140813-15 PALE S.MARTNO Toscano

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140813-15 PALE S.MARTNO Toscano
ASSOCIAZIONE XXX OTTOBRE
SEZIONE DEL C.A.I. – TRIESTE
GRUPPO ESCURSIONISMO
13-15 agosto 2014
TRE GIORNI NELLE PALE DI SAN MARTINO
Il Gruppo Escursionismo della Ass. XXX Ottobre organizza una tre giorni di percorsi attrezzati /
ferrate nella parte meridionale del Gruppo delle Pale di San Martino, con pernottamento nei
rifugi Velo della Madonna e Pradidali. Questo in linea di massima il percorso con le altimetrie:
Mercoledì 13: Chalet Piereni - prati Fosne (1370 m), Rodena (1521 m), sent. 747
“Dino Buzzati”, rifugio Velo della Madonna (2358 m).
Giovedì 14: rifugio Velo della Madonna, sent 721, sent. 739 - ferrata del Velo, il
Porton (2480 m), sent 714, forcella Di Stephen, cima di Val Roda (2791 m), sent.
attrezzato “Nico Gusella”, passo di Ball (2443 m), rifugio Pradidali (2278 m).
Venerdì 15: rifugio Pradidali, ferrata del Porton, il Porton (2480 m), sent 739-ferrata
del Velo, rifugio Velo della Madonna (2358 m), sent 734 “Camillo Depaoli”, prati
Fosne (1370 m).
Il Gruppo delle Pale di San Martino è uno dei più grandi e svariati massicci dolomitici sul
margine meridionale delle Dolomiti stesse, e si articola in linea di massima in un gruppo
centrale, una catena settentrionale ed una meridionale, nonché quella sud-orientale. Le
imponenti torri e cime racchiudono un altipiano di circa 4 km di diametro che degrada a nordest verso la Val Garè.
La vetta più alta, la Cima della Vezzana (3192 m) appartiene al gruppo settentrionale, mentre
il Cimon delle Pala (3184 m), detto anche il “Matterhorn delle Dolomiti”, domina il gruppo
centrale. In questa occasione (la XXX è già stata sulle “Pale” alcuni anni orsono..) si andrà a
visitare in dettaglio la parte sud occidentale del Gruppo, che inizia con il Cimerlo, la più
meridionale, e comprende la Cima della Stanga, la Cima della Madonna, il fantastico Sass
Maor, e più in su, la cima di Ball, la cima di Val Roda e la Cima Pradidali. Questi monti
guardano ad ovest la Val Cismon, via di collegamento tra Fiera di Primiero e San Martino di
Castrozza, mentre a est la Val Pradidali e la Val Canali, sovrastate da altre cime che sarebbe
troppo lungo elencare.
.
Il primo giorno, questo mini trekking inizierà seguendo il sentiero attrezzato dedicato a Dino
Buzzati, uomo poliedrico, alpinista, pittore, giornalista e scrittore. E’ stato inaugurato nel 1977
grazie ai lavori svolti dalla Sezione di Primiero della SAT e dai finanzieri del Passo Rolle.
Affronta direttamente il versante sud-est del Cimerlo, progredendo per ripidi pendii ed in una
selva di pinnacoli assai suggestivi, un percorso da poco ristrutturato che purtroppo ha
eliminato la particolare stretettoia-fessura che lo caratterizzava. Si sviluppa in una zona poco
frequentata e di gran fascino snodandosi via via tra la cima della Stanga e la cima della
Madonna. Ad un bivio cambia numerazione (da 742 passa a 739), e in questo punto si dovrà
prendere la deviazione a sinistra per il rifugio al Velo della Madonna (2.358 m) che sorge su di
un terrazzo ai piedi del più bel spigolo della Dolomiti: la Cima della Madonna. Il rifugio è stato
costruito dalla Sezione di Primiero della SAT nel 1980. Vicino si distende a semicerchio la conca
del cosidetto Cadinot, dove un tempo era stato installato un bivacco fisso, oggi rimosso. Cena
e pernottamento.
Il giorno seguente, il primo obiettivo sarà raggiungere la forcella di cresta detta “il Porton”.
