12+1 OPERE PREZIOSE di Giulio Manfredi Il Cenacolo di Leonardo

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12+1 OPERE PREZIOSE di Giulio Manfredi Il Cenacolo di Leonardo
12+1 OPERE PREZIOSE di Giulio Manfredi
Il Cenacolo di Leonardo è soprattutto un mistero. Cosa accade in quella casa, nella
sera prima del Calvario.
Forse un tradimento o un nuovo patto d’amore fra Dio e gli uomini. La Chiesa
nasce sui dodici apostoli; ciascuno di loro esprime un carisma spirituale, il segno
dell’anima nel tempo della storia. Per raccontare e farsi svelare il mistero delle
“dodici chiese” nell’unità del Cristo, l’artista Giulio Manfredi, creativo e designer di
fama internazionale realizza 12+1 sculture in pietre preziose esponendole presso il
Cenacolo Vinciano in Santa Maria delle Grazie e la Biblioteca Nazionale Braidense.
E’ come recuperare i segreti alchemici dei gioielli e delle luci leonardesche.
Le 12+1 Opere Preziose create da Giulio sono state realizzate nell’Atelier Manfredi
a Milano.
BARTOLOMEO
Sardonica, la Chiesa della maternità assorta
Calzari realizzati in Oro Rosa e Sardonica taglio a navette cabochon. Sulla struttura
composta da una doppia suola martellata e incisa si innesta un intreccio di lacci. La
pietra slanciata di colore nero e rossastro è sostenuta da uno snodo ad anelli che
ne consente il movimento.
La sardonica nel suo porpora che indica l’eccellenza della nobiltà e l’onore, l’oro
giallo che si spande sul legno d’olivo cucito da due polpastrelli di quarzo citrino e la
femminilità di questo sandalo egizio e mai consumato. I calzari di Giulio Manfredi
non hanno polvere, sembrano il tintinnare aereo giallo e azzurro di un mese di
Maria.
GIACOMO MINORE
Calcedonio, la Chiesa per tutti
Anello in Oro Rosa, Oro Giallo, Oro Bianco. Sul gambo, un abbraccio di tre anelli a
sezione tonda e quadrata alternati, si inserisce la parte superiore realizzata da una
composizione di tre elementi a mandorla in oro rosa, con Calcedoni navette
cabochon. Tre simboli diversi costellano le pietre.
L’anello di Manfredi è più di un emblema è il sorriso del padre quando decise di
baciare, uno alla volta i suoi figli prediletti.
ANDREA
Zaffiro, la Chiesa della fedeltà unita
La croce decussata dedicata ad Andrea è una struttura essenziale ottenuta
dall’incrocio di due lastre in oro rosa, che attraversa un quadrato in Malachite e ne
emerge architettonicamente. Lo zaffiro centrale è scelto in colore Ceylon e ha un
taglio tondo a brillante.
Manfredi ha disegnato un trono celeste: lo zaffiro di Andrea è la pietra di una virtù
semplice che desidera senza stupore il cielo, perché la fede e la speranza sono la
medesima verità. Una croce d’oro rosso e bianco è incastonata nella malachite.
I colori sono quelli leonardeschi.
GIUDA
La Chiesa dell’Ombra
Il ramo d’olivo disegnato per Giuda è composto da uno stelo modellato con
morbida decisione sul quale si innestano le foglie geometriche, che alternano i
colori dell’oro bianco, dell’oro rosso e il verde traslucido della Giada taglio navette
cabochon.
Giulio Manfredi offre la sua pace: disegna un olivo, delle piccole foglie di giada
nefrite.
GIACOMO MAGGIORE
Topazio, la Chiesa della contemplazione attiva
La volta celeste realizzata in Oro Bianco e Oro Giallo è una geometria pura, sulla
quale splendono in una composizione leggermente asimmetrica piccole stelle.
Sette topazi tondi taglio brillante, simbolo di contemplazione, illuminano l’opera.
Un planetario di ori e topazi su una pietra di marmo dorata, luminosissima, quanto
uno specchio. Un gioiello potente: un mondo intero e stretto piano piano
dall’abbraccio delle stelle.
GIOVANNI
Smeraldo, La Chiesa del sogno infantile
Il calice dedicato a Giovanni si innalza slanciato dalla base tonda ornata da una
ghirlanda di smeraldi. La sua proporzione verticale è resa armoniosa dalla leggera
curvatura della coppa e del gioco cromatico di argento, oro rosso e smeraldi.
