messaggio del santo padre francesco per la quaresima 2017

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messaggio del santo padre francesco per la quaresima 2017
RIFLESSIONE
Dj Fabo: sì al rispetto, no alle strumentalizzazioni.
Una vicenda che chiama tutti a interrogarsi sul significato autentico del “prendersi cura”, che affonda le
sue radici nel senso cristiano della speranza
La vicenda triste di DJ Fabo invita a riflettere su una questione radicale che riguarda tutti.
Su tutta la vicenda ci deve essere profondo rispetto. Giustamente è stato detto che quando una persona decide di
non vivere più siamo tutti, in un certo senso, sconfitti.
Dunque, compassione e vicinanza nella preghiera per lui,
per i suoi familiari, e per chi gli ha voluto bene. Il cappellano della Fondazione che assisteva a domicilio Dj Fabo intervistato da Avvenire - ci ha raccontato di una situazione di grande tribolazione. La madre stessa, prima del suicidio assistito, «ha chiesto di celebrare una messa per lui
dopo la morte, e che avvenga nella chiesa in cui è stato
battezzato. E Fabo ha acconsentito». Il cuore dell’uomo è
davvero un abisso di mistero.
Ciò che, invece, mette profondamente a disagio è la strumentalizzazione di un tale dramma umano per diffondere
sostanzialmente una cultura di morte. Il desiderio di “farla
finita” in situazioni psichiche e fisiche così compromesse è
innanzitutto esigenza radicale di senso, è domanda di significato del vivere. Questo è il rischio più grande del nostro tempo: è la perdita del senso e del gusto del vivere. Si dovrà
giustamente continuare a discutere in modo adeguato, senza indebite pressioni emotive, sul testamento biologico e sul
fine vita, approfondendo quella sapiente via media che rifiuta sia l’accanimento terapeutico, sia l’eutanasia. Si tratta di
assecondare la realtà accompagnando la persona in una appropriata relazione di cura nel suo percorso di vita. Occorre
dilatare in modo adeguato l’arte terapeutica, anche quando
Giorno
Lun. 13
Mar. 14
Mer. 15
Gio. 16
Ven. 17
Sab. 18
Dom. 19
Parrocchia
l’atto clinico dovesse risultare sempre meno significativo. L’arte terapeutica è fatta di
competenza e di vicinanza, è relazione di
cura, perché ci si “prende cura” dell’altro,
come atto costante d’amore, anche quando
vengono meno le “cure”. La relazione di
cura non risparmia certo il dramma di una condizione di disabilità gravissima, ma permette di viverla in tutta dignità.
Infine, di fronte ad un evento come la morte del Dj Fabo è
impossibile non arrivare alle questioni ultimative, al tema
del senso della sofferenza e della speranza. È vero che la
fede cristiana non ha e non vuole dare una risposta concettuale al tema del dolore. Tuttavia afferma radicalmente il
senso, la direzione e il significato che ogni vita umana possiede per il fatto stesso di esistere. Ciascuno è “in relazione” e
posto dentro il misterioso disegno buono del Padre. Esistere
è essere voluti. Il nostro è un Dio che si è sporcato le mani
con la sofferenza, l’angoscia e la morte. La risposta non sta
in parole di spiegazione, ma in una presenza che ama, fino
alla fine. La fede cristiana non parla di immortalità dell’anima; la morte non è liberazione dal corpo, come si ripete
spesso in questi giorni. Gesù dona il suo corpo per amore
(Eucaristia). Il suo corpo risorto porta le piaghe della passione, diventate ora segni di vittoria. Questa grande speranza
anima, anche inconsapevolmente, cuori e mani a prendersi
cura del corpo dell’altro, anche quello gravemente malato,
riconosciuto come dono e compito, come luogo dell’incontro
tra persone che non smettono di amare.
di Paolo MARTINELLI
Vescovo ausiliare di Milano
LITURGIA DELLE ORE : LODI DELLA II SETTIMANA DEL SALTERIO
Ora
Memorie – Feste – Intenzioni Santa Messa
Marcallo
Casone
Casone
8.30
S. Messa — deff. Cainarca Elio, Enrico e Maria
8.30
S. Messa
8.30
S. Messa
Marcallo
Casone
Marcallo
Casone
Marcallo
Marcallo
Casone
8.30
S. Messa
8.30
S. Messa
9.00
S. Messa — deff. Fusè Francesco, Annarosa, Viola Maria, padre Ermanno
8.30
S. Messa — def. Castiglioni Angelo
8.30
S. Messa
16.45
Via Crucis ragazzi in oratorio
20.45
Via Crucis
S. Messa — deff. Berra Giuseppe, Oldani Gianni, Josette, Cesare, Luigia, Ceruti Maurizio e Ranzani
Enrico e Luigia, Astorri Francesca, Zanzottera Giuseppe e Cesarina, Porta Gino ed Emma, fam.
