Lectores in fabulis - Citazioni

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Lectores in fabulis - Citazioni
Indice dei racconti
Aforismi tratti da Irène Némirovsky, Il ballo
Aforismi tratti da G. Carofiglio, La velocità dell’angelo
Aforismi tratti da Lev Tolstoj Il diavolo
Aforismi tratti da H. Melville, Bartleby, lo scrivano
Aforismi tratti da Virginia Woolf “La vedova e il pappagallo” e altri racconti
Aforismi tratti da Joseph Conrad, Il ritorno
Aforismi tratti da V. Woolf, “La signora Dalloway in Bond Street” e altri racconti
Aforismi tratti da Nina Berberova, Roquenval
Aforismi tratti da Dino Buzzati, “Qualcosa era successo” e altri racconti
Aforismi tratti da J.L. Borges, La morte e la bussola; Il giardino dei sentieri che si biforcano
Aforismi tratti da Stefan Zweig, Paura
Aforismi tratti da Max Frisch, Il silenzio. Un racconto dalla montagna
Aforismi tratti da F. Scott Fitzgerald, Jelly-been e La parte posteriore del cammello
Aforismi tratti da A. Nothomb, L’entrata di Cristo a Bruxelles e Senza nome
Aforismi tratti da Jhumpa Lahiri, Solo bontà
Aforismi tratti da Thomas Hardy, Il violinista delle danze scozzesi
Aforismi tratti da Fëdor Dostoevskij, La mansueta e Il sogno di un uomo ridicolo
Aforismi tratti da Irène Némirovsky, Il ballo
Aforismi scelti da Federica
Pino
…da Valeria Moscatello
…da Roberta Ruta
…da Francesco Damiano
"Un ballo, mio dio, era mai
possibile che lì, a due passi da
lei ci fosse quella cosa
splendida, che si immaginava
come un insieme vagamente
confuso di musica sfrenata, di
profumi inebrianti, di abiti
spettacolari, di parole d'amore
bisbigliate in un salottino
appartato, oscuro e fresco come
un' alcova... E che quella sera
venisse messa a letto, come
tutte le sere, alle nove, quasi
fosse un bebè?"
“Eppure, cosa le costava che
Antoinette, anche Antoinette,
avesse la sua parte di felicità su
questa terra?...Oh, Dio mio,
ballare una volta, una volta
sola, con un bel vestito, come
una vera giovane donna, stretta
fra le braccia di un uomo…”
“La pendola suona quattro
volte… Ancora un’ora perduta,
sprofondata nel nulla, che è
scorsa fra le dita come acqua e
che non tornerà mai più…”
“Come si può piangere così,
per un motivo del genere…E
l’amore? E la morte? Un giorno
morirà…L’ha dimenticato?
La schiavitù, la prigione,
ripetere giorno dopo giorno gli
stessi gesti alle stesse ore...
Alzarsi, vestirsi, gli abiti scuri,
gli stivaletti pesanti, le calze a
coste, glieli fanno mettere
apposta come una livrea,
perché nessuno in strada segua
“Poteva piangere o ridergli
sotto gli occhi, non la
degnavano di uno sguardo…
Una bambina di quattordici
anni, una ragazzetta, è un
qualcosa di spregevole e di
infimo, come un cane.”
“Nessuno le voleva bene,
nessuno al mondo… Ma non
vedevano dunque – ciechi,
imbecilli – che lei era mille
volte più intelligente, più
raffinata, più profonda di tutti
loro, di tutta quella gente che
osava educarla, istruirla…”
“Era l’attimo, l’istante in cui si
incrociavano “sul cammino
della vita”, e l’una stava per
spiccare il volo, mentre l’altra si
avviava a sprofondare
nell’ombra. Ma non lo
sapevano.”
sia pure per un momento
quella ragazzina insignificante
che passa"
"Era l'attimo, l'istante
impercettibile in cui si
incrociavano -sul cammino
della vita- : una stava per
spiccare il volo, l'altra per
sprofondare nell'ombra. Ma
non lo sapevano. Eppure
Antoinette ripeté piano: povera
mamma... "
"Era l'attimo, l'istante
impercettibile in cui si
incrociavano -sul cammino
della vita- : una stava per
spiccare il volo, l'altra per
sprofondare nell'ombra. Ma
non lo sapevano. Eppure
Antoinette ripeté piano: povera
mamma... "
Ah, povera figlia mia, povera
piccola Antoinette, tu sì che sei
felice! Ancora non sai com’è
ingiusto, cattivo, subdolo il
mondo… Tutte quelle persona
che mi sorridevano, che mi
invitavano, dopo ridevano di
me alle mie spalle, mi
disprezzavano, perché io non
appartenevo al loro
ambiente…”
“Per la prima volta in vita sua
piangeva così, senza smorfie,
né sussulti, in silenzio, come
una donna… In seguito
avrebbe pianto, per amore, le
stesse lacrime… Ascoltò a
lungo i singhiozzi risuonarle
nel petto come un’ondata
profonda e bassa nel mare…La
sua bocca bagnata di lacrime
aveva un sapore salmastro…”
“Forse, in fondo, era stato
proprio questo a farle più
male… Mai Antoinette aveva
visto negli occhi della madre
quello sguardo freddo di
donna, di nemica”
“Una bambina di quattordici
anni, una ragazzetta, è un
qualcosa di spregevole e di
infimo, come un cane”
Aforismi tratti da G. Carofiglio, La velocità dell’angelo
Aforismi di Federica Pepe
..di Vincenzo Raccuglia
..di Giulia Liuzza
..di Eliana Conigliaro
..di Michele Amaro
-"Occuparsi di qualcosa,
che vuol dire? Occuparsi
significa
dedicarsi,
badare,
interessarsi.
Accudire. Curarsi. Non
lo so, davvero, di cosa
mi occupo, pensai con
un moto di sgomento."
-"C'è un aforisma che mi
piace molto. Fa cosí:
“Non correre più veloce
di quanto il tuo angelo
custode sia capace di
volare."
-"Scriveva qualcosa, con
la fretta sincopata di chi
cerca di tener dietro a un
pensiero e teme possa
sfuggirgli"
-"Quando si arriva a
quei punti io sfumo e
ricomincio con un'altra
scena.
Invece
uno
dovrebbe
raccontare
proprio
quello
che
succede quando parte la
dissolvenza. Dietro la
dissolvenza. La verità è
proprio da quelle parti,
ma io ho problemi ad
andarci, da quelle parti."
-Perché devi essere capace
di tenerti in equilibrio su
una linea sottile, al confine
fra quello che è giusto e
quello che è sbagliato. Devi
stare attento a non fare
promesse illegali, o che
non puoi mantenere.”
-"Diciamo di non essere
pronti per una storia, di
non essere pronti a
impegnarci quando uno
non ci piace abbastanza
o non ci piace affatto. È
un
modo
per
giustificarci, per non
ammettere le nostre
responsabilità, per non
-"Diciamo di non essere
pronti per una storia,di
non essere pronti a
impegnarci quando uno
non ci piace affatto.
È
un
modo
per
giustificarsi,per
non
ammettere le nostre
responsabilità,per
riconoscere
di
aver
-"Ecco,io
ero
una
bambina che correva
coprendosi gli occhi e
andava troppo veloce
perchè il suo angelo
custode riuscisse a starle
dietro"
-Diciamo di non essere
pronti per una storia, di
non essere pronti a
impegnarci quando uno
non ci piace abbastanza
o non ci piace affatto. È
un
modo
per
giustificarci, per non
ammettere le nostre
responsabilità, per non
-Diciamo di non essere
pronti per una storia, di
non essere pronti a
impegnarci quando uno
non ci piace abbastanza
o non ci piace affatto. È
un
modo
per
giustificarci, per non
ammettere le nostre
responsabilità, per non
riconoscere
approfittato
persona."
di
di
aver approfittato
una persona"
di
una riconoscere
approfittato
persona"
di avere
di
una
riconoscere
approfittato
persona"
di avere
di
una
-
-"Forse dovresti dirmi
come va a finire, pensai
ancora. Doveva dirmelo,
certo, ma in realtà già lo
sapevo, e non avrei
voluto sentirlo."
-"Mi resi conto che il
cielo aveva cambiato
colore e il mare era
diventato blu profondo."
-"Bisogna stare attenti
quando si parla con gli
scrittori. Spesso, mentre
ti
ascoltano,
stanno
soprattutto pensando a
come potranno utilizzare
quella conversazione per
il loro nuovo libro"
-"Volevo scrivere perché
avevo la sensazione che
tutto
mi
stesse
sfuggendo di mano. Per
mesi e mesi sono stata
ossessionata dall'idea di
poter dimenticare tutto."
