Armenia-Classic - Turismo Armenia

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Armenia-Classic - Turismo Armenia
Armenia
Viaggio fra monasteri, “khachkar”
(croci di pietra intagliate) e paesaggi del Caucaso
Tour classico di 11 giorni
Viaggio nel “Nairi”, il paese dei fiumi così chiamato dai Greci già 3000 anni fa,
attraverso un altopiano maestoso adornato di spettacolari montagne, verdi vallate,
canyon e foreste punteggiate da “khachkar” (croci di pietra intagliate), punto
strategico lungo la Via della Seta sullo sfondo del Monte Aragats. Distrutto dalle
truppe di Tamerlano, l’Armenia è stato il primo paese ad adottare ufficialmente il
Cristianesimo nel 301 a.C..
Il Lago Sevan, il “mare d’Armenia” situato a 1.900 m s.l.m., è uno dei più grandi e
bei laghi di montagna del mondo. Su un promontorio, dal Monastero Sevanank (IX
secolo), lo sguardo si perde sulle vette mozzafiato che si specchiano nel lago.
Ma è il genocidio armeno avvenuto nel 1915 ad opera dei turchi ottomani il dolore
mai dimenticato del suo popolo, fiero della sua terra e delle sue tradizioni, la cui
diaspora è ancora viva nel cuore di ogni suo abitante.
PROGRAMMA DI VIAGGIO
1° giorno – Arrivo a Yerevan con volo di linea.
Pernottamento e cena in hotel.
2° giorno – Visita della capitale Yerevan.
Dominata dal Monte Ararat, capitale dal 1918, Yerevan è uno dei più antichi
insediamenti al mondo, sviluppatasi lungo le rive del fiume Hrazdan. Il primo nucleo
fu fondato nel 782 a.C. da re Argishti I di Urartu, che fece costruire una fortezza
dove il fiume Hradzan scendeva verso le fertili pianure dell’Ararat.
Capitale vivace, Yerevan racconta la sua storia attraverso oltre 40 musei e gallerie
d’arte, tra i quali l’Istituto per i manoscritti antichi Matenadaran, unico al mondo.
Visita di Yerevan con il Parco della Vittoria con la statua intitolata a Madre Armenia e
Matenadaran, il Museo dei Manoscritti Antichi, sede di uno dei tesori più importanti
in assoluto della cultura armena con oltre 12.000 manoscritti antichi datati a partire
dal IX secolo. Si prosegue con la visita del Museo e Monumento del Genocidio
degli Armeni (“Mets Yeghern”), dedicato al milione e mezzo di cittadini armeni
vittime della campagna genocida ottomana dal 1915 al 1923, con un
approfondimento sulle conseguenze politiche e sullo stato attuale dei rapporti tra
l’Armenia e Turchia e sulla Questione di Artsakh “Nagorno-Karabagh”.
Pranzo in ristorante e, a seguire, visita dello State Historical Museum (Museo
nazionale della Storia d’Armenia), nella centralissima Piazza della Repubblica (in
passato “Piazza Lenin”, dove ancora sorge una statua dello statista russo) in cui si
affacciano alcuni edifici in tufo chiaro. Nel giorno dell’Indipendenza, le forze armate
dell’Armenia sfilano in una parata commemorativa.
Si prosegue con la visita della Cattedrale di Surb Grigor Lusavorich (“S. Gregorio
Illuminatore”), conosciuto in Italia come “S. Gregorio degli Armeni”, consacrata nel
2001 per il 1700° anniversario della cristianizzazione d’Armenia, un eccellente
esempio d’archiettura sacra moderna.
Cena in un locale folkloristico.
3° giorno – Regione di Aragatsotn, Monastero di Saghmosavank e Monastero di
Hovhannavank
Partenza verso nord lungo il fiume Kasakh per la Regione di Aragatsotn (“il piede,
ossia le pendici, del monte Aragats”), situato a 4090 m, con capoluogo Ashtarak.
Visita alla Fortezza del VII-IX ss. e alla Chiesa (XI secolo) di Amberd a 2200 m..
