Lectores in fabulis - Citazioni
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Lectores in fabulis - Citazioni
Indice dei racconti Aforismi tratti da Irène Némirovsky, Il ballo Aforismi tratti da G. Carofiglio, La velocità dell’angelo Aforismi tratti da Lev Tolstoj Il diavolo Aforismi tratti da H. Melville, Bartleby, lo scrivano Aforismi tratti da Virginia Woolf “La vedova e il pappagallo” e altri racconti Aforismi tratti da Joseph Conrad, Il ritorno Aforismi tratti da V. Woolf, “La signora Dalloway in Bond Street” e altri racconti Aforismi tratti da Nina Berberova, Roquenval Aforismi tratti da Dino Buzzati, “Qualcosa era successo” e altri racconti Aforismi tratti da J.L. Borges, La morte e la bussola; Il giardino dei sentieri che si biforcano Aforismi tratti da Stefan Zweig, Paura Aforismi tratti da Max Frisch, Il silenzio. Un racconto dalla montagna Aforismi tratti da F. Scott Fitzgerald, Jelly-been e La parte posteriore del cammello Aforismi tratti da A. Nothomb, L’entrata di Cristo a Bruxelles e Senza nome Aforismi tratti da Jhumpa Lahiri, Solo bontà Aforismi tratti da Thomas Hardy, Il violinista delle danze scozzesi Aforismi tratti da Fëdor Dostoevskij, La mansueta e Il sogno di un uomo ridicolo Aforismi tratti da Irène Némirovsky, Il ballo Aforismi scelti da Federica Pino …da Valeria Moscatello …da Roberta Ruta …da Francesco Damiano "Un ballo, mio dio, era mai possibile che lì, a due passi da lei ci fosse quella cosa splendida, che si immaginava come un insieme vagamente confuso di musica sfrenata, di profumi inebrianti, di abiti spettacolari, di parole d'amore bisbigliate in un salottino appartato, oscuro e fresco come un' alcova... E che quella sera venisse messa a letto, come tutte le sere, alle nove, quasi fosse un bebè?" “Eppure, cosa le costava che Antoinette, anche Antoinette, avesse la sua parte di felicità su questa terra?...Oh, Dio mio, ballare una volta, una volta sola, con un bel vestito, come una vera giovane donna, stretta fra le braccia di un uomo…” “La pendola suona quattro volte… Ancora un’ora perduta, sprofondata nel nulla, che è scorsa fra le dita come acqua e che non tornerà mai più…” “Come si può piangere così, per un motivo del genere…E l’amore? E la morte? Un giorno morirà…L’ha dimenticato? La schiavitù, la prigione, ripetere giorno dopo giorno gli stessi gesti alle stesse ore... Alzarsi, vestirsi, gli abiti scuri, gli stivaletti pesanti, le calze a coste, glieli fanno mettere apposta come una livrea, perché nessuno in strada segua “Poteva piangere o ridergli sotto gli occhi, non la degnavano di uno sguardo… Una bambina di quattordici anni, una ragazzetta, è un qualcosa di spregevole e di infimo, come un cane.” “Nessuno le voleva bene, nessuno al mondo… Ma non vedevano dunque – ciechi, imbecilli – che lei era mille volte più intelligente, più raffinata, più profonda di tutti loro, di tutta quella gente che osava educarla, istruirla…” “Era l’attimo, l’istante in cui si incrociavano “sul cammino della vita”, e l’una stava per spiccare il volo, mentre l’altra si avviava a sprofondare nell’ombra. Ma non lo sapevano.” sia pure per un momento quella ragazzina insignificante che passa" "Era l'attimo, l'istante impercettibile in cui si incrociavano -sul cammino della vita- : una stava per spiccare il volo, l'altra per sprofondare nell'ombra. Ma non lo sapevano. Eppure Antoinette ripeté piano: povera mamma... " "Era l'attimo, l'istante impercettibile in cui si incrociavano -sul cammino della vita- : una stava per spiccare il volo, l'altra per sprofondare nell'ombra. Ma non lo sapevano. Eppure Antoinette ripeté piano: povera mamma... " Ah, povera figlia mia, povera piccola Antoinette, tu sì che sei felice! Ancora non sai com’è ingiusto, cattivo, subdolo il mondo… Tutte quelle persona che mi sorridevano, che mi invitavano, dopo ridevano di me alle mie spalle, mi disprezzavano, perché io non appartenevo al loro ambiente…” “Per la prima volta in vita sua piangeva così, senza smorfie, né sussulti, in silenzio, come una donna… In seguito avrebbe pianto, per amore, le stesse lacrime… Ascoltò a lungo i singhiozzi risuonarle nel petto come un’ondata profonda e bassa nel mare…La sua bocca bagnata di lacrime aveva un sapore salmastro…” “Forse, in fondo, era stato proprio questo a farle più male… Mai Antoinette aveva visto negli occhi della madre quello sguardo freddo di donna, di nemica” “Una bambina di quattordici anni, una ragazzetta, è un qualcosa di spregevole e di infimo, come un cane” Aforismi tratti da G. Carofiglio, La velocità dell’angelo Aforismi di Federica Pepe ..di Vincenzo Raccuglia ..di Giulia Liuzza ..di Eliana Conigliaro ..di Michele Amaro -"Occuparsi di qualcosa, che vuol dire? Occuparsi significa dedicarsi, badare, interessarsi. Accudire. Curarsi. Non lo so, davvero, di cosa mi occupo, pensai con un moto di sgomento." -"C'è un aforisma che mi piace molto. Fa cosí: “Non correre più veloce di quanto il tuo angelo custode sia capace di volare." -"Scriveva qualcosa, con la fretta sincopata di chi cerca di tener dietro a un pensiero e teme possa sfuggirgli" -"Quando si arriva a quei punti io sfumo e ricomincio con un'altra scena. Invece uno dovrebbe raccontare proprio quello che succede quando parte la dissolvenza. Dietro la dissolvenza. La verità è proprio da quelle parti, ma io ho problemi ad andarci, da quelle parti." -Perché devi essere capace di tenerti in equilibrio su una linea sottile, al confine fra quello che è giusto e quello che è sbagliato. Devi stare attento a non fare promesse illegali, o che non puoi mantenere.” -"Diciamo di non essere pronti per una storia, di non essere pronti a impegnarci quando uno non ci piace abbastanza o non ci piace affatto. È un modo per giustificarci, per non ammettere le nostre responsabilità, per non -"Diciamo di non essere pronti per una storia,di non essere pronti a impegnarci quando uno non ci piace affatto. È un modo per giustificarsi,per non ammettere le nostre responsabilità,per riconoscere di aver -"Ecco,io ero una bambina che correva coprendosi gli occhi e andava troppo veloce perchè il suo angelo custode riuscisse a starle dietro" -Diciamo di non essere pronti per una storia, di non essere pronti a impegnarci quando uno non ci piace abbastanza o non ci piace affatto. È un modo per giustificarci, per non ammettere le nostre responsabilità, per non -Diciamo di non essere pronti per una storia, di non essere pronti a impegnarci quando uno non ci piace abbastanza o non ci piace affatto. È un modo per giustificarci, per non ammettere le nostre responsabilità, per non riconoscere approfittato persona." di di aver approfittato una persona" di una riconoscere approfittato persona" di avere di una riconoscere approfittato persona" di avere di una - -"Forse dovresti dirmi come va a finire, pensai ancora. Doveva dirmelo, certo, ma in realtà già lo sapevo, e non avrei voluto sentirlo." -"Mi resi conto che il cielo aveva cambiato colore e il mare era diventato blu profondo." -"Bisogna stare attenti quando si parla con gli scrittori. Spesso, mentre ti ascoltano, stanno soprattutto pensando a come potranno utilizzare quella conversazione per il loro nuovo libro" -"Volevo scrivere perché avevo la sensazione che tutto mi stesse sfuggendo di mano. Per mesi e mesi sono stata ossessionata dall'idea di poter dimenticare tutto." -"In realtà ero come i bambini piccoli, quelli che si coprono gli