Corriere della Sera - Le donne, il piacere

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Corriere della Sera - Le donne, il piacere
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CRONACHE
Lunedì 5 Settembre 2016 Corriere della Sera
#
L’inchiesta La 27 ora
SESSO
& AMORE
Il sesso e l’amore, quelli che viviamo ogni giorno. Ne abbiamo
parlato nella nostra inchiesta «Sesso e amore», partita nove mesi
fa sulle pagine del Corriere della Sera, ne discuteremo al Tempo
delle donne (dal 9 all’11 settembre, alla Triennale di Milano).
E continueremo a raccontarli sul blog multiautore La 27esima
ora, dove nei prossimi giorni inaugureremo una rubrica dedicata
proprio a #sessoeamore (che presenteremo il 9 settembre alle 20
nel Giardino della Triennale di Milano).
Non vogliamo fare sociologia a distanza di sicurezza dalle
storie, dalle persone, dai corpi: qui racconteremo le storie vere
delle persone, lasciando la parola ai lettori (protetti da

Sesso e
bellezza sono
inseparabili,
come vita
e coscienza.
E l’intelligenza che
accompagna
sesso
e bellezza
è intuizione
Ciò che
distingue
l’uomo dalla
bestia è
l’immaginazione. Per
questo la nostra
sessualità
non può essere
naturale,
cioè cieca
Albert Camus
scrittore
La generazione
di mia madre
parlava
del sesso come
di un fastidio
inevitabile
che si poteva
superare
perché ci si
voleva bene
Barbara Mapelli
scrittrice
FEMMINISMO
David Herbert Lawrence
scrittore
Le donne, il piacere:
L
a sessualità femminile in
Italia ha una data di nascita
ufficiale (e recente): 1971. È
il 16 marzo di 45 anni fa
quando la contraccezione
smette di essere un reato — contro
la stirpe, per altro: la Corte costituzionale dichiara illegittimo l’articolo
553 del Codice penale introdotto dal
Fascismo che puniva chiunque incitasse all’uso degli anticoncezionali.
La pillola, comparsa nelle borse delle donne già dagli anni 60, diventa
legale e permette alle italiane di far
sesso per il piacere di farlo senza rischiare di avere figli che non vogliono. L’estate di quello stesso anno
Carla Lonzi, raffinata (e oggi spesso
dimenticata) teorica del femminismo, pubblica «La donna clitoridea
e la donna vaginale» per la casa editrice del gruppo Rivolta femminile.
Sessantaquattro pagine in cui sostiene che il vero orgasmo è quello
che si ottiene con la stimolazione
del clitoride e non quello che deriva
dalla penetrazione, e afferma che la
cultura maschile ha intrappolato le
donne in un mito per molte irraggiungibile. Una distinzione che fornisce un grimaldello psicologico alla lotta delle donne: il clitoride «diventa l’organo in base al quale “la
natura” autorizza e sollecita un tipo
di sessualità non procreativa», scrive Lonzi, che denuncia «nella colonizzazione sessuale la condizione di
base dell’indebolimento e dell’assogettamento della donna». La critica
della sessualità e la ricerca di una
sua espressione autentica diventano
uno dei cardini del movimento femminista, articolate e rivissute quotidianamente nei gruppi di autocoscienza. È una rivoluzione copernicana.
«Prima del femminismo una
donna per bene non doveva provar
piacere: doveva adeguarsi a quello
La pillola, legale in Italia da 45
anni, ha rivoluzionato la
sessualità femminile. Ma la
strada è ancora lunga, tra
conquiste ed errori
maschile e magari diventare madre.
Se perseguiva il proprio piacere era
considerata perduta. La generazione di mia madre parlava del sesso
come un fastidio inevitabile che si
poteva superare perché ci si voleva
bene — racconta Barbara Mapelli,
studiosa e scrittrice che a quella stagione ha preso parte —. Per noi, che
avevamo tutte tra i 20 e i 30 anni e
avevamo già avuto figli, era ovvio
partire da lì: ci rendevamo conto che
la sessualità socialmente e culturalmente imposta negava il nostro desiderio».
Quarantacinque anni sono poca
cosa nella storia dell’umanità, eppure quei tempi non potrebbero sembrare più lontani. Che cosa resta
adesso di quel tentativo? Il movimento femminista ha davvero contribuito alla liberazione sessuale
delle donne? E c’è ancora bisogno di
una riflessione sulle forme e i modi
della sessualità?
Se da un lato nessuno (almeno in
Italia e in Occidente) può più mettere in discussione il diritto delle donne al piacere nel sesso, dall’altro
sembrano ormai altrettanto inaccettabili alcuni eccessi di quegli anni.
