Brochure informativa al Consenso Informato
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Brochure informativa al Consenso Informato
In Sala Operatoria CONSAPEVOLMENTE Via Pio II, 3 - 20153 Milano Tel. 02/4022.1 Prima dell’anestesia il paziente deve sapere che... Ospedale San Carlo Borromeo Dipartimento di Scienze Chirurgiche 8 www.sancarlo.mi.it L’ANESTESISTA E L’ANESTESIA NORME DI COMPORTAMENTO PER IL GIORNO DEL RICOVERO L'anestesia è una branca della medicina che, attraverso l'impiego di differenti tecniche e farmaci, si occupa di abolire il dolore, di controllare ed eventualmente correggere le funzioni vitali del paziente e quindi rendere possibile l'intervento del chirurgo. Il paziente deve sapere che per un intervento programmato deve essere in perfette condizioni generali: anche un banale raffreddore può aumentare il rischio di complicanze nel periodo post-operatorio. Il solo medico abilitato a gestire una anestesia è lo specialista in Anestesia e Rianimazione, che è quindi dedicato a seguire il paziente sia durante l'intervento chirurgico sia nel primo periodo post-operatorio. Esistono varie tecniche per re l'abolizione del dolore: è portante scegliere quella più ta e meno rischiosa in base zioni cliniche del paziente e intervento da affrontare. raggiungequindi imappropriaalle condidel tipo di Quindi, se quando il paziente sarà chiamato per sottoporsi all’intervento le sue condizioni di salute si fossero modificate o non fosse in perfette condizioni fisiche, lo deve segnalare alla persona che prenderà contatto con lui per il ricovero. Un breve rinvio aumenterà la sicurezza e non comporterà la perdita del posto nella lista di attesa per l'intervento: il paziente sarà riconvocato al più presto, quando il suo problema sarà risolto. • Al ricovero il paziente deve portare con sé tutta la documentazione clinica in suo possesso. • Il giorno dell'intervento deve essere a digiuno da cibi solidi Malgrado ciò esiste, come per tutte le discipline mediche, la possibilità che insorgano complicazioni che, seppure molto raramente, possono essere anche gravi. Questo rischio, oltre che differente per ogni tipo di anestesia, è legato anche alle condizioni cliniche del paziente e viene espresso secondo una classificazione internazionale chiamata ASA. Questa permette di collocare in classi crescenti da 1 (basso) a 5 (elevatissimo) il rischio corso dal paziente. Pertanto, durante il colloquio l'anestesista gli illustrerà a quale classe di rischio appartiene e gli proporrà la tecnica che ritiene più appropriata. Se l'intervento e le sue condizioni cliniche lo consentono, illustrerà al paziente anche le possibili alternative. e da liquidi almeno dalla mezzanotte. Solo per i bambini piccoli è ammessa l'assunzione di acqua fino a quattro ore prima dell'intervento. • La mattina dell'intervento potrà assumere alcuni farmaci della sua terapia abituale: si deve attenere alle disposizioni impartite dall'anestesista durante la visita in prericovero. Le compresse possono essere assunte con piccole quantità di acqua (al massimo mezzo bicchiere). I farmaci anticoagulanti (Sintrom, Coumadin…) e antiaggreganti (Aspirina, Tiklid, Plavix…) vanno sospesi prima dell'intervento salvo esigenze particolari: si deve attenere anche in questo caso con scrupolo alle disposizioni ricevute. • Per accedere alla sala operatoria deve togliere rossetto, smalto, protesi dentarie, lenti a contatto, apparecchi acustici, occhiali, anelli, bracciali e piercing. Gli oggetti vanno affidati alla persona che l'assiste o al personale di reparto. • Infine ci pare opportuno segnalare che esiste la possibilità che eventi non prevedibili (scioperi, indisponibilità della sala operatoria per urgenze o prolungamento degli interventi precedenti) impongano il rinvio dell'intervento. In questi rari casi sarà nostra cura informare il paziente appena possibile del rinvio e riprogrammare l'intervento nella prima sala operatoria disponibile. Se qualche parente consanguineo avesse avuto problemi con l’anestesia in passato, il paziente lo deve segnalare all’anestesista al momento della valutazione preoperatoria perchè una rarissima ma grave complicanza dell’anestesia generale (l’ipertermia maligna) può comparire in soggetti appartenenti allo stesso nucleo famigliare. Tutto il Personale dell'Ospedale S.Carlo Borromeo coglie l'occasione per porgerLe cordiali saluti e i più sentiti auguri per un completo e rapido ristabilimento. La moderna anestesia è molto sicura perché l'anestesista dispone di farmaci che sono stati studiati per avere il minor impatto possibile sull'organismo del paziente. Inoltre, le tutte funzioni vitali (battito cardiaco, pressione sanguigna, respiro, ossigenazione, temperatura, diuresi) sono controllate da apparecchiature sofisticate fino a quando sono terminati gli effetti maggiori dei farmaci anestetici e il paziente raggiunge una autonomia sufficiente a consentire il suo trasferimento in reparto. 