Riflessioni alla fine dello stage
Transcript
Riflessioni alla fine dello stage
Riflessioni alla fine dello Stage di volontariato nello Sri Lanka Anna Vetter È difficile descrivere questo intenso mese, mi sono sempre trovata in tante situazioni che mi hanno regalato tante emozioni. Le giornate a scuola erano molto impegnative, ma mi bastava guardare gli occhi dei bambini che brillavano per la felicità e tutto sembrava più leggero e avevo la forza e l’energia per continuare il mio compito. Ogni giorno è stata una nuova sfida che ho sempre affrontato con il cuore e la mente aperti. Poter aiutare le persone mi ha sempre fatto sentire più viva di quello che ero. Ho incontrato persone speciali con un grande cuore, un grande sorriso, un forte senso di spiritualità e soprattutto persone che vivono serene e in pace con loro stesse. Ho imparato anche che la vita viene vissuta appieno e viene apprezzata di più, credo sia quello che ogni essere umano debba fare. Il popolo dello Sri Lanka mi ha ricordato di apprezzare anche le cose più semplici come un sorriso, un saluto sincero e un fiore profumato. Questa esperienza segnerà la mia vita per sempre, mi ha aiutata ad acquistare forza e fiducia in me stessa. Non potrò mai dimenticare gli sguardi luminosi dei bambini che amano imparare. Se sincero, un sorriso, può avere più effetto delle parole. Genet Catic Questa esperienza mi ha dato tantissimo. Non saprei da dove iniziare per descriverla e per esprimere quello che mi ha trasmesso. Ciò che maggiormente mi ha colpita è stata la gente. Le persone che ho avuto la possibilità di incontrare e conoscere nello Sri Lanka, sono davvero fantastiche. Non ho mai conosciuto persone simili in quanto hanno il sorriso sul viso tutto il giorno; anche se qualcosa non va cercano di affrontarla con il sorriso. Quello che ho maggiormente imparato nello Sri Lanka è la questione del non lamentarsi. Le persone che ho conosciuto non si lamentavano mai, nonostante non avessero tutto nella vita. Sono persone ricche nell'anima e questo basta. Questo è un insegnamento che vorrei riuscire a trasmettere alle persone che mi stanno intorno qui, perchè spesso non si capisce quanto si è fortunati nella vita e non la si apprezza completamente. Un’altra cosa che mi ha colpita sono i bambini e la loro voglia di imparare, veramente invidiabile, da prendere come esempio. L' esperienza nello Sri Lanka mi ha permesso di sentirmi utile, cosa che prima non percepivo. Ho ricevuto talmente tanto grazie a questa esperienza, che in futuro la vorrei rifare. “Le persone semplici sanno cogliere sfumature che molto spesso sfuggono a chi è troppo convinto delle proprie idee.” Francesco Coratti Ayubowan! Giulia Mazzucchelli Sono tornata in Svizzera soltanto da pochi giorni e non riesco a fare altro che pensare a tutto quello che ho vissuto nello Sri Lanka. In questo mese ho conosciuto delle persone splendide che non avrei mai pensato di incontrare in vita mia. Siamo stati accolti a braccia aperte e dal primo istante ci hanno fatto sentire come se fossimo a casa nostra. Tutti quelli con cui abbiamo lavorato sono sempre stati disponibili dei nostri confronti, ci hanno dedicato tanto del loro tempo e ci hanno sempre aiutati. Questa piccola isola a sud dell’India sembra vivere senza il nostro stress e la nostra competizione. Le persone affrontano la vita giorno per giorno ringraziando quello che gli è stato dato senza chiedere di più. La loro umiltà mi ha colpita moltissimo. I bambini con cui ho lavorato a scuola erano felici di avere un docente che teneva loro una lezione dal momento che spesso nessuno li seguiva. Ricevere il materiale scolastico che abbiamo portato dalla Svizzera è stato per loro fantastico. Non riuscirò mai a dimenticare quei visi illuminati semplicemente per aver ricevuto lo stretto necessario per scrivere. Per la prima volta in vita mia ho vissuto un mese senza