La legge
 Il 16 marzo
del 1971 la
Corte
costituzionale
ha dichiarato
illegittimo
l’articolo 553
del Codice
penale
introdotto dal
Fascismo che
puniva
chiunque
incitasse
all’uso degli
anticoncezionali. L’utilizzo
della pillola era
cominciato
undici anni
prima, nel
1960, in
America
«Il nostro errore — spiega ancora
Mapelli — è stato pensare che con il
pensiero si possano immediatamente mutare i comportamenti. Noi
li cambiavamo ma così finivamo per
esasperarli e perdevamo autenticità».
Oggi è dunque scomparsa l’idea
che esista un tipo più vero (o libero)
di orgasmo. Ed è sparita anche quella — sostenuta dalle teoriche radicali americane degli anni 70 Catharine MacKinnon e Andrea Dowrkin
— che le donne nel sesso vengano
inevitabilmente ridotte a oggetti del
piacere maschile, una reificazione
che le priverebbe di umanità e da lì
finirebbe per definire tutta la condizione femminile. Su questo tema ha
scritto pagine bellissime la filosofa
Martha Nussbaum che in un saggio
del 1995 «Persona oggetto» (pubblicato in Italia due anni fa da Erickson) spiega come in condizioni di
parità e di rispetto reciproco uno
degli aspetti «meravigliosi» del sesso sia trattarsi a vicenda come oggetti di desiderio e piacere e perdere
l’autosufficienza e il controllo che
caratterizzano gli altri ambiti della
nostra esistenza.
CRONACHE
Corriere della Sera Lunedì 5 Settembre 2016
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#
pseudonimo, se lo desiderano).
Abbiamo deciso di farlo per due ragioni. La prima è quella che
ci ha spinto a lanciare l’omonima inchiesta e a dedicarle il Tempo
delle donne: educazione sessuale, sentimentale e di genere sono
i nodi da sciogliere per cambiare alle radici i rapporti fra le
persone, realizzando quella parità che oggi ci sembra ancora una
rivoluzione incompiuta. Attraverso il sesso e l’amore, insomma,
parliamo di noi, della nostra società e di come si sta evolvendo.
La seconda ragione è più semplice: lo facciamo perché ci
piace, ci interessa, ci fa riflettere ed emozionare. Lo abbiamo
capito lavorando all’inchiesta «Sesso e amore»: abbiamo trovato
Dove leggere
l’inchiesta
tante storie (sui temi più disparati: dating digitale, castità, sesso
nella disabilità, coming out, nuovi single e molti altri) ed è stato
bello ascoltarle e provare a raccontarle.
Nella rubrica #sessoeamore vogliamo continuare a farlo.
Che tipo di storie ci saranno? Quelle che avrete voglia di
raccontarci: potete farlo scrivendo a [email protected]
oppure contattandomi su Twitter (@gretascl), Snapchat
(@sclaunich) e Instagram (@sclaunich).
Greta Sclaunich
gretascl
La nostra inchiesta multimediale
(da vedere, leggere e ascoltare)
su Sesso e amore è
online all’indirizzo
www.corriere.it/sessoeamore.
Il 9/10/11 settembre il lavoro de
La 27ora arriverà sul palco della
Triennale di Milano per la terza
edizione del Tempo delle donne
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il cinema
«avanti»
Negli anni 3040, quando
l’unico modello
femminile
«giusto» è la
donna senza
sesso, che non
vive
ufficialmente il
piacere, il
cinema va
controcorrente
e dà corpo a
donne non solo
madri (meglio
se con famiglia
numerosa) ma
affascinanti e
libere, come
racconta Marta
Boneschi in
«Senso». I loro
volti sono
quelli di Clara
Calamai (a
sinistra nella
famosa scena
del bacio con
Massimo
Girotti nel film
«Ossessione»,
del 1943),
Assia Noris e
Alida Valli
cosa è successo
Ma se le donne godono di maggiore libertà non significa che la sessualità sia «finalmente» libera o autentica. Il problema è soprattutto
quello che Roberto Todella, sessuologo e presidente del Centro interdisciplinare per la ricerca e la formazione in sessuologia chiama «modello prestazionale» su cui uomini e
donne tendono a valutare se stessi e
ciò che fanno a letto.
«L’attenzione al piacere, anche da
parte delle donne, è diventata centrale, ma sempre più spesso viene
misurata sull’immaginario della
pornografia con la sua insistenza su
posizioni, intensità, ruoli stereotipati — dice Todella —. In questo
scenario la donna è sempre disponibile e sembra godere qualunque cosa le venga fatta, l’uomo deve essere
prima di tutto forte, prestante, impositivo. Se il sesso diventa imitazione di un repertorio precostituito,
però, non è più un’esperienza, non
passa attraverso la conoscenza di sé
e si deforma per aderire a un copione scritto da altri. Smette di rappresentarci».
