Tracciabilità certificata di prodotti destinati all`alimentazione
Transcript
Tracciabilità certificata di prodotti destinati all`alimentazione
Tracciabilità certificata di prodotti destinati all’alimentazione umana: la filiera dell’acquacoltura La confusione che ha il consumatore in merito alle informazioni riportate sulle etichette di prodotti destinati all’alimentazione umana sono note per la frequenza con cui i media riportano notizie allarmanti sulla origine di prodotti “tipici” dell’agricoltura nazionale. Le norme di tutela dei diritti dei cittadini consumatori a livello UE, sia in materia di corretta informazione che di garanzia su quanto dichiarato dalle etichette, impongono allo Stato ed alle Strutture all’uopo preposte una più incisiva azione di controllo, tenendo conto anche dell’aumento dei prezzi rispetto i quali i Cittadini chiedono giustamente maggiori controlli da parte delle Autorità di Vigilanza. Particolare rilievo deve essere dato ai prodotti DOP e IGP che beneficiano di contributi e di riconoscimento della UE a garanzia non solo dei consumatori, ma degli stessi produttori che possono essere danneggiati da falsi sia nel mercato interno e ancor più in quello internazionale, nel quale il prodotto italiano di qualità gode di grande prestigio. Quindi tutta la “filiera della qualità certificata” deve essere controllata anche con l’uso di mezzi informatici che permettano il controllo delle dichiarazioni riportate dalle etichette sia da parte del consumatore, dalla catena produttore-distibutore-consumatore e per quanto attiene ai Ministeri per le loro funzioni di vigilanza. Il settore zootecnico, dell’acquacoltura e della pesca è già in gran parte regolamentato per quanto attiene la fase di allevamento, ma manca una procedura definita per la fase di commercializzazione. Per il pescato bisogna distinguere il prodotti dell’acquacoltura e quelli della pesca; per ambedue va individuata la provenienza UE ed extra UE e non vi sono al momento produzioni DOP e/o IGP. Si presenta la procedura per la qualità della produzione in acquacoltura di specie ittiche e di molluschi supportata da un sistema integrato di tracciabilità informatizzata garantita da una etichettatura innovativa detta “sigillo informatico” a garanzia dei diritti del Consumatore La definizione di un modello per la realizzazione di un sistema qualità della filiera dell'acquacoltura certificabile in conformità agli standard internazionali è stata realizzata con un Contributo Ricerca Scientifica Legge 41/82 - V piano TriennaleMinistero Politiche Agricole e Forestali (5C509) Hanno collaborato C. Morucchio per la Università Cà Foscari e M. Milia, P. Bettini per il CEAC ( Consorzio per l’Ecologia e l’Aquacoltura Costiera ) di Porto Viro ( RO ) Si è proceduto quindi alle: Analisi della filiera dell’acquacoltura: • Controllo dei singoli processi di filiera e verifica delle attuali procedure standard adottate; • A confrontare le attuali procedure standard con i requisiti della normativa UNI EN ISO 9002 rilevando eventuali non conformità e progettando le relative azioni correttive e preventive; • A formalizzare le attività in apposita documentazione attuativa. Analisi ambientale per: • Fornire una descrizione di insieme dell’ ambiente, facendo ricorso alla letteratura disponibile per il sito; • Individuare i parametri e gli indicatori da misurare in campo; • Definire le attività sperimentali e pianificare le campagne di misura; • Analizzare i dati rilevati in campo e verificare le relazioni individuate La filiera sperimentale dell’acquacoltura è stata individuata nell’ambito del CEAC (Consorzio per l’Ecologia e l’Acquacoltura Costiera) nei processi produttivi che avvengono in Valle Ca’ Pisani, bacino vallivo di acque salmastre nel delta del Po. L’area del delta del Po ha consolidate tradizioni legate all’acquacoltura valliva e proprio qui sono nate le moderne tecnologie attorno alle quali si è sviluppata la piscicoltura marina mediterranea. La Valle Ca’ Pisani è situata in comune di Porto Viro (Rovigo), a sinistra del ramo terminale del Po di Maistra, ha un’estensione di circa 750 ettari e comprende tre lagune principali Queste Aziende Agricole dispongono di un impianto di allevamento intensivo con vasche in cemento e in terra, situato a monte della valle da pesca e adibito essenzialmente alla produzione di Branzino (Dicentrarchus labrax) e Anguilla (Anguilla anguilla). Queste valli rappresentano la tipica morfologia degli ambienti lagunari-vallivi, ovvero quegli spazi acquei costieri, non molto profondi e comunicanti, in maniera transitoria o permanente, diretta o indiretta, col mare. Si tratta dunque di ambienti soggetti a continue dinamiche, strettamente connesse alle variazioni meteorologiche e climatiche, a quelle geomorfologiche e alle opere antropiche. La filiera dell’acquacoltura (intensiva e semintensiva) è strutturata nelle seguenti componenti 1. 