dal 1976 al 2006: livellazione semantica del valore dei tempi

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dal 1976 al 2006: livellazione semantica del valore dei tempi
DAL 1976 AL 2006: LIVELLAZIONE SEMANTICA DEL
VALORE DEI TEMPI E DEI MODI NELLA DIDATTICA
DELL'ITALIANO L2
Anna Godzich (S zem berska)
Istituto di F ilologia R om anza dell'Universita Adam M ickiewicz, Poznań,
P olon ia
verm ilio n 84@ g m ail.co m
K ey w o rd s: italian L2 teaching, sem an tic leveling, con secu tio
tem porum e m odorum , italian language acquisition, italian language
com petition.
S u m m a ry
In th e paper w e p resen t som e o f th e m ost sign ifican t ten d en cies in
Italian L2 teach in g in the p ast th irty y ears ( 1 9 7 6 - 2 0 0 6 ). All o f the
sim plifications con cern Italian m oods: im perative, gerundio p resen te
e passato, p ast and p resen t infinitive, congiuntivo trap assato ,
condizionale com posto. In our analysis w e w an t to com pare certain
featu res p re sen t in th e m o st re ce n t Italian L2 gram m ars w ith th o se
o f th e seventies and n ineties o f th e p ast century.
P a r o le ch ia v e: didattica d ell’italiano L2, livellazione sem antica,
con secu tio tem porum e m odoru m , acquisizion e d ell’italiano L2,
com peten za in italiano L2.
S in te s i
Con il presente articolo ci proponiam o di passare in rassegna i piu
significativi cam biam enti nella didattica della lingua italiana com e L2
riguardanti la consecutio m odorum . Passerem o in rassegna in effetti la
sem plificazione delle seguenti strutture: im perativo, gerundio presente
e
passato,
condizionale
infinito
p resente
com posto.
e
passato,
Sull’esem pio
100
congiuntivo
delle
trapassato,
semplificazioni
nella
gram m atica
italiana
potrem o
osservare
alcuni
aspetti
della
trasform azione in atto nell'italiano contem poráneo. La nostra analisi
consiste nel paragonare alcuni tratti particolari presenti m aggiorm ente
nelle gram m atiche del Duemila con quelli degli anni Settanta e Novanta
del secolo scorso.
Scrivendo q u este parole, m oviam o da un im p eliente bisogno di
riassu m ere i piu recen ti cam biam en ti nella didattica dell'italiano L2
nella con secu tio m od o ru m : infatti, il periodo che qui ci in teressa va
dal 1 9 7 6 al 2 0 0 9 , il ch e co rrisp o n d e alia pu bblicazione dei segu enti
m anuali d'italiano L2, co n sid erati da noi rap p resen tativi p er il
periodo in cui sono stati pubblicati:
K aterin K aterinov (1 9 7 6 ) , La lingua italian a p e r stranieri, Corso
su p eriore, Perugia, Guerra,
Bruno Storni (1 9 9 3 ), G ram atyka ję z y k a w ło skieg o [La gram m atica
della lingua italiana], W arszaw a, Delta,
Susanna N o cch i/R o berto Tartaglione ( 2 0 0 6 ) , G ram m atica a v an zata
d ella lingua italian a con esercizi, Firenze, Alma Edizioni.
II nostro punto di riferim ento monolingue italiano e stata la
gram m atica di consultazione di Marcello Sensini (2 0 0 5 ), La lingua e i
testi, Milano: Mondadori Scuola.
Dal m om ento che il periodo che va
dalla
m anuale
pubblicazione
del
primo
di gram m atica
da
noi
considérate (1 9 7 6 ) alia pubblicazione dei m anuali del Duemila (2 0 0 5 e
2 0 0 6 ) e piuttosto lungo, un tale insiem e di m anuali ci pare significativo.
Va ancora puntualizzato che tutti i m anuali sopraelencati eccetto
Sensini ( op. cit.), il quale viene utilizzato nell'insegnam ento della
sintassi dell'italiano L2, vengono utilizzati da noi nell'insegnam ento
dell'italiano L2 nel Dipartim ento di Lingua e Letteratura Italiana
dell'Universita Adam Mickiewicz di Poznań in Polonia.
Scrivendo qu esto con tribu to, m oviam o an ch e dal p resup posto
che gli stu d en ti (nel n ostro caso specifico coloro di m adrelingua
polacca) hanno bisogno di lin ee guida fisse che co stitu iscan o un
101
punto di riferim en to im prescindibile. Troviam o un p arere sim ile, a
proposito di un dizionario bilingüe p er l'u ten te stran iero , in Jam rozik
(2 0 0 6 : 6 ):
(...] d'altro canto siamo del parere che un dizionario bilingüe e per l'utente
straniero come un faro, che lo debba guidare nelle scelte linguistiche e
fornirgli un modello da seguire, quel modello fiorentino che ha garantito
per secoli alia lingua italiana la sua uniformita.
La P ro fesso ressa Jam rozik prosegue, afferm ando che il ruolo di un
dizionario bilingüe d ifferisce da quello di un dizionario m onolingue,
in quanto qu est'u ltim o
puó fornire la pluralita effettiva di usi tra i quali l'utente di lungua madre
sapra effettuare le scelte giuste; invece il dizionario biligue, indirizzato a un
pubblico con competenza lingüistica incerta, e necessariamente molto piu
normativo.