Oriani
S. Messa — deff. Giuseppe, Giovanna ed Alessandro Parini, Colombo Giuseppe e Raffaele
DOMENICA DI ABRAMO — III di Quaresima
S. Messa — deff. Calati Luigi, Berra Luigi e Rita, Clerici Gianni e Pina, Epis Carla, Ruggero e Carlo,
Bosetti Fernando, Emilio e Giuseppina
S. Messa — deff. Rava Giovanni ed Enrica, Saverio Lopresti, Colombini Remo e Chiara, Rovera
Dante ed Anna, fam. Brugnoli, Raisoni e Regola
S. Messa — deff. Zucchini Andrea, Giuseppe, Eva, suor Maria Beatrice e Dante Fusè, Maria e Carlo
Agosti, Loaldi Gaetano, Rolla Maria e Chiodini Luigi, don Luigi Colombo
S. Messa — deff. Balbo Saverio, Fusè Nazaro e Malini Paola, Marino Francesco e Chiodini Agnese
Casone
17.00
Marcallo
18.00
Marcallo
8.00
Casone
9.30
Marcallo
11.00
Marcallo
18.00
Avvenire:
"Dj Fabo non è libero, è morto"
"Qualcuno ha detto che Fabo ora è libero e che lo Stato italiano ha perso. Fabo non è libero, è morto". Sono parole del
direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, in un video pubblicato sul sito del quotidiano della Cei. "Uno Stato civile - ha aggiunto - non può dare o far dare la morte. Non può farlo con
la guerra, con la pena capitale, con l'abbandono delle persone disabili o malate, non può farlo con l'eutanasia. Questo è
un bene che riguarda tutti e che dobbiamo saper difendere,
dobbiamo saper tutelare". In questa vicenda, secondo il direttore, "c'è un punto che fa male. Si chiede che in Italia,
mentre in altri Stati è già diventata regola, la morte diventi
un'esperienza a comando". "Spesso pensiamo che il nostro
Paese debba raggiungerne altri su alti livelli di civiltà", continua Tarquinio, osservando che "in Italia c'è un altissimo li-
vello di civiltà" e "la vita è un valore che è posto a fondamento della nostra Costituzione".
"Dobbiamo avere grande preoccupazione se ci sono politici
che trasformano la libertà in sinonimo di morte. Bisogna
saper resistere a queste suggestioni", conclude Tarquinio.
“Fabo ha voluto morire. Credo che ci sia solo spazio per il
rispetto e per il dolore di fronte alla morte di una persona
che ha sofferto molto. C’è da essere vicini alle persone che
gli hanno voluto bene e ancora gliene vogliono. Ma ci vuole
anche tanto rispetto e tanta solidarietà per le migliaia e migliaia di disabili italiani che vivono in condizioni analoghe a
quelle di Fabo, per le loro famiglie e per le reti familiari e di
amicizia che fanno sì che la loro vita sia sorretta nella prova
che affrontano”.
Visita del Papa a Milano: la preghiera
Signore Gesù,
che ripeti anche a noi:
“In questa città
io ho un popolo numeroso”,
aiutaci a pensare e a sentire come Te.
Ti ringraziamo per il dono
di Papa Francesco
pellegrino tra noi
per confermarci nella fede.
Concedici di seguirlo con amore filiale.
La Madonnina,
Tua e nostra dolcissima Madre
vegli su tutti i suoi figli,
asciughi le lacrime dai loro occhi,
specialmente quelle dei bambini,
degli ammalati, degli anziani,
di chi è nell’ombra della morte,
dei poveri e rifiutati.
Amen.