2. 3. 4. 5. 6. Riproduzione Allevamento Raccolta Stoccaggio Trasformazione Distribuzione Mentre la filiera dell’acquacoltura estensiva è strutturata nelle seguenti componenti: 1. Semina 2. Pascolo 3. Raccolta 4. Stoccaggio 5. Trasformazione 6. Distribuzione La differenza riguarda le prime due fasi che nel caso della estensiva non prevede l’apporto artificiale di mangimi VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ AMBIENTALE NEL SISTEMA VALLIVO Si è effettua con ANALISI IN CONTINUO DEI PRINCIPALI PARAMETRI CHIMICO-FISICI: • Temperatura, Ossigeno disciolto, Salinità, pH, Ammoniaca, Nitriti, Nitrati, Fosfati e con CAMPAGNE DI MONITORAGGIO STAGIONALI: • Parametri chimico-fisici, Sostanza organica disciolta, Nutrienti, Biomasse planctoniche, Monitoraggio dei bloom algali LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ DELLE ACQUE DEL DELTA DEL PO MEDIANTE ANALISI DEI DATI IPERSPETTRALI DA PIATTAFORMA AEREA Nel contesto delle applicazioni del telerilevamento, lo studio della qualità dell’acqua è limitato a quei parametri che sono in qualche modo correlati con il colore dell’acqua stessa. Con i diversi tipi di filtri dei sensori si possono avere informazioni sui sedimenti, sulla produzione algale e di biomasse in genere, sulla temperatura e sull’ossigeno disciolto I risultati ottenuti incoraggiano l’utilizzo delle tecniche iperspettrali da aereo per monitorare la qualità delle acque lagunari e di foce. Miglioramenti nelle procedure di riconoscimento automatico possono portare ad adottare tali tecniche come procedure standard per la ricerca ecologica e la gestione dell’acquacoltura. Infatti, le immagini iperspettrali da aereo sono sensori capaci di restituire firme spettrali chiare e distinte, direttamente confrontabili con le misure spettrali in campo. Inoltre, tali immagini sono adatte a distinguere i dettagli spettrali di interesse, non direttamente rilevabili da sensori ad ampie bande. Con la messa in funzione dei satelliti geostazionari da parte di ESA questi dati saranno disponibili con continuità e con una risoluzione al suolo molto elevata (qualche metro di risoluzione ) SCHEMA DEL SISTEMA QUALITA’ APPLICATO AL COMPARTO INTENSIVO DELLA FILIERA PRODUTTIVA ACQUACOLTURALE La normativa tecnica si basa su tre concetti fondamentali: 1. QUALITA’ ⇒ costante nel corso della produzione e del tempo per un determinato prodotto e/o servizio; 2. AFFIDABILITA’ ⇒ nella qualità dei prodotti e nell’insieme di attività tecniche ed organizzative; 3. CERTIFICAZIONE ⇒ è l'atto mediante il quale una terza parte indipendente dichiara che, con ragionevole attendibilità, un determinato prodotto/processo/servizio è conforme a una specifica norma o altro documento normativo. la Normativa UNI EN ISO serie 9000: 1. è volontaria, ed 2. è finalizzata a garantire la soddisfazione del cliente attraverso: ♦ una definizione degli standard di prodotto e di servizio; ♦ una costanza qualitativa del prodotto; ♦ una maggiore credibilità sul mercato; ♦ un'organizzazione interna dell’azienda. I DOCUMENTI DI REGISTRAZIONE PER LA FILIERA ACQUACOLTURA: • Registrazioni della qualità dei prodotti in entrata 1. scheda mangimi – produttore 2. scheda mangimi – allevatore 3. scheda mangimi – laboratorio certificato 4. scheda avannotti 5. scheda trasporto avannotti 6. scheda caratteristiche chimico-fisiche delle acque in entrata • Registrazioni della qualità dei prodotti durante il processo di allevamento e lavorazione scheda qualita’ prodotto durante le fasi di allevamento • Registrazioni della qualità dei parametri ambientali significativi 8. metodiche e sistemi di circolazione ed ossigenazione acque 9. metodiche ed apparecchiature utilizzate per il monitoraggio dei parametri ambientali di allevamento 10. metodiche di campionamento • 11. 12. 