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L’ALGAROTTINO Periodico di informazione dell’I.I.S. Francesco Algarotti di Venezia Anno I n. 1 Dicembre 2013 Editoriale SI RIPARTE! SOMMARIO Il nostro Istituto p. 2 Vivere l’Algarotti p. 3-4 Stage a Cardiff p. 5 Album delle foto p. 6 Fumo: il divieto p. 7-8 In Laboratorio p. 8 Differenziamo..ci p.9-10 Libri scelti per voi p. 10 Libri scelti per voi p. 11 Libri scelti per voi p. 12 Family Run p. 12 Occupazione p. 13 Festa di fine anno p. 13 Lettera p. 14 Sospiri all’infinito p. 14 Il Pendolare p. 15 Algarotti sportivo p. 16 La Cronaca p. 17 Halloween p. 18 Natale nel mondo p. 19 Il mese di settembre per tutti gli studenti segna l’inizio di un nuovo anno scolastico. Le verifiche, i libri, le notti insonni per studiare, i professori e gli amici, compagni di mille avventure. Non sappiamo cosa ci riserveranno questi lunghi mesi invernali, i cambiamenti sono tanti: le sedi, gli insegnanti, le nuove regole … Il primo giorno di scuola si rivedono volti famigliari ed è come se non ci si fosse mai persi di vista. Chi è ancora in stage ma presto di ritorno nelle classi, molti quelli nuovi e nei loro occhi l’ansia, la gioia e le mille emozioni di chi sta per iniziare un nuovo cammino. E proprio alle classi prime che ci rivolgiamo, questa scuola è una grande e bella famiglia ed è nostro compito tenere alto il prestigio dell’Algarotti. Un pensiero va, inoltre, a chi a luglio ha terminato il proprio ciclo di studio, ci mancherete! Dalla redazione buon inizio e buon lavoro a tutti! Finalmente, dopo duro lavoro: è nato L’ALGAROTTINO! La 2 M si improvvisa “Redazione” “Prof, aspetti un attimo finisco di scrivere l’articolo, inserisco le ultime note, controllo l’ortografia e BUM! Pronto!” Realizzare un giornale non è una cosa semplice come si potrebbe immaginare, innanzitutto è indispensabile trovare argomenti interessanti di cui parlare, scrivere gli articoli, cercare foto adeguate e impostare tutte le pagine. Un lavoro non da poco!! Non vogliamo improvvisarci giornalisti o reporter, questo è solo un “esperimento”, come lo chiamiamo noi, per testare le nostre capacità ed anche per esprimere il nostro punto di vista. Non pretendiamo che obbligatoriamente a tutti possa piacere, ci saranno sicuramente delle critiche, commenti positivi e negativi, anche se preferiremmo più consensi e complimenti possibili! Dopo tanta fatica, siamo riusciti a creare un periodico, piccolo per il momento, lavorando intensamente tutti insieme abbiamo dato vita ad un progetto innovativo. Il titolo è nato per caso, ispirandoci al quotidiano locale “IL GAZZETTINO”, l’intento è quello di creare un clima di collaborazione e coordinazione tra tutti gli studenti dell’Istituto. La Redazione Il nostro desiderio è di farci “notare” dai piani alti, facendo sentire la nostra voce, attraverso idee e proposte, cercando di coinvolgere la maggior parte degli studenti. All’interno dell’Algarottino sarà possibile trovare molte tematiche di volta in volta affrontate anche in lingua straniera, fatti di cronaca, progetti passati e futuri che ci riguardano, sarete aggiornati su tutti gli eventi della scuola, e perché no? Anche le nostre e le vostre polemiche. Cercheremo di creare un giornalino sempre nuovo e in evoluzione coi tempi e con l’ istituzione scolastica, in grado di catturare ogni novità e attenzione. Buona lettura! Busato Marco, Niero Sara 2M P A G I N A IN 2 DIRETTA IL NOSTRO ISTITUTO La storia di F. Algarotti, P. Sarpi e le sedi Venezia Non tutti gli studenti hanno la fortuna di andare a scuola in un edificio seicentesco, con tanto di affreschi alle pareti, stucchi e amorini svolazzanti sul soffitto. Con un grande parco alle spalle delle aule e una cappella per aula magna. La storia del palazzo è antica e risale al XVII sec. , la sede principale dell’ Istituto Algarotti comprende ca’ Savorgnan e palazzo Nazareth costruito per la famiglia Savorgnan. Nei primi anni del XX secolo il palazzo fu trasformato in un collegio femminile, mentre nel 1968 passò alla Provincia di Venezia diventando poi un Istituto Tecnico Turistico. Pochi però conoscono chi era Francesco Algarotti. Nato l’11 dicembre del 1712 a Venezia, è stato uno scrit- In alto un ritratto d’epoca di tore, un collezionista d’arte italiano ed un modello di spiriF. Algarotti, to illuminista nell’epoca in cui ha vissuto. a fianco P. Sarpi Studiò a Roma, successivamente a Bologna discipline scientifiche, e infine a Firenze letteratura. Dopo il periodo trascorso in Francia, Algarotti si recò in Inghilterra, per soggiornare per qualche tempo a Londra, in seguito si recò a visitare alcune zone della Russia, fermandosi in particolare a San Pietroburgo, e della Prussia, conoscendo Federico di Prussia, che lo fece conte, gli diede uffici ragguardevoli e non mancò mai di stimarlo anche lontano. Quando nel 1753 la debole salute lo costrinse a chiedere ristoro al clima della patria, sempre viva nei suoi affetti, e, dopo alcune soste a Venezia e a Bologna, si rifugiò a Pisa dove morì il 3 maggio 1764 e sepolto nel celebre Camposanto. Le numerose iscrizioni al nostro istituto hanno permesAmorini so un ampliamento con l’aggiunta di un’ulteriore sede a particolare palazzo Testa, edificato nel XV sec. e a pochi passi dalla aula stucchi sede principale. La particolarità di questo edificio è lo scorrimano della scala sormontato da teste di marmo. IIS. Algarotti Solo di recente si è aggiunto, al complesso dell’Algarotti, l’istituto Paolo Sarpi. Questo ha una storia molto antica, ben 150 anni. Paolo Sarpi è nato a Venezia il 14 agosto del 1552 ed è morto il 15 gennaio del 1623. È stato un religioso, teologo, uno storico e uno scienziato italiano dell'Ordine dei Servi di Maria. Fu fermo oppositore della Chiesa cattolica, difendendo le prerogative della Repubblica veneziana. Rifiutò di presentarsi di fronte all'Inquisizione romana che intendeva processarlo e subì un grave attentato che si sospettò essere stato organizzato dalla Curia romana, che negò tuttavia ogni responsabilità. A tutt’ oggi rimane ancora scomunicato. Scattolin Noemi 2M DALL’ALGA IN DIRETTA DALL’ALGA P A G I N A 3 VIVERE L’ ALGAROTTI: L’ACCOGLIENZA ALLE CLASSI PRIME!! ISOLA DELLA CERTOSA Anche quest'anno l'istituto "Algarotti" organizza l’uscita delle prime come tradizione alla Certosa Venezia Anche quest' anno la gita d’accoglienza è andata a buon fine. L' istituto "Algarotti" , per promuovere la socializzazione, ha portato a fine settembre i ragazzi di prima all' isola della Certosa nell' ambito dei progetti sulla conoscenza del suolo lagunare, mostrando nel corso dell' uscita le varie strutture dell' isola e la loro storia. Qui gli insegnanti hanno inoltre organizzato vari giochi, volti ad aiutare e a socializzare tra loro i neo studenti delle superiori. "Ci teniamo molto a quest' uscita e crediamo che sia necessaria per far ambientare i ragazzi da subito nel nostro istituto" commenta un insegnante dell' istituto. "Promuoveremo certamente questa gita anche negli anni successivi, anche in questo contesto di calo generale dei finanziamenti statali, perché crediamo fermamente nell' importanza della socializzazione e della conoscenza della storia della nostra città". Veduta dell’isola della Certosa Positive le opinioni dei genitori e degli alunni che condividono le Anno scolastico 2012-2013 motivazioni degli organizzatori. la prof.ssa Giada e Durante la visita sono stati moun’alunna della 1M strati l'ex convento, reso poi edificio militare, e le mura perimetrali, grazie al Comitato Certosa e “E’ stata un’esperienza formativa Sant' Andrea che ha fornito una bellissima, che ci ha permesso di apguida competente. profondire di più le nostre conoscenIl comitato, diretto da due amze, creare nuovi legami, e passare una bientalisti Cesare Scarpa e Flavio Cogo, si batte da anni per la salgiornata divertente.” vaguardia dell' isola e gestisce gli Sandrini C., Zambon I. 2M eventi che la riguardano. Alternate alle A.S spiegazioni durante la squadra della M la visita le classi si sono sfidate in tre competizioni di palla avvelenata, corsa coi sacchi e corsa a coppie. L' uscita è durata in totale mezza giornata. Andrea Bortolato 2 G P A G I N A IN 4 DIRETTA DALL’ALGA VIVERE L’ ALGAROTTI: STAGE ED ESPERIENZE IMPARARE UNA NUOVA LINGUA PER VEDERE IL MONDO CON OCCHI DIVERSI. Noi e le lingue? Migliori amici. Frequentando una scuola turistica ci troviamo ogni giorno a contatto con lingue da imparare e ne riusciamo a capire progressivamente l'importanza. Spesso però il rischio è che le apprendiamo solo in modo scolastico, con un ridotto numero di vocaboli ed espressioni, non riuscendo