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06 luglio 2011 delle ore 17:11
fiere_resoconti
Art Basel 2011: Tirando le somme
Come un fulmine a ciel sereno, ti illumina, ti scuote e poi sparisce, ma niente panico signore e
signori, tornerà puntuale come Natale-e-Pasqua, e più promettente che mai: conti alla mano, questa
è (stata) Art Basel42…
Game over: 19 giugno 2011. Il tempo dei
"giochi” per la leader svizzera delle fiere d’arte
mondiali è esaurito, anche stavolta. E come ogni
anno, porta con sé ricordi che scrivono la storia
del contemporaneo e bilanci da realizzare.
Siamo arrivati alla 42esima candelina per Art
Basel, nata nel ’70; il padre fu insieme ad altri
Ernst Beyeler. Oltre 300 gallerie di 36 paesi
hanno preso parte alla "festa” dall’ormai noto
carattere internazionale e di superlativa qualità.
Per cinque giorni il mondo internazionale
dell’arte si è dato appuntamento a Basilea. 2500
gli artisti partecipanti (molti con una stabile
reputazione, "da noi gli spazi costano molto ed
è normale che i galleristi espongano opere "
sicure"", afferma Sam Keller, direttore di Art
Basel dal 1999 al 2008). In totale 65000 le
presenze (62.500 nel 2010) contando anche i
curatori, i visitatori e gli immancabili
collezionisti (dai Broad ai Rubell, Christian
Boros, Peter Brant, Nicholas Serata, Simon de
Pury, le new entry da Dasha Zhukova,
fondatrice dello spazio del Garage Center for
Contemporary Culture di Mosca, che ha
acquistato tra l’altro un’installazione al neon di
Jason Rhoades per circa un milione di dollari,
agli eredi dell'emiro del Quasar e gli Asiatici
come Budi Tek). Tra gli habitué di art Basel
anche il magnate indiano Aditya Mittal,
Howard Rachofsky, Laurence Graff, gli attori
Brad Pitt e Val Kilmer. Il valore totale delle
opere assicurate quest'anno è stato di circa 1,75
miliardi di dollari (1,20 miliardi d'euro), ha
dichiarato Robert Read di Hiscox Ltd, un 15%
in più rispetto allo scorso anno, con le 10 opere
più costose che totalizzano un miliardo di
dollari. Un altro record incassato insomma, o
come l’hanno definita, "un’annata eccellente”:
la crisi non si sente, resta grande la pressione
dei "gatepeeker” galleristi per entrare; e i ricchi
molto ricchi continuano ad investire sui grandi
nomi. Alcuni prezzi sono stati rivelati, altri no,
ma di un certo successo sono le vendite e il giro
d’affari con protagonisti soprattutto compratori
europei rispetto agli americani.
Le scariche entusiastiche di energie positive di
molti galleristi si possono rilevare nelle parole
di Iwan Wirth (Hauser & Wirth presente a
Zurigo, Londra e New York) che afferma:
"Quest‘anno è stato eccezionale, e le reazioni
alle opere esposte sono state travolgenti. Gli
acquisti effettuati sono stati intelligenti,
dinamici e ispirati. Questo è stato probabilmente
il nostro miglior anno alla Art Basel”.
C’è chi ha avuto la fortuna di girarsela, chi no,
questa edizione 2011. I visitatori che erano
fisicamente in Fiera, sono invitati a partecipare
al sondaggio del team di sociologi
dell’università di San Gallo (http://bit.ly/
mBCQvj) che sta studiando la reazione dei
partecipanti all’evento. Qualora vi fosse
sfuggita l’occasione, avete la possibilità di
acquistare le raffinate pubblicazioni dell’editore
Hatje Cantz in Germania (sul sito www.
hatjecantz.de), soltanto un centinaio gli
esemplari di cataloghi per l’Art Basel42, e uno
dedicato rispettivamente all’Art Unlimited e ad
Art Public, ovvero due sezioni della Fiera.
Inoltre, a dicembre (dal 1° al 4) 2011, Miami
Beach sin dal 2002 propone la manifestazionegemmazione di Art Basel che si sta spingendo
sempre più ad est per esplorare il collezionismo
dei nuovi ricchi asiatici, entrando in
collegamento con gallerie e artisti.
Tralasciando le cifre da capogiro di cui ogni
anno ci si ritrova a discutere, la comunicazione
è un aspetto interessante da analizzare in questo
grande evento, a braccetto con l’innovazione
tecnologica. Probabilmente, infatti, il modo più
diretto, facile e veloce per non perdere alcun
appuntamento dal 15 al 19 giugno 2011 della
Fiera di Basilea 2011 è stato l’efficiente sistema
informatico messo a disposizione per i
visitatori. L’evento predispone di uno spazio
virtuale sui principali social-networks, da
Facebook a Twitter, nonché di un sito ufficiale
online (www.artbasel.com) aggiornatissimo e
tradotto in più lingue. Altro passo da gigante
che ha accontentato tutti i gusti dell’hightech:
appena 1 anno fa disponibile per Smartphone,
un’Applicazione da scaricare gratuitamente su
piattaforme abilitate alla connessione internet
come Iphone, Ipad, Blackberry, ha permesso al
pubblico di orientarsi nei padiglioni con
planimetrie 3d interattive (la Showguide), di
ricevere informazioni in tempo reale, e
registrare e condividere i "preferiti”.