Avendo ch iesto agli stu d en ti di filologia italiana d ell'Istitu to di
Filologia Rom anza com e d ovrebbe e sse re una g ram m atica di una
lingua stra n iera p erfetta, adeguata alie esigenze degli studenti
(ten end o
an ch e
p resen te
che,
nella
m aggioranza
dei
casi,
padroneggiano alm eno u n'altra lingua stran iera), o ltre all'italiano si
tra tta
d ell'in glese),
abbiam o
o ttenu to
la
risp o sta
che
una
g ram m atica d ovrebbe e sse re sop rattu tto funzionale, utile. Sull'utilitá,
seppu r sem p re riguardo a un dizionario e alie sue voci, si pronuncia
la P ro fesso ressa Jam rozik (2 0 0 6 : 5 ): in effetti,
la P ro fesso ressa
scrive:
Solo cercando di rispondere ad ogni passo alia domanda "l'utente straniero
sapra dove mettere l'accento, formare il plurale, usare la preposizione
adatta?” l'autore riesce a rispondere alie esigenze del pubblico e dargli un
dizionario utile. Infatti, uno dei maggiori peccati che si possano rinfacciare
a un dizionario e di non fornire nel testo della voce la risposta a queste
domande fondamentali e pertanto rivelarsi di poca utilita.
102
Un punto chiave di un tale ragionam ento, il quale a p er n ostro si
addice an ch e al d iscorso sull'utilitá di una gram m atica, sará allora
risp o n d ere alie esigenze, al bisogno del p arlante L2.
La fu n z io n a lita
Data
l'im p ostazion e
della
n ostra
ricerca,
il
sintagm a
g r a m m a tica fu n z io n a le sará uno dei term in i chiave dell'indagine.
Volendo pero tra tta re di una tale gram m atica (in tesa com e 'utile,
risp o n d en te alie esigenze del p arlante L2'), bisogna innanzitutto
ch ied ersi che cosa significhi quest'aggettivo in riferim ento a una
gram m atica e se sia m ai stato usato in tale co n testo ? Nel Grande
D izionario di P arole S tran iere di Bańko (2 0 0 5 : 4 2 6 ) troviam o la
definizione segu ente dell'aggettivofu nzionale:
fu n kcjon aln y - 'odp ow iadający potrzebom , dobrze sp ełn iający swą
funkcję' ['che risponde alie esigenze, che adem pie b en e alla propria
funzione'];
'm ający zw iązek z funkcjonow aniem lub funkcję w jakim ś
system ie' ['che e collegato con il funzionare o che svolge funzione in
un sistem a'].
Invece
il
sostantivo fu n k cjon aln o ść
['funzionalita']
non
risulta
lem m atizzato né nel Piccolo D izionario della Lingua P olacca del 1 9 6 9
né nel D izionario d ella Lingua P olacca online con su ltabile all'indirizzo
In te rn et h ttp ://s jp .p w n .p l/. II suddetto term in e viene peró registrato
dal D izionario E tim ologico d ella Lingua Italian a (1 9 9 9 : 6 2 1 ):
fu n z io n a lita - 'qu alitá di funzionale' (1 8 8 4 -8 6 , D'Annunzio) nonché
dallo Zingarelli M inore (2 0 0 1 : 4 4 0 ) - 'ca ra tteristica di ció che e
funzionale'. Intanto la voce fu n z io n a le viene spiegata dallo stesso
DELI (1 9 9 9 : 6 2 1 ) nei term in i seguenti:
voce dotta lat. fu n ction e (m ), da fünctus, participio passato di füngi,
fu n g ere; voce giunta attraverso il fra n cesefo n ctio n (1 5 3 9 ) , i derivati
provengono tu tti dal ír.fon ction n el 'relativo alie funzioni e se rcita te da
una
persona,
da un organo, da un congegno'
(1 8 4 6 ,
stam pa
m ilan ese); 'ch e adem pie alie funzioni p er cui e stato co stru ito ' (1 9 3 8 ,
M. B ontem p elli); 'arch itettu ra razionale o funzionale sa reb b e il
rapporto tra la form a degli edifici e la loro d estinazion e' (1 9 4 2 ,
Panzini D izionario).
103
Come vediam o, viene rip etuto a piu rip rese che fu n z io n a le
significa 'tale che adem pie / che adem pie b en e alie funzioni per cui e
stato costruito'. Visto e con sid erato quanto detto sinora, ci sorgono le
dom ande: quando invece una gram m atica possa e sse re con sid erata
fu n z io n a le ? Quando una gram m atica si possa dire fu n z io n a le ? In tal
caso la funzionalitá equivarrá alia furbizia, al sap er adeguarsi?
L'aggettivo
fu n z io n a le
apparve
nell'am bito
del
Circolo
Linguistico di Praga: in effetti nelle Tesi (1 9 2 9 ) esso venne applicato
alia lingua, co n sid erata un sistem a funzionale, avente lo scopo di
com un icare (cfr. B eccaria 2 0 0 4 : 3 4 5 ). Nello stru ttu ralism o veniva
detto
fu n z io n a le
un
elem en to
"cap ace
di
stab ilire
differenze
ling ü ísticam ente rilevan ti” (B ecca ria o p.cit .: 3 4 4 ). E cosí, il suddetto
tratto caratterizza p er esem pio i fonem i, ricop ren ti nel sistem a
linguistico la funzione distintiva, al co n trario delle varianti fonetiche.
Tuttavia, l'approccio funzionalista non con cern eva solam en te la
fonologia, le ricerch e stru ttu raliste vertevano an ch e sulle funzioni
della lingua (funzione cognitiva ed em otiva, funzione com unicativa e
poética).