così a formulare in modo completo il nostro pensiero e a cogliere tutte le sfumature e le potenzialità della lingua viva. Per sopperire a questa esigenza ancora una volta ci pensa il nostro Istituto con gli stage: un’occasione incredibile che la nostra scuola ci offre per apprendere, potenziare ed arricchire le nostre competenze linguistiche in un Paese europeo. Ognuno di noi per affrontare questi viaggi prenderà quel treno che porterà alla conquista di un mondo tutto nuovo da conoscere e vedere e con cui confrontarsi. Dopo questa esperienza nuova di vita molti rimasti soddisfatti per le loro potenzialità e per la loro ricchezza insospettabile. Infatti in valigia hanno potuto riportare a casa materiale utile per la vita e necessario per progettare il proprio futuro. È ormai assodato che la conoscenza delle lingue porti ad aumentare le probabilità di possibili esperienze lavorative all’estero e un incremento esponenziale dell’interconnessione con il mondo. Oggi, quindi, è indispensabile saper comunicare e saperlo fare in lingue diverse, per affrontare un mondo sempre più globalizzato come il nostro. Marta Gerotto, Irene Bergamo, Reato Sara, Galluzzi Laura, Nicoletti Aurora 2E GARDALAND “Il premio finale” Come premio finale alle classi prime più meritevoli dell’Istituto viene proposta l’uscita al parco giochi più famoso d’Italia: Gardaland!!! Il divertimento inizia appena si arriva, fatti i biglietti si parte all’inseguimento dei giochi più adrenalinici. Essendo giugno è il modo migliore per iniziare l’estate e scrollarsi di dosso la fatica dell’anno scolastico, tutti quei mesi passati al freddo sui libri a studiare sono ripagati da questa giornata a dir poco fantastica. La giornata calda e soleggiata ha LA CONOSCENZA DELLE LINGUE Saper parlare le lingue straniere è sempre stata una competenza importante nella vita dell’uomo, ma, al giorno d’oggi, si può dire sia diventata pressoché indispensabile. Perché? Perché con la globalizzazione in atto e l'ormai conclamata crisi nel campo del lavoro, la conoscenza delle lingue offre sicuramente maggiori sbocchi per il futuro. Infatti tra i requisiti richiesti al primo posto appare sempre più frequentemente quello della conoscenza delle lingue più parlate e più diffuse, riconosciute anche come “lingue passaporto” come l'Inglese. Quest’ultima ha aiutato il progresso favorendo lo scambio culturale. E’ altresì fondamentale per viaggiare, per non sentirsi spaesati e per comunicare con persone di altre etnie. Tra l'altro molti termini, anche tecnologici, derivano dall'Inglese e sono ormai utilizzati correntemente nel linguaggio comune, non a caso sono stati inseriti all’interno dei vocabolari di lingua italiana. Per un maggiore apprendimento delle lingue straniere è importante trascorrere periodi all’estero a diretto contatto con gli abitanti del paese. Progetti mirati vengono proposti da molte scuole ad indirizzo turistico sotto forma di stage e la nostra ne è un esempio! Alessia, Agnese e Carlotta sono tornate da poco dalla Francia e possono ribadire che tale esperienza sia stata indispensabile per completare il percorso formativo, che già in parte viene offerto dalla scuola. E’ stata una esperienza di formazione e di incremento delle competenze linguistiche, grazie ad un approccio diverso all'apprendimento dettato dalla necessità e urgenza di capire e farsi capire. È stata inoltre un'occasione imperdibile di confronto con un'altra cultura ed un'altra identità di popolo che ha permesso di offrire interessanti spunti di confronto con il proprio piccolo mondo abituale. Ormai non si può più restare chiusi, bisogna aprire i propri orizzonti se si vuole davvero essere pronti e competitivi. Alessia Righetti, Agnese Secchi, Carlotta Rech, Aurora Scarpa, Viktorya Koval 2E permesso di poterci bagnare sulle gio- pur certi che sarete ricompensati!!! Feletto Chantal. , Lorenzon Sara 2M stre, e vivere a pieno la giornata, tanto poi ci saremmo asciugati nel giro di qualche minuto. Il parco era molto affollato e per alcune giostre c’è stata un’attesa di quasi oltre 20 minuti. Ci siamo divertiti come non mai. E’ una gita che punta soprattutto a rafforzare il rapporto tra compagni, perché è il primo anno e spesso non si riesce a legare con tutti i compagni della propria classe o della propria scuola. Passare un’intera giornata insieme a divertirsi, ridere e scherzare di sicuro serve a renderci un unico gruppo. Consigliamo a tutti gli studenti delle prime di dare il massimo di sé e state IN DIRETTA DALL’ALGA P A G I N A 5 GLI ALGAROTTINI IN VIAGGIO STAGE A CARDIFF Il primo settembre è iniziata l’ avventura. Partiti alle 11.00 dall’aeroporto Marco Polo di Venezia, direzione Bristol siamo arrivati a Cardiff alle 15.30 dove ci aspettava lo schoolbus che ci avrebbe condotto alle host-family che ci hanno accolto calorosamente. Nel centro della città di Cardiff si trovano le principali vie commerciali, ad esempio Queen Street, St. Mary e Hayes, dove è possibile visitare sotto i portici, vicoli, che ospitano alcuni negozi specializzati e boutique. Il centro della città è stato oggetto di una serie di progetti di riqualificazione, tra cui St. David 2, che si estendeva verso Sud, la creazione di 100 nuovi punti vendita e un fiore all’occhiello John Lewis, l’unico ramo in Galles fuori Londra. Rispetto alle città vicine, il nuovo centro di St. Davis ha più spazio di vendita al dettaglio di tutta Newport o Swansea. Dopo la prima ed estenuante giornata, siamo andati a scuola per conoscere gli insegnanti che, per verificare i nostri livelli di conoscenza dell’inglese, ci hanno sottoposto ad un test. Successivamente radunati in aula magna ci è stato illustrato il programma delle due settimane, che oltre alle tre ore al giorno di lezione comprendeva anche le visite turistiche. Tra le mete principali: la Miniera di carbone della città (Big Pit), il Castello, l’uscita in Inghilterra, nel paesino di Bath e la visita guidata al Millenium Stadium. Le classi erano composte da studenti dell’Algarotti e da studenti di una scuola di Urbino. Sin dal primo giorno abbiamo stretto amicizia e si è creato un bellissimo rapporto. Durante le lezioni c’era l’obbligo di parlare in lingua inglese. Alla fine delle due settimane abbiamo ricevuto un attestato con il livello di lingua inglese raggiunto e le nostre valutazioni. Il Big Pit, situato nella periferia di Cardiff, è una delle miniere carbonifere più conosciute e importanti del mondo. Gli operai della miniera ci hanno condotto al suo interno, raccontandoci la storia. E’ stato molto interessante scoprire questo nuovo lato della città. Il castello di Cardiff, fu fondato dai Normanni nel 1081. Il suo occupante più famoso fu Roberto I di Normandia. Intorno al 1270 alcune parti del castello vennero ristrutturate ad opera di Gilbert de Clare. Successivamente divenne il centro amministrativo principale della regione e nel 1306 il castello passò a Hugh le Despenser, che da qui continuò a controllare la regione per conto del re fino alla sua morte nel 1321 mantenendone il possesso. Nel 1404 la città di Cardiff, durante la ribellione, fu data alle fiamme e il castello subì gravi danni. I nuovi proprietari, subentrarono nel 1414 e furono i Beauchamps. Infine il castello cambiò ancora proprietari fino al XVI sec., dove salì al trono d’Inghilterra la dinastia dei Tudor. Nel 1550 William Herbert, ne ottenne il controllo. In seguito alla guerra civile del 1645 il mantenimento del castello divenne insostenibile per gli Herbert e così passò ai Bute nel 1776. Nel 1867 John Patrick CrichtonStuart, avviò un restauro del castello. Con la meravigliosa opera di restaurazione,la Torre dell’orologio, all’interno delle mura del castello, è il simbolo della città. Nel 1947 la proprietà passò al comune di Cardiff, che oggi ne cura il mantenimento. Bath invece, è una città del Regno Unito che si trova nella regione inglese del Sud Ovest. Il nome della città deriva dalla parola “bath” che in italiano significa “bagno”, perché prende origine dai famosi centri termali che ci sono nella zona. L’elemento che la contraddistingue dalle altre città è la sua abbazia. Essa è stata fondata nel VII sec. e riorganizzata nel X sec., la chiesa fu ricostruita sia nel XII che XVI sec. Oltre all’abbazia un elemento molto importante della città sono gli artisti di “strada”, che cantano opere liriche nelle piazze princi- pali. Il Millennium Stadium è un impianto di rugby e calcio situato nel centro di Cardiff. E’ stato per molti anni il più grande stadio del Regno Unito, prima di essere superato dall’Old Trafford. La costruzione del Millennium Stadium si deve alla scelta del