Si prosegue con la visita del Monastero di Saghmosavank (“Monastero dei Salmi”),
risalente al XIII secolo, ubicato a 5 km a nord di Hovhannavank, nel villaggio di
Saghmosavan, sulla riva destra del fiume Kassakh.
La chiesa principale del complesso (Surb Sion) fu eretta nel 1215 dal principe Vace
Vaciutyan nei luoghi del pellegrinaggio dei primi cristiani. Pranzo lungo la strada.
Visita al Monastero di Hovhannavank (“San Giovanni Battista”), risalente al (V-XIII
secolo).
Cena in un ristorante tipico.
4° giorno – Monastero di Khor Virap, visita al Santuario di S.Gregorio
Illuminatore, fondatore del Cristianesimo in Armenia
Partenza verso sud fino al maestoso Monastero di Khor Virap (“Abisso Profondo”), il
più noto monumento storico-architettonico nella regione di Ararat, situato a 30 km a
sud di Yerevan, nei pressi del confine con la Turchia. Khor Virap fu costruito ad
Artashat durante il regno degli Arshakidi, dove sorgeva un carcere per i condannati.
Negli anni'60 del IV secolo, Artashat è stato rovinato dagli invasori persiani. Si visita
il Santuario di S.Gregorio Illuminatore (VII-XVII ss.), fondatore del Cristianesimo in
Armenia. La leggenda narra che il re pagano Tiridate III tenne San Gregorio
l’Illuminatore, reo di aver professato e diffuso il cristianesimo, imprigionato per 12
anni in un pozzo (Khor Virap significa “fossa profondo”) dove alcune donne cristiane
gli portavano cibo in gran segreto. S.Gregorio l’Illuminatore fu liberato dal carcere,
per ordine della sorella del re Khosrovidukht, perché guarisse il sovrano dalla
licantropia, malattia in cui era caduto a seguito del rifiuto della vergine cristiana
Hripsime di sposarlo.
Da qui si ammira una veduta mozzafiato del biblico Monte Ararat dalla collina
distante 500 m dal confine con la Turchia, confine naturale con tre stati (Turchia,
Iran e l’enclave di Nakhijevan sotto la giurisdizione dell’Azerbaijan).
Visita al Sito archeologico della città di Artashat, capitale del Regno d’Armenia
Major (III s. a.C. - III s. d.C.).
Attraverso un canyon di otto chilometri, si visita il Complesso monastico di
Noravank (“Monastero nuovo”), risalente al VII-XIII-XIV secolo, importante sede
monastica dell’Armenia, dove sono conservati i capolavori architettonici, scultorei e
ornamentali realizzati dai maggiori maestri del periodo, Siranness e Momik, in
posizione spettacolare sulla cima di un precipizio. Considerato il pulpito dei vescovi
Syunik, la chiesa principale di San Karapet risale al 1227 mentre, nel lato sud, sorge
una chiesa-sepolcro a due piani costruita nel 1339.
Pranzo nel refettorio moderno del monastero.
Visita alla Chiesa di Sisian (VI s.) e all’Osservatorio preistorico di Zorats
Karink (“Pietre di forza”) del VII millenio a.C.
Cena e pernottamento in hotel a Goris, graziosa città di villeggiatura situata lungo il
fiume Vararik, nella provincia di Syunik, famosa per l’architettura ottocentesca e le
caverne-dimore intagliate nella rocce.
5° giorno – Regione di Artsakh (Nagorno-Karabah), lo “Stato che non c’è”
Partenza per l'Artsakh (Nagorno-Karabah), lo “Stato che non c’è”, una porzione di
territorio nella regione causica proclamatasi indipendente ma mai riconosciuta
ufficialmente, la decima provincia del Regno di Armenia, sviluppatasi dal 189 a.C al
387 d.C. e divenuta in seguito una regione dell’Albania Caucasica fino al VII secolo,
quando finì sotto il controllo arabo. Visita della Basilica di Tsitsernavank IV s., dove
si ritiene fossero custodite le reliquie di San Giorgio. Secondo alcuni studiosi il nome
originario deriva da tzitzernak ("rondine" in armeno), collegato alla moltitudine di
uccelli di tale specie che solevano nidificare nella zona mentre altre fonti indicano
l’origine nella parola tzitzern ("piccolo dito" in armeno), ad indicare una reliquia di
San Giorgio.