-"In realtà ero come i
bambini piccoli, quelli
che si coprono gli occhi
pensando che in questo
modo nessuno riuscirà a
vederli."
-"In realtà ero come i
bambini piccoli, quelli
che si coprono gli occhi
pensando che in questo
modo nessuno riuscirà a
vederli."
-Di che parla il romanzo?
C’è una donna dalla vita
normale,
del
tutto
eterosessuale, che un bel
giorno s’innamora di una
ragazza. Questa è l’idea,
ma uno non lo sa davvero
di cosa parla il suo
romanzo, fino a quando
non lo ha scritto.”
-“Rimanemmo in silenzio.
Era buio e l’aria era
diventata più fresca […]
Doveva dirmelo, certo, ma
in realtà già lo sapevo, e
non avrei voluto sentirlo.”
Aforismi tratti da Lev Tolstoj Il diavolo
Aforismi di Francesco
Damiano
…di Stefania Castelli
…di Domenico Tanese
…di Valerio Cugliandro
…di Giulia Romano
"Lei è un diavolo. Un
vero diavolo. Sono
posseduto, contro la mia
volontà"
"Si tende a pensare che
siano i vecchi i più fervidi
conservatori e i giovani gli
innovatori. Non è sempre
così. Di solito i più fervidi
conservatori sono i giovani
che hanno voglia di vita,
ma che non pensano, né
hanno il tempo di farlo, a
quale sia il modo migliore
per vivere, prendendo così
a modello lo stile di vita
preesistente."
- "La pistola ce l'ho. Ma
davvero mi suiciderò?
Ecco un'eventualità a cui
non avevo mai pensato.
Che cosa strana sarà. "
-"Il diavolo tentatore si è
nascosto nel suo corpo e
sta cercando di distruggere
un giovane di buona
famiglia."
"Sentiva quanto fosse
sciocco quello che stava
dicendo ma ,vedendo che
Danila lo approvava se ne
rallegrò "
"Tornò a casa che era
ormai alcolizzato, privo
di volontà"
"Tuttavia, risolvere
teoricamente un problema
era una cosa, mettere in
pratica la soluzione trovata
era tutt'altra."
- " Si puntò l'arma alla
tempia, si fermò esitando,
ma non appena penso a
Stepanida, non trovò altra
soluzione: la lotta, la
tentazione, la caduta, di
nuovo la lotta. Rabbrividì
-"E in effetti se Evegenij
Irtenev era un malato di
mente,allora lo siamo tutti
,e in particolar modo
quelle persone che vedono
negli altri i segni di una
pazzia che non arrivano a
scorgere in se stessi"
"...e non voleva neanche
ammettere che quanto
aveva fatto o intrapreso il
defunto avesse potuto
essere sbagliato o anche
solo migliorabile"
per l'orrore." No è meglio
così". E tirò il grilletto"
"E in effetti, se Evgenij
Irtenev era un malato di
mente, allora
lo siamo tutti, e in
particolar modo quelle
persone che vedono negli
altri i segni di una pazzi
che non arrivano a
scorgere in sé stesse"
"L'unica cosa che, se non
proprio guastare,
minacciava
la loro felicità, era la
gelosia di lei, gelosia che si
sforzava di trattenere e
tacitare, ma che spesso la
faceva soffrire."
- " E in effetti, se Evgenij
Irtenev era malato allora
lo siamo tutti, e in
particolar modo quelle
persone che vedono negli
altri i segni di una pazzia
che non arrivano a
scorgere in se stesse."
"Sapeva che gli sarebbe
bastato passarle vicino in
un posto qualsiasi, nel
buio, e alla semplice
possibilità di sfiorarla, si
sarebbe lasciato andare
completamente al suo
sentimento."
"Lei però è un diavolo. Un
vero diavolo. Sono
posseduto, contro la mia
- " Lei, però, è un diavolo.
Un vero diavolo. Sono
posseduto, contro la mia
-"Dentro di lui c'era un
giudice più severo,che non
approvava tutto e sperava
che ogni volta fosse
l'ultima,o almeno non
desiderava essere
coinvolto e perseverare in
quel comportamento"
"[...]ma dentro di lui c' era
un giudice più severo che
non approvava tutto ciò e
sperava che ogni volta
fosse l' ultima o, se proprio
non lo sperava,almeno non
desiderava essere
coinvolto ,e perseverare in
quel comportamento "
-"Lei però è un diavolo.un
vero diavolo.sono
posseduto contro la mia
volontà uccidere?si.ho solo
due scelte:uccidere mia
moglie oppure uccidere
lei.perché non posso più
vivere"
"Le sembrava che ,se il
prossimo la invidiava
,faceva bene a fare quel
che faceva"
-"Voleva fare un
matrimonio
onesto,sposarsi per
amare"
"E sapeva anche che a
trattenerlo era solo la
vergogna davanti agli altri
,davanti a lei e magari
volontà. Uccidere? Sì. Ho
solo due scelte: uccidere
mia moglie oppure
uccidere lei. Perché così
non posso più vivere. Non
posso. Devo
davanti a se stesso .E
sapeva anche che stava
cercando proprio le
circostanze nelle quali tale
vergogna non si sarebbe
percepita[...].Era dunque
consapevole di essere
abietto e meschino ,e si
disprezzava e si odiava
perché ,in fondo, non si
era ancora arreso."
volontà. Uccidere? Sì. Ho
solo due scelte: uccidere
mia moglie oppure
uccidere lei. Perché non
posso più vivere."
rifletterci e fare qualche
ipotesi. Se tutto resta così
com'è, come andrà a
finire?"
"Possibile che io sia
perduto? Signore! Macché,
non c'è nessun Dio. C'è
solo il diavolo. Ed è lei.
Sono posseduto dal
diavolo. E io non voglio,
non voglio. Il diavolo, sì, è
così."
- " Possibile che sia
perduto? Signore! Macchè,
non c'è nessun Dio. C'è
solo il diavolo. Ed è lei.
Sono posseduto dal
diavolo. E io non voglio,
non voglio. Il diavolo, si, è
così."
-"Se il prossimo lo
invidiava,faceva bene a
fare quello che faceva"
"Nonostante la sincera
avversione che provava
per la propria debolezza
,nonostante l' implacabile
intenzione di smetterla ,il
giorno dopo sarebbe stato
lo stesso."
-"Più lo si conosceva,più lo
si amava"
"E all' idea di rivelare il
proprio segreto allo zio
,per il quale non nutriva
nessuna stima ,all' idea di
mostrarsi a quell' uomo in
cattiva luce ,di umiliarsi di
fronte a lui,provava un
certo sollievo. Si sentiva
basso ,colpevole ,e
desiderava punirsi."
-"Vivere alla
grande,soddisfazione di
tutta la propria
cerchia,ordine e comodità
"
"[...]Non trovo' altra
soluzione :la lotta ,la
tentazione ,la caduta ,di
nuovo la lotta .Rabbrividi'
per l' orrore"."No, è meglio
così "
"Possibile che io non riesca
a dominarmi ?"si
disse,"Possibile che sia
perduto ?Signore!Macche'
,non c' è nessun Dio.C' è
solo il Diavolo . Ed è lei
.Sono posseduto dal
Diavolo . E io non
voglio,non voglio.Il Diavolo
si é così "
"Non si era mai aspettato
di incontrare un tale
amore ,un amore che
riscaldava ancora più il suo
sentimento"
Aforismi tratti da Hermann Melville Bartleby, lo scrivano
Aforismi di Luna Mignano
…di Alissa Dolce
…di Maria Cocchiara
…di Marzia Manzella
"La felicità corteggia la luce, perciò
pensiamo che il mondo sia felice,
mentre la miseria si nasconde
tenendosi lontana, così pensiamo che
non esista."
"Si eclissava insieme al suo
proprietario giacché quella faccia
raggiungeva lo zenit con il sole e con
il sole tramontava per risorgere,
culminare e declinare con la
medesima regolarità e il medesimo
intatto splendore."
"Non si possono rimproverare una o
due macchie d'inchiostro a questi
capelli grigi in un pomeriggio afoso.
La vecchiaia, anche quando macchia
una pagina, va onorata."
"Non si possono rimproverare una o
due macchie d'inchiostro a questi
capelli grigi in un pomeriggio afoso.La
vecchiaia anche quando macchia una
pagina, va onorata."
