Orchestra - SOGI SNC

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Orchestra - SOGI SNC
L’ORCHESTRA
La musica strumentale può
essere
cameristica
o
sinfonica. La prima è
caratterizzata dall’impiego
di pochi strumenti, le cui
parti sono individuali, nel
senso che ogni strumento ha
una parte autonoma e
indipendente da quella degli
altri. La musica sinfonica
invece
si
avvale
di
un’orchestra, la quale è
suddivisa in sezioni. La
sezione principale è quella
degli archi (suddivisi in
violini primi, violini secondi, viole, violoncelli, contrabbassi), cui si uniscono legni (flauti, ottavini, clarinetti,
oboi, corni inglesi, fagotti, ecc.), ottoni (trombe, tromboni, corni, tube) e percussioni (inizialmente limitate ai
soli timpani, dall’Ottocento arricchite di tamburi, grancassa, gong, campane tubolari, piatti, ecc.).
Nella musica sinfonica le parti non sono individuali ma di gruppo, nel senso che ciascun gruppo omogeneo di
strumenti (ad esempio violini primi, viole, flauti, corni) intona la stessa parte. L’orchestra da camera, detta
anche, più correttamente, orchestra d’archi, è formata dalla sola sezione archi, con l’aggiunta talvolta di un
clavicembalo e di qualche strumento a fiato.
Le sezioni legni e ottoni, formate sempre da aerofoni, si distinguono per il materiale con cui, almeno in
origine, sono costruiti gli strumenti e soprattutto per le imboccature. I legni possono avere tre diversi tipi di
imboccatura:
- l’imboccatura naturale, tipica di tutti i tipi di flauto. È costituita da una fessura attraverso la quale il soffio
dell’esecutore colpisce direttamente la colonna d’aria contenuta nello strumento, mettendola in vibrazione;
- l’imboccatura ad anca semplice, caratteristica di clarinetto e sassofono. È costituita da una sottile linguetta
di bambù che si inserisce nell’imboccatura dello strumento e viene fatta vibrare dal soffio dell’esecutore;
l’ancia a sua volta mette in vibrazione la colonna d’aria contenuta nello strumento
- l’imboccatura ad ancia doppia, caratteristica di oboe e fagotto. Funziona come l’ancia semplice ma è
costituita da due linguette di bambù.
Gli ottoni invece hanno tutti il bocchino di forma conica: su di esso l’esecutore appoggia le labbra facendole
vibrare in modo che funzionino come una specie di ancia doppia naturale.
La complessità della musica sinfonica esige la presenza di un direttore che stabilisce l’interpretazione del
brano, dà gli attacchi, tiene il tempo, istruisce le diverse sezioni e coordina l’esecuzione in tutti i suoi
momenti. L’apprendimento di un nuovo brano prevede diverse fasi di lavoro: studio individuale della parte,
prove dei singoli gruppi, prove per sezioni e infine prove a orchestra completa. Il direttore utilizza la
partitura, testo nel quale sono trascritte contemporaneamente tutte le parti musicali (ciascuna su un diverso
pentagramma della pagina), mentre i singoli strumentisti, per praticità, leggono le parti staccate, nel senso
che hanno davanti a sé solo la parte musicale di loro competenza.
Le principali composizioni strumentali per orchestra sono il concerto e la sinfonia. Entrambe sono suddivise
in tempi o movimenti, caratterizzati ciascuno da un andamento ritmico diverso e da una diversa e autonoma
struttura formale. I movimento sono solitamente tre nel concerto e quattro nella sinfonia. La differenza fra
queste due forme strumentali è data dalla presenza nel concerto di uno strumento solista che nella sinfonia
non c’è. Lo strumento solista si distingue dalle altre parti strumentali perché dotato di una parte individuale,
autonoma e solitamente molto impegnativa che gli consente di intrattenere un rapporto di dialogo e confronto
con tutta l’orchestra.