occhi pensando che in questo modo nessuno riuscirà a vederli." -"In realtà ero come i bambini piccoli, quelli che si coprono gli occhi pensando che in questo modo nessuno riuscirà a vederli." -Di che parla il romanzo? C’è una donna dalla vita normale, del tutto eterosessuale, che un bel giorno s’innamora di una ragazza. Questa è l’idea, ma uno non lo sa davvero di cosa parla il suo romanzo, fino a quando non lo ha scritto.” -“Rimanemmo in silenzio. Era buio e l’aria era diventata più fresca […] Doveva dirmelo, certo, ma in realtà già lo sapevo, e non avrei voluto sentirlo.” Aforismi tratti da Lev Tolstoj Il diavolo Aforismi di Francesco Damiano …di Stefania Castelli …di Domenico Tanese …di Valerio Cugliandro …di Giulia Romano "Lei è un diavolo. Un vero diavolo. Sono posseduto, contro la mia volontà" "Si tende a pensare che siano i vecchi i più fervidi conservatori e i giovani gli innovatori. Non è sempre così. Di solito i più fervidi conservatori sono i giovani che hanno voglia di vita, ma che non pensano, né hanno il tempo di farlo, a quale sia il modo migliore per vivere, prendendo così a modello lo stile di vita preesistente." - "La pistola ce l'ho. Ma davvero mi suiciderò? Ecco un'eventualità a cui non avevo mai pensato. Che cosa strana sarà. " -"Il diavolo tentatore si è nascosto nel suo corpo e sta cercando di distruggere un giovane di buona famiglia." "Sentiva quanto fosse sciocco quello che stava dicendo ma ,vedendo che Danila lo approvava se ne rallegrò " "Tornò a casa che era ormai alcolizzato, privo di volontà" "Tuttavia, risolvere teoricamente un problema era una cosa, mettere in pratica la soluzione trovata era tutt'altra." - " Si puntò l'arma alla tempia, si fermò esitando, ma non appena penso a Stepanida, non trovò altra soluzione: la lotta, la tentazione, la caduta, di nuovo la lotta. Rabbrividì -"E in effetti se Evegenij Irtenev era un malato di mente,allora lo siamo tutti ,e in particolar modo quelle persone che vedono negli altri i segni di una pazzia che non arrivano a scorgere in se stessi" "...e non voleva neanche ammettere che quanto aveva fatto o intrapreso il defunto avesse potuto essere sbagliato o anche solo migliorabile" per l'orrore." No è meglio così". E tirò il grilletto" "E in effetti, se Evgenij Irtenev era un malato di mente, allora lo siamo tutti, e in particolar modo quelle persone che vedono negli altri i segni di una pazzi che non arrivano a scorgere in sé stesse" "L'unica cosa che, se non proprio guastare, minacciava la loro felicità, era la gelosia di lei, gelosia che si sforzava di trattenere e tacitare, ma che spesso la faceva soffrire." - " E in effetti, se Evgenij Irtenev era malato allora lo siamo tutti, e in particolar modo quelle persone che vedono negli altri i segni di una pazzia che non arrivano a scorgere in se stesse." "Sapeva che gli sarebbe bastato passarle vicino in un posto qualsiasi, nel buio, e alla semplice possibilità di sfiorarla, si sarebbe lasciato andare completamente al suo sentimento." "Lei però è un diavolo. Un vero diavolo. Sono posseduto, contro la mia - " Lei, però, è un diavolo. Un vero diavolo. Sono posseduto, contro la mia -"Dentro di lui c'era un giudice più severo,che non approvava tutto e sperava che ogni volta fosse l'ultima,o almeno non desiderava essere coinvolto e perseverare in quel comportamento" "[...]ma dentro di lui c' era un giudice più severo che non approvava tutto ciò e sperava che ogni volta fosse l' ultima o, se proprio non lo sperava,almeno non desiderava essere coinvolto ,e perseverare in quel comportamento " -"Lei però è un diavolo.un vero diavolo.sono posseduto contro la mia volontà uccidere?si.ho solo due scelte:uccidere mia moglie oppure uccidere lei.perché non posso più vivere" "Le sembrava che ,se il prossimo la invidiava ,faceva bene a fare quel che faceva" -"Voleva fare un matrimonio onesto,sposarsi per amare" "E sapeva anche che a trattenerlo era solo la vergogna davanti agli altri ,davanti a lei e magari volontà. Uccidere? Sì. Ho solo due scelte: uccidere mia moglie oppure uccidere lei. Perché così non posso più vivere. Non posso. Devo davanti a se stesso .E sapeva anche che stava cercando proprio le circostanze nelle quali tale vergogna non si sarebbe percepita[...].Era dunque consapevole di essere abietto e meschino ,e si disprezzava e si odiava perché ,in fondo, non si era ancora arreso." volontà. Uccidere? Sì. Ho solo due scelte: uccidere mia moglie oppure uccidere lei. Perché non posso più vivere." rifletterci e fare qualche ipotesi. Se tutto resta così com'è, come andrà a finire?" "Possibile che io sia perduto? Signore! Macché, non c'è nessun Dio. C'è solo il diavolo. Ed è lei. Sono posseduto dal diavolo. E io non voglio, non voglio. Il diavolo, sì, è così." - " Possibile che sia perduto? Signore! Macchè, non c'è nessun Dio. C'è solo il diavolo. Ed è lei. Sono posseduto dal diavolo. E io non voglio, non voglio. Il diavolo, si, è così." -"Se il prossimo lo invidiava,faceva bene a fare quello che faceva" "Nonostante la sincera avversione che provava per la propria debolezza ,nonostante l' implacabile intenzione di smetterla ,il giorno dopo sarebbe stato lo stesso." -"Più lo si conosceva,più lo si amava" "E all' idea di rivelare il proprio segreto allo zio ,per il quale non nutriva nessuna stima ,all' idea di mostrarsi a quell' uomo in cattiva luce ,di umiliarsi di fronte a lui,provava un certo sollievo. Si sentiva basso ,colpevole ,e desiderava punirsi." -"Vivere alla grande,soddisfazione di tutta la propria cerchia,ordine e comodità " "[...]Non trovo' altra soluzione :la lotta ,la tentazione ,la caduta ,di nuovo la lotta .Rabbrividi' per l' orrore"."No, è meglio così " "Possibile che io non riesca a dominarmi ?"si disse,"Possibile che sia perduto ?Signore!Macche' ,non c' è nessun Dio.C' è solo il Diavolo . Ed è lei .Sono posseduto dal Diavolo . E io non voglio,non voglio.Il Diavolo si é così " "Non si era mai aspettato di incontrare un tale amore ,un amore che riscaldava ancora più il suo sentimento" Aforismi tratti da Hermann Melville Bartleby, lo scrivano Aforismi di Luna Mignano …di Alissa Dolce …di Maria Cocchiara …di Marzia Manzella "La felicità corteggia la luce, perciò pensiamo che il mondo sia felice, mentre la miseria si nasconde tenendosi lontana, così pensiamo che non esista." "Si eclissava insieme al suo proprietario giacché quella faccia raggiungeva lo zenit con il sole e con il sole tramontava per risorgere, culminare e declinare con la medesima regolarità e il medesimo intatto splendore." "Non si possono rimproverare una o due macchie d'inchiostro a questi capelli grigi in un pomeriggio afoso. La vecchiaia, anche quando macchia una pagina, va onorata." "Non si possono rimproverare una o due macchie d'inchiostro a questi capelli grigi in un pomeriggio afoso.La vecchiaia anche quando macchia una pagina, va onorata." "Niente esaspera una persona seria e professionale quanto una resistenza passiva." "La sua penna correva instancabile giorno e notte, copiando al chiarore del sole come a lume di candela." "Con qualunque altra persona sarei andato subito su tutte le furie, non sarei stato li ad ascoltare altre chiacchiere, sbattendola fuori senza scrupoli; ma vi era qualcosa in Bartleby che non solo, curiosamente, mi disarmava, ma anche mi turbava e mi sconcertava in modo sorprendente." "La sua penna correva instancabile giorno e notte, copiando al chiarore del sole come a lume di candela." "Per un essere sensibile la compassione non è di rado dolore." "Lo guardai fisso negli occhi il suo volto era smunto e composto, gli occhi grigi erano opachi e colmi. Non un segno di turbamento lo animava. Vi fosse stata nei suoi modi la benché minima traccia di disagio,livore,impazienza o impertinenza : in altri termini se avessi scorto in lui qualche tratto <<ah la felicità cerca la luce, per questo pensiamo che il mondo sia felice; la miseria invece se ne sta in disparte e si nasconde, per questo crediamo che non esista!...