Pranzo a Stepanakert e visita alla Fortezza di Askeran.
Partenza per il sito archeologico e museo della città di Tigranakert, fondata dal re
d'Armenia Tigran il Grande nel primo secolo A.C, parte di un gruppo di antiche città
che porta il suo nome. Sotto il dominio di Tigran il Grande, l'Armenia si estendeva
dal Mar Mediterraneo al Mar Caspio. Visita della chiesa di Vankasar.
Ritorno a Stepanakert, cena e pernottamento.
6° giorno – Città di Shushi e breve passeggiata lungo il canyon
Visita alla città di Shushi, fondata nel 1750 in cima ad una montagna ad un'altitudine
compresa tra i 1400 ed i 1800 metri, con la chiesa di Surb Amenaprkich e breve
passeggiata lungo l'orlo del canyon.
Partenza per il monastero di Gandzasar e pranzo lungo la strada che costeggia il
fiume Khachen. Rientro a Goris, cena e pernottamento.
7° giorno – Regione di Syunik e lago Sevan, “il mare d’Armenia” (2000 m)
Visita al Complesso monastico di Tatev (VIII-XII secolo), arroccato su una
fortificazione naturale, ai margini della gola del Vorotan, sopra l’omonimo paese a
316 chilometri da Yerevan. Il monastero fu fondato nel IX secolo dove sorgeva un
antichissimo tabernacolo.
Pranzo in locale tipico con il panorama del monastero e della gola di Tatev.
Visita al Caravanserraglio di Selim (2.440 m), il meglio conservato di tutta
l’Armenia, costruito nel 1332 dal Principe Chesar Orbelian, all'epoca in cui il tratto
della Via della Seta dall'Iran all'Europa passava per la città armena di Goris.
Visita al Cimitero medievale di Noratus, con centinaia di Khachkar (“Croce di
pietra” risalenti all’IX-XX secoli, simbolo dell’Armenia.
Visita al panoramico monastero di Hayravank (“Monastero dei Padri”), risalente al
IX secolo, sul lato ovest del lago Sevan, uno dei laghi più alti ed estesi dell’Eurasia,
meta estiva del turismo degli armeni, con esposizione della storia geologica del lago.
Cena e pernottamento
8° giorno – Lago Sevan, Regioni di Tavush e Lori
Dopo la colazione, nell’incantevole cornice del Lago Sevan, visita al Monastero di
Surb Astvatsatsin (“S.Genitrice di Dio”), risalente al IX secolo e di Srbots
Arakelots (“SS. Apostoli” ), costruito nel IX secolo.
Pranzo in ristorante con vista sul lago.
Partenza per la regione di Tavush e visita al Complesso monastico di Hagartsin (XXIII secolo), situato all’interno di una rigogliosa foresta o, in alternativa, visita al
monastero di Goshavank o Norghetik XII – XIII secolo, situato all’interno del
villaggio di Gosh e fondato dal giurista armeno Mkhitar Gosh, sul posto dell’antico
monastero di Ghetik.
Proseguimento per la regione di Lori.
Cena e pernottamento.
9° giorno – Regione di Lori, Complesso monastico di Hagpat al confine con
la Georgia
Visita del Complesso monastico di Hagpat (X-XIII ss.), quasi al confine con la
Georgia, nel nord del Paese nella valle del fiume Debed, costruito tra l’inizio del X
secolo e la metà dell’XI e considerato uno dei principali monasteri fortificati della
regione, con alcuni tra i più antichi altorilievi raffiguranti una crocifissione con angeli
ed apostoli.
Visita del Complesso monastico di Sanahin (X-XIII ss.), fondato nel X secolo e che
fa parte dell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO insieme ai monasteri di
Haghpat.
Pranzo nel ristorante di Alaverdi.
Visita della Cattedrale di Odzun (VI-VII secolo.), su una vasta piana che degrada a
precizipio verso il Debed, basilica a tre navate costruita con una particolare tecnica
architettonica.