L'aspetto
sviluppato
(Functional
da
Dik
funzionale
(1 9 9 7 )
G ram m ar).
della
nella
lingua
sua
A nalizzando
la
fu
su ccessivam en te
G ram m atica
g ram m atica
Funzionale
in
chiave
funzionalista Dik (op.cit.: 1) si chiede com e i p arlanti riescan o a
com un icare tram ite
l'uso
di esp ressio n i linguistiche, com e
sia
possibile che riescan o a farsi capire, n on o stan te tan ti fatto ri che non
coadiuvano la com un icazione (il sap ere diverso di ogni parlante, le
proprie convinzioni, i pregiudizi, le em ozioni). L'autore nota che
nell'uso com unicativo della lingua o ltre alia cap acita lingüistica
vengono
coinvolte piu cap acita
dell'uom o. E sse sono:
cap acita
ep istem ica, lógica, quella percettiva n on ch é sociale. In una tale
prospettiva co n ta la cap acita di co stru ire le frasi p erm etten ti di farsi
capire. Ne con segue che nel paradigm a funzionalista la lingua viene
sop rattu tto p ercep ita com e uno stru m en to di com unicazione. La
cap acita
com unicativa
funzionalista,
p referita
alia g ra m m a tica l
co m p eten ce chom skyana (1 9 6 5 ), designa la cap acita com unicativa
del p arlan te (nativo), la quale com pren de sia l'abilitá di co stru ire, di
in te rp re ta re e di cap ire delle esp ressio n i linguistiche co rrette, sia
104
l'ab ilitá di u sarle efficacem en te in un co n testo appropriato in una
data situazion e com unicativa. Dik ( op.cit .: 6) va oltre, sottolinen d o
che la suddetta cap acita com unicativa com pren de anche l'ab ilitá di
u sare le
esp ressio n i linguistiche
m alform ate gram m aticalm ente
purché esse ci p erm ettan o di farci capire.
Vale la pena ricord are an cora un asp etto m eno técn ico della
te o ria il che riguarda la d istinzione p a r o la fu n z io n a le - p a r o la pien a.
Tra le prim e vengono an noverate le cosid d ette parole vuote, ovvero
congiunzioni,
preposizioni,
p articelle
gram m aticali
prive
di un
con tenu to sem án tico proprio, m a che svolgono un ruolo rilevante
all'in tern o
della
frase
(congiungono,
uniscono
gli
elem en ti,
stabilisco n o i rapporti sin tattici tra gli elem en ti della p roposizione o
del p eriodo), m en tre alie p a r o le p ien e ap p arterrann o i lessem i
sem án ticam en te autonom i, com e sostantivi, aggettivi, verbi (cfr.
B eccaria op.cit.: 3 4 4 ).
Nel p resen te con tribu to la funzionalita viene co n cep ita com e
l'ad em p iere alia propria funzione, la quale, co n fo rm em en te all'ottica
funzionalista del Circolo di Praga, trattan d osi della lingua, e quella di
com unicare.
Com unicare,
ovviam ente,
servendosi
dei
m ezzi
gram m aticali p er co stru ire delle frasi co rre tte dal punto di vista
sintattico.
Nella parte successiva appu rerem o se la sem plificazione delle
stru ttu re
nell'italiano
con tem p orán eo,
reg istrata
nei
m anuali
d'italiano L2, sia da co n sid erarsi funzionale.
Per qu esto m otivo conveniam o p ienam ente con quanto so stien e
Corbucci (2 0 0 7 : 1 0 2 ):
La variegatezza e complessita del repertorio lingüístico italiano potrebbe, a
prima vista, disorientare lo studente, ma la presentazione di materiali
autentici e attuali, resi piu comprensibili dalla mediazione dell'insegnante
sugli aspetti linguistici e socio-culturali, dovrebbe suscitare la sua curiosita
e favorire la motivazione. II docente deve rendere consapevole il discente,
in maniera gradúale, dell'esistenza di diversi modelli linguistici, piu o meno
prestigiosi, resi riconoscibili da "tratti” caratteristici, che sono usati in
circostanze particolari e da particolari categorie di parlanti. Si pone il
problema di quando introdurre le diverse varieta sociolinguistiche: mentre
alcune
caratteristiche
elementari
delle varieta
105
diafasiche,
come
la
differenza tra registro fórmale e infórmale, possono essere introdotte
anche a livelli iniziali, sarebbe, invece, opportuno proporre gli aspetti piu
complessi riguardanti le varieta diastratiche (sottocodici, tratti
substandard] e diatopiche (italiani regionali, dialetti) a livelli piu avanzati.
Per quanto riguarda le varieta diamesiche, la differenza tra scritto e parlato
puó essere introdotta ai livelli elementari, mentre le caratteristiche della
lingua trasmessa richiedono una maggiore competenza dell'italiano.
Prim a di p assare all'an alisi vera e propria, teniam o a so tto lin eare che
anche Corbucci m ette in rilievo la v arieta del panoram a linguistico
italiano con tem p orán eo, e la difficoltá in cui si ritrova il discen te
d'italiano L2 di fronte a tale ricch ezza di form e.
I c a m b ia m e n ti n e lla d id a ttic a d e ll'ita lia n o L2 r ig u a r d a n ti i m o d i
Tra
i
cam biam en ti
in
italiano
osserviam o
quello
riguardante
l'im perativo. Si stareb b e passando dal m odo al tem po v erb ale per la
2 a p erso n a del singolare: in effetti in N o cch i/T artaglion e ( o p .cit .: 1 6 0 )
troviam o l'in form azion e che i verbi quali an dare, dare, f a r e e sta re
possiedono due form e per l'im perativo di 2 a p erso n a singolare
(va'/vai, d a'/d ai, f a ' / fa i, sta'/staí). L'accennó anche Storni (op.cit.:
1 4 5 ), aggiungendo sem p re che si tratta del parlato infórm ale. Tale
fatto non viene segnalato pero nella gram m atica di con su ltazion e di
Sensini (op.cit.).