Galles e di Cardiff come sede per ospitare la Coppa del Mondo di rugby nel 1999. Il Millennium ospitò la sua prima partita il 26 giugno 1999, con un’amichevole di rugby tra Galles e Sudafrica, terminata 29-19 per i padroni di casa. L’inaugurazione si ebbe il primo ottobre 1999 con l’apertura della Coppa del Mondo di Rugby. La nostra vacanza studio è stata un’esperienza di vita e ciò conferma che non potevamo fare una scelta migliore. Frequentare l’istituto Algarotti arricchisce la nostra cultura, non solo teoria ma pratica sul campo. Bello e appagante!! Pertile Emma, Zambon Ilaria, Sandrini Chiara 2M P A G I N A 6 IN DIRETTA DALL’ALBUM DELLE FOTO ….. CARDIFF DALL’ALGA P A G I N A IN 7 FUMO: LE POLEMICHE, PARERI DISCORDANTI DA QUALE PARTE STARE? Il D.L. n°104/13 del 12 Settembre, al comma 5, sancisce gli ulteriori divieti sul fumo nella scuola, vietando agli studenti la possibilità di fumare anche nei luoghi pertinenti agli edifici scolastici. Questo decreto ha inevitabilmente scatenato numerose polemiche nelle scuole, tanto da provocare una netta divisione degli alunni in due schieramenti : quello dei sì e quello dei no. “Era necessario integrare i divieti già esistenti con altre restrizioni, proibendo così di accendere e condividere una sigaretta almeno in quei venti minuti di pausa?” Questa è la domanda che muove lo schieramento delle persone contrariate dal decreto, le quali si sono viste portare via la possibilità di fumare nell’unico momento di libertà concesso durante l’orario scolastico e dunque anche durante uscite d’istruzione o simili spazi di tempo scuola. Non è facile per chi abbia ormai il vizio del fumo, privarsene per almeno cinque/sei ore al giorno. “E’ proprio questa nuova restrizione così dura che forse faciliterà quel processo di iniziale distacco per perdere l’abitudine alla sigaretta facile!” commentano i favorevoli, i quali affermano che il decreto sia giusto per vari motivi, tra cui il principale risulta essere un dichiarato ed inequivocabile motivo di salute e, non ultimo, di rispetto per i non fumatori. Inoltre affermano che quello che la legge prevede sia assolutamente efficace per evitare che coloro i quali non abbiano ancora provato a fumare, soprattutto studenti del biennio, possano imitarli e avviarsi così anche loro alla già nutrita schiera dei fumatori . Chi ha ragione? E chi ha torto? A voi la scelta di chi appoggiare. Sicuramente tale argomento merita una seria riflessione… Jennifer Catto, Giovanni Serena, Olga Riccato, Sara Moretto, Joanita Nantongo Classe 2 E NICOTINA: VUOI METTERE CON L'ARSENICO?? U.S."ultima sigaretta". Zeno Cosini ci ha provato milioni di volte...! Urgeva un Decreto come quello emanato il 12.09.2013 per limitare gli spazi in cui è possibile fumare e cercare di dissuadere chi ne necessita. La questione è: “Berreste mai una boccetta d'Arsenico?”. La risposta è ovvia, ma al giorno d'oggi il veleno é nelle mani di tutti: si chiama sigaretta. E' ormai risaputo e assodato da numerose ricerche medico scientifiche che il vizio del fumo danneggi il fumatore e chi gli stia attorno; provoca infatti gravi danni cardiovascolari, malattie mortali, invecchiamento della pelle e ingiallimento di denti e unghie... solo per dare inizio ad un triste e lungo elenco di infinite conse- guenze negative. Può portare alla dipendenza a causa della nicotina contenuta all'interno delle sigarette. La nicotina é un veleno che provoca effetti simili a varie sostanze stupefacenti come l'eroina. Il dato più sconfortante è che i giovani fumatori siano sempre di più, conoscano i rischi e i costi di questo vizio, ma ritengano più importante apparire e rischiare che vivere. Il nostro gruppo redazionale é palesemente schierato contro il fumo, quindi l'unico consiglio che per ora ci sentiamo di dare ad un ragazzo é che: " la vera felicità non la trovi nelle sigarette, ma nel cuore di chi ti ama". Provare per credere. Diego Piccoli Sara Calderan Davide Casagrande Alessia Fuser Beatrice Salvalaio Valentina Padurea 2E DIRETTA DALL’ALGA IN DIRETTA DALL’ALGA P A G I N A BANDITO IL FUMO NELLE SCUOLE Ricreazione senza sigarette! Il divieto di fumo, che fino ad ora riguardava solo l’interno degli edifici scolastici è stato esteso anche alle aree esterne e ai cortili delle scuole che sono ora area completamente off-limits al fumo. E’ vietato fumare sia le classiche sigarette che quelle elettroniche, la regola vale per gli studenti, i professori e il personale ATA. Accade talvolta, purtroppo, che la normativa non venga rispettata a dovere! La nuova direttiva che la ministra della Salute Beatrice Lorenzin ha presentato e fatto approvare in consiglio dei ministri fa e certamente farà ancora discutere. Resta il fatto che una scuola su quattro non espone nemmeno il cartello riportante il divieto di fumo dentro l’edificio. Ai professori il compito di controllare e sgridare gli studenti che infrangono il divieto, anche se maggiorenni. Il Decreto Legislativo sul divieto di fumo a scuola si basa sulla legge del 16 gennaio 2003 n.°3, meglio conosciuta come legge Sirchia, voluta dall’ex ministro Girolamo Sirchia. La ricreazione è un momento per "ricaricare le pile" ed obiettivamente nel rispetto delle regole bisognerà rinunciare a fumare una sigaretta anche in cortile nonostante sia all'aria aperta, in quanto considerata nociva alla salute e istigatrice dei non fumatori. Procuratevi dei chewinggum o caramelle per addolcire la difficile rinuncia! Cornacchia Anna, Toffoli Giulia, Michielotto Giorgia 2M ACQUA DEL RUBINETTO VS ACQUA OLIGOMINERALE NATURALE La classe 2I ha effettuato dei test per valutare confrontare i parametri chimici e fisici dei due campioni di acqua di diversa origine. Dai risultati ottenuti relativi al pH, ai cloruri, ai nitrati e nitriti, ai solfati, alla durezza, alla temperatura, al calore e odore, si evidenzia che l’acqua del rubinetto della scuola, presenta lieve eccesso di calcare. Questo parametro non è comunque rigorosamente regolamentato per legge ed il valore è probabilmente determinato da alcune incrostazioni presenti nei tubi. Ci sono quindi delle ottime ragioni per utilizzare l’acqua del rubinetto in alternativa all’acqua oligominerale, in quanto questo comporta un risparmio economico consistente; una riduzione della plastica (non sempre riciclata mediante lo smalti- mento differenziato); e una riduzione delle emissioni di anidride carbonica derivanti dalla produzione della plastica stessa e dall’utilizzo dei combustibili nei mezzi di trasporto su gomma. La classe 2I in collaborazione con la prof.ssa F. Ginevra 8 IN DIRETTA DALL’ALGA P A G I N A 9 DIFFERENZIAMO...CI! IL RICICLAGGIO: CRESCE LA DIFFERENZIATA NEL NOSTRO TERRITORIO E ANCHE NELLE SCUOLE Venezia Durante l'anno scolastico 2013-2014 l'istituto superiore Francesco Algarotti con sede a Venezia, ha deciso di aderire alla raccolta differenziata. Ogni giorno alunni e docenti si impegnano a differenziare i rifiuti in modo che possano successivamente venire riciclati appropriatamente. In ogni piano dell' istituto sono posizionati tre bidoni colorati, adibiti a contenere carta, plastica, lattine e secco non riciclabile. In ogni classe sono presenti due cestini, così che anche gli alunni all'interno della propria aula possano dividere i rifiuti da loro prodotti. Molti studenti non differenziano correttamente i rifiuti e la conseguenza è stata quella di ricevere richiami e sanzioni. Sensibilizzare e coinvolgere i giovani in tale iniziativa è indispensabile per poter vivere in un mondo più pulito e meno inquinato. Certamente non è semplice e ogni classe cerca la opportuna strategia per evitare gli errori più comuni. In PULIAMO IL MONDO Il riciclaggio dei rifiuti è una cosa davvero importante, poiché è l’insieme delle operazioni che consentono il riutilizzo di specifici materiali contenuti negli scarti urbani e industriali dove si va a recuperare materiali utili al fine di riutilizzarli anziché smaltirli direttamente in discariche o inceneritori. Il riciclare è stato introdotto anche in alcune scuole italiane, visto che la percentuale di persone che fanno la raccolta differenziata è in fase di sviluppo in alcune città. È stato analizzato dalla Stampa che in Italia solo in 33% dei rifiuti urbani viene riciclato, è cosi uscito dai dati che la regione che ha la percentuale più bassa di riciclaggio è la Lombardia con l’8% del totale, mentre la regione che smaltisce maggior quantità di rifiuti è il Lazio con 74%. In questi giorni sono stati portati per le case dei volantini della Veritas che dicono che il riciclaggio nel nostro territorio cresce sempre di più, infatti secondo questi dati la percentuale