>> "Ah, la felicità cerca la luce, per questo pensiamo che il mondo sia felice; la miseria invece se ne sta in disparte e si nasconde, per questo crediamo che non esista!.." banalmente umano lo avrei buttato fuori a calci dall'ufficio." "Potevo fare carità al suo corpo,ma non era il suo corpo a dargli pena: era la sua anima a soffrire,e quella io non la potevo raggiungere. " "Per un essere sensibile, non di rado la compassione coincide con la sofferenza. E quando si giunge finalmente a comprendere che non è sufficiente la pietà per offrire un valido soccorso, il buonsenso invita l'anima a sbarazzarsene." "Spesso accade che un uomo, preso di petto in modo insolito e del tutto irragionevole, cominci a sentir vacillare le sue più salde convinzioni." "《Ah la felicità cerca la luce, per questo pensiamo che il mondo sia felice; la miseria invece se ne sta in disparte e si nasconde, per questo crediamo che non esista!..》" "Era la sua anima a soffrire e io quella non la potevo raggiungere." "Come é vero-e tremendo-che fino a un certo punto il pensiero e lo spettacolo della miseria suscitano i nostri sentimenti migliori, ma che, in certi casi, esiste un limite oltre il quale non è più così. " "Anche questo edificio che durante la settimana ferve di lavoro e di vita,al calare della Sera risuona di echi nel nulla, e per tutta la domenica rimane abbandonato. E proprio qui bartebly ha preso dimora,unico spettatore di una solitudine che poco prima ha visto brulicante di folla quasi un Mario trasmutato e innocente che medita sulle rovine di Cartagine. " "Non esagero se affermo che in certi momenti, pensando a lui, mi preoccupavo della sua sorte. Se solo avesse fatto il nome di un parente o di un amico, avrei scritto subito, incoraggiandoli a portare quel disgraziato in un ricovero adatto. Mi sembrava solo, solo nell'intero universo." "Spesso la carità opera come un principio di immensa saggezza e somma prudenza, offrendo una formidabile salvaguardia a chi ne è portatore." "E proprio lì, per l'appunto, lo trovai, nel più appartato di quei cortili: tutto solo, in piedi, la faccia rivolta verso un'alta muraglia. Tutt'intorno, dalle strette feritoie delle finestre della prigione, occhi di ladri e di assassini parevano spiarlo." "Un perdono per chi morì disperato; una speranza per chi morì sconsolato... Buone notizie per chi fu annientato dalle continue sventure... Inviate come messaggero di vita, queste lettere viaggiano verso la morte." "Un perdono per chi morì disperato; una speranza per chi morì sconsolato...Buone notizie per chi fu annientato dalle continue sventure..Inviate come messaggere di vita, queste lettere viaggiano verso la morte.” Aforismi tratti da Virginia Woolf “La vedova e il pappagallo” e altri racconti Aforismi di Alessandro Bullara Aforismi di Giulia Liuzza Da "La vedova e il pappagallo": Da "La vedova e il pappagallo": -Il prete pensò che delirasse. Ma è certo che, non appena la sua padrona ebbe tratto l'ultimo respiro, James il pappagallo strillò: "Non è in casa! Non è in casa!" e cadde stecchito a terra dal suo trespolo. Il cane Shag era morto qualche anno prima. - "Quanti si recano a Rodmell possono ancora vedere le rovine della casa bruciata cinquant'anni fa, e si dice comunemente che, se le visitate al chiaro di luna, potete sentire un pappagallo che picchetta con il becco sul pavimento di mattoni, mentre c'è chi sul luogo ha scorto una vecchia seduta con un grembiule bianco". Da "L'abito nuovo": Da "L'abito nuovo": -La mosca era lei, mentre gli altri erano libellule, farfalle, insetti bellissimi che danzavano, si libravano, volteggiavano. Lei sola "Si sentiva una sorta di manichino da sarta, immobile là, utile solo annaspava per trascinarsi fuori dal piattino.ad appuntarci gli spilli". Da "Felicità": Da “Felicità”: -Non era qualcosa che si potesse distruggere. No; ma se arrivava "Nella felicità c'è sempre questa sorta di incredibile esaltazione. in modo così inesplicabile, allo stesso modo poteva Non è buon umore; né rapimento, né sono gli elogi, la fama o la scomparire,così gli era parso uscendo da Kew e camminando salute; è uno stato mistico, una trance, un'estasi.." sulla sponda del fiume fino Richmond.- Da "Un riepilogo": -Le salivano alle labbra frammenti di poesia in lode degli altri; gli altri erano adorabili buoni, soprattutto coraggiosi, trionfatori sulla notte sulle paludi, campioni di sopravvivenza, gruppo di avventurieri che, circondati a pericoli, continuino a navigare.- Da "Lappin e Lapinova": Da “Lappin e Lapinova”: -"Sì", disse Ernest alla fine. "Povera Lapinova...". Si aggiustò la "Lei sentiva che il ghiacciolo che era si stava trasformando in cravatta allo specchio sopra il caminetto. "Presa in trappola", acqua. Si stava fondendo; esaurendo; dissolvendo in nulla; e disse, "uccisa", e sedette a leggere il giornale. presto sarebbe svenuta ". E fu così che finì il loro matrimonio.- Da "Scene dalla vita di un ufficiale di marina britannico": -Quando accostò l'occhio all'oculare, lo strumento divenne immediatamente un prolungamento dei suoi occhi, quasi fosse un involucro corneo sviluppatosi a racchiudere la sua profondità visiva. Quando spostò il cannocchiale in su e in giù, fu come se si muovesse il suo lungo occhio rivestito di corno.- Da “La signora nello specchio: un'immagine riflessa”: "Avanzava così gradualmente da non parere turbare l'immagine nello specchio, ma solo aggiungervi qualche elemento nuovo che scostasse appena e alterasse gli altri oggetti con garbo, quasi chiedendo loro di farle spazio". Aforismi tratti da Joseph Conrad, Il ritorno Aforismi di Sara Alaimo …di Angela Cappello "E d'un tratto gli venne in mente che era stato folle a sposarsi. Era come buttarsi via, come aprire -seppure per un momento" il cuore agli altri. Ma tutti si sposavano. Che fosse folle tutto il genere umano?" "Avevano paura di sentire di nuovo il suono delle loro voci; non sapevano che cosa avrebbero potuto dire- forse qualcosa che non avrebbe potuto essere annullato; e le parole sono più terribili dei fatti. "Perché? Era stato tutto quello che un marito doveva essere, le "Si devono rispettare le condizioni della propria vita o perdere aveva dato una buona posizione -aveva condiviso con lei i suoi tutto ciò che essa può dare. Tutto! Ogni cosa! programmi- l'aveva sempre trattata con considerazione" "Lei era un mostro -lui stesso stava coltivando pensieri "Le parole hanno un significato-sì-lo hanno -malgrado questa mostruosi... Eppure era come le altre persone" affettazione infernale. Hanno un significato per me-per tutti -per te. Cosa diavolo hai usato per esprimere quei sentimenti sentimenti-eh!