La qu estio n e sulla quale gli au tori dei m anuali d'italiano L2
esam inati
sono
gerundio.
In
m eno
gen erale
concordi
il
riguarda
gerundio
l'im piego
p resen te
nelle
del
modo
su bordinate
im plicite introduce una circo stan za co n tem p orán ea [che sia modo
(1 ) e (2 ), causa (3 ), tem po (4 )] a quella esp ressa dal verbo della
p roposizione reggente:
(1 ) Hanno vinto (com e?) attaccand o (K aterinov op.cit.: 4 7 ),
(2 ) S'im para (com e?) sbagliando (K aterinov op.cit.: ibidem ),
(3 ) Sapendo (= Poiché sapevo) com e stavano le co se sono stata zitta
(Sen sin i op. cit.: 2 3 0 ),
(4 ) Tornando a casa (= M entre io stavo torn an d o ), (io) ho in con trato
Gianni (Sen sin i op.cit.: ibidem ).
Invece il gerundio passato n elle frasi subord in ate im plicite esp rim e
106
un'azione a n terio re a quella esp ressa dalla proposizione reggente:
(5 ) Essendo p artita Laura (= Siccom e Laura era p artita), io sono
rim asta sola (Sen sin i op.cit.: ibidem ).
Tuttavia, m en tre K aterinov (op.cit.: ib id em ) sottolineava che e
raro che il gerundio venga usato in m odo indipendente:
(6) Regnando il caos, il sistem a dem ocrático e seriam ente m inacciato,
tale situ azion e non v ien e segn alata da Sensini (op.cit.). Vediamo che
egli (op.cit.: 2 3 1 ) nel 2 0 0 0 sullo stesso argom ento so stien e che
quando
il
gerundio
viene
usato
in
form a
assoluta,
ovvero
in d ip en d en tem en te dal soggetto della frase principale, con un suo
soggetto
autonom o,
indicato
ch iaram en te,
il
soggetto
nella
p roposizione con il verbo al gerundio debba esse re esp resso , perché
in caso co n trario la frase risu ltereb b e in accettab ile dal punto di vista
gram m aticale. Si con frontino i due periodi sotto stan ti:
(7 ) Avendo un po' di febbre, il padre proibi a Gianni di uscire.
(8 ) Avendo Gianni un po' di febbre, il padre gli proibi di uscire.
Ne con segue che il periodo (7 ) non e gram m aticalm ente accettab ile
se ad avere la febb re e Gianni.
Sulla stessa scia N occh i/T artaglion e (op.cit.: 1 9 0 ) elencando i
periodi segu enti com e esem pi dell'uso del gerundio assolu to rilevano
che in tali casi il soggetto autonom o del gerundio deve essere
indicato ch iaram en te (le so tto lin eatu re sono di N occh i/T artag lion e):
(9 ) Facendosi sera, abbiam o deciso di to rn a re a casa.
(1 0 ) Non essen d oci altra p ossibilitá. farem o com e dici tu.
(1 1 ) Avendo Paolo detto q u este parole, io non potevo difenderlo.
(1 2 ) Avendo io stesso fatto quell'errore, tu sai che non ti potrei mai
criticare.
(1 3 )
Continuando
qu esta
crisi
econom ica.
la
disoccupazione
p o treb b e aum entare.
Notiam o che in ogni periodo il soggetto v ien e indicato, com e
accadeva an ch e nel m anuale katerinoviano (op. cit.: 2 8 ). In tali casi,
trattan d osi dell'im piego del m odo gerundio, si richied e quindi
l'id en tita
del
soggetto
tra
subord in ata
e
reggen te
oppure
l'esp licitazio n e del soggetto stesso, com e nei periodi (1 ) - (1 3 ).
N o cch i/T artaglion e (op.cit.: 1 9 1 ), com e vedrem o, risultano
pero alquanto perm issivi spiegando l'uso del gerundio p resente, il
107
quale, a p a rer loro, puô esp rim ere an ch e la circo stan za a n terio re o
p o sterio re "se lo spazio di tem po in terco rso tra l'azione esp ressa dal
verbo della principale e quella esp ressa dal gerundio è brev e”.
N onostante Sensini (op. cit.: 2 3 1 ) afferm i che "orm ai il gerundio
passato [...] non è quasi più u sato ”, tale uso del gerundio p resen te ci
risulta dubbio. N occh i/T artaglion e in tanto adducono gli esem pi che
noi segnaliam o con un punto interrogativo:
(1 4 ) ?Scoprendo qu esto rim ase senza parole (= Dopo aver scop erto
qu esto rim ase senza parole).
(1 5 ) ?Mi accendevo una sigaretta, pentendom i im m ed iatam en te per
averio fatto (= Mi accendevo una sigaretta subito dopo esserm i
pentito di averio fatto).
Effettivam ente, nel periodo (1 5 ) lo spazio di tem po in terco rso tra
l'azione esp ressa dal verbo della principale e quella esp ressa dal
gerundio è breve, il che viene so tto lin eato dalla presenza di un
m od ificante tem p o rale ( im m ed ia ta m en te ). Cionostante, ci pare che
alm eno nel periodo (1 5 ) la relazion e tra la p rincipale e la dip endente
risulti e sse re più di co n tem p oran eitá che di an tério rité. Per quanto
riguarda invece l'esem p io (1 4 ), secondo noi a confronto con il
periodo (1 5 ) è più difficile vederli il rap p orta di con tem p oran eitá, nel
quai caso la proposizione subordinata, se esplicita, sareb b e
(1 6 ) M entre scopriva qu esto rim ase senza parole.