"Niente esaspera una persona seria e
professionale quanto una resistenza
passiva."
"La sua penna correva instancabile
giorno e notte, copiando al chiarore
del sole come a lume di candela."
"Con qualunque altra persona sarei
andato subito su tutte le furie, non
sarei stato li ad ascoltare altre
chiacchiere, sbattendola fuori senza
scrupoli; ma vi era qualcosa in
Bartleby che non solo, curiosamente,
mi disarmava, ma anche mi turbava e
mi sconcertava in modo
sorprendente."
"La sua penna correva instancabile
giorno e notte, copiando al chiarore
del sole come a lume di candela."
"Per un essere sensibile la
compassione non è di rado dolore."
"Lo guardai fisso negli occhi il suo
volto era smunto e composto, gli
occhi grigi erano opachi e colmi. Non
un segno di turbamento lo animava.
Vi fosse stata nei suoi modi la benché
minima traccia di
disagio,livore,impazienza o
impertinenza : in altri termini se
avessi scorto in lui qualche tratto
<<ah la felicità cerca la luce, per
questo pensiamo che il mondo sia
felice; la miseria invece se ne sta in
disparte e si nasconde, per questo
crediamo che non esista!...>>
"Ah, la felicità cerca la luce, per
questo pensiamo che il mondo sia
felice; la miseria invece se ne sta in
disparte e si nasconde, per questo
crediamo che non esista!.."
banalmente umano lo avrei buttato
fuori a calci dall'ufficio."
"Potevo fare carità al suo corpo,ma
non era il suo corpo a dargli pena: era
la sua anima a soffrire,e quella io non
la potevo raggiungere. "
"Per un essere sensibile, non di rado
la compassione coincide con la
sofferenza. E quando si giunge
finalmente a comprendere che non è
sufficiente la pietà per offrire un
valido soccorso, il buonsenso invita
l'anima a sbarazzarsene."
"Spesso accade che un uomo, preso
di petto in modo insolito e del tutto
irragionevole, cominci a sentir
vacillare le sue più salde convinzioni."
"《Ah la felicità cerca la luce, per
questo pensiamo che il mondo sia
felice; la miseria invece se ne sta in
disparte e si nasconde, per questo
crediamo che non esista!..》"
"Era la sua anima a soffrire e io quella
non la potevo raggiungere."
"Come é vero-e tremendo-che fino a
un certo punto il pensiero e lo
spettacolo della miseria suscitano i
nostri sentimenti migliori, ma che, in
certi casi, esiste un limite oltre il
quale non è più così. "
"Anche questo edificio che durante la
settimana ferve di lavoro e di vita,al
calare della Sera risuona di echi nel
nulla, e per tutta la domenica rimane
abbandonato. E proprio qui bartebly
ha preso dimora,unico spettatore di
una solitudine che poco prima ha
visto brulicante di folla quasi un
Mario trasmutato e innocente che
medita sulle rovine di Cartagine. "
"Non esagero se affermo che in certi
momenti, pensando a lui, mi
preoccupavo della sua sorte. Se solo
avesse fatto il nome di un parente o
di un amico, avrei scritto subito,
incoraggiandoli a portare quel
disgraziato in un ricovero adatto. Mi
sembrava solo, solo nell'intero
universo."
"Spesso la carità opera come un
principio di immensa saggezza e
somma prudenza, offrendo una
formidabile salvaguardia a chi ne è
portatore."
"E proprio lì, per l'appunto, lo trovai,
nel più appartato di quei cortili: tutto
solo, in piedi, la faccia rivolta verso
un'alta muraglia. Tutt'intorno, dalle
strette feritoie delle finestre della
prigione, occhi di ladri e di assassini
parevano spiarlo."
"Un perdono per chi morì disperato;
una speranza per chi morì
sconsolato... Buone notizie per chi fu
annientato dalle continue sventure...
Inviate come messaggero di vita,
queste lettere viaggiano verso la
morte."
"Un perdono per chi morì disperato;
una speranza per chi morì
sconsolato...Buone notizie per chi fu
annientato dalle continue
sventure..Inviate come messaggere di
vita, queste lettere viaggiano verso la
morte.”
Aforismi tratti da Virginia Woolf “La vedova e il pappagallo” e altri racconti
Aforismi di Alessandro Bullara
Aforismi di Giulia Liuzza
Da "La vedova e il pappagallo":
Da "La vedova e il pappagallo":
-Il prete pensò che delirasse. Ma è certo che, non appena la sua
padrona ebbe tratto l'ultimo respiro, James il pappagallo strillò:
"Non è in casa! Non è in casa!" e cadde stecchito a terra dal suo
trespolo. Il cane Shag era morto qualche anno prima. -
"Quanti si recano a Rodmell possono ancora vedere le rovine
della casa bruciata cinquant'anni fa, e si dice comunemente che,
se le visitate al chiaro di luna, potete sentire un pappagallo che
picchetta con il becco sul pavimento di mattoni, mentre c'è chi
sul luogo ha scorto una vecchia seduta con un grembiule bianco".
Da "L'abito nuovo":
Da "L'abito nuovo":
-La mosca era lei, mentre gli altri erano libellule, farfalle, insetti
bellissimi che danzavano, si libravano, volteggiavano. Lei sola "Si sentiva una sorta di manichino da sarta, immobile là, utile solo
annaspava per trascinarsi fuori dal piattino.ad appuntarci gli spilli".
Da "Felicità":
Da “Felicità”:
-Non era qualcosa che si potesse distruggere. No; ma se arrivava "Nella felicità c'è sempre questa sorta di incredibile esaltazione.
in modo così inesplicabile, allo stesso modo poteva Non è buon umore; né rapimento, né sono gli elogi, la fama o la
scomparire,così gli era parso uscendo da Kew e camminando salute; è uno stato mistico, una trance, un'estasi.."
sulla sponda del fiume fino Richmond.-
Da "Un riepilogo":
-Le salivano alle labbra frammenti di poesia in lode degli altri; gli
altri erano adorabili buoni, soprattutto coraggiosi, trionfatori
sulla notte sulle paludi, campioni di sopravvivenza, gruppo di
avventurieri che, circondati a pericoli, continuino a navigare.-
Da "Lappin e Lapinova":
Da “Lappin e Lapinova”:
-"Sì", disse Ernest alla fine. "Povera Lapinova...". Si aggiustò la "Lei sentiva che il ghiacciolo che era si stava trasformando in
cravatta allo specchio sopra il caminetto. "Presa in trappola", acqua. Si stava fondendo; esaurendo; dissolvendo in nulla; e
disse, "uccisa", e sedette a leggere il giornale.
presto sarebbe svenuta ".
E fu così che finì il loro matrimonio.-
Da "Scene dalla vita di un ufficiale di marina britannico":
-Quando accostò l'occhio all'oculare, lo strumento divenne
immediatamente un prolungamento dei suoi occhi, quasi fosse
un involucro corneo sviluppatosi a racchiudere la sua profondità
visiva. Quando spostò il cannocchiale in su e in giù, fu come se si
muovesse il suo lungo occhio rivestito di corno.-
Da “La signora nello specchio: un'immagine riflessa”:
"Avanzava così gradualmente da non parere turbare l'immagine
nello specchio, ma solo aggiungervi qualche elemento nuovo che
scostasse appena e alterasse gli altri oggetti con garbo, quasi
chiedendo loro di farle spazio".
Aforismi tratti da Joseph Conrad, Il ritorno
Aforismi di Sara Alaimo
…di Angela Cappello
"E d'un tratto gli venne in mente che era stato folle a sposarsi. Era
come buttarsi via, come aprire -seppure per un momento" il cuore
agli altri. Ma tutti si sposavano. Che fosse folle tutto il genere
umano?"
"Avevano paura di sentire di nuovo il suono delle loro voci; non
sapevano che cosa avrebbero potuto dire- forse qualcosa che non
avrebbe potuto essere annullato; e le parole sono più terribili dei
fatti.
"Perché? Era stato tutto quello che un marito doveva essere, le "Si devono rispettare le condizioni della propria vita o perdere
aveva dato una buona posizione -aveva condiviso con lei i suoi tutto ciò che essa può dare. Tutto! Ogni cosa!
programmi- l'aveva sempre trattata con considerazione"
"Lei era un mostro -lui stesso stava coltivando pensieri "Le parole hanno un significato-sì-lo hanno -malgrado questa
mostruosi... Eppure era come le altre persone"
affettazione infernale. Hanno un significato per me-per tutti -per
te. Cosa diavolo hai usato per esprimere quei sentimenti sentimenti-eh!-che ti hanno fatto dimenticare me,il dovere, la
vergogna!"
