ci sono corsi per
adulti e per bambini, alcuni miei
allievi diventati istruttori hanno
aperto corsi a Bonate Sopra,
Brembate, Villa di Serio e Capriolo in provincia di Brescia:
complessivamente abbiamo
quasi raggiunto i 300 iscritti, segno che l’interesse a corsi come
Ma cosa cerca la gente dai corsi
di difesa personale? «Tanti arrivano solo per ritrovare la forma
fisica – spiega Pannitto – altri invece sentono l’esigenza di abbinare al fitness l’apprendimento
di tecniche di autodifesa semplici ed efficaci, magari perché temono di subire un’aggressione o
ne hanno già subita una. Io stesso, quando lavoravo come commerciante, ho subìto una rapina
e quell’esperienza mi ha aperto
gli occhi sull’importanza di non
farsi trovare impreparati»
Ai corsi, come detto, ci sono
molte donne: «Loro – spiega ancora l’istruttore – sono sempre
più sensibili al tema della sicurezza: le pagine dei giornali par-
a
Bonate Sopra, a scuola di «self-defence»
anche i dipendenti e i consiglieri comunali
a Diversi Comuni bergamaschi negli ultimi anni hanno
promosso nei propri impianti
sportivi corsi di difesa personale per andare in contro alle richieste dei cittadini e, in qualche
caso, anche dei propri dipendenti.
A Bonate Sopra, per esempio, il Comune con Italia Krav
Maga ha addirittura organizzato un corso per tutti i dipendenti e i consiglieri: «Abbiamo avuto delle richieste da parte del
personale di un corso di autodifesa che fosse anche d’aiuto ad
evitare i conflitti e tutelarsi
quando allo sportello arrivano
persone di difficile gestione –
spiega l’assessore allo Sport di
Bonate Sopra, Riccardo Merati
–. Dal 19 settembre ci sarà un
corso di Krav Maga per tutto il
personale dipendente e i consiglieri comunali, e un secondo
corso per i cittadini. Ci sarà anche una psicologa che spiegherà
come evitare i conflitti e tutela-
re se stessi e le persone che le accompagnano».
A Brembate invece è il secondo anno che viene messo in
campo il corso di autodifesa per
tutte le donne, con l’aggiunta
quest’anno anche per gli uomini. «Dopo il successo avuto l’anno scorso con oltre una trentina
di donne partecipanti, anche
quest’anno riproponiamo il corso di Krav Maga, aggiungendo
un corso anche per gli uomini –
dice l’assessore allo Sport, Pom-
Tanti Comuni patrocinano i corsi
pilio Del Prato –. Quest’anno
però non sarà più il Comune
con la Pro Loco GrignanoBrembate a gestirlo, ma la Cooperativa Smilecoop, che ha in
gestione anche gli impianti
sportivi. Le lezioni inizieranno
il 23 settembre. Non mancherà
il supporto psicologico che insegna come affrontare l’aggressore».
A Villa di Serio si inaugura
quest’anno il primo corso di
Krav Maga: «L’iniziativa – spiega l’assessore allo Sport, Bruno
Rota – si inserisce in un progetto di sicurezza ampio che, oltre
all’ordine pubblico, include anche azioni sul piano sociale: lavoro, famiglie, integrazione, pulizia e decoro urbano, attività aggregative, sono tutti aspetti che
contribuiscono alla sicurezza. Il
corso di difesa personale ci è
sembrato il giusto un completamento».
A Grumello del Monte, invece, i corsi di Krav Maga sono
una realtà ormai collaudata:
«Abbiamo dato il patrocinio comunale e continuiamo a sostenere questa iniziativa perché
crediamo che nella nostra società sia molto importante sapersi difendere – spiega l’assessore allo Sport, Giuseppe Zinesi –. Questo tipo di disciplina
non insegna tecniche di offesa,
ma di autodifesa e può essere
utile per acquisire sicurezza e
autocontrollo. Stiamo valutando anche l’ipotesi di offrire ad alcuni dipendenti comunali questo corso nei prossimi anni». ■
Angelo Monzani
Marianna Locatelli
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L’ECO DI BERGAMO
GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE 2011
L’escalation tra luglio e agosto
Scippi e rapine in strada: torna
la «banda delle catenine»
L’estate del 2011 sul fronte della criminalità bergamasca si è distinta
per il ritorno degli scippi e delle rapine in strada, un fenomeno che nei
mesi precedenti sembrava essersi
attenuato. Tra luglio e agosto, in particolare, si è registrata un’impennata di questi reati con le scorribande
delle «bande delle catenine», che
hanno messo a segno una serie im-
pressionante di colpi: oltre una ventina nel giro di un mese. La tecnica
era sempre la stessa: i malviventi si
avvicinavano alle donne – e in qualche caso anche agli uomini – in strada e strappavano loro collane, collier e catenine d’oro. Da metà luglio
in pochi giorni i colpi erano avvenuti ad Almè, Ponteranica, Nembro,
Sorisole, Paladina, Brignano Gera
d’Adda, Caprino Bergamasco, Colzate, Villa d’Almè e in diversi quartieri del capoluogo. Il fenomeno si era
poi attenuato alla fine di luglio, anche in seguito all’arresto da parte
dei carabinieri di tre presunti autori dei colpi, ma dopo Ferragosto erano ricominciati i raid: segnalazioni
erano arrivate da Ranica e dal quartiere Monterosso di Bergamo. In to-
tale sono andati a segno oltre una
ventina di colpi tra luglio e agosto,
quasi uno al giorno, una media simile a quella registrata nel gennaio del
2010, quando si registrò un altra impennata di scippi: 11 colpi in sei giorni tra i paesi dell’Isola e la città. Anche in quel caso il fenomeno si era
interrotto dopo l’arresto dei sospettati da parte dei carabinieri.