Tale prospettiva presuppone che l'azione di scoprire venga percepita
nel suo durare e che noi ne vediamo appunto l'aspetto imperfettivo. Ne
consegue che, quanto alla relazione tra la principale e la dipendente, al
periodo (1 6 ) si addice meglio la relazione di anterioritá:
(1 7 ) Dopo aver sco p erto qu esto, rim ase senza parole.
A far con fond ere è il verbo della dip endente il quale è difficilm ente
asso ciab ile
all'im perfettivitá:
in
effetti
esso
sem bra
p iu ttosto
asso cia rsi con un'azione caratterizzata dal tratto [+p erfettivo]:
(1 8 ) Ho sco p erto che lei lo tradisce.
(1 9 ) Avevamo sco p erto che Mario partí da solo.
(2 0 ) C ristoforo Colom bo sco p ri l'America nel 1 4 9 2 .
In più, n ell'esem pio (1 4 ) il rico rso all'asp etto durativo d ell'azione
non risulta giustificato. Pertanto in qu esto caso la soluzione m igliore,
a n ostro avviso, sa reb b e l'uso del gerundio p assato:
108
(2 1 ) Avendo sco p erto questo, rim ase senza parole.
E nel caso si volesse so tto lin eare che la dipendente è caratterizzata
dal tratto [+im perfettivo] (1 6 ), va u sata la congiunzione m en tre
oppure la stru ttu ra co rrisp o n d en te, ovvero in+infinito presen te:
(2 2 ) Nello sco p rire ció rim ase senza parole.
Dati gli
accorg im en ti
sop rastan ti,
volendo
esp rim ere
la
con tem p oran eità tra subord in ata e reggente, com e nel caso del
periodo (1 4 ), consiglierem m o l'uso di uno dei tre elem en ti citati
sopra
(gerundio
p roposizione
p assato,
subord in ata
congiunzione
esp licita
con
tem p orale
il
verbo
m entre+u na
all'im p erfetto
indicativo, in+infinito p resen te ) p erch é la soluzione cui ricorron o gli
au tori è vaga, non è la situazion e prototip ica dell'uso del gerundio
presente.
I
cam biam enti riguardano anche l'uso del modo congiuntivo
trapassato nonché
del condizionale com posto nel periodo ipotetico
dell'irrealtá al cui posto troviam o spesso e volentieri l'im perfetto
indicativo per esprim ere un desiderio irrealizzato o irrealizzabile e il
cosiddetto „futuro del passato”. Infatti, per indicare un'ipotesi e la
conseguenza
di
un'ipotesi
irrealizzata
o
irrealizzabile
N occhi/Tartaglione ( op. cit.: 14) suggeriscono che le frasi seguenti, (23)
e (2 4 ), con l'im perfetto indicativo al posto del congiuntivo trapassato
nella protasi e del condizionale com posto nell'apodosi, equivalgano alie
frasi nelle quali lo stesso concetto viene espresso tram ite l'uso del
congiuntivo trapassato nella proposizione subordinata condizionale e
del condizionale com posto nella reggente:
(2 3 ) Se m i parlavi, potevo an ch e cam biare idea.
(2 4 ) Se lo sapevo, te lo dicevo.
Al contem po nel m anuale k aterin ovian o (op. cit.: 2 6 ) troviam o
am bedue le p ossibilité, b en ch é l'altern ativa con l'im p erfetto viene
an cora segn alata tra p aren tesi tond e (2 5 b ):
(2 5 a ) Se lo avessi visto, gli avrei parlato.
(2 5 b ) (Se lo vedevo, gli parlavo).
S torni (op. cit.: 1 3 3 ) a sua volta a proposito dell'uso dell'im perfetto
indicativo nel sistem a verb ale italiano p er parlare del p assato elenca
il periodo ipotetico d ell'irrealtá nel quale il tem po verb ale in
q u estio n e viene usato al posto del congiuntivo trap assato nella
109
subord in ata
condizionale
e
del
condizionale
com posto
nella
reggente. Cionondim eno, 1'autore sotto lin ea p ro n tam en te che tale
uso caratterizza il parlato infórm ale. Lo studioso rip o rta 1'esem pio
che
segue,
segnando
tra
p aren tesi tond e
l'equ ivalente
con
il
congiuntivo trap assato e condizionale com posto:
(2 6 ) Se lo sapevo, venivo anch'io ( = Se l'avessi saputo, sarei venuto
anch'io).
Al contem po
Storni
(op.cit.: ib id em ) am m on isce che il ricorso
all'im perfetto indicativo possa riguardare an ch e l'uso com e nel
periodo segu en te (2 7 ):
(2 7 ) Potevi a w isa rm i prim a ( = A vresti potuto avvisarm i prim a).
Sugli esem pi citati vediam o che m en tre Storni aggiunge
un'inform azione pragm atica a proposito del registro, la gram m atica
re ce n te (N occhi/T artaglione 2 0 0 6 ) ne risu lta del tu tto priva, il che
puô tra rre in inganno an ch e l'ap p ren d en te avanzato.