-che ti hanno fatto dimenticare me,il dovere, la vergogna!" "«si dà il caso che tu sia ancora la Signora Harvery -cosa straordinariamente vantaggiosa per te, lascia che te lo dica»" "«... Quella lettera è l'inizio - E la fine» «la fine -questa cosa non ha fine»" "Si. Un delitto può essere perdonato; dal sacrificio disinteressato, dalla fiducia cieca, dalla fede ardente, da altre follie, si può trarre profitto; la sofferenza, la stessa morte possono essere giustificate con un sorriso o uno sguardo accigliato; ma la passione è l'infanzia segreta è imperdonabile dei nostri cuori, una cosa da maledire, da nascondere e da negare; una cosa indecente e miserabile che viene a calpestare le speranze che arridevano, che strappa via la placida maschera, che mette a nudo la sostanza della vita. Ed era giunta fino a lui! Aveva poggiato la sua sudicia mano sopra la tappezzeria immacolata della sua esistenza, e ora doveva affrontarla da solo, con tutto il mondo a guardarlo. Tutto il mondo!" "«...non vi può essere vita senza fiducia e amore -fiducia in un cuore umano, amore di un essere umano!» Aforismi tratti da V. Woolf, “La signora Dalloway in Bond Street” e altri racconti Aforismi di Alessia Cascio …di Mattia Chinnici Da "Nel frutteto": Da “Un college femminile visto dall'esterno”: Questo paese è veramente uno degli angoli del mondo dove maggiormente risuona il "Proprio in quel momento, da dietro una riso delle fanciulle. porta, arrivò una risata attutita. Un orologio dal suono affettato scandì l'ora... l'una, le due." Da "L' abito nuovo": Da “La signora Dalloway in Bond Street”: Una festa rende tutto o molto più reale o "I ricchi americani sanno essere molto meno reale. decisamente incantevoli. Ecco St. Jame's Palace; pareva una costruzione di mattoni fatta da un bambino; e adesso - aveva superato Bond Street - era vicina alla libreria Hatchard." Da "La presentazione": Da “Antenati”: Quell' espressione di timidezza, quello sconcerto, sicuramente la più amabile di tutte le espressioni sul volto di una fanciulla; e se l' uomo sentiva questo verso "Non sapeva, dunque, non sapeva chi fosse suo padre; non sapeva che era figlia di John Ellis Rattray; che sua madre era Catherine Macdonald." la donna, e la donna verso l' uomo, se da quel contatto nascevano tante speranze, prove, dolori, profonda gioia e indefettibile fedeltà davanti alla catastrofe, allora l' umanità era dolce nel cuore. Da “L'uomo che amava i suoi simili”: "Odiandosi a vicenda, odiando l'intera compagnia delle persone presenti in quella casa, che avevano offerto loro quella serata penosa, deludente, questi due amanti dei propri simili si alzarono e, senza una parola, si separarono per sempre." Da “Una melodia semplice”: "Solo quando passeggiava con Mabel Waring, Stuart Elton, la regina d'Inghilterra e quell'uomo intransigente dall'aria cipigliosa e fiera, la vecchia melodiosa cantilena cessava. Forse si era un po' abbrutiti dall'aria aperta. Abbrutiti dalla sete; da una vescica sul calcagno." Da “La vedova e il pappagallo: una storia vera”: "A questo punto resta da aggiungere soltanto che la signora Gage tornò a Spilsby sana e salva; portò in banca la sua cassetta nera; e visse con James il pappagallo e il cane Shag con grande agio e felicità fino ad età assai avanzata." Aforismi tratti da Nina Berberova, Roquenval Aforismi di Stefania Castelli …di Mattia Chinnici "Nel percorrerlo diretto verso il ponticello di pietra, avevo avuto il tempo di commuovermi e di prepararmi: prepararmi allo spettacolo antico e solenne che mi attendeva e commuovermi perché questo viale di vecchi alberi mi rammentava l'unica impressione russa che conservavo, un'impressione che avevo portato con me per sbaglio, quasi fosse un oggetto altrui, e che si era manifestata di improvviso come una malattia ereditaria; provai una gioia immensa, dato che ormai mi ero rassegnato all'idea che non avrei mai visto e conosciuto la Russia vera, e mi sarebbe rimasto soltanto il ricordo del dolore e delle fuggevoli impressioni che, bene o male, mi avevano accompagnato durante il nostro viaggio." 《Bisogna chiamarla "signora contessa"?》 《Oh, no, Monsieur!》 《E come?》 《Deve utilizzare il nome e il patronimico.》 《?》 《Deve chiamarla "Praskov'ja Dmitrievna".》 "Avevo confidato a Jean-Paul il mio sogno di diventare scrittore, io avevo letto le mie poesie (prima i versi in francese e poi quelli russo); mi stupì perché condivideva le mie stesse aspirazioni: il futuro per lui 《Dio mio》, guardò il giardino che avvizziva nel mattino grigio-azzurro, 《come si è ridotto Roquenval! In che stato di abbandono, come è triste! E vengono ad accogliermi... - non parlava per me - delle non era un dono al quale ciascuno di noi persone estranee.》 ha diritto, bensì un gioiello furbescamente nascosto, che, con la mano lesta, si può anche riuscire a rubare: magari per partire alla volta del circolo polare artico, trainati da ranne e da cani, o di isole tropicali dimenticate ancora da esplorare, dove, come era solito dire, "ricominciare la vita da zero": un sogno ricorrente delle persone anziane, che solo i giovani possono realizzare." "<Monsieur Saint-Saëns>, disse e di nuovo, in silenzio, prese a rovistare nella memoria, dimenticandosi di me e del mondo intero, come se si fosse allontanata in un suo universo isolato, estraniandosi da tutto e tramutandosi da persona di carne e ossa nel fantasma di se stessa." "L'idea di essermi innamorato di una quindicenne mi riempiva di felicità e di paura." "Ero insoddisfatto, mi sentivo quasi infelice, le cose non andavano come avrei voluto." Sarà fantastico. E quando la nonna morirà... Credi che morirà presto?》 《Può vivere ancora una ventina d'anni.》 《Che dici! Vivrà fino a cent'anni?... Ecco, quando la nonna morirà》, si interruppe, 《Roquenval》, si fermò di nuovo, 《sarà ven-du-ta.》 "Era la fine di settembre, l'epoca in cui a notti ventose e agitate seguono giornate calde e luminose; la mattina esci in cerca delle tracce della tempesta che ti ha svegliato e hai udito attraverso le imposte: qualcosa ha ululato nel camino, ha cigolato e sbattuto in giardino, ha picchiato sulle finestre a colpi di pioggia e di vento." "Per farla breve doveva trattarsi di un sogno, perché altrimenti non avrei mai potuto sentirmi così distaccato dalla realtà." Aforismi tratti da Dino Buzzati, “Qualcosa era successo” e altri racconti Aforismi di Angela Cappello …di Moreno Dardanelli …di Federica Pino …di Vincenzo Raccuglia Da "Qualcosa era successo": Da “Qualcosa era successo”: Da “Qualcosa era successo”: Qualcosa era successo: "Si era evidentemente appoggiata alla sbarra per godersi la vista del nostro treno, superdirettissimo, espresso del nord, simbolo per quelle popolazioni incolte, di miliardi, vita facile, avventurieri, splendide valigie di cuoio, celebrità , dive cinematografiche, una volta al giorno questo meraviglioso spettacolo, e assolutamente gratuito per giunta." "Napoli. Qui di solito il treno si ferma. Non oggi il direttissimo. Sfilarono rasente a noi le vecchie case e nei cortili oscuri vedemmo finestre illuminate e in quelle stanze-fu un attimouomini e donne chini a fare involti e chiudere valigie,così pareva. Oppure mi ingannavo ed erano tutte fantasie?" -Qualche cosa era successo e "Che cosa era successo? noi sul treno non ne sapevamo In città non avremmo più niente" trovato un'anima? Finché la voce di una donna, altissima e violenta come uno sparo, ci diede un brivido." "Che cosa era successo? In città non avremmo più trovato un'anima? Finché la voce di una donna, altissima e violenta come uno sparo, ci diede un brivido. -Aiuto! Aiuto!