Programma dell`evento

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Programma dell`evento
DONNE in
CORRIERA
associazione culturale
Programma dell’evento
“In viaggio a Firenze con l’autore Vanni Santoni”
Venerdì 16 ottobre
Ore 22.00
Raduno in Aeroporto Bari Palese per partenza con volo diretto
Ore 22.55
Partenza volo per Firenze
Ore 23.59
Arrivo a Firenze e trasferimento con bus privato o auto a noleggio presso il
Monastero di Santa Marta , Via Santa Marta 7, – Firenze – tel. 055.489089
Sabato 17 ottobre
Ore 9.00
Colazione presso la residenza
Ore 10.00
Incontro con l’autore Vanni Santoni e visita della città di Firenze, secondo l’itinerario
da lui stabilito (è inserita la visita alla Biblioteca delle Oblate che lo ha adottato
come scrittore)
Ore 13.00
Pausa pranzo libera
Ore 15.00
Visita al Museo del Beato Angelico
Ore 17.00
Pomeriggio libero
Ore 20.00
Cena libera
Domenica 18 ottobre
Ore 9.00
Colazione presso la residenza
Ore 10.00
Visita a Palazzo Vecchio e agli Arazzi Medicei
Ore 13.00
Pausa pranzo libera
Ore 15.00
Pomeriggio libero
Ore 19.00
Incontro dei partecipanti e trasferimento con bus privato o auto a noleggio in
aeroporto
Ore 21.05
Partenza con volo diretto per Bari
Ore 22.05
Arrivo a Bari
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“In viaggio a Firenze con l’autore Vanni Santoni”
Costi a persona: da € 150 a € 200.
La visita di studio è limitata a 30 persone. Le prenotazioni si accettano inviando una mail all’indirizzo:
[email protected] e poi versando, entro il 10 settembre, la caparra (costo di una notte) a
Chiara o Emma o mediante bonifico bancario IBAN IT98O0542404010000001061736.
Al raggiungimento delle 30 prenotazioni, la lista sarà chiusa inderogabilmente.
L’oscillazione dei costi del viaggio in aereo è legata alla disponibilità dei posti all’atto della
prenotazione, da effettuare o per proprio conto o presso l’agenzia From Bari Tour di Via Putignani n.
143, tel. 080.8641280.
Per il pernottamento presso il Monastero di Santa Marta, si prega di segnalare in tempo la tipologia di
stanza da prenotare, se singola, o DUS o doppia.
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Viaggio aereo Bari- Firenze (costo da definire all’atto della prenotazione);
Transfer Aeroporto Firenze- Monastero Santa Marta (Bus o macchina a noleggio);
B&B presso il Monastero di Santa Marta, singole (37 Euro), doppie (60 euro), tripla (75 euro) a
camera;
Visita guidata con l’autore euro 300,00: da dividere tra i partecipanti;
Visita guidata al Museo del Beato Angelico: 10 euro a persona;
Visita guidata a Palazzo Vecchio e Arazzi Medicei : 10 euro a persona;
Cene e pranzi liberi.
Si consiglia l’acquisto del libro “Se fossi fuoco, arderei Firenze” di Vanni Santoni (ed. Contromano –
Laterza) e si ringraziano gli editori Laterza e l’autore Vanni Santoni che hanno reso possibile questa
visita di studio.
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Cenni storici
Monastero di Santa Marta
Monache Benedettine di Santa Marta
Via Santa Marta 7 – 50139 – Firenze – tel. 055489089
Nel 1336 Lottieri di Davanzato de’ Davanzati fece costruire il Monastero per affidarlo alle Monache
Benedettine. Distrutto nel 1529 da Carlo V, fu ricostruito dalla stessa famiglia Davanzati. Per le
soppressioni napoleoniche fu abbandonato dal 1810 al 1815, ma già dal 1823 fu ripristinata la
Clausura. Riportò molti danni durante la seconda guerra mondiale e, restaurato negli anni sessanta,
è tornato ad essere un centro di spiritualità. Il Monastero ha una tipica struttura del cinquecento
nell’atrio e nei Chiostri, con pozzi e cisterne. La Chiesa conserva un affresco di scuola giottesca e un
Crocifisso su legno sagomato di Lorenzo Monaco . La Foresteria è a disposizione per ritiri spirituali e
di preghiera. Si possono trovare lavori di: legatoria di libri, ricami all’uncinetto, biancheria d’altare.
Museo del Beato Angelico
Il museo occupa una vasta area del convento domenicano di San Marco e ne conserva intatta
l’atmosfera. Fondato nel 1436 e realizzato su progetto dell’architetto Michelozzo, il convento ebbe un
ruolo importante nella vita religiosa e culturale della città come testimonia anche la vicenda di frate
Gerolamo Savonarola.
La fama del museo è dovuta soprattutto ai dipinti di Beato Angelico, uno dei massimi pittori
del Rinascimento, che affrescò molti ambienti del convento. Altri dipinti dell’Angelico, di varia
provenienza, vi sono stati raccolti nel Novecento, pertanto il museo offre una straordinaria
documentazione dell’attività del pittore.
Importanti sono anche le raccolte del Cinquecento, con opere di Fra Bartolomeo, e la sezione
dedicata a reperti provenienti da edifici del centro storico demoliti nell’Ottocento.
Il PRINCIPE DEI SOGNI
Giuseppe negli arazzi medicei di Pontorno e Bronzino
Dopo lo straordinario successo presso il Salone dei Corazzieri del Palazzo del Quirinale, la mostra “Il
Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino” arriva a Palazzo Reale a
Milano, in occasione dell’apertura di Expo Milano 2015. Dopo la tappa di Palazzo Reale a Milano, la
mostra si concluderà a Firenze, presso la Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio, ritornando nel luogo
per il quale erano stati ideati e realizzati. Ed è una delle tappe della nostra visita di studio a Firenze.