+ Angelo card. Scola
Arcivescovo
Dall’Oratorio
La Caritas Parrocchiale nei giorni
18 e 19 marzo raccoglie
tonno e carne in scatola
Martedì 14 ore 21:00: incontro giovani area omogenea in oratorio a Marcallo
Venerdì 17 ore 20.30: incontro preadolescenti Marcallo
Venerdì 17 ore 21.15: incontro adolescenti area omogenea a Marcallo
VACANZA FAMIGLIE
LA BENEDICTA S. CATERINA VALFURVA
dal 21 al 26 agosto 2017
iscrizioni ed informazioni: [email protected]
Defunto in Cristo Marcallo
Pietro Gambirasio anni 75
RIFLESSIONE
Dj Fabo: sì al rispetto, no alle strumentalizzazioni.
Una vicenda che chiama tutti a interrogarsi sul significato
autentico del “prendersi cura”, che affonda le sue radici
nel senso cristiano della speranza
La vicenda triste di DJ Fabo invita a riflettere su una questione radicale che riguarda tutti.
Su tutta la vicenda ci deve essere profondo
rispetto. Giustamente è stato detto che quando una persona decide di non vivere più siamo tutti, in un certo senso,
sconfitti. Dunque, compassione e vicinanza nella preghiera
per lui, per i suoi familiari, e per chi gli ha voluto bene. Il
cappellano della Fondazione che assisteva a domicilio Dj
Fabo - intervistato da Avvenire - ci ha raccontato di una
situazione di grande tribolazione. La madre stessa, prima
del suicidio assistito, «ha chiesto di celebrare una messa
per lui dopo la morte, e che
avvenga nella chiesa in cui
è stato battezzato. E Fabo ha acconsentito». Il cuore
dell’uomo è davvero un abisso di mistero.
Ciò che, invece, mette profondamente a disagio è la strumentalizzazione di un tale dramma umano per diffondere
sostanzialmente una cultura di morte. Il
desiderio di
“farla finita” in situazioni psichiche e fisiche così compromesse è innanzitutto esigenza radicale di senso, è domanda di significato del vivere. Questo è
il rischio più grande del nostro tempo: è la perdita del senso e del gusto
del vivere. Si dovrà giustamente continuare a discutere
in modo adeguato, senza indebite pressioni emotive, sul
testamento biologico e sul fine vita, approfondendo quella
sapiente via media che rifiuta sia l’accanimento terapeutico, sia l’eutanasia.
Si tratta di assecondare la realtà
accompagnando la persona in una appropriata relazione di
cura nel suo percorso di vita. Occorre dilatare in modo
adeguato l’arte terapeutica, anche quando l’atto clinico
dovesse risultare
sempre meno
significativo. L’arte terapeutica è
fatta di competenza e di vicinanza, è
relazione di cura, perché ci si “prende
cura” dell’altro, come atto costante
d’amore, anche quando vengono
meno le “cure”. La relazione di cura
non risparmia certo il dramma di una condizione di disabilità gravissima, ma permette di viverla in tutta dignità.
Infine, di fronte ad un evento come la morte del Dj Fabo è
impossibile non arrivare alle questioni ultimative, al tema del senso della sofferenza e della speranza. È vero che
la fede cristiana non ha e non vuole dare una risposta concettuale al tema del dolore. Tuttavia afferma radicalmente
il senso, la direzione e il significato che ogni vita umana
possiede per il fatto stesso di esistere. Ciascuno è “in relazione” e posto dentro il misterioso disegno buono del Padre. Esistere è essere voluti. Il nostro è un Dio che si è
sporcato le mani con la sofferenza, l’angoscia e la morte.
La risposta non sta in parole di spiegazione, ma in una presenza che ama, fino alla fine. La fede cristiana non parla di
immortalità dell’anima; la morte non è liberazione dal
corpo, come si ripete spesso in questi giorni. Gesù dona il
suo corpo per amore (Eucaristia). Il suo corpo risorto porta
le piaghe della passione, diventate ora segni di vittoria.
Questa grande speranza anima, anche inconsapevolmente, cuori e mani a prendersi cura del corpo dell’altro, anche quello gravemente malato, riconosciuto come dono e
compito, come luogo dell’incontro tra persone che non
smettono di amare.