- urlava e il grido si ripercosse sotto le vitree volte con la vacua sonorità dei luoghi per sempre abbandonati." Da "L'uccisione del drago": Da “L'uccisione del drago”: "Me la sentivo, sussurrò il -"Il drago pensava ai due figli e governatore Andronico alla per risparmiarli aveva rifiutato moglie che tremava un poco. la propria salvezza" Me la sentivo che doveva finire malamente." Da “L’uccisione del drago”: L'uccisione del drago: "sono vecchio, caro "Tutto sembrava finito,una governatore - fece l'altro - e ne triste cosa da dimenticare e ho viste. Può darsi che sia tutta nient'altro." una storia, ma potrebbe anche essere vero; se fossi in voi, non mi ci metterei." " Strano. Adesso che erano lontani dalla città , chiusi dentro alle montagne, l'idea del drago cominciava a sembrare meno assurda." Da "Non aspettavano altro": Da “Non aspettavano altro”: Da “Non aspettavano altro”: -"Molte cose succedono in un minuto o due, molto riescono a fare gli uomini in così piccolo spazio di tempo" "Chi sentiva più il caldo? Il pretesto sembrava meraviglioso. Niente ormai tratteneva il buttare fuori il fondo dell'animo: il sozzo carico di male che si tiene "Gli sguardi dei presenti erano più che mai concentrati sulla coppia e quando i due giovani si avviarono alla scala per risalire sulla via, il bisbiglio tacque per un attimo" Da “Non aspettavano altro”: dentro per anni e nessuno si "Dall'acqua, dove cercavano accorge di avere." conforto, gli sguardi della gente si alzarono a quella bella ragazza misurandola." "Attraverso le sbarre, Anna tese "Attraverso le sbarre, Anna tese adagio verso il grillo una adagio verso il grillo una piccola mano tremante,come piccola mano tremante, come chiedendo aiuto." chiedendo aiuto." Aforismi tratti da J.L. Borges, La morte e la bussola; Il giardino dei sentieri che si biforcano Aforismi di Riccardo Castigliola …di Francesco Damiano …Matteo Chinnici …di Domenico Tanese "La Morte e la bussola": "La Morte e la bussola": "La Morte e la bussola": -"I tre luoghi, in effetti "Proprio perché erano equidistanti. progettano un quarto Simmetria nel tempo( 3 delitto possiamo stare dicembre, 3 gennaio, 3 tranquilli." febbraio); simmetria nello spazio, anche". "Erik Lönnrot le studiò. I tre luoghi, in effetti, erano equidistanti. Simmetria nel tempo; simmetria nello spazio, anche... Sentì, all'improvviso che stava per decifrare il mistero. Un compasso e una bussola completarono quella brusca intuizione." "Tra i molti problemi sui quali si esercitò la temeraria perspicacia di Lönnrot, nessuno è così strano, così rigorosamente strano, come la serie periodica di fatti di sangue che culminarono nella villa di Triste-le-Roy". -"Allora non progettano un quarto delitto?" "Proprio perché progettano un quarto delitto possiamo stare tranquilli." "Indietreggiò di qualche -"Allora non progettano passo. Poi, molto un quarto delitto?" accuratamente, fece "Proprio perché fuoco." progettano un quarto delitto possiamo stare "Un irlandese cercò di convertirmi alla fede di Gesù; mi ripeteva la sentenza del goim: tutte le strade portano a "Erik Lönnrot le studiò. I tre luoghi, erano equidistanti. Simmetria nel tempo( 3 Dicembre, 3 Gennaio, 3 Febbraio); Da “La morte bussola”: …di Moreno Dardanelli e la "La Morte e la bussola": tranquilli". -"Guardò gli alberi e il cibo suddivisi in rombi confusamente gialli, verdi e rossi". Da “Il giardino dei sentieri che si biforcano”: "Il giardino dei sentieri che si biforcano". -"Dissi a voce alta:"Devo "L'esecutore di fuggire". Mi alzai senza un'impresa atroce deve far rumore, in un'inutile immaginare di averla già perfezione di silenzio, compiuta, deve imporsi Roma. Di notte, il mio simmetria nello spazio". delirio si alimentava di quella metafora: sentivo che il mondo è un labirinto, dal quale era impossibile fuggire, dato che tutte le strade, anche se fingevano di andare al nord o al sud, andavano in realtà a Roma" "Per la prossima volta che l'ucciderò... Replicò Scharlach... Le prometto quel labirinto, che è composto da un'unica linea retta e che è invisibile, incessante" Da “Il giardino dei Da “Il giardino dei Il giardino dei sentieri sentieri che si biforcano” sentieri che si biforcano” che si biforcano "Ricordo le parole finali, "Per un istante pensai -"Madden era ripetute in ogni che Richard Maden implacabile. O meglio redazione come un avesse in qualche modo era obbligato a essere un avvenire altrettanto come se Madden mi comandamento segreto: irrevocabile del passato." stesse già spiando". Così combatterono gli eroi, tranquillo l'ammirevole cuore, violenta la spada, rassegnato a uccidere e a morire" intuito il mio disperato implacabile." disegno. Molto presto capii che era impossibile. Il consiglio di girare sempre a sinistra mi ricordò che questo era il procedimento abituale per scoprire il cortile di certi labirinti" - "Ma sono un errore, un -"L'esecutore di un fantasma." impresa atroce deve immaginare di averla già compiuta, deve imporsi un avvenire altrettanto irrevocabile del passato". "Qualcosa si agitò nel -"Giuro che la sua morte mio ricordo e pronunciai fu istantanea: una con incomprensibile folgorazione." sicurezza: <<il giardino del mio antenato Ts'ui Pên>> <<il suo antenato? Avanti!>>" -"Ho vinto in modo abominevole: ho comunicato a Berlino il "Il labirinto dei sentieri che si biforcano è un enorme indovinello, o parabola, il cui oggetto è il tempo; quella causa recondita gli impedisce la menzione del suo nome. Omettere sempre una parola, ricorrere a metafore inefficaci e a perifrasi evidenti è forse il modo più enfatico per indicarla." -" Sa che il mio problema era quello di indicare la città che si chiama nome segreto della città che devono attaccare. Ieri l'hanno attaccata”. Albert e che non ho trovato altro mezzo se non quello di uccidere una persona con quel nome." Aforismi tratti da Stefan Zweig, Paura Aforismi di Manfredi Àrbisi …di Valeria Moscatello “Infine, il momento della scoperta -"Non osava quasi guardarsi allo cominciò a diffondere una serenità specchio,temendo di scorgere una certa inattesa” diffidenza nel proprio sguardo, e tuttavia era necessario controllare che nulla di disordinato nell'abbigliamento rivelasse la passione dell'ora appena trascorsa." “Il […] continuo vomere aguzzo dell’unico -"Le sue fantasticherie di adolescente che e infecondo pensiero che tutto fosse dolore sognava il grande amore e l'estasi della e pianto” passione si erano assopite nel placido affetto dei primi anni di matrimonio e nell'incanto giocoso di una precoce maternità, ma adesso, all'approssimarsi dei trent'anni, quelle fantasticherie risorgevano." “Andarsene via da quell’alloggio, da -"E poi lì c'erano i suoi figli, suo marito, la quella casa, ritrovare lontano sua casa, quelle cose di cui, solo adesso che dall’avventura il quieto universo” stava per perderle, sentiva quanto fossero parte essenziale della sua più profonda esistenza." Aforismi tratti da Max Frisch, Il silenzio. Un racconto dalla montagna Aforismi di Manfredi Àrbisi …di Matteo Corona …di Vincenzo Cacioppo …di Domenico Tanese …di Federica Pepe “Dai rami pendono i licheni che come barbe antiche ondeggiano silenziosamente nel vento.”