Ritorno a Yerevan, cena e pernottamento
10° giorno – Regione di Armavir, Città di Vagharshapat
Visita al Monastero di Surb Hripsime (“S. Crispina”) risalente al VII s., luogo
del martirio delle monache Gaia, Crispina e compagne. Storia della conversione
degli Armeni alla religione cristiana.
Visita del Monastero di Surb Gayane (“S. Gaia”), risalente al VII secolo, alla
Cattedrale di Echmiadzin (“L’Unigenito discese”), costruita tra il IV-VII-XVIII
secolo e alla Residenza del Catholicos di tutti gli Armeni, Presule supremo della
Chiesa Armena Apostolica.
Visita alla Cattedrale di Zvartnots (Cattedrale delle angeliche”), risalente al VII s.
Pranzo in ristorante e “Vernisage” (mercato artigianale) e cena in un locale tipico.
11° giorno – Regione di Kotayk
Visita alla Fortezza (VIII-III ss. a.C.) e al Tempio ellenistico di Mitra (I s. d.C.) di
Garni, situato a 32 km a sud-est di Yerevan. Il tempio fu edificato nel I secolo d.C.
dal re Tiridate I di Armenia e la costruzione fu finanziata grazie al denaro che il re
armeno ricevette dall’imperatore Nerone durante la sua visita a Roma. Fra i più
suggestivi del Medio Oriente, è l’unico esempio di tempio dell’Architettura
Ellenistica nel territorio dell’Armenia Attuale e del Caucaso, incastonato nella
suggestiva Gola di Garni che ne risalta il fascino.
Visita al Monastero di Ayrivank (“della grotta”), popolarmente nominato
Geghard (“della Lancia”). Pranzo in ristorante.
Visita al Museo di Parajanov, cineastra e dissidente al regime sovietico, amico di
Felini e Pasolini.Su richiesta visita ad una Fabbrica di Cognac.Cena in un locale
folkloristico.
12° giorno – Rientro in Italia.
Viaggiare in Armenia
Quando andare: da aprile da ottobre anche se l'autunno (settembre-ottobre) riserva
temperature miti e paesaggi dipinti di colori molto suggestivi. L’inverno è ideale per
praticare sport invernali nella stazione sciistica di Tsaghkadzor, dove un tempo si
allenava la squadra olimpica sovietica. La stagione sciistica va da gennaio a febbraio.
Documenti: passaporto con validità residua di almeno 6 mesi dalla data della
partenza. Da gennaio 2013 per i cittadini italiani non è più richiesto il visto.
Vaccinazioni: non necessarie.
Parole utili: barev dzez (ciao), genats (alla salute), vonz es? (come stai?), lav em
( sto bene), khndrum em (per favore, prego), sovats em (ho fame), gnazink (andiamo,
via!), uzum em (voglio).
Da leggere prima di partire: “Il massacro degli armeni” di Guenter Lewy (2006,
Einaudi Scuola). Il primo genocidio del XX secolo, pianificato fin nei particolari, o
uno scontro tra etnie esploso con la Prima Guerra mondiale? Se la tragedia degli
armeni di Turchia continua a dividere la nostra coscienza di europei, spetta
finalmente agli storici chiarirne le cause e lo svolgimento. Questo è il primo libro di
storia a fare i conti con quella vicenda. “Gli Armeni” di Gabriella Uluhogian (Il
Mulino, Bologna, 2009). Di origine armena, Uluhogian ha insegnato letteratura
armena all’Università di Bologna e ha scritto diversi libri per aiutarci ad addentrarci
nella cultura della prima nazione convertita al cristianesimo.
Come arrivare all’Aeroporto Internazionale Zvartnots: le compagnie aeree che
operano in Armenia con partenze dai principali aeroporti italiani: Air France –
Alitalia, Austrian, British Airways, Czech e Aeroflot, alcuni con scalo a Vienna (volo
Vienna – Yerevan: circa 3 ore). Due autostrade ed un collegamento ferroviario
consentono l’accesso via Georgia ai porti di Batumi e Poti sul Mar Nero. Presente
inoltre un collegamento stradale verso sud, verso l’Iran e il Golfo Persico. La
principale stazione ferroviaria armena, Sasuntsi Davit Station, collega la capitale con
diverse importanti città dell’Armenia e con Tbilisi e Batumi in Georgia.