sentire alcun tipo di lamento. Ognuno era semplicemente felice per quello che era. Nessuno si lamentava per le cose che capitavano, per ciò che mancava o se qualcosa non funzionava, ognuno vedeva soltanto i lati positivi e si accontentava in silenzio. Questo sapersi accontentare ed essere felici con poco o niente, è stato l’insegnamento più grande che ho ricevuto finora. È bello riuscire a vedere le cose da un altro punto di vista. Anche se le situazioni vissute in questo mese non sono state sempre facili, ho imparato ad apprezzare ogni una minima cosa. Ho vissuto un mese con il sorriso e con serenità, si faceva tutto con un piacere immenso. Lucia Biondina Parlare di quest'esperienza non è facile; tante sono le emozioni vissute in un solo mese nello Sri Lanka e mi sembrano poche le parole per descriverle. Vorrei cominciare ringraziando con tutto il cuore le persone che ci hanno accolti a braccia aperte, sempre solari e disponibili in qualsiasi momento: GRAZIE! Mi sento davvero fortunata per aver potuto vivere in una realtà completamente nuova, ho potuto vedere e capire cose che in precedenza esistevano solo in parte nella mia immaginazione. Scoprire e conoscere una nuova Terra e le sue persone mi ha permesso di riscoprire anche me stessa. Ogni persona attorno a me mi ha regalato qualcosa a livello personale che intendo valorizzare e che a mia volta spero di poter trasmettere, in modo quest'esperienza continuerà amplificandosi sempre più. Nel lavoro svolto con i bambini ed i ragazzi ho sempre cercato di dare il meglio di me e la gioia che mi hanno dato loro è immensa; non scorderò mai i loro sorrisi! Quando si vuole fare del bene non esistono limiti se si parla col cuore. Mara Borri Premetto che nessun vocabolo, nessuna immagine, niente riesce a descrivere tutte le emozioni che ho provato durante questo mese di stage all’estero. Sono però certa che tutti i sentimenti che ho nel cuore, vi rimarranno incisi per sempre! Caro Sri Lanka, In questo fantastico mese, sei stato per me un grande maestro, una guida che mi ha insegnato o per lo meno hai provato a farmi capire cosa vuol dire VIVERE. I sorrisi, gli sguardi, la gentilezza, la voglia di vivere, la felicità d’imparare li ho trovati solamente soggiornando sulla tua terra anche se per un breve periodo. “Il volontariato è una delle azioni più egoiste al mondo, si riceve di più di quello che si da”, questa frase racchiude tutte le emozioni e sensazioni che ho sentito nel profondo del mio cuore. Ciò che mi ha colpita maggiormente è la semplicità e la tranquillità dei tuoi abitanti che vivono la vita alla giornata, accettandola con spontaneità senza grande programmazione, vivendo e godendo ogni singolo minuto! La vita è dura, ma i singalesi riescono a renderla “semplice” con il sorriso. Io ho dato tutte le mie forze, tutte le mie possibilità! Il mio impegno sarà servito? Non lo so, ma spero che anche solo una briciola di tutto ciò che ho provato a trasmettere sia stata d’aiuto ai bambini con cui ho lavorato. Grazie a te ho conosciuto persone, religioni, tradizioni, cibi nuovi, ma soprattutto persone che fin dal primo istante mi hanno accettata a braccia aperte come se facessi parte della famiglia! Persone povere materialmente, ma che danno tutto ciò che possiedono in ogni momento della giornata. Sri Lanka, in questo mese mi hai fatto aprire gli occhi, il cuore e la mente permettendomi di crescere e maturare ogni giorno di più. Questa esperienza, mi ha permesso di conoscermi meglio, di scoprire le mie risorse ed i miei limiti. In ogni situazione ho cercato di dare sempre il meglio di me e di vedere sempre il lato bello di ogni singolo momento. Grazie a tutti quelli che mi hanno accompagnata in questo sogno ormai realizzato, vi porterò nel mio cuore per sempre! Non dimenticherò mai i vostri sorrisi e la vostra voglia di vivere e con tristezza vi saluto, sapendo che