a
«Assalita al parcheggio
In salvo con un calcio»
Parlano le donne in palestra: mi sono difesa così
E gli uomini: ma si lotta solo se è in pericolo la vita
a «Mi sono liberata dalla
presa, gli ho sferrato un calcio
con tutta la forza che avevo e sono scappata». È il racconto di
Deborah Epis, 39 anni, di Scanzorosciate, che lo scorso anno
suo malgrado ha dovuto utilizzare per strada le tecniche di autodifesa imparate in palestra.
«Sono stata aggredita in pieno giorno – racconta Deborah,
che frequenta i corsi a Grumello – mentre andavo a prendere
l’auto in un parcheggio sotterraneo di Bergamo: uno sconosciuto disarmato si è avvicinato e ha
cercato di prendermi il portafoglio e le chiavi della macchina.
Quando mi ha afferrato per le
braccia, istintivamente mi sono
liberata dalla presa, gli ho sferrato un calcio e sono scappata.
Praticando il Krav Maga ho acquisito degli automatismi che
poi sono riuscita ad applicare in
quella situazione di reale necessità, mi è stato molto utile».
«Guidata dall’istinto»
cacia, ma anche la sua praticità».
«I movimenti sono naturali –
prosegue Pannitto – e simili a
quelli che il nostro corpo compie
d’istinto quando si trova in una
situazione di pericolo imminente, per questo in poco tempo gli
allievi, uomini e donne, giovani
e meno giovani, riescono a raggiungere un buon livello di padronanza delle tecniche di base,
con vantaggi anche sotto il profilo dell’autostima e della forma
fisica».
Tanti però considerano queste discipline un pericoloso invito all’aggressività: «Non c’è nulla di più sbagliato – spiega Pannitto –: ai corsi di autodifesa non
si formano attaccabrighe, ma
persone in grado di riconoscere
un pericolo e pronte a scattare
solo quando viene messa a repentaglio la loro vita. La regola
base del Krav Maga è: "don’t get
hurt", non farti male, insegna
dunque ad uscire illesi da una situazione pericolosa con tutti gli
espedienti possibili».
«Esistono anche
corsi per agenti
di polizia locale
e penitenziaria»
«Allenarsi a non combattere»
«Essere preparati al combattimento è il modo migliore per
evitarlo – conclude Pannitto, che
ogni sei mesi frequenta corsi di
aggiornamento con esperti
mondiali come John Withman e
Amir Perets – per questo alle lezioni simuliamo degli scenari il
più possibile vicini a quello che
può succedere in strada. Così alleniamo il corpo e la mente a reagire in caso di pericolo». ■
«Nessuna violenza
gratuita, si impara a
reagire solo quando
il rischio è reale»
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Anche Barbara Terenziani, 43
anni, di Seriate, anni fa subì un
tentativo di aggressione che
tempo dopo l’ha fatta riflettere:
«Avevo 17 anni – racconta Barbara, che pratica il Krav Maga da
3 anni dopo aver provato altre
arti marziali – e per strada un
ubriaco cercò di aggredirmi,
prendendomi per un braccio:
istintivamente mi liberai dalla
presa e scappai». «Allora non
praticavo ancora il Krav Maga –
prosegue – ma anni dopo, quando mi sono iscritta al corso, ho
scoperto che il movimento istintivo che avevo fatto per liberarmi in quell’occasione era proprio
una delle tecniche insegnate. È
stata una bella scoperta: il Krav
Maga è basato sui movimenti
naturali e istintivi che il corpo
compie nei momenti di pericolo. In palestra vengono simulate
Una fase dell’allenamento
delle aggressioni proprio per migliorare la capacità di reazione».
Tanti «ex» delle arti marziali
E Giovanna Ferraroli, 35 anni, di
Bergamo, che una volta in discoteca ha dovuto far fronte alle pesanti «attenzioni» di un ragazzo
aggiunge: «Ho praticato per 10
anni la kick boxing, anche a livello agonistico, poi per curiosità ho
provato il Krav Maga e ora sono
due anni che frequento i corsi. È
completo, perché riassume le
tecniche di tante arti marziali e
aiuta a mantenere l’atteggiamento mentale giusto non solo
in situazioni di pericolo, ma anche quando si è per strada nella
vita di tutti i giorni: un atteggiamento timoroso, soprattutto per
una donna, può infatti attirare di
più l’attenzione di eventuali aggressori. Ma c’è di più: il Krav
Maga è anche divertente, mi piace lo spirito di gruppo che si respira in palestra».