Come spostarsi: a bordo di minibus o auto a noleggio (Hertz, Europe Car) con o
senza autista.
Fuso orario: + 3 ore rispetto all’Italia.
Valuta: la moneta ufficiale è il Dram armeno (AMD). Dollari e euro sono le valute
più accettate.
Lingua ufficiale: l’Armeno è una lingua di derivazione indoeuropea con un alfabeto
proprio. Si parla anche russo e inglese nelle principali città.
Voltaggio: 220-240 volt.
Religione: l’Armenia è stato il primo paese ad adottare ufficialmente il Cristianesimo
nel 301 a.C. La Chiesa Armena è la più antica chiesa cristiana ed è chiamata “Chiesa
Apostolica Armena”.
Geo-politica: l’Armenia è una Repubblica Parlamentare con una forma di governo
presidenziale, suddivisa in 10 regioni chiamate “marz” più Yerevan.
Telefono: dall’Italia 00374 + prefisso località (10 per Yerevan e 91 o 93 per i
cellulari), dall’Armenia: 0039 + prefisso località preceduto da 0 + numero telefono
oppure 0039 + prefisso (senza 0) + numero cellulare. In Armenia funzionano i
cellulari italiani (GSM) in roaming. Si consiglia l’acquisto di schede telefoniche
internazionali.
Festival ed eventi: molti festival celebrano la cultura, il teatro, il folklore e
l’enogastronomia, soprattutto a Yerevan durante l’estate: Parliament for the people
(concerto nei magnifici spazi dell’Assemblea Nazionale della Repubblica
d’Armenia), Kenats (festival enogastronomico e musicale in settembre), Golden
Apricot Film Festival (Festival di cinema internazionale in luglio). Numerosi concerti
di musica classica, pop, jazz e rock si svolgono durante tutto l’anno. Oltre venti
gallerie d’arte di Yerevan ospitano mostre permanenti e temporanee durante tutto
l’anno. Nei colorati e pittoreschi mercati si acquistano prodotti locali d’arte e
artigianato ogni weekend in centro a Yerevan.
Territorio: l’Armenia si trova nel Caucaso meridionale, in una regione di montagne e
altopiani, estesa su 29.750 km2 (come il Belgio), tra i 1000 ed i 2500 metri di
altitudine s.l.m. A nord e a est confina con Georgia e Azerbaigian; a ovest e a sud
confina con Turchia e Iran. La vetta più alta è il Monte Aragats (4090 m.), il punto
più basso è il Fiume Debed (370 m.).
Lavash, il pane d’Armenia
Sottile, elastico, gommoso, il Lavash è il pane nazionale. Appena sfornato, è
irresistibile. Circolare o a rettangolo, nelle case si realizza ancora secondo la
tradizione: si modella l’impasto a forma circolare, lo si rifinisce e si dispone dentro il
forno, una piccola botola scavata nel pavimento. Ottimo anche con il formaggio di
capra, autoctona delle aree pedemontane delle regioni di Aragatsotn e Kotayk,
interrato per otto mesi in recipienti di terracotta sigillati con cera d’api. “Khoravats”
(barbecue) riassume invece l’idea del pranzo armeno: la carne di maiale è in assoluto
la più diffusa, ma sono gustosi anche agnello, manzo e pollo. L’ishkhan khoravats è la
trota del Lago Sevan cotta alla griglia. Il siga è un altro buon piatto di pesce alla
griglia. Molto diffuso anche il kebab. La bevanda preferita dagli armeni è in assoluto
il soorch, il caffè armeno, dal sapore molto forte.
Cognac, il preferito di Stalin - Il cognac dell’Armenia che tanto piaceva a Stalin e
Churchill è prodotto fin dal 1887 dalla Ararat con tecnica francese (lo spirito viene
preparato in varie parti dell’Armenia e poi portato qui per la distillazione), uno delle
eccellenze ancora poche dell’Armenia.
Hasmik-Jasmine Abrahamyan
Managing Director “Orient Explorer Armenia “ TO
Armen Tahmassian
Marketing Director
Laura Colognesi
Marketing Italia
Cell. +39 347 0412535
www.turismoarmenia.it