Una tendenza evidentissima secondo Yasmin Incretolli, scrittrice
22enne che in «Mescolo tutto» (Tunuè, 2016) ha raccontato anche la
centralità del sesso (spesso mal vissuto) nella sua generazione. «La rivoluzione sessuale ormai è sdoganata — afferma —, ma spesso il sesso viene vissuto come se fosse un
mantra, in modo ritualistico ed
estremizzato». Anche perché manca
una vera educazione alle sessualità a
scuola e da parte di molti genitori:
«L’insegnante per i maschi è Internet, la pornografia. I maestri delle
ragazze sono i ragazzi che si scelgono: anche per loro c’è un nesso con
il porno, filtrato però dai gusti del
loro compagno, che è anche peggio.
Il sesso dovrebbe essere scoperta di
Le cifre
Uomini
Donne
ITALIA
32
Centro e
Nord
Sud e
Isole
37
16
1947-56
82
41
85
57
91
48
75
1957-66
89
57
38
1977-82
94
50
94
65
93
44
85
30
1967-76
94
55
94
96
39
1983-88
96
52
96
68
95
34
93
92
67
94
Persone che ritengono desiderabile la verginità esclusivamente femminile
(% di residenti in Italia nel 2006, per genere e anno di nascita)
Anno di nascita
%
60
50
40
30
20
10
0
1937-46
1947-56
1957-66
1967-76
1977-88
Italiani che, nella vita, hanno provato attrazione, amore o avuto rapporti
con una persona dello stesso sesso e come si autodefiniscono
(% di residenti in Italia nel 2006/2007, per genere e zona geografica)
Centro e Nord
Sud e Isole
Si considera:
7,8
8
7 6,4
6
4,9
5
4
3
2
1
0
4,6
3,5 3,6
2,2
2,9
1,3 1,2 1,3
2,2
1,9
Attrazione Innamoramento Rapporti sessuali
1,2 1,1
0,3
1,4 1,3 1,2 1,8
Omosessuale
Bisessuale
Italiani che trovano attraente fare sesso con uno sconosciuto, che lo hanno fatto
oppure no (% di residenti in Italia nel 2006, per genere e anno di nascita)
Attraente
e praticato
Attraente
e non praticato
1937-46
1947-56
1957-66
1967-76
1977-82
1983-88
16
2
26
6
27
6 35
5
35
7 30
7
9
2
18
5
18
8 20
14 19
21 32
13
Fonte: «La sessualità degli italiani» di M. Barbagli, G. Della Zuanna, F. Garelli (il Mulino)
I sentimenti
profondi
assomigliano
alle donne
oneste, che
hanno paura
di essere
scoperte, e
passano nella
vita con gli
occhi bassi
Gustave Flaubert
romanziere
Chi si è masturbato nel corso della vita
(% di residenti in Italia nel 2006, per genere, anno di nascita e zona geografica)
1937-46

Corriere della Sera
sé, non un’ospitata nel mondo maschile».
Non è un caso che tra i temi dei
nuovi femminismi ci sia la riappropriazione in chiave emancipatoria
della pornografia: «I movimenti del
post porno hanno dimostrato che è
possibile una pornografia diversa,
che non riproduca le medesime
strutture di potere della società che
mette a nudo, in cui l’uomo sta sopra e la donna sotto, in tutti i sensi»,
dice Barbara Bonomi Romagnoli,
autrice di «Irriverenti e libere. Femminismi nel nuovo millennio» (Eir,
2014). È solo uno dei tentativi delle
nuove generazioni femministe di riprendere la questione sessuale,
«che rimane rilevante e viene declinata da vari punti di vista — rileva
Bonomi Romagnoli —, dalle ragazze del Sexishock che nel 2001 mettono al centro del loro discorso politico la parola “desiderio” e aprono il
primo sexy shop autogestito da
donne per donne in Italia, ai femminismi più radicali che pongono in
maniera problematica la questione
dell’identità sessuale, sostenendo
che è fluida e non classificabile una
volta per sempre. Il femminismo
d’altronde non può non occuparsi di
sesso, perché di fatto un sesso ha
ancora potere su un altro, perché si
continua a voler dettare norme sulle
sue pratiche (vedi il «fertilityday») e
perché le relazioni e i rapporti sociali ci sono a partire dai rapporti di
forza fra i generi. Affinché siano sane è necessario che la sessualità attenga alla consapevolezza e autodeterminazione dei singoli». Con una
consapevolezza nuova rispetto agli
anni 70: la ricerca di una sessualità
più autentica è una liberazione non
solo per le donne ma anche per gli
uomini.
Elena Tebano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Bisogna
essere ben
maturi
e perlomeno
avere molta
esperienza
per mostrare
un sentimento
senza
l’impedimento
della vergogna
Joseph Roth
scrittore
Lo Stato
autoritario ha
un interesse
immenso
nella famiglia
autoritaria:
essa è
diventata
la sua fabbrica
strutturale
e ideologica
Wilhelm Reich
psicoanalista