Pazza idea
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Pazza idea
ALQUATI Pazza idea In gara con l’autovettura di serie volte certe cose sono più facili a Porsche e famiglia per ragioni che, sem- conosciuta sul mercato. Dotata di una dirsi che a farsi. Se ti viene in pre ahimè, si possono immaginare, la motorizzazione a benzina e di due diesel, mente di programmare la parte- scelta deve necessariamente cadere su la 3 porte coreana costruita in Slovacchia cipazione alla 24 Ore del Nürburgring, di un modello strano o comunque nuovo, ha una chiara impronta sportiva. La vetcoinvolgere una Casa costruttrice di au- di cui nessuno abbia ancora parlato. tura messaci a disposizione da KIA tovetture, un produttore di pneumatici Tra i vari "no" o "vedremo" o "ne possia- Motors Italia è una 2 litri turbodiesel da ed uno di lubrificanti, di organizzare la mo riparlare un altro anno", l'unica rispo- 140 cavalli, ma «stiamo guardando per il spedizione con i budget che mercato italiano ad una versione tutti i più appassionati di gare GT più potente, circa 170 Che si fa per correre, specie in auto, ahimè, conoscono e cavalli», ci comunica Bitti, «e di andare anche a cercare un avremmo piacere di far debuttase i soldi sono pochi! risultato che faccia parlare di re al Nürburgring la prefigurazioSi aguzza il cervello e alla fine viene te, che ti resta da fare? ne di questo modello, ricavandofuori un programma vincente. Crederci, e crederci forte, in ne poi tutte quelle informazioni modo da trasmettere questa tecniche necessarie che solo un tua convinzione anche a chi ti potrà poi sta seria viene da KIA Motors Italia: «Sì, hard test riesce a trasmettere». dare una mano. E crederci, credetemi, mi piace l'idea, fammi il dettaglio del pro- OK, perfetto, ma sorge il problema: la non è così facile, soprattutto se ti devi in- gramma e partiamo» è l'approccio del- Casa non ha ancora deliberato l'increventare tutto di sana pianta andando a l'amministratore delegato della Casa co- mento di potenza, così dobbiamo fare scontrarti con una serie di difficoltà che, reana in Italia, Giuseppe Bitti, «Usiamo la tutto in officina. La preparazione della al momento di mettere in moto tutta la nuova sportiva KIA pro_cee'd, e quantifi- macchina è affidata alla BD Racing di baracca, neanche potevi immaginati. chiamo il supporto che ti possiamo forni- Mornago, in provincia di Varese, e compiCominciamo con la vettura: se si deve far re». to di Davide Bernasconi, il preparatore, è parlare dell'operazione, ci vuole un'auto La pro_cee'd è stata presentata in pri- di sviluppare al banco la mappatura della che attiri l'attenzione. Scartate ovvia- mavera 2008, quindi è un'auto completa- centralina affinché riesca a conciliare la mente Viper, Maserati, Aston Martin, mente nuova che ha bisogno di essere potenza richiesta con l'affidabilità neces- A 40 GIUGNO 2008 La Kia pro_cee’d protagonista della “avventura” al Nürburgring in gara e durante il viaggio di avvicinamento al circuito tedesco. In basso, foto di gruppo di piloti e team. saria. E così si arriva a 167,6 cavalli a 3670 giri, con una notevole coppia di 40,5 kgm a 2500 giri. Ma la motoristica non è tutto: bisogna combinare strutture di sicurezza, assetto, freni, ruote e pneumatici. Partendo da un'auto assolutamente inedita, tutto deve essere realizzato ex novo: dal roll-bar, costruito a mano intorno all'abitacolo completamente denudato, all'assetto, per il quale non è stato possibile riadattare molle ed ammortizzatori a gas mutuandoli da altri modelli da corsa già in circolazione, per finire alle pastiglie dei freni da corsa, introvabili in versione racing, realizzate tagliando al laser e modificando materiali messi a disposizione da Tar-Ox. Più facile per gli accessori tradizionali di sicurezza: ganci traino, ganci cofano, sedile, cinture, volante, estintore, rete vetro, staccabatteria, forniti da Lico. Terminata la macchina, per partecipare ad una gara di qualunque genere è necessario che questa venga omologata dall'organizzatore. E qui le procedure sono diverse da Paese a Paese: in Germania, per esempio, è possibile