è passata dal 54,56% del 2012 al 57,88% dei primi sei mesi del 2013. Merito anche del nuovo sistema di raccolta (dove il cassonetto viene aperto solo se si possiede la chiave personale e certe classi gli studenti hanno incollato adesivi colorati con spiegazioni dettagliate relative al riciclaggio. A fine settimana i rappresentanti degli studenti verificano il contenuto dei cestini per controllare che ogni rifiuto sia nel bidone giusto. Eleonora Tegon 2G quindi devono essere rispettate alcune regole). In testa alla graduatoria c’è Spinea (78%) seguito da Martellago (77,90%) e Meolo (77,08%). È cresciuto anche il numero di Comuni che nel 2012 hanno raggiunto il 65%, ora sono 18 tra cui: Mestre, Marcon, San Donà di Piave, Cavarzere, Mogliano Veneto, Chirignago, Pianiga e Salzano. Una buona raccolta differenziata consente di risparmiare materie prime, limitare l’emissione di sostanze nocive e ridurre la quantità di rifiuti e imballaggi e contenere i costi del servizio. C. Torri 2G Il riciclaggio dei rifiuti Riciclare i rifiuti in materiali riutilizzabili consente di ridurre i consumi energetici delle industrie per risparmiare sulle materie prime. Il riciclaggio previene dunque lo spreco di materiali potenzialmente utili garantendo maggiore sostenibilità al ciclo di produzione/utilizzazione dei materiali, riduce il consumo di materie prime, l'utilizzo di energia e l'emissio- ne di gas serra associati. Possono essere riciclate materie prime, semilavorati, o materie di scarto derivanti da processi di lavorazione, da comunità di ogni genere (città, organizzazioni, villaggi turistici, ecc), o da altri enti che producono materie di scarto che andrebbero altrimenti sprecate o gettate come rifiuti, spesso grazie ad un precedente processo di raccolta-differenziata. La raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio e al recupero, è uno dei sistemi più efficaci per fronteggiare l'emergenza rifiuti perché permette di ridurre il volume dei materiali da inviare in discarica. Il vetro, la carta, la plastica, l'alluminio recuperati dalle campane, arrivano in apposite ditte che li lavorano fino a farle tornare ad essere materie prime pronte ad essere lavorate e riutilizzate. Margherita Bellio 2G P A G I N A IN 1 0 DIRETTA DALL’ALGA IL RICICLAGGIO IN ITALIA Italia terzultima in Europa per percentuale di riciclaggio. Riciclare per inquinare meno e produrre meno rifiuti che potrebbero impiegare anni per degradarsi in natura sarebbe un gran passo per la società. Negli ultimi 10-15 anni in Italia la popolazione ha cominciato a riciclare in modo migliore grazie a piani formulati dal governo, e a programmi di istruzione e introduzione al riciclaggio. Buona parte dei rifiuti del nostro Paese finisce in discarica o bruciato dagli inceneritori. In Europa solo Grecia e Portogallo riciclano meno di noi, mentre la media del continente è del 42%. In Veneto sono in atto molti progetti di istruzione e formazione per aumentare ancora la percentuale attuale di riciclo che sfiora il 65%, e in quasi tutti i comuni sono presenti dei sistemi di differenziazione dei rifiuti, ad esempio con la raccolta porta a porta, in cui vengono forniti 6 bidoni a famiglia, ognuno destinato a un materiale diverso, e che verranno svuotati settimanalmente secondo un calendario prestabilito. I 6 bidoni possono essere destinati alla carta, alla plastica, al vetro, al secco non riciclabile, all’umido e ai rifiuti che provengono dai giardini come erba o ramaglie. Ci sono anche delle regole che prevedono multe per chi ricicla male, a volte i bidoni non vengono svuotati se gli operatori ecologici si accorgono di eventuali errori evidenti nella spartizione dei vari tipi di materiale. Spesso succede che le scuole riciclino meno dei privati, o che non lo facciano per niente. Anche per questo sono previste delle multe e grazie a queste sanzioni molte scuole si stanno organizzando per differenziare i rifiuti più frequentemente con programmi di informazione per le scuole con progetti che insegnano agli studenti a riciclare nel modo corretto. Riciclaggio % Nicola Scaggiante 2G LIBRI SCELTI PER VOI A cura di Emma Pertile, Greta Tordi- 2M SUZANNE COLLINS Hunger Games Mondadori - pp. 376 , euro 13,00 Quando un libro ha successo se ne ricava un film. È il destino anche di questo best-sellers. Katniss Everdeen ha 16 anni, vive con la madre e la sorella, nel distretto 12 di Panem. Capitol City è la capitale del Paese che controlla tutti gli altri distretti. Katniss non ha un padre, scomparso in un incidente in miniera, dal quale la madre, non si è più ripresa. Ogni anno a Panem, si organizzano dei giochi chiamati “Hunger Games” o giochi della fame. La regola è: uccidi o muori. Sono dei giochi ai quali partecipano 24 tributi (due per ogni distretto, maschio e femmina) dove solo uno può vincere. Quando Katniss dice “mi offro volontaria come tributo”, non sa di aver firmato la sua condanna a morte, il legame che lega lei e sua sorella Prim è troppo forte, e Katniss si sacrifica al suo posto, poiché la sorella è ancora troppo giovane. Il tributo maschio Peeta Mellark, soprannominato da Katniss “il ragazzo del pane”; è un ragazzo dolcissimo e forse troppo buono, infatti a differenza di Katniss avrà più difficoltà a sopravvivere nell’arena … L’amore che sboccerà tra i due tributi, trionferà? Chi sarà il vincitore della 74° edizione degli Hunger Games? Felici Hunger Games, che la buona sorte sia sempre con voi! Dal successo del primo libro ne è stato tratto il film. Il libro, fornisce dettagli che nel film non sono presenti ma entrambi particolari e con una morale significativa. Durante la lettura, ci si immedesima nei personaggi, nei momenti di gioia, tensione e sofferenza. Ne consigliamo davvero la visione e la lettura, perché porta il lettore in una dimensione completamente diversa dalla realtà attuale. Dopo il grande successo del primo libro, la scrittrice Suzanne Collins ha pubblicato altri due libri: La Ragazza di Fuoco; Il Canto della Rivolta. Chi ha letto il primo volume della trilogia non può non appassionarsi alla storia d’amore-amicizia di Katniss e Peeta. Il 27 Novembre 2013 l’uscita del secondo film The Catching Fire. Vedremo Katniss la vincitrice, nuovamente nell’arena a rivivere nuove tensioni e paure. Questa volta riuscirà a sopravvivere? IN DIRETTA DALL’ALGA P A G I N A L’ IMPORTANZA DELLA LETTURA PER UNA RAGAZZA DELLA MIA ETÀ. Oggi ci troviamo in un epoca in cui i ragazzi sono completamente inghiottiti dalle nuove tecnologie. Ahimè, è difficile resistere ed opporsi alla marea di nuovi intrattenimenti che garantiscono uno svago ventiquattro ore su ventiquattro. Ormai i vecchi libri sono robacce che appartengono all’altro secolo: sono stati sostituiti dagli smartphone, dai tablet e dai computer. Con tutte queste innovazioni, quando trova del tempo un ragazzo per leggere un libro interessante? Innanzitutto bisogna cominciare dall’ambiente nel quale cresci, perché si sa, siamo una generazione molto progredita e fortemente orientata alla dipendenza dalle tecnologie. Ma, se solo riuscissi ad entrare in quello strano posto chiamato libreria, scopriresti un mondo tutto tuo. Lì non ci sono limiti, ma soltanto tu e la tua fantasia. Ed è una cosa meravigliosa perché sei tu il regista, è tua la musica e sono tuoi gli attori. Un buon libro non è soltanto un intrattenimento, è anche il tuo maestro. Dai libri un adolescente può trovare la soluzione ad un suo problema, un nuovo amore, nuovi amici o un aiuto per andare bene a scuola ... Può confidare le sue incertezze, ricevere risposte alle numerose domande. Perché di libri ne esistono molti e tanti ti possono aiutare ad andare avanti. Anzi, ti aprono nuove prospettive. Ti rendono più saggio, più colto e molto più interessante. Un bel libro è di gran lunga meglio di un film. C’è da dire che molti film sono tratti da essi. E dopo aver “I LOVE SHOPPING A NEW YORK” di Sophie Kinsella “I love shopping a New York” è il secondo libro della serie di Sophie Kinsella dedicato alla protagonista Rebecca Bloomwood. Come il primo libro, cattura il lettore dalla prima pagina, per la sua semplicità, ma anche per il suo modo di vedere la vita di tutti i giorni. Sophie Kinsella riesce a mantenere viva la voglia di continuare la lettura. Spiritoso e più dinamico del precedente, “I love shopping a New York” ha catturato subito l’attenzione di moltissime lettrici. La storia parla di Rebecca Bloomwood, esperta nella finanza che vive a Londra con la migliore amica, Suze. Becky ha ottenuto un soddisfacente lavoro in televisione nell’ambito di un programma mattutino nel quale dispensa saggi consigli