di Paolo MARTINELLI
Vescovo ausiliare di Milano
segue sul retro
LITURGIA DELLE ORE : LODI DELLA II SETTIMANA DEL SALTERIO
Giorno Ora Memorie – Feste – Intenzioni Santa Messa
Lun. 13
8.30 Oldani Giuseppe e Don Antonio
Mar. 14
8.30 famiglia Carena/Trezzani Augusto
Mer. 15
8.30 Noè Carlo e Maria
Gio. 16
8.30 Oldani Felice/Colombo Giancarlo
Ven. 17
8.30 lodi - segue catechesi sul messaggio del Papa per la Quaresima
16.45 Via Crucis per i ragazzi
20.45 Via Crucis
Sab. 18 16.30 Virginio e Carolina/Rognoni Benedetto
18.00 Garavaglia Teresio/Bighiani Angelo, Garavaglia Carlotta, Fusè Giovanni e Garavaglia Cesare/
Corno Vittorio/Franco Fossati, Cesarina e Angelo Barbaglia/Garavaglia Ernesto e famiglia
di Abramo - (III di Quaresima)
Dom. 19 9.00 Bianchi Giancarlo/Emilio e Renata/Cimolato Costante e Lina
10.30 Garavaglia Angelo e Rognoni Giuseppina e famiglia/Fizzotti Giorgio, Bonitta Giulia/Rognoni Pietro/
famiglia Raffanini e Anna Portaluppi/Ferrario Carla
18.00 Ponciroli Severo e familiari/Ettorino e Marmonti Silvio e Luigia/Oldani Felice e familiari/Carnaghi Pietro/
Cassani Adelio/Umberto e Giuseppina
segue dalla prima pagina
Avvenire:
"Dj Fabo non è libero, è morto"
"Qualcuno ha detto che Fabo ora è libero e che lo Stato italiano ha perso. Fabo non è libero, è morto". Sono parole del
direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, in un video pubblicato sul sito del quotidiano della Cei. "Uno Stato civile - ha aggiunto - non può dare o far dare la morte. Non può farlo con
la guerra, con la pena capitale, con l'abbandono delle persone disabili o malate, non può farlo con l'eutanasia. Questo è
un bene che riguarda tutti e che dobbiamo saper difendere,
dobbiamo saper tutelare". In questa vicenda, secondo il direttore, "c'è un punto che fa male. Si chiede che in Italia,
mentre in altri Stati è già diventata regola, la morte diventi
un'esperienza a comando". "Spesso pensiamo che il nostro
Paese debba raggiungerne altri su alti livelli di civiltà", conti-
nua Tarquinio, osservando che "in Italia c'è un
altissimo livello di civiltà" e "la vita è un valore che è posto a
fondamento della nostra Costituzione".
"Dobbiamo avere grande preoccupazione se ci sono politici
che trasformano la libertà in sinonimo di morte. Bisogna
saper resistere a queste suggestioni", conclude Tarquinio.
“Fabo ha voluto morire. Credo che ci sia solo spazio per il
rispetto e per il dolore di fronte alla morte di una persona
che ha sofferto molto. C’è da essere vicini alle persone che
gli hanno voluto bene e ancora gliene vogliono. Ma ci vuole
anche tanto rispetto e tanta solidarietà per le migliaia e migliaia di disabili italiani che vivono in condizioni analoghe a
quelle di Fabo, per le loro famiglie e per le reti familiari e di
amicizia che fanno sì che la loro vita sia sorretta nella prova
che affrontano”.
Visita del Papa a Milano: la preghiera
Signore Gesù,
che ripeti anche a noi:
“In questa città
io ho un popolo numeroso”,
aiutaci a pensare e a sentire come Te.
Ti ringraziamo per il dono
di Papa Francesco
pellegrino tra noi
per confermarci nella fede.
Concedici di seguirlo con amore filiale.
La Madonnina,
Tua e nostra dolcissima Madre
vegli su tutti i suoi figli,
asciughi le lacrime dai loro occhi,
specialmente quelle dei bambini,
degli ammalati, degli anziani,
di chi è nell’ombra della morte,
dei poveri e rifiutati.
Amen.
+ Angelo card. Scola
Arcivescovo
Dall’Oratorio
Martedì 14 marzo - ore 21.00 incontro giovani Area omogenea in oratorio a Marcallo
Venerdì 17 marzo - ore 15.00 incontro preadolescenti Boffalora
Venerdì 17 marzo - ore 21.15 incontro adolescenti Area Omogenea a Marcallo
Defunto in Cristo
VACANZA FAMIGLIE
LA BENEDICTA S. CATERINA VALFURVA
dal 21 al 26 agosto 2017
iscrizioni ed informazioni: [email protected]
Carmela Di Nardo di anni 83
Ferrario Carla Luigia di anni 76