Tuttavia, nel suddetto m anuale, trattan d o il periodo ip otetico
N o cch i/T artaglion e (op. cit.: 1 9 2 ) ci forn iscono delle inform azioni
utili a proposito
della
differenza
stilistica
nell'uso
del tem po
im perfetto indicativo e dei due m odi in qu estione. Non si parla perô
di registro, b en si della carica sem an tica dei periodi. Elencando i tipi
di ip otetica gli au tori sotto lin ean o infatti che
La differenza fra periodo ipotetico dell'irrealtà espresso con congiuntivo e
condizionale o con l'imperfetto è esclusivamente stilistica. Quanto più
voglio fare intendere che la mia ipotesi è articolata e pensata (le
sottolineature sono mie - A.G.) tanto più userô congiuntivo e condizionale.
Quanto più voglio fare intendere che l'ipotesi è leggera. poco argomentata o
anche irónica tanto più usero l'imperfetto.
Le co statazio n i sop rastan ti trovano risco n tro negli esem pi
rip o rtati nel m anuale:
(2 8 ) Se l'Italia l'avessero u nificata i B orboni e non i Savoia la storia
sa reb b e stata diversa.
(2 9 ) Se ero ricco non stavo m ica qui a lavorare!
Come vediam o, nel caso del periodo (2 9 ) il con tenu to scherzoso,
ironico viene evidenziato an co r di più tram ite il ricorso all'avverbio
di valutazione (di negazione) m ica. I due esem pi (2 8 ) e (2 9 )
110
d ocum entano
b en e
la
dicotom ía
trap assato -con d izion ale
com posto
nel
e
ricorso
al
all'im p erfetto
congiuntivo
nel
periodo
ipotetico. L'inform azione stilistica m anca pero nel capitolo 2 dedicato
ai tem pi del passato e sa reb b e stata utile p er spiegare in m aniera più
p recisa
l'uso
dell'im perfetto
indicativo
per
p arlare
d ell'ip otesi
irrealizzata (2 3 ), (2 4 ).
Gli esem pi suddetti si rifacevano alle situazioni passate.
C onsideriam o
ancora
un
periodo
che
docu m enta
com e
nella
g ram m atica pu bblicata di recen te (N occhi/T artaglione op.cit.: 2 3 )
l'im p erfetto indicativo viene usato alla stregu a del condizionale
com posto quando si tratta an ch e d ell'azione irrealizzabile nel futuro:
(3 0 a ) A ccom pagnerai tu il nonno dal d o ttore? Lo facevo v o len tieri
anch'io!
(3 0 b )
A ccom pagnerai tu il nonno
dal d ottore?
Lo avrei fatto
v o len tieri anch'io!
O sserviam o
innanzitutto che si rico rre di nuovo all'im p erfetto
indicativo al posto del condizionale com posto, qu esta volta perô per
esp rim ere un a zio n e/u n d esid erio irrealizzabili. Ne con segue che lo
statu s dell'uso dell'im perfetto risu lta uguale a quello del condizionale
com posto, il che non trova risco n tro nei fatti: in effetti gli esem pi
(3 0 a )
e (3 0 b ) d ifferiscono di reg istro p erch é il periodo
(3 0 a )
d ovrebbe ap p arten ere al parlato infórm ale.
A qu esto punto, a n ostro avviso, b iso g n ereb b e an cora ch ied ersi se
polivalente
sia
m onovalenza,
an cora
i periodi
funzionale, dal m om ento
sem p lificati
a
causa
che, p ersa
della
la
livellazione
sem an tica del valore dei tem pi verb ali non sono più si trasp aren ti
com e lo erano prim a. La gram m atica liquida sará sem p re funzionale?
Non perde la trasp aren za e con ció la p recision e? Lo stesso varrá per
la sem plificazione di altre form e, p er esem pio delle congiunzioni: il
ch e polivalente sará sem p re sem án ticam en te p reciso, avendo p ersino
p erso l'accen to gráfico?
(3 1 ) Entra p erch é piove -> (3 2 ) Entra ché piove -> (3 3 ) Entra che
piove.
Se invece si tra tta di una situazion e m arginale, com e p er esem pio in
(1 4 ), essa non an d reb b e segn alata in un m anuale d'italiano L2,
poiché o cco rre an cora a sp ettare ed o sserv are l'usus [E' un p arere
111
esp resso da noi nel p reced en te con tribu to - frutto del convegno
Studia R om anistica B eliana II, ten u to si all'U niversita M atej Bel di
Banská B ystrica il 2 0 -2 1 o tto b r e /2 0 1 1 . Cfr. Godzich (Szem bersk a)
2 0 1 4 :] :
occorrerebbe osservare la lingua e seguire i suoi cambiamenti, senno,
anzitutto, l'usus1 come viene anche suggerito dalla sobria opinione di
Marazzini (2006: 101] il quale auspica „serena legittimazione della norma
[...] ammessa in una visione progressista”. Sara mai possibile? Ci pare non
solo la soluzione piú composta, ma anche la piú applicabile oggigiorno,
o, qu antom eno forn ire un'inform azione pragm atica.
C o n clu sio n i
Volendo
ca ra ttere
conclu dere,
sem bra
m utevole della lingua
opportuno
in quanto
so tto lin eare
organism o
il
vivo, in
continuo divenire, un p rocesso. Tale co n cettu alizzazion e della lingua
com e en erg eia, ovvero attivita e non prodotto ( erg on ] e rin tracciab ile
in Hum boldt (2 0 0 1 ), W aw rzyniak (1 9 7 4 ), B eszterd a/Sy p n ick i (2 0 0 4 :
4 1 ) nonché in W ąsik (2 0 1 0 ). I linguisti in o ltre afferm ano che si
tra tte re b b e di una continua revision e della norm a, con qualche
aggiornam ento
all'o cco rren za
(D'Achille
2003:
2 3 ).