correre con ...tutto. Ecco che quindi una vettura, ancorché non omologata Fia, può partecipare se rientra in un elenco speciale approvato là. Ma la KIA pro_cee'd è completamente nuova, non ne è mai stata preparata una, ed eccoci di nuovo a fare da apripista: pratiche cartacee per far iscrivere l'auto nella lista, preparazione del passaporto tecnico e scelta della classe e del gruppo di appartenenza: VLN Serie, per vetture strettamente di serie, per le quali è possibile apportare modifiche solo all'assetto, ai tubi freno ed alla mescola delle pastiglie, nonché ai dimensionamenti delle ruote (+ 1 pollice di diametro rispetto ai cerchi di origine). Il resto, salvo i particolari di sicurezza (compreso lo svuotamento dell'abitacolo), deve restare strettamente di serie, anzi, i commissari tecnici possono apporre sigilli e piombi su oltre 20 particolari meccanici ed elettronici della meccanica. Inoltre, se hai la fortuna di utilizzare un 41 ALQUATI motore diesel, è tassativamente obbligatorio pure l'uso del filtro antiparticolato per ragioni ecologiche. Bene, la macchina è finita, è di serie, e questo è certo uno spunto di comunicazione perché KIA è l'unico costruttore che garantisce le sue auto, in particolar modo la gamma cee'd, per sette anni: quale migliore banco di prova per avere la conferma delle qualità meccaniche della vettura? In virtù del "tutto di serie", l'idea di montare pneumatici stradali per la gara sembra azzeccata. Continental fornisce le gomme, le ContiSportContact 3, i pneumatici sportivi utilizzati in serie sulle più importanti auto cult, in misura 225/35R18 W montate su cerchi in lega messi a disposizione da AEZ, che poi sarà l'allestimento di primo equipaggiamento di quella versione pro_cee'd GT che verrà realizzata se l'esperimento andrà a buon fine. Ma Continental offre anche un altro importante spunto di comunicazione. Sia la casa tedesca che quella coreana sono sponsor dei campionati europei di calcia Uefa Euro 2008: perché non unire gli sforzi e veicolare anche questa iniziativa sulla vettura che correrà al Nürburgring? 42 E perché non coinvolgere anche un terzo sponsor legato ai campionati di calcio? Ed ecco che salta fuori anche Castrol, leader nei lubrificanti da corsa, che si affianca nell'avventura sotto la bandiera calcistica. Manca però ancora qualcosa per rendere l'operazione veramente appetibile e degna di curiosità. Macchina di serie, gomme di serie, inventiamoci qualcosa che enfatizzi questi concetti. Oggi le auto da corsa arrivano nei paddock su straordinari bilici-officina, anni fa erano trasportate sui carrelli rimorchiati al furgoncino di assistenza, decenni addietro arrivavano addirittura in pista trasferite via strada. Idea: perché non fare lo stesso? Sono 900 chilometri circa di trasferimento e certo non fanno male alla meccanica. Tutt'al più il rischio è il ritorno, se la vettura sarà ancora intera, ma a questo ci penseremo dopo se sarà il caso. Ora, per chiudere il cerchio basta solo trovare i piloti, organizzare una conferenza stampa per far parlare dell'iniziativa, e poi partire sperando nella conferma di tutte le premesse. A chiunque lo proponi, il programma suscita interesse e partecipazione. Sembra che sarai costretto a scontentane molti, dovendo alla fine selezionare solo quattro nomi. Ma non è così: tanti buoni propositi e poi, quando devi tirare le reti, chi ha problemi di famiglia, chi di lavoro, chi di budget, è sempre la solita storia. Alla fine, oltre al sottoscritto, ideatore del programma, ci sono tre amici: Gianni Bellandi, esperto di gare di durata, Paolo Cecchellero ed Edo Varini, abili piloti di vetture turismo. E adesso viene il bello: la conferma delle premesse (o promesse). Il viaggio di avvicinamento è una noia mostruosa, a 90 km/h dietro al camion assistenza, tanto che riusciamo addirittura a consumare meno gasolio (5,7 litri per 100 km) di quanto dichiara la Casa, e non è male. Dividiamo il box in pista con altri cinque concorrenti, e lo spazio è limitato, ma per fortuna non ci sono interve n t i da fare dato che la macchina è nu ova e funziona perfettamente. Al