Verbale incontro Il Gruppo Risorse Umane Codau si è

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Verbale incontro Il Gruppo Risorse Umane Codau si è
Verbale incontro Il Gruppo Risorse Umane Codau si è riunito il 4 novembre 2016 con il seguente ordine del giorno presso il Politecnico di Milano Salette 1 e 2 – Palazzo del Rettorato – Piazza Leonardo da Vinci, 32 – Milano, con inizio alle ore 10:30: 1.
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Co.co.co. (Marcato – De Paoli – Tedesco) Procedure comparative per le collaborazioni esterne di didattica integrativa – modalità (Marcato) Utilizzo voucher (Marcato – De Paoli) Riforma della dirigenza (Marcato – Tedesco); Punti organico congelati (Perfetto) Inquadramento docenti nel nuovo sistema triennale (Marcato – Perfetto) Assunzioni personale Legge 68/99 (Borio) Validità graduatorie concorsi pubblici (Borio) Sentenza del Consiglio di Stato pubblicata il 12/8/2016 su partecipazione di professori a contratto a concorsi riservati art. 18 c. 4 l. 240/2016 (Schiavone – Marcato) 10. Accordi sindacali sul superamento del limite dei 36 mesi TD dopo l'entrata in vigore del jobs act (Tedesco – Marcato) La discussione è stata articolata in particolare con riferimento ai punti 1) Previsione art. 2 dlgs 81 2015: abolizione delle co.co.co. dall’1.1.2017. De Paoli fa una disamina evidenziando la specialità della Legge 240/2010 per quanto riguarda le collaborazioni derivanti dall’applicazione dell’art. 23 e il mantenimento dell’applicazione dell’art.7 comma 6 del D.lgs. 165/2001 che non viene abrogato. Tedesco anticipa la posizione dell’Ufficio Studi del Codau, che sarà formalizzata a breve, favorevole alla continuazione delle co.co.co. nell’ambito pubblico, escludendo la tipologia delle collaborazioni eterodirette, e che ricalcherà la posizione sopra riportata da De Paoli. 2) Collaborazioni esterne (bandi o affidamenti diretti) da un rapido sondaggio emerge la prevalenza di procedure di affidamento con bando fatta esclusione per gli incarichi diretti in alcuni casi occasionali di un giorno. Questione incarichi diretti dottorato è applicabile nella maggior parte degli Atenei presenti. 3) Voucher: varie casistiche di utilizzo da parte di alcuni atenei, ma viene evidenziato che sarebbe utile una delibera degli organi di governo di ogni ateneo riguardo all’utilizzo soprattutto perché la spesa per i voucher rientra tra le limitazioni dei costi del personale. Si evidenzia che manca una percentuale massima di utilizzo nei contratti collettivi come invece previsto per il tempo determinato. 4) Riforma dirigenza si fa un excursus della situazione (Tedesco, Marcato, Rucci), ma non ci sono informazioni recenti sull’esito della discussione che dovrà avvenire nelle Commissioni parlamentari. Si conferma, allo stato, il parere dell’Ufficio Studi sulla possibilità di fare concorsi da dirigente da parte delle Università in mancanza di nuove disposizioni legislative e si evidenzia come il Consiglio di Stato di fatto ha espresso un giudizio fortemente negativo sul progetto di riforma. 5) Questione personale ex province e punti organico congelati: ci si sofferma su accordi fatti da alcune Regioni (tra cui la Lombardia) tesi a sbloccare, per gli enti locali, le normali procedure di selezione. Marcato si farà carico di capire con il MIUR se questa azione possa far sbloccare i punti organico congelati degli Atenei che risiedono nelle Regioni che hanno sottoscritto gli accordi di cui sopra. Marcato farà circolare la lettera della Funzione Pubblica citata da UniPV da cui risultano le Regioni che hanno concluso tale accordo. 6) Inquadramento docenti scatto triennale: Marcato riassume la questione generata dalle note relative ad un aggiornamento di CSA operato da Cineca. Secondo tale applicazione la confluenza nel sistema triennale degli scatti produce situazioni poco chiare in ordine al diverso periodo di permanenza nel primo inquadramento. La perplessità risulta manifesta tanto è vero che Livon ha promesso da tempo una nota chiarificatrice. Dalla discussione sembra tuttavia che il meccanismo rispetti l’invarianza della spesa e potrebbe dar luogo anche a scatti con periodicità diverse dopo il primo inquadramento. 7) Assunzioni disabili: Borio espone il caso UniTO sulla inclusione dei ricercatori dal novero delle assunzioni e quindi del calcolo delle quote (sanzione amministrativa proposta di 4 milioni e mezzo di euro). Tutti i presenti segnalano l’incoerenza della situazione prospettata e si propone di far girare alcuni documenti del collega Borio (Crui e Posizione UNITO) ed eventualmente di interessare l’Ufficio Studi del Codau. Ca Foscari ricorda la procedura delle indagini interne per verificare il rispetto delle quote. 8) Validità delle graduatorie. La questione delle proroghe delle graduatorie potrebbe andare nel mille proroghe, ma al momento è confermata la scadenza al 31.12.2016. Questione scorrimento di graduatorie di concorsi a tempo determinato ritenuta ammissibile in assenza di graduatorie a tempo indeterminato utilizzabili per specifiche professionalità e come alternativa ad una nuova selezione economicamente e temporalmente meno conveniente. Il paradosso è che potrebbe verificarsi il caso di graduatorie approvate prima del 30 settembre 2013 tuttora valide e graduatorie approvate successivamente per cui è scaduto il triennio non più valide in quanto non rientranti nella proroga. 