Ciò è possibile tramite due percorsi: o la ferrata della Vecchia, che però è chiusa da tempo per
periodiche frane o la ferrata del Velo; sarà giocoforza utilizzare quest’ultima. Dal rifugio Velo
della Madonna una cengia si abbassa per portarsi sotto il profilo del famosissimo spigolo nordovest della Cima della Madonna dove attacca la ferrata che taglia lo zoccolo della montagna.
L’itinerario entra in un articolato sistema di rocce nell’avvallamento pensile tra il Sass Maor e la
Cima di Ball. Su facili tracce si raggiungerà il Porton (2.480 m). Da questo grandioso intaglio
della roccia si proseguirà sul sentiero 714, ora sentiero attrezzato Nico Gusella, che passa tra
la cima Val di Roda e la cima di Ball, fino ad arrivare alla forcella Stephen (2.705 m), tra il
campanile Pradidali e la cima di Val Roda. Sulla cartina c’ è una traccia puntinata rossa dalla
forcella per questa ultima cima, una elementare ascensione per tracce che rimonta un pendio
detritico che sarebbe un vero peccato tralasciare…. Tornati in forcella, si scenderà nel
contrapposto canalone, ora per roccette, ora su fondo franoso. La corda metallica è d’aiuto in
alcuni brevi passaggi. Alla fine si uscirà dal canale, verso destra, traversando uno spigolo ed
obliquando per discrete placche rocciose. Superato un nevaio perenne, si scenderà lungo una
traccia a zig-zag sui ghiaioni fino al Passo di Ball (2.443 m), tra la cima e il campanile Pradidali,
e da lì per semplice sentiero si perverrà al rifugio Pradidali (2.278 m). Questi sorge su di un
terrapieno di fronte alla maestosa Cima Canali, straordinario e suggestivo il tramonto sulle sue
verticali pareti, l’ “enrosadira”. E’ stato inaugurato nel lontano 1896 dalla sezione di Dresda del
DAV, e in seguito la proprietà passò alla Sezione di Treviso del CAI. La parola Pradidali è un
toponimo e significa “prati gialli”. Cena e pernottamento.
Il terzo ed ultimo giorno, prevede la combinazione di due percorsi artificiali, molto
frequentati sin dal 1965, anno della loro realizzazione. Dal rifugio si prenderà la via per la
ferrata del Porton, la prima e la più impegnativa via attrezzata del percorso in questione. Si
procederà incontro alla bastionata sud-est della imponente Cima di Ball, dove iniziano gli
infissi. Si supereranno e si traverseranno alcuni salti di parete con alcuni tratti verticali
attrezzati con possenti e datate “clanfe”, con la parete Est del Sass Maor in mostra in tutta la
sua maestosità. Si salirà in un tetro vallone che conduce al Porton. Si terrà la sinistra e
mantenendosi piuttosto alti, rispetto al pensile cadino si proseguirà con la ferrata del Velo,
percorsa in senso inverso il giorno prima, che passa sotto le cime di Val della Vecchia, del Sass
Maor e della Madonna, e dove non è raro vedere degli scalatori che si cimentano su quelle
difficili pareti. Sosta per il pranzo al rifugio al Velo, foto di gruppo, festeggiamenti e ultimi
sguardi alle cime circostanti. La discesa si effettuerà sul sent. 734, dedicato a Camillo Depaoli,
stupendo itinerario tracciato solo a partire dal 1989, che penetra nella meraviglia di una
natura incontaminata e che riporta ai Prati Fosne e alle macchine con cui si rientrerà a Trieste.
Attrezzatura obbligatoria: caschetto, imbrago, set da ferrata (il tutto omologato), e il
sacco lenzuolo.
Dislivelli: 1° giorno +1000 m, 2° giorno + 900 ca, 3° giorno + 500 ca.
Cartina di riferimento: carta Tabacco 022
Pale di San Martino 1 : 25.000
La quota è di 90 € per i SOCI CAI (ai non soci 20€ in più per spese di copertura
assicurativa), mentre le spese di viaggio saranno regolate auto per auto…
Ore 7, partenza con le macchine dal parcheggio al quadrivio di Opicina, lato Banne.
Referenti:
Livio Marassi e Maurizio Toscano
No dimenticarse a casa le ciave del Porton
se no sul saco linziol,
ris’ciè de dormir in strada...