finanziari. La sua vita sentimentale è perfetta, infatti è felicemente fidanzata con il giovane e capace imprenditore Luke Brandon, capo e creatore di un’importante compagnia, la “Brandon Communications”. Becky ha saldato tutti i suoi debiti riuscendo a instaurare un ottimo rapporto con il funzionario di banca che si occupa del suo conto 1 1 letto un romanzo non puoi più guardare la pellicola: tutto è diverso da come lo hai immaginato tu. La lettura ti rilassa e ti trascina. Quando ti affezioni tanto al racconto, mentre lo leggi ti sembra che le frasi si trasformino in immagini animate. Tu soffri, festeggi, combatti insieme ai protagonisti. È come vivere un’avventura surreale; e dopo di essa avrai sete di altre. I vantaggi di questo passatempo sono infiniti ed ognuno di noi possiede una precisa ragione per farlo. Divertirsi, imparare, rincuorarsi, emozionarsi e per un momento allontanarsi dalla realtà. Immergersi in un mondo diverso da quello reale, forse anche migliore. Provare quello che non hai mai provato. E dopo in paio di libri, smetterà di essere un hobby e la lettura diventerà un tuo amico. Perché dei videogiochi, social network e di tutto questo, ad un certo punto ti stanchi: del libro, invece, non ti stancherai mai. corrente. La vita finalmente le sorride. Come se ciò non bastasse, Luke, ha intenzione di aprire una filiale della “Brandon Communications” a New York e la vuole accanto a sé. Ed è per questa ragione che partono assieme per un soggiorno di due settimane nella “Grande Mela”. Qui Luke dovrà concludere un vantaggioso contratto con importanti finanziatori americani per l’espansione della sua azienda negli States. Becky, invece, dovrà prendere contatto con le emittenti televisive del luogo per creare all’interno di un programma una rubrica simile a quella che teneva a Londra.Ma la sua irrefrenabile passione per lo shopping, in un luogo come New York, scintillante di luci, di colori, ma soprattutto di enormi negozi, rischierà di farla ripiombare nel baratro. Durante la sua permanenza in America, su un giornale londinese, viene pubblicato un articolo che rivela lo stato delle sue finanze, nel frattempo tornate disastrose. Luke la accusa di non essere riuscito a concludere l’accordo con i finanziatori a causa della cattiva pubblicità provocata dai suoi comportamenti ed, in seguito ad una terribile lite, Becky deci- Caterina Shudra 1E de di tornare a Londra. D’altra parte nessuna delle produzioni televisive contattate, all’inizio entusiaste della sua persona, ha più intenzione di ingaggiarla per alcun programma. A Londra troverà un’altra spiacevole sorpresa: la redazione del suo “Caffè del mattino” la sostituirà con un’altra esperta. Letteralmente sommersa dai debiti, cerca un brillante espediente per cavarsela ancora una volta senza perdere la faccia e, risolta la questione, decide di trasferirsi da sola in America. Sarà proprio Becky a salvare Luke e la sua compagnia? Riuscirà ad ottenere il lavoro dei suoi sogni? Lavorare come personal shopper in un noto negozio americano? Ma soprattutto, dopo aver scoperto la verità, Luke si recherà nuovamente a New York per raggiungerla? A cura di A. Pesce 2G P A G I N A IN 1 2 DIRETTA DALL’ALGA LIBRI SCELTI PER VOI A cura di M. Seno 2G LA VOCE DEGLI UOMINI FREDDI di Mauro Corona UN LIBRO LUCIDO E AMARO SU UN POPOLO MONTANARO CHE RIMANDA ALL’EPOCA DELLA GENTE DEL VAJONT È una favola amara, l’ultimo libro di Mauro Corona, nelle librerie nei prossimi giorni, s’intitola “la voce degli uomini freddi”, pubblicato grazie alla sua affidabile casa editrice “Mondadori”; racconta di un villaggio montano “desolato e fiabesco”, dove nevica tutta l’estate e tutto l’inverno e gli abitanti di questo villaggio sono sempre molto pallidi e silenziosi. Questo isolamento li ha abituati ad ascoltare solo la voce della natura ed a collaborare fra loro, dandosi una mano e a non facendosi guidare dal capo-branco e dalla voglia di imporsi verso gli altri. Per fortuna, nel loro modo, essi vivono sereni, accettando anche le sofferenze e la morte. Un giorno però, una valanga travolse il paese, uccidendo la maggior parte del villaggio, ma dopo una settimana esatta da sepolto vivo, compare un bambino biondo, di nome Alfredo, che farà una drammatica profezia ai compaesani … Cosa sarà questa profezia? Da dove viene questo bambino? Ma soprattutto, sarà vero quello che ci dirà?“ Quello era un paese di neve, nevicava anche d’estate. E anche nelle altre stagioni nevicava, lassù nevicava sempre. Un paese lontano, sperduto tra le montagne, fatto di anime solitarie appese alle rocce, dove nevica in ogni stagione dell’anno, dove la gente ha la faccia bianca di chi sta sempre al chiuso, e il carattere silenzioso e gelido delle nevicate. Lassù vivono donne uomini e bambini soffiati nella neve, statue di ghiaccio che nessun fuoco potrà mai sciogliere. Si allenano a resistere alla vita, sfidando le avversità, il freddo, le difficoltà di coltivare la terra e il pericolo delle valanghe. Ogni sera si riuniscono accanto alle stufe e i vecchi, a voce bassa, cantano ai giovani i fatti che hanno accompagnato le loro giornate”. Lo scrittore torna a raccontare l’epoca della sua gente confrontandola con la modernità che rimanda all’ispirazione de “la fine del mondo storto”, altro suo libro. Il pessimismo prevale e alla fine l’unico conforto rimane quello della memoria, che grazie alle pagine di questo libro può trasmettere e forse fare da argine alla grande follia contemporanea. Una storia che non deve essere dimenticata, la storia di un paese dove nevica anche d’estate e gli uomini hanno la pelle fredda, che Mauro Corona regala a tutti i suoi lettori in questo nuovo romanzo, lirico e profondamente poetico. FAMILY RUN 26 OTTOBRE 2013 un’altra nuova esperienza da collezionare! Mestre, Parco San Giuliano. Ogni anno si tiene nel Parco di San Giuliano a Mestre la corsa della FAMILY RUN. Quest’ anno gli iscritti erano ben 6.000! A partecipare all’ evento anche molti studenti di tutti gli istituti, dalle scuole primarie alle superiori. Al ritrovo della Porta Rossa di questo meraviglioso parco, tutti erano pronti a vivere questa nuova esperienza! Verso le 10.00 dall’altoparlante si annunciava l’inizio della gara: i concorrenti col proprio numero erano sulla linea di partenza. Per i più pigri c’erano gli stand, che esponevano prodotti o sponsorizzavano eventi, ai quali ci si poteva avvicinare, parlare con gli esperti del settore, ottenere buoni consigli, idee e anche qualche gadget. Tra i vari partecipanti sono arrivati rispettivamente al 9° e 15° posto due ragazzi dell’ Alga! Tra cui uno dei nostri capo redattore Marco Busato. A fine giornata molti sono rimasti nel parco, mentre altri hanno preferito tornare a casa. E’ stato stancante a causa delle gambe un po’ doloranti e le guance arrossate per il freddo, ma divertentissimo. Giulia Chiancone 2M Marco IN DIRETTA DALL’ALGA P A G I N A Algarotti occupato! OCCUPAZIONE STUDENTESCA la voce agli studenti Venezia Novembre 2012 - per la prima volta lo scorso anno è stata organizzata dai rappresentanti dell’istituto un’occupazione studentesca con lo scopo di far sentire la voce di chi sta tutti i giorni tra i banchi di scuola. Tutto iniziò giovedì 29 novembre quando davanti all’entrata dell’istituto, gli studenti trovarono uno striscione appeso con su scritto: “Pronto agenzia Algarotti, mi dispiace è occupato!” L’accesso era consentito solo agli studenti, rimaneva fuori tutto il personale della scuola. I rappresentanti d’istituto, dopo aver riunito una parte degli studenti in Aula Magna, spiegarono le motivazioni di tale gesto, inerenti ai problemi nati in seguito ai tagli sull’istruzione e illustrando il programma previsto in alternativa alla regolare didattica. In quei giorni vennero svolte diverse attività, per la maggior parte dibattiti, con un buon numero di studenti presenti a giornata, il clima era di grande entusiasmo e tanta era la voglia di RIVOLUZIONE! L’esperienza si è ripetuta anche quest’anno, occupando il 28, 29 e 30 novembre 2013, con le seguenti motivazioni: i tagli all’edilizia scolastica, la scomparsa dei madrelingua, tagli alle ore 1 3 Purtroppo, dobbiamo constatare che i risultati son stati ben diversi dall’anno precedente. Scarsa è stata la partecipazione, dovuta al fatto che l’anno scorso, essendo un’esperienza nuova per gli studenti dell’Algarotti, c’è stato più spirito di collaborazione, invece quest’anno si è riscontrato sia dispersione che disinteresse, difatti molti studenti hanno approfittato di questi giorni per starsene a casa a dormire. Altri invece, non condividendo la teoria dell’occupazione hanno preferito