Le
non
sottovalutabili differenze tra la norm a e l'usus vengono m esse in
rilievo da Beszterd a (2 0 0 7 ), n on ch é dallo stesso D'Achille (op. cit.).
N onostante la lingua scritta rim anga un baluardo dell'italiano, il
parlato sta subendo la sem plificazione di p arecch ie stru ttu re il che
trova an ch e risco n tro nello scritto. A qu esto punto vale la pena di
ricord are u n'im p ortante presa di posizione in m érito, ossia quella di
B erru to (1 9 8 5 : 1 4 6 -1 4 7 ) , il quale sostien e che l'italiano parlato non
abbia un'altra gram m atica. Esso, a p arere dello studioso, risulta
m eno sorvegliato e piu spontaneo, caratterizzato da una gram m atica
liberalizzata, focalizzata non tanto sul sistem a, ben si sul parlante.
Secondo noi o cco rre te n e re p resen te che i cam biam en ti vengono dal
parlato, dal cosiddetto "b asso ”. Al contem po bisogna ram m en tare che
1Dello stesso p arere rim ane D’A gostino (2 0 0 7 : 2 2 2 -2 2 3 ) il quale raccom anda di
osservare il linguaggio ed il parlante al tem po stesso.
112
la lingua è n ata com e códice parlato, non scritto. E' n ata per
com unicare, e qu esta resta la sua funzione prim aria.
Avendo
passato
in
rasseg n a
le
su ddette
g ram m atiche
di
con su ltazion e e i m anuali d 'italiano L2 di oggi, possiam o fácilm ente
rilevare che si tra tta sem p re di più di op ere descrittive, le quali
segnalano
le
scelte
effettive
del
sistem a
linguistico
italiano
(N o cch i/T artaglio n e), m en tre la norm a coincideva p er lo più con le
g ram m atiche p rescrittive. A tali cam biam en ti co n co rre anche il fatto
che
la
realtà
diventa
sem p re
di
più
una
rea ltà
liquida,
co n fo rm em en te al co n cetto bau m aniano (2 0 0 5 ). Viviamo in un
m on do liquido, atto rn iati dalla cultura in stan t (Melosik 2010), in una
s o cietà liquida nella quale prim eggia Yhom o consum ens, perciô le
relazion i tra i fen om en i e le relazion i in terp erso n ali hanno i confini
sem p re m eno netti. A ll'epoca della m od ern ità liquida non dovrebbe
so rp ren d ere il fatto che an ch e la gram m atica stia diventando tale.
Per qu esto m otivo ci prem e segn alare che fenom eni com e
l'uso dei m odi verb ali stanno an ch 'essi cam biando. I cam biam en ti
rilevati, riguardanti nella m aggioranza dei casi la sin tassi della frase
com p lessa n ell'italiano con tem p orán eo, dim ostrano a n ostro p arere
che il m odello classico della con secu tio tem porum e m odoru m in
italiano,
an d rebbe
risco n trab ile
aggiornato,
p er esem pio
am pliato
in
K aterinov
poiché
(op. cit.: 2 4 ),
d ifferisce
dalla
realtà
com unicativa od iern a in Italia. In più ad un taie m odello vanno
aggiunte an ch e delle osservazion i stilistich e d escriventi la differenza
nell'uso p. es. tra i periodi (2 8 ) e (2 9 ).
Visto e co n sid erato quanto sopra, second o noi nei m anuali
d'italiano
L2 an d rebbe segnalato
quando
si tra tta
dei parlato
infórm ale e quando invece della lingua scritta e va usato il registro
sorvegliato. I m anuali d'italiano L2 d ovrebbero in o ltre fo rn ire un
quadro di riferim en to approssim ativo di uso di tali reg istri nonché di
situazioni d'uso.
Si noti in o ltre che ai cam biam en ti all'in tern o del paradigm a
dei tem pi e dei m odi in italiano co n co rro n o sia fatto ri in tern i che
quelli estern i: da una parte sono gli stessi parlanti a cercare
sem plicità, sin teticità, econom ia, m assim o risparm io di parole e di
m orfem i, d all'altra invece il sistem a linguistico su bisce degli influssi
113
stran ieri (m odelli germ an ici) e an ch 'esso " a w e r te ” il bisogno di
concisione.
La
sem plificazione
p ertan to
sa reb b e
assim ilabile
all'agevolazione della com unicazione.
A qu esto punto a n ostro a w is o b iso g n ereb b e ancora ch ied ersi
se polivalente sia an cora funzionale, dal m om ento che, p ersa la
m onovalenza,
i periodi
sem plificati
a
causa
della
livellazione
sem an tica del valore dei tem pi verb ali non sono più si trasp aren ti
com e lo erano prim a. La gram m atica liquida sará sem p re funzionale?
Non perde la trasp aren za e con ció la p recision e? Come abbiam o
avuto modo di o sserv are i periodi non sono in terscam biabili com e a
volte risu lta dai m anuali. In b ase alie frasi analizzate in qu esto
con tribu to (1 4 ) vediam o che la sem plificazione delle stru ttu re fa
crea re dei p eriodi che p o treb b ero falliré ai te s t sulla sin tassi poiché,
per esem pio, l'uso del gerundio p resen te viene esteso anche alie
azioni an terio ri risp etto alia frase reggente.