svolgerò altri stage di volontariato! Aiutare gli altri è una sensazione bellissima che mi fa sentire viva! Ayubowan Sharon Falconi È difficile trovare le parole giuste per descrivere l’esperienza che ho appena avuto la fortuna di vivere perché, per quanto possa sembrare banale, le parole non bastano per descriverla. Quando sono stata scelta mi sono sentita fortunata, ma solo ora che ho vissuto quest’esperienza capisco di esserlo stata per davvero. Questo mese non è stato che un assaggio, perché lo ritengo un periodo davvero breve per scoprire e conoscere un'altra realtà. Ma è bastato per lasciare un segno dentro di me e per farmi capire che vorrò ripetere un’esperienza simile, per un periodo più lungo. Questo viaggio mi ha dato molto e credo veramente di essere riuscita a dare il meglio di me in tutto quello che ho fatto, con i bambini, con le persone, con il gruppo. Penso di non aver mai messo tutta me stessa e tutta la mia energia come sono riuscita a fare in questo progetto. Ho lavorato in un asilo ad Aluthgama, a cinque minuti a piedi da casa; andavo al lavoro con una mia compagna che lavorava in un asilo accanto al mio. Al mattino lavoravo con le due maestre, mentre al pomeriggio i bambini dei due asili venivano riuniti ed è qui che abbiamo avuto delle responsabilità superiori in quanto spettava a noi tenere una lezione d’inglese. All’inizio è stato difficile perché avremmo dovuto semplicemente sostenere il lavoro delle maestre, ma per finire siamo diventate noi le insegnanti. Ho apprezzato moltissimo poter dare concretamente una mano insegnando inglese a dei bimbi. Nello Sri Lanka mi sono sentita utile senza pretendere niente in cambio, lo stesso atteggiamento che ho riscontrato nelle persone del luogo. Non esiste il dare per ricevere, si dà semplicemente per il piacere di donare, con il cuore. Anch’io ho dato spontaneamente il meglio di me. Ora sono tornata e ho iniziato a lavorare in un asilo nido, nel quale mi trovo benissimo e svolgo un lavoro che adoro. Eppure mi sento ancora con la testa nello Sri Lanka, vorrei tornare indietro per poter rivivere ogni singolo momento, per essere la persona felice e serena che ero li. Tuttavia non mi scoraggio e cerco di essere com’ero laggiù anche se non è sempre facile. Ciò che più ho apprezzato sono le persone dello Sri Lanka, esseri umani meravigliosi in grado di trasmettere moltissimo grazie ad una grande semplicità, umiltà e purezza, senza dare nulla per scontato. Ho potuto sentire sulla mia pelle queste magnifiche loro qualità. La povertà materiale non è nulla rispetto alle qualità umane che sanno trasmettere. Lo Sri Lanka mi ha permesso di amplificare i miei sensi in maniera nuova, ed ha lasciato in me odori, suoni, gusti ed immagini che non scorderò e porterò sempre nel mio cuore. Sharon Musatti Sembra ieri il giorno in cui ho dovuto scrivere la mia prima pagina di diario, il titolo “PARTENZA” così in grande che sprizzava gioia da sé. Ora, invece, è il momento di scrivere le migliaia emozioni che ho provato e ad occhi aperti rivivo ogni singolo giorno trascorsosu quest’isola… Caro Sri Lanka, Sei stato per me un grande maestro di vita. Ho imparato a conoscere le tue tradizioni, le religioni ed i tuoi alimenti ma soprattutto mi hai permesso di conoscere persone ricche, ricche nel profondo del cuore. Proprio così, mi hanno saputa accogliere a braccia aperte, come fossero la mia famiglia. I beni materiali erano pochi, rari, eppure non c’è stata una persona che non abbia dato tutta se stessa per noi. Il sorriso è sul viso dei Singalesi, e questo è il loro incredibile potere… sicuramente da invidiare! Provo ammirazione per questo popolo, sottomesso da molti ma che non ha mai perso la capacità di trovare la gioia nei piccoli gesti di vita. Camminando per le strade respiravo una spiritualità che inconsapevolmente invadeva il mio corpo, così mi sono lasciata trasportare