Scanzio brilla tra le gobbe
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Scanzio brilla tra le gobbe
Utente: sport - 9 giugno 2006 19:33 GIORNALEdelPOPOLO LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2006 FREESTYLE + Oro per la canadese Heil, ottima 9ª l’azzurra di Piotta OLIMPIADI 2006 17 SNOWBOARD Half-pipe Scanzio brilla tra le gobbe Dominio americano, 7° Keller di LUCA STEENS Il 19.enne Shaun White ha letteralmente dominato la finale dell’half-pipe maschile dei Giochi olimpici. Il trionfo degli americani, che quattro anni or sono riuscirono a piazzare la tripletta, è stato completato dal secondo posto di Daniel Kass. Solo il finlandese Marki Koski, terzo, ha saputo impedire un nuovo tris a stelle e strisce. Il turgoviese Markus Keller ha festeggiato, dal canto suo, un soddisfacente diploma olimpico grazie al suo settimo rango. Dato per grande favorito, White ha giustificato i pronostici. Originario di San Diego in California e vincitore degli X Games in gennaio, l’equivalente cioé dei Giochi invernali per gli sport alternativi, ha “ucciso” la suspense già dal suo primo passaggio della finale, realizzando una corsa vicina alla perfezione. Alla partenza della sua seconda manche, l’americano era già sicuro della sua vittoria olimpica. Skater professionista in estate, surfer a tempo perso, l’adolescente dai lunghi capelli rossi è uno specialista degli sport su tavola. «Questa vittoria è semplicemente favolosa per me. Mi fa dimenticare qualche dispiacere incontrato negli ultimi anni. E pensate che qua ci guarda il mondo intero». Markus Keller è il solo elvetico ad essersi qualificato per la finale dei migliori dodici. Come sette altri partecipanti, ha nettamente messo a segno la migliore prestazione in occasione della seconda corsa. Il campione olimpico di Nagano Gian Simmen non ha fatto meglio di un 19° posto, undici mesi dopo l’infortunio ai legamenti crociati di un ginocchio. Frederik Kalbermatten (24°) e Therry Brunner (39°) non hanno fatto altro che partecipare. Una delle due grandi favorite, la canadese Jennifer Heil (22 anni), ha vinto la medaglia d’oro tra le gobbe di Sauze d’Oulx precedendo la norvegese Kari Traa, campionessa olimpica in carica, e la francese Sandra Laoura. Fuori dalla finale, a sorpresa, l’americana Hannah Kearney, l’altra ragazza favorita per il titolo. Ottimo e promettente nono posto invece per Deborah Scanzio che aveva terminato la prima discesa al 13° rango. La ragazza di Piotta al via per la nazionale italiana si è dimostrata molto fredda e concentrata, centrando un risultato di assoluto valore. Ieri, il giorno dopo la gara, nonostante un leggero affaticamento da festeggiamenti, cominciava pian piano a rendersi conto dell’impresa: «Adesso mi rendo meglio conto di quanto ho fatto sabato sera, ma non ho ancora realizzato completamente. So solo che sono felice e contenta. Quando mi riprenderò dalle emozioni vissute capirò la portata del mio risultato». Che cosa ti ha sorpreso di più della tua gara? Sono soddisfatta in particolare perché sono riuscita a gestire bene le emozioni e la paura di mancare la gara in un grande avvenimento co- SCI DI FONDO me questo, soprattutto nella manche di qualifica per la finale. Come valuti la tua seconda discesa? Volevo dare il massimo, ormai ero libera da qualsiasi pressione. Per questo sono partita convinta e decisa, più veloce rispetto al solito e per questo forse ho perso un po’ in tecnica. Ho sbagliato qualcosa anche sul secondo salto, ma sono soddisfattissima della mia prova. Con il tuo risultato, il freestyle ha ricevuto molto spazio dai media italiani. Sì, ci hanno fatto vedere parecchio, e noi abbiamo dimostrato di esserci. È molto importante creare interesse attorno al nostro sport per farlo progredire. E qualcuno in Svizzera si starà mordendo le dita... Mah, magari, se s’interessano al freestyle, ci avranno