13. Registrazioni della qualità dei prodotti in uscita scheda qualita’ prodotto in uscita metodiche di uccisione prodotto commerciale metodiche di conservazione prodotto commerciale • 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. Registrazioni delle attività di processo finalizzate alla corretta conduzione. metodiche di semina metodiche di svezzamento metodiche di alimentazione giovanili metodiche di alimentazione adulti metodiche di pulizia vasche svezzamento metodiche di pulizia vasche giovanili metodiche di pulizia vasche adulti metodiche di selezione e trasferimento giovanili metodiche di selezione e trasferimento adulti metodiche di cattura del prodotto finito LA GESTIONE DEL SISTEMA DELLA TRACCIABILITA’ IL PRODOTTO INFORMATICO Logix (eVet e eTrace - già ampiamente utilizzato per l’anagrafe animale e la gestione del Servizio Igiene degli aAlimenti e della Nutrizione) accoppiato a docware ® di Arti Grafiche Rossi è un sistema informatizzato per il controllo delle attività produttive che può essere utilizzato integralmente per gli aspetti di tracciabilità del prodotto nella fase di commercializzazione (che deve essere preventivamente autorizzata da un Veterinario). Il sistema informativo prevede, a garanzia della documentazione inerente l’etichettatura del prodotto, un sistema di stampa su di un supporto cartaceo a prova di contraffazione ove sono riportati, con diversi codici, sia le informazioni obbligatorie previste dalla normativa europea sia quelli di riferimento per identificare tutta la catena produttiva, dalla semina degli avannotti al confezionamento del pescato nei contenitori utilizzati per il commercio ed infine bolla e/o fattura accompagnatoria. Infine un “Sigillo Informatico” marca le singole unità di confezione che vengono avviate alla filiera commerciale, con un riferimento di sito WWW nel quale possono essere rintracciate tutte le informazioni da parte della filiera commerciale e dal consumatore CONCLUSIONI ED ASPETTATIVE • La qualità ambientale dei sistemi vallivi dell’Alto Adriatico è fortemente condizionata dalla qualità delle acque costiere a loro volta influenzate dalla qualità degli apporti fluviali; • Il mantenimento di una qualità accettabile nei sistemi vallivi che possa consentire un’acquacoltura di qualità riguarda una tecnologia integrata di gestione idraulico-energetica ottimizzando i carichi energetici alla effettiva capacità “metabolica” delle aziende; • L’introduzione di tecnologie integrate che partono da una valutazione su macroscala con sistemi di telerilevamento che possono dare quadri di insieme ed identificare segni premonitori di distrofie e quindi azioni preventive; • La qualità del prodotto, fatte salve le caratteristiche di qualità ambientale, la qualità del mangime utilizzato, il carico biologico degli impianti di allevamento ed i vari trattamenti accessori sono i punti di forza per una produzione che abbia caratteristiche adatte ad un mercato sempre più esigente Con questo studio si è inteso dare una trattazione sistematica del problema: • della qualità ambientale di ambienti vallivo-costieri dedicati all’acquacoltura e • delle procedure attinenti il controllo della gestione della produzione e • del trattamento del prodotto fino alla sua alienazione commerciale. Attualmente si sta completando l’intera procedura di filiera certificabile in qualità per la MITILOCOLTURA con la partecipazione volontaria di produttori della Regione Veneto. Tenuto con della peculiarità di questi organismi filtratori il controllo ambientale è integrato con tecniche di indagine biologica innovativa basata sulla biologia molecolare per la individuazione di microrganismi e di tossine, anche nel prodotto da alienare, in collaborazione con la Università di Urbino. Nella filiera produttiva particolare attenzione è data alla fase di stabulazione prima della commercializzazione che prevede anche un “biorepository” con la conservazione di campioni per gli eventuali controlli di origine del prodotto. Ci aspettiamo che queste procedure, anche se in gran parte volontarie, siano adottate da produttori che abbiano del mercato anche una visione etica e dalle Regioni competenti per attirare i consumatori con prodotti di origine a qualità garantita e certificata La tracciabilità integrale sia della qualità della produzione che della successiva filiera commerciale è percorribile, ma dipende da scelte commerciali e delle autorità politiche la loro applicazione.