9) Questione sentenza del Consiglio di Stato su art. 18 comma 4 della Legge 240/2010. Questione delicata che potrebbe aprire scenari problematici se si arrivasse ad estendere il concetto di “presenza in servizio” anche ad attività sporadiche (es. seminari). Viene riportata la notizia di una nuova pronuncia del Tar nei confronti dell’Università di Torino che va nella stessa direzione di quella sopra citata del CdS. 10) Contrattazione sindacale post 36 mesi: La Scuola Sant’Anna evidenzia la questione dopo un rilievo del proprio Collegio dei Revisori. Si ritiene, ferma la difficoltà di applicazione in presenza del Jobs Act, che forse potrebbe essere applicato un accordo connesso alla programmazione di assunzioni a tempo indeterminato a breve scadenza anche se questa posizione non convince molti. Certamente risulta sconsigliabile se non c’è un quadro programmatorio già definito ed autorizzato dagli Organi che disponga nel breve periodo un piano di assunzioni a tempo indeterminato. Varie ed eventuali: Borio: L'articolo 24 del Decreto Legislativo n.151/2015 emanato in attuazione della Legge n. 183/2014 (Jobs Act), introduce l'istituto dei riposi e delle ferie “solidali”. La norma stabilisce che, nel rispetto dei limiti stabiliti dal Decreto Legislativo n. 66/2003 in materia di orario di lavoro, i lavoratori possono cedere a titolo gratuito i riposi e le ferie maturate ad altri lavoratori dipendenti dello stesso datore di lavoro, in modo da consentire a questi ultimi di assistere i figli minori che, per le particolari condizioni di salute, necessitano di cure costanti. La disposizione è entrata in vigore il 24 settembre 2015 ma, per essere pienamente efficace, si dovrà attendere che i contratti collettivi, stabiliscano, nel rispetto dei limiti di cui sopra, condizioni e modalità di esercizio del diritto. Ci si è chiesti se sia possibile che, in assenza di una previsione nel nostro CCNL, peraltro risalente al 2008, si possa attivare tale istituto mediante la stipula di un accordo decentrato con la parte sindacale poiché la legge fa riferimento ai contratti collettivi senza specificare se di 1^ o di 2^ livello. Ca’ Foscari segnala che inoltrerà all’Ufficio studi del Codau apposito quesito affinché venga approfondita la questione. Panetta: pone la questione dell’autorizzazione per un professore tempo pieno a far parte di un Consiglio di Amministrazione in società con scopo di lucro, ma senza deleghe operative. Si ritiene che la questione rimanga ancora disciplinata dall’art. 60 del DPR 3/1957 anche se in combinato disposto con la Legge 240/2010 e che tali incarichi siano incompatibili più cha altro sulla scorta di alcune ispezioni e di alcune sentenze della Corte dei Conti (Campania e Liguria). Marcato: ricorda che durante il Convegno Codau di Monopoli il Dott. Livon, interpellato al riguardo, ha precisato che la delibera ANVUR n. 132 del 13.9.2016 relativa ai “Criteri oggettivi di verifica dei risultati dell’attività di ricerca dei professori e ricercatori universitari, ai sensi dell’articolo 6, commi 7 e 8 della Legge 240/2010 va intesa non come una raccomandazione, ma che la stessa deve essere applicata per la costituzione delle commissioni di concorso locali. Pertanto, prima di nominare una commissione risulta necessario chiedere ai potenziali commissari una dichiarazione di possesso dei requisiti relativi all’attività di ricerca come evidenziati nella predetta delibera. Marcato: ricorda che recentemente è stato fatto un sondaggio interno al Gruppo in merito al fatto che possano accedere alle selezioni di ricercatori a TD tipo b) solo coloro che posseggono il titolo di dottori di ricerca. L’esito del sondaggio era affermativo. Avendo ricevuto recentemente una nuova richiesta che mirava a comprendere se il possesso del titolo sia richiesto anche per i contrattisti ex Legge 230/2005 ripropone la questione indicando che non vede motivi per escludere che queste figure possano partecipare alle selezioni senza il titolo di dottore di ricerca. Tutti confermano tale posizione. Marcato: Applicazione articolo art. 24, comma 6, della Legge 240/2010. La norma consente, nell'ambito delle risorse disponibili per la programmazione, dalla data di entrata in vigore della legge e fino al 31 dicembre del sesto anno successivo (31 dicembre 2017), di utilizzare la procedura di cui al comma 5 del medesimo articolo (chiamata diretta di ricercatori a tempo determinato tipo B) anche per la chiamata nel ruolo di professore di prima e seconda fascia di professori di seconda fascia e ricercatori a tempo indeterminato in servizio nell'università medesima e che abbiano conseguito l'abilitazione scientifica. A partire dal 1° gennaio 2018 la procedura per le chiamate dirette sarà riservata alle sole chiamate di ricercatori di tipo B). Si chiede se la data del 31 dicembre 2017 deve intendersi come termine della procedura di chiamata (decreto rettorale di inquadramento con decorrenza limite fissata al 31 dicembre 2017) o come inizio (delibera degli Organi di governo di autorizzazione del posto e pubblicazione della procedura sul sito internet dell’Università). Pur non avendo disposizioni precise al riguardo si valuta che abitualmente il MIUR considera come data utile quella di assunzione. Borio: pone ancora il problema se un professore a tempo pieno possa detenere la partita IVA. Viene ricordato che alcuni Atenei hanno vietato il possesso della partita IVA ai docenti a tempo pieno includendo tale previsione nella regolamentazione interna, ma che non c’è una dichiarazione esplicita in tal senso da parte di organismi nazionali. Borio: riterrebbe molto utile dedicare una giornata di lavoro ai temi del welfare. Marcato si rende disponibile e annuncia che sta per presentare una proposta in tal senso alla prossima Giunta del 15 novembre L’incontro termina alle 14.30