"«si dà il caso che tu sia ancora la Signora Harvery -cosa
straordinariamente vantaggiosa per te, lascia che te lo dica»"
"«... Quella lettera è l'inizio - E la fine»
«la fine -questa cosa non ha fine»"
"Si. Un delitto può essere perdonato; dal sacrificio disinteressato,
dalla fiducia cieca, dalla fede ardente, da altre follie, si può trarre
profitto; la sofferenza, la stessa morte possono essere giustificate
con un sorriso o uno sguardo accigliato; ma la passione è
l'infanzia segreta è imperdonabile dei nostri cuori, una cosa da
maledire, da nascondere e da negare; una cosa indecente e
miserabile che viene a calpestare le speranze che arridevano, che
strappa via la placida maschera, che mette a nudo la sostanza
della vita. Ed era giunta fino a lui! Aveva poggiato la sua sudicia
mano sopra la tappezzeria immacolata della sua esistenza, e ora
doveva affrontarla da solo, con tutto il mondo a guardarlo. Tutto
il mondo!"
"«...non vi può essere vita senza fiducia e amore -fiducia in un
cuore umano, amore di un essere umano!»
Aforismi tratti da V. Woolf, “La signora Dalloway in Bond Street” e altri racconti
Aforismi di Alessia Cascio
…di Mattia Chinnici
Da "Nel frutteto":
Da “Un college femminile visto
dall'esterno”:
Questo paese è veramente uno degli angoli
del mondo dove maggiormente risuona il "Proprio in quel momento, da dietro una
riso delle fanciulle.
porta, arrivò una risata attutita. Un
orologio dal suono affettato scandì l'ora...
l'una, le due."
Da "L' abito nuovo":
Da “La signora Dalloway in Bond Street”:
Una festa rende tutto o molto più reale o "I ricchi americani sanno essere
molto meno reale.
decisamente incantevoli. Ecco St. Jame's
Palace; pareva una costruzione di mattoni
fatta da un bambino; e adesso - aveva
superato Bond Street - era vicina alla
libreria Hatchard."
Da "La presentazione":
Da “Antenati”:
Quell' espressione di timidezza, quello
sconcerto, sicuramente la più amabile di
tutte le espressioni sul volto di una
fanciulla; e se l' uomo sentiva questo verso
"Non sapeva, dunque, non sapeva chi
fosse suo padre; non sapeva che era figlia
di John Ellis Rattray; che sua madre era
Catherine Macdonald."
la donna, e la donna verso l' uomo, se da
quel contatto nascevano tante speranze,
prove, dolori, profonda gioia e indefettibile
fedeltà davanti alla catastrofe, allora l'
umanità era dolce nel cuore.
Da “L'uomo che amava i suoi simili”:
"Odiandosi a vicenda, odiando l'intera
compagnia delle persone presenti in quella
casa, che avevano offerto loro quella serata
penosa, deludente, questi due amanti dei
propri simili si alzarono e, senza una
parola, si separarono per sempre."
Da “Una melodia semplice”:
"Solo quando passeggiava con Mabel
Waring, Stuart Elton, la regina
d'Inghilterra e quell'uomo intransigente
dall'aria cipigliosa e fiera, la vecchia
melodiosa cantilena cessava. Forse si era
un po' abbrutiti dall'aria aperta. Abbrutiti
dalla sete; da una vescica sul calcagno."
Da “La vedova e il pappagallo: una storia
vera”:
"A questo punto resta da aggiungere
soltanto che la signora Gage tornò a
Spilsby sana e salva; portò in banca la sua
cassetta nera; e visse con James il
pappagallo e il cane Shag con grande agio
e felicità fino ad età assai avanzata."
Aforismi tratti da Nina Berberova, Roquenval
Aforismi di Stefania Castelli
…di Mattia Chinnici
"Nel percorrerlo diretto verso il ponticello
di pietra, avevo avuto il tempo di
commuovermi
e
di
prepararmi:
prepararmi allo spettacolo antico e solenne
che mi attendeva e commuovermi perché
questo viale di vecchi alberi mi
rammentava l'unica impressione russa che
conservavo, un'impressione che avevo
portato con me per sbaglio, quasi fosse un
oggetto altrui, e che si era manifestata di
improvviso come una malattia ereditaria;
provai una gioia immensa, dato che ormai
mi ero rassegnato all'idea che non avrei
mai visto e conosciuto la Russia vera, e mi
sarebbe rimasto soltanto il ricordo del
dolore e delle fuggevoli impressioni che,
bene o male, mi avevano accompagnato
durante il nostro viaggio."
《Bisogna chiamarla "signora contessa"?》
《Oh, no, Monsieur!》
《E come?》
《Deve
utilizzare
il
nome
e
il
patronimico.》
《?》
《Deve
chiamarla
"Praskov'ja
Dmitrievna".》
"Avevo confidato a Jean-Paul il mio sogno
di diventare scrittore, io avevo letto le mie
poesie (prima i versi in francese e poi
quelli russo); mi stupì perché condivideva
le mie stesse aspirazioni: il futuro per lui
《Dio mio》, guardò il giardino che
avvizziva nel mattino grigio-azzurro,
《come si è ridotto Roquenval! In che stato
di abbandono, come è triste! E vengono ad
accogliermi... - non parlava per me - delle
non era un dono al quale ciascuno di noi persone estranee.》
ha diritto, bensì un gioiello furbescamente
nascosto, che, con la mano lesta, si può
anche riuscire a rubare: magari per partire
alla volta del circolo polare artico, trainati
da ranne e da cani, o di isole tropicali
dimenticate ancora da esplorare, dove,
come era solito dire, "ricominciare la vita
da zero": un sogno ricorrente delle persone
anziane, che solo i giovani possono
realizzare."
"<Monsieur Saint-Saëns>, disse e di nuovo,
in silenzio, prese a rovistare nella
memoria, dimenticandosi di me e del
mondo intero, come se si fosse allontanata
in un suo universo isolato, estraniandosi
da tutto e tramutandosi da persona di
carne e ossa nel fantasma di se stessa."
"L'idea di essermi innamorato di una
quindicenne mi riempiva di felicità e di
paura."
"Ero insoddisfatto, mi sentivo quasi
infelice, le cose non andavano come avrei
voluto."
Sarà fantastico. E quando la nonna
morirà... Credi che morirà presto?》
《Può vivere ancora una ventina d'anni.》
《Che dici! Vivrà fino a cent'anni?... Ecco,
quando la nonna morirà》, si interruppe,
《Roquenval》, si fermò di nuovo, 《sarà
ven-du-ta.》
"Era la fine di settembre, l'epoca in cui a
notti ventose e agitate seguono giornate
calde e luminose; la mattina esci in cerca
delle tracce della tempesta che ti ha
svegliato e hai udito attraverso le imposte:
qualcosa ha ululato nel camino, ha cigolato
e sbattuto in giardino, ha picchiato sulle
finestre a colpi di pioggia e di vento."
"Per farla breve doveva trattarsi di un
sogno, perché altrimenti non avrei mai
potuto sentirmi così distaccato dalla
realtà."
Aforismi tratti da Dino Buzzati, “Qualcosa era successo” e altri racconti
Aforismi di Angela Cappello
…di Moreno Dardanelli
…di Federica Pino
…di Vincenzo Raccuglia
Da "Qualcosa era successo":
Da “Qualcosa era successo”:
Da “Qualcosa era successo”:
Qualcosa era successo:
"Si
era
evidentemente
appoggiata alla sbarra per
godersi la vista del nostro
treno,
superdirettissimo,
espresso del nord, simbolo per
quelle popolazioni incolte, di
miliardi,
vita
facile,
avventurieri, splendide valigie
di cuoio, celebrità , dive
cinematografiche, una volta al
giorno questo meraviglioso
spettacolo, e assolutamente
gratuito per giunta."
"Napoli. Qui di solito il treno si
ferma. Non oggi il direttissimo.
Sfilarono rasente a noi le
vecchie case e nei cortili oscuri
vedemmo finestre illuminate e
in quelle stanze-fu un attimouomini e donne chini a fare
involti e chiudere valigie,così
pareva. Oppure mi ingannavo
ed erano tutte fantasie?"
-Qualche cosa era successo e "Che cosa era successo?
noi sul treno non ne sapevamo In città non avremmo più
niente"
trovato un'anima?
Finché la voce di una donna,
altissima e violenta come uno
sparo, ci diede un brivido."