• -"Leuthold non ha mai voluto essere una persona ordinaria" -"Leuthold non ha mai voluto essere una persona ordinaria -"Non è un vero anelito, né una vera fede, e neanche si può piangere come quando si era ragazzi, non brucia il petto, nessun gruppo alla gola, e se anche si volesse rotolare a terra, sarebbe ridicolo e bagnato, perché anche il dolore non è più sufficiente, neanche il dolore, e si sta lì seduti, con la disperazione fredda e vuota... Con il cuore morto." -"Come qualcuno che miri a una meta fondamentale, o che comunque pensi di averne una e che si concentri solo e unicamente su quella meta..." “Non si può indurre la grazia, con il tempo l’ha capito, e si impara la pazienza, anche se -"Poi guardando a lungo il blu, che sembra così profondo quando si sta sulla schiena e non si -"O forse il viandante sta ripensando al passato;è una lunga valle,e tredici anni sono -"Fino a quando da qualche parte si apre di nuovo un buco: si riconosce una profonda -"Poteva ancora dirsi: hai solo vent'anni, e ancora tutto era possibile, e come si era orgogliosi che fosse ancora tutto talvolta è difficile da esercitare. Soprattutto tra le persone che soppesano solo il suo presente, e non il suo futuro. Ma si tace e si aspetta, si fa quello che appunto fanno le persone ordinarie; ovviamente nell’intimo si sorride, perché si sa che si sta facendo finta, e che non si è persone ordinarie, si sa che è solo un’attesa, ma l’attesa di qualcosa di speciale, dello slancio, della grazia, del compimento, del senso…• guarda altro, così profondo e scuro come se, al di là del giorno, si potesse scorgere la notte del mondo" un lungo periodo e lui si spinge sempre più in là nei suoi ricordi “Tiene la tazza in mano, asciutta, come se avesse dimenticato la sete.” -" È una giornata che per camminare non potrebbe essere pi bella, una giornata azzurra e non tanto calda.Come batuffoli bianchi le nuvole pendono sulla -"Sentiva solo di non essere una persona come le altre,come suo fratello adulto,per esempio che era fidanzato" valle, più profonda e più scura di quanto si potesse pensare, e sui ghiacciai di un pallore cadaverico strisciano ombre spettrali." possibile!" -"E però si sa bene che non cancella nulla, quel sonno, ci rinforza solo per un'altra disperazione, e la mattina seguente non è cambiato nulla, ma valle, immobili, e io prati friniscono i grilli" “Sembra non essere solo una vita, ma solo un’esistenza”• “Ma com’è bella la vita quando si è stanchi e si conosce il motivo per cui svegliarsi la mattina. Lo si conosce così di rado!, e di continuo questo alzarsi in un’esistenza vuota e infruttuosa, a volte si pensa di non poterla sopportare oltre. Ma si può essere davvero molto disperati, comunque bisogna alzarsi, intraprendere un cammino senza via, senza fede e senza meta, senza senso, senza niente, senza vocazione, e solo per farsi vecchi, sempre più vuoti e sperduti..." da sbattere la testa sul tavolo, e a volte a volte uno si prenderebbe la testa fra le mani e la lancerebbe contro il muro, così che tutti i pensieri schizzino fuori ma alla fine, prima o poi, arriva il sonno, un sonno più potente di tutto il resto, più potente dei nostri pensieri e della disperazione, e che semplicemente cancella il pensiero prima che si faccia letale. E però si sa bene che non cancella nulla, quel sonno, ci rinforza solo per altra disperazione, e la mattina seguente non è cambiato nulla, ma comunque bisogna alzarsi intraprendere un cammino senza via, senza fede e senza meta, senza senso, senza niente, senza vocazione, e solo per farsi vecchi, sempre più vuoti e sperduti” “Solo ai coleotteri più valorosi vengono restituite la libertà e la vita, come giusto riconoscimento, perché tutto va guadagnato.”• (detto da Irene) “Un imperativo è imperativo, e non ci sono discussioni: perché abbia deciso di tentare proprio questa cresta, che non è mai stata scalata da nessuno; niente dubbi né domande, se davvero è già abbastanza che l’essere umano si ponga un compito, ed è indifferente se piaccia a Dio o solo agli altri uomini, se davvero viene da un desiderio o solo dalla volontà…Imperativo è imperativo.” “A che scopo? E’ proprio la domanda più scortese che si possa fare alla vita…”• - "A che scopo? È proprio la domanda più scortese che si possa fare alla vita..." “Ci sono persone che potrebbero fare tutto, perché non sono portate per nulla e per quelle è particolarmente indicato dedicarsi a ciò che è più diffuso, insegnante in tempo di pace e luogotenente in tempo di guerra…”• “Ma può dare un senso alla nostra vita semplicemente il nostro passarla ad altri?” “Allora siamo solo passaggi, veicoli di una - “Allora siamo solo passaggi, veicoli di una vita che si compiace di sé e si basta”• vita che si compiace di sé e si basta.” Aforismi tratti da F. Scott Fitzgerald, Jelly-been e La parte posteriore del cammello Aforismi di Riccardo Castigliola …di Marco Gerbino Da “La parte posteriore del cammello”: Da “La parte posteriore del cammello”: “Quella Medill lo voleva sposare e non lo voleva sposare. Si stava divertendo così tanto che odiava fare un passo così definitivo. Nel frattempo, il loro fidanzamento segreto durava da così a lungo che sembrava potesse rompersi da un momento all’altro sotto il suo stesso peso.” -"Poi,quando tutto sembrava perduto, la parte posteriore del cammello entrò a curiosare nel negozio. " “Si presentò cuore in mano, licenza e ultimatum, e dopo cinque minuti stavano litigando, uno scoppio di scoperta ostilità che di solito si ha verso la fine di lunghe guerre o lunghi fidanzamenti. Ne venne fuori uno di quei tremendi momenti in cui due persone che si amano si allontanano bruscamente, si guardano con freddezza e pensano che sia stato tutto un errore. Poi, di solito, si baciano appassionatamente e rassicurano l’altro che è tutta colpa loro. Dillo che è tutta colpa mia. Dillo! Voglio sentirtelo dire! -" Da sopra la spalla, la parte anteriore del cammello guardò la parte posteriore del cammello e si scambiarono una strizzatina d'occhi particolarmente sottile, misteriosa, che solo i veri cammelli possono capire. " Ma mentre la riconciliazione era tremante nell’aria, mentre ognuno, in un certo qual senso, la stava rimandando, in modo da poterla godere più voluttuosamente e sentimentalmente quando sarebbe arrivata, furono interrotti per venti minuti da una telefonata. Alla fine del diciottesimo minuto Perry Parkhurst spinto dall’orgoglio, dal sospetto e dalla dignità offesa, si mise il lungo cappotto di pelliccia, raccolse il morbido cappello marroncino e uscì impettito dalla porta.” “ «Lo bevo tutto il tuo champagne. Tutto quanto, non m’importa se mi ammazza». «Piantala, non fare il cretino! [...] Questa roba prova che il mondo ha più di seimila anni. È così antico che il tappo è pietrificato. Devi tirarlo via con un trapano». «Portami su», disse Perry mogio. «Se quel tappo vede il mio cuore salta via per pura mortificazione».” “Con l’informale audacia che era l’impronta della serata, allungò una mano e accarezzò delicatamente il naso del cammello. «Ciao, cammello». Il cammello si mosse a disagio. «Hai paura di me?», disse Betty, sollevando un sopracciglio in segno di riprovazione. «Non devi. Vedi io sono un’incantatrice di serpenti ma sono piuttosto brava anche coi cammelli». Il cammello fece un lieve inchino e qualcuno fece l’ovvio commento sulla bella e la bestia.” “Il cammello lasciò penzolare la testa con aria lugubre. «Vorrei che dicessi qualcosa», continuò Betty dolcemente. «Dì che ti piaccio, cammello. Dì che sono bellissima. Dì che ti piacerebbe appartenere a un’incantatrice