recarsi nella succursale di “Palazzo Testa” per svolgere regolarmente le lezioni. Giulia Bordon, Giulia Piazza 2M Nelle foto in alto i due striscioni a. s. - a. s. ; a lato l’assemblea degli studenti in Aula Magna. Festa di fine anno all’Alga Studenti scatenati dopo aver ricevuto emozionanti premiazioni. Venezia Il 9 giugno 2013, al parco Ca’ Savorgnan, i 1250 studenti dell’Algarotti si sono riuniti per salutare l’anno scolastico con musica, buffet e tanta allegria. La mattinata è iniziata con un discorso della Preside prof.ssa Marina Perini e con le premiazioni agli studenti che si sono distinti per l’impegno durante l’anno scolastico. I primi a ricevere lodi e applausi sono stati gli alunni con la media migliore, a seguire coloro i quali hanno vinto i concorsi dei componimenti poetici o racconti ed infine la studentessa Claudia Crivellanti si è aggiudicata il premio per la composizione musicale divenuta sigla del nostro istituto. Per concludere sono stati consegnati i trofei a chi si è classificato ai primi posti nei giochi sportivi, e per il secondo anno consecutivo l’Algarotti si è aggiudicato il trofeo Sigalotti per il calcio. Finite le premiazioni, il gruppo delle ragazze di danza sportiva hanno deliziato i presenti con un’esibizione coreografica. Ma la vera festa è iniziata con tanto di gavettoni e musica del DJ Mario Angelini (4A). Tutti noi abbiamo apprezzato la riuscita della festa, entusiasti dei risultati ottenuti. Un grazie va ai rappresentanti d’istituto Jordan Calderone, Elena Simionato e Matteo Barbassa che si sono impegnati con anime e corpo alla realizzazione di questo fantastico evento. Ci auguriamo che la prossima sia altrettanto bella! Giulia Bordon, Giulia Piazza 2M Nelle foto in alto gli studenti durante la cerimonia di premiazione a.s. ; sotto il DJ Mario Angelini P A G I N A IN 1 4 DIRETTA DALL’ALGA UNA TRISTE DECISIONE lettera alla Redazione Venezia Istituto Algarotti, Anno Scolastico 2013-2014 tra l’elenco delle classi manca la 3M!! Il primo giorno di scuola non è stato emozionante, rivedere i compagni di classe dovrebbe essere un momento di gioia ed allegria ed invece per noi ex alunni della 2M è stato un colpo al cuore. Sapevamo già a fine anno che molto probabilmente saremmo stati divisi ed abbiamo cercato di fare in modo che tutto ciò non avvenisse, ne abbiamo parlato con i professori, discusso tra di noi, inviato lettere, esponendo le ragioni per le quali sarebbe stato un grosso errore separarci e forse per certi aspetti anche ingiusto, considerando il fatto che nessuno di noi è stato rimandato a settembre o bocciato. Ma nonostante i nostri sforzi la mitica 2M è stata suddivisa in piccoli gruppetti nelle sezioni B, E, H. La conferma di questa decisione ci è giunta attraverso il sito della scuola, mentre alcuni di noi erano in stage o ancora in vacanza. Ci si può immaginare lo sconforto ….!! L’unica cosa che ci rimaneva da fare era cercare di rimanere vicino ai compagni più cari, e così è iniziato il valzer dei cambi, di sezione in sezione, finché non siamo giunti ad una sistemazione consolante. Oramai sono passati circa tre mesi dall’inizio della scuola, per tutti noi non è stato affatto facile ambientarsi nelle nuove classi ma nonostante tutto andiamo avanti, studiare e condividere altre esperienze con nuovi compagni ci ha reso più maturi, più forti e consapevoli che il legame nato in due anni ancora oggi è forte e tale rimarrà sempre. In cuor nostro siamo la 3M che si ritrova all’entrata di scuola, si cerca durante la ricreazione si aiuta nei momenti difficili. Veronica Borgarelli per la ex 2M SOSPIRI ALL'INFINITO “Non sembrava una persona che potesse fare del male, era solo molto strana, anzi, forse nemmeno quello. Se ne stava seduta lì, su una panchina, a rimirare le onde del mare che si infrangevano fragili contro l’impetuosa durezza della costruzione che si stagliava alta fino al cielo e, guardando il mare infinito, sospirò più volte; quella donna era sconsolata, forse persino triste: "avrà perso qualcosa di importante?” mi chiesi proseguendo il mio cammino. Anche oggi quella donna è lì che sospira ancora all’infinito. Quell’immagine riecheggia nella mia mente come quando uno spiraglio di vento passa da una finestra chiusa; dolce e silenziosa imponendosi come un pensiero fisso.” Gavagnin Nicole 1E IN DIRETTA DALL’ALGA P A G I N A 1 5 DAL MONDO DI QUARK: IL PENDOLARE UN ANIMALE MANSUETO A cura della prof.ssa Raffaella Zennaro “Il Pendolare è un animale mansueto. Mammifero bipede o tripode, a seconda dell’età, ama radunarsi in piccoli gruppi sulle banchine ferroviarie, pur non disdegnando la solitudine. In tale caso, si apparta per dedicarsi all’autoapprendimento utile a ingannare le lunghe attese tra uno spostamento e l’altro. Il Pendolare, infatti, è in grado di compiere lunghissimi tragitti al fine di raggiungere il luogo di operosità; qui trascorre buona parte della giornata intento in un’occupazione che, nel migliore dei casi, è contraria alla sua natura nonché scarsamente retribuita, fattori entrambi che mettono costantemente a dura prova la pazienza del mite mammifero. Predatore naturale del Pendolare è il feroce e pericolosissimo Sistema Ferroviario Rex ( che per brevità denomineremo SFRex, da qui in avanti ), crudele bradipide antropofago. Il SFRex si riproduce per ritardogenesi e concepisce cuccioli ferrei a forma di treno. I cuccioli- dal canto loro- sono imprevedibili, manifestano sin dalla giovane età avversione per le regole imposte dal capobranco (nominato “Orario”) e curano poco l’igiene personale. I piccoli divorano centinaia di Pendolari ad orari variabili per vomitarli poi nella Tana, denominata “Stazione di Arrivo”. Per quanto ingerito, rimestato, schiacciato da propri simili nel maleodorante tubo digerente, accatastato in pile umane , il Pendolare Mansueto ha scarsa propensione alla ribellione, tende a non fuggire e a M Guzzo 1 Beatrice ripetere anche più volte al giorno la singolare esperienza, con una pervicacia che ha dello stupefacente. I parassiti del SFRex, detti “controllori”, vessano senza posa i Pendolari con angherie e soprusi persin fantasiosi. Attente osservazioni hanno permesso di constatare che i Controllori pretendono che i Pendolari addirittura PAGHINO anticipatamente per essere ingeriti dai cuccioli treniformi , sottoposti a maltrattamenti e rigettati in luoghi spesso lontani da quello domestico. Il dr. Chadwick, illustre studioso, sostiene che i piccoli mammiferi siano costretti ad esibire un documento di viaggio, pare cartaceo, ai parassiti e che i Pendolari sprovvisti di tale documento vengano espulsi in modi che è contrario al comune decoro descrivere qui. I piccoli treniformi si divertono peraltro a sparire, fermarsi in zone deserte e brumose, variare orari e percorsi, fattori tutti che disorientano il Pendolare e lo lasciano stremato e confuso già prima di iniziare la fase di operatività. E’ quindi un animale singolare, verrebbe da dire privo del naturale istinto di conservazione : l’eccessiva mitezza e l’incapacità di riunirsi in branco per coalizzarsi contro l’efferato predatore ha spinto il team di studiosi che hanno condotto le ricerche a richiedere l’intervento del WWF, al fine di dichiarare la specie “protetta” e di destinare fondi alla creazione di riserve in cui i Pendolari possano muoversi liberamente senza incorrere nel rischio di imbattersi in qualche esemplare antropofago appartenente alla famiglia dei Trasporti Pubblici. L’Angolo della Poesia “Ognuno sta solo davanti al suo Bancomat, trafitto da un codice PIN. Ed è subito in rosso.” L’ EVOLUzIoNE !? P A G I N A 1 6 A Cura di A. Pamio, Puzzolo B. 2M Un Algarotti sportivo I tre sport più praticati tra gli studenti dell’Algarotti: Pallavolo, Danza In seguito ad un sondaggio fatto a scuola su quali sport vengono praticati dagli studenti dell’Istituto: Calcio, Basket, Danza Classica, Danza Hip-Hop, Danza Jazz, Danza Moderna, Zumba, Equitazione, Tennis, Judo, Karatè, Jeet Kune Do, Taekwondo, Nuoto, Hockey, Parkour, Atletica, Pallanuoto, Rugby, Pallavolo, Pattinaggio, Ginnastica Ritmica, Ginnastica Artistica, Scherma, Baseball, Football americano, Arrampicata, Ciclismo, e Yoga; è risultata la seguente classifica: al primo posto, la Pallavolo è, tra gli studenti dell’Algarotti, lo sport più praticato; secondo si classifica la danza hip-hop; terzo il calcio . LA PALLAVOLO: Le origini di questo sport vanno riconosciute a William Morgan, un istruttore di Educazione Fisica presso un college dell’ YMCA nel Massachussets (Stati Uniti). Il 6 Febbraio 1895 Morgan radunò alcuni insegnanti nel college di Springfield per la dimostrazione di