La conferma di White fa schizzare gli abbonamenti

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La conferma di White fa schizzare gli abbonamenti
Basket, Auxilium
La conferma
di White fa
schizzare gli
abbonamenti
DOMENICO LATAGLIATA
E' diventato l'uomo simbolo
della Torino cestistica. E'
americano, e l'anno passato
non si è fatto mancare nulla:
frattura a una mano prima
che cominciasse il campionato, il ritorno in campo con cifre più che ragguardevoli (17
punti e 8,6 rimbalzi di media
in 22 partite), un cambio di allenatore, compagni che andavano e venivano, fino a una
salvezza ottenuta aspettando
in campo per quasi un quarto
d'ora il risultato che arrivava
da Reggio Emilia dove era impegnata Bologna. D. J. White
è un americano 'sui generis':
niente bizze, nessuna pretesa
da star né appartamenti 'alla
Higuain' dal momento che
abitava e abiterà a due passi
dal Ruffini. E nessun grillo per
la testa. Anche per questo, la
società ha fatto di tutto (riuscendoci) per confermarlo:
sarà il solo superstite della
stagione passata e non è nemmeno così assurdo immaginarlo capitano. «Ho sempre
detto di essermi trovato benissimo a Torino - ha confermato ieri al sito della società -.
Adoro la città e l'atmosfera
che circonda la squadra. Finita la stagione, tanti mi hanno
chiesto di restare: l'ho fatto e
sono felice». Lo aspettano un
contratto sulla falsariga di
quello passato (poco più di
200.000 euro) e il ruolo di leader emotivo assicurato: l'Auxilium Cus ripartirà insomma
dal talento e dai 206 cm di
questo ragazzone di quasi 30
anni, con alle spalle sette stagioni Nba vestendo le maglie
di Oklahoma, Charlotte e Boston.
REPORTERS
DJ White, 2° anno a Torino
Sarà a Torino fin da metà
agosto, White. La cui conferma è stata accolta alla grande
dal popolo dei social: 1400
'like' sulla pagina facebook
della società, oltre 10.000 visualizzazioni del video relativo. E ieri, primo giorno della
vendita degli abbonamenti seguito alla sua conferma, le tessere sono arrivate a 1054. Arriverà da Atlanta e strada facendo sarà raggiunto dalla
compagna e i due figli. Per capire la 'normalità' del personaggio va detto che, rientrato
dall'infortunio alla mano, regalò due paia di Air Jordan al
fisioterapista e al preparatore
fisico che ne avevano seguito
il recupero. E che a Bologna,
dove la squadra sprofondò, lui
volle assolutamente scendere
in campo nonostante avesse
40,5 di temperatura: chapeau.