Copioso, ma distribuito ordinatamente in
sezioni, il calendario: perché ciò che fa la
differenza (soprattutto per i collezionisti) è la
qualità della giornata, anche fuori dalle ore della
fiera. Tante le occasioni di confronto come Art
Conversation, Art Salon. Sorprendenti i
percorsi d’arte dell’Art Parcour in versione
day&night (1700 presenze, concerti e
performances serali), a cura di Jens Hoffmann
del CCA Wattis Institue di San Francisco. L’Art
Film allo Stadtkino Basel ha proposto le
proiezioni di A Cave of Forgotten Dreams di
Werner Herzog, la première svizzera del film
Dirty Eyes (2010) di Lawrence Weiner e la
première europea di Hallucinations/Paradise di
Sam Samore. Nella sezione Art Unlimited (alla
sua 13esima edizione) la piattaforma in cui gli
artisti mostrano opere gigantesche, difficili per
il mercato, l’intraprendente Continua di San
Gimignano ha raggiunto il record di ben cinque
progetti speciali. Jacob Kassay a soli 26 anni ha
ricevuto molta attenzione per i suoi 8 ipnotici
pezzi d’argento. La sezione più giovane, Art
Statements, ha presentato 27 progetti di singoli
artisti giovani. Il Baloise Group ha invece
assegnato il premio ad Alejandro Cesareo e a
Ben Rivers. LISTE- The Young Art Fair in
Basel, il Salon de Refusés di Art Basel, ha
chiuso la 16esima edizione con 11mila visitatori
per un parterre di 64 gallerie, di cui 8 viste l'anno
scorso alla sezione Statement di Art 41 Basel.
I collezionisti Mera e Don Rubell hanno fatto
tappa agli stand dei nostri connazionali, da
Monitor a Roma e Fluxia a Milano.

"Gli italiani sono ben graditi perché
sono attivi nel promuovere la fiera" ammette la
responsabile della comunicazione Jacqueline
Uhlmann, che conferma anche la decisione di
non aprire a gallerie indiane, russe o cinesi
(almeno per il momento). Wilfried Lentz
Rotterdam ha allestito una doppia personale a
prezzi di 10-20mila euro degli artisti italiani
Giorgio Andreotta Calò (1978), attualmente in
Laguna alla 54a Biennale di Venezia, e Rossella
Biscotti (1979), che porterà anche nella sezione
Frame di Frieze Art Fair ad ottobre prossimo.
Particolarmente ampia la scelta della scultura
con artisti come Thomas Houseago, anche se
l’opera clou quest’anno è stato un dipinto
abnorme di dieci metri realizzato da Andy
Warhol sovraffollato di Marilyn su fondo nero
(in vendita da Bruno Bischofberger di Zurigo a
60 milioni di euro). Le star più richieste sono
state proprio Warhol, Bacon, Rothko e Kapoor.
A gran richiesta anche l'arte italiana del
dopoguerra da Fontana a Boetti da Manzoni,
Marini e Melotti a Burri e Castellani. Sono
soprattutto gli americani che in questo
momento stanno scoprendo gli italiani. "Merz
è ancora sottovalutato – afferma Gianfranco
Sperone –, ma è in corso una rivalutazione”.
Una sua grande installazione in mostra all'Art
Unlimited è già stata venduta a Dasha Zhukova
per poco meno di 1 milione di dollari. L'Ask
Research Centre dell'Università Bocconi di
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Exibart.com
Milano rilevano che Art Basel resta la
piattaforma commerciale più forte del dopo
guerra. E l'Italia in tutto ciò? Conclude Stefano
Baia Curioni, autore della ricerca e
vicepresidente Ask Bocconi."Importa giovani
talenti internazionali, mentre è debole
nell'esportare i proprio artisti, soprattutto, quelli
nati dopo gli anni 1970. Mentre conserva la
capacità di difendere gli artisti storicizzati”.
Sembra quasi impossibile per la stampa
internazionale non metterla a paragone con la "
nostra” Biennale. "Art Basel è più eccitante
della smorta Venezia”, vince nettamente,
specialmente per la proposta artistica e per le
installazioni monumentali di Art Unlimited
come sottolineano il NY Times e Le Monde ("
Un ritorno al passato…Almeno qui ci sono delle
opere”, e loda la giustapposizione di 3
installazioni di Mona Hatoum, Kendell Geers,
Sudarshan Shetty) Per concludere, El Pais
sembra forse il piiù esaustivo nell’andamento
del mercato verso Hong Kong con il titolo "Art
Basel: fiera europea, sogni asiatici”.
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qualità
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a cura di gemma pranzitelli
42 Art Basel dal 15 giugno al 19 giugno 2011
Hall 1 Messeplatz, 4005 Basel, Switzerland
dalle 11.00 alle 19.00 www.artbasel.com
[exibart]
indice dei nomi: Giorgio Andreotta Calò,
Stefano Baia Curioni, Bruno Bischofberger,
Jacqueline Uhlmann, Gianfranco Sperone,
Alejandro Cesareo, Mera e Don Rubell,
Rossella Biscotti, Enrico Castellani, gemma
pranzitelli, Alighiero Boetti, Sudarshan Shetty,
Christian Boros, Nicholas Serata, Lawrence
Weiner, Thomas Houseago, Laurence Graff,
Giorgio Marini, Fausto Melotti, Ernst Beyeler,
Dasha Zhukova, Jason Rhoades, Werner
Herzog, Francis Bacon, Lucio Fontana, Piero
Manzoni, Alberto Burri, Kendell Geers, Jacob
Kassay, Anish Kapoor, Peter Brant, Robert
Read, Andy Warhol, Mark Rothko, Mona
Hatoum, Sam Keller, Val Kilmer, Iwan Wirth,
Sam Samore, Ben Rivers, Mario Merz, Brad
Pitt
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