Eighties Colours - Garage, Beat e Psichedelia nell
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Eighties Colours - Garage, Beat e Psichedelia nell
Roberto Calabrò "Eighties Colours - Garage, Beat e Psichedelia nell'Italia degli anni 80" Scritto da Domenica 13 Giugno 2010 11:34 - Roberto Calabrò "Eighties Colours - Garage, Beat e Psichedelia nell'Italia degli anni 80", Coniglio Editore, pp. 223 Metà anni 80: la maggior parte dei giovani del fu Bel Paese sono impegnati a imbellettarsi con abiti costosi, modellando la loro idea di futuro sulla "benestanza" e i colori delle TV private. Una frazione di essi è impegnata nei bagni di una qualche stazione ferroviaria, armeggiando con cucchiaini e accendini. Altri ancora sono persi in elucubrazioni successive al Punk, o attaccati allo sfilacciato universo politico giovanile. E poi ci sono quelli che semplicemente decidono di rifiutare il presente, ritornando ad un "passato perfetto": questi sono i ragazzi di "80s Colours". Il recupero parte dagli USA (forse lì il legame coi 60s si era solo affievolito attraverso gli anni), e ben presto anche in Italia si diffonde (sebbene in maniera sotterranea) il recupero della musica e dell'estetica di quello che fu il "decennio d'oro" del Novecento, gli anni 60. Spinto dai venti "nostalgici" d'oltreoceano, un manipolo di giovani decide di manifestare il suo distaccamento dal presente cristallizzando una realtà immaginata e fantastica, fatta di eroi di carta e vinile. E inizia più o meno così l'avventura degli "80s Colours": una compilation, un network di fanzines fotocopiate, un interesse di appendice dalle riviste ufficiali, una fioritura (e mai termine fu più azzeccato) di gruppi, con il solo supporto "tecnologico" delle edicole, della SIP e delle Poste Italiane. Il libro di Roberto Calabrò è un documento esaustivo di questa "scena" onesta e sincera, fenomeno "singolare", che ha lasciato una collezione di dischi e pubblicazioni indipendenti importantissime per la musica "underground" italiana. Dalle prime scintille agli ultimi fuochi, Roberto raccoglie con completezza e passione "tutto" di quegli anni: il censimento dei gruppi, delle zines, delle compilations, dei nastri, insieme agli interventi dei personaggi realmente coinvolti, accanto ad un impianto fotografico straordinario, proveniente in molti casi dagli archivi personali di musicisti e appassionati. I "colori degli anni 80" hanno fatto brillare in Italia un universo splendido di dedizione e motivazione: gruppi garage, beat, psichedelici, punk, hard e tutte le combinazioni che si possono costruire con questi generi. Con il gusto per la scoperta, con l'arte di arrangiarsi (parliamo pur sempre di un mondo privo di comunicazione in tempo reale, in cui spesso era possibile arrivare ad una buona approssimazione, ma era difficile arrivare all'"idea precisa" di ciò che si voleva realizzare), con la difficoltà a farsi capire dagli studi di registrazione, e il supporto della "scena", del giornalismo indipendente e dei palchi dall'altra parte. Roberto Calabrò ha ripuntato i riflettori su questo momento così unico con una 1/2 Roberto Calabrò "Eighties Colours - Garage, Beat e Psichedelia nell'Italia degli anni 80" Scritto da Domenica 13 Giugno 2010 11:34 - passione che emerge dalle righe, un amore vero e disinteressato, tramutato in ricerca del materiale "umano" prima ancora di quello scritto o registrato. "80s Colours" è completo, e tutto il movimento è racchiuso nelle sue pagine. E, aspetto più importante, accende "la voglia" (per chi, come me non c'era) di scoprire una nuova "corrente calda" nell'oceano della musica indipendente. Ora attendiamo che qualcuno si faccia avanti e inizi una seria campagna di ristampe. 2/2