no a qualsiasi droga, dare ai giovani educazione e

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no a qualsiasi droga, dare ai giovani educazione e
Francesco:
no a qualsiasi droga, dare ai giovani educazione e lavoro
La droga è un “flagello” che si regge su un mercato “turpe” e dunque ribadisco quanto già detto in
altre occasioni: “No ad ogni tipo di droga. Semplicemente”, compresa qualsiasi forma di
legalizzazione. Questa affermazione è stata il “cuore” del discorso che Papa Francesco ha rivolto ai
membri dell’“International Drug Enforcement Conference”, ricevuti in udienza. Il servizio
di Alessandro De Carolis:
Con la droga non si negozia, non si cede un metro, perché non c’è niente in essa di buono, perché
semplicemente brucia cervello e cuore di chi spera invece di “accendersi” e godersi con lei momenti
di piacere più o meno lunghi, più o meno ripetuti. Papa Francesco sbarra la strada su tutta la linea
sia all’uso degli stupefacenti – “flagello”, afferma all’inizio del suo discorso, che “continua ad
imperversare in forme e dimensioni impressionanti” – sia al narcotraffico che lo alimenta, definito
“un mercato turpe”, “tragico”, che “scavalca confini nazionali e continentali” e finisce per mordere
le vittime più indifese, giovani e adolescenti. Papa Francesco vuole manifestare, dice, “dolore” e
“preoccupazione” ma anche ribadire in modo inequivocabile un concetto:
“La droga non si vince con la droga! La droga è un male, e con il male non ci possono essere
cedimenti o compromessi. Pensare di poter ridurre il danno, consentendo l’uso di
psicofarmaci a quelle persone che continuano ad usare droga, non risolve affatto il problema.
Le legalizzazioni delle cosiddette ‘droghe leggere”, anche parziali, oltre ad essere quanto
meno discutibili sul piano legislativo, non producono gli effetti che si erano prefisse”.
Neanche le “droghe sostitutive”, osserva, “sono una terapia sufficiente”, ma solo “un modo velato
di arrendersi al fenomeno”. Di qui, la ripetizione senza giri di parole di una convinzione:
“No ad ogni tipo di droga. Semplicemente. No ad ogni tipo di droga. Ma per dire questo no,
bisogna dire sì alla vita, sì all’amore, sì agli altri, sì all’educazione, sì allo sport, sì al lavoro, sì
a più fonti di lavoro (…) Pensiamo ad un giovane: né, né. Né studia né lavora. Entra in questa
mancanza di orizzonte, di speranza e la prima offerta sono le dipendenze, tra le quali la
droga. (...) La fonte di lavoro, l’educazione, lo sport, la sanità di vita: questa è la strada della
prevenzione della droga”.
Se si realizzano questi “sì”, soggiunge il Papa, "non c'è posto per la droga, non c’è posto per l’abuso
di alcol e per le altre dipendenze”. E a diffondere e dare forza a questo circolo virtuoso – ricorda poi
– lavora da sempre la Chiesa attraverso i suoi operatori e volontari che sono accanto a chi si è perso
nella “spirale della droga” e cerca di riemergere a riprendersi la propria “dignità”. E tuttavia, sprona
Papa Francesco, questo lavoro di recupero “non è sufficiente”:
“Bisogna lavorare sulla prevenzione. Quello farà molto bene. L’esempio di tanti giovani che,
desiderosi di sottrarsi alla dipendenza dalla droga, si impegnano a ricostruire la loro vita, è
uno stimolo a guardare in avanti con fiducia”.