ripensato, e allora giustamente avranno capito di aver fatto un errore... Sorpresa dal podio? Non direi... Jennifer Heil si è dimostrata sicurissima, e non ci sono stati dubbi sulla sua vittoria. Kari Traa ha fatto valere la sua esperienza, mentre mi ha sorpreso Sandra Laoura, anche se in allenamento era già andata bene e ha meritato questo risultato. La più grande sorpresa, ma Deborah Scanzio sull’ultimo salto della finale di sabato sera. in negativo, è l’assenza di americane nelle prime 10... I giudici questa volta hanno fatto bene il loro lavoro. Rispetto ad altre occasioni, non c’è niente da reclamare. Hanno valutato correttamente. Hai ricevuto complimenti che ti hanno fatto particolarmente piacere? Ho ricevuto un sacco di sms, in par- Bene a stile classico, fuori giri a skating (foto Keystone) ticolare da tutti i miei parenti. Tutti i complimenti mi ha fatto piacere allo stesso modo. Adesso che programmi hai? Fino al 16 resterò qui alle Olimpiadi, così da seguire anche i maschietti. Poi tornerò in Ticino per frequentare un po’ la scuola, dopodiché sarò al via ai Mondiali juniores in Russia. HOCKEY DONNE Leonardi soddisfatta in un giorno... inverso Esordio a una porta sola contro gli USA Buon risultato per Natascia Leonardi-Cortesi nella 15 km del duathlon. La ticinese ha terminato in 24ª posizione dopo 7,5 km a stile classico e altri 7,5 km a skating. Un risultato che soddisfa la ticinese ma che al tempo stesso la sorprende perché «di solito vado meglio a skating che in stile classico. Invece oggi sono andata benissimo nella prima parte e meno nella seconda. Probabilmente sono andata “fuori giri” e quindi ho pagato dopo il cambio di materiale». Una partenza “esagerata” la tua... Eh sì, sono partita forte! Le Olimpiadi mi danno una carica eccezionale. Quando dopo 5 km ero ancora con le prime ho pensato che il gruppo di testa era più in avanti. E invece no! Evidentemente però ho pagato questo sforzo, anche perché in piano, per i miei problemi alla mano, facevo molta fatica, più delle altre. Poi a skating ho perso moltissimo nei primi due giri: era orribile... mi sentivo una principiante. Di solito questa sensazione dura meno di un km, il tempo di abituarsi alla nuova tecnica. Invece oggi no. Solo nel terzo giro e in salita andavo meglio, tanto da recuperare chi stava davanti a me. Hai avuto anche un cambio problematico... Ah, si è visto? In effetti arrivando non si vedeva il numero sulle separazioni blu e ho sbagliato box. La stanchezza fa brutti scherzi! Adesso cosa farai fino alla staffetta di sabato? Mi sono accorta che la forma c’è, se no in salita non si va. Io purtroppo pago nel piano e anche nei giorni successivi: finita la prova infatti la mano che mi pone problemi non riesco a muoverla ed è insensibile... Mi allenerò ma senza forzare e per evitare di esagerare voglio andare a curiosare al Sestrière e a Torino negli altri villaggi olimpici. Novità in vista della staffetta? Purtroppo la Rochat non è stata bene in questi giorni a livello intestinale... speriamo che non sia un virus ma solo qualcosa di passeggero. Però ho ricevuto un regalo porta-fortuna: Neve. È una delle due mascotte dei Giochi (l’altra è Glitz, ndr). È sempre difficile trovarle, ma qualcuno me l’ha fatta pervenire. Deve aver sentito che la cerca(LS) vo. Un regalo molto gradito... USA-Svizzera OK M a rc o 6-0 (1-0, 1-0, 4-0) di Marco Baron RETI: 3. Ka. King (Potter, 4c4) 1-0; 33. Dunn Luoma (3c5!) 