Manfredi disegna un calice d’argento e oro, scrive una raggiera di smeraldo e
custodisce, nel dorato del calice, un segreto azzurro, il fiore dell’infanzia che non
teme di uscire nella notte.
2
PIETRO
Diaspro, la Chiesa che salva la storia
L’anello dedicato a Pietro compone un gambo geometrico e maschile con una
struttura trasparente e leggera, una rete in oro bianco e oro rosso che racchiude al
suo interno il Diaspro in una tonalità rosso acceso. Una cromotormalina tonda
taglio brillante è incastonata al centro dell’elemento superiore.
L’anello di Giulio Manfredi è una rete gettata nel mare in tempesta dell’esistenza. E
sta nel diaspro la chiave di volta, in questa pietra, segno di fede, resta il carisma di
uno scudo; appare una dolcezza che è come la rugiada di maggio e poi una forza
rosso sangue.
MATTEO
Berillo, la Chiesa dell’ascolto
La penna modellata in Oro bianco e Oro Rosso disegna un arco leggero che si
assottiglia salendo verso l’alto. Il corpo pieno e luminoso della scultura diventa
aereo scomponendosi nella parte superiore costellata di simboli, stelle e di Berillo
nelle sue varianti più preziose: Acquamarina, Eliodoro, Smeraldo.
L’argento e gli ori piegano la luce della penna che, allora si fa vela e diventa
bianca, bianchissima, fino ad essere acqua.
SIMONE
Giacinto, la Chiesa in cerca di se stessa
La Campana disegnata per Simone si compone di una struttura quadrangolare in
oro bianco e da un coronamento in oro giallo, formato da quattro elementi
triangolari uniti al vertice. Il gioco dei colori è ripreso nell’elemento pendente, che
termina con un Giacinto taglio sfera briolet.
Una campana d’oro che splende in un punto luminoso. Il tocco è il contrappeso e
insieme la pura gravità di quella luce. La macchina d’oro possiede luce e anelli da
artiglieria pesante, ma i suoi minerali, sottilmente leonardeschi (rossicci, violacei)
sanno includere il puro vuoto della luce e dell’acuto del suono nella landa del
mondo.
TOMMASO
Crisolite, La Chiesa in cammino
Il bracciale realizzato in oro bianco e oro rosa è composto da una sequenza di 5
quadrati concavi e convessi snodati da piccoli anelli. All’interno di ogni quadrato un
cerchio si muove creando una variazione di linee e forme diverse. Il colore dei
peridoti tondi taglio brillante è esaltato dall’incastonatura in oro rosso.
Il Tommaso di Manfredi possiede il carisma che allontana le tempeste e che da la
forza per migrare nei luoghi sconosciuti.
3
GIUDA TADDEO
Crisoprasio, la Chiesa dell’impossibilità
Dal punto centrale formato da un rubino si dirama la forma dinamica della spilla
costituita da tre cerchi convessi in oro giallo e oro bianco. Il movimento circolare è
accentrato dalla disposizione del crisoprasio taglio ovale cabochon e dai tre
diamanti taglio brillante.
La spilla, è una semplice, splendida spilla. Sono petali, sono semi, è un architettura
complessa e dinamica, perdutamente leonardesca.
FILIPPO
Sardio, La Chiesa dell’umiltà
Una scatola quadrata si apre e rivela sette forme declinate in nove colori e materiali
diversi. Composte con uno schema geometrico sono un alfabeto da forme e colori
con cui è possibile idealmente inventare paesaggi e mondi nuovi. Ogni elemento
riporta numeri realizzati in oro giallo con una grafia bambina e senza tempo.
Filippo è il candore. La scatoletta di Giulio raccoglie le forme delle virtù e i piccoli
sogni, quelli leggeri, dei primi pomeriggi della giovinezza. Manfredi, nella scatola ha
messo anche i suoi sogni d’artista: i progetti, l’elenco delle cose ancora da creare.
GESU’
Diamante, La luce del dono
La corona disegnata per Gesù è una linea orizzontale di luce realizzata in oro
bianco. Dal centro caratterizzato da un diamante tondo taglio brillante e da un
granato a goccia si dipana un disegno di simboli in oro giallo che raccontano,
ispirati dalla forma stilizzata di un antico alfabeto, le emozioni più umane e momenti
intensi della vita.
La corona del Gesù leonardesco è una preghiera, l’oro che stringe un diamante
così come una mano accarezza una guancia.
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