un nuovo sport, da lui chiamato Minonette. Con l’aiuto di due squadre composte da 5 membri, nacque un nuovo sport con caratteristiche profondamente diverse dagli altri a quel tempo, destrezza, prontezza dei riflessi, capacità di concentrazione e agilità. Fu però Alfred F. Halstead, il 10 Marzo 1896, a cambiare il nome di questo sport da Minonette a Volleyball. Nel 1898 la Pallavolo era praticata nella maggior parte dell’America del Sud, nelle Filippine, in Cina e in Giappone. In Europa arrivò durante la prima guerra mondiale. Nel 1947 i rappresentanti di 15 federazioni si ritrovarono a Parigi e crearono la Fédération Internazionale de Volleyball (FIVB). Ancora oggi la pallavolo ha grande seguito nei paesi dell’estremo Oriente, dell’est Europa, dell’Europa meridionale ed in Brasile. Uno dei maggiori esponenti della pallavolo è Osmany Juantorena Portuondo (Santiago di Cuba, 12 Agosto 1985). Osmany è un pallavolista cubano naturalizzato italiano che milita nella squadra “Halkbank Spor Kulübü” al quale viene assegnato il ruolo di schiacciatore. È nipote di Alberto Juantorena, campione olimpico a Montréal 1976 nonché politico di Cuba. Ha vinto 19 premi individuali, 2 Campionati italiani, 3 Coppe Italia, 1 Coppa dell’Emiro, 1 Coppa del Principe, 1 Supercoppa italiana, 1 Supercoppa turca, 4 Coppe del Mondo per club e 2 Champions League. LA DANZA HIP-HOP: L’hip hop è un movimento culturale nato nell’anno 1973, che ha probabilmente mosso i primi passi con il lavoro di DJ Kool Herc, che in competizione con DJ Africa IN DIRETTA DALL’ALGA Bambaataa, si dice abbia inventato il termine “hip hop” per descrivere la propria musica. Tutto iniziò con il fenomeno dei Block Party: feste di strada, in cui i giovani afroamericani e latino americani interagivano suonando, ballando e cantando a ritmo della musica che è in 4/4. Parallelamente il fenomeno del writing contribuì a creare un’identità comune in questi giovani che vedevano la città sia come spazio di vita sia come spazio di espressione, ogni persona era libera di esprimere i propri sentimenti con questo nuovo metodo musicale. Negli anni ‘80/90, questo stile di vita si espanse in tutto il mondo. Il riflesso di questa cultura “urbana” ha generato oggi un imponente fenomeno commerciale e sociale, rivoluzionando il mondo della musica, della danza, dell’abbigliamento e del design. B-boying (Breakdance), Locking, Popping e Uprock sono le originali danze Hip hop “di strada” (street dance). I principali 4 “elementi” della cultura hip hop sono: il rap, introdotto dagli afroamericani il Djing, introdotto dai giamaicani il Writing, introdotto dai latinoamericani il B-boying, ovvero il ballo, sviluppatosi nel Bronx da afroamericani e latinoamericani. La ballerina di danza hip hop più famosa e brava a livello Internazionale è Sofia Boutella. Sofia (Bab El Oued, 3 Aprile 1982) è una giovane ballerina (e attrice) francese (di origine Algerina) di grande talento. Studia danza classica dall’età di 5 anni, fino al 1992, anno in cui lascia l’Algeria con la sua famiglia per poi trasferirsi in Francia, dove inizia a praticare ginnastica ritmica. All’età di 18 anni entra a far parte della squadra nazionale olimpica. Contemporaneamente studia danza hip hop, partecipando ad alcuni film e spot pubblicitari. Nel 2012 è stata la protagonista del film Street Dance 2. IL CALCIO: In epoca romana abbiamo un primo antenato del calcio, chiamato “harpstum”, nel quale due fazioni dovevano portare una palla oltre la linea di fondo avversaria. Nelle isole britanniche questo sport antenato del calcio, portato dai conquistatori romani, incontrò diverse opposizioni. La patria del calcio moderno fu quindi l’Inghilterra, e in particolare, i college britannici. Il calcio nacque infatti come sport praticato da giovani provenienti dalle scuole e università britanniche più ricche. Le classi erano sempre composte da dieci alunni, e a questi si aggiungeva il maestro che giocava sempre insieme a loro: nacque così la consuetudine di giocare in undici. Il capitano di una squadra di calcio è quindi una sorta di discendente del maestro che, in quanto tale, dirigeva la sua classe di alunni. Il calcio si espanse a macchia d’olio: in Inghilterra ben presto divenne lo sport per eccellenza della classe lavorativa e non solo di quella benestante, dato che uno sport divertente, semplice e stancante era l’ideale per sfogarsi dopo una settimana lavorativa. Il fenomeno divenne in seguito di dimensioni intercontinentali e uno degli sport più diffuso ed apprezzato nel mondo. IN DIRETTA DALL’ALGA P A G I N A 1 7 LA CRONACA: UN MOMENTO DI RIFLESSIONE Nelson Mandela Sudafrica, è morto Nelson Mandela: la commozione del mondo intero "Era un gigante di giustizia", un esempio per tutta l’umanità Nelson Mandela, il padre dell’ apartheid che ha cercato di combattere il razzismo e che voleva vedere neri e bianchi insieme, è morto il 5 dicembre 2013, lasciando un vuoto nel cuore dei sudafricani e di tutti coloro che seguivano il suo pensiero. Il presidente era malato da tempo ed è morto a causa di un’infezione polmonare legata ad una tubercolosi di cui aveva sofferto in carcere, quando era più giovane. Fu arrestato due volte, la seconda nel 1963, al suo rientro in Patria, la Corte lo condannò all’ergastolo (con l’accusa di voler creare un regime comunista) ma tuttavia il discorso di denuncia che pronunciò prima di andare in carcere destò un enorme eco in tutta l’ Africa e ora che a causa della sua malattia, si è spento, questo rimane ancora il punto più alto della sua militanza. Da tempo Mandela non si vedeva più, l’uomo stimato anche dai nemici non parlava più nelle manifestazioni pubbliche e dagli schermi tv. Ma per molti, l’immagine di Mandela, è impossibile da cancellare. E’ stato un grande uomo, un esempio da seguire per tutta l’umanità, credeva in quello che faceva, nel suo sogno, ovvero di eliminare le differenze tra bianchi e neri e in un certo senso, almeno nel Sud Africa ci è riuscito. Nelson Mandela “avrà funerali di Stato”, ha annunciato Zuma, il presidente del Sud Africa. Le bandiere saranno a mezz’asta in tutto il Paese fino al giorno del funerale. Una folla si è radunata sotto l'abitazione della famiglia Mandela, a Johannesburg, per rendere omaggio a Madiba. Le immagini in diretta dalla CNN hanno mostrato molte persone in lacrime, tra cui tanti giovani. La sua vita dovrebbe essere d’esempio per tutta l’umanità, non esistono differenze sociali basate sul colore della pelle. Sono barriere invisibili create dalla mentalità limitata di certi individui, è ora di dire basta a chi discrimina un essere umano esclusivamente per come appare. Questo ha cercato insegnarci con la sua vita e le sue azioni. A noi metterla in pratica! Scabbio Beatrice, Artusi Giorgia 2M LA STORIA : dalla tragedia di Lampedusa. TRISTEZZA SUI VOLTI Le vittime “288” e “289” insieme nella stessa bara LAMPEDUSA – Mercoledì 9 Ottobre 2013. Tristezza sui volti dei sub. Lei annegava, impossibilitata ad uscire, dentro la prua del barcone che sprofondava sul fondo del mare di Lampedusa. Lui, da poco nato e ancora legato alla madre dal cordone ombelicale. Una ragazza di origini africane che aveva poco meno di 20 anni, portava in grembo quel bambino di appena sette mesi. Loro sono diventati, purtroppo, le vittime 288 e 289, tornati insieme dentro una semplice bara marrone. Li volevano separare: il neonato con gli altri bambini e la madre con gli adulti. Alla fine è prevalso il buonsenso e sono stati messi assieme . L’orribile scena, quell’immagine, non andrà mai via dalla mente dei subacquei e dei poliziotti. Ma c’è anche un altro uomo, un maresciallo capo dei carabinieri che non dimenticherà. Renato Sollustri che non riesce a dormire da quando ha avuto lo sgradevole compito di portare a galla la donna che aveva suo figlio, da poco nato, nascosto dentro i fuseaux bianchi. Loro non sapranno mai se il bambino abbia visto la luce o soltanto il nero fondo del mare. Quel che è certo, dicono con orgoglio dall’hangar, che il piccolo è stato considerato come un individuo, conteggiato nel computo delle vittime della tragedia e disposto in una bara assieme alla sua giovane mamma. Greta Tordi 2M P A G I N A IN 1 8 Halloween, la notte degli scherzi Scherzi terrificanti e paurosi C’è chi voglioso di una notte indimenticabile e da paura organizza una serie di scherzi per far sentire più vivo lo spirito di Halloween. Girando per il web se ne trovano di svariati. Tra i più paurosi: la bambina dell’ascensore, il video ingannatore, la bimba fantasma e l’indemoniata. DIRETTA DALL’ALGA bina legata ad una sedia e coperta da un lenzuolo. La povera vittima lasciata sola con la presunta indemoniata, ha il compito di darle le medicine che la farebbero guarire. Al momento di alzare il lenzuolo appare una faccia a dir poco spaventosa, e da sotto il letto, mani dal nulla. La ragazza inizia a scappare accompagnata da un grande spavento! Michela Stavinschi 2M 1 2 1) Un gruppo di persone organizza uno scherzo in ascensore: nascondono una bambina truccata in modo spaventoso con in mano una bambola mal ridotta. Man mano che l’ascensore sale, si ferma di colpo e si spengono le luci, così la bambina ha il tempo per uscire dal suo nascondiglio per spaventare a morte le vittime all’interno. Quando si riaccendono le luci ….. si salvi chi può! 2) Scherzo da fare ai bambini o alle persone più sensibili: durante la visione di un documentario interessante, appare un’immagine spaventosa con suoni da far venire i brividi. A quel punto è impossibile non urlare! 