"Che cosa era successo? In città
non avremmo più trovato
un'anima? Finché la voce di
una donna, altissima e violenta
come uno sparo, ci diede un
brivido. -Aiuto! Aiuto!- urlava
e il grido si ripercosse sotto le
vitree volte con la vacua
sonorità dei luoghi per sempre
abbandonati."
Da "L'uccisione del drago":
Da “L'uccisione del drago”:
"Me la sentivo, sussurrò il
-"Il drago pensava ai due figli e governatore Andronico alla
per risparmiarli aveva rifiutato moglie che tremava un poco.
la propria salvezza"
Me la sentivo che doveva finire
malamente."
Da “L’uccisione del drago”:
L'uccisione del drago:
"sono
vecchio,
caro "Tutto sembrava finito,una
governatore - fece l'altro - e ne triste cosa da dimenticare e
ho viste. Può darsi che sia tutta nient'altro."
una storia, ma potrebbe anche
essere vero; se fossi in voi, non
mi ci metterei."
" Strano. Adesso che erano
lontani dalla città , chiusi
dentro alle montagne, l'idea del
drago cominciava a sembrare
meno assurda."
Da "Non aspettavano altro":
Da “Non aspettavano altro”:
Da “Non aspettavano altro”:
-"Molte cose succedono in un
minuto o due, molto riescono a
fare gli uomini in così piccolo
spazio di tempo"
"Chi sentiva più il caldo? Il
pretesto
sembrava
meraviglioso. Niente ormai
tratteneva il buttare fuori il
fondo dell'animo: il sozzo
carico di male che si tiene
"Gli sguardi dei presenti erano
più che mai concentrati sulla
coppia e quando i due giovani
si avviarono alla scala per
risalire sulla via, il bisbiglio
tacque per un attimo"
Da “Non aspettavano altro”:
dentro per anni e nessuno si "Dall'acqua, dove cercavano
accorge di avere."
conforto, gli sguardi della gente
si alzarono a quella bella
ragazza misurandola."
"Attraverso le sbarre, Anna tese
"Attraverso le sbarre, Anna tese
adagio verso il grillo una
adagio verso il grillo una
piccola mano tremante,come
piccola mano tremante, come
chiedendo aiuto."
chiedendo aiuto."
Aforismi tratti da J.L. Borges, La morte e la bussola; Il giardino dei sentieri che si
biforcano
Aforismi di Riccardo
Castigliola
…di Francesco Damiano
…Matteo Chinnici
…di Domenico Tanese
"La Morte e la bussola":
"La Morte e la bussola":
"La Morte e la bussola":
-"I tre luoghi, in effetti
"Proprio
perché erano
equidistanti.
progettano un quarto Simmetria nel tempo( 3
delitto possiamo stare dicembre, 3 gennaio, 3
tranquilli."
febbraio);
simmetria
nello spazio, anche".
"Erik Lönnrot le studiò. I
tre luoghi, in effetti,
erano
equidistanti.
Simmetria nel tempo;
simmetria nello spazio,
anche...
Sentì,
all'improvviso che stava
per decifrare il mistero.
Un compasso e una
bussola
completarono
quella
brusca
intuizione."
"Tra i molti problemi sui
quali si esercitò la
temeraria perspicacia di
Lönnrot, nessuno è così
strano,
così
rigorosamente
strano,
come la serie periodica
di fatti di sangue che
culminarono nella villa
di Triste-le-Roy".
-"Allora non progettano
un quarto delitto?"
"Proprio
perché
progettano un quarto
delitto possiamo stare
tranquilli."
"Indietreggiò di qualche -"Allora non progettano
passo.
Poi,
molto un quarto delitto?"
accuratamente,
fece "Proprio
perché
fuoco."
progettano un quarto
delitto possiamo stare
"Un irlandese cercò di
convertirmi alla fede di
Gesù; mi ripeteva la
sentenza del goim: tutte
le strade portano a
"Erik Lönnrot le studiò. I
tre
luoghi,
erano
equidistanti. Simmetria
nel tempo( 3 Dicembre, 3
Gennaio, 3 Febbraio);
Da “La morte
bussola”:
…di Moreno Dardanelli
e
la "La Morte e la bussola":
tranquilli".
-"Guardò gli alberi e il
cibo suddivisi in rombi
confusamente
gialli,
verdi e rossi".
Da “Il giardino dei sentieri
che si biforcano”:
"Il giardino dei sentieri
che si biforcano".
-"Dissi a voce alta:"Devo
"L'esecutore
di fuggire". Mi alzai senza
un'impresa atroce deve far rumore, in un'inutile
immaginare di averla già perfezione di silenzio,
compiuta, deve imporsi
Roma. Di notte, il mio simmetria nello spazio".
delirio si alimentava di
quella metafora: sentivo
che il mondo è un
labirinto, dal quale era
impossibile fuggire, dato
che tutte le strade, anche
se fingevano di andare al
nord o al sud, andavano
in realtà a Roma"
"Per la prossima volta
che l'ucciderò... Replicò
Scharlach... Le prometto
quel labirinto, che è
composto da un'unica
linea retta e che è
invisibile, incessante"
Da “Il giardino dei Da “Il giardino dei Il giardino dei sentieri
sentieri che si biforcano” sentieri che si biforcano” che si biforcano
"Ricordo le parole finali, "Per un istante pensai -"Madden
era
ripetute
in
ogni che
Richard
Maden implacabile. O meglio
redazione
come
un avesse in qualche modo era obbligato a essere
un avvenire altrettanto come se Madden mi comandamento segreto:
irrevocabile del passato." stesse già spiando".
Così combatterono gli
eroi,
tranquillo
l'ammirevole
cuore,
violenta
la
spada,
rassegnato a uccidere e a
morire"
intuito il mio disperato implacabile."
disegno. Molto presto
capii che era impossibile.
Il consiglio di girare
sempre a sinistra mi
ricordò che questo era il
procedimento abituale
per scoprire il cortile di
certi labirinti"
- "Ma sono un errore, un -"L'esecutore
di
un
fantasma."
impresa atroce deve
immaginare di averla già
compiuta, deve imporsi
un avvenire altrettanto
irrevocabile del passato".
"Qualcosa si agitò nel -"Giuro che la sua morte
mio ricordo e pronunciai fu
istantanea:
una
con
incomprensibile folgorazione."
sicurezza: <<il giardino
del mio antenato Ts'ui
Pên>>
<<il
suo
antenato?
Avanti!>>"
-"Ho vinto in modo
abominevole: ho
comunicato a Berlino il
"Il labirinto dei sentieri
che si biforcano è un
enorme indovinello, o
parabola, il cui oggetto è
il tempo; quella causa
recondita gli impedisce
la menzione del suo
nome. Omettere sempre
una parola, ricorrere a
metafore inefficaci e a
perifrasi evidenti è forse
il modo più enfatico per
indicarla."
-" Sa che il mio problema
era quello di indicare la
città che si chiama
nome segreto della città
che devono attaccare.
Ieri l'hanno attaccata”.
Albert e che non ho
trovato altro mezzo se
non quello di uccidere
una persona con quel
nome."
Aforismi tratti da Stefan Zweig, Paura
Aforismi di Manfredi Àrbisi
…di Valeria Moscatello
“Infine, il momento della scoperta -"Non osava quasi guardarsi allo
cominciò a diffondere una serenità specchio,temendo di scorgere una certa
inattesa”
diffidenza nel proprio sguardo, e tuttavia
era necessario controllare che nulla di
disordinato nell'abbigliamento rivelasse la
passione dell'ora appena trascorsa."
“Il […] continuo vomere aguzzo dell’unico -"Le sue fantasticherie di adolescente che
e infecondo pensiero che tutto fosse dolore sognava il grande amore e l'estasi della
e pianto”
passione si erano assopite nel placido
affetto dei primi anni di matrimonio e
nell'incanto giocoso di una precoce
maternità, ma adesso, all'approssimarsi dei
trent'anni,
quelle
fantasticherie
risorgevano."
“Andarsene via da quell’alloggio, da -"E poi lì c'erano i suoi figli, suo marito, la
quella
casa,
ritrovare
lontano sua casa, quelle cose di cui, solo adesso che
dall’avventura il quieto universo”
stava per perderle, sentiva quanto fossero
parte essenziale della sua più profonda
esistenza."