mercoledì sera ci aspetta la sfilata di presentazione in pista, in una bolgia infe rnale di ve t t ure e spettatori "carburati" a birra e salsiccia, che fanno un tifo attivo che definire calcistico è riduttivo: se ne ve d o n o di tutti i colori, comprese spogliarelliste GIUGNO 2008 Fasi di gara e “ambiente” della classica gara di durata tedesca. A sinistra il podio con Marcel Tiemann, Marc Lieb, Romain Dumas e Timo Bernhard, vincitori dell’edizione 2008 con la Porsche 911 GT3 RSR del team Manthey Racing. che improvvisano show sui mezzi di assistenza! Due turni di prove vanno via come l'olio per imparare la pista (sono 86 curve per oltre 26 chilometri di giro) e per mettere a punto il set-up della macchina, pressioni dei pneumatici comprese. Alla fine ci qualifichiamo 211esimi su 230 vetture, che non è male considerando che i primi 60 in schieramento sfoggiano mostri da 600 cavalli, e noi siamo al volante di una delle pochissime auto completamente di serie. La griglia di partenza del sabato pomeriggio misura un chilometro e mezzo (!) ed in pista è un brulicare di addetti ai lavori e curiosi intorno alle vetture. Al via lo schieramento è diviso in tre gruppi, con partenze lanciate traslate di due minuti per evitare pericolosi sovraffollamenti in curva nelle fasi iniziali. Dalle tribune e dal prato, gremiti di 240mila spettatori, è tutto un "tifo" condito da sbandieramenti e strombazzamenti. Siamo in ballo e balliamo. I recuperi sono alquanto facili, soprattutto dal fondo dello schieramento.Tutto gira a meraviglia fino a quando si blocca in frenata la ruota anteriore destra. Non dovrebbe accade- re, in quanto la vettura è dotata di abs, ma un sasso - lo sapremo dopo - ha danneggiato un sensore, e l'antibloccaggio non "ragiona" più. Per cui ad ogni frenata è un problema e chi ne paga le conseguenze è il pneumatico che, spiattellato, si usura localmente fino alle tele. Il problema sarà risolto nel terzo stint, riparando il sensore e sostituendo la ruota anteriore destra. Per il resto tutto gira come un orologio: solo soste per carburante e cambio piloti. Addirittura il pieno dura di più del tempo di guida massimo ammesso per ogni pilota, 2 ore e mezzo. Risaliamo posizioni su posizioni, in particolare di notte quando umidità e locali acquazzoni costringono gli altri piloti a ripetute soste ai box per passare dalle slick alle rain e viceversa. Noi invece, usando pneumatici stradali con battistrada scolpito, andiamo avanti imperterriti senza cambi gomme, e guadagniamo in tempo. Alla quattordicesima ora si rende necessario l'unico intervento, la sostituzione delle pastiglie dei freni anteriori. Al mattino abbiamo recuperato oltre 70 posizioni e tutto fila a meraviglia. Un contatto con un concorrente più veloce, a sette ore dalla bandiera a scacchi, compromette l'assetto e danneggia ancora la ruota anteriore destra. Sostituzione, e via di nuovo, con un orecchio particolare per captare eventuali problemi conseguenti. Ma tutto è regolare, anzi, avanziamo ancora in graduatoria, e si avvicina il momento di maggiore tensione: la famigerata ultima ora. Ma a volte la buona sorte apre tutti e due gli occhi e guarda fissa a qualcuno. Questa volta i "baciati" siamo noi, e sotto la bandiera a scacchi transitiamo a braccia levate. Il traguardo è già un successo, soprattutto se ottenuto con normale materiale di produzione. È ancora più un successo se alla fine, dopo aver superato 107 avversari, c'è pure il trofeo per i vincitori di classe tra le vetture diesel di serie e la soddisfazione morale di essere i primi tra i concorrenti italiani. Il tutto, poi, stabilendo altri due record ufficiosi: quello della vettura più risparmiosa in corsa, con un consumo medio di 14,1 litri di gasolio per 100 km, e quello di aver utilizzato solo 6 pneumatici stradali ContiSportContact 3 contro la media di 40 e rotti, tra slick e rain a vettura, degli altri concorrenti. E poi di nuovo in autostrada verso Milano, con i freni ormai ridotti all'osso che fischiano ogni volta che devi rallentare, felici di aver confermato tutte le pre(o pro)messe... Alberto Bergamaschi 43