Inoltre, visto
co n statazio n e
ch e
quanto
per
detto
l'italiano
sinora,
L2
si puo
m anchi
un
azzardare
la
m anuale
di
referim en to. Una tale opera an d rebbe su ccessivam en te aggiornata di
modo che co stitu isce un in siem e om ogeneo e che l'u ten te non trovi
in un tot di g ram m atiche diverse delle inform azioni divergenti
p erch é m agari aventi diverse date di pubblicazione. Si p o treb b e
p ertan to inaugurare una gram m atica on line co stitu en te il punto di
riferim ento p er gli appren d en ti stran ieri, aggiornata con costanza dai
linguisti dellA ccadem ia della Crusca di modo che sia accessib ile e
con su ltabile con tu tti i cam biam en ti a w e n u ti nel tem po, il che
p erm e tte re b b e
all'ap p rend en te
di
cap ire
m eglio
gli
usi
e
i
cam biam en ti stessi.
Svolta l'analisi del corpu s raccolto, dati gli accorgim en ti
sop rastan ti, le o sservazion i ch e vanno an cora fatte a proposito dei
m anuali d'italiano L2 a p arer n ostro sono le seguenti:
-assistiam o alla livellazione sem an tica del valore dei tem pi e dei
m odi verb ali in italiano. Si hanno a disposizione più varianti per
esp rim ere la stessa situazione, com e nel caso dei p eriodi (2 5 a ),
(2 5 b ), (3 0 a ) e (3 0 b ). Al contem p o restañ o im m utate le condizioni
d'uso del trap assato rem oto;
-i m anuali d'italiano L2 con il p assare del tem po risu ltereb b ero
114
sem p re più ap erti ad accogliere le form e e le stru ttu re proprie del
parlato inform ale;
-i m anuali d'italiano L2 dovrebbero esse re sem pre più pragm atici,
co n ten ere sem p re più inform azioni relative al co n testo d'uso, le quali
sa reb b ero un aiuto per il d iscen te affinché si faccia sem p re più
co scien te dei propri bisogni n on ch é della lingua che studia per
m otivi ben precisi. Oggigiorno, visti i tem pi che corrono, la scelta
della
L2 da im parare nella m aggioranza
dei casi è del tutto
con sapevole e calcolata, com plice la crisi econom ica. Per agevolare
l'appren dim en to
va
sop rattu tto
au m en tata
la
com ponen te
pragm atica nei m anuali d'italiano L2 e il ruolo delle inform azioni
p rag m atico -stilistich e non va sottovalutato. Siam o convinti che esse
non possano più m ancare;
-vanno abolite le citazioni letterarie, le co sid d ette frasi d 'au to re (cfr.
K aterinov op.cit.), p resen ti ad d irittura nella gram m atica di Storni
(op.cit.: 1 4 7 ) risalen te ai prim i anni Novanta del secolo p reced en te
(p u bblicata in Polonia a d iciasette anni dalla pu bblicazione del libro
katerin ovian o, il cui au tore spesso e v o len tieri faceva uso delle
citazioni le tte ra rie negli esercizi g ram m aticali), sia nei m anuali
d'italiano L2, sia nei dizionari bilingui (cfr. M eisels 2 0 0 1 [1 9 8 6 ] : 7 4 3 ,
voce in telletto )2 dal m om ento che offuscano il panoram a linguistico e
con cio non agevolano, ben si o stacolano l'apprendim ento;
-ne con segue an cora che i m anuali d'italiano L2 devono essere
sem p re più funzionali e "p rogram m ati” a second a del tipo di lingua
m adre del discente. Bisogna bad are p er esem pio al fatto che i
rapporti
di tem po
nella
lingua
italiana
seguono
uno
schem a
com plesso, m en tre nelle lingue slave vengono esp ressi tram ite un
sistem a di interd ip en d en ze m olto piú sem plice (futuro, presente,
p assato ). Se ne puô dedurre che all'ap p rend en te di m adrelingua
slava creerá probierni la con secu tio tem porum rom anza, cosí com e
l'uso d ell'articolo, il quale non esiste nel sistem a linguistico polacco e
percio va reso
con altre parti del discorso
quali il pronom e
d im ostrativo (ten [q u esto]) oppure indefinito (jakiś, pew ien
[un
2 Si e consapevoli che si tra tta della prim a pubblicazione del genere in Polonia la
cui stesu ra p er questo motivo nonché data la realta politica e la m ancanza di punti
di riferim ento fu alquanto faticosa.
lls
certo ]). Se si tra tterà invece di un m anuale d'italiano L2 p er un
d iscen te spagnolo o fran cese, risu lta ovvio che in un tale libro non si
d ebba
spiegare
esau rien tem en te
il
fenom eno
dell'articolo
dal
m om ento che la p arte del d iscorso in q u estio n e gli sarà nota. In tu tte
qu este situazioni vanno m esse in rilievo le sim ilitudini e le differenze
salien ti nell'uso dell'articolo oppure di un dato tem po o m odo verbali
tra la lingua di p arten za e quella di arrivo in quanto l'approccio
contrastivo è la soluzione m igliore n ell'in seg nam en to di una L2: esso
p erm ette di cap ire m eglio le differenze tra i due sistem i linguistici.
Se invece si tratta di una situazion e m arginale, com e per
esem pio in (4 0 ), essa non va segn alata in un m anuale d'italiano L2,
poiché o cco rre an cora asp ettare ed o sserv are l'usus.
La gram m atica, insom m a, an ch 'essa
non
puô
e sse re
un
prodotto, casom ai deve esse re un prodotto consapevole dei bisogni
d ell'app rend ente, nella fattisp ecie ai tem pi della realtà baum aniana
quando an ch e la gram m atica, com e si è avuto m odo di ved ere dagli
esem pi analizzati, risu lta esse re un po' liquida.
B ib lio g r a fia
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