2-0; 48. Wendell (Ruggiero) 3-0; 51. Darwitz (Parsons) 4-0; 53. Wendell (Potter) 5-0; 59. Potter (Ruggiero; 5c4) 6-0. SVIZZERA: Elsmore-Sautter; Mosimann, Fuhrer; Ray, Schumacher, Frautschi; Leuenberger, Ju. Marty; Lehmann, S. Marty, Je. Marty; Kunzle, Bullo; Diaz, Meier, Cattaneo; Bruggmann, Ruhnke, Rochat. NOTE: Esposizioni; 2900 spettatori; arbitri Ivicicova (Cec). Pali: 20. Stephens; 44. Ruggiero. Penalità: USA 9x2’; Svizzera 6x2’. GLI ALTRI RISULTATI: Svezia-Russia 3-1, Canada-Italia 16-0, Finlandia-Germania 3-0; Russia-Canada 0-12, Germania-USA 0-5. Germania senza Marco Sturm Natascia in piena azione nella gara di ieri. LE GARE Duathlon Il vento dell’Est sorprende tutti a Pragelato Il biathlon maschile sui 30 km si è concluso con uno sprint vincente, a sorpresa, del russo Evgeni Dementiev, che si è imposto davanti al norvegese Frode Estil (vittima di una rottura di sci in partenza e capace di recuperare il terreno dopo aver cambiato l’attrezzo!) e all’italiano Pietro Piller Cottrer. Una prova di grande suspence e che ha infiammato il pubblico, quando a poco più di 1 km dall’arrivo dal folto gruppo di testa sono usciti due italiani, poi però ripresi. Per gli svizzeri poca soddisfazione, il migliore, Remo Fischer, ha terminato al 37° rango. In campo femminile l’estone Kristina Smigun ha invece preceduto la ceca Katerina Neumannova e la russa Evgenia Medvedeva-Abruzova. La sorpresa del giorno è stato però l’abbandono da parte della favorita norvegese Marit Björgen, vittima di problemi intestinali. Per l’Estonia si tratta della 2ª medaglia d’oro alle Olimpiadi invernali, 4 anni dopo il successo di Veerpalu nella 15 km classica. (foto Keystone) Secondo forfait pesante per la Germania nostra avversaria diretta nel torneo maschile: dopo Hecht (ginocchio), ieri ha dovuto dichiarare forfait anche l’altro NHL Sturm (spalla). i nostri pronostici Pattinaggio vel. M (500 m) 1 Dorofeyev (Rus) 2 Karpenter (USA) 3 Kato (Giap) Biathlon F (15 km) 1 Disl (Ger) 2 Bailly (Fra) 3 Poirée (Nor) Snowboard F (half-pipe) Pattinaggio art. (coppie) 1 Teter (USA) 1 Totmianina/Marinin (Rus) 2 Imai (Giap) 2 Petrova/Tikhonov (Rus) 3 Clark (USA) 3 Zhang/Zhang (Cina) TORINO Questi primi giorni di hockey olimpico danno anche a noi addetti ai lavori l’opportunità di fare altri stuzzicanti passi alla scoperta di un hockey femminile sul cui conto il weekend d’apertura ha comunque già ribadito come alle spalle del tandem nordamericano ci sia un vero abisso. Se n’è accorta l’Italia che ne ha presi 16 dal Canada, ma se ne sono accorte anche le nostre ragazze pur avendo contenuto oltre ogni più rosea aspettativa il passivo contro le statunitensi. Non può però ingannare il 6-0 finale, perché i tiri sono stati una sessantina contro 9. Onore al merito semmai alla nostra portiera Patricia Elsmore-Sautter, che ha confermato con una prestazione all’insegna di una calma incredibile di essere addirittura una delle migliori al mondo. Ma per il resto il divario è stato in tutto e per tutto umiliante: buon per noi, allora, che le americane abbiano "giochicchiato", cercando spesso e volentieri il passaggio di troppo. Ma quando s’è trattato di chiudere il risultato, nel terzo tempo lo hanno fatto con un parziale di 4-0 in poco più di dieci minuti. La verità è che le ragazze USA giocano - intensità e ritmo ovviamente a parte - come gli uomini: ottimo pattinaggio (la Potter, già mamma, la Wendell, la Darwitz: che spettacolo!), ottima impostazione tecnica e tattica, ottima visione di gioco, ottimo power-play. Vere giocatrici di hockey, insomma! Sul fronte rossocrociato, in simile contesto occorre solo avere l’umiltà di imparare e crescere. Sul piano tecnico e atletico, del pattinaggio e dei tiri siamo indietro di un secolo. Basti dire che non appena abbiamo provato a sfruttare una doppia superiorità numerica ci siamo fatti scappare la Dunn Luoma (modella a tempo perso, il che certo non guasta...) verso lo 0-2. Un complimento particolare se lo merita però Nicole Bullo, che ho visto decisamente più avanti di tutte le altre rossocrociate per visione e senso del gioco e della posizione, per mobilità e per capacità di fare bene tutto quello che va fatto nel suo ruolo di difensore. Certo che il suo metro e 60 e i suoi 54 chili non è che a questi livelli l’aiutino più di tanto...