2 Prima dell’anestesia il paziente deve sapere che ... Prima dell’anestesia il paziente deve sapere che ... 7 I BLOCCHI PERIFERICI (plessico e tronculare): prevedono l'infiltrazione dell'anestetico locale in prossimità della sede di origine di più nervi (plesso) o di un solo nervo. Differiscono dunque per estensione della zona anestetizzata che con il blocco plessico può arrivare a determinare l'anestesia di un intero arto. Le complicanze di questo tipo di anestesia sono rare e generalmente poco importanti e transitorie: piccoli ematomi per lesioni di vasi sanguigni nella zona di infiltrazione, formicolii o riduzione momentanea della sensibilità nella zona anestetizzata. Solo in rari casi sono state descritte complicanze neurologiche maggiori (lesione nervosa con perdita della funzione motoria). L’ANESTESIA LOCALE: prevede l'infiltrazione dell'anestetico nella cute e/o nel tessuto sottocutaneo con effetto in una zona limitata per interventi molto localizzati. Le tecniche di anestesia loco-regionale non comportano la perdita di coscienza tuttavia si può intervenire con una sedazione quando richiesto dal tipo di intervento o dallo stato emotivo del paziente. LA SEDAZIONE: prevede la somministrazione, generalmente per via endovenosa e a dosaggi diversi, di farmaci che sono normalmente impiegati anche in anestesia generale con lo scopo di ridurre l'ansia e lo stress legato all'intervento e consentire al paziente di superare meglio l'esecuzione delle manovre chirurgiche. Anche con tutte queste tecniche, diverse dall'anestesia generale, è previsto un monitoraggio dei parametri vitali principali del paziente. A FINE INTERVENTO Nella maggior parte dei casi, finito l'intervento, il paziente viene sorvegliato per breve tempo e se tutti i parametri vitali sono soddisfacenti, viene trasferito al reparto di degenza e affidato alle cure del personale medico-infermieristico di reparto che, se necessario, continuerà con l’eventuale somministrazione per via endovenosa dei liquidi, dei farmaci e della terapia antalgica programmata fino a che le condizioni lo richiedono. 6 Prima dell’anestesia il paziente deve sapere che ... L’importante riduzione delle complicanze gravi legate all’anestesia in questi ultimi anni è legata, come già sottolineato, anche ad un più stretto e sofisticato monitoraggio delle funzioni vitali del paziente. Il monitoraggio della pressione sanguigna avviene nella maggior parte degli interventi in modo non invasivo tuttavia in alcuni casi può essere utile un monitoraggio invasivo che prevede l’incannulamento di una arteria, generalmente al polso, dopo l’induzione dell’anestesia. E’ una manovra che non causa dolore perché fatta in anestesia generale; la possibile trombosi dell’arteria legata alla presenza del catetere è un evento molto raro e più frequente quando questo viene tenuto per molti giorni. Sempre per esigenze di monitoraggio o quando il paziente non ha accessi venosi adeguati, oppure ha bisogno di terapie endovenose per lunghi periodi, può essere necessario incannulare una grossa vena (generalmente al collo o sotto la clavicola). Questa manovra può comportare in un numero molto limitato di casi, l’insorgenza di un pneumotorace o di un sanguinamento tale da richiedere il posizionamento di un drenaggio toracico. Una complicanza che non è strettamente legata all'anestesia, ma che può presentarsi in alcuni pazienti è l'allergia ai farmaci impiegati per ottenere l'effetto analgesico (anestetici locali, analgesici, ipnotici, miorilassanti, antiinfiammatori...); pertanto, in caso il paziente abbia sofferto in passato di problemi allergici o di intolleranza ad alcuni alimenti è molto importante che lo segnali nel corso della visita anestesiologica. E’ altrettanto importante che segnali all’anestesista se fa uso di preparati omeopatici o a base di erbe, in quanto questi possono comportare gravi interferenze con i farmaci impiegati durante e dopo l’anestesia: per evitare problemi maggiori questi preparati andrebbero sospesi almeno 15 giorni prima dell’intervento. Per una Sua più completa informazione le esponiamo ora le diverse tecniche di anestesia e i loro effetti principali. Prima dell’anestesia il paziente deve sapere che ... 