Questa serie di tele monumentali rappresenta una delle più alte testimonianze dell’artigianato e
dell’arte rinascimentale.
Tessuti per incarico di Cosimo I de’ Medici nella manifattura granducale alla metà del XVI secolo su
cartoni forniti da Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati, gli splendidi venti arazzi
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raffiguranti le storie di Giuseppe Ebreo, tornano eccezionalmente ad essere esposti insieme, per
la prima volta, da quando nel 1882, per volere dei Savoia, furono divisi tra Firenze e il Palazzo del
Quirinale. La straordinaria raffinatezza della loro manifattura, l’unicità della composizione dei soggetti
raffigurati, la singolare vicenda storica che li ha interessati, profondamente intrecciata alla storia
d’Italia, fa di questo progetto espositivo un evento di portata internazionale e di eccezionale rilevanza
simbolica, culturale e storico-artistica.
I disegni preparatori furono affidati ai maggiori artisti del tempo, primo fra tutti Jacopo Pontormo.
Ma le prove realizzate da quest’ultimo non piacquero a Cosimo I, che decise di rivolgersi ad Agnolo
Bronzino, allievo di Pontormo e già pittore di corte, e a cui si deve parte dell’impianto narrativo della
serie. Gli arazzi vennero realizzati nella manifattura granducale dagli arazzieri fiamminghi Nicholas
Karcher e Jan Rost.
Le venti tele raccontano la storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe, odiato dai fratelli perché prediletto
dal padre. Cosimo de’ Medici nutriva una particolare predilezione per la figura di Giuseppe, nelle
cui fortune vedeva rispecchiate le alterne vicende dinastiche medicee: Giuseppe, tradito e venduto
come schiavo dai fratelli, fatto prigioniero in Egitto, riesce comunque, grazie alle sue rare doti
intellettuali, a sfuggire alle avversità, a perseguire una brillante carriera politica e a raggiungere
posizioni di potere. Abile parlatore, consigliere e interprete dei sogni del Faraone, mette in salvo
un’intera popolazione dalla carestia e, infine, dà prova di clemenza e magnanimità, perdonando i
fratelli che lo avevano tradito.
L’esposizione, a cura di Louis Godart, Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico del
Presidente della Repubblica Italiana, è promossa dalla Presidenza della Repubblica Italiana, dal
Comune di Firenze e dal Comune di Milano in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività
culturali e del Turismo, Expo 2015 e la Fondazione Bracco. Main sponsor Gucci, con il sostegno di
Acea. L’organizzazione generale e la realizzazione sono di Comunicare Organizzando.
Palazzo Vecchio
Ci sono edifici indissolubilmente legati alla storia civile e culturale di un Paese e Palazzo Vecchio è
il simbolo per eccellenza del potere e dei suoi diversi protagonisti nella città di Firenze, dall’epoca
comunale fino all’apoteosi dei Medici con Cosimo I e oltre, quando il palazzo divenne sede del
parlamento italiano nel periodo in cui la città fu capitale d’Italia. Oggi Palazzo Vecchio è museo di
se stesso e sede del Comune e delle sue istituzioni. Qui lavora il Sindaco della Città e si riunisce
il Consiglio Comunale. Presentare le opere di Zhang Huan in questo luogo carico di storia e di
significati ha ragioni che vanno oltre il ruolo che l’artista si è conquistato a livello internazionale.
Zhang Huan – che ha iniziato il suo percorso come performer nei primi anni Novanta a Pechino
per approdare oggi alle sorprendenti opere realizzate con la cenere d’incenso – è un audace
sperimentatore capace di creare con la sua poetica connessioni estetiche e culturali tra oriente e
occidente, enfatizzando il legame con la storia e il passato.
A partire dal Salone dei Cinquecento, dove un maestoso ciclo di pitture celebra Cosimo de’ Medici,
fino alle sale del secondo piano, testimoni della decorazione più antica del Palazzo, i lavori di Zhang
Huan vogliono rappresentare una provocazione intellettuale ed emotiva per tutti i visitatori. L’incontro
tra la storia, la spiritualità orientale e la tradizione artistica del Rinascimento, lascia emergere il fertile
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dialogo tra elementi antichi e contemporanei e la consapevolezza che solo attraverso la conoscenza
del passato sia possibile creare una nuova via per l’elaborazione del futuro.
Il percorso espositivo, interamente dedicato alla scultura, declina attraverso una serie di opere
– alcune delle quali appositamente create per questa mostra e altre provenienti dallo studio di
Shanghai – la più recente poetica creativa dell’artista e il suo linguaggio polisemico in termini
sia tecnici sia iconografici. Anche i materiali usati, cenere d’incenso e marmo, antitetici nella loro
composizione, riflettono l’incontro di due culture e rappresentano la volontà di trasmettere un
messaggio di pace e comunione collettiva. L’arte di Zhang Huan diviene al contempo prezioso
mezzo di comunicazione universale e strumento di indagine spirituale, in cui l’anima e la materia
costituiscono i due poli opposti ma indivisibili di una riflessione sull’essenza dell’individuo e sul
destino dell’umanità. Impossibile dunque non interrogarsi attentamente sul valore della sua
produzione artistica, che unisce tradizione e sperimentazione, una toccante esperienza conoscitiva
che invita a non identificarsi solo nei simboli precostituiti di un credo, ma a tener conto di una visione
più ampia dell’esistenza, per affidarsi a nuove e preziose guide che possano far luce sulla storia degli
uomini, dei popoli e delle civiltà.
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