Si alza il sipario sul Laceno d`oro Per 19 giorni, Avellino capitale del

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Si alza il sipario sul Laceno d`oro Per 19 giorni, Avellino capitale del
Si alza il sipario sul Laceno d'oro
Per 19 giorni, Avellino capitale del cinema che riflette
Avellino, 17 agosto 2014
festival internazionale del cinema
2014 / XXXIX edizione
avellino/atripalda/mercogliano
18 agosto/5 settembre 2014
Regione Campania
Assessorato al Turismo
e ai Beni Culturali
Comune di Avellino
Comune di Atripalda
Comune di Mercogliano
Soprintendenza
per i Beni Architettonicie
Paesaggistici per le province
di Salerno e Avellino
Soprintendenza per i Beni Storici,
Artistici ed Etnoantropologici
per le Province di Salerno e Avellino
Movieplex
Università di Salerno
Cattedre di Sociologia degli audiovisivi
sperimentali e Sociologia delle arti
elettroniche - Dipartimento di Scienze
Politiche, Sociali e della Comunicazione
Sentieri Selvaggi
Quaderni di Cinemasud
Flussi
Centrodonna
Zia Lidia Social Club
Centro Culturale Camillo Marino
Comitato Eliseo
Cactus Film Produzioni
Labus
Associazione Giuseppe De Santis
In collaborazione con
Fondazione Centro Sperimentale di
Cinematografia-Cineteca Nazionale
Ideazione, cura e organizzazione
Circolo di cultura cinematografica
ImmaginAzione
www.lacenodoro.it
[email protected]
Sarà la proiezione de “Il tocco del peccato” (A touch of sin) di Jia Zhang Ke ad
inaugurare, domani sera alle 20.30 nell'Arena Eliseo di Piazza Del Debbio ad
Avellino, la XXXIX edizione del Festival Internazionale del Cinema Laceno d'oro.
Un’edizione importante, quella che si apre domani sera con la consegna del
Premio Camillo Marino alla carriera a Jia Zhang Ke, che segna il ritorno in grande
stile del Festival nel panorama dei grandi eventi regionali.
Complessivamente il festival ospiterà, in 19 giorni, oltre 40 proiezioni, 9
performances musicali, oltre 30 incontri con autori e attori, 2 mostre, 5 anteprime
di cui due internazionali, un concorso di cortometraggi, un workshop di
sceneggiatura e regia. Il tutto in 3 comuni (Avellino, Atripalda e Mercogliano)
utilizzando ben 11 location diverse. Numeri importanti che definiscono un
programma impegnativo costruito rivolgendo lo sguardo sia alla nostra storia
passata e recente, sia al futuro del cinema.
“L'edizione 2014 del Laceno d'Oro è davvero un grande evento – spiega Antonio
Spagnuolo, direttore artistico della manifestazione - perché ospita tanti giovani
autori che sono già protagonisti di una parte importante della migliore
cinematografia italiana e internazionale, perché riesce a coinvolgere tutte le
associazioni di cinema attive in città, insieme ad alcune delle più interessanti
energie creative e accademiche regionali, raccogliendo la sfida di realizzare una
manifestazione di alto livello qualitativo investendo su competenze, esperienze,
passioni e professionalità del nostro territorio”.
Dell’esperienza iniziata nel 1959 rimane la sensibilità verso le tematiche sociali
che ha orientato le scelte nella selezione di film e documentari che, nella
tradizione del Laceno d’Oro, sapranno essere per lo spettatore di grande stimolo
alla riflessione. Ma si conferma anche, in linea con le ultime edizioni, la volontà di
valorizzare la ricerca di nuovi linguaggi e tendenze appartenenti al mondo
dell’indipendenza creativa e produttiva, puntando su artisti capaci di aprirsi alle
diverse contaminazioni. Significativa, in questo senso, la collaborazione con
Flussi e con Alfonso Amendola dell’Università degli Studi di Salerno.
Il Premio Camillo Marino alla carriera va quest’anno al regista cinese Jia ZhangKe, definito da “The New Yorker” uno dei migliori e più importanti registi al mondo
(Leone d’Oro a Venezia nel 2006 e premiato a Cannes nel 2013). Un autore
fondamentale, capace di mettere a nudo la Cina contemporanea, evidenziando i
limiti e le contraddizioni del Paese che condiziona con la sua economia i destini
dell’intera umanità. Del regista, accompagnato dall’attrice e musa Zhao Tao,
saranno proiettati i suoi quattro film più rilevanti, tra cui “Il tocco del peccato – A
Touch of Sin” che Le Monde giudica “il miglior film cinese di tutti i tempi”. Un
evento reso possibile dalla collaborazione con l’Asian Film Festival.
Il Festival, inoltre, produce due mostre che certamente saranno viste a lungo: una,
antologica, sul Laceno d’Oro dal 1959 a oggi, curata da Paolo Speranza; l’altra
sulla salernitana Elvira Notari, la prima donna regista italiana e una delle prime
della storia del cinema mondiale, realizzata da Licio Esposito.
Ricca la sezione dedicata al cinema italiano, valorizzando alcune tra le migliori
produzioni indipendenti, penalizzate dalla distribuzione commerciale o non ancora
presentate in Italia. Saranno 5 le anteprime di opere non ancora distribuite, tra cui
l’importante film francese su Violette Leduc ispirato dalla biografia scritta da Carlo
Iansiti.
E poi: il concorso di cortometraggi “Gli occhi sulla città”; il workshop di
sceneggiatura e regia tenuto da Daniele Gaglianone; lo sguardo sull’underground
italiano per merito di Sentieri Selvaggi; i documentari sul lavoro a cura dello Zia
Lidia Social Club; il dibattito sul realismo ideato dal Centrodonna; l’allestimento di
Piazza del Debbio curato dal Comitato Eliseo; l’omaggio a Giuseppe De Santis
con il contributo di Ettore De Conciliis; la serata Manuli con il dj & vj-set techno
organizzata da Labus; la bella sigla di Antonello Matarazzo con la partecipazione
di Adriana Borriello; la presenza di Michele Vietri, che sarà voce e immagine del
festival.
“La direzione artistica, che compete a Immaginazione e formalmente firmata a
titolo individuale, - spiega Spagnuolo - è stata di fatto condivisa innanzitutto con
Aldo Spiniello e poi con Leonardo Lardieri e Sergio Sozzo, tutti caporedattori di
Sentieri Selvaggi e divoratori appassionati di film nei maggiori festival europei.
Altrettanto prezioso nelle scelte il contributo degli amici di sempre, Paolo
Speranza, Licio Esposito e Alfonso Amendola.
Ringrazio Nunzio Cignarella per il sostegno convinto e entusiasta al Laceno
d’Oro, nonché per l’assoluta libertà nelle decisioni. Grazie mille anche a Carlo
Tedeschi e a tutto lo staff amministrativo del Comune di Avellino.
Ogni volta che inizia un nuovo Laceno d’Oro si riaccende una magia, i volti si
illuminano e torna la voglia di partecipare, senti intorno a te quanto sia
profondamente scolpita nel profondo di tutti questa manifestazione. Il compito che
ci siamo dati è costruire un Festival che abbia un senso, un’identità, una
vocazione, oggi come un tempo. Speriamo di esserci riusciti e di poter scoprire
che ancora una volta, come per incanto, si rinnova il fascino di un evento creato
dalla lucida follia di Camillo e Giacomo”.