di serpenti». Al cammello sarebbe piaciuto. «Vuoi ballare con me, cammello?». Il cammello ci avrebbe provato.” “Betty dedicò mezzora al cammello. Dedicava almeno mezzora a tutti gli uomini disponibili. Di solito era sufficiente. Quando lei si avvicinava a un nuovo uomo le debuttanti si disperdevano a destra e a sinistra come una colonna davanti a una mitragliatrice. E così a Perry Parkhurst fu concesso il privilegio di vedere il proprio amore come lo vedevano gli altri. Betty civettò con lui appassionatamente.” “Questo paradiso dalle fragili fondamenta crollò per un accorrere generale verso l’ingresso della sala da ballo; iniziava il cotillon.” “A un segnale dell’orchestra tutti si alzarono e cominciarono a ballare. «Non è semplicemente delizioso?», sospirò Betty. «Riesci a ballare?». Perry annuì entusiasticamente. Si sentì d’improvviso esuberante. Dopo tutto, era lì in incognito che parlava col suo amore, poteva fare l’occhiolino con superiorità al mondo. Così Perry ballò il cotillon. Dico ballò, ma significa forzare la parola oltre i più sfrenati sogni dei seguaci di Tersicore appassionati di jazz.” “«E adesso», continuò il cerimoniere, «concluderemo il cotillon con il matrimonio della Gioia con la Follia!». [...] Sentì la risposta di Betty data con aria divertita e disinvolta, e perfino in quella pagliacciata il suono gli diede un brivido.” “«Arrivederci, Betty», disse con voce rotta. «Non dimenticarti di me nella tua ritrovata felicità. [...] Ricordami con affetto. Betty». Con un ultimo sguardo, si voltò per andarsene, la testa china sul petto, mentre sfiorava il pomo della porta. «Arrivederci», ripeté. Girò la maniglia. Ma a questo rumore i serpenti e la seta e i capelli neri si precipitarono impetuosamente verso di lui. «Oh, Perry, non mi lasciare! Perry, portami con te!». Le lacrime le bagnavano il collo. Con calma Perry l’abbracciò. «Non m’importa», esclamò lei. «Ti amo e se riesci a trovare un pastore a quest’ora ti risposo e parto con te». Da sopra la spalla, la parte anteriore del cammello guardò la parte posteriore del cammello e si scambiarono una strizzatina d’occhi particolarmente sottile, misteriosa, che solo i veri cammelli possono capire.” Da “Jelly-bean”: Da “Jelly-bean”: “«Jelly-bean», disse, «sei lì, Jelly-bean? Credo…», e il suo lieve vacillare sembrava parte di un sogno incantato. «Io credo che tu meriti uno dei baci più dolci, Jellybean». Per un istante le sue braccia furono attorno al suo collo, le sue labbra contro le sue.” -"Ora, se date del Jelly-Bean a uno di Memphis probabilmente tirerà fuori una bella corda robusta dalla tasca per impiccarvi al palo del telegrafo. Se date del Jelly-Bean a uno di New Orleans probabilmente farà un ghigno e vi chiederà chi porta vostra sorella al ballo del Mardi Gras. " “Si gettò sul letto stringendo con forza i bordi. «La amo», gridò. «Dio!». Quando lo disse qualcosa dentro di lui si sciolse come un groppo in gola. L’aria diventò limpida e radiosa con l’alba e voltandosi a faccia in giù cominciò a singhiozzare sommessamente nel cuscino.” " Quella Medill lo voleva sposare e non lo voleva sposare. Si stava divertendo così tanto che non voleva fare il passo definitivo." “I negozi stavano chiudendo e gli ultimi clienti sciamavano verso casa, quasi come sospinti dalle sognanti evoluzioni di una giostra che girava lenta.” “La vide mettersi le mani sui fianchi, dire qualcosa sottovoce e ridere. Anche l’uomo rise e Jim provò un’improvvisa fitta di dolore, un nuovo strano dolore. Era passato un bagliore tra la coppia, un raggio di bellezza da quel sole che l’aveva scaldato fino a quel momento. D’improvviso Jelly-bean si sentì come un’erbaccia nell’ombra.” “«È buffo», disse. «Questa… questa specie d’infezione ha preso anche me».” “«Nonvalgo una cicca. Il soprannome che mi hanno dato significa che sono uno molle e debole. Gente che non era nessuno quando i miei erano qualcuno adesso storce il naso quando m’incontra per strada».” Aforismi tratti da A. Nothomb, L’entrata di Cristo a Bruxelles e Senza nome Aforismi di Giorgia Riolo …di Angela Cappello Da “L’entrata di Cristo a Bruxelles” Da “L’entrata di Cristo a Bruxelles” "Salvator aveva bisogno di stare lontano -"Non voglio essere più niente di quello dall'uomo che era stato. L'ignominia non che sono stato." solo del suo crimine,ma anche dei sentimenti che aveva provato,gli appariva adesso assolutamente evidente. << Non voglio essere più niente di quello che sono stato>>". "Non esisteva una sensazione equivalente -"Parigi è l'unica città al mondo in cui non a quel rumore che attraversava l'essere: era si ha bisogno di essere felici." un'onda i implosione che si propagava a ventaglio. Ogni volta che la campana veniva colpita, la scatola cranica si contraeva per poi dilatarsi ben al di là dei suoi limiti originari. Il cervello allora faceva la ruota,si pavoneggiava oltre le proprie frontiere,fiero dell'immensità del suo godimento." "Corse a cercare una pinzetta da -"Si convinse di essere ambizioso mentre il depilazione e, a dispetto di ogni prudenza, suo non era che smisurato orgoglio." senza neanche pensare che correva un rischio terrificante, estrasse il chiodo dal cranio della sua amata. Notò, nel farlo, che togliere l'arma del crimine era più difficile e più silenzioso che conficcarla, e pensò che, se ne avesse avuto tempo, ne avrebbe fatto delle teorie filosofiche." "La cosa più strana era che lei lo amasse. <<Perché mi ami?>>- le chiedeva, consapevole tuttavia dell'assurdità della domanda. Lei, che impiagava dieci minuti a rispondere alla domanda 'che tempo fa?' Diceva senza esitare: <<perché sei tu.>> <<Sono io, e allora?>> <<Sei tu. Quando ti avvicini a me, quando mi prendi tra le mani, io ti riconosco.>> Da “Senza nome”: Da "Senza nome ": "Cominciarono i bizzarri flussi mentali che -"Nel freddo c'era la sofferenza inebetita precedono il sonno: <<Domani gli chiedo degli uomini che il gelo aveva restituito dov'è la stazione più vicina, avranno alla loro animalità." sicuramente una macchina per accompagnarmici, perché non piaccio alle donne, non sono più brutto degli altri, mangerei una sogliola alla mugnaia, no ma una sogliola alla mugnaia a quest'ora, ti vengono certe idee, sarà fantastico spazzolarsi i denti domani, certo che sono strani, questi tizi, le loro soap opera devono avergli spappolato il cervello,sto proprio bene in questo letto, faccio spesso questo sogno strano e penetrante, no, vecchio mio, questa non è farina del tuo sacco...>>. "Ci fu un vuoto di una durata -"Schiavo di qualcosa che non ha nome." interminabile. Coincise forse con un assopimento. Non lo so. So solo che ebbe luogo il miracolo. La tramontana muggiva attraverso l'infinito innevato quando mi accorsi che qualcosa o qualcuno era venuto a raggiungermi. Non so cosa fosse. So che era di sesso femminile, non è forse il sesso che si tende ad attribuire a qualcuno che soccombe?" -"È fantastico non fare niente. Pochissima gente ne è capace. " Aforismi tratti da Jhumpa Lahiri, Solo bontà Aforismi di Lucia Mesi …di Roberta Ruta …di Benedetta Prainito -“Sentiva un legame nuovo con il fratello, come se, dopo averlo considerato per anni solo un bambino, fossero finalmente diventati amici.” 