Aforismi tratti da Max Frisch, Il silenzio. Un racconto dalla montagna
Aforismi di Manfredi
Àrbisi
…di Matteo Corona
…di Vincenzo Cacioppo
…di Domenico Tanese
…di Federica Pepe
“Dai rami pendono i
licheni che come barbe
antiche ondeggiano
silenziosamente nel
vento.”•
-"Leuthold non ha mai
voluto essere una
persona ordinaria"
-"Leuthold non ha mai
voluto essere una
persona ordinaria
-"Non è un vero anelito,
né una vera fede, e
neanche si può piangere
come quando si era
ragazzi, non brucia il
petto, nessun gruppo
alla gola, e se anche si
volesse rotolare a terra,
sarebbe ridicolo e
bagnato, perché anche il
dolore non è più
sufficiente, neanche il
dolore, e si sta lì seduti,
con la disperazione
fredda e vuota...
Con il cuore morto."
-"Come qualcuno che
miri a una meta
fondamentale, o che
comunque pensi di
averne una e che si
concentri solo e
unicamente su quella
meta..."
“Non si può indurre la
grazia, con il tempo l’ha
capito, e si impara la
pazienza, anche se
-"Poi guardando a lungo
il blu, che sembra così
profondo quando si sta
sulla schiena e non si
-"O forse il viandante
sta ripensando al
passato;è una lunga
valle,e tredici anni sono
-"Fino a quando da
qualche parte si apre di
nuovo un buco: si
riconosce una profonda
-"Poteva ancora dirsi: hai
solo vent'anni, e ancora
tutto era possibile, e
come si era orgogliosi
che fosse ancora tutto
talvolta è difficile da
esercitare. Soprattutto
tra le persone che
soppesano solo il suo
presente, e non il suo
futuro. Ma si tace e si
aspetta, si fa quello che
appunto fanno le
persone ordinarie;
ovviamente nell’intimo
si sorride, perché si sa
che si sta facendo finta, e
che non si è persone
ordinarie, si sa che è solo
un’attesa, ma l’attesa di
qualcosa di speciale,
dello slancio, della
grazia, del compimento,
del senso…•
guarda altro, così
profondo e scuro come
se, al di là del giorno, si
potesse scorgere la notte
del mondo"
un lungo periodo e lui si
spinge sempre più in là
nei suoi ricordi
“Tiene la tazza in mano,
asciutta, come se avesse
dimenticato la sete.”
-" È una giornata che per
camminare non potrebbe
essere pi bella, una
giornata azzurra e non
tanto calda.Come
batuffoli bianchi le
nuvole pendono sulla
-"Sentiva solo di non
essere una persona come
le altre,come suo fratello
adulto,per esempio che
era fidanzato"
valle, più profonda e più
scura di quanto si
potesse pensare, e sui
ghiacciai di un pallore
cadaverico strisciano
ombre spettrali."
possibile!"
-"E però si sa bene che
non cancella nulla, quel
sonno, ci rinforza solo
per un'altra
disperazione, e la
mattina seguente non è
cambiato nulla, ma
valle, immobili, e io prati
friniscono i grilli"
“Sembra non essere solo
una vita, ma solo
un’esistenza”•
“Ma com’è bella la vita
quando si è stanchi e si
conosce il motivo per cui
svegliarsi la mattina. Lo
si conosce così di rado!, e
di continuo questo
alzarsi in un’esistenza
vuota e infruttuosa, a
volte si pensa di non
poterla sopportare oltre.
Ma si può essere
davvero molto disperati,
comunque bisogna
alzarsi, intraprendere un
cammino senza via,
senza fede e senza meta,
senza senso, senza
niente, senza vocazione,
e solo per farsi vecchi,
sempre più vuoti e
sperduti..."
da sbattere la testa sul
tavolo, e a volte a volte
uno si prenderebbe la
testa fra le mani e la
lancerebbe contro il
muro, così che tutti i
pensieri schizzino fuori ma alla fine, prima o poi,
arriva il sonno, un sonno
più potente di tutto il
resto, più potente dei
nostri pensieri e della
disperazione, e che
semplicemente cancella
il pensiero prima che si
faccia letale. E però si sa
bene che non cancella
nulla, quel sonno, ci
rinforza solo per altra
disperazione, e la
mattina seguente non è
cambiato nulla, ma
comunque bisogna
alzarsi intraprendere un
cammino senza via,
senza fede e senza meta,
senza senso, senza
niente, senza vocazione,
e solo per farsi vecchi,
sempre più vuoti e
sperduti”
“Solo ai coleotteri più
valorosi vengono
restituite la libertà e la
vita, come giusto
riconoscimento, perché
tutto va guadagnato.”•
(detto da Irene)
“Un imperativo è
imperativo, e non ci
sono discussioni: perché
abbia deciso di tentare
proprio questa cresta,
che non è mai stata
scalata da nessuno;
niente dubbi né
domande, se davvero è
già abbastanza che
l’essere umano si ponga
un compito, ed è
indifferente se piaccia a
Dio o solo agli altri
uomini, se davvero
viene da un desiderio o
solo dalla
volontà…Imperativo è
imperativo.”
“A che scopo? E’ proprio
la domanda più scortese
che si possa fare alla
vita…”•
- "A che scopo?
È proprio la domanda
più scortese che si possa
fare alla vita..."
“Ci sono persone che
potrebbero fare tutto,
perché non sono portate
per nulla e per quelle è
particolarmente indicato
dedicarsi a ciò che è più
diffuso, insegnante in
tempo di pace e
luogotenente in tempo
di guerra…”•
“Ma può dare un senso
alla nostra vita
semplicemente il nostro
passarla ad altri?”
“Allora siamo solo
passaggi, veicoli di una
- “Allora siamo solo
passaggi, veicoli di una
vita che si compiace di
sé e si basta”•
vita che si compiace di
sé e si basta.”
Aforismi tratti da F. Scott Fitzgerald, Jelly-been e La parte posteriore del cammello
Aforismi di Riccardo Castigliola
…di Marco Gerbino
Da “La parte posteriore del cammello”:
Da “La parte posteriore del cammello”:
“Quella Medill lo voleva sposare e non lo
voleva sposare. Si stava divertendo così
tanto che odiava fare un passo così
definitivo. Nel frattempo, il loro
fidanzamento segreto durava da così a
lungo che sembrava potesse rompersi da
un momento all’altro sotto il suo stesso
peso.”
-"Poi,quando tutto sembrava perduto, la
parte posteriore del cammello entrò a
curiosare nel negozio. "
“Si presentò cuore in mano, licenza e
ultimatum, e dopo cinque minuti stavano
litigando, uno scoppio di scoperta ostilità
che di solito si ha verso la fine di lunghe
guerre o lunghi fidanzamenti. Ne venne
fuori uno di quei tremendi momenti in cui
due persone che si amano si allontanano
bruscamente, si guardano con freddezza e
pensano che sia stato tutto un errore. Poi,
di solito, si baciano appassionatamente e
rassicurano l’altro che è tutta colpa loro.
Dillo che è tutta colpa mia. Dillo! Voglio
sentirtelo dire!
-" Da sopra la spalla, la parte anteriore del
cammello guardò la parte posteriore del
cammello e si scambiarono una strizzatina
d'occhi particolarmente sottile, misteriosa,
che solo i veri cammelli possono capire. "
Ma mentre la riconciliazione era tremante
nell’aria, mentre ognuno, in un certo qual
senso, la stava rimandando, in modo da
poterla godere più voluttuosamente e
sentimentalmente quando sarebbe
arrivata, furono interrotti per venti minuti
da una telefonata. Alla fine del
diciottesimo minuto Perry Parkhurst
spinto dall’orgoglio, dal sospetto e dalla
dignità offesa, si mise il lungo cappotto di
pelliccia, raccolse il morbido cappello
marroncino e uscì impettito dalla porta.”
“ «Lo bevo tutto il tuo champagne. Tutto
quanto, non m’importa se mi ammazza».
«Piantala, non fare il cretino! [...] Questa
roba prova che il mondo ha più di seimila
anni. È così antico che il tappo è
pietrificato. Devi tirarlo via con un
trapano».
«Portami su», disse Perry mogio. «Se quel
tappo vede il mio cuore salta via per pura
mortificazione».”
“Con l’informale audacia che era
l’impronta della serata, allungò una mano
e accarezzò delicatamente il naso del
cammello.
«Ciao, cammello».
Il cammello si mosse a disagio.
«Hai paura di me?», disse Betty,
sollevando un sopracciglio in segno di
riprovazione. «Non devi. Vedi io sono
un’incantatrice di serpenti ma sono
piuttosto brava anche coi cammelli».
Il cammello fece un lieve inchino e
qualcuno fece l’ovvio commento sulla bella
e la bestia.”