da questa leggerezza e da questa bontà che si trova nel cuore di ogni essere umano di questa terra, terra rossa, terra dalle mille meraviglie. Come credo si sia potuto capire, questo paese mi ha permesso di aprire gli occhi facendomi capire quanto la vita sia un bene prezioso e quanto non siano i beni materiali a creare la felicità. Anzi, la spiritualità e il senso di comunità che hanno queste persone sono la vera felicità. La bambina all’asilo che ti porge un cucchiaio di riso, i fiori che ti portano ogni mattina…non dovrei forse imparare da loro? Certo, sono stati questi bambini i miei insegnanti, e son sicura di aver appreso più io da loro che viceversa. Ho amato con tutto il cuore lavorare con queste persone, con questi bambini. Mi ci sono affezionata a questi occhioni neri che hanno cercato le mie attenzioni e mi hanno fatta divertire un mondo. L’asilo era un momento di felicità e spensieratezza, i bambini ci hanno accettati subito e noi abbiamo dato il massimo in ogni momento. Fra le varie attività abbiamo realizzato insieme tanti lavoretti manuali che sono serviti, alla fine del mese, ad allestire una mostra, visitata da altre scuole ed altri bambini. Abbiamo osservato una grande curiosità e voglia di sapere, sia nei bambini dell’asilo, sia nei ragazzi della scuola del pomeriggio. Impegnatissimi nell’apprendere da noi, con loro abbiamo sviluppato una relazione molto intensa come se appartenessimo alla stessa famiglia. Proprio per questo motivo siamo rimasti in comunicazione. Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile questa esperienza maestra di vita. Dunque…caro Sri Lanka, cari bambini, cari ragazzi e caro Saman, vi porto nel mio cuore in Svizzera, con la grande gioia e la grande fortuna di avervi potuti conoscere. Non dimenticherò mai i vostri insegnamenti e con un po’ di malinconia vi dico: A PRESTO, AIUBOWAN! Simone Crivelli Mi sono ritrovato, dopo poco più di dieci ore di volo, in un nuovo mondo. Un mondo caldo, umido e pieno di vita. Nello Sri Lanka tutto prende più vita rispetto a ciò a cui sono stato sempre abituato. Madre natura su quell'isola incantata fa ancora da regina e, incitata ed aiutata dal clima, riesce a scatenare tutta la sua potenza e la sua maestosa bellezza; vi sono gli odori molto forti presenti ovunque, che convivono con una miriade di suoni e rumori di bus e veicoli a tre ruote, misti alle alte voci provenienti dalle attività private e dal mercato dove, ogni giorno, si cerca di raccimolare una somma di rupie sufficiente per affrontare la vita. Ricordo molto bene che il mio olfatto era sempre stimolato da quel nuovo odore dei tropici che racchiude in sé un'infinita varietà di profumi in contrasto tra loro e animati dal torrido caldo e dall'elevata umidità. L'odore dei tropici è un insieme di aromi piacevoli e nauseanti allo stesso tempo; è un'elaborata composizione di fiori freschi, frutta, spezie, sudore e alimenti ormai avariati. A quelle latitudini sembra quasi che l'umidità dia corposità e vita a queste fragranze che, quando le percepisci, poi si inseriscono nelle narici e nei vestiti senza più lasciarti. Questa caratteristica l'ho apprezzata tantissimo perché mi sembrava che il mio corpo non fosse mai spento, avevendo i sensi stimolati di continuo. È un'esperienza fantastica arrivare in una terra che non rappresenta le tue radici; ci si sente un po' disorientati, ma vivendoci, riconosci che il soggiorno in questa terra, in questa società avrà un ruolo molto importante anche per il tuo futuro, per la formazione della tua persona, per la tua vita. Inizialmente ci si sente molto inferiori alla rigogliosa vegetazione, al soffocante caldo umido che provoca un’insaziabile sete. Ho notato moltissimo quanto l'uomo occidentale sembri quasi malato, indebolito con la maglietta perennemente condita di sudore, i capelli bagnati ed il viso pallido. Ci si sente inferiori