《Bevono tutti nelle università americane, immagino》Pronunciò la frase come se il vizio del bere fosse un passatempo studentesco, una frase che ci si lascia alle spalle con il passare degli anni. "Lei sperava in una sorellina,ma era comunque felice di non essere più figlia unica, di avere qualcuno che potesse colmare il vuoto che sentiva in casa dei genitori" -“Una parte di lei temeva che qualcosa - "Udì Neel che si agitava nel lettino al potesse farlo esplodere, inducendolo a piano di sopra. Nel giro di un minuto si sparire un'altra volta.” sarebbe messo a strillare, per reclamare la sua presenza, aspettandosi la colazione; era ancora abbastanza piccolo per vedere nella madre solo bontà, nient'altro." "Sudha non nutriva tenerezza per la ragazzina che era stata,non sentiva alcun legame affettuoso con il proprio aspetto di allora o con ciò che aveva fatto nell'infanzia. Provava piuttosto un rimpianto incontenibile,senza sapere bene per cosa" -“Pensava al marito che non si fidava più di lei, al figlio il cui pianto proprio in quel momento la interruppe, alla famiglia che quel mattino aveva rotto il guscio come un pulcino, tipica e terribile quanto qualsiasi altra.” "Gli aveva dipinto un'immagine nebulosa dei propri familiari e lui l'aveva assimilata come se fosse una nota in fondo a un libro: un particolare che la riguarda,ma destinato a restare lontano dalla sua vista, a distanza di sicurezza" - "Pensava al marito che non si fidava più di lei, al figlio il cui pianto proprio in quel momento la interruppe, alla famiglia che quel mattino aveva rotto il guscio come un pulcino, tipica e terribile quanto qualsiasi altra." "Non riusciva ad accettarsi. Persino da adulta,avrebbe solo voluto poter tornare indietro e cambiare tutto" Aforismi tratti da Thomas Hardy, Il violinista delle danze scozzesi Aforismi di Federica Pepe …di Giulia Liuzza -"Mentre suonava chiudeva immancabilmente gli occhi; non usava mai spartiti, ed era come se lasciasse vagare a caso il suo violino nelle più struggenti melodie che gente di campagna avesse mai udito." "Probabilmente il suo modo di suonare il violino aveva molto a che fare con la sua capacità di seduzione, e in campo musicale, per dirla tutta, vantava un talento molto peculiare e originale, un po’ come un predicatore travolgente". -"[...]non poteva certo suonare il violino "Fu prepotentemente invasa da un fremito, come Zazzera, in quel modo che tirava e la mano cominciò a tremarle così forte l'anima fuori dal corpo quasi come un filo che non riusciva a poggiare il bicchiere." di ragno, fino a far sentire l'ascoltatore debole come un fuscello e bramoso di aggrapparsi a qualcosa." -"L'irresistibile impulso alla danza, che il violinista e il suo sapiente strumento erano sempre stati capaci di suscitare in lei, ora la stava catturando di nuovo, proprio come in passato, forse alimentato dalla calda miscela di gin e birra." "Continuò così a ballare da sola, pensando di avere un'aria di sfida. In realtà era schiavizzata in modo abietto, vittima di ogni onda della melodia, sondata dall'occhio aperto del suo seduttore che la penetrava come un succhiello". -"Continuò così a ballare da sola, pensando "Ella, così si chiamava, era una creatura di avere un'aria di sfida. In realtà era sensibile e palpitante, pronta a eludere la schiavizzata in modo abietto, vittima di ogni onda della melodia, sondata dall'occhio aperto del suo seduttore che la penetrava come un succhiello." -"[...]ma non ritrovò ciò che aveva perso, benché impegnasse ossessivamente tutto il proprio tempo libero ad andare in giro per le strade nella speranza d'incontrarla..." precisa consapevolezza dell'attività del marito quando rifletteva sul fatto che tutto ciò che egli costruiva mirava alla distruzione della vita". Aforismi tratti da Fëdor Dostoevskij, La mansueta e Il sogno di un uomo ridicolo. Aforismi di Alessandro Bullara Da “La mansueta”: -Quando venni con mai inconsueta cortesia in un amabile conversazione con lei. Posseggo, infatti, una discreta educazione e ho delle belle maniere. Hm. Fu allora che indovinai che era buona e mansueta. Le ragazze buone e mansuete non fanno resistenza troppo a lungo e, sebbene non si aprano molto, non riescono assolutamente a schivare la conversazione: rispondono con parsimonia, ma rispondono e quanto più la cosa va avanti, tanto più rispondono, soltanto, se vi capita, non stancatevi.- -Innanzitutto la severità. È sotto il segno della severità, infatti, che la introdusse in casa mia. In una parola, allora, benché fossi felice, creai un vero e proprio sistema. Oh, senza alcuna forzatura, è venuto fuori quasi da sé. Nè avrebbe potuto essere altrimenti, io dovevo creare questo sistema in seguito a una circostanza ineluttabile (perché, in effetti, calunnio me stesso?). Il sistema era sincero. No, ascoltate, se si deve giudicare un uomo bisogna farlo con cognizione di causa… Ascoltate!- -Vedete, la gioventù è generosa, voglio dire la gioventù, è generosa è impulsiva, ma poca pazienza, appena qualcosa non va, ecco subito il disprezzo. Io invece avrei voluto la larghezza di vedute, avrei voluto inculcarle proprio nel cuore e larghezza di vedute, inculcargliela nello sguardo del cuore, nevvero?- Da "Il sogno di un uomo ridicolo": -Io sono un uomo ridicolo. ra mi chiamano pazzo. Questo sarebbe un avanzamento di grado, se io, per loro, non rimanessi ridicolo come prima. Ma ormai non mi ci arrabbio più, adesso tu i mi sono cari, persino quando ridono di me; anzi, allora mi sono, non so come, particolarmente cari. Io stesso riderei con loro, non già di me, ma per amore di loro, se nel guardarli non mi sentissi così triste. Sono triste perché essi non conoscono la verità, io invece la conosco. h, come è duro essere il solo a conoscere la verità! Ma questo, loro, non lo capiranno. No, non lo capirebbero- -I sogni, si sa, sono un fatto straordinariamente strano: una cosa la vediamo nella nostra mente con una chiarezza spaventosa, con una rifinitura dei dettagli minuziosa, da orefice, mentre altre le sorvoliamo senza notarle affatto, per esempio lo spazio e il tempo. I sogni sono mossi non dalla ragione, ma dal desiderio, non dalla testa, ma dal cuore, ma, ciononostante, quali ingegnosissime acrobazie ha compiuto talvolta la mia ragione in sogno! Tra parentesi ad essa in sogno accadono cose assolutamente inconcepibili. Mio fratello, per esempio, è morto cinque anni fa. Talvolta io lo vedo in sogno: egli partecipa vivamente alle mie faccende, noi siamo vivamente interessati l’uno all’altro, eppure durante tutta la durata del sogno io so e ricordo perfettamente che mio fratello è morto e seppellito. Come mai allora non mi meraviglio affatto che, benché sia morto, egli tuttavia sia lì accanto a me e si dia premura delle mie cose insieme a me? Perché la mia ragione ammette tutto questo?- -Io ho bisogno di soffrire per amare-...ma ditemi: chi non si è mai perso? Noi tutti siamo diretti verso un punto ben preciso, o almeno tentiamo di farlo, dall’uomo più saggio all’ultimo dei criminali, solo che scegliamo strade diverse. Questa è una vecchia verità, ma ora c’è qualcosa di nuovo: io non posso perdermi più di tanto. Perchè io ho visto la Verità, ho visto e so che gli uomini possono essere belli e felici senza perdere la capacità di vivere in Terra. Io non voglio e non posso credere che il male per gli uomini sia la normalità. Purtroppo loro non fanno che ridere di questa mia fede. Ma come posso non crederci? Io ho visto la Verità, non me la sono inventata, l’ho vista, l’ho vista, e la sua immagine vivente ha colmato la mia anima per sempre.-