“Il cammello lasciò penzolare la testa con
aria lugubre.
«Vorrei che dicessi qualcosa», continuò
Betty dolcemente. «Dì che ti piaccio,
cammello. Dì che sono bellissima. Dì che ti
piacerebbe appartenere a un’incantatrice di
serpenti».
Al cammello sarebbe piaciuto.
«Vuoi ballare con me, cammello?».
Il cammello ci avrebbe provato.”
“Betty dedicò mezzora al cammello.
Dedicava almeno mezzora a tutti gli
uomini disponibili. Di solito era
sufficiente. Quando lei si avvicinava a un
nuovo uomo le debuttanti si disperdevano
a destra e a sinistra come una colonna
davanti a una mitragliatrice. E così a Perry
Parkhurst fu concesso il privilegio di
vedere il proprio amore come lo vedevano
gli altri. Betty civettò con lui
appassionatamente.”
“Questo paradiso dalle fragili fondamenta
crollò per un accorrere generale verso
l’ingresso della sala da ballo; iniziava il
cotillon.”
“A un segnale dell’orchestra tutti si
alzarono e cominciarono a ballare.
«Non è semplicemente delizioso?», sospirò
Betty. «Riesci a ballare?».
Perry annuì entusiasticamente. Si sentì
d’improvviso esuberante. Dopo tutto, era lì
in incognito che parlava col suo amore,
poteva fare l’occhiolino con superiorità al
mondo.
Così Perry ballò il cotillon. Dico ballò, ma
significa forzare la parola oltre i più
sfrenati sogni dei seguaci di Tersicore
appassionati di jazz.”
“«E adesso», continuò il cerimoniere,
«concluderemo il cotillon con il
matrimonio della Gioia con la Follia!». [...]
Sentì la risposta di Betty data con aria
divertita e disinvolta, e perfino in quella
pagliacciata il suono gli diede un brivido.”
“«Arrivederci, Betty», disse con voce rotta.
«Non dimenticarti di me nella tua ritrovata
felicità. [...] Ricordami con affetto. Betty».
Con un ultimo sguardo, si voltò per
andarsene, la testa china sul petto, mentre
sfiorava il pomo della porta.
«Arrivederci», ripeté. Girò la maniglia.
Ma a questo rumore i serpenti e la seta e i
capelli neri si precipitarono
impetuosamente verso di lui.
«Oh, Perry, non mi lasciare! Perry, portami
con te!».
Le lacrime le bagnavano il collo. Con
calma Perry l’abbracciò.
«Non m’importa», esclamò lei. «Ti amo e
se riesci a trovare un pastore a quest’ora ti
risposo e parto con te».
Da sopra la spalla, la parte anteriore del
cammello guardò la parte posteriore del
cammello e si scambiarono una strizzatina
d’occhi particolarmente sottile, misteriosa,
che solo i veri cammelli possono capire.”
Da “Jelly-bean”:
Da “Jelly-bean”:
“«Jelly-bean», disse, «sei lì, Jelly-bean?
Credo…», e il suo lieve vacillare sembrava
parte di un sogno incantato. «Io credo che
tu meriti uno dei baci più dolci, Jellybean».
Per un istante le sue braccia furono attorno
al suo collo, le sue labbra contro le sue.”
-"Ora, se date del Jelly-Bean a uno di
Memphis probabilmente tirerà fuori una
bella corda robusta dalla tasca per
impiccarvi al palo del telegrafo. Se date del
Jelly-Bean a uno di New Orleans
probabilmente farà un ghigno e vi chiederà
chi porta vostra sorella al ballo del Mardi
Gras. "
“Si gettò sul letto stringendo con forza i
bordi.
«La amo», gridò. «Dio!».
Quando lo disse qualcosa dentro di lui si
sciolse come un groppo in gola. L’aria
diventò limpida e radiosa con l’alba e
voltandosi a faccia in giù cominciò a
singhiozzare sommessamente nel
cuscino.”
" Quella Medill lo voleva sposare e non lo
voleva sposare. Si stava divertendo così
tanto che non voleva fare il passo
definitivo."
“I negozi stavano chiudendo e gli ultimi
clienti sciamavano verso casa, quasi come
sospinti dalle sognanti evoluzioni di una
giostra che girava lenta.”
“La vide mettersi le mani sui fianchi, dire
qualcosa sottovoce e ridere. Anche l’uomo
rise e Jim provò un’improvvisa fitta di
dolore, un nuovo strano dolore. Era
passato un bagliore tra la coppia, un
raggio di bellezza da quel sole che l’aveva
scaldato fino a quel momento.
D’improvviso Jelly-bean si sentì come
un’erbaccia nell’ombra.”
“«È buffo», disse. «Questa… questa specie
d’infezione ha preso anche me».”
“«Nonvalgo una cicca. Il soprannome che
mi hanno dato significa che sono uno
molle e debole. Gente che non era nessuno
quando i miei erano qualcuno adesso
storce il naso quando m’incontra per
strada».”
Aforismi tratti da A. Nothomb, L’entrata di Cristo a Bruxelles e Senza nome
Aforismi di Giorgia Riolo
…di Angela Cappello
Da “L’entrata di Cristo a Bruxelles”
Da “L’entrata di Cristo a Bruxelles”
"Salvator aveva bisogno di stare lontano -"Non voglio essere più niente di quello
dall'uomo che era stato. L'ignominia non che sono stato."
solo del suo crimine,ma anche dei
sentimenti che aveva provato,gli appariva
adesso assolutamente evidente. << Non
voglio essere più niente di quello che sono
stato>>".
"Non esisteva una sensazione equivalente -"Parigi è l'unica città al mondo in cui non
a quel rumore che attraversava l'essere: era si ha bisogno
di essere
felici."
un'onda i implosione che si propagava a
ventaglio. Ogni volta che la campana
veniva colpita, la scatola cranica si
contraeva per poi dilatarsi ben al di là dei
suoi limiti originari. Il cervello allora
faceva la ruota,si pavoneggiava oltre le
proprie frontiere,fiero dell'immensità del
suo godimento."
"Corse a cercare una pinzetta da -"Si convinse di essere ambizioso mentre il
depilazione e, a dispetto di ogni prudenza, suo non era che smisurato orgoglio."
senza neanche pensare che correva un
rischio terrificante, estrasse il chiodo dal
cranio della sua amata. Notò, nel farlo, che
togliere l'arma del crimine era più difficile
e più silenzioso che conficcarla, e pensò
che, se ne avesse avuto tempo, ne avrebbe
fatto delle teorie filosofiche."
"La cosa più strana era che lei lo amasse.
<<Perché mi ami?>>- le chiedeva,
consapevole tuttavia dell'assurdità della
domanda. Lei, che impiagava dieci minuti
a rispondere alla domanda 'che tempo fa?'
Diceva senza esitare: <<perché sei tu.>>
<<Sono io, e allora?>>
<<Sei tu. Quando ti avvicini a me, quando
mi prendi tra le mani, io ti riconosco.>>
Da “Senza nome”:
Da "Senza nome ":
"Cominciarono i bizzarri flussi mentali che -"Nel freddo c'era la sofferenza inebetita
precedono il sonno: <<Domani gli chiedo degli uomini che il gelo aveva restituito
dov'è la stazione più vicina, avranno alla loro animalità."
sicuramente
una
macchina
per
accompagnarmici, perché non piaccio alle
donne, non sono più brutto degli altri,
mangerei una sogliola alla mugnaia, no ma
una sogliola alla mugnaia a quest'ora, ti
vengono certe idee, sarà fantastico
spazzolarsi i denti domani, certo che sono
strani, questi tizi, le loro soap opera
devono avergli spappolato il cervello,sto
proprio bene in questo letto, faccio spesso
questo sogno strano e penetrante, no,
vecchio mio, questa non è farina del tuo
sacco...>>.
"Ci fu un vuoto di una durata -"Schiavo di qualcosa che non ha nome."
interminabile. Coincise forse con un
assopimento. Non lo so. So solo che ebbe
luogo il miracolo. La tramontana muggiva
attraverso l'infinito innevato quando mi
accorsi che qualcosa o qualcuno era venuto
a raggiungermi. Non so cosa fosse. So che
era di sesso femminile, non è forse il
sesso che si tende ad attribuire a qualcuno
che soccombe?"
-"È fantastico non fare niente. Pochissima
gente ne è capace. "
Aforismi tratti da Jhumpa Lahiri, Solo bontà
Aforismi di Lucia Mesi
…di Roberta Ruta
…di Benedetta Prainito
-“Sentiva un legame nuovo con il fratello,
come se, dopo averlo considerato per anni
solo un bambino, fossero finalmente
diventati amici.”