3 L’ANESTESIA GENERALE Questa tecnica si propone, mediante l'impiego di differenti farmaci, di indurre un sonno farmacologico simile a quello naturale, di abolire il dolore e di ottenere un rilasciamento della muscolatura del paziente per controllare la respirazione e consentire al chirurgo di eseguire l'intervento. L'assistenza respiratoria rappresenta un aspetto cruciale di questa tecnica e richiede l'impiego di strumenti (tubo endotracheale o maschera laringea) adatti a garantire la pervietà delle vie aeree. Il posizionamento di queste protesi temporanee in alcuni pazienti può presentare delle difficoltà e, se qualche segno clinico lo facesse prevedere, al momento della visita, l'anestesista spiegherà le tecniche messe a punto per minimizzare il rischio legato a queste difficoltà. COMPLICANZE • • • • 4 Il rischio di complicanze tali da compromettere la vita del paziente con questo tipo di anestesia è molto basso e viene stimato inferiore a una complicanza grave su 100.000 anestesie. Più frequentemente si possono invece manifestare complicanze minori (nausea e vomito, danneggiamento dei denti al momento dell’intubazione, lesioni neurologiche minori transitorie, ematomi per l'incannulamento di vene o arterie). L'anestesia generale e la sedazione, pur correttamente eseguite, possono determinare la percezione da parte del paziente di suoni o voci dell'ambiente circostante. Questo fenomeno ha una incidenza stimata di 2-4 casi ogni 1000 anestesie. Prima del risveglio si inizierà anche la somministrazione di farmaci per ridurre il dolore post-operatorio che poi continuerà anche in reparto fino a che sarà necessario. Prima dell’anestesia il paziente deve sapere che ... L’ANESTESIA LOCO—REGIONALE Prevede diverse tecniche basate sull'impiego di farmaci anestetici locali che hanno la capacità di abolire la percezione del dolore in zone limitate del corpo del paziente bloccando la trasmissione nervosa. Queste tecniche differiscono sostanzialmente per il livello al quale viene effettuato il blocco nervoso e quindi per l'estensione della zona anestetizzata. I BLOCCHI CENTRALI (peridurale o spinale): queste tecniche prevedono la somministrazione dell'anestetico locale a livello del midollo spinale, che si trova all'interno della colonna vertebrale, dove insorgono le terminazioni nervose interessate (blocco peridurale), oppure direttamente nel liquido che circonda il midollo (blocco spinale o subaracnoideo). Le due tecniche differiscono oltre che per la sede di somministrazione anche per la velocità di insorgenza e durata dell'effetto (pochi minuti per la spinale, 20-30 minuti per la peridurale), mentre la zona anestetizzata è sostanzialmente sovrapponibile (la metà inferiore del corpo). Il paziente avvertirà inizialmente nella zona interessata una sensazione di calore e formicolio che progressivamente si trasformerà nell'incapacità di muovere gli arti inferiori: è un fenomeno transitorio che si risolverà al termine dell'effetto anestetico. Queste tecniche (soprattutto la peridurale) possono essere impiegate anche per il controllo del dolore post-operatorio e per l'analgesia del parto. L'incidenza di complicanze gravi (ematoma spinale, infezione del canale midollare) varia sia per la tecnica utilizzata, sia per le condizioni cliniche del paziente (più alta nella peridurale nel paziente anziano, più bassa nella spinale nel paziente giovane), ma resta comunque molto bassa (stimata inferiore a una su 150.000 anestesie per la peridurale). Complicanze minori possono essere mal di testa, formicolii, nausea, calo della pressione, ma pur presentandosi con una certa frequenza sono generalmente di breve durata. L'effetto del blocco può durare dalle 3 alle 5 ore: se trascorso questo tempo il paziente dovesse accusare ancora formicolio, riduzione della forza o incapacità di muovere gli arti deve comunicarlo senza esitazione al personale medico o infermieristico del reparto. Allo stesso modo deve avvertire con sollecitudine se questi fenomeni si dovessero ripresentare a distanza di qualche ora. Prima dell’anestesia il paziente deve sapere che ... 5