3 3) Candid camere da brivido! “la bimba fantasma”, in un Hotel prestigioso una bambina si aggira tra i corridoi stretti e bui. Chiunque se la trova davanti finisce per darsela a gambe levate a causa del suo aspetto pauroso! 4) “l’indemoniata”. Una signora ferma una passante per strada per chiederle aiuto, ha una figlia indemoniata! Una ragazza accetta di aiutarla, e viene condotta in una stanza semi buia, dove si intravede una bam- Makeup da Halloween Per la notte più paurosa dell’anno la fantasia si sbizzarrisce ed in giro durante la notte più spaventosa dell’anno possiamo incontrare streghe, vampiri, fantasmi e zombie. È una festa notturna perciò sono banditi tutti i colori sgargianti a favore del nero, il viola o il rosso sangue. Qui a destra abbiamo un tipico esempio di trucco da zombie per ragazze. Viene usato un fondotinta bianco per il viso, invece per gli occhi un ombretto nero. Da una guancia all’altra, compresa la bocca, è stata disegnata una linea nera, simile ad una corona di spine. Per quanto riguarda i capelli, si può tranquillamente indossare una parrucca nera lunga. Per i ragazzi, il trucco da zombie è forse quello più originale ma al tempo stesso quello più elaborato. Fondotinta bianco per il volto, con una matita nera si contornano gli occhi dando un senso di colatura e si indossano delle lenti a contatto bianche l’effetto è spettacolare! La bocca invece viene colorata con un rossetto nero e sfumature di rosso, come se fosse sangue. 4 Divertitevi a creare il vostro travestimento, per spaventare gli amici o semplicemente passare una serata diversa dalle altre all’insegna della paura! Noemi Vallombrosi. 2M IN DIRETTA DALL’ALGA P A G I N A Natale nel Mondo IL CAPODANNO CINESE Tradizioni e celebrazioni Il Capodanno cinese viene chiamato anche La Festa di Primavera o Capodanno lunare. E’ una delle più importanti e sentite festività tradizionali della Cina, e celebra per l’appunto l’inizio del nuovo anno secondo il calendario cinese. Questa festività viene celebrata anche in molti paesi dell’ Estremo Oriente , come la Corea , la Mongolia, il Nepal, Bhutan,Vietnam e Giappone (festività ufficiale fino al 1873) e nelle innumerevoli comunità cinesi sparse in tutto il mondo. Nel calendario cinese, tradizionale lunisolare, i mesi iniziano a ogni novilunio. Esso corrisponde al secondo novilunio dopo il solstizio d'inverno: la data varia quindi ogni anno ed è compresa tra il 21 gennaio e il 19 febbraio del nostro calendario. Le celebrazioni per il capodanno cinese durano ben due settimane e si concludono con la Festa delle Lanterne. Nella mitologia cinese, l'origine della Festa di Primavera viene fatta risalire a un'antica leggenda, secondo la quale nei tempi antichi visse in Cina un mostro chiamato Nian che era solito uscire dalla sua tana una volta ogni 12 mesi per mangiare esseri umani; l'unico modo per sfuggire a questo tributo di sangue era spaventare il Nian, sensibile ai rumori forti e terrorizzato dal colore rosso. Per questo motivo, ogni 12 mesi si è soliti festeggiare l'anno nuovo con canti, strepitii, fuochi d'artificio e con l'uso massiccio del colore rosso. I festeggiamenti veri e propri iniziano con la cena della vigilia, rigorosamente trascorsa in famiglia, per seguire con sfilate raffiguranti leoni (che rappresentano Nian), fuochi d'artificio, scambio di pacchetti rossi contenenti denaro (rigorosamente in quantità pari); il quindicesimo giorno, si conclude con la Festa delle Lanterne, quando i cinesi girano per la città tenendo in mano lanterne colorate e si pongono candele alle finestre delle case, per guidare gli spiriti benevoli. Natale nel Mondo In Russia tra passato e presente In tutto il mondo si dice che in Russia il Natale si festeggia come in nessun altro paese. Nei paesi cattolici il Natale è celebrato nel mese di dicembre, mentre in quelli ortodossi in gennaio. Così bambini e adulti russi ricevono i regali di Natale due settimane più tardi. In Russia, il Natale è sempre stato associato con molte tradizioni e usi, che poi sono stati quasi dimenticati perché il Natale fu vietato, e si poteva festeggiare solo Capodanno. Oggi in Russia Natale è di nuovo molto celebrato e sempre più persone comprendono il significato di questa festa. In questo giorno, le persone sono felici e ricordano la nascita di Cristo. Anticamente Natale era atteso tutto l’anno e ci si preparava con cura. Innanzitutto si faceva pulizia generale della casa, si decorava l’albero e si preparava il cibo per la cena di Natale. Il giorno della Vigilia si faceva un solo pasto, la cena: si digiunava per tutto il giorno “fino alla prima stella”, cioè fino alla sera. I piatti erano “di digiuno”, cioè vegetariani, senza carne. Il tavolo si decorava in modo particolare, mettendo sotto la tovaglia della paglia o del fieno, simbolo della mangiatoia in cui è nato Gesù. 1 9 Ogni anno è associato ad un animale e ad un "ramo terrestre", per una rotazione totale di 12 elementi. Il capodanno viene festeggiato dalle comunità cinesi in tutto il mondo ma è ovviamente a Pechino che raggiunge la massima spettacolarità. Il più importante appuntamento gastronomico è la cena della vigilia che durante le festività del Capodanno si svolge la sera precedente l'arrivo dell'anno nuovo. Si tratta di un momento di intimità familiare, in cui i parenti più stretti si ritrovano generalmente a casa della persona più anziana, davanti a una tavola riccamente imbandita. Le pietanze principali e immancabili sono pesce e pollo che hanno un significato scaramantico, le stesse vengono servite durante le festività e contengono spesso significati benauguranti e di buon auspicio. Li Gianna Jun Ting 2M Sotto il tavolo veniva messo un oggetto di ferro, e chi ci si sedeva davanti doveva metterci un piede sopra. Il ferro simboleggia la salute e la forza, e quindi toccandolo ci si sarebbe mantenuti sani e forti tutto l’anno. La cena era molto lunga e ricca, con tanti piatti di carne, verdura e sottaceti, focacce e dolci decorati. Poi veniva il momento più atteso – soprattutto dai bambini: tutti si facevano gli auguri e ci si scambiavano i regali. In passato e ancora oggi, l'attività più popolare a Natale è la divinazione, cioè predire il futuro. E’ un passatempo divertente ed emozionante, soprattutto perché ha elementi mistici e paurosi, che spaventano sempre molto le ragazze che lo fanno. Ci sono molti modi tradizionali per predire il futuro, ma il più usato è la cera: si versa in una ciotola piena d’acqua della cera fusa; questa forma nell’acqua delle strane forme che vengono tirate fuori e interpretate. Vavryk Olha 2M in collaborazione con la prof.ssa Marta Vanin 14 0 2 3 1 20 2E a. s. 2M a. s. 2013-20 14 Buon Natale a tutti voi!!!! Ciao ragazzi e ragazze L’Algarottino Periodico di informazione dell’IIS “F. Algarotti” di Venezia Anno I N. 1 Dicembre 2013 IN REDAZIONE Le classi 2 M, 2G, 2E, 2I, 1E con la collaborazione di Prof.ssa Giovannina Ranieri Prof.ssa Chiara de Manzano Prof.ssa Donatella Alzetta Prof.ssa Francesca Ginevra Prof. ssa Raffaella Zennaro Prof.ssa Marta Vanin Grafica a cura di Saccarola Federica Ronchin Shennon Volete dire anche voi la vostra? Avete trovato il posto giusto! Potete farlo singolarmente o anche come classe! Se pensate di aver fatto qualcosa di originale, se avete partecipato ad attività formative, se avete vinto premi o vi siete distinti in qualche Concorso e volete farlo conoscere a tutto l’Istituto non esitate ad inviarci i vostri articoli! SCRIVETECI Email: [email protected] L’ALGAROTTINO è nato per informare VOI ragazzi su tutto ciò che riguarda il nostro Istituto: news, esperienze e altro ancora! Se volete potete arricchirlo e far sì che soddisfi le vostre aspettative! Fatevi sentire! La Redazione