《Bevono
tutti nelle
università
americane, immagino》Pronunciò la frase
come se il vizio del bere fosse un
passatempo studentesco, una frase che ci si
lascia alle spalle con il passare degli anni.
"Lei sperava in una sorellina,ma era comunque
felice di non essere più figlia unica, di avere
qualcuno che potesse colmare il vuoto che
sentiva in casa dei genitori"
-“Una parte di lei temeva che qualcosa - "Udì Neel che si agitava nel lettino al
potesse farlo esplodere, inducendolo a piano di sopra. Nel giro di un minuto si
sparire un'altra volta.”
sarebbe messo a strillare, per reclamare la
sua presenza, aspettandosi la colazione;
era ancora abbastanza piccolo per vedere
nella madre solo bontà, nient'altro."
"Sudha non nutriva tenerezza per la ragazzina
che era stata,non sentiva alcun legame
affettuoso con il proprio aspetto di allora o con
ciò che aveva fatto nell'infanzia. Provava
piuttosto un rimpianto incontenibile,senza
sapere bene per cosa"
-“Pensava al marito che non si fidava più
di lei, al figlio il cui pianto proprio in quel
momento la interruppe, alla famiglia che
quel mattino aveva rotto il guscio come un
pulcino, tipica e terribile quanto qualsiasi
altra.”
"Gli aveva dipinto un'immagine nebulosa dei
propri familiari e lui l'aveva assimilata come se
fosse una nota in fondo a un libro: un
particolare che la riguarda,ma destinato a
restare lontano dalla sua vista, a distanza di
sicurezza"
- "Pensava al marito che non si fidava più
di lei, al figlio il cui pianto proprio in quel
momento la interruppe, alla famiglia che
quel mattino aveva rotto il guscio come un
pulcino, tipica e terribile quanto qualsiasi
altra."
"Non riusciva ad accettarsi. Persino da
adulta,avrebbe solo voluto poter tornare
indietro e cambiare tutto"
Aforismi tratti da Thomas Hardy, Il violinista delle danze scozzesi
Aforismi di Federica Pepe
…di Giulia Liuzza
-"Mentre
suonava
chiudeva
immancabilmente gli occhi; non usava mai
spartiti, ed era come se lasciasse vagare a
caso il suo violino nelle più struggenti
melodie che gente di campagna avesse mai
udito."
"Probabilmente il suo modo di suonare il
violino aveva molto a che fare con la sua
capacità di seduzione, e in campo
musicale, per dirla tutta, vantava un
talento molto peculiare e originale, un po’
come un predicatore travolgente".
-"[...]non poteva certo suonare il violino "Fu prepotentemente invasa da un fremito,
come Zazzera, in quel modo che tirava e la mano cominciò a tremarle così forte
l'anima fuori dal corpo quasi come un filo che non riusciva a poggiare il bicchiere."
di ragno, fino a far sentire l'ascoltatore
debole come un fuscello e bramoso di
aggrapparsi a qualcosa."
-"L'irresistibile impulso alla danza, che il
violinista e il suo sapiente strumento erano
sempre stati capaci di suscitare in lei, ora la
stava catturando di nuovo, proprio come
in passato, forse alimentato dalla calda
miscela di gin e birra."
"Continuò così a ballare da sola, pensando
di avere un'aria di sfida. In realtà era
schiavizzata in modo abietto, vittima di
ogni onda della melodia, sondata
dall'occhio aperto del suo seduttore che la
penetrava come un succhiello".
-"Continuò così a ballare da sola, pensando "Ella, così si chiamava, era una creatura
di avere un'aria di sfida. In realtà era
sensibile e palpitante, pronta a eludere la
schiavizzata in modo abietto, vittima di
ogni onda della melodia, sondata
dall'occhio aperto del suo seduttore che la
penetrava come un succhiello."
-"[...]ma non ritrovò ciò che aveva perso,
benché impegnasse ossessivamente tutto il
proprio tempo libero ad andare in giro per
le strade nella speranza d'incontrarla..."
precisa consapevolezza dell'attività del
marito quando rifletteva sul fatto che tutto
ciò che egli costruiva mirava alla
distruzione della vita".
Aforismi tratti da Fëdor Dostoevskij, La mansueta e Il sogno di un uomo ridicolo.
Aforismi di Alessandro Bullara
Da “La mansueta”:
-Quando venni con mai inconsueta cortesia in un amabile
conversazione con lei. Posseggo, infatti, una discreta educazione
e ho delle belle maniere. Hm. Fu allora che indovinai che era
buona e mansueta. Le ragazze buone e mansuete non fanno
resistenza troppo a lungo e, sebbene non si aprano molto, non
riescono assolutamente a schivare la conversazione: rispondono
con parsimonia, ma rispondono e quanto più la cosa va avanti,
tanto più rispondono, soltanto, se vi capita, non stancatevi.-
-Innanzitutto la severità. È sotto il segno della severità, infatti, che
la introdusse in casa mia. In una parola, allora, benché fossi felice,
creai un vero e proprio sistema. Oh, senza alcuna forzatura, è
venuto fuori quasi da sé. Nè avrebbe potuto essere altrimenti, io
dovevo creare questo sistema in seguito a una circostanza
ineluttabile (perché, in effetti, calunnio me stesso?). Il sistema era
sincero. No, ascoltate, se si deve giudicare un uomo bisogna farlo
con cognizione di causa… Ascoltate!-
-Vedete, la gioventù è generosa, voglio dire la gioventù, è
generosa è impulsiva, ma poca pazienza, appena qualcosa non
va, ecco subito il disprezzo. Io invece avrei voluto la larghezza di
vedute, avrei voluto inculcarle proprio nel cuore e larghezza di
vedute, inculcargliela nello sguardo del cuore, nevvero?-
Da "Il sogno di un uomo ridicolo":
-Io sono un uomo ridicolo. ra mi chiamano pazzo. Questo
sarebbe un avanzamento di grado, se io, per loro, non rimanessi
ridicolo come prima. Ma ormai non mi ci arrabbio più, adesso
tu i mi sono cari, persino quando ridono di me; anzi, allora mi
sono, non so come, particolarmente cari. Io stesso riderei con loro,
non già di me, ma per amore di loro, se nel guardarli non mi
sentissi così triste. Sono triste perché essi non conoscono la verità,
io invece la conosco. h, come è duro essere il solo a conoscere la
verità! Ma questo, loro, non lo capiranno. No, non lo capirebbero-
-I sogni, si sa, sono un fatto straordinariamente strano: una cosa
la vediamo nella nostra mente con una chiarezza spaventosa, con
una rifinitura dei dettagli minuziosa, da orefice, mentre altre le
sorvoliamo senza notarle affatto, per esempio lo spazio e il
tempo. I sogni sono mossi non dalla ragione, ma dal desiderio,
non dalla testa, ma dal cuore, ma, ciononostante, quali
ingegnosissime acrobazie ha compiuto talvolta la mia ragione in
sogno! Tra parentesi ad essa in sogno accadono cose
assolutamente inconcepibili. Mio fratello, per esempio, è morto
cinque anni fa. Talvolta io lo vedo in sogno: egli partecipa
vivamente alle mie faccende, noi siamo vivamente interessati
l’uno all’altro, eppure durante tutta la durata del sogno io so e
ricordo perfettamente che mio fratello è morto e seppellito. Come
mai allora non mi meraviglio affatto che, benché sia morto, egli
tuttavia sia lì accanto a me e si dia premura delle mie cose
insieme a me? Perché la mia ragione ammette tutto questo?-
-Io
ho
bisogno
di
soffrire
per
amare-...ma ditemi: chi non si è mai perso? Noi tutti siamo diretti verso
un punto ben preciso, o almeno tentiamo di farlo, dall’uomo più
saggio all’ultimo dei criminali, solo che scegliamo strade diverse.
Questa è una vecchia verità, ma ora c’è qualcosa di nuovo: io non
posso perdermi più di tanto. Perchè io ho visto la Verità, ho visto
e so che gli uomini possono essere belli e felici senza perdere la
capacità di vivere in Terra. Io non voglio e non posso credere che
il male per gli uomini sia la normalità. Purtroppo loro non fanno
che ridere di questa mia fede. Ma come posso non crederci? Io ho
visto la Verità, non me la sono inventata, l’ho vista, l’ho vista, e la
sua immagine vivente ha colmato la mia anima per sempre.-