rispetto alla gente indigena che vive in armonia con tutto ciò che la circonda, spiritualmente e fisicamente. Conducono una vita molto tranquilla scandita dai ritmi naturali, dalla tradizione, dalla religione e dalle relazioni. La loro esistenza scorre in maniera un po' rallentata, è una vita che malgrado le enormi difficoltà non conosce fretta, non conosce quel concetto di frenesia per l'ottenimento di qualcosa, è un presente armonioso e melodioso. Tutta la popolazione che dimora questo presente è gente umile, soggetta ad una società che, al contrario di quella dove sono nato e cresciuto, non ha scordato i valori umani fondamentali e non è avvelenata dall'attaccamento e l'accanimento nei confronti dei beni materiali. La gente è molto semplice, fantastica e questo è ciò che ora mi manca. La popolazione povera è la prova vivente di come la gentilezza non possa essere comprata con il denaro. Il condurre una vita umile, solidale, con delle non indifferenti difficoltà economiche e magari di salute, logora il fisico ma allo stesso tempo accende una grande sensibilità all'interno dell'anima di questa gente che ha del fenomenale. Il meraviglioso di questo aspetto è che ci si sente tanto lusingati dall'accoglienza, dai modi di fare e dalla purezza delle persone, che si viene in un certo senso contagiati. Si ha la sensazione d’aver vissuto fino in maniera passiva senza nemmeno rendersi conto della moltitudine di persone che ci attorniano e che avrebbero una storia da raccontare, un sorriso da donare o delle sofferenze da condividere. Tutto ciò, nel nostro mondo occidentale viene un po' a mancare ed è un grandissimo peccato. Ho sempre disprezzato la maniera individuale di vedere la vita, ora la rigetto ancor più. Ho imparato da questa gente che bisogna mettere tutto ciò che possiamo nella nostra quotidianità, nelle relazioni e anche negli studi. Dobbiamo trarre il massimo da ogni opportunità che la vita ci offre, senza essere egoisti, schizzinosi o quant'altro. Ogni episodio che la nostra vita ci propone è un'occasione per conoscersi meglio e, nel nostro piccolo, portare un po' di bene in questo mondo. Ho apprezzato moltissimo questa fantastica esperienza, mi ha permesso di mettermi completamente a disposizione di persone che davvero ne necessitano. E ho imparato ed apprezzato che nulla ripaga il duro lavoro più di un sincero sorriso o un oscillante cenno con il capo. Porterò per sempre nel cuore quest'Isola e la sua raggiante umanità. Antonella Trabattoni e Katia Papa Leggere le testimonianze degli allievi che hanno svolto lo stage nello Sri Lanka ci conferma l'importanza di quest'esperienza: un'esperienza di vita, di crescita personale, di conoscenza di sé, di aiuto e di lavoro intenso. Un'immersione totale in una realtà nuova e completamente diversa dalla nostra, in cui s'impara tanto, si lavora in condizioni diverse, si sviluppa uno spirito di adattamento e di flessibilità, si toccano i propri limiti, si vive con umiltà e semplicità, si collabora con uno spirito di solidarietà e di aiuto. Le parole non bastano per esprimere completamente quanto possa dare un'esperienza di questo tipo. Basta però osservare la loro motivazione e il loro impegno durante tutte le fasi del progetto, vedere i loro cambiamenti profondi, la loro crescita, la luminosità dei loro visi e sorrisi al rientro e la loro voglia di condividere quanto fatto ma soprattutto imparato, per capire l’importanza di una simile esperienza di vita. Siamo giunti alla quinta edizione e ad ogni rientro abbiamo potuto osservare nei ragazzi una crescita interiore importante. Anche per noi insegnanti, ogni edizione dello stage all’estero rappresenta un'esperienza sempre nuova che ci permette di conoscere meglio i nostri allievi, di condividere un periodo speciale e di grandi insegnamenti, di continuare a crescere ed imparare, entrando in relazione con la diversità.