Per il popolo maschile Marc
Gallo, 43 anni, di Grumello, che
da 6 pratica il Krav Maga, invece spiega: «Fortunatamente non
mi è mai capitato di dover usare
le tecniche del Krav Maga nella
vita reale e spero che non capiti
mai. Ho sempre fatto sport di
combattimento, poi ho lasciato
e dopo un po’ di anni ho voluto
rimettermi in movimento: un
amico mi ha parlato del Krav
Maga, ho provato e mi è piaciuto molto. Non solo è facile e intuitivo, ma offre anche tanti
esercizi validi per mantenersi in
forma».
Andrea Scarpellini, 34 anni, di
Grumello, invece si è avvicinato
al Krav Maga da appena un anno: «Avevo già praticato in passato arti marziali, ma mi sembravano troppo "legate": nel
Krav Maga, invece, ho trovato
movimenti più naturali, meno
impostati. Già dopo i primi 2-3
mesi di corso ho sentito dei benefici al corpo e alla mente».
«Non ho mai usato queste tecniche fuori dalla palestra – aggiunge – e credo che non lo farò mai:
la prima difesa è non combattere. Si sente spesso parlare di aggressioni e rapine in strada, ma
vale la pena di rischiare di prendersi una coltellata per salvare il
portafogli con dentro qualche
decina di euro? Se mi capitasse
probabilmente non reagirei, ma
se fosse in pericolo la mia vita o
quella di un’altra persona le cose cambierebbero».
«In strada più consapevoli»
E Mario Benaglia, 41 anni, di
Credaro, conclude: «Pratico il
Krav Maga da tre anni. Le tecniche sono immediate e facili da
assimilare, i movimenti sono
molto naturali, quindi consentono di acquisire in tempi rapidi
la capacità di riconoscere una situazione di pericolo e di uscirne.
Praticandolo ho sentito aumentare il mio senso di sicurezza interiore, quando sono per strada
mi sento più tranquillo e in breve tempo ho avuto anche molti
benefici sul piano fisico». ■
E. B.
a
Lezioni-gioco per i bimbi
E si discute di bullismo
a Tanti giochi, sano allenamento e a fine lezione una
chiacchierata con l’insegnante
su come vanno le cose dentro e
fuori dalla palestra. Anche un argomento «difficile» come quello della difesa personale può essere spiegato i bambini, con percorsi organizzati appositamente per loro.
Lara Lancini, 24 anni, di Grumello del Monte, è laureata in
Psicologia a Bergamo (ora si sta
specializzando in Psicologia criminale a Torino) e da 5 anni pra-
tica il Krav Maga. Al palazzetto
dello sport di Grumello lo insegna ai bambini seguendo un
programma particolare, che
punta al loro benessere fisico e
psicologico. «Ai corsi – spiega l’istruttrice – partecipano bambini tra i 6 e i 13 anni. Per questa
fascia d’età c’è un apposito programma di allenamento, che si
chiama "Krav Maga next generation". L’obiettivo rimane quello di insegnare le tecniche di autodifesa, ma l’approccio è diverso: si punta molto sul diverti-
mento e il gioco, che poi è quello che i bambini cercano». Con i
piccoli cambia anche il linguaggio: «Non usiamo mai, per esempio, parole come "aggressore" o
"maniaco" – prosegue Lara Lancini – con loro parliamo più
semplicemente di "persone sconosciute" e spieghiamo come
come comportarsi o parlarne a
casa se succede qualcosa».
«Da un lato – aggiunge – si
fanno giochi e circuiti di allenamento che migliorano forza, velocità, resistenza, agilità e coordinazione; dall’altro si cerca di
affinare la consapevolezza di sé,
il senso critico, la gestione delle
emozioni, la capacità nel prendere decisioni, la gestione dello
stress la creatività e altre competenze proposte agli allievi».
Il tema del bullismo
Alla fine di ogni lezione non
manca mai un momento di conversazione tra istruttore e allievi: «A bambini dei miei corsi –
prosegue Lara – dico sempre:
non usate coi vostri amici quello che vedete qui in palestra. Il
confronto serve anche per affrontare con loro temi delicati
come il bullismo».
Fondamentale, secondo l’istruttrice, anche il contatto con
i genitori: «Il rapporto con loro
è buono – conclude –: chiedono
informazioni e soprattutto all’inizio temono che si parli "troppo presto" ai piccoli di certi argomenti. Col tempo, vedendo
quello che facciamo, comprendono che l’approccio è giocoso e
per nulla violento». ■
Una lezione di Krav Maga. Esistono percorsi anche per i più piccoli